IT201800007541A1 - Casco di protezione con meccanismo di sollevamento/abbassamento della visiera - Google Patents

Casco di protezione con meccanismo di sollevamento/abbassamento della visiera Download PDF

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IT201800007541A1
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IT
Italy
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helmet
visor
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IT102018000007541A
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English (en)
Inventor
Alberto Salvetti
Roberto Tassi
Luca Pessina
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Nolangroup Spa
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Description

DESCRIZIONE dell'invenzione avente per titolo:
"Casco di protezione con meccanismo di sollevamento/abbassamento della visiera"
CAMPO DELL'INVENZIONE
La presente invenzione riguarda un casco di protezione, ad esempio del tipo utilizzato in ambito motoristico e in particolare con veicoli privi di abitacolo, comprendente, oltre ad una imbottitura destinata ad accogliere la testa dell'utilizzatore e ad almeno una calotta interna in materiale assorbente gli urti, quale il polistirene espanso, almeno una calotta esterna rigida che definisce una apertura frontale per il viso di un utilizzatore, nonché una visiera sollevabile ed abbassabile rispetto a tale apertura frontale, grazie ad un relativo meccanismo, e che permetta di vincolare in modo reversibile la visiera al casco.
Più in dettaglio, la presente invenzione concerne un casco di protezione dotato di una calotta esterna rigida, ad esempio in materiale composito o in policarbonato o ancora in altro materiale termoplastico idoneo, ed almeno una visiera protettiva, normalmente realizzata in policarbonato trasparente, vincolata alla calotta esterna tramite un relativo meccanismo di sollevamento/abbassamento che la rende almeno girevole tra una posizione abbassata di intercettazione, almeno parziale, dell'apertura frontale del casco ed una posizione sollevata di completo disimpegno da quest'ultima.
TECNICA ANTERIORE NOTA
È tecnica nota dotare i caschi di protezione, in particolare ad uso motociclistico o motoristico in genere, di un meccanismo di sollevamento/abbassamento della visiera protettiva rispetto all'apertura frontale del casco che consenta la rotazione della visiera attorno ad un determinato asse. Tali meccanismi possono inoltre fornire delle posizioni intermedie per la visiera. Con la visiera protettiva totalmente abbassata, essa risulta prossima alla calotta esterna e aderente alle guarnizioni, se presenti, o comunque i lati della cornice che delimitano l'apertura frontale; quando la visiera è sollevata in una posizione intermedia di parziale intercettazione dell'apertura frontale, la distanza tra visiera e guarnizioni, o tra visiera e i lati dell'apertura frontale, permette un adeguato afflusso di aria internamente al casco, mentre quando la visiera è completamente sollevata, essa rimane in stretta prossimità della calotta esterna, riducendo ingombri e fronte di incidenza con il flusso d'aria che la colpisce durante il moto del veicolo.
Ulteriormente, un simile meccanismo di sollevamento/abbassamento può altresì consentire che la visiera sia disposta a filo con le estremità della calotta esterna che circondano la suddetta apertura frontale quando è nella sua posizione completamente abbassata e nel contempo possa essere agevolmente sollevata dall'utente grazie alla traslazione della stessa visiera protettiva in allontanamento dall'apertura frontale permessa da tale meccanismo di sollevamento/abbassamento.
Si noti che, per semplicità, qui e nel seguito si intenderà che la visiera protettiva del casco si trova nella sua posizione di completo abbassamento quando essa copre interamente, o quasi interamente, la suddetta apertura frontale del casco e si trova invece nella sua posizione di completo sollevamento, quando essa non interferisce del tutto, o quasi, con tale apertura frontale.
Le varie strutture note, se pur efficaci presentano una elevata complessità costruttiva. A causa di ciò sono di difficile e costosa produzione.
Oltretutto, dato l'elevato numero di elementi che devono cooperare tra loro, risulta complesso per l'utente montare e smontare la visiera dal casco.
È uno scopo della presente invenzione quello di realizzare un casco di protezione dotato di un meccanismo di sollevamento/abbassamento della visiera protettiva che consenta una movimentazione della visiera protettiva in modo efficace, strutturalmente non complesso.
Un altro scopo della presente invenzione è quello di fornire un casco di protezione avente un meccanismo di sollevamento/abbassamento della visiera protettiva che permetta ad un utente di montare e smontare agilmente la visiera protettiva dal casco. È un ulteriore scopo della presente invenzione quello di realizzare un casco di protezione che consenta una efficiente gestione del sollevamento e abbassamento della relativa visiera protettiva tramite un relativo meccanismo di sollevamento/abbassamento che sia facilmente implementabile sul casco stesso.
RIEPILOGO DELL'INVENZIONE
Questi ed altri scopi sono raggiunti dal casco di protezione secondo forme di realizzazione della presente invenzione, secondo una o più delle allegate rivendicazioni. È in particolare oggetto della presente invenzione un casco secondo la prima rivendicazione indipendente, mentre aspetti preferiti sono indicati nelle successive rivendicazioni da essa dipendente.
Secondo un aspetto della presente invenzione, un casco di protezione comprende una calotta interna di assorbimento degli urti e una calotta esterna rigida che definiscono una apertura frontale per il viso di un utente, nonché una visiera protettiva almeno girevole tra una posizione abbassata di intercettazione, almeno parziale, della apertura frontale ed una posizione sollevata di disimpegno dall'apertura frontale. Il casco comprende inoltre un meccanismo di sollevamento/abbassamento (e di vincolo/svincolo) della visiera protettiva, ed il meccanismo di sollevamento/abbassamento a sua volta comprende:
almeno un elemento di base, vincolato in modo mobile o solidale con, o di pezzo con, la calotta esterna, disposto in posizione laterale rispetto all'apertura frontale;
almeno un perno di fissaggio vincolato entro una relativa apertura della visiera protettiva.
L'elemento di base comprende una sede atta ad accogliere in modo reversibile il perno di fissaggio. In particolare, il meccanismo comprende almeno un elemento di contrasto elastico per il perno di fissaggio, e l'elemento di base comprende un dispositivo di sblocco, atto a svincolare il perno di fissaggio dalla sede. Più in dettaglio, il dispositivo di sblocco è configurato in modo da agire sull'elemento di contrasto elastico, per svincolare il perno di fissaggio dalla sede.
Un meccanismo di sollevamento/abbassamento così realizzato risulta di realizzazione non complessa, e risulta quindi di semplice ed economica realizzazione.
In particolare, l'interazione tra il perno di fissaggio, l'elemento di contrasto elastico, e il dispositivo di sblocco permette di definire in modo semplice una condizione in cui la visiera è trattenuta nella relativa sede, ed una condizione in cui la visiera può agilmente essere smontata dal casco. Gli elementi di contrasto elastico permettono inoltre di accoppiare nuovamente la visiera al casco in modo semplice e veloce.
La presente soluzione fornisce dunque un meccanismo che permette un semplice accoppiamento reversibile della visiera al casco.
Secondo un possibile aspetto, il dispositivo di sblocco è mobile in traslazione entro detto elemento di base.
Secondo un possibile aspetto, il dispositivo di sblocco comprende almeno una porzione, preferibilmente almeno una protuberanza, atta a movimentare e/o deformare l'almeno un elemento di contrasto elastico.
Secondo un possibile aspetto, l'elemento di contrasto elastico comprende un corpo accoppiato ad una molla.
Secondo un possibile aspetto, l'elemento di contrasto elastico comprende una superficie inclinata atta a cooperare con il perno di fissaggio, in modo tale che una traslazione del perno di fissaggio in avvicinamento all'elemento di contrasto elastico causi una movimentazione e/o una deformazione dell'elemento di contrasto elastico per permettere l'inserimento del perno di fissaggio entro la sede.
In altre parole, quando un utente accoppia la visiera al casco, ovvero avvicina il perno di fissaggio alla relativa sede, il perno entra a contatto con l'elemento di contrasto elastico, che oppone una limitata resistenza, permettendo dunque ad un utente di inserire facilmente il perno entro la sede.
Secondo un possibile aspetto, l'elemento di contrasto elastico presenta una superficie di accoppiamento, atta a cooperare con il perno di fissaggio, in modo tale che, quando il perno di fissaggio è inserito entro la sede, una traslazione del perno di fissaggio in allontanamento dalla sede sia ostacolato, e preferibilmente sia sostanzialmente impedito, dalla cooperazione tra il perno di fissaggio e la superficie di accoppiamento. Con "sostanzialmente impedito" si vuole intendere che la rimozione della visiera dal casco è possibile solo applicando una forza notevole alla visiera, eventualmente causando la deformazione o la rottura del casco, ovvero che non è possibile con un uno normale del casco.
Secondo un ulteriore possibile aspetto, l'elemento mobile comprende una porzione dentata, atta a cooperare con una o più protuberanze della visiera. Ciò permette di definire delle posizioni di apertura intermedia della visiera.
Secondo un altro possibile aspetto, l'elemento di base comprende una porzione di accoglimento, realizzata nella calotta esterna o vincolata in modo solidale alla calotta esterna, in cui il corpo è vincolato, in modo preferibilmente ruotabile, alla porzione di accoglimento. Ciò fornisce un ulteriore grado di libertà alla visiera.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Questi ed altri aspetti della presente invenzione verranno qui descritti più dettagliatamente, a titolo solo esemplificativo e senza alcun intento limitativo, con riferimento alle figure allegate, in cui:
la figura 1 è una vista laterale di un caso secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;
- la figura 2 è una vista prospettica del meccanismo di sollevamento/abbassamento della visiera del casco di figura 1;
la figura 3 è una vista prospettica da un'inquadratura opposta rispetto a quanto mostrato in figura 2;
la figura 4 è una vista in dettaglio dell'elemento di base del meccanismo di figura 2;
la figura 4a è un dettaglio di figura 4;
la figura 5 è una vista analoga a quella di figura 4, ma da una inquadratura opposta;
la figura 5a è una vista in dettaglio del perno e del relativo elemento magnetico atti a cooperare con la visiera, secondo la prospettiva di figura 5; la figura 5b è una vista ingrandita dell'elemento di contrasto elastico;
la figura 6 è una vista parziale di un dettaglio della visiera;
la figura 6a è una vista ingrandita della guida dell'elemento di base; le figure 6b e 6c sono viste schematiche dell'accoppiamento tra la guida di figura 6a ed il perno di aggancio della visiera, in posizioni differenti della visiera rispetto alla calotta;
le figure 7a - 7b - 7c rappresentano fasi successive di accoppiamento del perno della visiera con la sede della calotta;
le figure 7d - 7f sono viste schematiche di quanto mostrato nelle figure 7a -7c;
la figura 8 è una vista parziale di elementi del casco di figura 1, lungo il piano B-B di figura 1, in cui la visiera è mostrata separata dal casco; la figura 9 è una vista parziale di elementi del casco di figura 1, lungo il piano A-A di figura 1;
- la figura 10 è una vista di un perno di una forma di realizzazione alternativa;
la figura 11 è una vista di un corpo atto ad accoppiarsi col perno di figura 10;
le figure 12a e 12b sono viste schematiche che mostrano l'accoppiamento tra il perno ed il corpo di figure 10 e 11.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA DI UNA FORMA DI REALIZZAZIONE PREFERITA DELL'INVENZIONE
Con riferimento in generale alle figure allegate, il casco di protezione 1 secondo la presente invenzione, preferibilmente adatto all'uso con veicoli privi di abitacolo, quali i motocicli o le motoslitte, comprende secondo tecnica nota una calotta esterna rigida 2, ad esempio realizzata in policarbonato o ABS (Acrilonitrile Butadiene Stirene), o ancora in fibra di vetro, o fibra di carbonio o aramidica (es.: Kevlar<®>), ecc.. La calotta esterna rigida 2 (d'ora in poi anche "calotta 2") è tipicamente rivestita internamente da uno strato (indicato anche come "calotta interna", non mostrato nelle figure) realizzato in un materiale capace di assorbire eventuali urti, quale il polistirene espanso. Una imbottitura, non mostrata in dettaglio, ad esempio in gommapiuma, è tipicamente disposta internamente al casco 1 per favorire il comfort dell'utilizzatore. Nella calotta 2 è definita almeno una apertura frontale 3 del casco di protezione 1, che lascia scoperta parte del viso, e in particolare almeno gli occhi, dell'utilizzatore del casco 1. Tale apertura frontale 3 è suscettibile di essere coperta, almeno parzialmente, da una visiera protettiva 4, solitamente trasparente, vincolata in modo almeno girevole alla calotta 2 del casco stesso.
La visiera protettiva 4 (d'ora in poi anche "visiera 4") è normalmente realizzata in un materiale polimerico quale il policarbonato, ed è vincolata alla calotta esterna 2 del casco di protezione 1 tramite un meccanismo 10 di sollevamento/abbassamento della stessa visiera 4. In particolare, il meccanismo di sollevamento/abbassamento (per semplicità chiamato anche "meccanismo 10") consente alla visiera protettiva 4 di essere sollevata ed abbassata tra una posizione di intercettazione, almeno parziale e preferibilmente completa, della apertura frontale 3 del casco 1 ed una posizione di disimpegno, completo o quasi completo, da tale apertura frontale 3. Come noto, la suddetta posizione di intercettazione assunta dalla visiera protettiva 4 coincide con la posizione di completo abbassamento, mentre la suddetta posizione di disimpegno corrisponde alla posizione di completo sollevamento della visiera 4 stessa.
Il meccanismo 10 comprende almeno un elemento di base 12, vincolato in modo mobile o solidale con, o almeno parzialmente di pezzo con, la calotta 2. Tale meccanismo risulta disposto in posizione laterale rispetto all'apertura frontale 3.
L'elemento di base 12 è tipicamente composto da più componenti. Almeno parte di tali componenti può essere realizzata di pezzo, o comunque vincolata in modo solidale alla calotta 2.
Nella forma di realizzazione mostrata, l'elemento di base comprende un corpo 13, vincolato ad una porzione di accoglimento 15 realizzata nella calotta 2. Il corpo 13 è vincolato in modo ruotabile, con una limitata libertà di rotazione, rispetto alla porzione di accoglimento 15. Un elemento di richiamo elastico 132 regola la rotazione relativa tra corpo 13 e porzione di accoglimento 15. In una possibile forma di realizzazione, il corpo 13 è vincolato in modo ruotabile alla porzione di accoglimento 15 in modo analogo a quanto descritto in EP 3132702 Al.
Un coperchio 14 è atto a coprire il corpo 13. Il coperchio 14 è preferibilmente forato, in modo da permettere il passaggio di almeno parte di un perno di fissaggio 41 (meglio descritto in seguito) vincolato in modo solidale alla visiera 4.
Come sopra anticipato, la soluzione mostrata nelle figure rappresenta solo una possibile forma di realizzazione di un casco 1 secondo la presente invenzione. Diverse varianti sono possibili. A scopo esemplificativo alcune possibili forme di realizzazione alternative sono elencate nel seguito (tale elenco non è da considerarsi esaustivo). In una possibile variante, il coperchio 14 non è presente.
In una ulteriore possibile variante, il coperchio 14 è realizzato di pezzo con il corpo 13. In una ulteriore possibile variante, la porzione di accoglimento 15 è un elemento distinto dalla calotta 2 e, tipicamente, vincolato in modo solidale alla stessa.
In una ulteriore possibile variante, il corpo 13 è vincolato in modo solidale alla porzione di accoglimento 15.
In una ulteriore possibile variante, il corpo 13 è realizzato di pezzo con la calotta 2. Ulteriori possibili varianti presentano delle combinazioni di caratteristiche delle varianti sopra descritte.
In generale, l'elemento di base 12 è configurato per vincolarsi alla calotta 2, e per ricevere in modo ruotabile e reversibile al perno di fissaggio 41.
Per cooperare con il perno di fissaggio 41 (d'ora in poi anche "perno 41"), meglio descritto in seguito, l'elemento di base 12 comprende almeno una sede 130 atta ad accogliere, o comunque a vincolarsi, in modo reversibile al perno 41. In particolare, la sede 130 è conformata in modo da permettere al perno 41 di ruotare rispetto all'elemento di base, pur essendo trattenuto in modo reversibile dalla stessa. Tipicamente, tale effetto è ottenuto permettendo uno scivolamento tra perno di fissaggio 41 e sede 130.
Preferibilmente, la sede 130 presenta almeno un elemento di contrasto elastico 131. Nella forma di realizzazione mostrata, sono presenti due elementi di contrasto elastico 131, disposti affacciati tra di loro.
Per "elemento di contrasto elastico" si intende un elemento che è mobile e/o deformabile (o comunque cedevole) in modo elastico.
Nella forma di realizzazione mostrata, gli elementi di contrasto elastico 131 sono elementi a molla. In particolare, secondo una forma di realizzazione preferita, gli elementi di contrasto elastico presentano un corpo 131a vincolato ad una molla 131b. Il corpo 131a è quindi mobile, e la sua movimentazione è contrastata dalla molla 131b. Tipicamente la molla 131b spinge gli elementi di contrasto elastico in una posizione di "chiusura" della sede 130, ovvero in una posizione che non permette l'inserimento o la fuoriuscita del perno nella o dalla sede 130 senza spostare gli elementi di contrasto elastico 131.
Preferibilmente, gli elementi di contrasto elastico 131 sono conformati in modo che, quando entrano in contatto con il perno 41, questi consentano (ovvero non si oppongano a, o si oppongano con limitata resistenza) l'avvicinamento del perno 41 alla calotta 2 e l'ingresso del perno 41 nella sede 130. Ulteriormente, gli elementi di contrasto elastico 131 sono conformati in modo da opporre resistenza ad un movimento di allontanamento tra perno 41 e calotta 2 se il perno è entro la sede 130. Preferibilmente, a tal scopo, gli elementi di contrasto elastico 131 (d'ora in poi anche "elementi di contrasto") sono svasati, o comunque dotati di una superficie SI inclinata (si vedano in particolare le figure 7a - 7f), che si affaccia tipicamente verso l'esterno del casco (ovvero non si affaccia alla calotta 2). Il contatto tra il perno 41 contro gli elementi di contrasto elastico 131, in direzione di avvicinamento del perno 41 alla calotta 2, causa un allontanamento tra gli elementi di contrasto elastico. In particolare, nella forma di realizzazione mostrata, il perno 41 scivola lungo la superficie SI di ciascun elemento di contrasto 131, causandone la separazione, e contrastando l'azione della molla 131b. La superficie SI è tipicamente disposta sul corpo 131a degli elementi di contrasto elastico 131.
Nella forma di realizzazione mostrata, come meglio discusso in seguito, il perno 41 presenta una flangia 41a, o comunque una protrusione o porzione atta a cooperare con gli elementi di contrasto 131. Con particolare riferimento alle figure 7a - 7f, quando il perno 41 si avvicina alla calotta, la flangia 41a spinge la superficie inclinata SI degli elementi di contrasto 131, in modo da allontanarli, contrastando l'azione della molla 131b, e poterli oltrepassare. Quando il perno 41 si trova entro la sede (come visibile in figura 7c, e nella vista schematica 7f), una eventuale movimentazione del perno 41 in allontanamento dalla calotta 2 (ovvero una movimentazione verso destra, considerando l'orientamento di figura 7c e 7f), è ostacolato dall'impegno tra gli elementi di contrasto 131 ed il perno 41, ed in particolare tra perno 41 ed una superficie di accoppiamento S2 degli elemento di contrasto 131. Tale superficie di accoppiamento S2, quando accoppiata alla flangia 41a, è disposta in modo interferente con la flangia 41a, ed è tipicamente disposta in modo sostanzialmente parallelo alla flangia 41a.
La descrizione di cui sopra si applica anche a degli elementi di contrasto elastico 131 che siano elasticamente deformabili, eventualmente privi di molla. In altre parole, l'accoppiamento tra il perno 41 e l'elemento di contrasto elastico 131 potrebbe essere sostanzialmente a scatto, o comunque un accoppiamento di forma. Ad esempio una prima superficie (analoga alla superficie inclinata SI) potrebbe essere deformata dall'avvicinamento del perno 41 alla sede 130, favorendone l'ingresso. Una seconda superficie (analoga alla superficie di accoppiamento) potrebbe invece accoppiarsi in modo sostanzialmente indeformabile al perno 41 quando questo è entro la sede 130, in modo da contrastarne la fuoriuscita.
L'elemento di base 12 comprende un dispositivo di sblocco 16, configurato per permettere di svincolare il perno 41 dalla sede 130.
Preferibilmente, il dispositivo di sblocco 16 è mobile, in modo che la movimentazione dello stesso operi sulla sede 130 (ed in particolare sugli elementi di contrasto elastico 131), così che il perno 41 possa svincolarsi dalla sede 130. In particolare, il dispositivo di sblocco 16 è preferibilmente almeno traslabile rispetto alla calotta 2.
Secondo un possibile aspetto, il dispositivo di sblocco 16 comprende una maniglia 16b, o un simile elemento, che permetta ad un utente di afferrare ed operare il dispositivo di sblocco 16.
Con riferimento alla forma di realizzazione mostrata nelle figure, il dispositivo di sblocco 16 comprende preferibilmente almeno una protuberanza 16a (Fig. 4a) atta a cooperare con almeno una superficie inclinata (o almeno in parte inclinata) 131c (Fig. 5b) degli elementi di contrasto 131. Tipicamente, il numero di protuberanze 16a è pari al numero di elementi di contrasto 131. Nelle figure sono infatti visibili due elementi di contrasto 131 e due protuberanze 16a del dispositivo di sblocco 16.
Movimentando il dispositivo di sblocco 16 (verso il basso con riferimento aN'orientamento dei pezzi mostrato in figura 4a), le protuberanze 16a si accoppiano con delle pareti inclinate 131c degli elementi di contrasto 131, in modo da separarli.
Secondo un possibile aspetto, il dispositivo di sblocco 16 comprende delle protrusioni 16d atte a favorire la movimentazione del perno 41 in direzione assiale al perno stesso. In particolare, dopo che il perno 41 si è svincolato dagli elementi di contrasto 131, le protrusioni 16d entrano in contatto con la parte inferiore della flangia 41a presente sul perno 41. Non essendo più presente l'ostacolo rappresentato dalle superfici di accoppiamento S2 degli elementi di contrasto 131, l'accoppiamento tra queste le protrusioni 16d e il perno 41 determina una traslazione assiale verso l'esterno della visiera che viene di conseguenza gradualmente allontanata ed espulsa dalla sede 130. Preferibilmente, la movimentazione del dispositivo di sblocco 16 nella direzione che permette di svincolare il perno 41 dalla sede 130 è ostacolata da una molla 16c, o da un simile dispositivo elastico. Il dispositivo di sblocco 16 è preferibilmente posto tra il corpo 13 ed il coperchio 14. In tal modo quando l'elemento di sblocco 16 non viene azionato resta automaticamente posizionato al di sotto del coperchio 14 e le sue protrusioni 16d non ostacolano il possibile ingresso del perno 41 della visiera nella sede 12.
Sono comunque possibili forme di realizzazione in cui, per svincolare il perno 41 dalla sede 130, è sufficiente esercitare una forza superiore ad una certa soglia, in modo da movimentare e/o deformare gli elementi di contrasto 131. Per motivi di sicurezza, tale forza deve essere sufficientemente alta, in modo da evitare che la visiera 4 si sganci dalla calotta 2. In tali forme di realizzazione il dispositivo di sblocco potrebbe essere assente.
Secondo una possibile forma di realizzazione, l'elemento di base 12 comprende una porzione dentata 133, atta a cooperare con una o più protuberanze 4b della visiera 4. L'accoppiamento tra protuberanze 4b e porzione dentata 133 permette di definire una posizione angolare stabile della visiera 4 rispetto alla calotta 2. Operando una forza superiore ad una certa soglia sulla visiera 4, è possibile movimentare e/o deformare elasticamente la porzione dentata 133 (comprimendo ad esempio delle molle 133a), in modo da permettere alla visiera 4 di muoversi rispetto alla citata posizione stabile. Preferibilmente, inoltre, la porzione di base 12 è dotata di una guida 151, atta a cooperare con un perno di aggancio 4c della visiera 4. Il perno di aggancio 4c, presenta preferibilmente, in vista laterale, una conformazione sostanzialmente ad "L", in modo che una porzione del perno di aggancio si accoppi alla guida 151. In particolare, la guida 151 presenta una scanalatura 151a a profondità variabile lungo la propria lunghezza. Il perno di aggancio 4c può essere realizzato di pezzo con la visiera, oppure un elemento vincolato ad essa.
Il perno di aggancio 4c si accoppia dunque con la guida 151 in modo tale che una sua parte (tipicamente il lato corto della "L") entri almeno parzialmente nella scanalatura 151a, come schematicamente mostrato in figura 6b. In tale condizione, l'accoppiamento tra il perno di aggancio 4c e la scanalatura 151a della guida 151 contribuisce ad impedire un distacco accidentale tra la visiera 4 e la calotta 2. La scanalatura 151a è conformata in modo tale che quando la visiera 4 si trova in posizione di massima apertura la sua altezza sia nulla, come mostrato schematicamente in figura 6c. In tale condizione il perno di aggancio 4c non è trattenuto dalla guida 151. Nelle altre posizione della visiera 4, invece, si ha preferibilmente l'accoppiamento tra perno di aggancio 4c e scanalatura 151a tale da impedire una movimentazione in allontanamento tra calotta 2 e visiera 4.
In questo modo solo quando la visiera 4 si trova nella sua posizione di massima apertura è possibile effettuare la rimozione della visiera 4 dalla calotta 2.
Secondo un possibile aspetto, la scanalatura 151a può presentare degli incavi, atti a definire delle posizioni predefinite per il perno di aggancio 4c (e dunque per la visiera). Tali posizioni presentano tipicamente una certa stabilità, tali per cui delle piccole forze non sono sufficienti a movimentare il perno di aggancio 4c in uscita da uno degli incavi. Il perno 41 è vincolabile in modo solidale alla visiera 4, ad esempio mediante inserimento entro una relativa apertura 4a della visiera 4. Il perno 41 è inoltre configurato per cooperare con la sede 130, in modo da permettere selettivamente di vincolare e svincolare la visiera 4 dalla calotta 2.
Come anticipato, in una possibile forma di realizzazione, il perno 41 presenta una flangia 41a atta a selettivamente vincolarsi e svincolarsi, in modo sostanzialmente "a scatto", con gli elementi di contrasto 131 della sede 130.
Con riferimento alle figure, in una possibile forma di realizzazione, il perno 41 presenta una base 41b, sostanzialmente bidimensionale, da cui protrude un elemento cilindrico cavo 41c. La flangia 41a è ricavata sulla parete esterna dell'elemento cilindrico 41c. Si noti come per "flangia" si intende una qualsiasi porzione o protrusione che sporge lateralmente all'elemento cilindrico cavo 41c.
Si noti, che in una possibile variante, il perno 41 potrebbe essere dotato di una scanalatura, entro cui potrebbe accoppiarsi, ad esempio mediante un accoppiamento a scatto, una porzione di un relativo elemento di contrasto 131.
Secondo un possibile aspetto, il meccanismo 10 comprende almeno un primo ed un secondo elemento di accoppiamento magnetico 11a, 11b. Tipicamente, almeno uno dei due elementi di accoppiamento magnetico 11a, 11b è un magnete, mentre l'altro elemento può essere in materiale magnetico o ferromagnetico. Per comodità di descrizione, tali elementi verranno d'ora in poi riferiti anche come "elementi magnetici", senza voler escludere che uno di tali elementi possa essere in realtà realizzato almeno in parte in materiale ferromagnetico.
Il primo elemento magnetico 11a è vincolato, o realizzato di pezzo, con il perno di fissaggio 41. Nella forma di realizzazione mostrata, il primo elemento magnetico Ila è un magnete, inserito entro l'elemento cilindrico 41c del perno 41. Una porzione del perno 41 potrebbe essere realizzata in materiale magnetico o ferromagnetico. Tale forma di realizzazione rientra nella definizione "elemento magnetico realizzato di pezzo con il perno 41".
Un secondo elemento magnetico 11b è vincolato a, o realizzato di pezzo con, l'elemento base 12. Nella forma di realizzazione mostrata, il secondo elemento magnetico llb è un magnete vincolato al coperchio 14 dell'elemento base 12.
Gli elementi magnetici 11a, 11b sono disposti in modo che, quando la visiera 4 è montata sulla calotta 2, i due elementi magnetici siano sufficientemente vicini da attrarsi l'un l'altro, in modo da contrastare la rimozione della visiera 4 dalla calotta 2. In particolare, secondo un aspetto preferito, sopra descritto, il perno 41, per inserirsi entro la sede 130, deve movimentare e/o deformare degli elementi di contrasto 131. Gli elementi magnetici sono dunque preferibilmente conformati e disposti in modo che, quando il perno 41 è disposto in prossimità della sede 130, la forza di attrazione tra i due elementi magnetici Ila, llb sia maggiore della resistenza degli elementi di contrasto 131. In altre parole, l'avvicinamento dei due elementi magnetici 11a, 11b, è sufficiente a causare l'inserimento del perno 41 entro la sede 130, senza la necessità di ulteriori forze esterne, in particolare senza la necessità di una spinta da parte dell'utente.
In una possibile forma di realizzazione, mostrata nelle figure 10 - 12b, la flangia 41a coopera con almeno un dente 134. Preferibilmente sono presenti due o più denti 134. La seguente descrizione, per semplicità, discute il caso di due denti 134, ma sia applica anche ad un numero differente, ovvero superiore o inferiore, di denti 134. Il perno 41 è ruotabile rispetto ai denti 134 (o al singolo dente 134), in modo da definire delle posizioni relative tra flangia 41a e denti 134 in cui i denti 134 si accoppiano alla flangia 41a, ostacolando un allontanamento del perno 41 dalla calotta 2, e delle posizioni relative in cui tale movimento non è ostacolato.
I denti 134 sono vincolati in modo solidale all'elemento di base 12, preferibilmente al corpo 13. La flangia 41a presenta delle porzioni mancanti 41b, che possono essere poste in corrispondenza dei denti 134. In particolare, i denti 134 sono disposti sull'elemento di base 12 in modo che quando il perno 41 viene avvicinato alla calotta 2, in modo da essere inserito nella sede 130, i denti 134 siano disposti in corrispondenza delle porzioni mancanti 41b della flangia 41a. Il movimento del perno 41 non è quindi ostacolato dalla presenza dei denti 134. Tipicamente, la corrispondenza tra denti 134 e porzioni 41b avviene in corrispondenza di una posizione di completa apertura della visiera 4. Successivamente, quando il perno 41 è inserito nella sede 130, e la visiera viene almeno parzialmente chiusa, il dente 134 (ed in particolare la testa del dente 134) si trova in corrispondenza della flangia 41a. Un eventuale allontanamento del perno 41 dalla sede 2 è dunque ostacolato anche dall'impegno tra i denti 134 e la flangia 41a del perno.
Si noti che nelle figure 10 - 12b sono mostrati solo alcuni elementi del casco 1. I restanti elementi sono sostanzialmente identici a quelli della forma di realizzazione di figure 1 - 9. Delle lievi modifiche nella forma possono essere effettuate a tali elementi in modo da garantire spazio sufficiente ai denti 134.
In uso, una visiera 4 è inizialmente separata dalla calotta 2. In seguito, la visiera viene avvicinata alla calotta 2, in modo da portare il perno 41 in prossimità della relativa sede 130.
Come sopra anticipato, secondo un aspetto preferito, grazie a tale avvicinamento, la visiera 4 viene automaticamente agganciata alla calotta 2. L'attrazione tra i due elementi magnetici permette infatti al perno 41 di entrare nella sede 130. In particolare, con riferimento alla forma di realizzazione preferita sopra descritta, l'attrazione tra gli elementi magnetici Ila, llb permette al perno 41 di movimentare e/o deformare gli elementi di contrasto 131 della sede 130.
Tale situazione è mostrata nelle figure 7a - 7c ed è ulteriormente schematizzata nelle figure 7d - 7f. In figura 7a e 7d, il perno 41 è posto in prossimità della sede 130. In figura 7b e 7e, il perno 41 è ulteriormente movimentato verso la sede 130 ed entra in contatto con gli elementi di contrasto 131, in modo da movimentarli, separandoli. In particolare, secondo la forma di realizzazione mostrata, la flangia 41a coopera con la superficie inclinata SI degli elementi di contrasto 131.
In figura 7c e 7f, il perno 41 è entrato definitivamente nella sede 130. In particolare, nella forma di realizzazione mostrata, la flangia 41a ha oltrepassato gli elemento di contrasto 131. La visiera 4 è dunque vincolata in modo ruotabile alla calotta 2.
Il perno 41 può infatti ruotare entro la sede 130. Nel caso sia necessario svincolare la visiera 4 dalla calotta 2, occorre rimuovere il perno 41 dalla sede 130. Tipicamente, la sede 130 ostacola tale movimento. Con riferimento alla forma di realizzazione mostrata, il perno 41 si trova nella condizione di figura 7c. Una eventuale movimentazione della visiera 4 in allontanamento dalla calotta 2 (ovvero una movimentazione verso destra, considerando l'orientamento di figura 7c), è ostacolata dall'impegno tra la flangia 41a e la superficie di accoppiamento S2 degli elementi di contrasto 131.
Si noti che la forma di realizzazione mostrata nelle figure e qui discussa in dettaglio prevede che gli elementi di contrasto siano dotati di superfici inclinate S1, mentre la superficie laterale del perno 41 è sostanzialmente parallela all'asse del perno stesso. Forme di realizzazione alternative ed equivalenti prevedono che anche (o solo) il perno 41 sia dotato di superfici inclinate. È dunque possibile prevedere delle soluzioni alternative ed equivalenti che implementano delle inversioni cinematiche rispetto a quanto mostrato.
Per permettere la movimentazione del perno 41, un utente opera quindi preferibilmente sul dispositivo di sblocco 16.
Nella forma di realizzazione mostrata, un utente opera sulla maniglia 16b per spingere il dispositivo di sblocco 16. In tal modo, le protuberanze 16a entrano in contatto con le pareti inclinate 131c presenti sugli elementi di contrasto 131, separandoli. Grazie a ciò, gli elementi di contrasto 131 risultano sufficientemente distanziati da permettere la rimozione del perno 41 dalla sede 130, e quindi la separazione della visiera 4 dalla calotta 2. Continuando ad esercitare la spinta sul dispositivo di sblocco 16, le protrusioni 16d iniziano ad agire sul perno 41 provocando un allontanamento assiale della visiera 4 dalla sede 130, cioè un'espulsione della stessa dal meccanismo 10.
Nella forma di realizzazione mostrata l'azionamento del dispositivo di sblocco può inoltre essere effettuato solo quando la visiera 4 si trova nella sua posizione di massima apertura. In tale configurazione il perno di aggancio 4c non è trattenuto dalla guida scanalata 151 e di conseguenza la visiera 4 può essere definitivamente allontanata dal meccanismo 10 del casco.
Con riferimento alla forma di realizzazione di figure 10 - 12b, nella posizione di chiusura, oltre agli elementi sopra citati, anche l'impegno tra i denti 134 e la flangia 41a ostacola la rimozione della visiera. In posizione di apertura, invece, i denti 134 sono posti in corrispondenza delle porzioni mancanti 41b, in modo che la movimentazione del perno 41 non sia ostacolata dai denti 134.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Casco di protezione (1) comprendente una calotta esterna rigida (2), una apertura frontale (3) in detta calotta rigida per il viso di un utente, una visiera protettiva (4) almeno girevole tra una posizione abbassata di intercettazione, almeno parziale, della apertura frontale (3) ed una posizione sollevata di disimpegno da detta apertura frontale (3), e di un meccanismo (10) di sollevamento/abbassamento della visiera protettiva (4), il meccanismo (10) di sollevamento/abbassamento comprendendo: • almeno un elemento di base (12), vincolato in modo mobile o solidale con, o di pezzo con, la calotta esterna (2), disposto in posizione laterale rispetto a detta apertura frontale (3); • almeno un perno di fissaggio (41) vincolato entro una relativa apertura (4a) della visiera protettiva (4); in cui detto elemento di base (12) comprende una sede (130) atta ad accogliere in modo ruotabile e reversibile detto perno di fissaggio (41); in cui detta sede (130) di detto elemento di base (12) comprende almeno un elemento di contrasto elastico (131) per detto perno di fissaggio (41); in cui detto elemento di base (12) comprende un dispositivo di sblocco (16), configurato in modo da agire sull'elemento di contrasto elastico (131) per svincolare il perno di fissaggio (41) dalla sede (130).
  2. 2. Casco (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto elemento di base (12) comprende un corpo (13) ed un coperchio (14) vincolato a detto corpo (13).
  3. 3. Casco (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto dispositivo di sblocco (16) è mobile in traslazione entro detto elemento di base (12).
  4. 4. Casco (1) secondo la rivendicazione una delle precedenti rivendicazioni, in cui detto dispositivo di sblocco (16) comprende una porzione, preferibilmente almeno una protuberanza (16a), atta a movimentare e/o deformare detto almeno un elemento di contrasto elastico (131).
  5. 5. Casco (1) secondo una delle precedenti rivendicazioni, in cui detto elemento di contrasto elastico (131) comprende un corpo (131a) accoppiato ad una molla (131b).
  6. 6. Casco (1) secondo una delle precedenti rivendicazioni, in cui detto elemento di contrasto elastico (131) comprende una superficie inclinata (SI) atta a cooperare con detto perno di fissaggio (41), in modo tale che una traslazione del perno di fissaggio (41) in avvicinamento a detto elemento di contrasto elastico (131) causi una movimentazione e/o deformazione di detto elemento di contrasto elastico (131) per permettere l'inserimento del perno di fissaggio (41) entro la sede (130).
  7. 7. Casco (1) secondo una delle precedenti rivendicazioni, in cui detto elemento di contrasto elastico presenta una superficie di accoppiamento (S2), atta a cooperare con detto perno di fissaggio, in modo tale che, quando il perno di fissaggio (41) è inserito entro la sede (130), una traslazione del perno di fissaggio (41) in allontanamento da detta sede sia ostacolato, e preferibilmente sia sostanzialmente impedito, dalla cooperazione tra detto perno di fissaggio e detta superficie di accoppiamento (S2).
  8. 8. Casco (1) secondo una delle precedenti rivendicazioni, in cui detto dispositivo di sblocco (16) comprende almeno una protrusione (16d) atta a cooperare con detto perno di fissaggio (41) in modo da movimentare assialmente detto almeno un perno di fissaggio (41) per allontanare detta visiera (4) dalla sede (130) del meccanismo (10).
  9. 9. Casco (1) secondo una delle precedenti rivendicazioni, in cui detto elemento di base (12) comprende una porzione dentata (133), atta a cooperare con una o più protuberanze (4b) di detta visiera (4).
  10. 10. Casco (1) secondo una delle precedenti rivendicazioni in cui detto elemento di base (12) comprende una porzione di accoglimento (15), realizzata in detta calotta esterna (2) o vincolata in modo solidale a detta calotta esterna (2), in cui detto corpo (13) è vincolato, in modo preferibilmente ruotabile, a detta porzione di accoglimento (15);
  11. 11. Casco (1) secondo una delle precedenti rivendicazioni, in cui detto meccanismo (10) comprende almeno un primo ed un secondo elemento di accoppiamento magnetico (11a, 11b), detto primo elemento di accoppiamento magnetico (11a) essendo vincolato a, o realizzato di pezzo con, detto perno di fissaggio (41), detto secondo elemento di accoppiamento magnetico (11b) essendo vincolato a, o realizzato di pezzo con, d tto elemento di base (12).
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