IT201800009409A1 - Macchina per la produzione di prodotti alimentari liquidi o semiliquidi e relativo metodo di realizzazione - Google Patents

Macchina per la produzione di prodotti alimentari liquidi o semiliquidi e relativo metodo di realizzazione Download PDF

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IT201800009409A1
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IT
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annular wall
container
semi
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liquid
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Inventor
Stefano Grandi
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Motor Power Company Srl
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Description

Descrizione dell'Invenzione Industriale dal titolo:
"MACCHINA PER LA PRODUZIONE DI PRODOTTI ALIMENTARI LIQUIDI O SEMILIQUIDI E RELATIVO METODO DI REALIZZAZIONE"
DESCRIZIONE
[CAMPO DELLA TECNICA]
La presente invenzione si riferisce ad una macchina per la produzione di prodotti alimentari liquidi o semiliquidi.
La presente invenzione si riferisce inoltre ad un metodo per la realizzazione di detta macchina.
A titolo esemplificativo, la macchina in accordo con il trovato può essere impiegata per la produzione di gelato artigianale.
[ARTE NOTA]
Com'è noto, la produzione di gelato artigianale prevede l'esecuzione di una fase di pastorizzazione della miscela impiegata, in cui quest'ultima viene portata ad una temperatura compresa, per esempio, tra 65°C e 85°C, allo scopo di eliminare microrganismi patogeni sensibili al calore.
La miscela viene poi portata rapidamente ad una temperatura sensibilmente più bassa, intorno a 4°C.
La miscela pastorizzata viene quindi lasciata riposare per un tempo prefissato, ad una temperatura sostanzialmente costante intorno ai 4°C (maturazione).
L'ultima fase sostanziale della produzione è la cosiddetta mantecazione, in cui la miscela viene mescolata e mantenuta ad una temperatura di circa 4°C - 5°C in modo che il prodotto acquisisca la tipica consistenza morbida e cremosa.
Sono ad oggi disponibili macchine in grado di svolgere una o più delle fasi sopra indicate.
La Richiedente ha verificato che le macchine di tipo noto sono dotate di sistemi di trattamento termico che si presentano complessi dal punto di vista costruttivo/funzionale e che talvolta comportano costi di realizzazione eccessivi.
Scopo della presente invenzione è mettere a disposizione una macchina per la produzione di prodotti alimentari liquidi o semiliquidi, che sia provvista di un sistema di trattamento termico con struttura semplice, che comporti costi limitati e che permetta comunque di raffreddare/riscaldare in modo efficace.
Questo ed altri scopi ancora sono sostanzialmente raggiunti da una macchina e da un metodo in accordo con la presente invenzione.
[BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI]
Ulteriori caratteristiche e vantaggi appariranno dalla descrizione dettagliata di forme di realizzazione preferite dell'invenzione.
Tale descrizione è fornita qui di seguito con riferimento alle unite figure, anch'esse aventi scopo puramente esemplificativo e pertanto non limitativo, in cui:
la figura 1 mostra una vista prospettica schematica di una macchina in accordo con l'invenzione;
la figura 2 mostra una vista in pianta di una porzione della macchina di figura 1;
la figura 3 mostra una vista in sezione, secondo il piano individuato dalla traccia B-B, della porzione di macchina di figura 2;
la figura 4 mostra schematicamente un elemento della macchina di figura 1;
la figura 5 mostra uno schema a blocchi di un sistema di trattamento termico facente parte della macchina di figura 1;
le figure 6a-6b mostrano differenti condizioni operative di una parte della macchina di figura 1;
la figura 7 mostra una vista frontale di una parte della macchina di figura 1;
la figura 8 mostra una vista posteriore della parte di macchina illustrata in figura 7;
le figure 9-11 mostrano fasi di realizzazione di una parte della macchina di figura 1;
la figura 12 mostra schematicamente un componente della macchina di figura 1.
Le figure illustrano differenti aspetti e forme di realizzazione della presente invenzione. Dove appropriato, strutture, componenti, materiali e/o elementi simili in differenti figure sono indicati da uguali numeri di riferimento.
[DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELL'INVENZIONE]
Con riferimento alle unite figure, con 1 è stata complessivamente indicata una macchina per la produzione di prodotti alimentari liquidi o semiliquidi in accordo con la presente invenzione.
La macchina 1 (figura 1) preferibilmente comprende un telaio 10, sul quale sono montati i vari componenti che fanno parte della macchina 1 stessa.
Il telaio 10 può comprendere una base 11, uno o può elementi di supporto 12 (realizzati, per esempio, come colonne o montanti), ed una parete di sommità 13, presentante una superficie superiore 13a che può fungere da piano di lavoro.
Preferibilmente il telaio 10 può essere associato ad uno o più elementi di movimentazione 14, quali ad esempio delle rotelle orientabili, come schematicamente mostrato in figura 1.
La macchina 1 comprende inoltre un contenitore 20 associato a detto telaio 10. Il contenitore 20, detto anche "carapina", è adatto a contenere un prodotto alimentare liquido o semiliquido, e/o una miscela di base e/o un semilavorato per la produzione di tale prodotto alimentare.
A titolo esemplificativo, nel contenitore 20 possono essere inseriti ingredienti per realizzare gelato, panna montata, crema all'uovo, salsa di frutta, meringhe, infusioni, impasti da forno, per lavorazione di cioccolato (temperaggio), ecc..
Il contenitore 20 (figura 3) presenta uno sviluppo sostanzialmente verticale ed un'apertura di sommità 21. L'apertura di sommità 21 ha una molteplicità di funzioni: permettere l'inserimento di ingredienti, permettere la rimozione del prodotto finito, e permettere che utensili quali, ad esempio, un mescolatore, un mantecatore, una frusta montapanna, ecc. possano operare sulle sostanze presenti nel contenitore 20.
Preferibilmente il contenitore 20 presenta una conformazione sostanzialmente cilindrica, con asse di sviluppo sostanzialmente verticale.
Preferibilmente, il contenitore 20 è rimoviblmente associato al telaio 10.
Questo permette di semplificare le operazioni da eseguire al termine della preparazione del prodotto: una volta ultimata la produzione, il contenitore 20 può essere rimosso dal telaio 10 e portato direttamente nell'ambiente di vendita, opportunamente termostatato, senza richiedere alcun trattamento aggiuntivo.
In altri termini, non viene estratto il prodotto dal contenitore 20, come avviene abitualmente nelle macchine di tipo noto, ma viene estratto il contenitore 20 stesso dalla macchina 1. Grazie alla possibilità di rimuovere il contenitore 20, il gelato può essere rapidamente trasportato dalla macchina 1 stessa all'area in cui viene tenuto, tipicamente per vendita da asporto. In questo modo, oltre ad una significativa riduzione dei tempi di processo e ad un aumento della qualità intrinseca del prodotto (dato che non subisce alcuno shock termico tra la fase di produzione e quella di fornitura al consumatore), si ottiene una significativa semplificazione della struttura di produzione, poiché non si rende più necessario un macchinario in cui il prodotto deve essere inserito per il trattamento a -40°C.
Preferibilmente il contenitore 20 è posizionato in un alloggiamento Y definito da elementi del sistema di trattamento termico 50 che verrà descritto in seguito.
Preferibilmente l'alloggiamento Y è sostanzialmente cilindrico.
Il contenitore 20 può essere realizzato, per esempio, in acciaio inox. La macchina 1 comprende inoltre un attuatore 30 associato al contenitore 20 ed adatto a movimentare utensili per la produzione del prodotto alimentare.
Preferibilmente, l'attuatore 30 comprende un motore torque 31 (figura 3).
La Richiedente osserva che un motore torque è un tipo particolare di motore brushless, in grado di fornire un'elevata coppia anche a basse velocità, in maniera sostanzialmente continua. Esso permette quindi di applicare la coppia desiderata in maniera non strettamente legata alla velocità di rotazione. Il motore torque si caratterizza, tipicamente, per l'elevato numero di poli: mentre i motori brushless tradizionali presentano tipicamente 2-10 poli, un motore torque può presentare, ad esempio, 24-56 poli. Si tratta di un motore sincrono a commutazione elettronica, con fasi disposte a 120° elettrici.
Il motore torque 31 comprende:
i. un rotore 32, avente conformazione sostanzialmente anulare o cilindrica, e presentante asse di rotazione X sostanzialmente verticale;
ii. uno statore 34 montato sul telaio 10 e definente un alloggiamento sostanzialmente circolare in cui il rotore 32 è rotabilmente alloggiato.
Preferibilmente il rotore 32 comprende una porzione attiva 36 (figura 4), di conformazione sostanzialmente anulare o toroidale, formata da pluralità di magneti permanenti, opportunamente orientati ed accostati, in maniera di per sé nota.
I magneti permanenti sono distribuiti secondo la suddetta conformazione anulare o toroidale.
In una forma di realizzazione, i magneti permanenti sono disposti lungo tutto lo sviluppo circonferenziale della porzione attiva 36. In alternativa, i magneti possono essere disposti solo su un arco della stessa.
Lo statore 34 comprende una pluralità di avvolgimenti che, in una vista in pianta, sono circonferenzialmente disposti in modo delimitare il citato alloggiamento circolare.
Si noti che gli avvolgimenti possono essere distribuiti sull'intera circonferenza dello statore 34, oppure solamente su un arco della stessa.
È comunque previsto che, per un funzionamento idoneo del motore 31, i magneti permanenti della porzione attiva 36 siano distribuiti lungo tutto lo sviluppo circonferenziale della stessa e/o gli avvolgimenti dello statore 34 siano distribuiti sull'intera circonferenza dello stesso.
Gli avvolgimenti dello statore 34 sono opportunamente alimentati e controllati, in modo da generare un campo magnetico che, interagendo con i magneti permanenti facenti parte del rotore 32, provocano la rotazione di quest'ultimo intorno al proprio asse di rotazione X.
La figura 4 mostra schematicamente i magneti permanenti "NS"/"SN" che formano la porzione attiva 36 e lo statore 34 (in cui gli avvolgimenti non sono rappresentati per semplicità).
È vantaggiosamente previsto che un elemento di rilevamento (es. sensore di Hall) sia associato al rotore 32 per rilevarne la posizione e permettere quindi il corretto pilotaggio degli avvolgimenti di statore. Può essere in questo modo regolata in maniera idonea la velocità di rotazione del rotore 32.
In maggiore dettaglio l'elemento di rilevamento è posizionato in un'apposita sede nel corpo statore. Leggendo il flusso magnetico della porzione attiva 36 del rotore 32, è possibile determinare posizione angolare e velocità del rotore 32 stesso.
In questo modo è possibile evitare l'utilizzo di encoder/resolver o altri dispositivi di rilevamento analoghi; è tuttavia previsto che gli stessi possano essere impiegati, laddove opportuno o necessario.
In una forma di realizzazione, è previsto l'utilizzo di una tecnica di controllo dell'attuatore 30 di tipo cosiddetto "sensorless", cioè un controllo che non necessita di alcun trasduttore che fornisca un riferimento rappresentativo della posizione e/o velocità reciproca di rotore 32 e statore 34: tale controllo è basato sulla forza elettromotrice del motore 31 stesso.
Preferibilmente la macchina 1 è dotata di una struttura a cuscinetti 35 (figura 3) associata al rotore 32, per permettere a quest'ultima di ruotare rispetto alle altri parti della macchina 1, ed in particolare rispetto allo statore 34.
In particolare la struttura a cuscinetti 35 può essere montata ad una quota maggiore dello statore 34, in posizione radialmente esterna rispetto al rotore 32.
Preferibilmente, il rotore 32 presenta una zona radialmente interna 33 (figura 4) che, in una vista in pianta, è almeno parzialmente sovrapposta all'apertura di sommità 21.
In particolare, il rotore 32 è disposto in posizione radialmente esterna rispetto al contenitore 20 così che, in una vista in pianta, l'apertura di sommità 21 è interamente contenuta nella zona radialmente interna 33 del rotore 32.
Preferibilmente il rotore 32 e lo statore 34 definiscono una struttura sostanzialmente cilindrica sostanzialmente coassiale al contenitore 20.
Vantaggiosamente, attraverso la regione radialmente interna 33 del rotore 32 è possibile accedere, attraverso l'apertura di sommità 21, all'interno del contenitore 20.
Questo comporta, tra gli altri, il vantaggio che alcuni ingredienti possono essere inseriti con grande semplicità nella miscela durante la lavorazione della stessa (es. pezzi di frutta, frutta candita, ecc.).
In accordo con l'invenzione, la macchina 1 comprende un sistema di trattamento termico 50 (figura 5) per scaldare e/o raffreddare il contenitore 20 ed il contenuto dello stesso.
Tale sistema di trattamento termico 50 comprende, in maniera di per sé nota, un compressore 54, un scambiatore 53, e preferibilmente uno o più elementi di espansione termica 52.
In accordo con l'invenzione, il sistema di trattamento termico 50 comprende una struttura di scambio termico 51, associata al contenitore 20.
La struttura di scambio termico 51 ha il compito di fornire calore a e/o prelevare calore da detto contenitore 20. In questo modo, il prodotto, ingrediente o semilavorato presente nel contenitore 20 può essere riscaldato/ raffreddato.
La struttura di scambio termico 51 comprende una parete anulare 510 circondante il contenitore 20 e presentante una pluralità di fori passanti 511, estendentisi in direzione assiale lungo la parete anulare 510.
Lo spazio libero radialmente interno della parete anulare 510 definisce l'alloggiamento Y per il contenitore 20.
Vantaggiosamente, la parete anulare 510 è realizzata come un estruso, preferibilmente realizzato in alluminio, tagliato a misura in funzione delle dimensioni della macchina 1 e del contenitore 20.
La struttura di scambio termico 51 comprende una pluralità di condotti tubolari 520 sostanzialmente rettilinei.
Ciascun condotto tubolare 520 è alloggiato in un rispettivo foro passante 511.
In particolare, ciascuno dei condotti tubolari 520 attraversa assialmente la parete anulare 510. Ciascun condotto tubolare 520 presenta una prima estremità assiale ed una seconda estremità assiale. La prima estremità assiale e la seconda estremità assiale di ciascun condotto tubolare 520 sporgono dal rispettivo foro passante 511.
Preferibilmente i condotti tubolari 520 sono realizzati in rame.
La struttura di scambio termico 51 comprende una pluralità di raccordi 530, aventi preferibilmente conformazione curva, ad esempio a "U".
Preferibilmente i raccordi 530 sono realizzati in rame.
I raccordi 530 raccordano i condotti tubolari 520 in modo da formare un percorso per un fluido termico.
Per mezzo di tale fluido termico è possibile eseguire lo scambio termico con il contenitore 20 ed il contenuto dello stesso.
La Richiedente osserva che un fluido termico è un fluido in grado di modificare le proprie condizioni fisiche in modo da permettere al sistema di scambiare calore con il contenitore 20. Lo scambio termico può comprendere sia apporto di calore al contenitore 20 (cioè il contenitore 20 viene scaldato), sia assorbimento del calore proveniente dal contenitore 20 (cioè il contenitore 20 viene raffreddato). Il trattamento termico subito dal contenitore 20 viene poi direttamente trasferito al prodotto, miscela o semilavorato presente nel contenitore 20 stesso.
A titolo esemplificativo, si può considerare lo schema di figura 5: il compressore 54 fa circolare il fluido termico attraverso lo scambiatore 53 e, a preferibilmente, attraverso gli elementi di espansione termica 52; il fluido, opportunamente raffreddato o riscaldato, può quindi essere fornito ai condotti tubolari 520, attraverso cui viene ceduto/assorbito calore al/dal contenitore 20. Il fluido viene quindi nuovamente riportato al compressore 54 per iniziare un nuovo ciclo di trattamento termico.
Tornando ai raccordi 530, essi sono preferibilmente posizionati, in successione, da parti assialmente opposte della parete anulare 510.
Preferibilmente, ciascuna estremità della conformazione a "U" di ciascun raccordo 530 è accoppiata ad una rispettiva estremità assiale di un condotto tubolare 520. In questo modo, viene definita una sorta di serpentina, in cui ciascun condotto tubolare 520 è collegato ad un condotto tubolare precedente o successivo tramite un rispettivo raccordo 530.
Preferibilmente, la parete anulare 510 comprende una prima porzione 510a ed una seconda porzione 510b.
Ciascuna di dette prima e seconda porzione 510a, 510b presenta, in sezione trasversale, una conformazione sostanzialmente a "C".
La prima porzione 510a e la seconda porzione 510b, reciprocamente affacciate, definiscono la parete anulare 510.
In termini pratici, la prima porzione 510a e la seconda porzione 510b sono ottenute tagliando assialmente la parete anulare 510 secondo un piano diametrale.
La prima porzione 510a e la seconda porzione 510b sono rimovibilmente accoppiate. La parete anulare 510 è quindi spostabile tra una condizione di chiusura e una condizione di apertura.
Quando le estremità radiali 510a', 510a" della prima porzione 510a aderiscono alle estremità radiali 510b', 510b" della seconda porzione 510b, la parete anulare 510 è nella condizione di chiusura (figura 6a).
Quando la parete anulare 510 è nella condizione di chiusura, la sua superficie radialmente interna aderisce alla superficie radialmente esterna del contenitore 20. In questo modo, viene garantito uno scambio termico ottimale tra la struttura di scambio termico 51 ed il contenitore 20 stesso.
Preferibilmente, quando la parete anulare 510 è in condizione di chiusura, il contenitore 20 è vincolato alla parete anulare 510 stessa in modo da non poter essere rimosso.
Quando almeno una delle estremità radiali 510a', 510a" della prima porzione 510a è distanziata dalla rispettiva estremità radiale 510b', 510b" della seconda porzione 510b, la parete anulare 510 è nella condizione di apertura (figura 6b).
Quando la parete anulare 510 è nella condizione di apertura, la sua superficie radialmente interna non aderisce alla superficie radialmente esterna del contenitore 20. In questo modo, il contenitore 20 non risulta vincolato alla parete anulare 510 e può quindi essere estratto.
La prima porzione 510a e la seconda porzione 510b sono reciprocamente accoppiate tramite un sistema di accoppiamento 60.
Preferibilmente, il sistema di accoppiamento 60 comprende almeno un elemento a cerniera 61 (figura 8). L'elemento a cerniera 61 è atto a vincolare una prima estremità radiale 510a' della prima porzione 510a alla rispettiva prima estremità radiale 510b' della seconda porzione 510b.
In una forma di realizzazione, l'elemento a cerniera 61 è vincolato alla prima e alla seconda porzione 510a, 510b tramite rispettive piastre di accoppiamento 61a, 61b, dotate ad esempio di fori per il fissaggio dell'elemento a cerniera 61 stesso.
Preferibilmente, il sistema di accoppiamento 60 comprende un dispositivo di bloccaggio 62 selettivo, attivo sulla seconda estremità radiale 510a" della prima porzione 510a e sulla seconda estremità radiale 510b" della seconda porzione 510b.
Il dispositivo di bloccaggio 62 è pilotabile tra una prima condizione ed una seconda condizione.
Quando è nella prima condizione, il dispositivo di bloccaggio 62 mantiene la seconda estremità radiale 510a" della prima porzione 510a in battuta contro la seconda estremità radiale 510b" della seconda porzione 510b.
Quando è nella seconda condizione, il dispositivo di bloccaggio 62 permette un allontanamento reciproco della seconda estremità radiale 510a" della prima porzione 510a e della seconda estremità radiale 510b" della seconda porzione 510b.
Nella forma di realizzazione mostrata in figura 7, il dispositivo di bloccaggio 62 comprende una prima piastra di bloccaggio 62a, dotata di un'asola 62a' e montata sulla prima porzione 510a della parete anulare 510.
Il dispositivo di bloccaggio 62 comprende una seconda piastra di bloccaggio 62b, dotata di un'asola 62b' e montata sulla seconda porzione 510b della parete anulare 510.
Il dispositivo di bloccaggio 62 comprende inoltre una leva 63, imperniata centralmente (ad una struttura di supporto non illustrata) ed accoppiata, alle proprie estremità assiali, alle asole 62a' e 63a'. muovendosi in rotazione, la leva 63 mantiene serrate la prima e la seconda porzione 510a, 510b tramite le rispettive piastre di bloccaggio 62a, 62b (posizione obliqua, mostrata con tratto più spesso in figura 7), oppure permette che la prima e la seconda porzione 510a, 510b possano allontanarsi reciprocamente (posizione orizzontale, mostrata con tratto più fine in figura 7).
In una forma di realizzazione, la leva 63 è movimentata manualmente da un operatore.
In una forma di realizzazione, la leva 63 è asservita ad un rispettivo attuatore (non illustrato).
In una forma di realizzazione, le piastre di accoppiamento 61a, 61b e le piastre di bloccaggio 62a, 62b sono tutte uguali tra loro. In pratica, ciascuna delle piastre di accoppiamento 61a, 61b e delle piastre di bloccaggio 62a, 62b è realizzata come schematicamente mostrata in figura 12: è prevista un'asola XI, una prima coppia di fori X1, una seconda coppia di fori X2.
Nel caso delle piastre di bloccaggio 62a, 62b, l'asola X1 corrisponde alle asole 62a', 62b'. L'asola X1 non viene invece utilizzata nel caso delle piastre di accoppiamento 61a, 61b.
Nel caso delle piaste di bloccaggio 62a, 62b, la prima coppia di fori X2 non viene impiegata, mentre nel caso delle piaste di accoppiamento 61a, 61b la seconda coppia di fori X2 viene utilizzata per fissare l'elemento a cerniera 61.
Sia nel caso delle piastre di accoppiamento 61a, 61b, sia nel caso delle piastre di bloccaggio 62a, 62b, la seconda coppia di fori X3 viene impiegata per montare tali piastre sulla parete anulare 510.
Preferibilmente, ciascuna tra la prima e la seconda porzione 510a, 510b presenta una coppia di scanalature S (figure 9-11).
Ciascuna scanalatura S può avere una sezione a coda di rondine, a "T" o altra conformazione analoga.
La scanalatura S è atta ad alloggiare un elemento di riscontro E, dotato preferibilmente di una coppia di fori.
Tramite una coppia di viti, o elementi equivalenti, che impegnano i fori passanti X3 ed i fori presenti sull'elemento di riscontro E, le piastre 61a, 61b, 62a, 62b possono essere vincolate alle porzioni 510a, 510b.
È preferibilmente previsto l'impiego di una coppia di distanziali D, schematicamente mostrati in figura 11.
Preferibilmente, la macchina 1 comprende una prima e una seconda flangia di chiusura 70, 71 (figura 11), rispettivamente accoppiate ai bordi inferiori della prima e alla seconda porzione 510a, 510b della parete anulare 510 per chiudere inferiormente l'alloggiamento Y.
Ciascuna flangia di chiusura 70, 71 presenta una pluralità di scassi 70a, 71a, attraverso cui si estendono i raccordi 530 montati in corrispondenza del bordo inferiore della prima e seconda porzione 510a, 510b, ed una coppia di aperture 70b, 71b, attraverso cui passano i prolungamenti di due condotti tubolari 520 per la connessione con i restanti componenti del sistema di trattamento termico 50.
Preferibilmente, la macchina 1 comprende una prima e una seconda flangia superiore 72, 73 (figura 11), fissate rispettivamente ai bordi superiori della prima e seconda porzione 510a, 510b della parete anulare 510 per permettere un accoppiamento alle restanti parti della macchina 1 (es. al telaio 10).
Le flange superiori 72, 73 presentano una pluralità di aperture 72a, 73a, attraverso le quali si estendono i raccordi 530 posti in corrispondenza del bordo superiore della prima e seconda porzione 510a, 510b.
Si noti che la parete anulare 510, unitamente alle flange 70, 71, 72, 73, all'attuatore 30 e agli ulteriori elementi strutturali ad essi associati (come ad esempio una struttura di contenimento 600, preferibilmente predisposta all'esterno della parete anulare 510 e anch'essa realizzata in due parti rimovibili) formano un assiemaggio 700, schematicamente mostrato nelle figure 1-3.
Vantaggiosamente, allo scopo di operare sul prodotto alimentare e/o sulla miscela di base e/o su un semilavorato, la macchina 1 comprende almeno un utensile 40 (figura 2).
L'utensile 40 è montato sul rotore 32 e si estende all'interno del contenitore 20.
Preferibilmente l'utensile 40 comprende:
a) una porzione di impegno 41 per un montaggio sul rotore 32; b) una porzione operativa 42, associata alla porzione di impegno 41 per operare sul prodotto alimentare e/o sulla miscela di base e/o sul semilavorato.
Preferibilmente la porzione operativa 42 ha sviluppo sostanzialmente verticale e, in uso, si estende nel contenitore 20 ad una distanza dalla superficie interna di quest'ultimo minore del raggio del contenitore 20 stesso. In altri termini, quando l'utensile 40 è montato sul rotore 32 e viene movimentato in rotazione da quest'ultimo, rimane una zona sostanzialmente cilindrica, radialmente interna, del contenitore 20, nella quale l'utensile 40 non entra.
Convenientemente, l'utensile 40 è rimovibilmente montato sul rotore 32.
In questo modo, in funzione dell'operazione che deve essere eseguita, si può utilizzare un diverso utensile.
Ad esempio, l'utensile può essere un mescolatore, un mantecatore, una frusta montapanna, ecc..
In una forma di realizzazione, è previsto l'impiego anche di un utensile aggiuntivo 40', analogo all'utensile 40 e schematicamente illustrato in figura 3.
La macchina 1 comprende preferibilmente un elemento di copertura 100 (figura 1), quale ad esempio un coperchio, associato alla parete di sommità 13 del telaio 10.
L'elemento di copertura 100 può essere semplicemente appoggiato alla parete di sommità 13, oppure può essere incernierato alla stessa.
L'elemento di copertura 100 ha il compito di mantenere il contenitore 20 ed il contenuto dello stesso isolato dall'esterno, sia per motivi igienici, sia per motivi termici.
Quando l'utensile 40 deve essere sostituito, oppure quando il contenitore 20 deve essere rimosso, è sufficiente rimuovere/aprire l'elemento di copertura 100 e procedere con l'operazione prevista.
Viene ora descritto un metodo per la realizzazione della macchina finora descritta.
Si prevede di predisporre una parete anulare 510, e di realizzare, in tale parete anulare 510, fori passanti 511 in direzione assiale.
Preferibilmente, per realizzare la parete anulare 510, viene estruso un semilavorato anulare continuo, preferibilmente in alluminio, che viene poi tagliato a misura per ottenere la parete anulare 510.
La parete anulare 510 viene poi tagliata assialmente, secondo un piano diametrale, ottenendo una prima porzione 510a ed una seconda porzione 510b.
La figura 9 mostra una porzione che può essere sia la porzione 510a, sia la porzione 510b.
Ciascuna delle prima e seconda porzione 510a, 510b presenta, in sezione trasversale, una conformazione sostanzialmente a "C".
Preferibilmente, la prima e la seconda porzione 510a, 510b sono sostanzialmente uguali tra loro.
Si procede poi con l'inserimento di condotti tubolari 520 sostanzialmente rettilinei nei fori passanti 511.
Preferibilmente, i condotti tubolari 520 sono inseriti nei rispettivi fori passanti 511 in modo che le due estremità assiali di ciascuno di dei condotti tubolari 520 sporgano dalla parete anulare 510.
Preferibilmente, i condotti tubolari 520 sono realizzati in rame.
Preferibilmente, dopo che i condotti tubolari 520 sono stati inseriti nei fori passanti 511, vengono espansi meccanicamente, in modo da aderire al profilo delimitante i fori passanti 511 stessi.
I condotti tubolari 520 sono raccordati tramite raccordi 530, in modo da formare un percorso per un fluido termico.
Preferibilmente, i raccordi 530 vengono fissati ai condotti tubolari 520, ed in particolare alle estremità assiali di questi ultimi che sporgono dalla parete anulare 510, tramite saldatura.
La figura 10 mostra una porzione, che può essere sia la prima porzione 510a, sia la seconda porzione 510b, accoppiata ai condotti tubolari 520 ed ai raccordi 530.
Alla prima e seconda porzione 510a, 510b vengono montate le flange di chiusura 70, 71 e le flange superiori 72, 73 (figura 11).
La parete anulare 510, i condotti tubolari 520 ed i raccordi 530 formano una struttura di scambio termico 51.
La struttura di scambio termico 51 viene collegata ai restanti elementi di un sistema di trattamento termico 50, quali un compressore 54, uno scambiatore 53 ed uno o più elementi di espansione termica 52, secondo quanto schematicamente mostrato in figura 5.
Il contenitore 20 viene inserito nell'alloggiamento cilindrico Y definito dallo spazio libero radialmente interno della struttura di scambio termico 51.
L'attuatore 30 che, come detto, è vantaggiosamente un motore torque 31, viene montato sul telaio 10, e viene accoppiato alla struttura di scambio termico 51.
Sul rotore 32 dell'attuatore 30 viene montato l'utensile 40, che si estende all'interno del contenitore 20 per lavorare il prodotto, la miscela e/o gli ingredienti in esso contenuti.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina per la produzione di prodotti alimentari liquidi o semiliquidi, comprendente: > un contenitore (20) adatto a contenere un prodotto alimentare liquido o semiliquido e/o una miscela di base e/o un semilavorato per la produzione di detto prodotto alimentare, detto contenitore (20) presentando uno sviluppo sostanzialmente verticale ed un’apertura di sommità (21 ) ; > almeno un utensile (40) estendentesi all’interno di detto contenitore (20) per operare su detto prodotto alimentare e/o su detta miscela di base e/o su detto semilavorato; > un attuatore (30) accoppiato a detto utensile (40) per movimentare detto utensile (40) per la produzione di detto prodotto alimentare; > un sistema di trattamento termico (50) comprendente una struttura di scambio termico (51 ) associata a detto contenitore (20) e comprendente: i. una parete anulare (510) circondante detto contenitore (20) e presentante fori passanti (511 ) in direzione assiale; ii. condotti tubolari (520) sostanzialmente rettilinei alloggiati in detti fori passanti (511 ) ; iii. raccordi (530) per raccordare detti condotti tubolari (520) in modo da formare un percorso per un fluido termico.
  2. 2. Macchina secondo la rivendicazione 1 in cui detto sistema di trattamento termico (50) comprende inoltre: > un compressore (54) ; > uno scambiatore (53) ; > uno o più elementi di espansione termica (52) ; in cui, in detto sistema di trattamento termico (50), circola detto fluido termico.
  3. 3. Macchina secondo la rivendicazione 1 o 2 in cui detta parete anulare (510) comprende una prima porzione (51 Oa) ed una seconda porzione (51 0b), ciascuna di dette prima e seconda porzione (51 Oa, 51 0b) presentando, in sezione trasversale, una conformazione sostanzialmente a “C”, in cui detta prima porzione (51 Oa) e detta seconda porzione (51 0b) reciprocamente affacciate definiscono detta parete anulare (510).
  4. 4. Macchina secondo la rivendicazione 3 comprendente un sistema di accoppiamento (60) per accoppiare rimovibilmente la prima porzione (51 Oa) e la seconda porzione (51 0b) di detta parete anulare (510) in modo che detta parete anulare (510) sia spostabile tra una condizione di chiusura, in cui estremità radiali (51 0a’, 510a”) della prima porzione (51 0a) aderiscono a rispettive estremità radiali (510 b’, 510b”) della seconda porzione (510b), ed una condizione di apertura, in cui almeno una delle estremità radiali (51 0a’, 51 0a”) della prima porzione (510a) è distanziata dalla rispettiva estremità (510 b’, 510b”) della seconda porzione (510b).
  5. 5. Macchina secondo la rivendicazione precedente in cui detto sistema di accoppiamento (60) comprende almeno un elemento a cerniera (61 ) atto a vincolare una prima estremità radiale (510a’) della prima porzione (51 0a) ad una prima rispettiva estremità radiale (51 0b’) della seconda porzione (51 00).
  6. 6. Macchina secondo la rivendicazione 4 o 5 in cui detto sistema di accoppiamento (60) comprende un dispositivo di bloccaggio (62) selettivo attivo su una seconda estremità radiale (51 0a”) della prima porzione (51 0a) e su una seconda estremità radiale (510b”) della seconda porzione (510b), in cui detto dispositivo di bloccaggio (62) selettivo è pilotabile tra una prima condizione in cui mantiene la seconda estremità radiale (51 0a”) della prima porzione (510a) in battuta contro la seconda estremità radiale (510b”) della seconda porzione (51 0b), ed una seconda condizione, in cui permette un allontanamento reciproco della seconda estremità radiale (510a”) della prima porzione (510a) e della seconda estremità radiale (510b”) della seconda porzione (510b).
  7. 7. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detti raccordi (530) sono conformati sostanzialmente a “U”, e ciascuna estremità di detta conformazione a “U” è accoppiata ad una rispettiva estremità assiale di uno di detti condotti tubolari (520).
  8. 8. Macchina secondo la rivendicazione 7 in cui detti raccordi (530) sono posizionati, in successione, da parti assialmente opposte di detta parete anulare (51 0).
  9. 9. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui ciascuno di detti condotti tubolari (520) attraversa assialmente detta parete anulare (51 0).
  10. 10. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detta parete anulare (510) è un estruso tagliato a misura, preferibilmente realizzato in alluminio.
  11. 11. Macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detti condotti tubolari (520) sono realizzati in rame.
  12. 12. Metodo per la realizzazione di una macchina per la produzione di prodotti alimentari liquidi o semiliquidi, detto metodo comprendendo: > predisporre un contenitore (20) adatto a contenere un prodotto alimentare liquido o semiliquido e/o una miscela di base e/o un semilavorato per la produzione di detto prodotto alimentare, detto contenitore (20) presentando uno sviluppo sostanzialmente verticale ed un’apertura di sommità (21 ) ; > predisporre un utensile (40) estendentesi all’interno di detto contenitore (20) per operare su detto prodotto alimentare e/o su detta miscela di base e/o su detto semilavorato; > accoppiare a detto utensile (40) un attuatore (30) configurato per movimentare detto utensile (40) per la produzione di detto prodotto alimentare; > predisporre un sistema di trattamento termico (50) comprendente una struttura di scambio termico (51 ); > associare detta struttura di scambio termico (51 ) a detto contenitore (20), in cui predisporre detta struttura di scambio termico (51 ) comprende: predisporre una parete anulare (510) ; realizzare in detta parete anulare (510) fori passanti (51 1 ) in direzione assiale; inserire in detti fori passanti (51 1 ) condotti tubolari (520) sostanzialmente rettilinei; raccordare detti condotti tubolari (520) tramite raccordi (530) in modo da formare un percorso per un fluido termico; circondare detto contenitore (20) con detta parete anulare (510).
  13. 13. Metodo secondo la rivendicazione 12 in cui predisporre detta parete anulare (510) comprende: > estrudere un semilavorato anulare continuo, preferibilmente in alluminio; > tagliare a misura detto semilavorato anulare continuo per ottenere detta parete anulare (510).
  14. 14. Metodo secondo la rivendicazione 12 o 13 comprendente tagliare, secondo un piano diametrale, detta parete anulare (510) ottenendo una prima porzione (510a) ed una seconda porzione (510b), ciascuna di dette prima e seconda porzione (51 0a, 51 0b) presentando, in sezione trasversale, una conformazione sostanzialmente a “C”.
  15. 15. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 12 a 14 in cui detti condotti tubolari (520) sono inseriti in detti fori passanti (511 ) in modo che due estremità assiali di ciascuno di detti condotti tubolari (520) sporgano da detta parete anulare (510).
  16. 16. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 12 a 15 comprendente espandere, preferibilmente in modo meccanico, detti condotti tubolari (520) dopo l'inserimento nei rispettivi fori passanti (51 1 ).
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