IT201900003395U1 - Distributore automatico di pizze che conservano le qualità organolettiche dei prodotti con cui sono realizzate - Google Patents

Distributore automatico di pizze che conservano le qualità organolettiche dei prodotti con cui sono realizzate Download PDF

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IT201900003395U1
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pizzas
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Inventor
Remo Praticò
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S E E C I Sud S R L
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  • Food Preservation Except Freezing, Refrigeration, And Drying (AREA)
  • Seeds, Soups, And Other Foods (AREA)

Description

Descrizione
A corredo di una domanda per modello di utilità avente per titolo:
“Distributore automatico di pizze che conservano le qualità organolettiche dei prodotti con cui sono realizzate”
Il presente brevetto consiste nella realizzazione di un distributore automatico che, per le proprie caratteristiche tecniche di progettazione e realizzazione, è in grado di produrre in condizioni ottimali e servire/distribuire pizze che conservano le qualità organolettiche delle pizze fatte con il forno a legna.
Come è noto agli addetti ai lavori, l’ultima frontiera nel campo del vending è costituita dalla distribuzione automatica di primi piatti caldi, panini farciti e pizze, attraverso distributori automatici dotati di sistemi di refrigerazione/riscaldamento che consentono la realizzazione di pasti quanto più possibili prossimi al loro corrispettivo casalingo.
Nel caso di piatti refrigerati, il distributore automatico normalmente funziona come un normale frigorifero condizionato, mentre nel caso di alimenti congelati/surgelati, questi sono mantenuti a temperature di circa -18°C e poi riscaldati in forni, normalmente a microonde posti all’interno di appositi distributori.
Tra gli altri prodotti alimentari, anche la pizza ha subito il fascino della automazione e così sono stati oggetto di privativa, nel tempo, una serie di distributori automatici di pasti estremamente complessi nella realizzazione industriale e nel loro utilizzo e che in ogni caso non consentono di realizzare pasti di particolare pregio e bontà.
Tra gli altri si segnala il brevetto US20110059209A1 che consiste in una prima forma molto rudimentale di distributore automatico che prepara e cuoce cibi caldi tra cui la pizza già impastata usando ingredienti freschi, così come fa la privativa WO2017101015A1 che, a differenza della prima si arroga il compito di miscelare gli ingredienti per realizzare la pizza che poi, attraverso un sistema complesso di trasporto e riscaldamento, dovrebbe far fuoriuscire il prodotto finito.
Più ampia è invece la privativa BO2014A000655 relativa ad un impianto e metodo per la produzione personalizzata di 5 alimenti che allarga il campo di applicazione alle focacce e ad altri prodotti affini. Tali distributori, tuttavia, risultano estremamente ingombranti e complessi da realizzare in considerazione sia delle numerose operazioni meccaniche che dovrebbero approntare, sia per il gran numero di prodotti alimentari in esso contenuti, di natura diversa, freschi o surgelati, che oltretutto necessitano di diverse modalità di conservazione e cottura e che difficilmente possono trovare un giusto equilibrio all’interno di macchine distributrici così concepite.
Da ciò ne è derivato che i distributori su descritti non hanno avuto, o hanno avuto solo in parte, applicazione commerciale e quindi in giro è possibile trovare distributori automatici di pasti caldi tecnicamente molto più semplici caratterizzati dal fatto che contengono cibi congelati o surgelati già imballati in una zona frigorifero all’interno del distributore e che vengono riscaldati normalmente attraverso l’utilizzo di forni a micro onde.
Il brevetto WO2004075125 riguarda un distributore automatico di alimenti caldi, in particolare pasti riscaldati pre-cotti caratterizzato al suo interno da uno o più forni a microonde il cui funzionamento è regolato sulla base della lettura di un codice a barre trovato sulla confezione del cibo acquistato.
Il brevetto US4784292 prevede un distributore automatico che comprende una camera di conservazione refrigerata montata sopra un forno a microonde che contiene un trasportatore. La disposizione è tale che i contenitori di cibo vengono rilasciati attraverso aperture nel pavimento della camera di conservazione e possono così cadere verticalmente nel forno sottostante e possono essere scaricati lateralmente da un trasportatore una volta che il riscaldamento è completo.
Alla luce di quanto detto, quindi, le criticità più importanti che si rinvengono anche nei distributori automatici su evidenziati risiedono nella complessità di costruzione, ingombri, manutenzione, funzionamento ed utilizzo degli stessi nonché dalla circostanza che essi adoperano processi di produzione che non consentono al cibo di essere erogato conservando le caratteristiche organolettiche tipiche del cibo stesso.
Il presente trovato, supera tutto ciò, realizzando un distributore di semplice produzione (dovuto all’esiguo numero di fasi elettro-meccaniche), di ingombro ridotto, dal facile funzionamento, che richiede una scarna manutenzione e di semplice utilizzazione da parte dell’utente. Distributore che consente di ottenere una pizza, partendo da un prodotto fresco precotto, con qualità organolettiche simili a quelle realizzate nei forni a legna.
Tutto ciò è reso possibile dal fatto che il distributore è dotato di quattro comparti a se stanti che interagiscono tra di loro attraverso sistemi di collegamento che consentono di eseguire tutte le operazioni che un esperto pizzaiolo seguirebbe per la realizzazione della pizza. Il comparto frigorifero, ad esempio, è dotato di particolari spazi e celle divise in comparti con contenitori asportabili. La zona cottura è posta al di sopra della zona frigorifero e da questa isolata per evitare interferenze indirette dell’aria calda sul reparto frigo. Inoltre, mutuando le operazioni eseguite normalmente per la realizzazione della pizza realizzata professionalmente, il distributore è dotato di una stazione di condimento dotata di pompa peristaltica dosatrice che spruzza il condimento in modo uniforme sulla pizza prima che questa entri nel forno di cottura. Per questo il distributore, a differenza di quelli tradizionali, è dotato di un forno perfezionato ad irraggiamento con termoventilatore per evitare il cosiddetto effetto “biscotto” e quindi per meglio dorare la parte superiore e allo stesso tempo meglio cuocere la parte inferiore della pizza consentendo di mantenere inalterate le sue caratteristiche organolettiche. Le pizze precotte che vengono acquisite e spostate dalla zona fredda a quella calda attraverso un primo sistema a vite continua seguito da un sistema ad ascensore, passando per la fase di condimento, per poi passare ad un nastro trasportatore, che porta la pizza alla zona forno da cui la pizza pronta viene erogata al consumatore.
Attraverso tale sistema il presente trovato, con costi di produzione ed ingombri ridotti, manutenzione semplice e scarna, funzionamento ottimizzato, migliora la realizzazione della pizza che così conserva le qualità organolettiche della pizza fatta in casa.
Il presente modello verrà ora descritto, a titolo illustrativo, secondo una sua forma preferita di realizzazione da non intendersi in alcun modo limitativa, con particolare riferimento alle figure ed ai disegni allegati, tenuto conto che tutte le forme realizzative utilizzate, ferma restando la loro funzionalità, possono variare per dimensioni e forma senza che questo possa limitare il presente trovato:
- la figura 1 mostra una vista frontale interna del distributore automatico;
- la figura 2 mostra una vista frontale interna del distributore automatico con le pizze caricate;
- la figura 3 mostra una vista angolata anterioresinistra aperta del distributore con la rappresentazione dell’uscita di un vassoio;
- la figura 4 mostra una vista interna della zona fredda di immagazzinamento con i supporti a spirale continua ed il vassoio ascensore in zona bassa;
- la figura 5 mostra una vista interna del distributore con la pizza poggiata sul nastro trasportatore in direzione stazione di condimento;
- la figura 6 mostra una vista interna del forno; - la figura 7 mostra una prospettiva interna del distributore con particolare riferimento all’erogatore di olio;
- la figura 8 mostra una vista isolata del forno; - la figura 9 mostra una vista interna del distributore con la pizza posizionata sul nastro trasportatore in direzione del forno perfezionato;
- la figura 10 mostra il distributore frontalmente con l’evidenza della ventola;
- la figura 11 mostra il distributore dall’alto con l’evidenza della ventola;
- la figura 12 mostra una vista interna del distributore con la pizza posizionata sullo scivolo di espulsione;
- la figura 13 mostra una vista interna del distributore con la pizza su vassoio di cartone alla bocca di uscita del distributore.
Facendo riferimento alle figure così come rappresentate si evidenzia come il presente trovato sia costituito da un’unica struttura divisa in quattro distinte zone operative: zona fredda centrale (A), zona ascensore laterale (B), zona di condimento e cottura in alto (C) e zona di discesa ed erogazione(D) laterale, la cui collocazione è stata progettata in modo da seguire, in modo più aderente possibile, il processo produttivo di una pizza realizzata da un pizzaiolo professionista ed in modo da ottimizzare la realizzazione della macchina e delle sue funzionalità.
La zona fredda (A) è costituita da una camera frigo (101) realizzata al centro del dstributore, che alloggia, sovrapposti uno sull’altro, in piani, i contenitori a cassetto estraibile (102) all’interno dei quali sono stoccate le pizze fresche precotte (X). Tali contenitori a cassetto estraibile (102) sono posti su più piani e sono removibili (fig. 3) ed indipendenti gli uni dagli altri consentendo così, agli addetti ai lavori, di caricare le pizze (X) solo su quelli vuoti e nello stesso tempo, intervenire sul macchinario, senza di fatto interrompere l’operatività dello stesso. I contenitori a cassetto estraibile (102) sono dotati di spirali metalliche (103) che, una volta azionato il distributore, danno impulso alla loro rotazione. In questo modo le pizze (X), avanzano verso l’uscita del contenitore a cassetto (fig. 4 -102) andandosi ad adagiare nella zona ascensore B) all’interno del vassoio (104) montato su di un carrello (105) che, lungo un binario posizionato verticalmente (106), consente alle pizze di portarsi verso la zona di condimento e cottura (C). Il vassoio (104), pertanto, saldato al carrello (105) montato sul binario verticale (106) raggiunge i vari piani su cui sono sistemati i contenitori (102) per caricare le pizze (X) e spingerle verso la zona forno (C).
La/e pizza/e (X), spostate nella parte alta del distributore sono movimentate, tramite un apposito carrello (108) montato su un binario (109), su un nastro trasportatore (107) caratterizzato dalla presenza di aste (115) distanziate tra loro per consentire di adagiare le pizze (X) facendo in modo che, una volta entrate nella zona forno, le stesse vengano cotte in uguale misura nella zona superiore ed inferiore. Il carrello (108) è munito di una pala a forma di “L” (110) che muovendosi sul binario (109), sposta il prodotto prescelto sul nastro trasportatore (107) il quale permette di far transitare il prodotto sotto la stazione di condimento (111).
Stazione di condimento (111) che una volta raggiunta dalla pizza (X) iniza a spruzzare in modo omogeneo, per il tramite di apposita pompa peristaltica dosatrice (112) e tramite gli spruzzatori (116), il condimento (olio) sulla sottostante pizza (X).
La pizza (X), ricoperta di condimento, avanza così sul nastro trasportatore (107) fino ad entrare nel forno perfezionato (113) all’interno del quale si blocca per essere riscaldata e cotta. Il forno è caratterizzato dalla presenza di resistenze (117) poste nella parte superiore del nastro e resistenze (118) poste nella parte inferiore del nastro. Le pizze (X) quindi, trasportate sul nastro trasportatore (107) ed adagiate su aste (115) ben distanziate tra loro, tramite le resistenze poste nella parte superiore ed inferiore della sezione forno saranno cotte in modo uniforme. Forno al di sopra del è posizionata una ventola (119) che permette una migliore distribuzione del calore per una cottura uniforme delle pizze.
La pizza (X), quindi, condita e cotta, uscita dal forno perfezionato (113), avanza sul nastro trasportatore (107) che la sposta dalla zona di cottura (C) a quella di erogazione (D).
Zona di erogazione (D) caratterizzata dalla presenza di un sistema di discesa, invassoiamento e spinta verso l’uscita per fornitura della pizza pronta per essere consumata dall’utente finale.
Infatti, alla fine del nastro trasportatore (107) il prodotto condito e cotto viene spinto all’imbocco di uno scivolo (114) nel mentre da un apposito erogatore (120), riempito di vassoietti per pizza (Y) impilati, viene espulso un vassoietto (Y) sul quale la pizza (X) va ad adagiarsi. A questo punto uno spintore (121) sposta i vassoietti (Y) verso la bocca (122) di uscita dal quale l’utente la può prelevare.
Tutte le richieste di erogazione delle pizze avvengono tramite apposita pulsantiera e tramite apposito software di gestione del processo che consente una volta partito l’ordine di portare a termine il processo di produzione della pizza.
Il presente trovato è stato descritto in relazione alle sue funzionalità a titolo illustrativo ma non limitativo ed è da intendersi pertanto che la realizzazione di un distributore automatico di pizze così come descritto possa essere suscettibile di piccole variazioni e/o modifiche senza per questo uscire dal relativo ambito di protezione.

Claims (6)

  1. Rivendicazioni 1) Distributore automatico di pizze che conservano le qualità organolettiche dei prodotti con cui sono realizzate, caratterizzato da una struttura unica divisa in quattro distinte zone operative: zona fredda (A) centrale, zona ascensore (B) laterale, zona di condimento e cottura (C) in alto e zona di discesa ed erogazione(D) laterale.
  2. 2) Distributore automatico di pizze che conservano le qualità organolettiche dei prodotti con cui sono realizzate, così come da rivendicazione 1), caratterizzata da un zona fredda (A) costituita da una camera frigo (101) realizzata al centro del dstributore, che alloggia, sovrapposti uno sull’altro, in piani (fig.3), contenitori indipendenti gli uni dagli altri, a cassetto estraibile (102), all’interno dei quali sono stoccate le pizze (X).
  3. 3) Distributore automatico di pizze che conservano le qualità organolettiche dei prodotti con cui sono realizzate, così come da rivendicazioni 1) e 2), in cui i contenitori a cassetto estraibile (102), posti nella zona fredda (A) sono dotati di spirali metalliche (103) che, una volta azionato il distributore, danno impulso ad un moto rotativo che consentte alle pizze (X) di avanzare verso l’uscita del contenitore a cassetto (fig. 4 - 102) andandosi ad adagiare nella zona ascensore (B).
  4. 4) Distributore automatico di pizze che conservano le qualità organolettiche dei prodotti con cui sono realizzate, così come da rivendicazioni precedenti, caratterizzato da una zona ascensore (B) caratterizzata da un carrello (105) con un vassoio (104) ad esso saldato che, lungo un binario posizionato verticalmente (106), raggiunge i vari piani su cui sono sistemati i contenitori (102) per caricare le pizze (X) e spingerle verso la zona forno (C).
  5. 5) Distributore automatico di pizze che conservano le qualità organolettiche dei prodotti con cui sono realizzate, così come da rivendicazioni precedenti, in cui la zona forno (C) è caratterizzata da: a) un binario (109) su cui è montato un carrello (108), munito di una pala a forma di “L” (110), che movimenta le pizze (X); b) un nastro trasportatore (107) caratterizzato dalla presenza di aste (115) distanziate tra loro su cui si adagiano le pizze (X); c) una stazione di condimento (111) caratterizzata da una pompa peristaltica dosatrice (112) e spruzzatori (116); d) un forno perfezionato (113) caratterizzato dalla presenza di resistenze (117) poste nella parte superiore del nastro e resistenze (118) poste nella parte inferiore del nastro. e) una ventola (119), posta nella parte superiore, che permette una migliore distribuzione del calore per una cottura uniforme delle pizze.
  6. 6) Distributore automatico di pizze che conservano le qualità organolettiche dei prodotti con cui sono realizzate, così come da rivendicazioni precedenti, caratterizzata da una zona di erogazione (D), da uno scivolo (114), da un apposito erogatore (120) riempito di contenitori per pizza (Y) impilati e da uno spintore (121) che sposta i cartoni per pizza (Y) erogati, verso la bocca (122) di uscita del distributore.
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