IT201900003365A1 - Cerniera ad elementi incassati, particolarmente per mobili - Google Patents

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IT201900003365A1 IT102019000003365A IT201900003365A IT201900003365A1 IT 201900003365 A1 IT201900003365 A1 IT 201900003365A1 IT 102019000003365 A IT102019000003365 A IT 102019000003365A IT 201900003365 A IT201900003365 A IT 201900003365A IT 201900003365 A1 IT201900003365 A1 IT 201900003365A1
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Alberto Ebone
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Rolmec S R L
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Description

DESCRIZIONE
dell’INVENZIONE INDUSTRIALE avente come titolo: “CERNIERA AD ELEMENTI INCASSATI, PARTICOLARMENTE PER ANTE DI MOBILI”
Forma oggeto della presente innovazione una nuova soluzione costrutiva di cerniera per porte o ante di mobili, la quale soluzione consente l’eliminazione della vista e dell’ingombro dei suoi elementi o parti di supporto e di movimentazione, anche nelle fasi di apertura e di chiusura dell’anta sul mobile. Carateristica principale della presente innovazione è quella di prevedere la realizzazione di una cerniera, particolarmente per porte di mobili, i cui elementi di supporto, primario e secondario, sono incessabili in appositi vani che sono ricavati rispetivamente sui bordi dello stipite e della porta da sostenere e movimentare, deti elementi di cerniera essendo amovibilmente incernierati tra loro ed uniti anche da un leverismo intermedio che, in fase di movimentazione della porta (P), consente la trazione e la spinta di un cursore sull’elemento primario, azionato da mezzi elastici e dall’eccentricità della manovella dello stesso leverismo, la quale è comandata da una biella che è incernierata alla guida fìssa dell’elemento secondario, solidale alla stessa porta, senza che detti elementi primario, secondario e di leverismo sporgano e si rendano visibìli ed ingombranti esternamente allo stipite ed alla porta. Porte, finestre ed infìssi di normali fabbricati ed abitazioni sono notoriamente sostenute e rese girevoli dalla presenza di cardini, i quali generalmente presentano un loro elemento piatto che è dotato di un perno di cerniera ed è fissato al telaio o allo stipite di un muro, oltre ad un loro elemento piatto dotato o bandella avente una sua sede cilindrica di cerniera, il quale è generalmente fissato al telaio della porta o finestra da movimentare. Almeno la parte cilindrica di detti elementi di cerniera è destinata a sporgere rispeto alla parete dello stipite ed alla superfice esterna del serramento, il suo ingombro essendo ininfluente per la sua funzionalità sulle fasi di apertura e chiusura dello stesso serramento, nonostante le loro dimensioni siano piuttosto grandi ed ingombranti, in rapporto al peso del serramento da sostenere e movimentale.
Secondo una alternativa tecnica tradizionale, porte o ante e vetrate di mobili sono parimenti sostenute e rese girevoli dalla presenza di analoghe cerniere che, seppure di più ridotte dimensioni in rapporto al ridotto peso da sostenere, si basano sempre sull'alloggiamento dell’elemento femmina del serramento sull’elemento maschio dei telaio o struttura portante di mobile. Tuttavia, l’ingombro e la vista di questi pur ridotti elementi di cerniera costituiscono motivo di ostacolo funzionale e di antiestetica visione, per i quali motivi il costruttore di mobili ha sempre cercato di ridurne l’impatto ricorrendo, per quanto possibile, alla realizzazione di cerniere per mobili così dette “a scomparsa” o “occultate”.
Tra le soluzioni delle più attuali cerniere a scomparsa per mobili, si indica ad esempio quella proposta dal brevetto IT 1.412.221, in cui una cerniera a scomparsa comprendente due corpi fissati sullo stipite e sulla parte apribile, con due bracci che collegano i due corpi, dove ciascuno dei due bracci ha un’estremità imperniata ad uno dei due corpi, mentre l’estremità opposta è impegnata in un percorso di guida dell'altro corpo, con almeno uno dei due percorsi non è rettilineo. Un'altra recente soluzione di cerniera a scomparsa per mobili è proposta con il brevetto n. EP 2.570.575, in cui un dispositivo di collegamento unisce due elementi di fissaggio che sono incassati rispettivamente allo stipite ed al lato della porta, permettendo loro di muoversi eccentricamente l'uno rispetto all’altro, da una posizione aperta ad una posizione chiusa, a contato con rispettiva camma di un braccio curvato di detto collegamento. Una ulteriore soluzione di cerniera a scomparsa per mobili è proposta con il brevetto n. IT 1.387.342, in cui una coppia di semi gusci sono inseriti rispettivamente nelle sedi di una porta e di uno stipite e sono collegati tra loro in modo articolato da una coppia di bracci curvati che sono fulcrati in detti gusci.
In tutte queste ed in altre analoghe soluzioni di cerniere a scomparsa viene sicuramente ridotto limpatto visivo sulla struttura di mobile, ma non viene eliminato l'ingombro almeno del loro braccio o elemento curvato di collegamento tra le parti fisse che, invadendo parte del volume interno de mobile, ne limitano la capacità d’uso e quindi la funzionalità. Inoltre, queste stesse soluzioni si presentano piuttosto complesse, per l’elevato numero di componenti che, dovendo essere realizzati nelle più ridotte dimensioni, costituiscono anche motivo fragilità con possibili rotture e scarsa solidità.
Alternativamente alla soluzione di cerniere a scomparsa, conforme ad un tecnica più recente, gli stessi mobili possono essere dotati di cerniere così dette “occultate" le quali sono montate all’ interno dello stipite o telaio fìsso, particolarmente sulle sue traverse superiore ed inferiore, in modo da non essere visibili quando l’anta è chiusa, ad esempio conforme alle domande di brevetto n. PCT/ES2016/070719
Tuttavia anche queste soluzioni, pur presentando un ridotto impatto visivo, non eliminano l inconveniente di una sporgenza dei loro bracci di raccordo e movimento, in fase di apertura e chiusura della porta, così come non eliminano la funzionalità di questo tipo di cerniera a causa della sua complessità strutturale che ne limita una adeguata solidità. Il problema si presenta ancora più accentuato nel caso di ribaltina ad apertura verticale, dove l'ingombro dei bracci sporgenti limita l’accesso al vano del mobile, mentre la possibilità di appoggio anche provvisorio di pesi eccessivi a sbalzo, può scardinare dette cerniere occulte che, naturalmente, in questo caso sarebbero disposte sulle pareti verticali dello stesso mobile.
Compito principale della presente innovazione è quello di poter realizzare una cerniera per mobili, del tipo a scomparsa o anche ad occultamento, che possa consentire il completo uso del vano interno del mobile, senza che alcun suo elemento meccanico, anche in fase di apertura e di chiusura, sia di ostacolo o possa ingombrare ed invadere il volume utile interno dello stesso mobile.
Nell’ambito di tale compito, un altro importante scopo della presente innovazione è naturalmente quello di poter realizzare un cerniera per mobili, del tipo a scomparsa o ad occultamento, che possa risultare sostanzialmente invisibile, sia in condizione di chiusura che in condizione di movimentazione dell’anta, contribuendo ad un migliorato aspetto estetico del mobile.
Un altro scopo della presente innovazione è quello di poter realizzare una cerniera per mobili che sia costituita da un numero sostanzialmente ridotto di componenti, consentendone una loro conformazione più robusta e solida, tale da garantire qualità e durata, oltre che assicurare un semplice e sicuro fissaggio all’anta ed allo stipite del mobile.
Un ulteriore scopo della presente innovazione è quello di poter agevolmente procedere alla migliore regolazione dello scatto di apertura e chiusura dell’anta.
Non ultimo scopo della presente innovazione è quello di poter conseguire gli scopi sopra citati, anche nel caso di porte o antine, a ribalta, con cerniere disposte orizzontalmente al piano del vano del mobile.
Questi ed altri scopi sono in effetti perfettamente conseguiti con la presente innovazione, come di seguito esemplificato e conforme a quanto indicato nelle rivendicazioni allegate, per la quale innovazione si prevede la realizzazione di una cerniera composta da due elementi da alloggiare nelle cavità ricavate sul bordo dello stipite e dell’anta, detti elementi essendo amovibilmente incernierati tra loro anche da un leverismo intermedio che è reso oscillante entro un campo che consente di non sporgere dalle sedi di alloggiamento, assicurando sempre la migliore accessibilità al vano del mobile. Una più completa descrizione ed illustrazione di una forma preferita di realizzazione della presente innovazione e la verifica della sua rispondenza agli scopi specificati è meglio illustrata dalla seguente descrizione di una sua forma costruttiva, non limitativa e puramente esemplificativa, di seguito descritta ed illustrata anche con l'ausilio di n. 14 figure schematiche riprodotte in n. 6 tavole allegate e delle quali:
La fìg. 1 di tav. 1 rappresenta una vista prospettica ed in esploso delle parti meccaniche principali costituenti la cerniera in esame;
La fìg. 2 di tav. 2 rappresenta una vista in pianta di un primo elemento dì cerniera, da associare allo stipite del vano e costituito da alcune delle parti meccaniche di fig. 1 ;
La fig. 3 di tav. 2 rappresenta una vista longitudinale, lungo il piano di sezione III - III dell’elemento primario di cerniera di fig. 2:
La fig. 4 di tav. 2 rappresenta una vista in pianta di un secondo elemento di cerniera, da associare al bordo dell’anta o porta del medesimo vano e costituito da alcune altre delle parti meccaniche di fig. 1 ;
La fig, 5 di tav. 2 rappresenta una vista longitudinale, lungo il piano di sezione V - V dell’elemento secondario di cerniera di fig. 4;
La fig. 6 di tav. 3 rappresenta una vista prospettica ed in esploso delle due parti principali costituenti il primo elemento di cerniera di fig, 2:
La fig. 7 di tav. 3 rappresenta una vista prospettica ed in esploso delle parti principali costituendi il secondo elemento di cerniera di fig. 4;
La fìg. 8 di tav. 4 rappresenta una vista prospettica, in esploso ed in una scala maggiorata del leverismo di unione articolata del primo elemento di cerniera di figg. 2 e 3, con il secondo elemento di cerniera di figg. 4 e 5, conforme alla soluzione di cerniera di fig. 1 ;
La fig. 9 di tav. 4 rappresenta una vista in sezione trasversale di uno stipite di mobile, con la formazione di un vano di alloggiamento e fissaggio del primo elemento di cerniera di fig. 3; La fìg. 10 di tav. 4 rappresenta una vista in sezione trasversale del lato o bordo di un serramento o infìsso, con la formazione di un vano di alloggiamento e fissaggio del secondo elemento di cerniera di fìg. 5;
La fìg. 1 1 di tav. 5 rappresenta un vista in sezione trasversale dello stipite di fig. 9, con l’alloggiamento e fissaggio del primo elemento di cerniera di fìg. 3, unito al bordo di anta di fig. 10, con l’alloggiamento e fissaggio del secondo elemento di cerniera di fìg. 5, tra loro amovibilmente incernierati dal leverismo di fig. 8, essendo delta anta raffigurata in posizione chiusa ed ortogonale rispetto allo stipite di fig. 9;
La fìg. 12 di tav. 5 rappresenta una vista in sezione traversale dello stipite di fìg. 9 e del bordo dell’anta di fig. 10, analoga alla vista di fig. 1 1 ma con detta anta raffigurata in posizione aperta rispetto a detto stipite;
La fìg. 13 di tav. rappresenta una vista in sezione trasversale dello stipite e del bordo dell’anta, analoga alla vista di fig. 1 1 ma raffigurata secondo il piano longitudinale mediano degli elementi di cerniera di figg. 2 e 4;
La fig. 14 di tav. 6 rappresenta una vista trasversale dello stipite e del bordo dell’anta, analoga alla vista di fìg. 12 ma raffigurata secondo il piano longitudinale mediano degli elementi di cerniera di figg. 2 e 4.
In tutte le figure, gli stessi elementi sono indicati o si intendono rappresentati con lo steso numero identificativo.
Con riferimento alle varie figure allegate, le parti meccaniche della cerniera in esame sono assemblate per formare una cerniera ad incasso che è costituita da un primo elemento ( I ). da associare ad uno stipite (S), da un secondo elemento (2), da associare alla porta o anta (P), e da un leverismo (3), da interporre tra detti elementi di cerniera ( 1 ) e (2).
Più dettagliatamente e con riferimento particolare alle figg. 2 3 e 6, il primo elemento (1 ) comprende un corpo a forcella ( 1/a) ed un cursore ( 1/b). Il corpo a forcella ( 1/a) è composto da una piastra trasversale ( 10), con due bracci laterali (1 1 - 12) ed un vano intermedio ( 13), il quale prevede un primo allargamento esterno ( 14) ed un secondo allargamento di testa ( 15). Gli stessi bracci (1 1 e 12) presentano quindi un’estremità libera ( 1 1/a - 12/a) che è inclinata indicativamente di 45° verso il basso e presentano un loro rispettivo foro passante ( 16 - 17) con spallamento rastremato ( 18 - 19) per allinearsi al rispettivo foro (20 - 21 ) passante per la piastra di testa ( 10). Detti fori passanti (20 - 21) consentono il passaggio di rispettive viti, ad esempio da legno, non rappresentate, con le quali la forcella (1/a) viene solidalmente fissata entro un vano (V 1 ) dello stipite (S) di mobile, come di seguito specificato.
La stessa piastra trasversale ( 10) del corpo a forcella ( 1/a) presenta poi una coppia di fori passanti (22 - 23) che si trasformano in gole aperte (24 - 25) lungo il tratto di allargamento ( 14) dei bracci ( 1 1 - 12), per consentire il passaggio di la coppia di tiranti (26 - 27) di fig. 1. la cui testa (26/a - 27/a) è distanziata dalla piastra ( 10) per interposizione di rispettive molle o mezzi elastici (28 - 29). Entrambi i gambi dei tiranti (26 - 27) sono dotati poi dotati di estremità libera filettata (26/b - 27/b) preferibilmente con intermedia gola di scarico.
Con riferimento particolare alle figg. 1 - 3 e 6. la parte inferiore della piastra ( 10) presenta un occhiello (80) che è atto ad alloggiare una spina (50), per un incernieramento del leverismo (3), come di seguito meglio specificato.
Nella fig. 6 di tav. 3, come già indicato, sono illustrate solo le parti principali ( 1/a) e (1/b) del primo elemento ( 1 ) mentre nella fig. 7 sono illustrare le parli principali (2/a) e (2/b) del secondo elemento (2) della cerniera in esame, raffigurate in modo analogo ed ingrandito della loro riproduzione di fig. 1, per consentirne una più completa descrizione.
In particolare, il cursore ( 1/b) è costituito da un blocco centrale (30) che è atto ad alloggiarsi nel vano (14) della forcella ( 1/a) ed è dotato di gole (31 - 32) per il passaggio dei tiranti (26 - 27), oltre che di una piastra di base (33), destinata ad alloggiarsi nel vano ( 15) e sulla quale sono ricavati due sedi filettate (34 - 35) in cui si avvitano le estremità filettate (26/a - 27/a) dei citati tiranti (26 - 27). Le superfici opposte (36 - 37) della stessa piastra (33) sono dotate di inclinazione a 45° tale che, alloggiando il blocco (30) del cursore ( 1 /b) entro il vano ( 14) della forcella ( 1 /a), detta superfice inclinata (36 - 37) si dispone sostanzialmente complanare alle superfici inclinate ( 1 1/a - 12/a) della forcella (1 /a), mentre detta piastra (33) si accosta al suo allargamento ( 15) e la testa del blocco (30) va in battuta sul fondo del suo vano ristretto ( 14).
Lo stesso cursore ( 1/b) è poi completato dalla presenza di due rebbi forati (38 39) che sono atti ad alloggiare una spina trasversale (60), oltre che essere dotato di una feritoia longitudinale (40), per il passaggio di una biella (300), come di seguito specificato.
Come già citato e con riferimento alle fìgg. 1 - 5 e 7, un secondo elemento (2) della presente cerniera ad incasso è costituito da un corpo a forcella (2/a) con una piastra di base (210) da cui partono due braccia (21 1 - 212) con vano intermedio (214) che è atto ad alloggiare il fondo (230) di una guida (2/b). Le estremità libere (2 1 1/a - 212/a) di dette braccia (21 1 212) sono inclinate a 45°.
Detti bracci (21 1 - 212) sono dotati di foratura passante (216 - 217) che. con spallameti (218 -219), comunicano con i coassiali lori passanti (220 - 221 ), per poter alloggiare due rispettive viti, ad esempio da legno, non rappresentate, con le quali il corpo a forcella (2/a) è stabilmente unito al bordo in legno della porta o altro serramento da incernierare. Naturalmente, se detto serramento fosse realizzato in metallo o altro materiale, le stesse viti del fissaggio del corpo (2/a) sarano adattate per garantire una corrispondente solidità di unione dell'elemento secondario (2) alla porta (P). Il vano (214) del corpo a forcella (2/a) comunica con le sedi allargate (220 - 221 ) dei bracci (21 1 - 212) per mezzo di una feritoia (225) che ha anche la funzione conlenimento della guida (2/b). alloggiandone le alette (201 - 202).
Il fondo del vano (214) è poi dotato di un foro centrale filettato (226). cieco o passante, realizzato sulla piastra di base (210) della forcella (2/a), oltre che di due fori ciechi ed asolati (227 - 228) per il fissaggio ed il centraggio della guida (2/b).
Detta guida (2/b) presenta a sua volta un corpo centrale o piastra (230) con due bracci (231 - 232) che sono atti ad essere alloggiati nel vano (214) della forcella (2/a) ed hanno le loro estremità libere (236 - 237) che sono inclinate di 45", in modo da poter essere complanari con l'inclinazione (21 1/a 212/a) di detta forcella (2/a), quando la stessa guida (2/b) sia completamente inserita in detto vano (214). La medesima guida (2/b) è poi dotata delle già citate due alette (201 - 202) che sono atte ad essere alloggiate nella feritoia (225) della forcella (2/a), per garantire la sua solidità d’innesto.
La piastra di base (230) della guida (2/b) è poi dotata di un foro passante asolato (222) che è atto al passaggio della vite di chiusura (61) di fig. 1, destinata ad avvitarsi sul foro filettato (226) della forcella (2/a). I bracci (231 - 232) della guida (2/b) sono dotati di fori passanti (223 - 224) in cui sono alloggiati i grani (62 - 63) di tav. 1, i quali grani vanno ad innestarsi sui fori ciechi asolati (227 - 228) della base (210) della forcella (2/a). La parte inferiore della guida (2/b) presenta infine una coppia di rebbi (238 - 239) che sono dotati di doppia foratura passante (241 - 242).
Come già citato, la guida (2/b) è resa solidale alla forcella (2/a) per mezzo della vite (61) mentre la presenza dei suoi grani (62 — 63) consente la registrazione della corretta distanza tra il fondo del vano (214) e la piastra di testa (230) della guida (2/b), per assicurarne il suo perfetto allineamento e distanza con la forcella (2/a), in modo da poter applicare e regolare il più corretto incernieramento del leversimo (3), come di seguito specificato.
Completata l’illustrazione e la disposizione dei vari elementi meccanici di fig. 1 nel formare il primo elemento fisso (1) ed il secondo elemento (2) della cerniera in esame, se ne riassume di seguito il loro fissaggio allo stipite (S) ed alla porta (P) sul vano del mobile, oltre che il loro collegamento con il leverismo intermedio (3).
Con riferimento alle figg. 9 e 10, all’altezza prevista per l’applicazione di almeno una cerniera in esame, sullo stipite (S) e sul bordo della porta (P) sono ricavati i fori ciechi (V1) e (C1), dimensionati con larghezze, profondità e spessori tali da poter alloggiare e fissare rispettivamente l’elemento primario (1) e l’elemento secondario (2), in modo tale che i piani inclinati (1 1/a - 12/a) del cursore (1/b) possano essere sostanzialmente complanari con il bordo inclinato (S’) dello stipite (S), così come i piani inclinati (236 - 237) della guida (2/b) siano sostanzialmente complanari con il bordo inclinato (P’) della porta (P), mentre la piastra di testa (10) della forcella (1/a) sia in battuta sul fondo di detto vano (V1) e la piastra (210) delia forcella (2/a) sia in battuta sul fondo del vano (C1), per esservi solidalmente fissati con viti passanti rispettivamente per le sedi (20 - 21) dell’elemento (19 e per le sedi (220 - 221) dell’elemento (2). L’alloggiamento posteriore dei tiranti (26 - 27) della forcella (1/a) è preferibilmente assicurato dalla presenza di corrispondenti fori ciechi cilindrici (V2) sul fondo della cavità (V1) dello stesso stipite (S).
Due viti da legno, non raffigurate, sono inserite nei fori (16 - 17) della forcella (1/a) in modo che la loro testa svasata sia in battuta sugli spallamenti (18 - 19) per poi essere avvitate sul legno dello stipite (S), dopo il passaggio per i fori ristretti (20 - 21), assicurando così la migliore stabilità dell’elemento di cerniera (1) sullo stesso stipite (S). Analogamente, due viti da legno, non rappresentate, sono inserite nei fori (220 - 221) della forcella (2/a), in modo tale che la loro testa svasata sia in battuta sugli spallamenti (218 - 219) per poi essere avvitate sul legno della porta (P), dopo il passaggio per i fori ristretti (216 - 217), assicurando così la migliore stabilità dell’elemento di cerniera (2) sulla stessa porta (P).
La coppia di rebbi (238 - 239) della guida (2/b) viene quindi alloggiata tra i rebbi (38 - 39) del cursore (1/b) e, per mezzo delle spine stabilizzate (64 - 65) è incernierata, in modo da rendere oscillante detto cursore (1/b) ed il suo elemento primario (1) che lo contiene, rispetto alla guida (2/b) ed il suo elemento secondario (2).
Indipendentemente dal momento di fissaggio degli elementi di cerniera (1) e (2) allo stipite (S) ed alla porta (P), oltre che indipendentemente dal loro momento di incernieramento reciproco, appare evidente che, nella presente soluzione, gli stessi elementi (1 - 2) devono essere incernierati anche con il leverismo (3), secondo lo schema proposto nelle figg. da 1 1 a 14.
Detto leverismo (3) è interposto, tra gli elementi di cerniera (1 e 2) con l'inserimento, da una parte, dell’occhiello (301) della biella (300) tra i rebbi (238 - 239) della guida (2/b), previo allineamento dello stesso occhiello (301) con i fori passanti (242) di detti rebbi (238 - 239), per poi applicarvi e stabilizzarvi la spina (60) che consente l’oscillazione delle stessa biella (300) sulla guida (2/b).
Dall’altra parte, l’occhiello opposto (302) della stessa biella (300) è interposto tra i rebbi forati (312 - 313) della manovella (310), in modo che il suo foro passante sia allineato con i fori passanti di detti rebbi (312 -313), per potervi inserire e stabilizzare la spina (66) con la quale si rende possibile l’oscillazione di detta manovella (310) sulla biella (300).
La medesima manovella (310) è dotata di opportuna bombatura (311 ), per fornire migliore resistenza agli sforzi meccanici in fase di movimentazione della porta (P), oltre che di una conformazione arrotondata (317), eccentrica rispetto all’asse del foro (316), per assumere anche una sua funzione di camma.
Il corpo (311) di detta manovella (310) è alloggiato longitudinalmente nella sede ristretta (13) della forcella (l/a), mentre la sua estremità (315) è interposta tra la coppia di occhielli (80) che sono disposti sul fondo della forcella (l/a), come particolarmente individuati in fig. 3 e in fig. 6. Con l’allineamento dei fori degli occhielli (80) dell’elemento primario (1/a) al foro (316) della manovella (310), si inserisce e si stabilizza la spina (50) di Fig. 1, in modo tale che la stessa manovella (310) sia così unita alla forcella (l/a) e quindi all’elemento primario (1), pur essendo libera di oscillare su detta spina (50).
Con riferimento alle figg. da 1 1 a 14, come già citato, sono esemplificate le posizioni di chiusura e di apertura della porta (P) sullo stipite (S) del vano del mobile da rendere chiudibile. In particolare, nelle fìgg. 11 e 12 si hanno due viste del presente incernieramento secondo i piani di sezione III - III e V - V degli elementi (1 - 2) di fìgg. 2 e 4, mentre nelle figg. 13 e 14 si hanno due viste dello stesso incemieramento secondo il piano di sezione longitudinale della mezzeria di dette figg. 2 e 4, con inserimento degli elementi (1 -2) di fìgg. 3 e 5.
In particolare, in dette fìgg. da 1 1 a 14 si evince il fatto che la forcella (2/a) dell’elemento di cerniera secondario (2) è solidalmente unita all’anta o porta (P) ed è raffigurata con i piani inclinati (211/a - 212/a) della guida della forchetta (210) che sono leggermente arretrati rispetto al piano inclinato (C’) del bordo della stessa porta (P), mentre l’occhiello (301) della biella (300) è libero di oscillare sul perno (60) senza incontrare ostacoli dall’ingombro del bordo della porta (P) anche quando sia in movimento.
Particolarmente nella fase di chiusura di fìgg. 1 1 - 13, l’occhiello (302) della stessa biella (300), già incernierato ai rebbi (312 - 313) della manovella (310) è posizionato nella condizione di massima oscillazione, sollevato dalla posizione trattenuta della stessa manovella (310), senza comunque uscire dal vano (VI) e quindi senza essere d’ingombro rispetto al volume intero del vano di mobile chiuso, oltre che senza ingombro e vista dalle pareti esterne del medesimo mobile, conforme ad uno degli scopi specificati.
Nella fase delle figg. 12 - 14, di massima apertura della porta (P) sullo stipite (S), si ha una rotazione di circa 90° della manovella (310), che può oscillare sul perno (50) con cui è vincolata alla forcella (1/a), determinando una sua spinta della biella (300) sulla guida (2/b) che, per la sua articolazione con il cursore (1/b), trascina lo stesso cursore (1/b) verso un leggera divaricazione tra il bordo dello stipite (S) ed il bordo della porta (P). Tale spinta provoca una leggera oscillazione della biella (300) sui suoi perni (60 - 66), rimanendo comunque entro gli ingombri delio stipite (S) e della porta (P), senza costituite ostacolo al massimo sfruttamento del volume interno del mobile, conforme ad un altro degli scopi specificati.
Nella fase di movimentazione della porta (P), la biella (300) spinge anche il cursore (1/b) verso la condizione di massima apertura e di sporgenza rispetto alla forcella (l/a) oltre che rispetto al bordo inclinato (S’) dello stipite (S), come esemplificato in fig. 14. In quella stessa condizione di massima apertura, il cursore (1/b) è sottoposto al costante sforzo di compressione dei mezzi elastici (28 - 29) che, tramite i loro tiranti (26 - 27), assicurano sempre il contatto della parte eccentrica o camma (317) della manovella (310) contro la testa (30) dello stesso cursore (1/b). Una lamina (90) di fig. 1, può essere interposta tra testa (30) del cursore (1/b) e il profilo eccentrico (317) della manovella (310) in funzione antiusura.
In definitiva, l’oscillazione massima della biella (300) sul suo perno (60) è contenuta e limitata nell’ ingombro, in base alla distanza esistente tra la sua spina (66), che la unisce alla manovella (310), e la spina (50), che unisce detta manovella (310) alla forcella (1/a), la quale rimane fissa allo stipite (S), tale distanza essendo calcolata per ridurre al minimo detta oscillazione ed il suo ingombro, come sopra illustrato.
Il passaggio dalla posizione di apertura e di chiusura della porta (P) sullo stipite (S), comporta una oscillazione reciproca della biella (300) e della manovella (310) sulla spina (66), sempre entro il vano (V1) dello stipite (S) assicurando sempre la massima stabilità degli elementi di cerniera (1 - 2) ed il loro contenimento entro detto vano (V1)anche quando sono in movimento, conforme ad un altro degli scopi specificati.
L’apertura massima della porta (P) sullo stipite (S) di figg. 12 - 14, così come la distanza minima tra il bordo inclinato (S’) dello stipite (S) ed il bordo inclinato (P’) della porta (P) sono naturalmente registrabili in base alia profondità dei rispettivi vani di alloggiamento (V1 - C1). La registrazione dell’oscillazione e della traslazione della biella (300) è resa possibile dalla regolazione della distanza della guida (2/b) dalla base (210) della forchetta (2/a), così come la sua linearità di movimento, tarando adeguatamente la vite di fissaggio (61) e la coppia di grani (62 - 63) che le tengono unite, anche in funzione di poter usare la manovella (310) nella sopra citata funzione di camma. Ancora, è possibile regolare la forza di spinta per lo scatto di apertura e di chiusura della porta (P) sullo stipite (S), per semplice estrazione degli elementi (1 - 2) dalle loro sedi (V1 - C1) e regolazione dei trianti (26 - 27) che impegnano i mezzi elastici (28 - 29), conforme ad altri scopi specificati.
Secondo la soluzione costruttiva di cerniera ad incasso fino ad ora descritta ed illustrata, lo stipite (S) e tutta la bocca del vano di mobile da chiudere presentano un profilo smussato (S’) a 45°, così come i quattro lati (C’) della porta (P), in modo tale che la chiusura del vano sia data sostanzialmente dall’accostamento dei lati inclinati (S’) dello stipite (S) sui lati inclinati (C’) della porta (P).
Conforme ad una prima variazione costruttiva, è possibile adottare uno stipite ed un bordo intero del vano da chiudere che sia piano e sul quale possa appoggiarsi un bordo piano di porta, previa eliminazione anche delle inclinazioni a 45° delle forcelle (1/a) e (2/a), cosi come del cursore (1/b) e (2/b), in modo tale che, in fase di chiusura, una superfice rettangolare (36 - 37) sia in battuta contro un superficie rettangolare delie pareti (236 - 237) della guida (2/b).
E’ ancora possibile prevedere la sostituzione di stipiti e porte in legno con stipiti e porte ad esempio metalliche o in profilato metallico, per semplice sostituzione delle citate viti da legno con corrispondenti tasselli o altri mezzi di loro solida ritenzione ed alloggiamento dell’elemento primario (1) e dell’elemento secondario (2), nelle previste posizioni di incernieramento.
Una ulteriore variazione o applicazione costruttiva è data dalla possibilità di utilizzare gli stessi elementi di cerniera ( 1 - 2) e lo stesso leverismo (3) anche per realizzare chiusure orizzontali o a ribaltina, così come per realizzare chiusure di pareti divisorie o analoghe chiusure di spazi vari.
E’ ancora possibile prevedere l’incernieramento del cursore (1/b) sui rebbi (238 - 239) della guida (2/b) e della biella (300) sigli stessi rebbi (238 - 2399 ma con inversione delle sedi di alloggiamento (241 - 242) e delle loro spine (60 - 64 - 65), adeguando la conformazione della stessa biella (300).
E' altrettanto possibile realizzare le cavità (VI) dello stipite (S) e cavità (C1) della porta (P) intagliandone il bordo a vista, sulla superfice interna od esterna, prevedendo poi, preferenzialmente, il loro rivestimento con pannello o altro foglio che comunque le rendano incassate e quindi consentano di rendere non visibili gli elementi primario (1), secondario (2) e il loro leverismo (3), i quali comunque rimangono funzionali senza generare viste ed ingombri esterni, secondo uno degli scopi specificati.
Queste ed altre analoghe modifiche o adattamenti del metodo di rivestimento di bottiglie fino ad ora esemplificativamente descritto, si intendono comunque rientranti nell’originalità della presente innovazione.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI dell 'INVENZIONE INDUSTRIALE avente come titolo: “CERNIERA AD ELEMENTI INCASSATI, PARTICOLARMENTE PER ANTE DI MOBILI” 1.- Cerniera ad elementi incassati, particolarmente per ante di mobili, che consente l’eliminazione della vista e dell’ingombro dei suoi elementi o parti di supporto e di movimentazione, anche nelle fasi di apertura e di chiusura dell’anta sul mobile, caratterizzata dal fatto di prevedere la realizzazione di una cerniera i cui elementi di supporto (1 - 2) sono incessabili in appositi vani (V1 - C1), che sono ricavati rispettivamente sui bordi dello stipite (S) e della porta (P) da sostenere e movimentare, detti elementi di cerniera (1 - 2) essendo amovibilmente incernierati tra loro ed uniti anche da un leverismo intermedio (3) che, in fase di movimentazione della porta (P), consente la trazione e la spinta di un cursore (1/b) sull’elemento primario ( 1 ), azionato da mezzi elastici (28 - 29) e dall’eccentricità (317) della manovella (310) di detto leverismo (3), la quale è comandata da una biella (300) che è incernierata alla guida fissa (2/b) dell'elemento secondario (2), solidale alla stessa porta (P); 2.- Cerniera ad elementi incassati, come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il leverismo (3), intermedio tra gli elementi primario (1) e secondario (2), comprende una biella (300), con una sua estremità (301 ) che è falciata ad una guida (2/b) dellelemento secondario (2), mentre l’estremità opposta (302) è fulcrata ad occhielli (312 - 313) di una manovella (310), detta manovella (310) avendo la sua estremità opposta (315) che è fulcrata agli occhielli (80) dell’elemento primario (1), la stessa manovella (3 10) essendo dotata di una sua eccentricità (317) con cui agisce da camma contro la testa (30) del cursore (1/b) per cooperare con la biella (300) alla sua traslazione su detto elemento primario (1), anche durante la movimentazione della porta (P), senza che detti elementi primario (1), secondario (2) e detto leverismo (3) sporgano e si rendano esternamente visibili ed ingombranti; 3.- Cerniera ad elementi incassati, come alle rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto che un primo elemento (1) comprende un corpo a forcella (l/a) ed un cursore ( 1/b), mentre un secondo elemento (2) comprende un corpo a forcella (2/a) ed una guida rissa e registrabile (2/b); 4.- Cerniera ad elementi incassati, come alle rivendicazioni 2 e 3, caratterizzato dal fatto che il corpo a forcella ( 1/a) è composto da ima piastra trasversale ( 10), con due bracci laterali (1 1 - 12) ed un vano intermedio (13), il quale prevede un primo allargamento (14) ed un secondo allargamento di testa (15), gli stessi bracci (1 1 e 12) presenta un'estremità libera (1 1/a - 12/a) che è inclinata indicativamente di 45° verso il basso, presentando un loro rispettivo foro passante ( 16 17) con spallamento rastremato (18 - 19) per allinearsi al rispettivo foro (20 - 21 ) passante per la piastra di testa (10), i quali fori passanti (20 - 21) consentono il passaggio di rispettive viti da legno o di altro tipo con le quali la forcella (1/a) viene solidalmente fissata entro un vano (V 1) dello stipite (S) di mobile; 5.- Cerniera ad elementi incassati, come alle rivendicazioni 3 e 4, caratterizzata dal fatto che la piastra trasversale (10) del corpo a forcella ( 1/a) presenta una coppia di fori passanti (22 - 23) che si trasformano in gole aperte (24 - 25) lungo il tratto di allargamento (14) dei bracci (1 1 - 12), per consentire il passaggio di una coppia di tiranti (26 - 27), la cui testa (26/a - 27/a) è distanziata dalla piastra (10) per interposizione di rispettive molle o mezzi elastici (28 - 29), detti tiranti (26 - 27) essendo associati ad un cursore ( 1/b) che è incernierato alla guida (2/b) del l'elemento secondario (2); 6.- Cerniera ad elementi incassati, particolarmente per ante di mobili, come alle rivendicazioni 3 - 4 e 5, caratterizzata dal fatto che un cursore (1/b) è costituito da un blocco di testa (30) che è atto ad alloggiarsi nel vano (14) della forcella (1/a) ed è dotato di gole (31 - 32) per il passaggio dei tiranti (26 - 27), oltre che di una piastra di base (33), destinata ad alloggiarsi nel vano ( 15) della stessa forcella (1/a) e sulla quale sono ricavati due sedi filettate (34 - 35) in cui si avvitano le estremità filettate (26/a - 27/a) dei citati tiranti (26 - 27), mentre le superfici opposte (36 - 37) della stessa piastra (33) sono dotate di inclinazione a 45° tale che, alloggiando il blocco (30) di detto cursore (1/b) entro il vano (14) della forcella ( 1/a), dette superfici inclinate (36 - 37) si dispongono sostanzialmente complanari alle superfici inclinate (1 1/a - 12/a) della forcella (1/a) e detta piastra (33) si accosta al suo allargamento (15) e la testa del blocco (30) va in battuta sul fondo del suo vano ristretto ( 14), detto cursore (1/b) essendo completato dalla presenza di due rebbi forati (38 - 39) che sono atti ad alloggiare una spina trasversale (60), oltre che essere dotato di una feritoia longitudinale (40), per il passaggio di una biella (300); 7.- Cerniera ad elementi incassati, come alla rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che un elemento secondario (2) della presente cerniera ad incasso è costituito da un corpo a forcella (2/a) con una piastra di base (210) da cui partono due bracci (21 1 - 212), con vano intermedio (214) che è atto ad alloggiare il fondo (230) di una guida (2/b), le estremità libere (21 l/a - 212/a) di detti bracci (21 1 -212) essendo inclinate a 45°, mentre gli stessi bracci (21 1 - 212) sono dotati di foratura passante (216 - 217) che, con spai lamenti (218 - 219) comunicano con i coassiali fori passanti (220 - 221), per poter alloggiare due rispettive viti da legno o simili, con le quali il corpo a forcella (2/a) è stabilmente unito al bordo in legno o altro materiale della porta o altro serramento da incernierare; 8.- Cerniera ad elementi incassati, come alle rivendicazioni 3 e 7, caratterizzata dal fatto che il fondo del vano (214) di detto elemento secondario (2/a) è dotato di un foro centrale filettato (226), cieco o passante, realizzato sulla piastra di base (210) della forcella (2/a), oltre che di due fori ciechi ed asolati (227 - 228) per il fissaggio ed il centraggio della guida (2/b), la quale presenta a sua volta un corpo centrale o piastra (230) con due bracci (231 - 232) che sono atti ad essere alloggiati nel vano (214) di detta forcella (2/a) ed hanno le loro estremità libere (236 - 237) che sono inclinate di 45°, in modo da poter essere complanari con l'inclinazione (21 1 /a - 212/a) di detta forcella (2/a); 9.- Cerniera ad elementi incassati, come alle rivendicazioni 7 ed 8, caratterizzata dal fatto che la piastra di base (230) della guida (2/b) è dotata di un foro passante asolato (222) che è atto al passaggio della vite di chiusura (61), destinata ad avvitarsi sul foro filettato (226) della forcella (2/a), mentre i bracci (231 - 232) della guida (2/b) sono dotati di fori passanti (223 - 224) in cui sono alloggiati i grani (62 - 63), i quali vanno ad innestarsi sui fori ciechi asolati (227 - 228) della base (210) della forcella (2/a), mentre la parte inferiore della guida (2/b) presenta una coppia di rebbi (238 - 239) che sono dotati di doppia foratura passante (241 - 242); 10.- Cerniera ad elementi incassati, particolarmente per mobili, come ad una delle rivendicazioni da 1 a 9, caratterizzata dal fatto che rincernieramento dell’elemento primario ( 1 ) con l'elemento secondario (2) prevede una prima unione articolata del cursore (1/b) della forcella (l/a) con la guida (2/b) della forcella (2/a), alloggiando i rebbi (238 - 239) della guida (2/b) nel vano intermedio tra i rebbi (38 -39) del cursore (1/b), in modo tale che i fori (241 ) di detti rebbi (238 - 239) siano allineati con i fori passanti dei rebbi alloggianti (38 - 39), per infilarvi ed stabilizzarvi le spine (64 - 65) con le quali rendere oscillanti tra loro detti elementi primario ( 1) e secondario (2): 11.- Cerniera ad elementi incassati, come alle rivendicazioni 2 e 10, caratterizzata dal fatto che un leverismo (3) è interposto, tra gli elementi di cerniera ( 1 e 2) con l'inserimento dell’occhiello (301 ) della biella (300) tra i rebbi (238 - 239) della guida (2/b), indipendentemente dal citato momento della sua unione al cursore (1/b), previo allineamento dello stesso occhiello (301) con i fori passanti (242) di detti rebbi (238 - 239), per poi applicarvi e stabilizzarvi la spina (60) che consente loscillazione delle stessa biella (300) sulla guida (2(b); 12.- Cerniera ad elementi incassati, come alla rivendicazione 1 1 , caratterizzato dal fatto che l’occhiello opposto (302) delia stessa biella (300) è interposta tra i rebbi (312 - 313) forati della manovella (310), in modo che il suo foro passante sìa allineato con i fori di detti rebbi (312 -313), per potervi inserire e stabilizzare la spina (66) con la quale si rende possibile l’oscillazione della manovella (310) sulla biella (300); 13.- Cerniera ad elementi incassati, particolarmente per mobili, come alle rivendicazioni 1 1 e 12, caratterizzata dai fatto che il corpo (31 1 ) della manovella (310) è alloggiato longitudinalmente nella sede ristretta (13) della forcella ( 1/a), mentre la sua estremità (315) è interposta tra la coppia di occhielli (80) che sono disposti sul fondo della forcella ( 1/a) e, con l’allineamento dei fori degli occhielli (80) ed il foro (316) della manovella (310), si inserisce e si stabilizza la spina (50), in modo tale che la stessa manovella (310) sia incernierata alla forcella ( 1/a) e quindi all’elemento primario (1 ), pur essendo libera di oscillare su detta spina (50), mentre la sua parte eccentrica (317) è tenuta a contatto con la testa (30) del cursore ( 1/b) dall’azione dei mezzi elastici (28 - 29) agenti sui tiranti (26 - 27) che sono fissati a detto cursore ( 1/b).
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KR100797431B1 (ko) * 2005-08-08 2008-01-23 니토 코키 가부시키가이샤 자동 닫음 기능을 갖는 숨김 힌지
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