IT201800021166A1 - Apparato per la movimentazione di container - Google Patents

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IT201800021166A1
IT201800021166A1 IT102018000021166A IT201800021166A IT201800021166A1 IT 201800021166 A1 IT201800021166 A1 IT 201800021166A1 IT 102018000021166 A IT102018000021166 A IT 102018000021166A IT 201800021166 A IT201800021166 A IT 201800021166A IT 201800021166 A1 IT201800021166 A1 IT 201800021166A1
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IT
Italy
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column
handling apparatus
arm
wheels
bridge frame
Prior art date
Application number
IT102018000021166A
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English (en)
Inventor
Cesare Bonfiglioli
Original Assignee
Cesare Bonfiglioli
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
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Publication date
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B66HOISTING; LIFTING; HAULING
    • B66CCRANES; LOAD-ENGAGING ELEMENTS OR DEVICES FOR CRANES, CAPSTANS, WINCHES, OR TACKLES
    • B66C19/00Cranes comprising trolleys or crabs running on fixed or movable bridges or gantries
    • B66C19/007Cranes comprising trolleys or crabs running on fixed or movable bridges or gantries for containers
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B66HOISTING; LIFTING; HAULING
    • B66CCRANES; LOAD-ENGAGING ELEMENTS OR DEVICES FOR CRANES, CAPSTANS, WINCHES, OR TACKLES
    • B66C19/00Cranes comprising trolleys or crabs running on fixed or movable bridges or gantries
    • B66C19/02Cranes comprising trolleys or crabs running on fixed or movable bridges or gantries collapsible

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Invalid Beds And Related Equipment (AREA)
  • Supplying Of Containers To The Packaging Station (AREA)

Description

DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo:
“APPARATO PER LA MOVIMENTAZIONE DI CONTAINER”
Campo della tecnica
La presente invenzione riguarda un apparato per la movimentazione, ovvero il carico, lo scarico e il trasporto, di container. In particolare un apparato per la movimentazione di container di tipo semovente.
Stato della tecnica
Sono noti apparati per la movimentazione di container, ad esempio gru di tipo semovente per il carico-scarico di container, le quali sono dotate di un telaio a ponte e di un sistema di aggancio e sollevamento per il prelievo e il deposito di detti container, ad esempio da autocarri o vagoni merce.
Un noto problema di dette detti apparati di movimentazione è che essi presentano un ingombro elevato, in quanto la loro dimensione è per forza di cose maggiore rispetto ai container che sono chiamate a movimentare, i quali generalmente occupano il massimo volume trasportabile da un autocarro.
In conseguenza di ciò, stoccare tali apparati di movimentazione richiede spazi vuoti elevati, e, in generale, essi sono difficilmente movimentabili da un luogo all’altro, dato che i lori ingombri eccedono quelli trasportabili da un autocarro.
Solitamente, quando devono essere trasportati, vengono quindi smantellati e poi riassemblati in loco comportando, ovviamente, un notevole dispendio in termini di tempi e costi dovuto a dette fasi di smantellamento ed assemblaggio. Alternativamente, per non disassemblare la gru, è necessario ricorre agli autocarri per trasporti eccezionali.
Uno scopo della presente invenzione è quello di risolvere il suddetto inconveniente degli apparati di movimentazione di arte nota.
Un altro scopo è quello di conseguire tale obiettivo nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo relativamente contenuto.
Tali ed altri scopi sono raggiunti dalle caratteristiche dell’invenzione come riportate nelle rivendicazioni indipendenti.
Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
Esposizione dell’invenzione
In particolare l’invenzione rende disponibile un apparato di movimentazione, per la movimentazione di container, comprendente una pluralità di ruote di appoggio al suolo e un telaio a ponte, in cui il telaio a ponte comprende:
- una prima colonna ed una seconda colonna, atte a delimitare lateralmente uno spazio di accoglimento per un container, verticali e reciprocamente distanziate, ciascuna dotata di una porzione superiore e di una porzione inferiore, ed a ognuna delle quali è associata una rispettiva ruota della pluralità di ruote in corrispondenza delle rispettive porzioni inferiori, ed
- un gruppo di collegamento, atto a collegare la prima colonna e la seconda colonna in corrispondenza delle rispettive porzioni superiori, e configurato per movimentare almeno una tra la prima colonna e la seconda colonna, tra una prima posizione, in cui è minima la distanza di detta colonna da un piano di mezzeria verticale del telaio a ponte, il quale piano di mezzeria è parallelo alla prima colonna e alla seconda colonna, ed una seconda posizione, in cui tale distanza è massima.
Grazie a tale soluzione, l’invenzione rende disponibile un apparato di movimentazione di container il cui ingombro può essere variato, ed in particolare può essere notevolmente diminuito permettendo di stoccare detto apparato di movimentazione in spazi minori rispetto al volume normalmente necessario.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che il gruppo di collegamento possa essere atto a movimentare entrambe la prima colonna e la seconda colonna in allontanamento e avvicinamento rispetto al piano di mezzeria verticale del telaio a ponte parallelo alla prima colonna e alla seconda colonna.
Ovvero il gruppo di collegamento è configurato per movimentare la prima colonna e la seconda colonna, tra una prima posizione in cui è minima la distanza di dette colonne dal piano di mezzeria verticale del telaio a ponte, ed una seconda posizione, in cui tale distanza è massima.
Grazie a tale soluzione, l’ingombro dell’apparato di movimentazione è ancora più variabile, ed in particolare può essere ulteriormente diminuito, ovvero minimizzato, in caso di stoccaggio o trasporto dell’apparato.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione il gruppo di collegamento può comprendere un sistema articolato interposto tra la prima colonna e la seconda colonna. Grazie a tale soluzione, l’apparato di movimentazione è dotato di un gruppo di collegamento di particolarmente semplice forma realizzativa, e che al contempo presenta esso stesso complessivamente un ingombro minimo.
Ancora, un aspetto dell’invenzione prevede che il sistema articolato permetta la movimentazione della prima colonna e della seconda colonna tra la prima e la seconda posizione e comprenda un primo braccio articolato solidale alla prima colonna, un secondo braccio articolato solidale alla seconda colonna, un terzo braccio articolato che collega il primo braccio articolato ed il secondo braccio ed un quarto braccio articolato che collega il primo braccio articolato ed il secondo braccio articolato.
Grazie a tale soluzione, il sistema articolato risulta particolarmente compatto quando la prima colonna e la seconda colonna sono nella prima posizione e, quindi, l’apparato di movimentazione nel complesso presenta un ingombro minimo.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che il gruppo di collegamento possa comprendere:
- una traversa superiore, interposta tra la prima colonna e la seconda colonna,
- un primo braccio laterale, allungato lungo un rispettivo asse longitudinale, dotato di una estremità associata ad una porzione della trasversa superiore e di una contrapposta estremità associata alla porzione superiore della prima colonna, - un secondo braccio laterale, allungato lungo un rispettivo asse longitudinale, dotato di una estremità associata alla traversa superiore e di una contrapposta estremità associata alla porzione superiore della seconda colonna,
in cui almeno uno tra il primo braccio laterale ed il secondo braccio laterale è scorrevolmente associato alla traversa superiore rispetto ad un asse di scorrimento parallelo al proprio asse longitudinale.
Grazie a tale soluzione, il gruppo di collegamento comprende almeno un braccio mobile che permette di movimentare una tra la prima colonna e la seconda colonna in avvicinamento/allontanamento rispetto a detto piano di mezzeria verticale del telaio a ponte, e quindi di variare l’ingombro dell’apparato nell’ambito di una soluzione realizzativa particolarmente semplice.
Ancora, un altro aspetto dell’invenzione prevede che anche l’altro tra il primo braccio laterale ed il secondo braccio laterale possa essere scorrevolmente associato alla traversa superiore rispetto ad un asse di scorrimento parallelo al proprio asse longitudinale.
Grazie a tale soluzione, il gruppo di collegamento è atto a movimentare entrambe la prima colonna e la seconda colonna in allontanamento/avvicinamento rispetto a detto piano di mezzeria verticale del telaio a ponte, permettendo quindi di variare maggiormente l’ingombro dell’apparato, minimizzandolo in fase di stoccaggio o trasporto, nell’ambito di una soluzione particolarmente semplice ed efficace.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che gli assi di scorrimento del primo braccio laterale e del secondo braccio laterale possano essere eccentrici tra loro. Grazie a tale soluzione, il primo braccio laterale ed il secondo braccio possono essere posizionati disallineati ed affiancati, in modo che nella prima posizione la prima colonna e la seconda colonna siano poste ad una distanza minima e l’ingombro dell’apparato di movimentazione essere notevolmente ridotto.
Ancora, un aspetto dell’invenzione prevede che ciascuna colonna possa comprendere un primo segmento associato al rispettivo braccio laterale del gruppo di collegamento ed un secondo segmento associato all’almeno una ruota associata alla colonna ed al quale il primo segmento è scorrevolmente associato rispetto ad un asse di scorrimento, in cui l’estremità del primo segmento distale dal rispettivo braccio laterale è mobile in scorrimento rispetto al secondo segmento, in almeno una posizione nella quale si trova ad una quota inferiore rispetto alla quota massima della ruota della pluralità di ruote prossimale alla colonna.
Grazie a tale soluzione l’ingombro verticale minimo dell’apparato di movimentazione risulta essere ridotto rispetto agli apparati di movimentazione noti.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che il telaio a ponte possa comprendere ulteriormente una terza colonna ed una quarta colonna, verticali e reciprocamente distanziate, ciascuna comprendente una porzione superiore ed una porzione inferiore, e a ciascuna delle quali è associata almeno una ruota della pluralità di ruote in corrispondenza della rispettiva porzione inferiore, e che il gruppo di collegamento possa essere atto a movimentare la terza colonna e la quarta colonna tra una prima posizione in cui è minima la distanza tra la terza colonna e il piano di mezzeria verticale del telaio a ponte e tra la quarta colonna e detto piano di mezzeria verticale, ed una seconda posizione in cui è massima la distanza tra la terza colonna e il piano di mezzeria verticale e tra la quarta colonna e detto piano di mezzeria verticale.
Grazie a tale soluzione, l’apparato di movimentazione presenta una struttura particolarmente semplice e contemporaneamente stabile e robusta, e dall’ingombro complessivo minimo minore rispetto agli apparati di movimentazione noti.
Ulteriormente, un altro aspetto dell’invenzione prevede che il gruppo di collegamento possa comprendere:
- un terzo braccio laterale ed un quarto braccio laterale, reciprocamente contrapposti, allungati lungo rispettivi assi longitudinale e dotati di una estremità associata ad una porzione della trasversa superiore e di una contrapposta estremità associata rispettivamente alla porzione superiore della terza colonna ed alla porzione superiore della quarta colonna, ciascuno dei quali è scorrevolmente associato alla traversa superiore rispetto ad un asse di scorrimento parallelo ad un proprio asse longitudinale ed in cui gli assi di scorrimento del terzo braccio laterale e del quarto braccio laterale sono tra loro eccentrici ed ulteriormente eccentrici rispetto agli assi di scorrimento del primo braccio laterale e del secondo braccio laterale.
Grazie a tale soluzione, anche la terza colonna e la quarta colonna possono essere movimentate in avvicinamento/allontanamento da detto piano di mezzeria verticale, nell’ambito di una soluzione particolarmente semplice, ed in particolare i bracci possono essere atti a scorrere in rispettive sedi affiancate l’una all’altra in modo che nella prima posizione l’ingombro del gruppo di collegamento e, quindi, l’ingombro complessivo dell’apparato di movimentazione sia minimo.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che l’apparato di movimentazione possa comprere un gruppo di movimentazione della pluralità di ruote configurato per variare la posizione di almeno una di dette ruote tra una prima posizione, in cui è massima la distanza dal piano di mezzeria verticale, ed una seconda posizione, in cui è minima la distanza dal piano di mezzeria verticale.
Grazie a tale soluzione, anche le ruote possono essere movimentate in modo che il volume di un vano di accoglimento del container definito dal telaio a ponte dell’apparato di movimentazione sia completamente sgombro quando le ruote sono nella prima posizione, ed in generale l’apparato di movimentazione è in fase di utilizzo, e che in fase di stoccaggio e/o trasporto dell’apparato di movimentazione le ruote possano essere disposte nella seconda posizione e quindi l’ingombro dell’apparato stesso sia minimizzato, permettendo di occupare un volume inferiore rispetto agli apparati di movimentazione di arte nota.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che l’apparato di movimentazione possa comprendere una cabina di comando scorrevolmente associata al telaio a ponte rispetto ad un asse di scorrimento trasversale rispetto al piano di mezzeria verticale.
Ancora, un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che l’apparato di movimentazione possa comprendere un motore per la movimentazione dell’apparato di movimentazione stesso il quale è scorrevolmente associato al telaio a ponte rispetto ad un asse di scorrimento trasversale rispetto al piano di mezzeria verticale.
Grazie a tali soluzioni, è possibile ridurre ulteriormente l’ingombro minimo dell’apparato di movimentazione rispetto ai dispositivi di arte nota, garantendo comunque un volume del vano di accoglimento del container sufficientemente ampio.
L’invenzione rende ulteriormente disponibile un cavalletto per il sostegno di detto apparato, in cui detto cavalletto comprende una superficie superiore di appoggio atta a sostenere inferiormente la traversa superiore della gru.
Ancora l’invenzione rende disponibile un carro comprendente un telaio di supporto, mezzi di appoggio al suolo connessi al telaio di supporto ed un cavalletto di cui sopra associato a detto telaio di supporto.
Ulteriormente l’invenzione rende disponibile un autocarro comprendente una motrice ed un carro come sopra esposto associato a detta motrice.
Grazie a tale soluzione, l’invenzione rende disponibile un gruppo di trasporto dell’apparato di movimentazione, grazie al quale l’apparato di movimentazione può essere trasportato tra luoghi di utilizzo successivi.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una vista frontale di una forma di attuazione di un gruppo di collegamento di un apparato di movimentazione secondo l’invenzione in una configurazione in cui altezza e larghezza sono minime.
La figura 2 è una vista laterale dell’apparato di movimentazione di figura 1.
La figura 3 è una vista frontale dell’apparato di movimentazione di figura 1 in una configurazione in cui la larghezza è minima e l’altezza è massima.
La figura 4 è una vista dall’alto dell’apparato di movimentazione di figura 1.
La figura 5 è una vista dall’alto dell’apparato di movimentazione di figura 1 con larghezza massima.
La figura 6 è una vista dall’alto di un’altra forma di attuazione del gruppo di collegamento secondo l’invenzione, illustrato in una configurazione a larghezza minima. La figura 7 è una vista dall’alto dell’apparato di movimentazione di figura 6 con larghezza massima.
La figura 8 è una vista di una forma di attuazione di un cavalletto per il trasporto dell’apparato di movimentazione secondo l’invenzione.
La figura 9 è una vista di un’altra forma di attuazione del cavalletto per il trasporto dell’apparato di movimentazione secondo l’invenzione.
La figura 10-13 sono viste frontali di successive fasi di carico dell’apparato di movimentazione secondo l’invenzione su di un carro di un autocarro.
La figura 14 è una vista laterale dell’apparato di movimentazione secondo l’invenzione caricato sul carro dell’autocarro di figure 10-13.
La figura 15 è una vista dall’alto di un apparato di movimentazione, dotato del gruppo di collegamento illustrato nelle figure 1-5, e di un gruppo di movimentazione della pluralità di ruote dell’apparato di movimentazione, illustrato in una configurazione in cui le ruote della pluralità di ruote sono poste in una configurazione di ingombro minimo.
La figura 16 è una vista dall’alto dell’apparato di movimentazione di figura 15 in cui il gruppo di collegamento ed il gruppo di movimentazione della pluralità di ruote si trovano in una configurazione di utilizzo.
La figura 17 è una vista dall’alto di un apparato di movimentazione dotato del gruppo di collegamento illustrato nelle figure 6-9 e del gruppo di movimentazione della pluralità di ruote illustrato nelle figure 15 e 16.
La figura 18 è una vista dall’alto dell’apparato di movimentazione di figura 17 in cui l’apparato di movimentazione è illustrato in una configurazione di utilizzo.
La figura 19 è una vista laterale dell‘apparato di movimentazione di figura 15. MODO MIGLIORE PER ATTUARE L’INVENZIONE
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 10 un apparato di movimentazione per container, ovvero atto a caricare, trasportare e scaricare container.
A tal fine, l’apparato di movimentazione 10 comprende un gruppo di sollevamento, configurato in modo da agganciare un container, in modo removibile, sollevarlo ed abbassarlo.
Il gruppo di sollevamento è, ad esempio, un sistema a funi 15 atte ad essere fissate, in modo removibile, al container.
Le funi 15 sono movimentate da attuatori 20, ad esempio cilindri fluidodinamici, in modo da poter sollevare ed abbassare detto container.
Preferibilmente, il gruppo di sollevamento comprende due coppie di funi 15, ciascuna fune atta ad agganciare il container in corrispondenza di un rispettivo spigolo, ed un attuatore 20 per ogni coppia di funi 15, atto a movimentare le funi 15 della coppia di funi mediante un sistema di pulegge di rinvio.
L’apparato di movimentazione 10 comprende un telaio a ponte 25, al quale è associato il gruppo di sollevamento.
Ad esempio il telaio a ponte 25 presenta un piano di mezzeria verticale M, ed il gruppo di sollevamento è configurato per agganciare e movimentare i container, in modo tale che un asse longitudinale di detti container sia parallelo a detto piano di mezzeria verticale M.
Il telaio a ponte 25 presenta una parete di sommità e due pareti laterali contrapposte, ovvero contrapposte rispetto al piano di mezzeria verticale M, che delimitano lateralmente e superiormente un vano di accoglimento atto ad accogliere, almeno parzialmente, il container agganciato mediante il gruppo di sollevamento.
Al telaio a ponte 25 sono girevolmente associate una pluralità di ruote R di appoggio al suolo, girevoli rispetto a propri assi di rotazione orizzontali, per lo spostamento dell’apparato di movimentazione 10.
In particolare, almeno parte delle ruote R della pluralità di ruote è associata al telaio a ponte 25 in modo da poter effettuare anche una rivoluzione intorno ad un asse sostanzialmente verticale.
In tal modo, l’apparato di movimentazione 10 può essere movimentato in una qualsiasi direzione parallela al suolo.
Ad esempio, le ruote R della pluralità di ruote sono suddivise in un primo gruppo di ruote ed un secondo gruppo di ruote ciascuno dei quali è girevolmente associato ad una rispettiva parete laterale del telaio a ponte 25.
Il primo gruppo di ruote ed il secondo gruppo di ruote possono comprendere un uguale o diverso numero di ruote R.
Ad esempio, il primo gruppo di ruote può comprendere due ruote R, associate in modo pivotante al telaio a ponte 25, ovvero alla rispettiva parete laterale del telaio a ponte 25, ognuna rispetto ad un corrispondente asse di pivot verticale.
Tali ruote R del primo gruppo sono associate al telaio al ponte 25 in corrispondenza di porzioni estremali del telaio a ponte stesso lungo una direzione parallela al piano di mezzeria verticale M.
Il secondo gruppo di ruote può comprendere due ruote R associate in modo pivotante al telaio a ponte 25 ognuna rispetto ad un corrispondente asse di pivot verticale.
Le ruote R del secondo gruppo sono associate al telaio al ponte 25 in corrispondenza di porzioni estremali del telaio a ponte 25 stesso lungo una direzione parallela al piano di mezzeria verticale M.
Il telaio a ponte 25 comprende, una prima colonna 30 ed una seconda colonna 35, verticali, ciascuna delle quali facente parte di una rispettiva parete laterale del telaio a ponte 25.
La prima colonna 30 e la seconda colonna 35 sono reciprocamente distanziate l’una dall’altra rispetto ad una direzione A trasversale, ad esempio perpendicolare, al piano di mezzeria verticale M.
Nell’esempio, la prima colonna 30 e la seconda colonna 35 sono disallineate rispetto a detta direzione A.
Non si esclude tuttavia, che in altre forme di attuazione la prima colonna 30 e la seconda colonna 35 possano essere allineate lungo detta direzione A.
La prima colonna 30 e la seconda colonna 35, quindi, delimitano lateralmente il vano di accoglimento del container.
In particolare, la prima colonna 30 e la seconda colonna 35 sono poste ad una distanza, lungo detta direzione A, tale per cui tra le due possa essere accolta una faccia minore del container.
Preferibilmente, il telaio a ponte 25 comprende anche una terza colonna 40 ed una quarta colonna 45, verticali.
La terza colonna 40 e la quarta colonna 45 sono reciprocamente distanziate l’una dall’altra rispetto alla direzione A.
Nell’esempio, la terza colonna 40 e la quarta colonna 45 sono disallineate rispetto a detta direzione A.
Non si esclude tuttavia, che in altre forme di attuazione la terza colonna 40 e la quarta colonna 45 possano essere allineate lungo detta direzione A.
La terza colonna 40 e la quarta colonna 45 sono distanziate dalla prima colonna 30 e dalla seconda colonna 35 lungo una direzione B sostanzialmente orizzontale ed ortogonale alla direzione A.
La terza colonna 40 e la quarta colonna 45, quindi, delimitano lateralmente il vano di accoglimento del container.
In particolare, la terza colonna 40 e la quarta colonna 45 definiscono rispettivamente con la prima colonna 30 e con la seconda colonna 35 le rispettive pareti laterali del telaio a ponte 25.
Ciascuna colonna 30,35,40,45 (prima, seconda, terza, quarta) presenta una porzione superiore ed una porzione inferiore, alla quale porzione inferiore sono girevolmente associate le ruote R della pluralità di ruote.
In dettaglio, alla porzione inferiore della prima colonna 30 e della terza colonna 40, sono girevolmente associate le ruote R del primo gruppo di ruote e alla porzione inferiore della seconda colonna 35 e della quarta colonna 45 sono girevolmente associate le ruote R del secondo gruppo di ruote.
Inoltre, le ruote R di ciascun gruppo sono disallineate in pianta rispetto alle colonne 30,35,40,45 alle quali sono girevolmente associate.
In altre parole, la proiezione di ciascuna colonna 30,35,40,45 sul piano di appoggio dell’apparato di movimentazione 10, è distinta (ovvero non interseca) dalla proiezione delle ruote R della pluralità di ruote su detto piano di appoggio.
Nell’esempio, le ruote R del primo gruppo di ruote e le ruote R del secondo gruppo di ruote sono girevolmente associate alle rispettive colonne 30,35,40,45 per mezzo di una rispettiva traversa inferiore laterale 50.
Ciascuna traversa inferiore laterale 50 è disposta con un proprio asse longitudinale parallelo alla direzione B, ed è dotata di una superficie inferiore alle quale sono girevolmente associate le ruote R del rispettivo gruppo di ruote.
In dettaglio, le traverse inferiori laterali 50 sono fissate alle rispettive colonne 30,35,40,45 in modo che le porzioni inferiori delle rispettive colonne 30,35,40,45 si protendano inferiormente alla superficie inferiore della rispettiva traversa inferiore laterale 50.
In altre parole, le traverse inferiori laterali 50 presentano ciascuna due sedi passanti da una superficie superiore della traversa inferiore laterale 50 alla superficie inferiore della stessa.
Ciascuna sede passante è poi atta ad essere infilata a misura su di una rispettiva colonna 30,35,40,45 in modo che la porzione inferiore di detta rispettiva colonna 30,35,40,45 si protenda, almeno parzialmente, inferiormente alla traversa inferiore laterale 50.
Ciascuna traversa inferiore laterale 50, è poi rigidamente fissata alle rispettive colonne 30,35,40,45, ad esempio mediante saldatura in corrispondenza delle sedi passanti realizzate nella traversa inferiore laterale 50 stessa.
Ciascuna colonna 30,35,40,45 (prima, seconda, terza, quarta) è allungabile/retraibile tra una configurazione contratta in cui presenta altezza minima ed una configurazione estesa in cui presenta altezza massima, come spiegato qui di seguito. In dettaglio, ciascuna colonna 30,35,40,45 (prima, seconda, terza, quarta) comprende, ovvero è costituita da, un primo segmento 55, che rende disponibile la porzione superiore della rispettiva colonna, ed un secondo segmento 60, che rende disponibile la porzione inferiore della rispettiva colonna, ed al quale sono girevolmente associate le ruote R della pluralità di ruote, ad esempio tramite la traversa inferiore laterale 50.
Il primo segmento 55 ed il secondo segmento 60 sono scorrevolmente associati l’uno all’altro rispetto ad una direzione di scorrimento V verticale.
In altre parole, il primo segmento 55 ed il secondo segmento 60 di ciascuna colonna definiscono un accoppiamento prismatico.
Più precisamente, il primo segmento 55 è inserito telescopicamente all’interno del secondo segmento 60 ed è atto a scorrere all’interno dello stesso.
In dettaglio, il primo segmento 55 è inserito all’interno di una sede a tutto sviluppo, realizzata nel secondo segmento 60, ovvero in una sede passante da un’estremità superiore del secondo segmento 60 ad un’estremità inferiore del secondo segmento 60.
In tal modo, il primo segmento 55 è mobile tra una posizione alzata in cui una sua estremità inferiore 65 è contenuta all’interno del secondo segmento 60 e la sua estremità superiore 70 è distale dall’estremità superiore del secondo segmento 60, ed una posizione abbassata in cui detta estremità inferiore 65 del primo segmento 55 si protende inferiormente al secondo segmento 60 e l’estremità superiore 70 del primo segmento 55 è prossimale all’estremità superiore del secondo segmento 60.
Preferibilmente, il primo segmento 55 è mobile in una posizione abbassata in cui la sua estremità inferiore 65 si trova ad una quota inferiore rispetto ad una quota massima della ruota R della pluralità di ruote ad esso prossimale, ovvero si trova ad una quota inferiore rispetto al punto della ruota R, ad esso prossimale, più prossimo all’estremità inferiore del secondo segmento 60.
Ancora più preferibilmente, il primo segmento 55 è mobile in una posizione abbassata in cui la sua estremità inferiore 65 è in contatto con la superficie su cui poggia l’apparato di movimentazione 10 tramite le ruote R della pluralità di ruote.
Ovviamente, il primo segmento 55 è mobile (e posizionabile) anche in una qualsiasi posizione intermedia tra la posizione abbassata e la posizione alzata.
In pratica, quando il primo segmento 55 di una colonna è nella posizione abbassata, la colonna 30,35,40,45 è nella configurazione contratta, quando il primo segmento 55 è nella posizione alzata la colonna 30,35,40,45 è nella configurazione estesa.
Inoltre, quando i primi segmenti di ciascuna colonna 30,35,40,45 (prima, seconda, terza, quarta) sono nella posizione abbassata, tutte le colonne sono nella configurazione contratta, e l’apparato di movimentazione 10 presenta altezza minima. Quando i primi segmenti di ciascuna colonna 30,35,40,45 (prima, seconda, terza, quarta) sono nella posizione alzata, tutte le colonne 30,35,40,45 sono nella configurazione estesa, e l’apparato di movimentazione 10 presenta altezza massima. L’apparato di movimentazione 10 presenta, quindi, un’altezza variabile tra una altezza minima ed una altezza massima.
Preferibilmente l’apparato di movimentazione 10 presenta un’altezza minima compresa tra 2500 mm e 3300 mm, ad esempio 2700 mm, ed una altezza massima compresa tra 4100 mm e 4600 mm, ad esempio 4400 mm.
Il telaio a ponte 25 comprende ulteriormente un gruppo di collegamento G atto a collegare la prima colonna 30 e la seconda colonna 35 in corrispondenza delle rispettive porzioni superiori delle stesse.
Il gruppo di collegamento G è parte della parete di sommità del telaio a ponte 25. In particolare, il gruppo di collegamento G è configurato per movimentare almeno una tra la prima colonna 30 e la seconda colonna 35 tra una prima posizione, in cui è minima la distanza di almeno una di dette colonne dal piano di mezzeria verticale M del telaio a ponte 25, ed una seconda posizione, in cui tale distanza è massima.
Preferibilmente, il gruppo di collegamento G è configurato per movimentare entrambe la prima colonna 30 e la seconda colonna 35 lungo la direzione A, in avvicinamento/allontanamento rispetto al piano di mezzeria verticale M tra la prima posizione e la seconda posizione.
Ovviamente, il gruppo di collegamento G è configurato per movimentare (e posizionare) la prima colonna 30 e la seconda colonna 35 in una qualsiasi posizione intermedia tra la prima posizione e la seconda posizione.
Nell’esempio il gruppo di collegamento G è inoltre atto a connettere la terza colonna 40 e la quarta colonna 45 in corrispondenza delle rispettive porzioni superiori delle stesse.
In particolare, il gruppo di collegamento G è configurato in modo da movimentare anche la terza colonna 40 e la quarta colonna 45 lungo la direzione A in avvicinamento/allontanamento rispetto al piano di mezzeria verticale M tra la prima posizione e la seconda posizione.
Ovviamente, il gruppo di collegamento G è configurato per movimentare (e posizionare) la terza colonna 40 e la quarta colonna 45 in una qualsiasi posizione intermedia tra la prima posizione e la seconda posizione.
Grazie al gruppo di collegamento (in tutte le sue forme di attuazione), l’apparato di movimentazione 10 presenta, quindi, una larghezza variabile tra una larghezza minima ed una larghezza massima.
Preferibilmente, l’apparato di movimentazione 10 presenta una larghezza minima compresa tra 2300 mm e 2700 mm, ad esempio 2500 mm, ed una larghezza massima compresa tra 4200 mm e 4600 mm, ad esempio 4510 mm.
Al fine di movimentare le colonne 30,35,40,45 (prima, seconda, terza, quarta) il gruppo di collegamento G è dotato di opportuni attuatori P, illustrati solo nelle viste dall’alto per mantenere una chiara leggibilità dei disegni, preferibilmente attuatori P a doppio effetto.
Nelle forme di attuazione illustrate, la distanza tra la prima colonna 30 e la seconda colonna 35 e la distanza tra la terza colonna 40 e la quarta colonna 45 lungo la direzione A sia nella prima posizione che nella seconda posizione sono uguali. Non si esclude tuttavia che, in altre forme di attuazione, tali distanze nella prima posizione e nella seconda posizione possano essere diverse.
In una forma di attuazione illustrata nelle figure 1-5, il gruppo di collegamento G comprende innanzitutto una traversa superiore 75 rigida, ad esempio metallica, interposta tra la prima colonna 30 e la seconda colonna 35 e tra la terza colonna 40 e la quarta colonna 45.
La traversa superiore 75 comprende innanzitutto un primo traversone 80, interposto tra la prima colonna 30 e la seconda colonna 35 e disposto con un proprio asse longitudinale parallelo alla direzione A.
La traversa superiore comprende poi un secondo traversone 85, parallelo al primo traversone 80 e allineato e distanziato dallo stesso lungo la direzione B.
Il secondo traversone 85 è interposto tra la terza colonna 40 e la quarta colonna 45 ed è disposto con un proprio asse longitudinale parallelo alla direzione A.
La traversa superiore comprende poi due montanti 90 di collegamento tra il primo traversone 80 ed il secondo traversone 85.
I montanti 90 sono, ad esempio, paralleli tra loro e distanziati lungo la direzione A. Ciascun montante è disposto con un proprio asse longitudinale parallelo alla direzione B, e presenta una estremità assiale longitudinale rigidamente fissata, ad esempio saldata, al primo traversone 80 della traversa superiore 75, ed una contrapposta estremità assiale longitudinale rigidamente fissata, ad esempio saldata, al secondo traversone 85 della traversa superiore 75.
In tal modo, la traversa superiore 75 presenta una struttura particolarmente semplice e leggera ma al contempo robusta.
Il gruppo di collegamento G comprende poi un primo braccio laterale 95, rigido, ad esempio metallico.
Il primo braccio laterale 95 è allungato lungo un rispettivo asse longitudinale e presenta una estremità assiale longitudinale associata ad una porzione del primo traversone 80 della traversa superiore 75 ed una contrapposta estremità assiale longitudinale fissata alla porzione superiore della prima colonna 30, ovvero fissata al primo segmento 55 della prima colonna 30 in corrispondenza di un’estremità superiore dello stesso.
Il gruppo di collegamento G comprende poi un secondo braccio laterale 100, rigido, ad esempio metallico.
Il secondo braccio laterale 100 è allungato lungo un rispettivo asse longitudinale e presenta una estremità assiale longitudinale associata al primo traversone 80 della traversa superiore 75, ad esempio in posizione contrapposta rispetto al primo braccio laterale 95, ed una contrapposta estremità assiale longitudinale fissata alla porzione superiore della seconda colonna 35, ovvero fissata al primo segmento 55 della seconda colonna 35 in corrispondenza di un’estremità superiore dello stesso. Almeno uno tra il primo braccio laterale 95 ed il secondo braccio laterale 100 è scorrevolmente associato al primo traversone 80, ovvero alla traversa superiore 75, rispetto ad un asse di scorrimento S1,S2 parallelo al proprio asse longitudinale, in modo da movimentare almeno una tra la prima colonna 30 e la seconda colonna 35 tra la prima posizione e la seconda posizione.
Nell’esempio delle figure 1-5, entrambi il primo braccio ed il secondo braccio sono scorrevolmente associati al primo traversone 80, ovvero alla traversa superiore 75, rispetto ad assi di scorrimento S1,S2 paralleli al rispettivo asse longitudinale. In particolare, gli assi di scorrimento S1,S2 del primo braccio e del secondo braccio sono eccentrici tra loro.
Particolarmente, gli assi di scorrimento S1,S2 del primo braccio e del secondo braccio sono paralleli ed eccentrici.
Il primo braccio laterale 95 ed il secondo braccio laterale 95 sono quindi ciascuno inserito in una rispettiva sede realizzata nel primo traversone 80 della traversa superiore 75 e atto a scorrere all’interno della stessa.
In particolare, le sedi del primo braccio laterale 95 e del secondo braccio laterale 100 sono distinte l’una dall’altra ed affiancate rispetto alla direzione B.
Il gruppo di collegamento G comprende poi un terzo braccio laterale 105, rigido, ad esempio metallico.
Il terzo braccio laterale 105 è allungato lungo un rispettivo asse longitudinale e presenta una estremità assiale longitudinale associata ad una porzione del secondo traversone 85 della traversa superiore 75 ed una contrapposta estremità assiale longitudinale fissata alla porzione superiore della terza colonna 40, ovvero fissata al primo segmento 55 della terza colonna 40 in corrispondenza di un’estremità superiore dello stesso.
Il gruppo di collegamento G comprende poi un quarto braccio laterale 110, rigido, ad esempio metallico.
Il quarto braccio laterale 110 è allungato lungo un rispettivo asse longitudinale e presenta una estremità assiale longitudinale associata al secondo traversone 85 della traversa superiore 75, ad esempio in posizione contrapposta rispetto al terzo braccio laterale 105, ed una contrapposta estremità assiale longitudinale fissata alla porzione superiore della quarta colonna 45, ovvero fissata al primo segmento 55 della quarta colonna 45 in corrispondenza di un’estremità superiore dello stesso.
Il terzo braccio laterale 105 ed il quarto braccio laterale 110 sono scorrevolmente associati al secondo traversone 85 della traversa superiore rispetto ad assi di scorrimento S3,S4 paralleli al rispettivo asse longitudinale.
In particolare, gli assi di scorrimento S3,S4 del terzo braccio laterale 105 e del quarto braccio laterale 110 sono eccentrici tra loro.
Particolarmente, gli assi di scorrimento S3,S4 del terzo braccio laterale 105 e del quarto braccio laterale 110 sono paralleli ed eccentrici.
Il terzo braccio laterale 105 ed il quarto braccio laterale 110 sono quindi ciascuno inserito in una rispettiva sede realizzata nel secondo traversone 85 della traversa superiore 75 e atto a scorrere all’interno della stessa.
In particolare, le sedi del terzo braccio laterale 105 e del quarto braccio laterale 110 sono distinte l’una dall’altra ed affiancate rispetto alla direzione B.
Ciascun braccio laterale 95,100,105,110 (primo, secondo, terzo, quarto) può essere fissato alla rispettiva colonna 30,35,40,45 (prima, seconda, terza, quarta) direttamente o indirettamente.
Nella forma di attuazione illustrata nelle figure 1-5, il gruppo di collegamento G comprende due traverse superiori laterali, di cui una prima traversa superiore laterale 115 ed una seconda traversa superiore laterale 120, atte a connettere ciascun braccio laterale 95,100,105,110 alla rispettiva colonna 30,35,40,45.
Le traverse superiori laterali 115,120 sono parallele tra loro e disposte con assi longitudinali paralleli alla direzione B.
In particolare, la prima traversa superiore laterale 115 presenta una superficie inferiore rigidamente fissata, ad esempio saldata, alla prima colonna 30 e alla terza colonna 40 in corrispondenza di contrapposte estremità assiali longitudinali della traversa superiore laterale stessa, e presenta una superficie laterale (adiacente alla superficie inferiore e ad esempio in squadro con la stessa) rigidamente fissata, ad esempio saldata, al primo braccio laterale 95 ed al terzo braccio laterale 105 in corrispondenza delle rispettive colonne 30,40.
La seconda traversa superiore laterale 120 presenta una superficie inferiore rigidamente fissata, ad esempio saldata, alla seconda colonna 35 e alla quarta colonna 45 in corrispondenza di contrapposte estremità assiali longitudinali della traversa superiore laterale stessa, e presenta una superficie laterale (adiacente alla superficie inferiore ed in squadro con la stessa) rigidamente fissata, ad esempio saldata, al secondo braccio laterale 100 ed al quarto braccio laterale 110 in corrispondenza delle rispettive colonne 35,45.
I bracci laterali 95,100,105,110 (primo, secondo, terzo, quarto) del gruppo di collegamento G possono essere sincronizzati in scorrimento all’interno della rispettiva sede.
In particolare, nella forma di attuazione illustrata, il primo braccio laterale 95 ed il terzo braccio laterale 105 sono sincronizzati tra loro, e atti movimentare lungo la direzione A la prima colonna 30 e la terza colonna 40, ovvero una parete laterale del telaio a ponte 25, ed il secondo braccio laterale 100 ed il quarto braccio laterale 110 sono sincronizzati tra loro e atti movimentare lungo la direzione A la seconda colonna 35 e la quarta colonna 45, ovvero l’altra parete laterale del telaio a ponte 25.
In pratica, quando la prima colonna 30 e la seconda colonna 35 sono nella prima posizione (e parimenti la terza colonna 40 e la quarta colonna 45 sono nella prima posizione) l’apparato di movimentazione 10 presenta larghezza minima, quando la prima colonna 30 e la seconda colonna 35 sono nella seconda posizione (e parimenti la terza colonna 40 e la quarta colonna 45 sono nella seconda posizione) l’apparato di movimentazione 10 presenta larghezza massima.
Nella forma di attuazione illustrata nelle figure 1-5, il gruppo di collegamento G comprende un apparato di azionamento dei bracci laterali 95,100,105,110 (primo, secondo, terzo, quarto), per la movimentazione della prima colonna 30 e della seconda colonna 35 tra la prima e la seconda posizione, e parimenti della terza colonna 40 e della quarta colonna 45 tra la prima posizione e la seconda posizione. A titolo puramente esemplificativo, tale apparato di azionamento comprende un attuatore P lineare, ad esempio un attuatore P lineare a doppio effetto, associato a ciascun braccio laterale 95,100,105,110 e atto a movimentare lo stesso lungo il rispettivo asse di scorrimento S1,S2,S3,S4.
Ciascun attuatore P lineare è dotato di un corpo rigidamente fissato al traversone 80,85 al quale è associato in scorrimento il rispettivo braccio laterale 95,100,105,110, e di uno stelo, mobile lungo una direzione di spostamento parallela all’asse di scorrimento del braccio laterale a cui è associato, fissato alla traversa superiore laterale 115,120 a cui è fissato il rispettivo braccio laterale 95,100,105,110.
In figure 6-7 è illustrata una ulteriore forma di attuazione del gruppo di collegamento G.
In tale ulteriore forma di attuazione, il gruppo di collegamento G comprende, ovvero è costituito da, un sistema articolato 125 atto a connettere la prima colonna 30 e la seconda colonna 35, ad esempio interposto tra la prima colonna 30 e la seconda colonna 35 stesse.
Particolarmente, il sistema articolato 125 è atto a connettere anche la terza colonna 40 alla quarta colonna 45.
Il sistema articolato 125 è dotato di una pluralità di bracci articolati tra loro rispetto ad assi di articolazione paralleli tra loro e paralleli alle colonne (prima, seconda, terza, quarta).
Il sistema articolato 125 comprende innanzitutto un primo braccio articolato 130, ad esempio disposto con un proprio asse longitudinale parallelo al piano di mezzeria verticale M, ovvero disposto con asse longitudinale trasversale alla direzione A, o ancora parallelo alla direzione B.
Il primo braccio articolato 130 è rigidamente fissato, ad esempio saldato, in corrispondenza di contrapposte estremità assiali longitudinali, alla porzione superiore della prima colonna 30, e ad esempio anche alla porzione superiore della terza colonna 40.
Il sistema articolato 125 comprende poi un secondo braccio articolato 135 parallelo al primo braccio articolato 130.
Il secondo braccio articolato 135 è rigidamente fissato, ad esempio saldato, in corrispondenza di contrapposte estremità assiali longitudinali, alla porzione superiore della seconda colonna 35, e ad esempio anche alla porzione superiore della quarta colonna 45.
Detto sistema articolato 125 comprende poi un terzo braccio articolato 140, atto a connettere il primo braccio articolato 130 ed il secondo braccio articolato 135. Il terzo braccio articolato 140 è incernierato al primo braccio articolato 130, preferibilmente in zona prossimale alla prima colonna 30, rispetto ad un primo asse di articolazione A1 verticale.
Il terzo braccio articolato 140 è poi incernierato al secondo braccio articolato 135, preferibilmente in zona prossimale alla seconda colonna 35, rispetto ad un secondo asse di articolazione A2 verticale, eccentrico rispetto al primo asse di articolazione A1.
In pratica, il terzo braccio articolato 140 presenta una prima estremità assiale longitudinale dotata di una boccola atta ad infilare con gioco radiale un primo perno di cerniera fissato, ad esempio saldato, al primo braccio articolato 130 e definente detto primo asse di articolazione A1 verticale, e presenta una seconda estremità assiale longitudinale contrapposta alla prima dotata di una boccola atta ad infilare con gioco radiale un secondo perno di cerniera fissato, ad esempio saldato, al secondo braccio articolato 135 e definente detto secondo asse di articolazione A2 verticale.
Il sistema articolato 125 comprende poi un quarto braccio articolato 145 atto a connettere il primo braccio articolato 130 al secondo braccio articolato 135.
Preferibilmente, il quarto braccio articolato 145 è parallelo al terzo braccio articolato 140.
Il quarto braccio articolato 145 è incernierato al primo braccio articolato 130, preferibilmente in zona prossimale alla terza colonna 40, rispetto ad un terzo asse di articolazione A3 verticale.
Il quarto braccio articolato 145 è poi incernierato al secondo braccio articolato 135, preferibilmente in zona prossimale alla quarta colonna 45, rispetto ad un quarto asse di articolazione A4 verticale.
In pratica, il quarto braccio articolato 145 presenta una prima estremità assiale longitudinale dotata di una boccola atta ad infilare con gioco radiale un terzo perno di cerniera fissato, ad esempio saldato, al terzo braccio articolato 140 e definente detto terzo asse di articolazione A3 verticale, e presenta una seconda estremità assiale longitudinale contrapposta alla prima dotata di una boccola atta ad infilare con gioco radiale un quarto perno di cerniera fissato, ad esempio saldato, al quarto braccio articolato 145 e definente detto quarto asse di articolazione A4 verticale. Il sistema articolato 125 definisce, quindi, un quadrilatero articolato con assi di articolazione A1, A2, A3, A4 paralleli tra loro e paralleli alle colonne (prima, seconda, terza, quarta), definito da primo braccio articolato 130, secondo braccio articolato 135, terzo braccio articolato 140 e quarto braccio articolato 145.
Il sistema articolato 125 è azionabile in direzione sostanzialmente parallela alla superficie di appoggio dell’apparato di movimentazione 10 tra una configurazione richiusa in cui il terzo braccio articolato 140 ed il quarto braccio articolato 145 sono trasversali alla direzione A , e la prima colonna 30 e la seconda colonna 35 sono nella prima posizione ( e parimenti la terza colonna 40 e la quarta colonna 45 sono nella prima posizione), e una configurazione allargata in cui il terzo braccio articolato 140 ed il quarto braccio articolato 145 sono paralleli alla direzione A e la prima colonna 30 e la seconda colonna 35 sono nella seconda posizione (e parimenti la terza colonna 40 e la quarta colonna 45 sono nella seconda posizione). In particolare, nella configurazione richiusa il terzo braccio articolato 140 forma con l’estremità del secondo braccio articolato 135 distale dal quarto braccio articolato 145 un angolo acuto, preferibilmente un angolo compreso tra 25° e 45°, ad esempio un angolo di 33°, ed il quarto braccio articolato 145 forma con l’estremità del primo braccio articolato 130 distale dal terzo braccio articolato 140 un equivalente angolo acuto, ovvero un angolo compreso tra 25° e 45°, ad esempio un angolo di 33°.
Ovviamente, il sistema articolato è azionabile (e posizionabile) in una qualsiasi configurazione intermedia tra la configurazione richiusa e la configurazione allargata.
In pratica, quando il sistema articolato 125 è nella configurazione richiusa la prima colonna 30 e la seconda colonna 35 sono nella prima posizione (e parimenti la terza colonna 40 e la quarta colonna 45 sono nella prima posizione) e l’apparato di movimentazione 10 presenta larghezza minima, quando il sistema articolato 125 è nella configurazione allargata la prima colonna 30 e la seconda colonna 35 sono nella seconda posizione (e parimenti la terza colonna 40 e la quarta colonna 45 sono nella seconda posizione) e l’apparato di movimentazione 10 presenta larghezza massima.
Nella forma di attuazione illustrata nelle figure 6-7, il gruppo di collegamento G comprende un apparato di azionamento del sistema articolato, per la movimentazione della prima colonna e della seconda colonna tra la prima e la seconda posizione.
Ad esempio, tale apparato di azionamento comprende un attuatore P lineare dotato di un primo elemento fisso e di un secondo elemento, mobile lungo un asse di azionamento rispetto al primo elemento, in cui il primo elemento è incernierato al primo braccio articolato 130 secondo un primo asse di cerniera verticale, ad esempio eccentrico rispetto all’asse di articolazione A1, ed il secondo elemento è incernierato al terzo braccio articolato 140 secondo un secondo asse di cerniera verticale, ad esempio eccentrico sia rispetto al primo asse di articolazione che al secondo asse di articolazione.
Sebbene non illustrato, l’apparato di azionamento può prevedere un ulteriore attuatore P lineare dotato di un primo elemento fisso ed un secondo elemento, mobile lungo un asse di azionamento rispetto al primo elemento, in cui il primo elemento è incernierato al secondo braccio articolato 135 secondo un primo asse di cerniera verticale, ad esempio eccentrico rispetto all’asse di articolazione A4, ed il secondo elemento è incernierato al quarto braccio articolato 145 secondo un secondo asse di cerniera verticale, ad esempio eccentrico sia rispetto al primo asse di articolazione che al secondo asse di articolazione.
L’apparato di movimentazione 10 può essere atto ad essere comandato a distanza da un dispositivo remoto, ad esempio mediante radiocomando.
A tal fine, l’apparato di movimentazione 10 può essere dotato di una unità di controllo operativamente collegata agli attuatori per la variazione dell’altezza e della larghezza dell’apparato di movimentazione 10, ed inoltre a mezzi di movimentazione e indirizzamento delle ruote.
L’unità elettronica di controllo è poi dotata di un sistema di comunicazione wireless, ovvero può essere operativamente collegata ad un modulo ricevitore wireless, ad esempio a onde radio, in modo da poter ricevere i comandi impartiti tramite il dispositivo remoto opportunamente dotato di un modulo trasmettitore wireless, ad esempio un trasmettitore a onde radio.
Preferibilmente, l’unità elettronica di controllo può inoltre essere dotata di un modulo trasmettitore wireless in modo da poter comunicare al dispositivo remoto, opportunamente dotato di un modulo ricevitore wireless, eventuali malfunzionamenti o guasti rilevati agli attuatori o altro.
In abbinamento ad una qualsiasi forma di attuazione descritta del gruppo di collegamento G ed ad una qualsiasi forma di attuazione descritta della pluralità di ruote R, l’apparato di movimentazione 10 può comprendere un gruppo di movimentazione della pluralità di ruote R configurato per variare la posizione di almeno una di dette ruote tra una prima posizione, in cui è massima la distanza di detta ruota R dal piano di mezzeria verticale M, ed una seconda posizione, in cui è minima la distanza della ruota R dal piano di mezzeria verticale M.
Preferibilmente, il gruppo di movimentazione è configurato per variare la posizione di tutte le ruote R, ad esempio in modo indipendente l’una dall’altra, tra la prima posizione, in cui è massima la distanza delle ruote R dal piano di mezzeria verticale M, ed una seconda posizione, in cui è minima la distanza delle ruote R dal piano di mezzeria verticale M.
Il gruppo di movimentazione della pluralità di ruote R comprende un braccio B1 per ogni ruota R della pluralità di ruote R, il quale ad un’estremità è incernierato al telaio a ponte 25, ovvero alla rispettiva traversa inferiore laterale 50 del telaio a ponte 25, rispetto ad un asse di cerniera verticale. Inoltre a detto braccio B1, all’estremità opposta rispetto al telaio a ponte 25, è associata in modo pivotante la corrispondente ruota R secondo il proprio asse di pivot verticale.
Il gruppo di movimentazione è dotato di un azionamento configurato per ruotare il braccio B1 rispetto all’asse di cerniera verticale tra la prima posizione e la seconda posizione.
Ovvero, l’azionamento del gruppo di movimentazione è configurato per ruotare ogni braccio B1, del gruppo di movimentazione, rispetto al corrispondente asse di cerniera verticale, tra la prima posizione e la seconda posizione.
Ulteriormente, l’apparato di movimentazione 10 può comprendere una cabina di comando C, atta ad ospitare un operatore, la quale è scorrevolmente associata al telaio a ponte 25, ad esempio rispetto ad un asse di scorrimento X1 trasversale rispetto al piano di mezzeria verticale M, preferibilmente perpendicolare al piano di mezzeria M. In particolare la cabina di comando C è scorrevolmente associata al telaio a ponte 25 tra una prima posizione, in cui è massima la distanza della cabina di comando C dal piano di mezzeria verticale M, ed una seconda posizione, in cui è minima la distanza della cabina di comando C dal piano di mezzeria verticale. Nella prima posizione, la cabina di comando C sporge esternamente al vano di accoglimento del container definito dal telaio a ponte 25.
Ovvero nella prima posizione la cabina di comando C sporge oltre la parete laterale del telaio a ponte 25 cui è associata, da un lato di detta parete laterale opposto rispetto al piano di mezzeria verticale M del telaio a ponte 25.
Nella seconda posizione la cabina di comando C è totalmente contenuta nell’ingombro del telaio a ponte 25.
Ovvero nella seconda posizione la cabina di comando sporge lungo la direzione A oltre la parete laterale del telaio a ponte 25 cui è associata, solo nel verso di avvicinamento al piano di mezzeria verticale M del telaio a ponte 25.
La cabina di comando C può comprendere un sedile ed una pluralità di interfacce (quali ad esempio leve, pulsanti, comandi tattili) per il controllo ed azionamento dell’apparato di movimentazione 10.
L’apparato di movimentazione 10 comprende un motore E per la movimentazione dell’apparato di movimentazione 10, ovvero un motore E atto ad azionare almeno le ruote della pluralità di ruote al fine di movimentare su un suolo d’appoggio l’apparato di movimentazione 10.
Nella forma di attuazione illustrata, il motore E può essere scorrevolmente associato al telaio a ponte 25, ad esempio rispetto ad un asse di scorrimento X2 trasversale rispetto al piano di mezzeria verticale M, preferibilmente perpendicolare al piano di mezzeria M. In particolare il motore E è scorrevolmente associato al telaio a ponte 25 tra una prima posizione, in cui è massima la distanza del motore E dal piano di mezzeria verticale M, ed una seconda posizione, in cui è minima la distanza della del motore E dal piano di mezzeria verticale M.
Nella prima posizione il motore E sporge esternamente al vano di accoglimento del container definito dal telaio a ponte 25.
Ovvero nella prima posizione il motore E sporge lungo la direzione A oltre la parete laterale del telaio a ponte 25 cui è associata, da un lato di detta parete laterale opposto rispetto al piano di mezzeria verticale M del telaio a ponte 25.
Nella seconda posizione il motore E è totalmente contenuto nell’ingombro del telaio a ponte 25.
Ovvero, nella seconda posizione il motore E sporge lungo la direzione A oltre la parete laterale del telaio a ponte 25 cui è associato, solo nel verso di avvicinamento al piano di mezzeria verticale M del telaio a ponte 25.
L’apparato di movimentazione 10 del container può essere atto ad essere trasportato da un luogo di utilizzo ad un altro.
A tal fine l’invenzione rende disponibile un apparato di trasporto atto a trasportare l’apparato di movimentazione 10.
L’apparato di trasporto comprende un carro 180, ad esempio associato ad un autocarro 170 dotato di una motrice atta a movimentare detto carro.
Il carro 180 comprende un telaio di supporto 185, ad esempio fissato, in modo removibile, alla motrice 175.
Il carro 180 comprende poi una pluralità di mezzi di appoggio al suolo, ad esempio una pluralità di ruote R2, associati al telaio di supporto 185 inferiormente allo stesso e tramite i quali può essere movimentato sul suolo di appoggio.
Il carro 180 comprende poi un pianale di supporto 190 fissato superiormente al telaio di supporto 175 ed atto a rendere disponibile una superficie di supporto 195 per l’apparato di movimentazione 10.
Il pianale di supporto 195 è configurato per supportare un container di dimensioni standard, ovvero per supportare un container ISO 20 piedi.
L’apparato di trasporto comprende, ulteriormente, un cavalletto 200 per il sostegno dell’apparato di movimentazione 10.
Il cavalletto 200 è rigido, e ad esempio realizzato in materiale metallico, tuttavia non si esclude che possa essere realizzato in altro materiale rigido ad esempio cemento armato.
In particolare, il cavalletto 200 è dotato di una estremità inferiore atta ad essere fissata, ad esempio in modo removibile, al pianale di supporto 190.
Preferibilmente, il cavalletto 200 nella sua estremità inferiore presenta elementi di aggancio configurati e disposti analogamente ad elementi di aggancio di un container ISO 20 piedi.
Ad esempio, tale estremità inferiore del cavalletto 200 può essere fissata al pianale di supporto 190 mediante un sistema di funi di fissaggio.
Il cavalletto 200 presenta poi una estremità superiore dotata di una superficie superiore di appoggio 205 atta a sostenere inferiormente il gruppo di collegamento G dell’apparato di movimentazione 10.
In figura 8 è visibile una prima forma di attuazione del cavalletto 200.
In tale forma di attuazione, il cavalletto 200 presenta, in corrispondenza della sua estremità inferiore una piastra di base 210 sostanzialmente piana atta ad essere posta in stabile appoggio sulla superficie di supporto 195 del pianale di supporto 190 del carro 180, e fissata allo stesso.
Il cavalletto 200 comprende poi, due longheroni 215 paralleli salienti a sbalzo dalla piastra di base 210, sostanzialmente verticalmente.
Ciascun longherone 215 è dotato di un’estremità inferiore fissata, ad esempio saldata, alla piastra di base 210 e di una contrapposta estremità libera.
In particolare ciascun longherone 215 presenta in corrispondenza dell’estremità libera una superficie superiore piana.
Le superficie superiori piane dei longheroni 215 rendono complessivamente disponibile la superficie superiore di appoggio 205 del cavalletto 200.
Il cavalletto 200 comprende poi, una traversa di rinforzo 220, atta a connettere i longheroni 215.
In particolare la traversa di rinforzo 220 è disposta con un proprio asse longitudinale ortogonale alla verticale, e presenta una prima estremità assiale longitudinale fissata, ad esempio saldata, ad un longherone 215 e una seconda estremità assiale longitudinale, contrapposta alla prima, fissata, ad esempio saldata, all’altro longherone 215.
In tal modo, i longheroni 215 e la traversa di rinforzo 220 definiscono sostanzialmente una struttura ad “H”.
In figura 9 è visibile un’altra forma di attuazione del cavalletto 200.
In tale ulteriore forma di attuazione il cavalletto 200 comprende due supporti omologhi.
Ciascun supporto 225, è conformato come una colonna dotata di una estremità inferiore allargata, atta ad essere fissata al pianale di supporto 190 del carro 180, e di una contrapposta estremità superiore rastremata.
In tal modo, presenta una struttura particolarmente efficace nel supportare l’apparato di movimentazione 10 e nel distribuire la forza peso, agente sull’apparato di movimentazione 10, sul pianale di supporto 190 del carro 180 dell’autocarro 170. In particolare, ciascun supporto 225 presenta un’estremità superiore a “U”.
Ovvero, l’estremità superiore di ciascun supporto 225 definisce un canale aperto superiormente, definito da una parete di fondo 230 e di due contrapposte pareti laterali 235, atto ad accogliere il gruppo di collegamento G dell’apparato di movimentazione 10.
Le pareti di fondo 230 dei canali aperti superiormente dei supporti rendono complessivamente disponibile la superficie superiore di appoggio 205 del cavalletto 200.
In tal modo, il gruppo di collegamento G è accolto nel canale definito dall’estremità superiore di ciascun supporto 225 del cavalletto 200, e le pareti laterali 235 del canale contengono efficacemente le oscillazioni e/o piccoli spostamenti che si possono verificare durante il trasporto dell’apparato di movimentazione 10.
In figure 10-14 sono illustrate fasi successive di carico dell’apparato di movimentazione 10 sul carro dell’autocarro 170 in appoggio sul cavalletto.
In pratica, in fase di carico dell’apparato di movimentazione 10 sull’apparato di trasporto si procede come segue.
Innanzitutto il cavalletto 200 viene disposto, verticalmente, in appoggio sul pianale di supporto 190 del carro dell’autocarro 170, e fissato in corrispondenza della sua estremità inferiore al pianale di supporto 190 stesso.
A questo punto, l’apparato di movimentazione 10 con altezza massima e larghezza massima, viene portato in corrispondenza dell’autocarro 170 e disposto con il gruppo di collegamento G sovrapposto in pianta al cavalletto.
Successivamente, l’apparato di movimentazione 10 viene abbassato, mediante lo scorrimento del primo segmento 55 rispetto al secondo segmento 60 di ciascuna colonna, fintanto che il gruppo di collegamento G sia posto in appoggio sulla superficie superiore di appoggio 205 del cavalletto 200 e l’apparato di movimentazione 10 sospeso rispetto al suolo.
In particolare, l’apparato di movimentazione 10 viene abbassato fintanto che le ruote R della pluralità di ruote siano poste ad una quota appena superiore alla quota a cui è posta la superficie di appoggio 195 del pianale di supporto 190.
A questo punto, viene variata la larghezza dell’apparato di movimentazione 10 (fino a questo momento con la larghezza massima), ovvero l’apparato di movimentazione 10 passa dalla larghezza massima alla larghezza minima, per mezzo del gruppo di collegamento G.
A questo punto, le ruote R della pluralità di ruote risultano sovrapposte alla superficie di appoggio 195 del pianale di supporto 190, e l’altezza dell’apparato di movimentazione 10 viene variata, ovvero aumentata, fintanto che le ruote R della pluralità di ruote siano in appoggio sulla superficie di appoggio 195 del pianale di supporto 190.
L’invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un apparato di movimentazione (10), per la movimentazione di container, comprendente una pluralità di ruote (R) di appoggio al suolo e un telaio a ponte (25), in cui il telaio a ponte (25) comprende: - una prima colonna (30) ed una seconda colonna (35), atte a delimitare lateralmente uno spazio di accoglimento per un container, verticali e reciprocamente distanziate, ciascuna dotata di una porzione superiore e di una porzione inferiore, ed a ognuna delle quali è associata una rispettiva ruota (R) della pluralità di ruote (R) in corrispondenza delle rispettive porzioni inferiori, e - un gruppo di collegamento (G), atto a collegare la prima colonna (30) e la seconda colonna (35) in corrispondenza delle rispettive porzioni superiori, e configurato per movimentare almeno una tra la prima colonna (30) e la seconda colonna (35), tra una prima posizione, in cui è minima la distanza di detta colonna da un piano di mezzeria verticale (M) del telaio a ponte (25), il quale piano di mezzeria verticale (M) è parallelo alla prima colonna (30) e alla seconda colonna (35), ed una seconda posizione, in cui tale distanza è massima.
  2. 2. Un apparato di movimentazione (10) secondo la rivendicazione 1, in cui il gruppo di collegamento (G) è atto a movimentare entrambe la prima colonna (30) e la seconda colonna (35) tra la prima posizione e la seconda posizione, in allontanamento e avvicinamento rispetto al piano di mezzeria verticale (M) del telaio a ponte (25) parallelo alla prima colonna (30) e alla seconda colonna (35).
  3. 3. Un apparato di movimentazione (10) secondo la rivendicazione 1, in cui il gruppo di collegamento (G) comprende un sistema articolato interposto tra la prima colonna (30) e la seconda colonna (35).
  4. 4. Un apparato di movimentazione (10) secondo le rivendicazioni 2 e 3, in cui il sistema articolato permette la movimentazione della prima colonna (30) e della seconda colonna (35) tra la prima e la seconda posizione e comprende un primo braccio articolato (130) solidale alla prima colonna (30), un secondo braccio articolato (135) solidale alla seconda colonna (35), un terzo braccio articolato (140) che collega il primo braccio articolato (130) ed il secondo braccio (135) ed un quarto braccio (145) che collega il primo braccio articolato (130) ed il secondo braccio articolato (135).
  5. 5. Un apparato di movimentazione (10) secondo la rivendicazione 1 in cui il gruppo di collegamento (G) comprende: - una traversa superiore (75), interposta tra la prima colonna (30) e la seconda colonna (35), - un primo braccio laterale (95), allungato lungo un rispettivo asse longitudinale, dotato di una estremità associata ad una porzione della trasversa superiore (75) e di una contrapposta estremità associata alla porzione superiore della prima colonna (30), - un secondo braccio laterale (100), allungato lungo un rispettivo asse longitudinale, dotato di una estremità associata alla traversa superiore (75) e di una contrapposta estremità associata alla porzione superiore della seconda colonna (35), in cui almeno uno tra il primo braccio laterale (95) ed il secondo braccio laterale (100) è scorrevolmente associato alla traversa superiore (75) rispetto ad un asse di scorrimento (S1,S2) parallelo al proprio asse longitudinale.
  6. 6. Un apparato di movimentazione (10) secondo le rivendicazioni 2 e 5, in cui l’altro tra il primo braccio laterale (95) ed il secondo braccio laterale (100) è scorrevolmente associato alla traversa superiore (75) rispetto ad un asse di scorrimento (S1,S2) parallelo al proprio asse longitudinale.
  7. 7. Un apparato di movimentazione (10) secondo la rivendicazione 6, in cui gli assi di scorrimento (S1,S2) del primo braccio laterale e del secondo braccio laterale sono eccentrici tra loro.
  8. 8. Un apparato di movimentazione (10) secondo la rivendicazione 1, in cui ciascuna colonna (30,35,40,45) comprende un primo segmento (55) associato al rispettivo braccio laterale (95,100,105,110) del gruppo di collegamento (G) ed un secondo segmento (60) associato all’almeno una ruota (R) associata alla colonna (30,35,40,45) ed al quale il primo segmento (55) è scorrevolmente associato rispetto ad un asse di scorrimento Z, in cui l’estremità del primo segmento (55) distale dal rispettivo braccio laterale (95,100,105,110) è mobile in scorrimento rispetto al secondo segmento (60), in almeno una posizione nella quale si trova ad una quota inferiore rispetto alla quota massima della ruota (R) della pluralità di ruote (R) prossimale alla colonna (30,35,40,45).
  9. 9. Un apparato di movimentazione (10) secondo la rivendicazione 1, in cui il telaio a ponte (25) comprende ulteriormente una terza colonna (40) ed una quarta colonna (45), verticali e reciprocamente distanziate, ciascuna comprendente una porzione superiore ed una porzione inferiore, e a ciascuna delle quali è associata almeno una ruota (R) della pluralità di ruote (R) in corrispondenza della rispettiva porzione inferiore, ed in cui il gruppo di collegamento (G) è atto a movimentare la terza colonna (40) e la quarta colonna (45) tra una prima posizione in cui è minima la distanza tra la terza colonna (40) e detto piano di mezzeria verticale (M) del telaio a ponte (25) e tra la quarta colonna (45) e detto piano di mezzeria verticale (M) del telaio a ponte (25), ed una seconda posizione in cui è massima detta distanza.
  10. 10. Un apparato di movimentazione (10) secondo la rivendicazione 1, comprendente un gruppo di movimentazione della pluralità di ruote (R) configurato per variare la posizione di almeno una di dette ruote (R) tra una prima posizione, in cui è massima la distanza dal piano di mezzeria verticale (M), ed una seconda posizione, in cui è minima la distanza dal piano di mezzeria verticale (M).
  11. 11. Un apparato di movimentazione (10) secondo la rivendicazione 1, comprendente una cabina di comando (C) scorrevolmente associata al telaio a ponte (25) rispetto ad un asse di scorrimento (X1) trasversale rispetto al piano di mezzeria verticale (M).
  12. 12. Un apparato di movimentazione (10) secondo la rivendicazione 1, comprendente un motore (E) per la movimentazione dell’apparato di movimentazione stesso il quale è scorrevolmente associato al telaio a ponte (25) rispetto ad un asse di scorrimento (X2) trasversale rispetto al piano di mezzeria verticale (M).
  13. 13. Un cavalletto (200) per il sostegno di detto apparato di movimentazione secondo la rivendicazione 1, detto cavalletto (200) comprendente una superficie superiore di appoggio (205) atta a sostenere inferiormente il gruppo di collegamento (G) dell’apparato di movimentazione (10).
  14. 14. Carro (180) comprendente un telaio di supporto (175), mezzi di appoggio al suolo (R2) connessi al telaio di supporto (175) ed un cavalletto (200) secondo la rivendicazione 10 associato a detto telaio di supporto (175).
  15. 15. Autocarro (170) comprendente una motrice (175) ed un carro (180) secondo la rivendicazione 12 associato a detta motrice (175).
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