IT201800008227A1 - Metodo e sistema per la determinazione di immunoglobuline totali o dirette contro allergeni o altre molecole in campioni acquosi - Google Patents

Metodo e sistema per la determinazione di immunoglobuline totali o dirette contro allergeni o altre molecole in campioni acquosi Download PDF

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Description

DESCRIZIONE dell'Invenzione Industriale dal titolo: “Metodo e sistema per la determinazione di immunoglobuline totali o dirette contro allergeni o altre molecole in campioni acquosi”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un metodo per la determinazione di immunoglobuline totali o dirette contro allergeni o altre molecole in campioni acquosi.
La presente invenzione ha inoltre per oggetto un sistema per l’attuazione del detto metodo.
In particolare, la presente invenzione si riferisce ad un metodo per misurare tramite separazione in fase solida con metodologia immunochimica, analiti presenti in soluzione, in special modo allo scopo di permettere diagnosi in vitro di allergie e di patologie autoimmunitarie.
Un metodo di questo tipo è noto dal documento EP0962775 ed il cui contenuto è parte integrante della presente descrizione.
Il principio di base su cui il noto metodo si basa è il medesimo su cui si basa il metodo secondo la presente invenzione: gli analiti presenti nei fluidi biologici vengono generalmente determinati da specifiche reazioni immunologiche tra anticorpo e antigene che formano un immuno-complesso. Il reagente che reagisce in modo specifico con l'analitica è marcato in modo da consentire la rilevazione e la misura della concentrazione dell'analita stesso. La marcatura può essere fatta con emittenti radioattivi, fluorescenti, chemioluminescenti oppure con enzimi. In quest'ultimo caso il segnale relativo all'enzima deve essere esplicato mediante aggiunta di un opportuno substrato che deve modificare il suo stato così da diventare rilevabile, ad esempio cambiando colore e stato energetico. Per facilitare la separazione tra l'analita che ha reagito e quello che non ha reagito e che quindi non è specificatamente in relazione con il test effettuato, si utilizzano fasi solide diverse. Il legame del reagente specifico alla fase solida prescelta, consente di separare facilmente l'immuno complesso che si viene a formare tra reagente specifico ed analita.
In particolare, la presente invenzione si riferisce ad un metodo per misurare tramite separazione in fase solida con metodologia immunochimica, analiti presenti in soluzione, in special modo allo scopo di permettere diagnosi in vitro di allergie e di patologie autoimmunitarie che prevede i seguenti passi:
prevedere almeno una camera di reazione in cui è presente un elemento la cui parete è rivestita con uno strato di materiale solido in cui sono contenute una o più diverse sostanze appartenenti singoli allergeni o autoantigeni od a gruppi o famiglie degli stessi oppure presentando la detta camere almeno una parte della superficie interna di almeno una sua parete di delimitazione uno strato di rivestimento della detta superficie in fase solida e contenente una o più diverse sostanze appartenenti singoli allergeni o autoantigeni od a gruppi o famiglie degli stessi; alimentare alle dette camere un liquido da analizzare e far reagire il detto liquido con le sostanze contenute nel rivestimento in fase solida al fine di generare immuno-complessi;
eliminare l’analita residuale al termine di una prestabilita durata di reazione;
e previo lavaggio della camera di reazione alimentare nella stessa un ulteriore reagente immunoenzimatico ad esempio un enzima coniugato all’anticorpo specifico per l’analita;
eliminare dalla camera di reazione il detto ulteriore reagente che non ha reagito con le sostanze comprese od associate alla fase solida presente nella camera, al termine di una prestabilita durata di reazione;
misurare la quantità del detto reagente immunoenzimatico che ha reagito con le sostanze presenti nel o sulla fase solida, tale misurazione avvenendo mediante un reagente di rilevazione che determina una modificazione otticamente rilevabile, venendo tale modificazione misurata mediante fotometria,
determinare i valori di concentrazione del detto reagente immunoenzimatico specifico per l’allergene presente nell’analita mediante interpolazione dei valori di intensità rilevati fotometricamente con una curva di riferimento prestabilita.
Tale metodo prevede quindi quale presupposto l’esistenza di una curva di riferimento che lega l’intensità di misure fotometriche alla concentrazione di un reagente immuno enzimatico collegato ad uno specifico allergene. Poiché le caratteristiche dei reagenti fissati nella camera di reazione alla fase solida e destinati a reagire con il fluido da analizzare ed anche i rispettivi ulteriori reagenti, come pure le caratteristiche specifiche di trasmissibilità fotonica della camera di reazione possono variare, la curva di riferimento costituisce un elemento critico del processo di determinazione del risultato in termini di quantificazione degli stessi.
Attualmente tale curva di riferimento è indicata dal fornitore delle camere di reazione preventivamente provviste dei reagenti in fase solida, ed è impostabile nel processo di elaborazione dei dati fotometrici che viene eseguito per mezzo di un software caricato ed eseguito da una unità di elaborazione.
Sono noti anche metodi del tipo sopra descritto in cui esiste la possibilità di eseguire una ricalibrazione della curva di riferimento e curve per famiglie di allergeni e/o allergeni singoli sulla base di impostazioni di ricalibrazione che possono derivare da diverse fonti.
I noti metodi prevedono anche la possibilità di eseguire controlli della affidabilità della curva di riferimento grazie all’esecuzione dell’analisi su un set di campioni di analita aventi una composizione nota in relazione agli antigeni ed anticorpi, i quali controlli prevedono di verificare il risultato quantitativo ottenuto dall’esecuzione dell’analisi con i risultati noti e segnalano la necessità di una ricalibrazione qualora la differenza fra valori determinati dall’analisi e corrispondenti valori noti superi un certo margine di tolleranza sia al di sopra che al di sotto del valore noto.
Tale processo tuttavia non verifica se la ricalibrazione ha dato esito positivo ed è accettabile e non può avere luogo in modo automatico durante il processo di analisi.
Uno scopo della presente invenzione è quello di prevedere un perfezionamento del detto metodo che garantisce il massimo controllo e la massima sicurezza del risultato di analisi quantitativo, grazie al controllo ed alla verifica della detta curva di riferimento.
La presente invenzione ha quindi per oggetto un metodo per misurare tramite separazione in fase solida con metodologia immunochimica, analiti presenti in soluzione, in special modo allo scopo di permettere diagnosi in vitro di allergie e di patologie autoimmunitarie che prevede i seguenti passi:
a) prevedere almeno una camera di reazione in cui è presente un elemento la cui parete è rivestita con uno strato di materiale solido in cui sono contenute una o più diverse sostanze appartenenti singoli allergeni o autoantigeni od a gruppi o famiglie degli stessi oppure presentando la detta camere almeno una parte della superficie interna di almeno una sua parete di delimitazione uno strato di rivestimento della detta superficie in fase solida e contenente una o più diverse sostanze appartenenti singoli allergeni o autoantigeni od a gruppi o famiglie degli stessi;
b) alimentare alle dette camere un liquido da analizzare e far reagire il detto liquido con le sostanze contenute nel rivestimento in fase solida al fine di generare immuno-complessi;
c) eliminare l’analita in esame, residuale al termine di una prestabilita durata di reazione;
d) previo lavaggio della camera di reazione alimentare nella stessa un ulteriore reagente immunoenzimatico ad esempio un enzima coniugato all’anticorpo specifico per l’analita in esame;
e) eliminare dalla camera di reazione il detto ulteriore reagente che non ha reagito con le sostanze comprese od associate alla fase solida presente nella camera, al termine di una prestabilita durata di reazione;
f) misurare la quantità del detto reagente immunoenzimatico che ha reagito con le sostanze presenti nel o sulla fase solida, tale misurazione avvenendo mediante un reagente di rilevazione che determina una modificazione otticamente rilevabile, venendo tale modificazione misurata mediante fotometria,
g) determinare i valori di concentrazione del detto reagente immunoenzimatico specifico per l’allergene presente nell’analita mediante interpolazione dei valori di intensità rilevati fotometricamente con una curva di riferimento prestabilita, ed in cui
h) contestualmente all’esecuzione del procedimento di analisi o nella successione dei passi di analisi sono previsti ulteriormente i passi di: i) prevedere almeno una seconda camera di reazione identica alla camera di reazione predisposta per l’analisi dell’analita in esame e che viene sottoposta insieme alla detta almeno prima camera di reazione, in successione od in parallelo ai passi b) a e) ed in cui j) al passo b) quale analita viene alimentato alla seconda camera di reazione un analita di controllo avente una composizione nota, in particolare, in relazione agli anticorpi ed agli allergeni in esso presenti;
k) confrontare i valori ottenuti dal passo g) con valori noti per l’analita di controllo e ricalibrare, ovvero modificare la curva di riferimento ottenuta in base alla differenza fra i valori misurati ed i valori noti;
l) applicare automaticamente la nuova curva di riferimento per una ripetizione del passo g in relazione ai risultati dell’analisi dell’analita in esame di cui al passo b)
Secondo una forma esecutiva, l’esecuzione del passo k) è preceduta dal confronto dei valori ottenuti dall’analisi dell’analita di controllo con valori di soglia massimi e minimi della differenza ammissibile fra valori misurati e valori noti, venendo il passo k) eseguito quando tale differenza è all’interno dei detti valori di soglia e venendo almeno generato un allarme quando la detta differenza supera il valore di soglia massimo od è inferiore a quello minimo.
Secondo ancora una caratteristica è possibile prevedere ulteriormente un analita di verifica per il quale è prevista una camera di reazione dedicata identica a quella prevista per l’analita in esame e per l’analita di controllo e che viene sottoposto agli stessi passi dell’analita di controllo in successione o parallelamente allo stesso venendo i risultati quantitativi, ottenuti dall’analisi comparati con i valori noti per il detto analita di verifica e venendo la differenza fra i detti valori ottenuti dall’analisi ed i valori noti comparata con i valori di soglia minima e massima per la detta differenza e venendo ulteriormente eventualmente detta differenza comparata con la differenza dei valori misurati e noti calcolata per l’analita di controllo.
In questo caso, il passo k) può essere inibito e può essere generato almeno un allarme se la differenza fra i valori misurati con l’analisi e quelli noti per l’analita di verifica supera la detta soglia massima od è inferiore alla detta soglia minima.
Tale conseguenza può verificarsi comunque eventualmente anche se la differenza fra valore misurato e valore noto per l’analita di controllo supera od è inferiore ad una prestabilita soglia massima e minima rispetto alla differenza fra valore misurato e valore noto per l’analita di verifica.
Con riferimento ai passi sopra indicati, questi sono riferiti alla presenza di almeno una camera di reazione per l’analita in esame e per l’analita di controllo e per l’analita di verifica.
Il suddetto metodo è tuttavia preferibilmente, ma non esclusivamente applicabile in combinazione con un sistema come quello descritto nel documento EP0962775 e cioè prevedendo almeno cinque camere di reazione o multipli di queste per l’analita in esame ed almeno da due a cinque camere di reazione per l’analita di controllo ed almeno una camera di reazione per l’analita di verifica.
Secondo una forma esecutiva del metodo le camere di reazione sono riunite in gruppi di cinque camere di reazione disposte in fila fra loro essendo ciascun gruppo accoppiabile ad uno o più ulteriori gruppi.
L’invenzione ha per oggetto anche un sistema per l’attuazione del suddetto metodo, il quale sistema comprende:
almeno una camera di reazione in cui è presente un elemento la cui parete è rivestita con uno strato di materiale solido in cui sono contenute una o più diverse sostanze appartenenti singoli allergeni o autoantigeni od a gruppi o famiglie degli stessi oppure presentando la detta camere almeno una parte della superficie interna di almeno una sua parete di delimitazione uno strato di rivestimento della detta superficie in fase solida e contenente una o più diverse sostanze appartenenti singoli allergeni o autoantigeni od a gruppi o famiglie degli stessi;
organi alimentatori un liquido da analizzare, ovvero un analita in esame, alla detta camera di reazione per far reagire il detto liquido con le sostanze contenute nel rivestimento in fase solida al fine di generare immuno-complessi;
unità di lavaggio della detta camera di reazione per l’eliminazione del detto analita in esame e/o di ulteriori reagenti alimentati alla detta camera di reazione in tempi successivi del processo di analisi;
organi alimentatori di un ulteriore reagente immuno-enzimatico ad esempio un enzima coniugato all’anticorpo specifico per l’analita in esame;
organi alimentatori un reagente di rilevazione che determina una modificazione otticamente rilevabile dei reagenti nella camera di reazione, in particolare del reagente immuno-enzimatico;
almeno un sensore fotometrico che legge le intensità delle modificazioni ottiche del reagente immuno-enzimatico all’atto della reazione con il reagente rivelatore;
almeno una unità di elaborazione che è configurata per determinare mediante interpolazione con una curva di riferimento i valori numerici quantitativi degli allergeni e/o anticorpi presenti nella camera di reazione dai datti fotometrici;
una unità di controllo che è configurata per eseguire un software in cui sono codificate le istruzioni per comandare i suddetti organi e le suddette unità corrispondentemente ai passi del metodo di analisi.
Secondo la presente invenzione, il sistema presenta almeno una seconda camera di reazione identica alla camera di reazione predisposta per l’analisi dell’analita e che viene sottoposta insieme alla detta almeno prima camera di reazione in successione od in parallelo ai passi del metodo di analisi;
la quale seconda camera di reazione è prevista in combinazione con
organi alimentatori di un analita di controllo avente composizione nota, in particolare, in relazione agli anticorpi ed agli allergeni in esso presenti; unità di lavaggio della detta seconda camera di reazione per l’eliminazione del detto analita di controllo e/o di ulteriori reagenti alimentati alla detta camera di reazione in tempi successivi del processo di analisi;
organi alimentatori di un ulteriore reagente immuno-enzimatico ad esempio un enzima coniugato all’anticorpo specifico per l’analita di controllo; organi alimentatori un reagente di rilevazione che determina una modificazione otticamente rilevabile dei reagenti nella camera di reazione, in particolare del reagente immuno-enzimatico;
ed in cui
il detto sensore fotometrico legge le intensità delle modificazioni ottiche del reagente immunoenzimatico all’atto della reazione con il reagente rivelatore nella detta seconda camera di reazione; mentre l’unità di elaborazione è configurata per ricevere i segnali fotometrici di misurazione derivanti dall’analisi dell’analita di controllo e determina mediante interpolazione con una curva di riferimento i valori numerici quantitativi degli allergeni e/o anticorpi presenti nella camera di reazione dai dati fotometrici, essendo la detta unità di elaborazione configurata ulteriormente quale comparatore per confrontare i valori ottenuti dalla detta interpolazione con dei valori noti per l’analita di controllo ed a confrontare la differenza fra questi valori con almeno una soglia massima e/o una soglia minima per la detta differenza,
almeno un generatore di un segnale di allarme comandato dal detto comparatore quando la detta differenza è maggiore della detta soglia massima o minore della detta soglia minima
e di un segnale di attivazione di una fase di ricalibrazione o modifica della curva di riferimento e/o curve per famiglie di allergeni e/o allergeni singoli in funzione delle differenze rilevate fra valori misurati e valori noti per l’analita di controllo,
la detta unità di elaborazione essendo ulteriormente configurata per ricalcolare i valori quantitativi ottenuti per l’analita in esame mediante interpolazione dei segnali di misurazione del sensore fotometrico con la curva di riferimento modificata o ricalibrata.
Secondo ancora una ulteriore forma esecutiva, il sistema comprende almeno una terza camera di reazione dedicata per un analita di verifica e che è identica a quella prevista per l’analita in esame e per l’analita di controllo essendo la detta terza camera prevista in combinazione con:
organi alimentatori di un analita di verifica avente composizione nota, in particolare, in relazione agli anticorpi ed agli allergeni in esso presenti; unità di lavaggio della detta seconda camera di reazione per l’eliminazione del detto analita di verifica e/o di ulteriori reagenti alimentati alla detta camera di reazione in tempi successivi del processo di analisi;
organi alimentatori di un ulteriore reagente immuno-enzimatico ad esempio un enzima coniugato all’anticorpo specifico per l’analita di verifica; organi alimentatori un reagente di rilevazione che determina una modificazione otticamente rilevabile dei reagenti nella camera di reazione, in particolare del reagente immuno-enzimatico;
ed in cui
il detto sensore fotometrico legge le intensità delle modificazioni ottiche del reagente immunoenzimatico all’atto della reazione con il reagente rivelatore nella detta terza camera di reazione;
mentre l’unità di elaborazione è configurata per ricevere i segnali fotometrici di misurazione derivanti dall’analisi dell’analita di verifica e determina mediante interpolazione con la curva di riferimento ricalibrata o modificata i valori numerici quantitativi degli allergeni e/o anticorpi presenti nella camera di reazione dai dati fotometrici, essendo la detta unità di elaborazione configurata ulteriormente quale comparatore per confrontare i valori ottenuti dalla detta interpolazione con dei valori noti per l’analita di verifica ed a confrontare la differenza fra questi valori con almeno una soglia massima e/o una soglia minima per la detta differenza e
almeno un generatore di un segnale di allarme comandato dal detto comparatore quando la detta differenza è maggiore della detta soglia massima o minore della detta soglia minima.
Il sistema può essere realizzato secondo una o più delle varianti previste per il sistema descritto nel documento EP0962775.
Una forma esecutiva prevede che in lugo di una sola camera di reazione per l’analita in esame, siano previste più camere di reazione, preferibilmente raggruppare in gruppi di cinque camere di reazione comprese in un dispositivo integrato di reazione.
Ciò vale anche per le camere di reazione per gli analiti di controllo e/o per l’analita di verifica.
Inoltre, almeno alcuni degli organi di alimentazione e/o delle unità di lavaggio possono essere costituiti da un comune organo o possono essere montati su un comune sistema di movimentazione e/o collegati a comuni impianti di distribuzione di solventi o liquidi di lavaggio.
Le ulteriori caratteristiche dell’invenzione risulteranno meglio dalla seguente descrizione di alcuni esempi esecutivi.
Queste ed altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno più chiaramente dalla seguente descrizione di alcuni esempi esecutivi illustrati nei disegni allegati in cui:
La fig.1 mostra uno schema a blocchi del sistema secondo la presente invenzione.
La fig. 2 mostra uno schema di lay out di un sistema secondo la presente invenzione.
Le figg. 3A e 3B mostrano un esempio di un contenitore di reazione comprendente cinque camere di reazione.
La fig. 4 mostra un diagramma di flusso che rappresenta il metodo della presente invenzione per la determinazione automatica della curva di riferimento ricalibrata o modificata.
Con riferimento alla figura 1, un sistema secondo la presente invenzione, comprende almeno una camera di reazione, preferibilmente più camere di reazione in cui è presente un elemento la cui parete è rivestita con uno strato di materiale solido in cui sono contenute una o più diverse sostanze appartenenti singoli allergeni o autoantigeni od a gruppi o famiglie degli stessi oppure presentando la detta camere almeno una parte della superficie interna di almeno una sua parete di delimitazione uno strato di rivestimento della detta superficie in fase solida e contenente una o più diverse sostanze appartenenti singoli allergeni o autoantigeni od a gruppi o famiglie degli stessi. Un esempio esecutivo di tale o tali camere di reazione è illustrato nella figura 3 è verrà descritto con maggiore dettaglio a seguito.
Con 100 sono indicati generici organi alimentatori meccanici di un liquido da analizzare, ovvero un analita in esame, alla detta od allee dette camera di reazione per far reagire il detto liquido con le sostanze contenute nel rivestimento in fase solida al fine di generare immuno-complessi.
Come apparirà più chiaramente dalla seguente descrizione di un esempio esecutivo illustrato nella figura 2, gli organi alimentatori prelevano il liquido da analizzare da uno o più contenitori per il detto liquido e lo trasferiscono grazie a mezzi meccanici 110 di spostamento dei detti organi alimentatori 100 alla od alle dette camere di reazione.
Una unità di lavaggio 120 della detta camera di reazione è configurata per provvedere all’eliminazione del detto analita in esame e/o di ulteriori reagenti alimentati alla od alle dette camere di reazione in tempi successivi del processo di analisi.
Gli organi alimentatori 100 in combinazione con i mezzi 110 possono prevedere organi alimentatori di un ulteriore reagente immuno-enzimatico ad esempio un enzima coniugato all’anticorpo specifico per l’analita in esame ed anche in combinazione organi alimentatori di un reagente di rilevazione che determina una modificazione otticamente rilevabile dei reagenti nella o nelle camere di reazione, in particolare del reagente immuno-enzimatico.
Le modificazioni otticamente rilevabili sono misurate per mezzo di uno o più sensori fotometrici 130 che leggono le intensità delle modificazioni ottiche del reagente immuno-enzimatico all’atto della reazione con il reagente rivelatore.
Il sistema comprende almeno una unità di elaborazione che è costituita da un processore 140 il quale esegue un programma logico di elaborazione 150 in cui sono codificate le istruzioni per configurare il processore all’elaborazione dei dati misurati dal o dai sensori 130 ed in particolare per determinare mediante interpolazione con una curva di riferimento i valori numerici quantitativi degli allergeni e/o anticorpi presenti nella camera di reazione dai datti fotometrici.
Una unità di controllo 160 esegue un programma logico di controllo 170 che comprende le istruzioni per configurare la stessa ad operare quale unità di comando sincronizzato dei suddetti organi e le suddette unità corrispondentemente ai passi del metodo di analisi precedentemente descritto nella parte introduttiva della presente descrizione e corrispondentemente all’esempio specifico a seguito descritto con riferimento alla figura 4.
Secondo la presente invenzione, il sistema presenta almeno una seconda camera di reazione identica alla od alle camere di reazione predisposte per l’analisi dell’analita e che viene sottoposta insieme alla detta almeno una prima camera di reazione in successione od in parallelo ai passi del processo di analisi. Anche questa ulteriore camera di reazione è servita da organi alimentatori dedicati 100 cooperanti con i mezzi meccanici 110 i quali provvedono ad alimentare alla stessa un analita di controllo avente composizione nota, in particolare, in relazione agli anticorpi ed agli allergeni in esso presenti.
Analogamente a quanto sopra previsto per la prima camera o le camere di reazione per l’analita non conosciuto da esaminare, con questa ulteriore camera di reazione cooperano analogamente a quanto sopra descritto una unità di lavaggio 120 della detta ulteriore camera di reazione per l’eliminazione del detto analita di controllo e/o di ulteriori reagenti alimentati alla stessa in tempi successivi del processo di analisi.
Gli organi alimentatori 100 associati alla ulteriore camera di reazione per l’analita di composizione nota comprendono anch’essi analogamente a quanto sopra già descritto organi alimentatori di un ulteriore reagente immuno-enzimatico ad esempio un enzima coniugato all’anticorpo specifico per l’analita di controllo e organi alimentatori un reagente di rilevazione che determina una modificazione otticamente rilevabile dei reagenti nella camera di reazione, in particolare del reagente immunoenzimatico.
Il suddetto sensore fotometrico 130 è destinato a leggere anche le intensità delle modificazioni ottiche del reagente immuno-enzimatico all’atto della reazione con il reagente rivelatore nella detta seconda camera di reazione in cui la reazione avviene con l’analita di riferimento avente composizione nota.
Grazie al software di elaborazione 150 e ad una memoria 180 che comprende almeno le curve di riferimento 181 e/o i valori noti della composizione degli analiti di controllo 182, l’unità di elaborazione 140 è configurata per ricevere i segnali fotometrici di misurazione derivanti dall’analisi dell’analita di controllo avente composizione nota ed a determinare mediante interpolazione con una curva di riferimento i valori numerici quantitativi degli allergeni e/o anticorpi presenti nella camera di reazione risultanti dai dati fotometrici misurati dal o dai sensori 130.
La detta unità di elaborazione, ovvero il processore 140 è configurato ulteriormente grazie al software 150 quale comparatore per confrontare i valori ottenuti dalla detta interpolazione con dei valori noti per l’analita di controllo ed a confrontare la differenza fra questi valori con almeno una soglia massima e/o una soglia minima per la detta differenza. Questa soglia è memorizzata nella memoria 180 come indicato con 184.
Con 190 è indicata una interfaccia di input/output con un utente. Questa può comprendere alternativamente od in combinazione qualsiasi tipo di interfacce comunemente utilizzate nei sistemi informatici, come interfacce grafiche, tastiere, mouse, touchscreen, monitor, interfacce acustiche e/o interfacce di comunicazioni con unità separate ed indipendenti, come unità mobili come tablet, PC portatili, smartphone o dispositivi realizzati e configurati specificatamente per il sistema o con PC locali o remoti. In alternativa od in combinazione quali interfacce sono possibili unità di letture e/o scrittura di supporti di memorizzazione portatili come memorie portatili, hard disk portatili, pennette USB, dischi ottici di qualsiasi genere come CD o DVD-ROM o CD, DVD-RAM secondo uno o più qualsivoglia degli standard attualmente vigore.
Attraverso una o più di queste interfacce è possibile sia modificare le impostazioni dei software 150 di elaborazione e 170 di controllo logico, sia caricare i dati 181, 182, 183, 184 ed i programmi 185 e 186 nella memoria 180.
Secondo una forma esecutiva, le interfacce utente 190 comprendono ulteriormente almeno un generatore di un segnale di allarme comandato dal detto comparatore quando la detta differenza fra questi valori con almeno una soglia massima e/o una soglia minima per la detta differenza fra i valori ottenuti dalla detta interpolazione dei valori misurati con la curva di riferimento in uso con i valori noti per l’analita di controllo è maggiore della detta soglia massima o minore della detta soglia minima.
Secondo una forma esecutiva, il programma logico di elaborazione 150 comprende ulteriormente le istruzioni per il processore 140 per configurare lo stesso a generare un segnale di attivazione di una fase di ricalibrazione o modifica della curva di riferimento e/o curve per famiglie di allergeni e/o allergeni singoli in funzione delle differenze rilevate fra valori misurati e valori noti per l’analita di controllo.
Il detto programma di elaborazione 150 può comprendere ulteriormente anche le istruzioni per il processore 140 per ricalcolare i valori quantitativi ottenuti per l’analita in esame mediante interpolazione dei segnali di misurazione del sensore fotometrico con la curva di riferimento modificata o ricalibrata.
Secondo ancora una ulteriore forma esecutiva di perfezionamento, il sistema può comprendere almeno una terza camera di reazione dedicata per un analita di verifica i valori relativi alla cui composizione nota sono memorizzati in 183 nella memoria 180. Questa terza camera di reazione è identica a quella prevista per l’analita in esame e per l’analita di controllo essendo la detta terza camera prevista anch’essa in combinazione con dedicati organi alimentatori di un analita di verifica avente composizione nota, in particolare, in relazione agli anticorpi ed agli allergeni in esso presenti, di una unità di lavaggio della detta seconda camera di reazione per l’eliminazione del detto analita di verifica e/o di ulteriori reagenti alimentati alla detta camera di reazione in tempi successivi del processo di analisi, di organi alimentatori di un ulteriore reagente immunoenzimatico ad esempio un enzima coniugato all’anticorpo specifico per l’analita di verifica e di organi alimentatori un reagente di rilevazione che determina una modificazione otticamente rilevabile dei reagenti nella camera di reazione, in particolare del reagente immuno-enzimatico che sono riassunti schematicamente nelle unità 100, 110, 120 dello schema semplificato della figura 1.
Anche in questo caso, il od i sensori fotometrici 130 leggono le intensità delle modificazioni ottiche del reagente immuno-enzimatico all’atto della reazione con il reagente rivelatore nella detta terza camera di reazione, mentre l’unità di elaborazione costituita dalla combinazione di processore 1240 e programma di elaborazione 150, come già più sopra descritto, è configurata per ricevere i segnali fotometrici di misurazione derivanti dall’analisi dell’analita di verifica e determina mediante interpolazione con la curva di riferimento ricalibrata o modificata i valori numerici quantitativi degli allergeni e/o anticorpi presenti nella camera di reazione dai dati fotometrici, essendo la detta unità di elaborazione configurata ulteriormente quale comparatore per confrontare i valori ottenuti dalla detta interpolazione con dei valori noti per l’analita di verifica ed a confrontare la differenza fra questi valori con almeno una soglia massima e/o una soglia minima per la detta differenza Il generatore del segnale di allarme viene comandato dal detto comparatore anche quando la detta differenza è maggiore della detta soglia massima o minore della detta soglia minima.
Come apparirà più chiaramente a seguito, una forma esecutiva prevede che in luogo di una sola camera di reazione per l’analita in esame, siano previste più camere di reazione, preferibilmente raggruppare in gruppi di cinque camere di reazione comprese in un dispositivo integrato di reazione.
Ciò vale anche per le camere di reazione per gli analiti di controllo e/o per l’analita di verifica.
Inoltre, almeno alcuni degli organi di alimentazione e/o delle unità di lavaggio possono essere costituiti da un comune organo che serve le diverse camere di reazione oppure possono essere previsti più organi alimentatori 100 dedicati a diverse camere di reazione e montati su un comune sistema di movimentazione 110 e/o collegati a comuni impianti di distribuzione di solventi o liquidi di lavaggio.
Durante la reazione mezzi 191 regolano le condizioni ambientali di reazione, come in particolare la temperatura.
La figura 2, mostra una forma esecutiva di un apparato del sistema secondo la presente invenzione che è destinato a operare in combinazione con un contenitore di reazione denominato SPA (solid phase allergens) che è destinato a test in relazione ad allergie e non solo. L’apparato della figura 2 comprende un analizzatore di lettura che è denominato EVO SYSTEM.
Con riferimento alla figura 3A e 3B, il dispositivo secondo la presente invenzione denominato SPA (Solid Phase Allergen), può essere usato per eseguire saggi immunologici su una fase solida, per analiti in un fluido. Il dispositivo presenta una fila di adiacenti camere di reazione 300 che sono a forma di U. In particolare, le camere a forma di U comprendono due rami verticali 301, 302 ed un ramo trasversale 303 che collega fra loro le estremità inferiori dei due rami 301 e 302 mettendole in comunicazione.
Le singole camere di reazione 300 sono allineate lungo un piano verticale l’una di fianco all’altra a distanze fra loro identiche e con gli assi dei rami 301 e 302 delle camere di reazione 300 contenute nel medesimo piano verticale mediano.
I due rami 301, 302 che formano le camere 300 di reazione sono preferibilmente rettilinei e paralleli e terminano in un incavo con sezione trasversale di forma allungata a guisa di asola indicato con 304. L’incavo è aperto sul lato di fondo del dispositivo e costituisce una sede di innesto a tenuta di un tappo di chiusura inferiore 305.
Il detto tappo forma insieme alla parete di fondo dell’incavo un condotto trasversale 303 che collega le stremità dei due rami 301 e 302 che sboccano nell’incavo inferiore 304.
Come appare evidente dalle figure ciascuna camera di reazione 300 presenta una forma identica e quindi gli incavi 304 sono identici fra loro e sboccano sul lato di fondo con una identica apertura, mentre le aperture sono distanziate fra loro.
I tappi 305 sono previsti in numero corrispondente a quello delle camere di reazione 300 e sono parte di un unico corpo di chiusura 315 che è realizzato monopezzo e dello stesso materiale ed è sagomato in modo da formare i singoli tappi con le parti destinate ad innestarsi negli incavi terminali 304 di ciascuna camera di reazione 300, mentre le pareti periferiche di delimitazione dei detti incavi 304 compenetrano cavita cuneiformi intermedie fra le singole parti di tappo 305.
Secondo una ulteriore caratteristica alle due estremità opposte della fila di camere di reazione 300 sono previsti mezzi di accoppiamento amovibile reciproco di un adiacente dispositivo contenitore di reazione che può essere previsto agganciato ad una od all’altra estremità di un dispositivo contenitore di reazione. In particolare, ad una estremità il dispositivo presenta un perno verticale 310 che presenta una sezione trasversale ed un diametro tali da impegnare una sede tubolare di forma e dimensioni in sezione corrispondenti a quelle del perno e che è prevista all’estremità opposta ed è indicata con 320.
Secondo una forma esecutiva preferita sia il perno che la sede tubolare sono realizzati con una superficie di mantello troncoconica e sono destinati ad infilarsi l’uno nell’altro quando due dispositivi vengono accoppiati fra loro allineati secondo i loro assi longitudinali lungo cui sono allineate le camere di reazione 300.
Secondo ancora una ulteriore caratteristica, i tappi 305 sono anch’essi rastremati con andamento troncoconico come anche gli incavi 304, mentre gli incavi presentano alla loro estremità una sede di ulteriore impegno 324 in cui è destinata ad impegnarsi una sporgenza assiale eccentrica 325 del corrispondente tappo e grazie a cui viene generata una maggiore forza di impegno reciproco fra tappo e incavo.
La fase solida dei reagenti è alla superficie interna delle cavità costituite dai condotti che formano le camere di reazione 300.
Preferibilmente le camere di reazione sono realizzate in Styrolux ® che è una materia plastica otticamente trasparente, ed è un copolimero di polistirene-polibutadiene, che può essere facilmente rivestito con la fase solida ad esempio utilizzando delle proteine, analogamente avviene per proprio come i pozzi di una piastra per microtitolazione in polistirene.
Quale materiale per le camere di reazione 300 è possibile utilizzare alternativamente anche altri materiali come ad esempio polimeri plastici quali polistirolo, polivinilcloruro, polibutadiene, ecc., e vetro.
Per scopi particolari, le superfici interne dei corpi possono essere attivate mediante trattamento con raggi gamma, o mediante trattamento al plasma o altri trattamenti adatti.
Secondo una forma esecutiva preferita, il dispositivo è un parallelepipedo contenente cinque pozzetti. Ovvero camere di reazione 300 a forma di U che sono verticali e presentano diametri relativamente ristretti e con un volume totale molto basso, in particolare minore di 50 μl. Tale volume risulta essere molto inferiore di quello dei pozzetti di una comune piastra per microtitolazione.
Ognuna delle camere di reazione 300 a forma di U è costituito da un primo condotto tubolare di diametro inferiore a quello del secondo condotto tubolare i detti condotti tubolari formano rispettivamente i due rami 301 e 302 delle camere 300 a forma di U.
Sul fondo, il condotto trasversale 303 consente il passaggio di liquidi dal condotto di diametro inferiore 301 al condotto di diametro maggiore 302.
Come appare dalla precedente descrizione il dispositivo secondo il trovato è prodotto in due parti, il "corpo" trasparente e il "tappo", che vengono successivamente assemblati inserendo la spina 125 nella sede 124 del "corpo".
Questa operazione è facilitata dal fatto che mentre il "corpo" è costituito da un materiale rigido scelto fra quelli più sopra indicati, il tappo è costituito vantaggiosamente da polietilene più un addolcitore, per cui risulta elasticamente cedevole e comprimibile.
Secondo una caratteristica vantaggiosa della presente invenzione gli elementi di chiusura 315 che integrano più tappi 305 possono avere colori diversi fra loro essendo i colori univocamente associati a prestabiliti "gruppi", delle varie sostanze che possono essere legate alla fase solida ad esempio diverse famiglie di "allergeni" o diversi gruppi di "autoantigeni". Grazie a ciò è possibile distinguere immediatamente per quale gruppo o famiglia di allergeni o quale gruppo di autoantigeni è previsto il reagente in fase solida di un dispositivo di reazione.
Secondo la forma esecutiva illustrata, il dispositivo è fondamentalmente un parallelepipedo trasparente di 15 mm di altezza, compreso il tappo nella parte inferiore, e lungo 24 mm, con un tubo cilindrico verticale ad un'estremità e un altro sull'altra, per indicare la giusta direzione di posizionamento e inserimento del dispositivo nella piattaforma analitica di uno strumento automatico per il dosaggio, e 3 mm di spessore nella parte superiore e 4 mm di spessore nella parte inferiore.
La distanza di separazione di una camera di reazione 300 dalla successiva vicina camera adiacente è di 4,71 mm. Le dimensioni precedenti sono dimensioni preferite, ma non essenziali per il presente trovato.
Con riferimento all’impiego del dispositivo secondo il presente trovato, questo è destinato ad essere utilizzato in un sistema automatico di analisi.
Il dispositivo consente di immettere i vari reagenti per il saggio, compresa la soluzione di lavaggio tra le varie fasi del dosaggio, attraverso il ramo di diametro inferiore 301 della camera 300 a forma di U, mentre il ramo di diametro maggiore è progettato per l'aspirazione dei vari fluidi dopo i rispettivi tempi di incubazione, e anche, e soprattutto, per la lettura fotometrica dei risultati finali del dosaggio.
Una volta inserito un dispositivo nella piattaforma dello strumento per il test, sul perno di accoppiamento 310 viene infilato l’elemento tubolare 320 del successivo dispositivo. Restano così liberi ad una estremità di una fila di dispositivi fra loro agganciati rispettivamente una sede tubolare 320 ed all’altra un perno troncoconico 310.
La sede tubolare 320 libera è tenuta da un elemento di metallo rigido guidato che è permanentemente fissato al bordo della piattaforma.
Benché la soluzione secondo il presente trovato, abbia un'ampia applicabilità generale alla rilevazione di analiti in un fluido, è particolarmente adatta per immunodosaggi in fase solida come ELISA e analoghi immunodosaggi in fase solida.
Una volta che le camere di reazione a forma di U 300 di un dispositivo vengono rivestite, mediante procedure appropriate, con le proteine desiderate (o altro), le proteine (o altro) legate alle sue pareti interne sono stabili per diversi anni. I gruppi di allergeni o di autoantigeni per i quali i reagenti in fase solida sono applicati alle pareti delle camere di reazione 300 vengono indicati vantaggiosamente dal colore dei tappi che è univocamente associato ad uno specifico gruppo di queste sostanze.
Con riferimento a quanto sopra esposto relativamente all’utilizzo di analiti di controllo e di analiti di verifica per controllare la correttezza delle curve di calibrazione con cui vengono elaborati i segnali di misurazione del o dei sensori fotometrici 130, le camere di ciascun contenitore 100 possono essere dedicate tutte all’analisi di un tipo di analita, scelto fra l’analita in esame, l’analita di controllo e/o l’analita di verifica, oppure ciascun contenitore di reazione può dedicare almeno una delle pluralità di camere 300 all’analita di controllo ed eventualmente almeno una delle camere di reazione 300 all’analita di verifica quando previsto e le restanti camere di reazione 300 all’analita in esame, o ad uno o più analiti in esame provenienti da diverse sorgenti.
Tale scelta è fatta con riferimento alla specifica strategia di workflow del procedimento di analisi e/o di controllo e verifica delle curve di calibrazione che è scelta in base alle condizioni contingenti dall’esperto del ramo e può essere impostata e selezionata nell’apparato utilizzando le interfacce utente 190.
Così nel caso dell’esempio specifico delle figure 3A e 3B, è possibile utilizzare un contenitore con cinque camere di reazione 300 per ciascun analita in esame, un contenitore di reazione per un analita di controllo ed un contenitore di reazione per l’analita di verifica, essendo tutte e cinque le camere dei detti contenitori alimentate con l’analita in esame, con l’analita di controllo e con l’analita di verifica. In alternativa, ciascun contenitore, od almeno alcuni dei contenitori possono prevedere che almeno una delle cinque camere 300 sia prevista per almeno l’analita di controllo e/o anche per l’analita di verifica.
Con riferimento alla figura 2, l’apparato per l'esecuzione automatica del metodo secondo la presente invenzione comprende un elaboratore, come un PC o simili comprendente le usuali periferiche di input output e le usuali porte di comunicazione secondo protocolli via cavo e/o wifi. Il CP esegue un programma operativo di sistema su cui è eseguito un programma di controllo ed un programma di elaborazione ad esempio i programmi 150 e 160 descritti con riferimento all’esempio dello schema a blocchi di figura 1.
Una forma esecutiva preferita prevede che in combinazione con i suddetti programmi di controllo e di elaborazione il PC esegua anche un programma di registrazione, archiviazione e gestione delle analisi e dei corrispondenti pazienti.
Dal punto di vista strutturale, l’apparato presenta una mensola di carico dei contenitori di reazione secondo quanto indicato con riferimento alle figure 3A e 3B essendo ciascuna fila di contenitori di reazione indicata con 200 nella figura 2.
Un braccio meccanico 210 dotato di una pluralità di aghi per il lavaggio delle camere di reazione è previsto spostabile da una zona di riposo disposta lateralmente alla mensola di carico dei contenitori di reazione 200.
Preferibilmente considerando l’utilizzo di contenitori di reazione del tipo secondo le figure 3A e 3B, il braccio può portare dieci aghi dei quali cinque costituiscono aghi per l'aspirazione del fluido di lavaggio e cinque costituiscono gli aghi per l’alimentazione dei campioni di analita da esaminare e del reagente tracciante.
Un ulteriore ago può essere previsto per l’alimentazione del reattivo di rilevazione.
Il braccio porta ulteriormente un sensore fotometrico per la lettura del risultato finale direttamente nelle camere di reazione e la quale viene portata per mezzo del braccio mobile 210 in posizione attiva di misurazione lateralmente alle camere di reazione.
La soluzione di reazione è portata da un ulteriore braccio 220 che porta almeno una preferibilmente due siringhe di alimentazione delle soluzioni di reazione.
I campioni da sottoporre ad analisi, gli analiti di controllo e/o quelli di verifica, nonché i fluidi di lavaggio, le soluzioni di reazione e i reagenti di rilevamento, sono alimentati e/o prelevati per mezzo di circuiti idraulici comprendenti pompe di circolazione rispettivamente di aspirazione e/o di mandata ed i quali circuiti collegano le rispettive siringhe od i rispettivi aghi a serbatoio dei detti fluidi da alimentare ed a contenitori di raccolta dei fluidi da scaricare, in particolare dei fluidi di lavaggio.
Lateralmente alla mensola per i contenitori di reazione 200 è previsto un magazzino 230 per accogliere una prestabilita quantità di contenitori 240 ciascuno rispettivamente per un campione di analita. Sono previsti anche uno o più contenitori 240 per gli analiti di controllo e quando è prevista una fase di verifica in aggiunta a quella di controllo anche dei contenitori per gli analiti di verifica.
Le posizioni dei contenitori 240 e 250 rispettivamente per i campioni di analiti da esaminare e/o di analiti di controllo e/o di analiti di verifica, nonché le posizioni delle camere di reazione dei contenitori di reazione 200 nonché degli eventuali contenitori per reagenti e/o diluenti sono prestabilite e i due bracci 210 e 220 sono provvisti di sensori di posizione degli aghi che in base ad una mappa delle posizioni dei suddetti contenitori e delle camere di reazione trasportano gli aghi e le siringhe in posizione coincidente con ciascun contenitore corrispondentemente al processo di analisi da eseguire ed ai vari passi dello stesso come già più sopra descritto.
Nella figura 2 il braccio si sposta lungo una guida rettilinea 260 grazie ad un carrello 270, la quale guida è perpendicolare alle file parallele di contenitori di reazione 200. Inoltre, il detto carrello porta una ulteriore guida 280 orientata parallelamente alle file di contenitori di reazione 200 su cui scorre avanti ed in dietro un carrello 290 che porta la o le siringhe e/o l’ago o gli aghi a seconda che si tratti del braccio 210 o del braccio 220.
Grazie al programma di gestione analisi ed anagrafica pazienti, il personale di servizio al sistema, ha la possibilità di registrare le informazioni relative al paziente da analizzare e richiedere, scorrendo un pannello predisposto, le analisi relative a ciascun paziente. Al termine dell'impostazione dei dati per ciascun paziente, il Programma può anche presentare un workflow operativo e può indicare al personale di servizio la posizione in cui disporre i contenitori 200, 240 e 250.
Secondo una forma esecutiva vantaggiosa della presente invenzione il programma può suggerire all’utente la possibilità di eseguire una ricalibrazione delle curve standard di riferimento e/o curve per famiglie di allergeni e/o allergeni singoli utilizzando dati da importare o i risultati delle analiti svolte su gli analiti di controllo e/o sugli analiti di verifica.
Quando tali operazioni sono suggerite e la ricalibrazione è gestita dall’utente il programma indica i passi da eseguire relativi al workflow del processo di ricalibrazione.
Una volta eseguita la ricalibrazione o saltata la funzione l’apparato provvede a dare corso al processo di analisi degli analiti da esaminare richiedendo di inserire i relativi contenitori 240 nelle posizioni prefissate.
Il processo di analisi prevede la dispensazione dei campioni di analita da esaminare, il conteggio e l’attesa dei tempi di reazione previsti, i lavaggi e la lettura dei risultati.
Al termine della procedura di analisi, il Programma confronta ciascun dato ottenuto con la curva standard memorizzata per il gruppo a cui l'analita richiesto appartiene e calcola i valori in Unità Relative e Classi di positività.
Secondo una forma esecutiva è prevista una stampante grazie a cui vengono riprodotte le schede risposta relative a ciascun paziente, riportanti i dati del paziente stesso ed i risultati ottenuti per ognuna delle analisi richieste.
I dati relativi a ciascun paziente ed analisi effettuata vengono memorizzati nell'archivio giornale presente nel programma e possono anche essere inviati tramite opportuna connessione ad un computer centrale, come un Server PACS fisico od un server cloud con funzioni di PACS, o simili.
Con riferimento al processo di analisi, il reagente tracciante comprende un opportuno reattivo contenente l'anticorpo coniugato al coenzima, come ad esempio Ureasi.
L'anticorpo è specifico per l'analita in esame. L’anticorpo può essere rappresentato indifferentemente da proteine monoclonali o po11clonali e l'enzima può essere modificato per esigenze di produzione e qualità.
Secondo una forma esecutiva, in alternativa all'enzima è possibile utilizzare molecole diverse dotate di segnale diretto proprio rilevabile (ad esempio Iodio-125 ad emissione radioattiva o sostanze fluorescenti o chemioluminescenti.
Il reagente di rilevazione è costituito da un opportuno substrato per l'enzima utilizzato. Nel caso dell’esempio dell'Ureasi trattasi di porpora di bromo cresolo ed urea. La presenza dell’Ureasi determina la trasformazione dell'urea e conseguentemente la modifica del pH. La variazione di pH determina il viraggio di colore dell’indicatore di pH, porpora di bromo cresolo, dal giallo al viola, variazione che viene misurata dal sensore fotometrico.
Il substrato può cambiare in relazione all'enzima utilizzato, o può essere assente del tutto nel caso in cui il reagente tracciante sia marcato con una molecola ad emissione diretta di segnale (ad esempio RIA, fluorescente chemioluminescente).
Per quanto riguarda la soluzione di lavaggio, una forma esecutiva prevede che detta soluzione di lavaggio sia costituita da un tampone e da un detergente.
Il sistema di riferimento è costituito da analiti di confronto aventi composizione nota, ad esempio sieri standard a concentrazione nota di analita, per concentrazioni diverse (da un minimo di 3 ad un massimo di 8).
Per ogni gruppo omogeneo di molecole in analisi è presente una curva di calibrazione o di riferimento come indicato nel diagramma della figura 1, ed i sieri sono calibrati contro gli standard internazionali di ciascun gruppo, qualora questi siano disponibili.
Gli analiti di controllo ovvero i calibratori sono costituiti da un siero standard a concentrazione nota di analita per ciascun gruppo omogeneo di molecole in analisi. Il numero di tipi diversi di calibratori disponibili corrisponde al numero di curve di riferimento diverse disponibili.
Secondo una forma esecutiva vantaggiosa della presente invenzione, al termine di ogni misurazione il sistema provvede automaticamente alla verifica di congruità dei valori derivati dalla misurazione in base alle curve di calibrazione in uso e quindi attua una ricalibrazione automatica delle dette curve di riferimento e/o curve per famiglie di allergeni e/o allergeni singoli utilizzando un analita di controllo avente composizione nota ed eseguendo il processo di analisi sul detto analita di controllo. Al termine i valori misurati verranno confrontati con quelli noti e sulla base di questa differenza verrà determinato se o meno è necessaria una modifica di una o più curve di riferimento e come quantitativamente modificare le dette una o più curve di riferimento.
Il processo di ricalibrazione può essere automatico e preceduto da un avviso, oppure il processo di ricalibrazione viene suggerito da un avviso all’utente che deve dare il comando di ricalibrazione affinché tale processo venga eseguito.
Secondo ancora una ulteriore forma esecutiva la presente invenzione prevede di eseguire anche una fase di verifica dei risultati dell’analita di controllo grazie ad un ulteriore analita di verifica anch’esso avente composizione nota.
I passi dei due suddetti processi sono descritti in via generale nella parte introduttiva della presente descrizione a cui si fa riferimento.
La figura 4 mostra una forma esecutiva specifica di questi processi di controllo, eventuale verifica e ricalibrazione delle curve di riferimento e/o curve per famiglie di allergeni e/o allergeni singoli.
Nell’esempio della figura 4 si prevede la variante in cui il sistema opera in modo del tutto automatico avvertendo solamente l’utente, ovvero il personale di servizio del fatto che si sono rilevate le condizioni per una ricalibrazione e che la stessa verrà eseguite, nonché che è stato possibile eseguirla con successo od ha dovuto essere abortita.
Al passo 400 viene eseguito il processo di analisi sull’analita in esame, ovvero su o sui campioni di siero di uno o più pazienti seguendo i passi più sopra descritti.
I dati di misurazione ottenuti dal sensore fotometrico vengono elaborati grazie alle curve di riferimento che al momento sono memorizzate nel sistema e che vengono utilizzate per l’elaborazione come indicato al passo 410.
In parallelo od immediatamente in successione viene eseguito il processo di analisi su un analita di controllo avente una composizione nota. Come indicato al passo 420. AI dati misurati dal sensore fotometrico vengono applicate le curve di riferimento in uso come indicato al passo 430.
Al passo 440 i valori ottenuti grazie alle curve di riferimento in uso dai dati del sensore fotometrico derivanti dal processo di analisi dell’analita di controllo, vengono confrontati con i valori noti per l’analita di controllo ed in particolare il confronto è relativo al fatto se la differenza fra valori ottenuti dalla misurazione e valori nominali supera una soglia massima e/o è inferiore ad una soglia minima prestabilita. Questa o queste soglie sono immesse nel sistema grazie all’interfaccia utente come indicato con riferimento alla figura 1.
Nella forma esecutiva illustrata, se la differenza supera valori di soglia massima e/o è inferiore al valore di soglia minima è previsto che il sistema si arresti ed avvisi con un allarme il personale di servizio richiedendo un intervento dello stesso. In questo caso le differenze rilevate fra valori misurati e valori nominali sono talmente elevate da ritenere che non si tratti di semplici problemi di ricalibrazione, ma di un malfunzionamento del sistema. Il passo è indicato con 450 nella figura 4.
Se le differenze fra valori7 nominali e valori ottenuti dalle misurazioni restano in un campo ritenuto accettabile e relativo a problemi di sola calibrazione, il sistema automaticamente esegue la ricalibrazione di una o più curve di riferimento e/o curve per famiglie di allergeni e/o allergeni singoli, modificando le stesse nel senso di ridurre le dette differenze entro un range corrispondente alle tolleranze accettabili. Tale passo è evidenziato al box 460. Detto passo può essere accompagnato con un avviso di ricalibrazione in esecuzione inviato al personale di servizio ed eventualmente prevedendo anche un consenso od un comando di stop della ricalibrazione.
Al passo 470 la curva di riferimento viene modificata come sopra indicato ed al passo 480 vengono ricalcolati i valori relativi alle misurazioni dell’analita in esame di cui al passo 400 e 410 utilizzando la nuova curva di riferimento.
Secondo una ulteriore forma esecutiva in parallelo od in successione alla fase di controllo e di ricalibrazione delle curve di riferimento e/o curve per famiglie di allergeni e/o allergeni singoli è possibile prevedere ulteriormente un passo di verifica utilizzando un secondo ulteriore analita di verifica avente nota composizione e col quale viene eseguito un processo analogo a quello eseguito con l’analita di controllo è descritto in precedenza. In questo caso, le curve di riferimento ricalibrate con i passi sopra descritti vengono ulteriormente testate prima della loro applicazione ai dati di misurazione del sensore relativi all’analita in esame utilizzando appunto l’analita di verifica ed eseguendo i passi 420 a 480 utilizzando in luogo dell’analita di controllo l’analita di verifica, mentre l’analita di controllo ha la stessa funzione dell’analita in esame.
Con riferimento alla figura 1, nella memoria 180 è possibile prevedere ulteriori programmi di analisi statistica dei dati ottenuti dai processi di ricalibrazione delle curve di riferimento e/o curve per famiglie di allergeni e/o allergeni singoli ed anche eventuali algoritmi predittivi che sulla base dei processi di ricalibrazione eseguiti nel tempo e dei trend di derive dei valori ottenuti dai dati misurazione con le curve di riferimento possono prevedere potenziali condizioni di ricalibrazione necessaria ed i tempi quando queste devono essere eseguite. Ciò in modo da evitare di dover eseguire un processo di ricalibrazione ad ogni ciclo di analisi di un analita in esame. In questo modo la precisione ed affidabilità del sistema resta elevata senza dover avere eccessivi allungamenti dei processi di analisi e di elaborazione dei risultati.
Nonostante il presente metodo e sistema sia stato descritto con riferimento all’esempio esecutivo riferito principalmente all’analisi di allergie, il metodo ed il sistema si possono applicare anche ad altre tipologie di analisi. Le eventuali modifiche ed adattamenti risultano in ovvi accorgimenti per il tecnico del ramo una volta che il tipo di analisi è stato definito.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per misurare tramite separazione in fase solida con metodologia immunochimica, analiti presenti in soluzione, in special modo allo scopo di permettere diagnosi in vitro di allergie e di patologie autoimmunitarie che prevede i seguenti passi: a) prevedere almeno una camera di reazione in cui è presente un elemento la cui parete è rivestita con uno strato di materiale solido in cui sono contenute una o più diverse sostanze appartenenti singoli allergeni o autoantigeni od a gruppi o famiglie degli stessi oppure presentando la detta camere almeno una parte della superficie interna di almeno una sua parete di delimitazione uno strato di rivestimento della detta superficie in fase solida e contenente una o più diverse sostanze appartenenti singoli allergeni o autoantigeni od a gruppi o famiglie degli stessi; b) alimentare alle dette camere un liquido da analizzare e far reagire il detto liquido con le sostanze contenute nel rivestimento in fase solida al fine di generare immuno-complessi; c) eliminare l’analita in esame, residuale al termine di una prestabilita durata di reazione; d) previo lavaggio della camera di reazione alimentare nella stessa un ulteriore reagente immunoenzimatico ad esempio un enzima coniugato all’anticorpo specifico per l’analita in esame; e) eliminare dalla camera di reazione il detto ulteriore reagente che non ha reagito con le sostanze comprese od associate alla fase solida presente nella camera, al termine di una prestabilita durata di reazione; f) misurare la quantità del detto reagente immunoenzimatico che ha reagito con le sostanze presenti nel o sulla fase solida, tale misurazione avvenendo mediante un reagente di rilevazione che determina una modificazione otticamente rilevabile, venendo tale modificazione misurata mediante fotometria, g) determinare i valori di concentrazione del detto reagente immunoenzimatico specifico per l’allergene presente nell’analita mediante interpolazione dei valori di intensità rilevati fotometricamente con una curva di riferimento prestabilita, ed in cui h) contestualmente all’esecuzione del procedimento di analisi o nella successione dei passi di analisi sono previsti ulteriormente i passi di: i) prevedere almeno una seconda camera di reazione identica alla camera di reazione predisposta per l’analisi dell’analita in esame e che viene sottoposta insieme alla detta almeno prima camera di reazione, in successione od in parallelo ai passi b) a e) ed in cui j) al passo b) quale analita viene alimentato alla seconda camera di reazione un analita di controllo avente una composizione nota, in particolare, in relazione agli anticorpi ed agli allergeni in esso presenti; k) confrontare i valori ottenuti dal passo g) con valori noti per l’analita di controllo e ricalibrare automaticamente, ovvero modificare la curva di riferimento ottenuta in base alla differenza fra i valori misurati ed i valori noti; l) applicare automaticamente la nuova curva di riferimento per una ripetizione del passo g in relazione ai risultati dell’analisi dell’analita in esame di cui al passo b) 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui l’esecuzione del passo k) è preceduta dal confronto dei valori ottenuti dall’analisi dell’analita di controllo con valori di soglia massimi e minimi della differenza ammissibile fra valori misurati e valori noti, venendo il passo k) eseguito quando tale differenza è all’interno dei detti valori di soglia e venendo almeno generato un allarme quando la detta differenza supera il valore di soglia massimo od è inferiore a quello minimo. 3. Metodo secondo le rivendicazioni 1 o 2, in cui è previsto un analita di verifica per il quale è prevista una terza camera di reazione dedicata identica a quella prevista per l’analita in esame e per l’analita di controllo e che viene sottoposto agli stessi passi dell’analita di controllo in successione o parallelamente allo stesso venendo i risultati quantitativi, ottenuti dall’analisi comparati con i valori noti per il detto analita di verifica e venendo la differenza fra i detti valori ottenuti dall’analisi ed i valori noti comparata con i valori di soglia minima e massima per la detta differenza e venendo ulteriormente eventualmente detta differenza comparata con la differenza dei valori misurati e noti calcolata per l’analita di controllo. 4. Metodo secondo la rivendicazione 3, in cui il passo k) può essere inibito e può essere generato almeno un allarme se la differenza fra i valori misurati con l’analisi e quelli noti per l’analita di verifica supera la detta soglia massima od è inferiore alla detta soglia minima. 5. Metodo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui il passo k) può essere inibito e può essere generato almeno un allarme se la differenza fra valore misurato e valore noto per l’analita di controllo supera od è inferiore ad una prestabilita soglia massima e minima rispetto alla differenza fra valore misurato e valore noto per l’analita di verifica. 6. Metodo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui sono previste almeno cinque camere di reazione o multipli di queste per l’analita in esame ed almeno da due a cinque camere di reazione per l’analita di controllo ed almeno una camera di reazione per l’analita di verifica. 7. Metodo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti caratterizzato da una o più delle rivendicazioni di EP962775. 8. Sistema per l’attuazione del metodo secondo una o più delle rivendicazioni 1 a 7, comprendente: almeno una camera di reazione in cui è presente un elemento la cui parete è rivestita con uno strato di materiale solido in cui sono contenute una o più diverse sostanze appartenenti singoli allergeni o autoantigeni od a gruppi o famiglie degli stessi oppure presentando la detta camere almeno una parte della superficie interna di almeno una sua parete di delimitazione uno strato di rivestimento della detta superficie in fase solida e contenente una o più diverse sostanze appartenenti singoli allergeni o autoantigeni od a gruppi o famiglie degli stessi; organi alimentatori un liquido da analizzare, ovvero un analita in esame, alla detta camera di reazione per far reagire il detto liquido con le sostanze contenute nel rivestimento in fase solida al fine di generare immuno-complessi; unità di lavaggio della detta camera di reazione per l’eliminazione del detto analita in esame e/o di ulteriori reagenti alimentati alla detta camera di reazione in tempi successivi del processo di analisi; organi alimentatori di un ulteriore reagente immuno-enzimatico ad esempio un enzima coniugato all’anticorpo specifico per l’analita in esame; organi alimentatori un reagente di rilevazione che determina una modificazione otticamente rilevabile dei reagenti nella camera di reazione, in particolare del reagente immuno-enzimatico; almeno un sensore fotometrico che legge le intensità delle modificazioni ottiche del reagente immuno-enzimatico all’atto della reazione con il reagente rivelatore; almeno una unità di elaborazione che è configurata per determinare mediante interpolazione con una curva di riferimento i valori numerici quantitativi degli allergeni e/o anticorpi presenti nella camera di reazione dai datti fotometrici; una unità di controllo che è configurata per eseguire un software in cui sono codificate le istruzioni per comandare i suddetti organi e le suddette unità corrispondentemente ai passi del metodo di analisi, caratterizzato dal fatto che è prevista almeno una seconda camera di reazione identica alla camera di reazione predisposta per l’analisi dell’analita e che viene sottoposta insieme alla detta almeno prima camera di reazione in successione od in parallelo ai passi del metodo di analisi; la quale seconda camera di reazione è prevista in combinazione con organi alimentatori di un analita di controllo avente composizione nota, in particolare, in relazione agli anticorpi ed agli allergeni in esso presenti; unità di lavaggio della detta seconda camera di reazione per l’eliminazione del detto analita di controllo e/o di ulteriori reagenti alimentati alla detta camera di reazione in tempi successivi del processo di analisi; organi alimentatori di un ulteriore reagente immuno-enzimatico ad esempio un enzima coniugato all’anticorpo specifico per l’analita di controllo; organi alimentatori un reagente di rilevazione che determina una modificazione otticamente rilevabile dei reagenti nella camera di reazione, in particolare del reagente immuno-enzimatico; ed in cui il detto sensore fotometrico legge le intensità delle modificazioni ottiche del reagente immunoenzimatico all’atto della reazione con il reagente rivelatore nella detta seconda camera di reazione; mentre l’unità di elaborazione è configurata per ricevere i segnali fotometrici di misurazione derivanti dall’analisi dell’analita di controllo e determina mediante interpolazione con una curva di riferimento i valori numerici quantitativi degli allergeni e/o anticorpi presenti nella camera di reazione dai dati fotometrici, essendo la detta unità di elaborazione configurata ulteriormente quale comparatore per confrontare i valori ottenuti dalla detta interpolazione con dei valori noti per l’analita di controllo ed a confrontare la differenza fra questi valori con almeno una soglia massima e/o una soglia minima per la detta differenza, almeno un generatore di un segnale di allarme comandato dal detto comparatore quando la detta differenza è maggiore della detta soglia massima o minore della detta soglia minima e di un segnale di attivazione di una fase di ricalibrazione o modifica della curva di riferimento e/o curve per famiglie di allergeni e/o allergeni singoli in funzione delle differenze rilevate fra valori misurati e valori noti per l’analita di controllo, la detta unità di elaborazione essendo ulteriormente configurata per ricalcolare i valori quantitativi ottenuti per l’analita in esame mediante interpolazione dei segnali di misurazione del sensore fotometrico con la curva di riferimento modificata o ricalibrata. 9. Sistema secondo la rivendicazione 8, in cui è prevista almeno una terza camera di reazione dedicata per un analita di verifica e che è identica a quella prevista per l’analita in esame e per l’analita di controllo essendo la detta terza camera prevista in combinazione con: organi alimentatori di un analita di verifica avente composizione nota, in particolare, in relazione agli anticorpi ed agli allergeni in esso presenti; unità di lavaggio della detta seconda camera di reazione per l’eliminazione del detto analita di verifica e/o di ulteriori reagenti alimentati alla detta camera di reazione in tempi successivi del processo di analisi; organi alimentatori di un ulteriore reagente immuno-enzimatico ad esempio un enzima coniugato all’anticorpo specifico per l’analita di verifica; organi alimentatori un reagente di rilevazione che determina una modificazione otticamente rilevabile dei reagenti nella camera di reazione, in particolare del reagente immuno-enzimatico; ed in cui il detto sensore fotometrico legge le intensità delle modificazioni ottiche del reagente immunoenzimatico all’atto della reazione con il reagente rivelatore nella detta terza camera di reazione; mentre l’unità di elaborazione è configurata per ricevere i segnali fotometrici di misurazione derivanti dall’analisi dell’analita di verifica e determina mediante interpolazione con la curva di riferimento ricalibrata o modificata i valori numerici quantitativi degli allergeni e/o anticorpi presenti nella camera di reazione dai dati fotometrici, essendo la detta unità di elaborazione configurata ulteriormente quale comparatore per confrontare i valori ottenuti dalla detta interpolazione con dei valori noti per l’analita di verifica ed a confrontare la differenza fra questi valori con almeno una soglia massima e/o una soglia minima per la detta differenza e almeno un generatore di un segnale di allarme comandato dal detto comparatore quando la detta differenza è maggiore della detta soglia massima o minore della detta soglia minima. 10. Sistema secondo le rivendicazioni 8 o 9, caratterizzato dal fatto di comprendere le caratteristiche di una o più delle rivendicazioni di EP962775. 11. Sistema secondo una o più delle rivendicazioni 8 a 10, caratterizzato dal fatto che in luogo di una sola camera di reazione per l’analita in esame e/o per l’analita di controllo e/o per l’analita di verifica, sono previste più camere di reazione, preferibilmente raggruppare in gruppi di cinque camere di reazione comprese in un dispositivo integrato di reazione. 12. Sistema secondo una o più delle precedenti rivendicazioni 8 a 11 in cui, almeno alcuni degli organi di alimentazione e/o delle unità di lavaggio possono essere costituiti da un comune organo o possono essere montati su un comune sistema di movimentazione e/o collegati a comuni impianti di distribuzione di solventi o liquidi di lavaggio.
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