IT201800009326A1 - Macchina dispensatrice per dispensare prodotti fluidi o semi-fluidi e relativo metodo di dispensazione - Google Patents

Macchina dispensatrice per dispensare prodotti fluidi o semi-fluidi e relativo metodo di dispensazione Download PDF

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IT201800009326A1
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IT
Italy
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dispensing
cartridge
fluid product
container
machine
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IT102018000009326A
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English (en)
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Andrea Alvisi
Alessandro Caprara
Andrea Parrino
Original Assignee
Corob Spa
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"MACCHINA DISPENSATRICE PER DISPENSARE PRODOTTI FLUIDI O SEMI-FLUIDI E RELATIVO METODO DI DISPENSAZIONE "
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad una macchina dispensatrice per dispensare prodotti fluidi o semi-fluidi, come ad esempio prodotti utilizzati in ambito cosmetico, alimentare, per la realizzazione di vernici o altro, e ad un relativo metodo di dispensazione.
A titolo esemplificativo e non limitativo, la descrizione che seguirà sarà riferita in particolare ad una macchina di dispensazione di un prodotto fluido in ambito cosmetico, ad esempio per dispensare un fondo tinta, uno smalto, una tintura per capelli, o simili.
Inoltre, nella descrizione che segue con il termine “prodotto fluido o semi-fluido” si intende un prodotto formato da un singolo componente fluido o semi-fluido o da una miscela di componenti fluidi o semi-fluidi, ovvero una miscela di prodotti fluidi.
STATO DELLA TECNICA
Sono note, in ambito cosmetico, macchine o apparati per la dispensazione di prodotti fluidi, ad esempio fondo tinta, tinture per capelli, smalti o simili.
In tali macchine di dispensazione, sostanzialmente, vengono inseriti diversi recipienti, ognuno dei quali può contenere una determinata tipologia di prodotto fluido. Tali macchine note comprendono un centro ugelli, che raggruppa un numero di ugelli di erogazione pari al numero di recipienti, ciascun ugello essendo in collegamento con un rispettivo recipiente tramite condotti di alimentazione dedicati. Ad ogni ugello può essere associato un sistema valvolare in grado selettivamente di consentire o impedire il passaggio del prodotto fluido verso il contenitore dell’ utilizzatore.
Tipicamente, il contenitore dell’utilizzatore viene disposto al di sotto del centro ugelli per consentirne il corretto riempimento con i/il prodotti/o fluidi/o dispensati/o.
In talune versioni, i recipienti contenenti i prodotti fluidi da dispensare sono montati su una tavola rotante, che porta il recipiente dal quale deve essere effettuata la dispensazione in prossimità, ad esempio al di sopra di, il contenitore dell’utilizzatore da riempire.
Esempi di questo tipo di macchine note nella tecnica sono descritti nei documenti brevettuali anteriori n. US-B2-7. 185.789 e WO-A1-2014/043018.
Tali macchine note per la dispensazione di prodotti fluidi presentano diversi inconvenienti. In primo luogo, il prodotto fluido da dispensare del contenitore dell’ utilizzatore spesso può essere soggetto indesiderate contaminazioni da agenti esterni, ad esempio a causa del contatto con parti della macchina durante il trasferimento dai recipienti di contenimento inziali installati a bordo macchina al contenitore finale. Si pensi, ad esempio che qualora un recipiente venga sostituito con un altro, contenente un diverso prodotto fluido, quest’ultimo nel suo percorso verso il contenitore deH’utilizzatore scorre lungo un rispettivo condotto, e successivamente attraversa un rispettivo ugello, che in precedenza erano stati percorsi e attraversati dal prodotto fluido dispensato in precedenza. E’ evidente che nelle macchine note nella tecnica, un inconveniente è dato dal fatto che tracce di prodotti fluidi erogati in precedenza possono mescolarsi, in maniera indesiderata, con il prodotto fluido che si sta erogando.
Un altro inconveniente delle macchine di dispensazione note è che, nel caso di dispensazione di prodotti di natura farmaceutica, cosmetica o alimentare, o in generale di prodotti destinati alla cura della persona, i condotti, le valvole, le pompe e gli ugelli a contatto con il prodotto dovrebbero essere periodicamente puliti e sanificati. Questa operazione introduce una notevole difficoltà di gestione dell’apparato, ed un elevato rischio di contaminazione qualora tale operazione non sia eseguita efficacemente. Il problema dell’eventuale contaminazione comporta rischi per la salute dell’ utilizzatore finale, come ad esempio reazioni allergiche, oppure patologie derivanti dalla trasmissione di funghi o batteri nocivi per la salute umana.
Un ulteriore inconveniente delle macchine di dispensazione note è che non è possibile avere una precisa tracciabilità dei componenti dispensati a causa della presenza di parti fisse della macchina a contatto con il prodotto.
Un ulteriore inconveniente delle macchine di dispensazione note è dovuto ad esempio alla non ottimale accuratezza e ripetibilità di dispensazione del prodotto fluido. Inoltre, tali macchine note si rivelano spesso complicate nell’utilizzo.
Tali macchine note sono inoltre ingombranti e presentano solitamente di forma piuttosto complessa, il che le rende inadatte ad esempio all’ installazione in punti vendita dove l’utilizzatore potrebbe recarsi per acquistare il proprio prodotto fluido o una miscela di prodotti fluidi, ad esempio in una profumeria o un negozio di prodotti cosmetici, o alimentari, ma anche in una mesticheria, o similari.
Altre limitazioni e svantaggi di soluzioni e tecnologie convenzionali saranno chiare ad una persona esperta del ramo a seguito della lettura della rimanente parte della presente descrizione con riferimento ai disegni ed alla descrizione delle forme di realizzazione che seguono, sebbene si intenda che la descrizione dello stato della tecnica correlato alla presente descrizione non debba essere considerata un’ammissione che quanto qui descritto sia già noto dallo stato della tecnica anteriore. Esiste pertanto la necessità di perfezionare una macchina e un metodo di dispensazione di un prodotto fluido che possano superare almeno uno degli inconvenienti della tecnica nota.
Uno scopo del presente trovato è di realizzare una macchina per la dispensazione di un prodotto fluido nella quale vengano eliminati o ridotti al minimo eventuali rischi di contaminazione del prodotto fluido che deve essere dispensato nel contenitore dell’utilizzatore, ad esempio con batteri, sporcizia o residui di altri prodotti fluidi dispensati in precedenza dalla macchina.
Un ulteriore scopo del presente trovato è di realizzare una macchina per la dispensazione di un prodotto fluido che sia accurata, nella quale i processi possano essere ripetuti in modo preciso e affidabile.
Un ulteriore scopo del presente trovato è di realizzare una macchina per la dispensazione di un prodotto fluido che sia di semplice ed intuitivo utilizzo per il personale di un punto vendita del prodotto fluido e/o per l’utente finale stesso, ad esempio in una profumeria, o in un negozio di cosmetica, in un negozio alimentare, in una mesticheria o altro.
Un ulteriore scopo del presente trovato è di realizzare una macchina di dispensazione di un prodotto fluido che abbia un ingombro ridotto, e che sia inoltre dotata di una forma esteticamente pregevole e compatta.
Un altro scopo ancora del presente trovato è di garantire la tracciabilità del prodotto fluido erogato, in modo che sia possibile risalire al recipiente che ha erogato un determinato prodotto fluido all’ interno del contenitore dell’utilizzatore.
Un ulteriore scopo del presente trovato è di mettere a punto di un efficace metodo di dispensazione di un prodotto fluido, che limiti al minino le possibilità di contaminazione del prodotto fluido erogato.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, un oggetto del trovato è una macchina di dispensazione di un prodotto fluido all’ interno di un contenitore, comprendente una pluralità di cartucce contenenti almeno un prodotto fluido supportate in maniera rilasciabile da un dispositivo di supporto, in cui ciascuna cartuccia è definita da una camera, a volume variabile, contenente il prodotto fluido, e delimitata da pareti laterali, fisse, e da almeno una parete mobile, definente un pistone che separa a tenuta fluidica la camera daH’estemo. La camera è inoltre provvista inoltre di un’apertura di dispensazione attraverso la quale il prodotto fluido può fuoriuscire per essere dispensato nel contenitore.
Secondo un aspetto del trovato, la macchina di dispensazione comprende un dispositivo spintore disposto in una stazione di dispensazione ove è disposto un contenitore da riempire, e configurato per traslare in modo bidirezionale dentro e fuori da una delle cartucce mediante opportuni mezzi di azionamento per impegnarsi con il suddetto pistone.
Secondo forme di realizzazione qui descritte, ciascuna cartuccia è provvista di un prima estremità attraverso la quale può entrare e uscire il dispositivo spintore, e di una seconda estremità, in cui è disposta l’apertura di dispensazione posizionata direttamente sopra al, e in prossimità del, contenitore da riempire.
Vantaggiosamente, mediante la presente macchina di dispensazione, il prodotto fluido da erogare dalla cartuccia sostanzialmente non entra mai in contatto con condotti o parti fisse della macchina, ma viene erogato direttamente dalla cartuccia al contenitore. Infatti, sul prodotto fluido agisce il pistone inserito a tenuta fluida nella cartuccia e spinto in modo efficace e sicuro dal dispositivo spintore.
Tale cartuccia può essere inizialmente sigillata e comprendere un coperchio amovibile associato a tale prima estremità ed un tappo amovibile associato a tale seconda estremità.
La macchina di dispensazione può comprendere un beccuccio applicabile alla seconda estremità della cartuccia in modo che sia comunicante con la suddetta apertura di dispensazione.
In forme di realizzazione alternative, il beccuccio è integrato in corpo unico con la cartuccia ed è previsto che l’operatore, prima di installare la cartuccia sul dispositivo che la supporta rimuova mezzi di chiusura per porre in comunicazione l’apertura di dispensazione con l esterno. Ad esempio, i mezzi di chiusura possono comprendere una pellicola rimuovibile, oppure una porzione indebolita destinata ad essere fratturata o perforata.
Il dispositivo spintore può comprendere una testa atta ad inserirsi attraverso un incavo ricavato in tale pistone, che è internamente cavo. Tale pistone della cartuccia può comprendere un’estremità arrotondata sagomata in maniera correlata alla forma del fondo della cartuccia o eventualmente sagomata in modo da riempire anche la sagoma interna del beccuccio per garantirne il completo svuotamento.
Tale cartuccia può comprendere almeno un’etichetta di identificazione (ad esempio un codice a barre, un tag di tipo RFID, ecc.) atta ad essere riconosciuta da un lettore installato a bordo macchina.
Tale dispositivo spintore può comprendere almeno un sensore configurato per rilevare la prossimità del pistone della cartuccia.
In una forma di realizzazione, il dispositivo spintore può comprendere un pattino traslabile linearmente e in modo bidirezionale lungo una guida; tale pattino è azionato da un motore elettrico mediante relativi mezzi di trasmissione del moto.
Tale dispositivo di supporto delle cartucce comprende un disco ruotabile mediante opportuni mezzi di azionamento. In questo modo, grazie alla rotazione del disco è possibile portare di volta in volta la cartuccia dalla quale deve essere erogato il prodotto fluido in corrispondenza della stazione di dispensazione, al di sotto del dispositivo spintore, e al di sopra del contenitore da riempire.
Tale disco del dispositivo di supporto può comprendere una serie di sedi dove possono essere disposte ad anello tali cartucce in posizione verticale con la prima estremità rivolta verso l’alto e la seconda estremità rivolta verso il basso.
Tali sedi del dispositivo di supporto possono comprendere una pluralità di clips di inserimento a scatto delle cartucce.
In forme di realizzazione alternative, il dispositivo di supporto può essere fisso, e sono previsti mezzi di azionamento per movimentare il dispositivo spintore al di sopra della cartuccia dalla quale di volta in volta deve essere effettuata l’erogazione del prodotto fluido. In tale forma di realizzazione, la stazione di dispensazione è dunque mobile, insieme al contenitore da riempire, che verrà poi portato in una baia di uscita per essere prelevato dall’operatore, una volta terminato il ciclo di erogazione.
La presente macchina può comprendere almeno un interfaccia di impostazione dei parametri di funzionamento della macchina e delle proprietà desiderate per l’almeno un prodotto fluido dispensato in tale contenitore.
La presente macchina può inoltre comprendere almeno uno spettrofotometro di riconoscimento automatico delle caratteristiche della pelle dell’ utilizzatore, nel caso ad esempio la presente macchina venga utilizzata in ambito cosmetico.
Un ulteriore oggetto del trovato è un metodo di dispensazione di un prodotto fluido, comprendente: posizionare almeno una cartuccia di una pluralità di cartucce contenenti un prodotto fluido e alloggiate in dispositivo di supporto, in corrispondenza di una stazione di dispensazione ove è disposto un contenitore da riempire con il prodotto fluido contenuto all’interno della cartuccia, in cui il prodotto fluido è contenuto in una camera, a volume variabile, delimitata da pareti laterali, fisse, e da almeno una parete mobile, definente un pistone che separa a tenuta fluidica la camera dall’esterno ed è provvista inoltre di un’apertura di dispensazione attraverso la quale il prodotto fluido può essere dispensato nel contenitore; esercitare una pressione sul prodotto fluido contenuto nella camera mediante un’azione di spinta di un dispositivo spintore sul pistone, in corrispondenza di una prima estremità della cartuccia; in seguito all’azione di spinta di tale dispositivo spintore su tale pistone, dispensare una quantità del prodotto fluido dall’apertura di dispensazione, disposta in una seconda estremità della cartuccia che è posizionata direttamente sopra al, e in prossimità del, contenitore cosicché il prodotto fluido dispensato che fuoriesce dalla camera entri direttamente nel contenitore senza entrare in contatto con altre parti della macchina di dispensazione.
Il presente metodo può comprendere almeno una fase di avvicinamento del dispositivo spintore al pistone ad un prima velocità di avvicinamento ed almeno una fase di dispensazione del prodotto fluido dalla cartuccia al contenitore che avviene ad una seconda velocità inferiore alla prima velocità di avvicinamento.
Questi ed altri aspetti, caratteristiche e vantaggi della presente divulgazione saranno meglio compresi con riferimento alla seguente descrizione, alle tavole di disegno e alle annesse rivendicazioni. Le tavole di disegno, che sono integrate e facenti parte della presente descrizione, illustrano alcune forme di realizzazione del presente oggetto e, unitamente alla descrizione, si propongono di descrivere i principi della divulgazione.
I vari aspetti e caratteristiche descritte nella presente descrizione possono essere applicati individualmente, dove possibile. Questi aspetti individuali, ad esempio aspetti e caratteristiche presenti nella descrizione oppure nelle rivendicazioni dipendenti allegate, possono essere oggetto di domande divisionali.
Si fa notare che qualsiasi aspetto o caratteristica che si trovi essere già nota durante la procedura di brevettazione si intende non essere rivendicata ed essere l’oggetto di un disclaimer.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è una vista frontale, in prospettiva, di una macchina di dispensazione di un prodotto fluido secondo il presente trovato;
- la fig. 2 è una vista in assonometria delle parti interne della macchina di dispensazione di un prodotto fluido secondo il presente trovato;
- la fig. 3 è una vista schematica ed in sezione longitudinale di una cartuccia contenente un prodotto fluido;
- la fig. 4 è una vista schematica ed in sezione longitudinale di una fase di dispensazione di un prodotto fluido di un contenitore mediante la presente macchina di dispensazione;
- la fig. 5 è una vista schematica ed in sezione longitudinale di un’ulteriore fase di completamento della dispensazione del prodotto fluido nel contenitore.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Si farà ora riferimento nel dettaglio alle varie forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o più esempi sono illustrati nelle figure allegate. Ciascun esempio è fornito a titolo di illustrazione del trovato e non è inteso come una limitazione dello stesso. Ad esempio, le caratteristiche illustrate o descritte in quanto facenti parte di una forma di realizzazione potranno essere adottate su, o in associazione con, altre forme di realizzazione per produrre un’ulteriore forma di realizzazione. Resta inteso che il presente trovato sarà comprensivo di tali modifiche e varianti.
Prima di descrivere le forme di realizzazione, si chiarisce, inoltre, che la presente descrizione non è limitata nella sua applicazione ai dettagli costruttivi e di disposizione dei componenti come descritti nella seguente descrizione utilizzando le figure allegate. La presente descrizione può prevedere altre forme di realizzazione ed essere realizzata o messa in pratica in altri svariati modi. Inoltre, si chiarisce che la fraseologia e terminologia qui utilizzata è a fini descrittivi e non deve essere considerata come limitante.
Con riferimento ai disegni allegati, in fig. 1 è illustrata una macchina 10 di dispensazione di un prodotto fluido secondo il trovato, utilizzabile in particolare ma non esclusivamente in ambito cosmetico.
Tale macchina 10 comprende un involucro 11 del quale sono alloggiate una serie di cartucce 12a-12j, si veda anche fig. 2, in ciascuna delle quali è contenuto almeno un prodotto fluido dispensabile dalla macchina 10, ad esempio un componente per la realizzazione di un fondo tinta.
In particolare, è possibile prevedere che due cartucce, ad esempio le cartucce 12a e 12b, contengano un prodotto fluido di base per la realizzazione di un fondo tinta, mentre altre cartucce, ad esempio da 12c a 12h, contengano prodotti fluidi da addizionare al prodotto fluido di base contenuto nelle cartucce 12a e 12b.
Tali cartucce 12a e 12b contenenti i prodotti fluidi di base saranno quelle che presumibilmente si consumeranno più in fretta, quindi è possibile prevedere ulteriori due cartucce, ad esempio le cartucce 12i e 12j, di scorta per tali cartucce 12a e 12b contenenti i prodotti fluidi di base.
Le cartucce 12a-12j sono disposte in posizione rovesciata su un dispositivo di supporto 13 atto a consentire il posizionamento di almeno una cartuccia, ad esempio la cartuccia 12a, in corrispondenza di un contenitore 14 dove dispensare il prodotto fluido contenuto all’ interno della cartuccia 12a.
Tale dispositivo di supporto 13 può comprendere ad esempio un disco 19 dove sono disposte ad anello le cartucce 12a-12j. Tale dispositivo di supporto 13 è atto a mantenere le cartucce in una direzione sostanzialmente verticale.
Su tale disco 19 sono posizionate una serie di sedi 15 di appoggio e trattenimento in posizione delle cartucce 12a.l2j, ad esempio mediante una pluralità di clips 16, che consentono un inserimento a scatto di ciascuna cartuccia 12a-12j nella relativa sede 15.
Il disco 19 comprende inoltre, sulla periferia, una serie di intagli 17 nei quali possono essere corrispondenti inseriti dei beccucci 40 associati a ciascuna delle cartucce 12a-12j.
Tale dispositivo di supporto 13 può essere posto in rotazione, in un senso o nell’altro, mediante relativi mezzi di azionamento, ad esempio un motore elettrico 18 collegato al disco 19 o un albero centrale di supporto del disco 19 mediante opportuni organi di trasmissione del moto. Il dispositivo di supporto 13, grazie a questo movimento di rotazione, è in grado di portare selettivamente, una cartuccia 12a-12j alla volta in una stazione di dispensazione D, ove è anche disposto il contenitore 14 da riempire con il prodotto fluido.
Il contenitore 14 è disposto in un vano di dispensazione 20 posto direttamente sotto alla cartuccia che in quel momento eroga il prodotto fluido, ad esempio la cartuccia 12a.
Tale vano di dispensazione 20 può essere delimitato da pareti 21 ricavate nella macchina 10.
Il contenitore 14 inoltre può essere disposto su un cassetto 22 atto ad essere estratto da una struttura di base 23 della macchina 10.
La macchina 10 comprende un dispositivo spintore 24 configurato per traslare in modo bidirezionale, si veda ad esempio la doppia freccia T, dentro e fuori dalla cartuccia che in quel momento è disposta sopra al contenitore 14, ad esempio la cartuccia 12a.
Il dispositivo spintore 24, per compiere tale traslazione bidirezionale, comprende opportuni mezzi di azionamento elettrici o pneumatici, ad esempio un motore elettrico 25 di azionamento di un pattino 26 mobile lungo una guida 27.
Tale pattino 26 può comprendere ad esempio una madrevite associata ad una vite senza fine 28 disposta lungo la guida 27 ed atta ad essere posta in rotazione mediante organi di trasmissione 29 cooperanti con il motore elettrico 25.
A tale pattino 26 può essere collegata un’asta 30 che porta in fondo una testa 3 1 opportunamente sagomata.
Ciascuna delle cartucce 12a-12j, si veda ad esempio la cartuccia 12a di fig. 3, è provvista di una prima estremità 32 chiusa da un coperchio 33 amovibile e di una seconda estremità 34 chiusa da un tappo 35 amovibile.
In forme di realizzazione, in ciascuna cartuccia 12a-12j è definita una camera 51 , a volume variabile, contenente il prodotto fluido, e delimitata da pareti laterali 52, fisse, e da almeno una parete mobile, definente un pistone 36 che separa a tenuta fluidica la camera 51 dall’esterno. La camera 51 è inoltre provvista inoltre di un’apertura di dispensazione 53 attraverso la quale il prodotto fluido può essere dispensato nel contenitore 14.
In una forma di realizzazione, il dispositivo spintore 24 è atto ad entrare e uscire dalla cartuccia 12a-12j tramite la prima estremità 32, mentre l’apertura di dispensazione 53 è disposta in prossimità della seconda estremità 34.
Secondo forme di realizzazione, ciascuna delle cartucce 12a-12j è monouso, e - una volta che il prodotto fluido contenuto al suo interno si è esaurito - viene smontata dal dispositivo di supporto 13 e smaltita.
Secondo forme di realizzazione alternative, ciascuna delle cartucce 12a-12j, una volta esaurito il prodotto fluido contenuto al suo interno, può essere riutilizzata, dopo essere stata nuovamente riempita con il prodotto fluido. A tal fine, la cartuccia potrà comprendere una idonea apertura, di tipo richiudibile, per consentirne il riempimento, ad esempio disposta in prossimità della prima estremità 32, sotto al coperchio 33. Il pistone 36, ad esempio realizzato in materiale gommoso o simili, è atto a cooperate con il dispositivo spintore 24, in particolare con la testa 3 1 di tale dispositivo spintore 24.
Tale pistone 36, allo scopo di cooperare in modo ancora più efficace con la testa 31 del dispositivo spintore 24, può essere internamente cavo e presentare un incavo 50 di ingresso del dispositivo spintore 24.
Tale pistone 36, inoltre, può comprendere un’estremità arrotondata 49 in modo da adattarsi opportunamente ed in modo preciso alla forma del fondo della cartuccia 12a-12j.
Nella camera 51 è contenuto un prodotto fluido P, che vantaggiosamente è isolato dall’ambiente esterno. Pertanto, nella situazione di fig. 3, la cartuccia 12a è chiusa e sigillata ermeticamente, prima del suo primo utilizzo.
Ogni cartuccia 12a-12j contiene una determinata tipologia di prodotto fluido P e può essere dotata di un’etichetta 37 di riconoscimento, ad esempio un’etichetta 37 di tipo RFID, fissata esternamente alla superficie della cartuccia 12a-12j e leggibile da un opportuno lettore 38 installato a bordo della macchina 10.
Oltre che per riconoscere la cartuccia 12a-12j che viene installata sul dispositivo di supporto 13 della macchina 10, la lettura di tale etichetta 37 può anche inviare un segnale di consenso ad un’unità o scheda di controllo della macchina per avviarne il funzionamento.
Il dispositivo spintore 24 può essere anche dotato di un sensore 39 atto a stabilire se detto dispositivo spintore 24 si trova in prossimità del pistone 36 della cartuccia 12a-12j. Tale sensore 39 può servire ad esempio a regolare la velocità di abbassamento del dispositivo spintore 24 verso detto pistone 36. Ad esempio è possibile prevedere che in una fase di avvicinamento, il dispositivo spintore 24 proceda ad un prima velocità, mentre quando il sensore 39 rileva la prossimità di tale pistone 36, il dispositivo spintore 24 venga rallentato ad una seconda velocità minore di detta prima velocità, in modo che la fase di dispensazione del prodotto fluido avvenga in maniera più uniforme e precisa, mentre Tavvicinamento al pistone 36 del dispositivo spintore 24 avvenga in modo più rapido.
In una forma di realizzazione, è previsto un secondo sensore, non raffigurato, che può essere inserito sul dispositivo spintore 24 per rilevare il contatto con il pistone 36, contatto che determina l’inizio della corsa di dispensazione.
La cartuccia 12a-12j, viene installata in una delle sedi 15 del dispositivo di supporto 13 sostanzialmente nella posizione illustrata in fig. 2 e fig. 4. Tale cartuccia 12a-12j viene fissata in posizione su tali sedi mediante le clips 16 a scatto. Prima di essere installata, il coperchio 33 e il tappo 35 vengono rimossi.
All’estremità 34 della cartuccia 12a-12j viene montato il beccuccio 40, configurato per erogare il prodotto fluido solo a seguito di una spinta dello stesso da parte del pistone 36. Tale beccuccio 40 potrà essere dotato all’ interno di una valvola unidirezionale o simile.
Sostanzialmente quindi, dalla prima estremità 32 della cartuccia, ad esempio la cartuccia 12a, entra il dispositivo spintore 24 che va ad agire sul pistone 36, spingendolo verso la seconda estremità 34 e determinando pertanto la fuoriuscita del prodotto fluido P da detta seconda estremità 34, per caduta direttamente nel contenitore 14, posto direttamente sopra e in prossimità di detta estremità 34 di uscita, si veda fig. 4.
Si noti che la dispensazione avviene secondo modalità note nella tecnica. In particolare, nota la geometria della cartuccia, la macchina di dispensazione 10 è in grado di correlare la quantità di fluido che deve essere erogata con corsa del dispositivo spintore 24, in modo da comandare opportunamente lo spostamento di quest’ultimo in base alla quantità di prodotto fluido da erogare.
La spinta del dispositivo spintore 24 si arresta quando la giusta quantità di prodotto fluido P è stata erogata nel contenitore 14. Quindi ad esempio potrebbe arrestarsi nella situazione di fig. 4.
In fig. 5 è illustrata la situazione in cui il pistone 36 è arrivato in corrispondenza del fondo della cartuccia 12a e quindi tutto il prodotto fluido P contenuto al suo interno è stato erogato.
Quindi se la cartuccia 12a-12j è piena e non ancora utilizzata, il pistone 36 si troverà nella posizione di fig. 3, mentre se è già stata utilizzata anche solo parzialmente, il pistone 36 si troverà in una posizione intermedia lungo la cartuccia 12a-12j, ad esempio come illustrato in fig. 4. Per cui per l’erogazione successiva, il sensore 39 associato al dispositivo spintore 24 rileverà che il pistone 36 si trova in tale posizione intermedia.
La cartuccia 12a-12j, previa rimozione del coperchio 33 e del tappo 35, può essere posizionata nella relativa sede 15 del dispositivo di supporto 13, ad esempio mediante un relativo sportello 41 associato all’ involucro 11 della macchina 10, si veda fig. 1.
Il vano di dispensazione 20 dove viene alloggiato il contenitore 14 nel quale viene dispensato il prodotto fluido P, o una miscela di prodotti fluidi prelevati in sequenza ed in giuste quantità da una pluralità di cartucce 12a-12j, può essere chiuso mediante un relativo sportello 42. La macchina 10 può inoltre comprendere un’interfaccia 43, ad esempio di tipo touchscreen, mediante la quale l' utilizzatore può impostare manualmente il tipo di prodotto fluido o miscela di prodotti fluidi che desidera venga dispensato nel contenitore 14.
Nel caso che la macchina 10 venga utilizzata in ambito cosmetico e per la realizzazione di un fondotinta o altro prodotto per la pelle personalizzato, è possibile prevedere l’installazione di uno spettrofotometro 44, atto a riconoscere la colorazione della pelle dell’utilizzatore e quindi individuare i parametri migliori per la realizzazione del fondotinta o altro prodotto per la pelle.
È possibile prevedere anche nella presente macchina 10 un vano di miscelazione 45, dotato di relativo sportello 46, dove inserire il contenitore 14 una volta che è terminata l’operazione di dispensazione nel vano di dispensazione 20.
In tale vano di miscelazione 45 potrà essere previsto un qualsiasi organo mobile atto a trattenere in posizione il contenitore 14 e agitarlo opportunamente, in modo da favorire la miscelazione dei prodotti fluidi contenuti al suo interno.
Al termine del processo di dispensazione nel vano di dispensazione 20, inoltre, è possibile prevedere un’unità di chiusura automatica di tale contenitore 14, ad esempio mediante applicazione di un tappo a pressione o simile, quando il contenitore 14 si trova ancora in tale vano di dispensazione 20.
La macchina 10 può prevedere anche una feritoia 47 di fuoriuscita di un’etichetta adesiva, recante ad esempio un codice a barre o simile, da applicare sul contenitore 14 al termine del processo di dispensazione e recante quindi informazioni circa il prodotto fluido dispensato all’ interno del contenitore 14.
La macchina 10 può inoltre prevedere un piano 48 di appoggio di una serie di contenitori 14 vuoti che l' utilizzatore può prelevare e inserire nel vano di dispensazione 20.
Le cartucce 12a-12j vengono caricare una ad una all’ interno della macchina 10, attraverso lo sportello 41 che permette l’accesso ad almeno una delle sedi 15 del dispositivo di supporto 13.
Ciascuna cartuccia 12a-12j, una volta rimossi il coperchio 33 e il tappo 35 e montato il beccuccio 40, viene inserita a scatto, mediante le clips 16, nel dispositivo di supporto 13.
Terminato l' inserimento di una cartuccia 12a-12j, per inserire una successiva cartuccia è sufficiente porre in rotazione il dispositivo di supporto 13 attorno all’asse V, mediante il relativo motore elettrico 18. Una volta che le cartucce 12a-12j sono tutte correttamente posizionate nel dispositivo di supporto 13 della macchina 10, la macchina 10 è pronta per essere utilizzata.
Tali cartucce 12a-12j sono preferibilmente dotate di etichetta 37 di riconoscimento, quindi ad ogni installazione di una cartuccia 12a-12j, il lettore 38, che è in posizione fissa e montato a bordo macchina, provvede al loro riconoscimento.
L’utilizzatore inserisce un contenitore 14 vuoto nel vano di dispensazione 20, aprendo lo sportello 42, e seleziona il prodotto fluido desiderato, o la miscela di prodotti fluidi desiderata, mediante l’interfaccia 43. In alternativa o in combinazione, l’utilizzatore può anche utilizzare lo spettrofotometro 44.
A questo punto, la macchina 10 sceglie la cartuccia 12a-12j dalla quale erogare almeno parte del prodotto fluido contenuto al suo interno, pertanto il dispositivo di supporto 13 la pone direttamente sopra il contenitore 14 posizionato nel vano di dispensazione 20.
Per procedere alla dispensazione del prodotto fluido, come accennato precedentemente, il dispositivo spintore 24 viene azionato in modo che vada ad agire sul pistone 36 e lo porti nella giusta posizione lungo la cartuccia 12a-12j, che significa che una giusta quantità di prodotto fluido è sta erogata nel contenitore 14.
Come detto, il moto di avvicinamento del dispositivo spintore 24 al pistone 36 può avvenire più velocemente rispetto alla fase di dispensazione vera e propria, cioè quando il dispositivo spintore 24 è in contatto e agisce sul pistone 36. Questo grazie al sensore 39 che comunica alla macchina 10 quando il dispositivo spintore 24 si trova in prossimità del pistone 36.
In una forma di realizzazione, l’unità di controllo e gestione che comanda il funzionamento della macchina mantiene in memoria l’ultima posizione raggiunta dal pistone 36 di ciascuna cartuccia 12a-12j alla precedente erogazione. In questo modo la macchina può eseguire un doppio controllo che la rende più affidabile, perché è possibile verificare, tramite il sensore 39, se il pistone 36 è effettivamente nella posizione attesa che era stata memorizzata.
E’ possibile che un altro prodotto fluido debba essere erogato del contenitore 14, per cui al termine di una prima dispensazione, il dispositivo spintore 24 viene richiamato e il dispositivo di supporto 13 viene ruotato in modo da presentare un’altra cartuccia 12a-12j direttamente sopra al contenitore 14, in modo da erogare un’altra tipologia di prodotto fluido, nella giusta quantità, mediante nuovo abbassamento del dispositivo spintore 24.
Quando nel contenitore 14 è dispensata la giusta quantità e tipologia di un prodotto fluido, o di una miscela di prodotti fluidi, desiderato/a, conformemente al risultato impostato dall’ utilizzatore sull’interfaccia 43, il contenitore 14 può essere chiuso mediante l’unità di chiusura eventualmente prevista nel vano di dispensazione 20.
Il contenitore 14 può essere prelevato dal vano di dispensazione 20, mediante l’apertura dello sportello 42 ed eventualmente azionando il cassetto 22 estraibile.
Il contenitore 14 tappato e con il prodotto fluido scelto può essere eventualmente inserito nel vano di miscelazione 45.
A tale contenitore 14, inoltre, potrà essere applicata un’etichetta adesiva fornita dalla macchina 10 attraverso la feritoia 47 ed indicante il prodotto fluido o la miscela di prodotti fluidi all’ interno del contenitore 14.
È chiaro che alla macchina di dispensazione di un prodotto fluido fin qui descritta possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di macchina di dispensazione di un prodotto fluido, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.
Nelle rivendicazioni che seguono, i riferimenti tra parentesi hanno il solo scopo di facilitare la lettura e non devono essere considerati come fattori limitativi per quanto attiene all’ambito di protezione sotteso nelle specifiche rivendicazioni.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina dispensatrice di un prodotto fluido o semi-fluido all’interno di un contenitore (14), comprendente una pluralità di cartucce (12a-12j) contenenti almeno un prodotto fluido o semi-fluido (P) supportate da un dispositivo di supporto (13), in ciascuna di dette cartucce (12a-12j) essendo definita una camera (51), a volume variabile, contenente il prodotto fluido, detta camera (51) essendo delimitata da pareti laterali (52), fisse, e da almeno una parete mobile, definente un pistone (36) che separa a tenuta fluidica detta camera (51) dall’esterno ed essendo provvista inoltre di un’apertura di dispensazione (53) attraverso la quale il prodotto fluido può fuoriuscire da detta camera (51); la macchina di dispensazione comprende, inoltre, un dispositivo spintore (24) disposto in una stazione di dispensazione (D) ove è disposto detto contenitore (14) da riempire, e configurato per traslare in modo bidirezionale dentro e fuori da una di dette cartucce (12a-12j) mediante opportuni mezzi di azionamento (25) e ad impegnarsi con detto pistone (36); ognuna di dette cartucce (12a-12j) è provvista di un prima estremità (32) attraverso la quale può entrare e uscire detto dispositivo spintore (24), e di una seconda estremità (34), in cui è disposta detta apertura di dispensazione (53), e posizionata direttamente sopra, e in prossimità di, detto contenitore (14) cosicché il prodotto fluido dispensato che fuoriesce da detta camera (51) entri direttamente in detto contenitore (14) senza entrare in contatto con altre parti della macchina di dispensazione.
  2. 2. Macchina secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detta cartuccia (12a-12j) è inizialmente sigillata e comprende un coperchio (33) amovibile associato a detta prima estremità (32) ed un tappo (35) amovibile associato a detta seconda estremità (34).
  3. 3. Macchina secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che comprende un beccuccio (40) applicabile alla seconda estremità (34) di detta cartuccia (12a-12j) in modo che sia comunicante con detta apertura di dispensazione (53).
  4. 4. Macchina secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che ciascuna cartuccia (12a-12j) comprende, in corrispondenza di detta seconda estremità (34), un beccuccio (40) integrato in corpo unico con detta cartuccia (12a-12j) in cui sono previsti mezzi di chiusura, rimuovibili prima dell’uso, per porre in comunicazione detta apertura di dispensazione (53) con l’esterno.
  5. 5. Macchina secondo una qualsivoglia delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo spintore (24) comprende una testa (31) atta ad inserirsi attraverso un incavo (50) ricavato in detto pistone (36), che è internamente cavo.
  6. 6. Macchina secondo una qualsivoglia delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detto pistone (36) della cartuccia (12a-12j) comprende un’estremità arrotondata (49) sagomata in maniera correlata alla forma del fondo della cartuccia (12a-12j).
  7. 7. Macchina secondo una qualsivoglia delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detta cartuccia (12a-12j) comprende almeno un’etichetta (37) di riconoscimento atta ad essere riconosciuta da un lettore (38) installato a bordo macchina.
  8. 8. Macchina secondo una qualsivoglia delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo spintore (24) comprende almeno un sensore (39) configurato per rilevare la posizione del pistone (36) della cartuccia (12a-12j).
  9. 9. Macchina secondo una qualsivoglia delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo spintore (24) comprende un pattino (26) traslabile linearmente e in modo bidirezionale lungo una guida (27), detto pattino (26) essendo azionato da mezzi di azionamento elettrici o pneumatici (25) mediante relativi mezzi di trasmissione del moto (28, 29).
  10. 10. Macchina secondo una qualsivoglia delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di supporto (13) comprende un disco (19) ruotabile mediante opportuni mezzi di azionamento (18).
  11. 11. Macchina secondo la rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto che detto disco (19) del dispositivo di supporto (13) comprende una serie di sedi (15) dove possono essere disposte ad anello dette cartucce (12a-12j) in posizione verticale con detta prima estremità (32) rivolta verso l’alto e detta seconda estremità (34) rivolta verso il basso.
  12. 12. Macchina secondo la rivendicazione 1 1, caratterizzata dal fatto che dette sedi (15) del dispositivo di supporto (13) comprendono una pluralità di clips (16) di inserimento a scatto delle cartucce (12a-12j).
  13. 13. Macchina secondo una qualsivoglia delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che comprende almeno un interfaccia (43) di impostazione dei parametri di funzionamento della macchina e delle proprietà desiderate per l’almeno un prodotto fluido (P) dispensato in detto contenitore (14).
  14. 14. Macchina secondo una qualsivoglia delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto che comprende almeno uno spettrofotometro (44) di riconoscimento automatico delle caratteristiche della pelle dell’utilizzatore.
  15. 15. Metodo di dispensazione di un prodotto fluido o semi-fluido in un contenitore, comprendente: fornire una pluralità di cartucce (12a-12j) alloggiate in dispositivo di supporto (13) e contenenti un prodotto fluido o semi-fluido (P), in una camera (51), a volume variabile, delimitata da pareti laterali (52), fisse, e da almeno una parete mobile, definente un pistone (36) che separa a tenuta fluidica detta camera (51) dall’esterno, essendo prevista, inoltre, un’apertura di dispensazione (53) attraverso la quale il prodotto fluido può fuoriuscire da detta camera (51); in una stazione di dispensazione (D) della macchina dispensatrice, esercitare una pressione sul prodotto fluido (P) contenuto in detta camera (51) mediante un’azione di spinta di un dispositivo spintore (24) su detto pistone (36), in corrispondenza di una prima estremità (32) di detta cartuccia (12a); in seguito all’azione di spinta di detto dispositivo spintore (24) su detto pistone (36), dispensare una quantità di detto prodotto fluido da detta apertura di dispensazione (53), disposta in una seconda estremità (34) di detta cartuccia (12a) che è posizionata direttamente sopra, e in prossimità di, detto contenitore (14) cosicché il prodotto fluido dispensato che fuoriesce da detta camera (51) entri direttamente in detto contenitore (14) senza entrare in contatto con altre parti della macchina di dispensazione.
  16. 16. Metodo secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che comprende almeno una fase di avvicinamento del dispositivo spintore (24) al pistone (36) ad un prima velocità di avvicinamento ed almeno una fase di dispensazione del prodotto fluido dalla cartuccia (12a-12j) al contenitore (14) che avviene ad una seconda velocità inferiore alla prima velocità di avvicinamento,
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