IT201800020233A1 - Valvola di by-pass e regolazione di una pressione - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo

“Valvola di by-pass e regolazione di una pressione”

La presente invenzione riguarda una valvola di by-pass e regolazione di una pressione.

Detta valvola trova particolare campo di applicazione per macchine idropulitrici ma può essere utilizzata all’interno di qualsiasi circuito idraulico per il lavaggio ad alta pressione.

Gli impianti di lavaggio ad alta pressione comprendono, generalmente, una poma a pistoni, destinata a portare in pressione un fluido di lavaggio, una valvola del tipo in oggetto ed una pistola di erogazione, provvisto di un rubinetto a leva che è predisposto per consentire ad un operatore il comando dell’erogazione del fluido.

A meno che non siano previsti dispositivi elettrici per lo spegnimento automatico della pompa, essa opera in regime continuativo e rimane quindi anche in funzione anche nella chiusura della pistola da parte dell’operatore.

Data l’incompressibilità del fluido, è necessario che esso venga scaricato in un serbatoio a bassa pressione attraverso un condotto di by-pass, oppure ricircolato alla pompa. L’apertura di tale condotto viene controllata per mezzo di una valvola di by-pass e regolazione di una pressione, che si attiva alla chiusura della pistola.

Un esempio di soluzione è descritto in EP1054158B1, che illustra una valvola in cui un pistone mobile che controlla l’apertura di un condotto di bypass e di un condotto di erogazione a una pistola di erogazione ed è sottoposto alla pressione di una molla.

Tale pistone subisce su una prima faccia la pressione dell’acqua in arrivo dalla pompa e su una seconda faccia opposta la pressione dell’acqua in uscita verso la pistola.

Il principio di funzionamento della valvola prevede, in assenza di erogazione di acqua dalla pistola, un’alta pressione a valle del pistone che consente alla molla di mantenere il pistone in posizione di by-pass.

A seguito dell’apertura della pistola, la pressione a valle del pistone diminuisce e, in linea di principio, la pressione a monte (determinata dalla pompa) dovrebbe riuscire a vincere la resistenza della molla per movimentare il pistone in modo da chiudere il condotto di by-pass e aprire il condotto di erogazione.

Svantaggiosamente, il dimensionamento dei componenti di questo sistema è piuttosto complicato e lo stesso si presta ad alta probabilità di malfunzionamenti dovuti a giochi, tolleranze ed usura delle parti.

La fase iniziale dell’erogazione è una tra le più problematiche. Infatti, con il condotto di bypass completamente aperto la pressione a monte del pistone rimane piuttosto debole e la differenza di pressione che si crea potrebbe non essere sufficiente movimentare il pistone.

Uno dei problemi è determinato dalla forza troppo elevata esercitata dalla molla agente sul pistone.

Infatti, tale molla deve essere dimensionata per permettere una rapida apertura del condotto di bypass a seguito della chiusura della pistola di erogazione, per evitare danni al sistema.

Questo tipo di dimensionamento rischia di determinare una forza elastica della molla troppo intensa nella prima fase di erogazione, impedendo il corretto movimento del pistone e mantenendo il condotto di by-pass aperto.

Un ulteriore problema è rappresentato dal dimensionamento del pistone che, se realizzato troppo a filo con il condotto entro cui si muove rischia di incepparsi o di generare eccessiva resistenza, contribuendo a una possibile mancata traslazione del pistone e, se realizzato con troppo gioco rispetto al condotto genera eccessivi trafilamenti che abbattono il gradiente di pressione necessario alla traslazione sopra descritta.

In questo contesto, il compito tecnico alla base della presente invenzione è proporre una valvola di by-pass e regolazione di una pressione che superi almeno alcuni degli inconvenienti della tecnica nota sopra citati. In particolare, è scopo della presente invenzione mettere a disposizione una valvola di by-pass e regolazione di una pressione in grado di migliorare il funzionamento della valvola rispetto alla tecnica nota, aumentandone l’affidabilità, riducendone le possibilità di malfunzionamenti e rallentandone l’usura.

Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da una valvola di by-pass e regolazione di una pressione comprendente le caratteristiche tecniche esposte in una o più delle unite rivendicazioni. Le rivendicazioni dipendenti corrispondono a possibili differenti forme di realizzazione dell'invenzione.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di una valvola di by-pass e regolazione di una pressione e una relativa macchina idropulitrice.

Tale descrizione verrà esposta qui di seguito con riferimento agli uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e, pertanto, non limitativo, nei quali: - la figura 1 mostra una vista laterale in sezione di una valvola di by-pass e regolazione di una pressione realizzata in accordo con la presente invenzione;

- la figura 2 mostra una vista laterale in sezione della valvola di figura 1 in una differente configurazione operativa;

- la figura 3 mostra una vista laterale in sezione della valvola di figura 1 in una differente configurazione operativa;

- la figura 4 mostra una vista prospettica in esploso della valvola di figura 1;

- la figura 5 mostra una vista laterale in sezione della valvola di figura 1 con alcuni elementi rimossi per metterne in evidenza altri;

- la figura 6 mostra una vista laterale in sezione di un particolare della valvola di figura 1;

Con riferimento alle figure allegate, una valvola di by-pass e regolazione di una pressione è indicata genericamente con il riferimento numerico 1 e verrà di seguito richiamata con la notazione abbreviata “valvola 1”.

La valvola 1 comprende un elemento cavo 10 costituito a sua volta da una pluralità di corpi cavi collegati fra loro in modo reversibile.

L’elemento cavo 10 definisce internamente una camera “C”, una prima porzione di collegamento 11 collegabile a un rispettivo condotto per determinare un collegamento di fluido tra la camera “C” e il canale di uscita di una pompa idraulica, una seconda porzione di collegamento 12 collegabile a un rispettivo condotto per determinare un collegamento di fluido tra la camera “C” e il canale di alimentazione di una pompa idraulica e una terza porzione di collegamento 13 collegabile a un rispettivo condotto per determinare un collegamento di fluido tra la camera “C” e una pistola erogatrice.

Preferibilmente, la camera “C” è sviluppata longitudinalmente lungo un asse di sviluppo “X” comune alla prima e alla terza porzione di collegamento 11 e 13, mentre la seconda porzione di collegamento è preferibilmente sviluppata perpendicolarmente all’asse di sviluppo “X”. Inoltre, l’elemento cavo 10 presenta una superficie interna 15 che delimita lateralmente la camera “C” ed è preferibilmente sviluppata lungo l’asse di sviluppo “X” e una parete di riscontro 16 posteriore che delimita posteriormente la camera “C”.

Più in particolare, l’elemento cavo 10 definisce una sezione di ingresso “I” tra la camera “C” e la prima porzione di collegamento 11, una sezione di scarico “S” tra la camera “C” e la seconda porzione di collegamento 12 e una sezione di erogazione “E” tra la camera “C” e la terza porzione di collegamento 13.

La valvola 1 comprende inoltre un organo di intercettazione 20 alloggiato internamente alla camera “C” e mobile, preferibilmente lungo l’asse di sviluppo “X”, tra una posizione di scarico illustrata in figura 1 e una posizione di erogazione, illustrata in figura 2.

Nella posizione di erogazione, l’organo di intercettazione 20 definisce un collegamento di fluido tra la sezione di ingresso “I” e la sezione di erogazione “E” e isola le sezioni di ingresso e di erogazione “I” ed “E” dalla sezione di scarico “S”, preferibilmente occludendo ermeticamente quest’ultima.

Nella posizione di scarico, l’organo di intercettazione 20 definisce un collegamento di fluido tra la sezione di ingresso “I” e la sezione di scarico “S” e preferibilmente isola almeno parzialmente le sezioni di ingresso “I” e di scarico “S” dalla sezione di erogazione “E”.

Preferibilmente, nella posizione di scarico l’organo di intercettazione 20 consente un ridotto passaggio di fluido tra la sezione di ingresso “I” e la sezione di erogazione “E” dovuti trafilamenti determinati da tolleranze di accoppiamento tra l’organo di intercettazione 20 e la camera “C”.

Preferibilmente, l’organo di intercettazione 20 è ulteriormente posizionabile in una posizione intermedia, illustrata in figura 3, tra la posizione di scarico e la posizione di erogazione in cui lo stesso organo di intercettazione 20 ostruisce almeno parzialmente, preferibilmente completamente, sia il collegamento di fluido tra la sezione di ingresso “I” e la sezione di scarico “S” che il collegamento di fluido tra sezione di ingresso “I” e la sezione di erogazione “E”.

Preferibilmente, l’organo di intercettazione 20 comprende un pistone 21 cavo scorrevolmente disposto nella camera “C” e presentante una direzione di sviluppo “D” prevalente, preferibilmente coincidente con l’asse di sviluppo “X”.

Preferibilmente, il pistone 21 definisce un condotto interno “A”, sviluppato lungo la direzione di sviluppo “D” prevalente del pistone 21 e un’apertura disposta in corrispondenza di una prima estremità del pistone 21 e affacciata alla sezione di ingresso “I” per determinare una comunicazione di flusso tra quest’ultima e il condotto interno “A”.

Inoltre, il condotto interno “A” è preferibilmente cieco in corrispondenza di una seconda estremità del pistone 21, opposta alla prima estremità.

Preferibilmente, il pistone 21 definisce una prima e una seconda pluralità di aperture 22 e 23 tra la il condotto interno “A” e una superficie esterna del pistone 21, preferibilmente disposte in corrispondenza di scanalature circonferenziali dello stesso e affacciate alla superficie interna 15.

Sia la prima che la seconda pluralità di aperture 22 e 23 sono circonferenzialmente distribuite attorno alla direzione di sviluppo “D”.

Inoltre, la prima e la seconda pluralità di aperture 22 e 23 sono assialmente distanziati lungo la direzione di sviluppo “D”.

In particolare, la prima pluralità di aperture 22 è configurata e/o disposta in modo da determinare un collegamento di fluido tra il condotto interno “A” e la sezione di scarico “S” quando il pistone 21 è in posizione di scarico, mentre la seconda pluralità di aperture 23 è configurata e/o disposta in modo da determinare un collegamento di fluido tra il condotto interno “A” e la sezione di erogazione “E” quando il pistone 21 è in posizione di erogazione.

In una soluzione non illustrata sia la prima che la seconda pluralità di aperture 22 e 23 possono essere sostituite rispettivamente da una singola prima apertura 22 e da una singola prima apertura 23 configurate secondo quanto sopra descritto.

Inoltre, il pistone 21 presenta una porzione di tenuta 24, preferibilmente definita da uno spallamento dello stesso, controsagomata alla superficie interna 15 e disposta in modo da occludere, a meno di trafilamenti determinati dall’accoppiamento tra il pistone 21 e la camera “C”, il collegamento di fluido tra la sezione di ingresso “I” e la sezione di erogazione “E” quando il pistone 21 è in posizione di scarico e preferibilmente in posizione intermedia.

In corrispondenza della estremità terminale del pistone 21, a valle della porzione di tenuta 24, sono presenti due scarichi 41 (illustrati in figura 1). Detta coppia di scarichi 41 ha la funzione di mantenere in collegamento la sezione di erogazione “E” con la sezione di scarico “S” nella posizione di by-pass.

Preferibilmente, il pistone 21 presenta un accoppiamento scorrevole con gioco rispetto alla camera “C”, in modo da minimizzare l’attrito di scorrimento all’interno della camera “C” e di consentire un lieve trafilamento di fluido tra la sezione di erogazione “E” e la sezione di ingresso “I”.

Inoltre, il pistone 21 è preferibilmente metallico e presenta tolleranze costruttive in linea con il gioco previsto tra di esso e il suo alloggiamento nella camera “C”.

Preferibilmente, l’organo di intercettazione 20 comprende inoltre un corpo a boccola 25 calzato esternamente al pistone 21 in modo da presentare un gioco radiale rispetto al pistone 21 in un piano normale alla direzione di sviluppo “D”.

Preferibilmente, il corpo a boccola 25 è realizzato in materiale ceramico ed è controsagomato alla superficie interna 15 in modo da presentare con essa un accoppiamento scorrevole a filo, in cui il corpo a boccola 25 è mobile, trainato dal pistone 21 lungo l’asse di sviluppo “X”, tra la posizione di scarico e quella di erogazione.

Il corpo a boccola 25 è configurato e/o disposto in modo da occludere la sezione di scarico “S” in posizione di erogazione e preferibilmente in posizione intermedia, disponendosi in posizione affacciata ad essa.

Inoltre, il corpo a boccola 25 è configurato e/o disposto in modo da liberare tale sezione di scarico “S” in posizione di scarico, disponendosi in posizione defilata rispetto ad essa, in modo da consentire un collegamento di fluido tra la sezione di ingresso “I” e la sezione di scarico “S”.

Vantaggiosamente, il gioco radiale tra il corpo a boccola 25 e il pistone 21 consente uno flottaggio reciproco tra di essi e determina, in posizione di erogazione e preferibilmente in posizione intermedia, un risucchio del corpo a boccola 25 verso la sezione di scarico “S” che contribuisce a un efficace chiusura ermetica della stessa.

Preferibilmente, il pistone 21 è realizzato in due parti reciprocamente collegabili in modo reversibile per consentire l’inserimento e il disinserimento del corpo a boccola 25.

Inoltre, il pistone 21 presenta rispettivi spallamenti 26a e 26b atti a vincolare assialmente il corpo a boccola 25 lungo la direzione di sviluppo “D” e disposti in modo da definire un posizionamento con gioco assiale del corpo a boccola 25 lungo tale direzione di sviluppo “D”.

Inoltre, la valvola 1 comprende dei mezzi elastici 30 configurati per esercitare una forza elastica sull’organo di intercettazione 20 per premere lo stesso verso la posizione di scarico.

I mezzi elastici 30 determinano, in cooperazione con la pressione a monte e a valle dell’organo di intercettazione 20, il posizionamento e la movimentazione dello stesso tra la posizione di scarico e la posizione di erogazione.

L’organo di intercettazione 20 è, in uso, sottoposto a una pressione di ingresso di un fluido in corrispondenza della sezione di ingresso “I” che esercita una spinta contro l’organo di intercettazione 20 verso la posizione di erogazione.

In uso, la pressione di ingresso è uguale alla pressione del fluido in uscita dalla pompa idraulica collegata alla prima porzione di collegamento 11, a meno di eventuali perdite di carico e di eventuali dispositivi valvolari agenti sulla pressione a monte dell’organo di intercettazione 20.

Inoltre, l’organo di intercettazione 20 è, in uso, sottoposto a una pressione di erogazione di un fluido in corrispondenza della sezione di erogazione “E” che esercita una spinta contro l’organo di intercettazione 20 verso la posizione di scarico.

In uso, la pressione di erogazione è uguale alla pressione del fluido in una pistola di erogazione collegata alla terza porzione di collegamento 13, a meno di eventuali perdite di carico.

Se, nel bilancio delle forze agenti sull’organo di intercettazione 20, la spinta esercitata dalla pressione di ingresso supera la somma delle spinte esercitate dai mezzi elastici 30 e dalla pressione di erogazione, l’organo di intercettazione 20 si sposta verso la posizione di erogazione.

Se invece la somma delle spinte esercitate dai mezzi elastici 30 e dalla pressione di erogazione, supera la spinta esercitata dalla pressione di ingresso, l’organo di intercettazione 20 si sposta verso la posizione di scarico.

I mezzi elastici 30 comprendono un primo elemento elastico 31 e un secondo elemento elastico 32 disposti in serie tra loro tra l’organo di intercettazione 20 e la parete di riscontro 16, preferibilmente rispettivamente in battuta diretta contro l’organo di intercettazione 20 e la parete di riscontro 16.

Preferibilmente, sia il primo che il secondo elemento elastico 31 e 32 comprendo molle elicoidali disposte e orientate coassialmente tra loro, preferibilmente in direzione parallela all’asse di sviluppo “X” e alla direzione di sviluppo “D”.

Vantaggiosamente, il secondo elemento 32 presenta maggiore rigidità rispetto al primo elemento elastico 31.

Vantaggiosamente, il primo e il secondo elemento elastico 31 e 32 sono configurati e/o disposti in modo che l’organo di intercettazione 20, movimentato da un gradiente tra le pressioni di ingresso e di erogazione, comprima il primo elemento elastico 31 durante un primo movimento tra la posizione di scarico e la posizione intermedia e il secondo elemento elastico 32 durante un secondo movimento tra la posizione intermedia e la posizione di erogazione.

Preferibilmente, l’organo di intercettazione 20 comprime esclusivamente il primo elemento elastico 31 durante il primo movimento.

Inoltre, l’organo di intercettazione 20 comprime preferibilmente esclusivamente il secondo elemento elastico 32 durante il secondo movimento.

Preferibilmente, i mezzi elastici 30 comprendono un organo di battuta 35, preferibilmente a boccola, comprendente una porzione di guida 36 interposta tra il primo e il secondo elemento elastico 31 e 32 per movimentare l’organo di battuta 35 in funzione delle deformazioni di questi ultimi.

Preferibilmente, la porzione di guida 36 è definita da uno spallamento interno dell’organo di battuta 35 presentante facce rivolte in direzioni opposte su cui sono disposti in battuta rispettive estremità del primo e del secondo elemento elastico 31 e 32.

Preferibilmente, l’organo di battuta 35 presenta una superficie di battuta 37 disposta in modo da andare in battuta contro una rispettiva superficie di riscontro 27 dell’organo di intercettazione 20 per definire una configurazione di massima compressione del primo elemento elastico 31, in cui esso è disposto in una configurazione di fine corsa o a pacco.

Più in dettaglio, la superficie di battuta 37 e la superficie di riscontro 27 determinano un finecorsa alla compressione del primo elemento elastico 31, preferibilmente raggiunta in corrispondenza del posizionamento in posizione intermedia dell’organo di intercettazione 20 e mantenuta durante il secondo movimento dell’organo di intercettazione 20 tra la posizione intermedia e la posizione di erogazione, in modo tale che esclusivamente il secondo elemento elastico 32 venga deformato durante tale secondo movimento.

Inoltre, l’organo di battuta 35 presenta preferibilmente un’ulteriore superficie di battuta 38 disposta in modo da andare in battuta contro la parete di riscontro 16 per definire un finecorsa a compressione del secondo elemento elastico 32.

Preferibilmente, l’organo di battuta 35 presenta uno spallamento esterno 39 configurato per andare in battuta contro un rispettivo spallamento di riscontro 19 definito dall’elemento cavo 10 per definire una configurazione di massima estensione del secondo elemento elastico 32.

Inoltre, il secondo elemento elastico 32 è preferibilmente configurato per mantenere una carica elastica a compressione residua nella configurazione di massima estensione.

Più in particolare, il primo e secondo elemento elastico 31 e 32 sono configurati e/o disposti in modo tale che la forza elastica del secondo elemento elastico 32 in configurazione di massima estensione è maggiore della forza elastica del primo elemento elastico 31 in configurazione di massima compressione.

Preferibilmente, l’organo di battuta 35 è disposto in modo tale che, durante una movimentazione dell’organo di intercettazione 20 dalla posizione di scarico alla intermedia venga deformato esclusivamente il primo elemento elastico 31 fino alla battuta tra la superficie di battuta 37 e la superficie di riscontro 27, mentre il secondo elemento elastico 32 presenta sufficiente precompressione per resistere alla spinta esercitata dall’organo di intercettazione 20.

Successivamente, durante una movimentazione dell’organo di intercettazione 20 dalla posizione intermedia alla posizione di erogazione, la battuta tra la superficie di battuta 37 e la superficie di riscontro 27 impedisce ulteriori compressioni del primo elemento elastico 31 e, pertanto, esclusivamente il secondo elemento elastico 32 si deforma a compressione.

Analogamente, l’organo di battuta 35 è disposto in modo tale che, durante una movimentazione dell’organo di intercettazione 20 dalla posizione di erogazione alla posizione intermedia, si deformi in estensione esclusivamente il secondo elemento elastico 32 finchè lo spallamento esterno 39 va in battuta contro lo spallamento di riscontro 19, preferibilmente in corrispondenza della posizione intermedia.

Successivamente, durante una movimentazione dell’organo di intercettazione 20 dalla posizione intermedia alla posizione di scarico, la battuta tra lo spallamento esterno 39 e lo spallamento di riscontro 19 impedisce ulteriori estensioni del secondo elemento elastico 32 e, pertanto, esclusivamente il primo elemento elastico 31 si deforma in estensione.

Preferibilmente, la valvola 1 comprende inoltre un meccanismo di regolazione della pressione 40 configurato per mantenere costante la pressione del fluido attraverso la sezione di ingresso “I” e per scaricare una portata idrica in eccesso attraverso la seconda porzione di collegamento 12.

Il meccanismo di regolazione della pressione 40 mantiene costante la pressione di ingresso a un valore prestabilito e determina uno scarico di sicurezza in caso di malfunzionamenti nella valvola 1 che impediscono di scaricare l’acqua in eccesso.

La presente invenzione raggiunge lo scopo proposto, superando gli inconvenienti lamentati nella tecnica nota.

Vantaggiosamente, la presenza di elementi elastici a differente rigidità consente al gradiente di pressione di vincere la resistenza minore del primo elemento elastico in una fase iniziale del movimento dell’organo di intercettazione dalla posizione di scarico alla posizione intermedia, in cui il gradiente stesso è piuttosto basso.

Successivamente, nella posizione intermedia, la sezione di scarico viene chiusa e l’assenza di vie d’uscita del flusso idrico in ingresso determina un aumento di pressione a monte dell’organo di intercettazione che consente di vincere la resistenza del secondo elemento elastico più rigido e continuarne la movimentazione fino alla posizione di erogazione.

Inoltre, la presenza del secondo elemento elastico più rigido consente di vincere agevolmente gli attriti dell’organo di intercettazione nella fase iniziale del passaggio dalla posizione di erogazione alla posizione di scarico.

Inoltre, la struttura e la configurazione descritta del pistone e della boccola consentono di minimizzare gli attriti dell’organo di intercettazione nei movimenti descritti e, al contempo, garantire una chiusura ermetica della sezione di scarico in posizione di erogazione.

Claims (13)

1. RIVENDICAZIONI 1. Valvola (1) di by-pass e di regolazione di una pressione, comprendente: - un elemento cavo (10) definente internamente una camera (C), detta camera (C) presentando una sezione di ingresso (I), una sezione di erogazione (E) e una sezione di scarico (S); - un organo di intercettazione (20) alloggiato internamente a detta camera (C) e scorrevolmente mobile tra una posizione di scarico, in cui definisce un collegamento di fluido tra la sezione di ingresso (I) e la sezione di scarico (S) occludendo un collegamento di fluido tra la sezione di ingresso (I) e la sezione di erogazione (E), e una posizione di erogazione in cui definisce un collegamento di fluido tra la sezione di ingresso (I) e la sezione di erogazione (E) occludendo un collegamento di fluido tra la sezione di ingresso (I) e la sezione di scarico (S); - mezzi elastici (30) configurati per esercitare una forza elastica su detto organo di intercettazione (20) per spingere detto organo di intercettazione (20) verso la posizione di scarico, detti mezzi elastici (30) determinando un posizionamento e/o una movimentazione dell’organo di intercettazione (20) tra la posizione di scarico e la posizione di erogazione in funzione di una pressione di ingresso di un fluido in corrispondenza della sezione di ingresso (I) e di una pressione di erogazione di un fluido in corrispondenza della sezione di erogazione (E) caratterizzata dal fatto che detto organo di intercettazione (20) è ulteriormente posizionabile in una posizione intermedia tre le posizioni di scarico e di erogazione in cui detto organo di intercettazione (20) ostruisce il collegamento di fluido tra la sezione di ingresso (I) e la sezione di scarico (S), e dal fatto che detti mezzi elastici (30) comprendono un primo elemento elastico (31) e un secondo elemento elastico (32) presentante maggiore rigidità rispetto al primo elemento elastico (31), detti primo e secondo elemento elastico (31, 32) essendo disposti in serie in modo tale che detto organo di intercettazione (20) possa raggiungere detta posizione intermedia mediante una deformazione almeno di detto primo elemento elastico (31) ed in modo tale che un successivo passaggio dell’organo di intercettazione (20) dalla posizione intermedia alla posizione di erogazione sia determinato almeno in parte da una compressione almeno parziale del secondo elemento elastico (32).
2. 2. Valvola (1) secondo la rivendicazione 1, in cui l’organo di intercettazione (20), nella posizione intermedia, occlude sia un collegamento di fluido tra la sezione di ingresso (I) e la sezione di scarico (S) sia un collegamento di fluido tra la sezione di ingresso (I) e la sezione di erogazione (E).
3. 3. Valvola (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui il passaggio dell’organo di intercettazione (20) dalla posizione di scarico alla posizione intermedia comporta una compressione del solo primo elemento elastico (31) ma non del secondo elemento elastico (32) e/o in cui il passaggio dell’organo di intercettazione (20) dalla posizione intermedia alla posizione di erogazione comporta una compressione del solo secondo elemento elastico (31) mentre il primo elemento elastico (31) è disposto in una configurazione a pacco o di fine corsa.
4. 4. Valvola (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi elastici (30) comprendono un organo di battuta (35), preferibilmente a boccola, comprendente una porzione di impegno (36) interposta tra il primo e il secondo elemento elastico (31, 32), detto organo di battuta (35) presentando una superficie di battuta (37) atta ad andare in battuta contro una rispettiva superficie di riscontro (27) di detto organo di intercettazione (20) per definire una configurazione di massima compressione di detto primo elemento elastico (31), preferibilmente detta configurazione di massima compressione di detto primo elemento elastico (31) corrispondendo a detta configurazione a pacco o di fine corsa del primo elemento elastico (31).
5. 5. Valvola (1) secondo la rivendicazione 4, in cui detto organo di battuta (35) presenta uno spallamento esterno (39) configurato per andare in battuta contro un rispettivo spallamento di riscontro (19) definito dall’elemento cavo (10) per definire una configurazione di massima estensione di detto secondo elemento elastico (32), preferibilmente detta configurazione di massima estensione di detto secondo elemento elastico (32) determinando un precarico a compressione del secondo elemento elastico (32).
6. 6. Valvola (1) secondo la rivendicazione 5, in cui detto precarico del secondo elemento elastico (32) è maggiore della spinta esercitata dal primo elemento elastico (31) in detta configurazione a pacco o di fine corsa.
7. 7. Valvola (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detti primo e secondo elemento elastico (31, 32) sono molle elicoidali coassiali tra loro ed in cui l’organo di intercettazione (20) è scorrevole tra la posizione di scarico e la posizione di erogazione in direzione parallela all’asse di dette molle ad elica, preferibilmente il primo elemento elastico (31) essendo disposto in posizione intercalata tra l’organo di intercettazione (20) ed il secondo elemento elastico (32).
8. 8. Valvola (1) secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detto organo di intercettazione (20) comprende un pistone (21) cavo scorrevolmente disposto nella camera (C) e un anello di tenuta (25) calzato esternamente a detto pistone (21) in modo da presentare un gioco radiale rispetto al pistone (21), detto anello di tenuta (25) essendo configurato e/o disposto in modo da disporsi in posizione affacciata a detta sezione di scarico (S) e occludere detta sezione di scarico (S) almeno nella posizione di erogazione e disimpegnare detta sezione di scarico (S) nella posizione di scarico.
9. 9. Valvola (1) secondo la rivendicazione 8, in cui detto anello di tenuta (25) è disposto e/o configurato inoltre per disporsi in posizione affacciata a detta sezione di scarico (S) ed occludere detta sezione di scarico (S) anche nella posizione intermedia dell’organo di intercettazione (20).
10. 10. Valvola (1) secondo la rivendicazione 8 o 9, in cui detto pistone (21) presenta rispettivi spallamenti (26a, 26b) atti a vincolare assialmente detto corpo a boccola (25), detti spallamenti (26a, 26b) definendo un gioco assiale del corpo a boccola (25).
11. 11. Valvola (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 8 a 10 in cui detto anello di tenuta (25) è realizzato in materiale ceramico ed è controsagomato a una superficie interna (15) dell’elemento cavo (10) definente la camera (C) in modo da presentare un accoppiamento scorrevole a filo con detta superficie interna (15).
12. 12. Valvola (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 8 a 11, in cui detto pistone (21) presenta un accoppiamento scorrevole con gioco rispetto a detta camera (C).
13. 13. Valvola (1) secondo una o più delle rivendicazioni da 8 a 12, in cui detto pistone (21) cavo presenta una direzione di sviluppo (D) prevalente parallela alla direzione di scorrimento dell’organo di intercettazione (20), detto pistone (21) cavo presentando un condotto interno (A) in comunicazione di fluido con la sezione di ingresso (I) e sfociante su una parete laterale esterna del pistone (21) in almeno due aperture (22, 23) assialmente distanziate tra loro, una prima di dette aperture (22) essendo atta ad affacciarsi alla sezione di scarico (S) nella posizione di scarico e una seconda di dette aperture (23) essendo atta ad entrare in comunicazione di fluido con la sezione di erogazione (E) nella posizione di erogazione.