IT201800004921A1 - Gruppo di chiusura per un contenitore per bevande - Google Patents

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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"GRUPPO DI CHIUSURA PER UN CONTENITORE PER BEVANDE"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un gruppo di chiusura idoneo a chiudere superiormente l' imboccatura di contenitori anche denominati “keg” a due corpi coassiali, di cui un contenitore esterno, o fusto, avente funzione di sostegno e protezione, ed un contenitore interno, o sacca, deputato a contenere la bevanda, ed associabile a dispositivi di erogazione. Il presente trovato coinvolge il dispositivo di chiusura che serve ad assiemare e tenere in posizione reciproca sia il contenitore esterno che quello interno, oltre al gruppo valvolare.
Il presente trovato trova applicazione in relazione ai vari tipi di contenitori sia con erogazione bevanda direttamente dal contenitore interno ad esempio mediante compressione di quello esterno, sia introducendo un fluido, ad esempio aria, tra il contenitore interno e il contenitore esterno.
Il presente trovato si rivolge preferenzialmente, anche se non esclusivamente, ai contenitori che permettono l’estrazione della bevanda mediante introduzione di fluido gassoso tra i due contenitori coassiali.
STATO DELLA TECNICA
Sono noti i gruppi di chiusura superiori di questi tipi di contenitori. E noto che il dispositivo di chiusura, e/o il gruppo valvolare, deve essere attrezzato per connettersi sia eventualmente con i mezzi introduttori della bevanda, sia con i mezzi per erogare la bevanda presente all’interno del contenitore interno.
I sistemi noti presentano una pluralità di inconvenienti.
Un primo inconveniente consiste nel fatto che i “keg” non possono essere riciclati in corpo unico, ma devono essere almeno in parte smontati ed alcuni componenti scomposti per essere poi riciclati per vie diverse. Ciò comporta costi aggiuntivi notevoli di manodopera, problemi di trasporto differenziato, costi di stoccaggio differenziato con aree specifiche deputate e con ulteriori costi di investimento e gestione, costi di riciclaggio.
Un secondo inconveniente è costituito dal numero e dalla complessità dei componenti, che comportano costi notevoli di ottenimento, di magazzinaggio, di montaggio, di installazione e di manutenzione, oltre che di pulizia e sanitizzazione.
A ciò si aggiunga che la molla del gruppo valvolare è normalmente in acciaio e quindi può rilasciare nella bevanda componenti non tollerati da certe persone.
Il presente trovato si pone lo scopo di realizzare un contenitore, con il connesso gruppo di chiusura, riciclabile come insieme e quindi sia utilizzando una funzione unica di sminuzzamento dell’ insieme, sia di stoccaggio, trasporto e utilizzo per riciclaggio.
Si pone altresì lo scopo di ridurre drasticamente i componenti, riducendo i costi di ottenimento, magazzinaggio, gestione, pulizia, montaggio, manutenzione, sostituzione parti usate.
Si pone anche lo scopo di realizzare un gruppo valvolare in materiale plastico riciclabile con i restanti componenti del “keg”, inoltre ammettendo un’unione reciproca distinta maschio-femmina con una pressione uguale ed uniforme lungo tutta l’area circonferenziale.
Per ottenere tutti questi vantaggi, la realizzazione del trovato si è posta due problemi specifici:
- ridurre drasticamente il numero dei componenti;
- realizzare tutti i componenti in plastica riciclabile che appartiene alla stessa classe di riciclaggio.
Ove si ponga l’esigenza di utilizzare una plastica normalmente non riciclabile con tutte le restanti parti, il trovato prevede di realizzare tale parte del gruppo di chiusura avente un peso totale che è inferiore al limite tollerato di componenti non compatibili nell’insieme della massa di materiale riciclato del contenitore, o “keg”.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
Forme di realizzazione qui descritte si riferiscono ad un gruppo di chiusura associabile ad un contenitore di tipo “keg” idoneo a contenere una bevanda, e composto da due contenitori coassiali cooperanti, in cui un contenitore esterno e un contenitore interno.
I componenti del gruppo di chiusura sono realizzati in materiale plastico riciclabile, eventualmente anche in unione diretta con i contenitori.
Secondo una prima formulazione del trovato, l’assieme assiale contenitore interno - contenitore esterno, presenta una forma di per se nota in cui la porzione collo superiore del contenitore esterno presenta mezzi di ancoraggio con il dispositivo di chiusura, vantaggiosamente, anche se non necessariamente, a vite.
Secondo un’ulteriore formulazione, la porzione collo esterna del contenitore interno è coerentemente noto cooperare con la porzione collo interna del contenitore esterno per il reciproco posizionamento coassiale secondo i tre assi x, y e z.
Il gruppo di chiusura secondo il trovato comprende un gruppo valvolare e un dispositivo di chiusura ancorabile stabilmente a una porzione del contenitore esterno, e posizionante reciprocamente tra loro il gruppo valvolare e i due contenitori, in cui il gruppo valvolare comprende un corpo valvola e un dispositivo a molla.
Il trovato prevede anche una ulteriore formulazione in base alla quale la porzione collo interna del contenitore interno è conformata per cooperare con una guarnizione laterale di tenuta circonferenziale del gruppo valvolare.
Il trovato prevede che le parti terminali superiori dei due contenitori siano del tipo idoneo a cooperare con una guarnizione che garantisce che tra i due contenitori non possa autonomamente esserci passaggio né della bevanda né di flussi gassosi, ad esempio aria.
È pure un’ulteriore formulazione del trovato, il fatto che la cooperazione tra il collare del contenitore interno ed il collare del contenitore esterno generi, in uno o nell’altro collare, opportuni mezzi per permettere al fluido gassoso, che viene immesso tra i due contenitori coassiali, sia di entrare forzatamente che di uscire senza sforzo.
Secondo forme di realizzazione, il contenitore interno è provvisto di almeno una sezione di passaggio per aria o fluido gassoso in direzione radiale che mette in comunicazione un’intercapedine presente tra il contenitore interno e il contenitore esterno con l’ambiente esterno.
In questo modo il contenitore, o keg, anche dopo la rimozione dei dispositivi di erogazione, non rimane mai in pressione, poiché l’aria, o gas in pressione può fluire attraverso i fori passanti verso l’esterno.
Di conseguenza, il contenitore può essere trasportato e maneggiato in modo sicuro, o anche accartocciato, senza il rischio di possibili esplosioni.
Secondo una variante del trovato, il dispositivo di chiusura oltre a tenere nella rispettiva posizione reciproca i due contenitori ed il gruppo valvolare, è attrezzato per alloggiare sia i dispositivi erogatori della bevanda dall’ interno del contenitore interno, sia per alloggiare i dispositivi idonei ad erogare l’aria presente tra i due contenitori.
Secondo una variante il dispositivo di chiusura è attrezzato anche per l’applicazione di mezzi introduttori della bevanda all’ interno del contenitore interno.
È pure una variante prevedere che nel dispositivo di chiusura sia presente un’idonea sede per alloggiare temporaneamente, e di volta in volta in modo stabile, un coperchio antisporco.
Il trovato, in una sua variante, prevede anche che il dispositivo di chiusura possa cooperare con il gruppo valvolare per tenere nella corretta posizione stabile un componente femmina di un gruppo mobile di tenuta di detto gruppo valvolare rispetto a un componente maschio, o viceversa. Secondo una prima variante, il corpo valvola presenta in se la sede del componente femmina del gruppo mobile di tenuta del gruppo valvolare. Secondo un’ulteriore variante, il corpo valvola presenta in se il componente maschio di detto gruppo mobile di tenuta e le eventuali feritoie di transito della bevanda.
È pure una variante il prevedere che il corpo valvola presenti un coperchio di sigillo che viene rotto con la prima erogazione della bevanda dallo stesso dispositivo erogatore definendo un’apertura di passaggio per la bevanda, che può essere selettivamente aperta o chiusa dal gruppo di tenuta mobile.
E una variante evolutiva che detto coperchio di sigillo, staccandosi dal corpo valvola, si ancori sulla parte superiore del componente maschio del gruppo mobile di tenuta, presente nel dispositivo a molla, nel caso in cui il corpo valvola presenti in se il componente femmina.
E pure una variante che il dispositivo a molla preveda in se una sede definente il componente femmina del gruppo di tenuta mobile.
Secondo ulteriori varianti, il componente maschio e il componente femmina presentano una forma troncoconica coniugata uno all’altra.
È un’ulteriore variante che il componente maschio, o femmina, associato al dispositivo a molla, del gruppo mobile di tenuta, presenti un’ulteriore sede, piana o conica, eventualmente attrezzata con una guarnizione, su cui va ad insistere una coordinato anello associato all’altro componente femmina, o maschio, associato al corpo valvola. È una variante che il corpo valvola presenti una o più tra una guarnizione di tenuta superiore dei contenitori, una guarnizione di tenuta interna del dispositivo a molla, e una guarnizione di tenuta laterale rispetto al collare interno del contenitore interno.
E una variante il fatto che il corpo valvola comprenda in corpo unico un materiale plastico rigido che ne definisce la struttura, e un materiale plastico morbido associato stabilmente al materiale rigido e definente una o più guarnizioni.
Secondo forme di realizzazione, la struttura del corpo valvola comprende una porzione anulare superiore, una parete attrezzata collegata alla porzione anulare superiore, e un’estensione inferiore estendentesi dalla parete attrezzata e definente una cavità di alloggiamento per il dispositivo a molla.
Secondo una variante del corpo valvola, la parete attrezzata comprende l’apertura di passaggio e il componente femmina del gruppo mobile di tenuta.
Secondo una variante, la porzione anulare superiore è collegata alla parete attrezzata mediante elementi di collegamento intervallati da feritoie di transito attraverso le quali può fluire l’aria verso, o da, l’intercapedine tra i due contenitori.
Secondo forme di realizzazione, il corpo valvola comprende anche una parete di riscontro, idonea a cooperare, in uso, con la superficie interna del contenitore interno, e configurata per supportare l’eventuale guarnizione laterale.
Secondo forme di realizzazione, il gruppo valvolare presenta inferiormente un elemento di supporto idoneo a supportare il dispositivo a molla, e fungere da contrasto per esso.
Secondo forme di realizzazione, l’elemento di supporto è solidale a e realizzato in corpo unico con il corpo valvola.
Secondo una variante, il corpo di supporto e il corpo valvola sono realizzati come elementi distinti che possono essere accoppiati e ancorati uno all’altro, con il dispositivo a molla inserito e mantenuto in compressione tra di essi.
Detto elemento di supporto, secondo una variante, presenta feritoie per migliorare la pulizia e la sanitizzazione del componente.
Secondo il trovato, l’elemento di supporto presenta una dimensione coerente con quella del dispositivo a molla interno del gruppo valvolare. Secondo una variante, l’elemento di supporto può presentare un diametro fino ad essere coerente con il diametro della parete di riscontro che serve a sostenere e posizionare la guarnizione laterale che coopera con il collare interno del contenitore interno.
Secondo un’altra variante, nel tratto di cooperazione reciproca stretta, tra il collare esterno del corpo interno ed il collare interno del corpo esterno coassiali e costituenti il contenitore, è presente almeno un canale di transito di aria o fluido gassoso.
Detto almeno un canale coopera con una sezione di transito, presente nel collare del contenitore interno sì che l’aria, o il fluido gassoso, da inviare tra i due contenitori per lo spillaggio, o che in eccesso esce dalla camera presente tra i due contenitori, possa uscire o entrare senza difficoltà.
Secondo una prima soluzione il dispositivo a molla è associato al componente maschio del gruppo mobile di tenuta.
Secondo una variante, la parte superiore del dispositivo a molla è direttamente conformata per definire essa stessa il componente maschio di detto gruppo mobile di tenuta.
Il componente maschio del gruppo mobile di tenuta, oltre ad essere conformato quale associazione o in corpo unico con il dispositivo a molla, coordinatamente coopera con il dispositivo a molla in materiale riciclabile della stessa tipologia degli altri componenti.
Il dispositivo a molla, secondo una prima variante, si ancora nella parte interna dell’elemento di supporto, secondo un’ulteriore variante si appoggia su una opportuna base presente nell’elemento di supporto.
Il dispositivo a molla è vantaggiosamente in plastica come i restanti componenti del contenitore di bevande ed è vantaggiosamente costituito da due o più molle lineari a zig-zag.
Il dispositivo a molla secondo una soluzione preferenziale presenta almeno un anello ripartitore di carico e almeno due molle lineari a zigzag, vantaggiosamente tre o più associate all’anello ripartitore.
Secondo forme di realizzazione, sono presenti due anelli ripartitori collegati a ciascuna estremità delle molle lineari a zig-zag.
Le molle lineari a zig-zag, secondo una formulazione presentano longitudinalmente delle conformazioni che si inseguono collegate e contrapposte disposte a cavallo dell’asse longitudinale del dispositivo a molla.
Secondo una variante presenta tratti diritti e secondo un’altra variante tratti arcuati, ovvero a semicerchio.
La lunghezza delle molle lineari a zig-zag, le loro dimensioni, la loro potenza di spinta, il numero di cicli utili e la relativa durata sono quelli compatibili con una durata superiore alla media di tali contenitori.
La forma del dispositivo a molla, grazie all’anello ripartitore di carico e alle molle lineari a zig-zag equamente distanziate lungo la circonferenza dell’anello di carico garantiscono una forza di spinta uniforme lungo la circonferenza.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Vediamo ora, con l’ausilio della figura allegata, un esempio di realizzazione del trovato.
- la fig. 1 illustra una vista tridimensionale parzialmente sezionata di un gruppo valvolare secondo forme di realizzazione qui descritte in una configurazione chiusa, applicato ad un assieme di preforme idonee a formare un contenitore a due componenti;
- la fig. 2 illustra una vista tridimensionale parzialmente sezionata del gruppo valvolare di fig. 1 in modalità operativa, dopo l' inserimento di un dispositivo erogatore;
- la fig. 3 illustra una vista frontale sezionata di un gruppo valvolare secondo una variante di realizzazione.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Si farà ora riferimento nel dettaglio alle varie forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o più esempi sono illustrati nelle figure allegate. Ciascun esempio è fornito a titolo di illustrazione del trovato e non è inteso come una limitazione dello stesso. Ad esempio, le caratteristiche illustrate o descritte in quanto facenti parte di una forma di realizzazione potranno essere adottate su, o in associazione con, altre forme di realizzazione per produrre un’ulteriore forma di realizzazione. Resta inteso che il presente trovato sarà comprensivo di tali modifiche e varianti.
Forme di realizzazione qui descritte si riferiscono ad un gruppo di chiusura 10 del tipo associabile ad un contenitore per bevande 40, anche denominato ne settore “fusto”, o “keg”, ottenibile per soffiaggio di due preforme.
A titolo esemplificativo, la bevanda contenuta può essere birra, o un’altra bevanda gassata, come vino frizzante, o un bibita analcolica, o anche una bevanda non gassata, come ad esempio vino o altro.
Il contenitore 40 comprende un contenitore esterno 11 e un contenitore interno 12, disposto all’intemo del contenitore esterno 11 e assiale a quest’ultimo, in cui tra il contenitore interno 12 e il contenitore esterno 11 è presente un’intercapedine 13.
Il contenitore interno 12 e quello esterno 11 sono reciprocamente posizionati in modo noto attraverso i reciproci collari, o porzioni collo 19, 22.
Il gruppo di chiusura 10 secondo il trovato comprende un gruppo valvolare 40 e un dispositivo di chiusura 14 configurato per garantire sia il corretto e stabile posizionamento reciproco del gruppo valvolare 40 e del contenitore 80, sia la chiusura a tenuta di quest’ultimo.
Secondo forme di realizzazione, il dispositivo di chiusura 14 comprendente una sede 15 per un coperchio antisporco 17, il quale può essere rimosso al momento dell’utilizzo per consentire l’accesso al gruppo valvolare 40 e l’installazione di idonei dispositivi di erogazione, non illustrati. Tali dispositivi di erogazione, in uso, consentono di introdurre un fluido in pressione nell’intercapedine 13, in modo tale da comprimere il contenitore interno 1 1 e provocare così la fuoriuscita della bevanda.
Il contenitore esterno 11 comprende una porzione di contenimento 18 e la porzione collo 19 provvista di una prima apertura 20.
Il contenitore interno 12 comprende una porzione di contenimento 21 e la porzione collo 22 provvista di una seconda apertura 23 disposte internamente alle rispettive porzione di contenimento 18, porzione collo 19 e prima apertura 22 del contenitore esterno 11.
La porzione di contenimento 21 definisce, in uso, un vano di contenimento 27 per la bevanda.
Secondo forme di realizzazione, il contenitore esterno 11 e il contenitore interno 12 presentano rispettive porzioni a gradino 24, 25 nelle rispettive zone di transizione tra la porzione di contenimento 18, 21 e la corrispondente porzione collo 19, 22, sfalsate una rispetto all’altra, in modo tale da garantire la presenza dell’intercapedine 13 tra i contenitori 11, 12 anche dopo il soffiaggio.
Le porzioni a gradino 24, 25 definiscono rispettivamente un canale di distribuzione 26 nel quale può fluire un fluido in pressione e un recesso di alloggiamento 29 idoneo a cooperare con il gruppo valvolare 40.
Secondo forme di realizzazione, il contenitore interno 12 presenta, in corrispondenza della porzione collo 22, almeno una sezione di passaggio 28 attraverso la quale aria, o gas in pressione può fluire da, o verso, l’intercapedine 13.
Secondo forme di realizzazione, la sezione di passaggio 28 è definita da uno o più fori passanti 28.
Secondo una variante, la sezione di passaggio 28 è definita da una feritoia che si estende fino al bordo superiore del contenitore interno 12.
Secondo forme di realizzazione, il contenitore interno 12 comprende inoltre un dente circonferenziale di appoggio 30 idoneo ad appoggiarsi vantaggiosamente, in uso, sul bordo superiore del contenitore esterno 11 , definendo un posizionamento reciproco in senso assiale dei due contenitori 11, 12.
Il contenitore esterno 11 presenta, nel caso, esternamente un’area circonferenziale filettata 31 nella quale si può avvitare ed ancorare una porzione filettata 32 del dispositivo di chiusura 14 che tiene in posizione reciproca i due contenitori, 11 e 12, ed il gruppo valvolare 40.
Il dispositivo di chiusura 14, secondo una variante, presenta superiormente ed in modo noto una struttura per posizionare i mezzi e i dispositivi di erogazione necessari per spillare dal contenitore interno 12 la bevanda, eventualmente vincendo la resistenza di un gruppo mobile di tenuta 50 del gruppo valvolare 40 e consentire il passaggio della bevanda attraverso di esso.
Detto dispositivo di chiusura 14 superiormente e/o all’interno della sede 15 è attrezzato per ancorare stabilmente e senza perdite il dispositivo erogatore della bevanda.
Secondo forme di realizzazione, la sede presenta un’estensione anulare interna 16 che funge da base, provvista di un’apertura centrale 33 idonea a consentire, in uso, il transito della bevanda da erogare.
Secondo forme di realizzazione, la sede 15 può essere sagomata a gradini, idonei a definire riferimenti di posizionamento e battuta per i dispositivi di erogazione.
Il gruppo valvolare 40, secondo forme di realizzazione del trovato, è realizzato in modo tale da permettere ad un idoneo dispositivo di erogazione di immettere nell’intercapedine 13 gas in pressione, quale ad esempio aria, che agendo tra i due contenitori 11, 12, essendo il contenitore interno 12 sostanzialmente comprimibile, serve per estrarre la bevanda, e nel contempo provvedere un’apertura di passaggio 34 attraverso la quale la bevanda nel contenitore interno 12 può transitare per raggiungere i dispositivi di erogazione.
Il gruppo valvolare 40 secondo il trovato comprende un corpo valvola 41, un dispositivo a molla 42 e, nel caso esemplificativo, un elemento di supporto 43, idoneo a posizionare assialmente il dispositivo a molla 42. Il corpo valvola 41 comprende un corpo rigido strutturale 41 a e un materiale morbido 41 b associato stabilmente al corpo rigido strutturale e definente una o più guarnizioni 51, 52, 53 di tenuta.
Secondo forme di realizzazione, il corpo rigido strutturale 41 a comprende una porzione anulare superiore 35, una parete, o piastra, attrezzata 36 intermedia, e una estensione inferiore 37.
L’estensione inferiore 37, in uso, è coassiale con i contenitori 11, 12. La porzione anulare superiore 35 è collegata alla parete attrezzata 36 mediante degli elementi di collegamento 45 intervallati da feritoie di transito 46.
Secondo forme di realizzazione, gli elementi di collegamento 45 sono equamente distanziati lungo la circonferenza della porzione anulare superiore 35 e della parete attrezzata 36.
Gli elementi di collegamento 45 possono presentare delle nervature o rialzi 47 necessari al collegamento con il dispositivo di erogazione.
Secondo forme di realizzazione, l’apertura di passaggio 34 è provvista, in uso, nella parete attrezzata 36.
Secondo forme di realizzazione, l’estensione inferiore 37 è definita da una parete di forma tubolare che si estende dalla superficie inferiore della parete attrezzata 36 e definisce una cavità di alloggiamento 48 idonea ad alloggiare almeno parte del dispositivo a molla 42.
L’estensione inferiore 37 presenta una dimensione coerente con le esigenze del dispositivo a molla 42.
Secondo ulteriori forme di realizzazione, il corpo valvola 41 comprende una parete di riscontro 49 avente forma anulare che si estende dalla superficie inferiore della parete attrezzata 36, e idonea a cooperare, in uso, con la superficie interna del contenitore interno 12.
Secondo forme di realizzazione, la parete di riscontro 49 è esterna e coassiale all’estensione inferiore 37.
Tra l’estensione inferiore 37 e la parete di riscontro 49 può essere presente una cavità anulare 55.
Secondo forme di realizzazione, il corpo in materiale morbido 41b comprende una o più tra una guarnizione superiore 51 , una guarnizione laterale 52, e una guarnizione interna 53.
Secondo forme di realizzazione, la guarnizione superiore 51 è associata alla porzione anulare superiore 35.
Secondo possibili soluzioni realizzative, la guarnizione superiore 51 presenta, in sezione, una forma a “L”, con un primo tratto 5 la che si sviluppa in direzione radiale dalla porzione anulare superiore 35, e un secondo tratto 5 1 b che si sviluppa trasversalmente al primo tratto 5 la rivolta verso la parete attrezzata 36.
Tale guarnizione superiore 51 sigilla i bordi superiori dei contenitori 11, 12 tra loro e verso l’esterno, essendo idonea a cooperare con il primo tratto 5 la con il bordo superiore del contenitore interno 12, e con il secondo tratto 51 b con il bordo superiore del contenitore esterno 11.
Secondo ulteriori forme di realizzazione, è presente una guarnizione interna 52, idonea a fungere da tenuta per il gruppo mobile di tenuta 50. Secondo forme di realizzazione, la guarnizione interna 52 ha forma anulare ed è associata alla parete attrezzata 36 attorno all’apertura di passaggio 34 definita dal componente femmina 38.
Secondo forme di realizzazione, in uso, la guarnizione interna 52 è interposta tra la parete attrezzata 36 del corpo valvola 41 e il dispositivo a molla 42.
Secondo ulteriori forme di realizzazione, è provvista una guarnizione laterale 53, idonea a fungere da tenuta tra il corpo valvola 41 e il contenitore interno 11 e configurata per cooperare con la superficie del vano di contenimento 27 del contenitore interno 12.
Secondo possibili soluzioni realizzative, la guarnizione laterale 53 è associata alla parete di riscontro 49 e si estende sull’intera circonferenza esterna di quest’ ultima in modo tale che, in uso, sia circonferenzialmente a contatto con la superficie interna del contenitore interno 11.
In questo modo viene impedito qualsiasi trafilamento della bevanda tra corpo valvola 41 e contenitore interno 11, garantendo che l’erogazione della bevanda avvenga solamente attraverso l’apertura di passaggio 34 quando essa si trova nella condizione aperta.
Secondo forme di realizzazione, il gruppo valvolare 40 comprende un gruppo mobile di tenuta 50 configurato per aprire e chiudere selettivamente l’apertura di passaggio 34.
Secondo forme di realizzazione, il gruppo mobile di tenuta 50 comprende un componente femmina 38 e un componente maschio 39 di forma almeno parzialmente coniugata uno all’altro e configurati per accoppiarsi tra loro per chiudere selettivamente l’apertura di passaggio 34.
Secondo forme di realizzazione, la parete attrezzata 36 del corpo valvola 41 presenta la sede, ovvero il componente femmina 38 del gruppo mobile di tenuta 50.
Secondo forme di realizzazione, il componente maschio 39 può essere provvisto sul dispositivo a molla 42.
Nel caso esemplificativo illustrato, in fase iniziale, il componente femmina 38 del gruppo mobile di tenuta 50 è chiuso da una coperchio di sigillo 44 avente una linea di pre-definita rottura 7 1.
Secondo forme di realizzazione, il coperchio di sigillo 44 è definito da una porzione centrale della parete attrezzata 36 avente spessore minore, configurata per essere separata dalla parete attrezzata 36 alla prima introduzione di un dispositivo di erogazione di bevande, così da definire l’apertura di passaggio 34 del gruppo valvolare 40 attraverso la quale può transitare la bevanda da erogare.
Secondo forme di realizzazione, la porzione centrale definente il coperchio di sigillo 44 è sporgente rispetto a una superficie superiore della parete attrezzata 36, ed incavata rispetto ad una superficie inferiore, in modo tale da definire il componente femmina 38.
Secondo ulteriori forme di realizzazione, il corpo valvola 41 comprende un anello di appoggio 54 idoneo a cooperare, in uso, con il recesso di alloggiamento 29 del contenitore interno 11 e appoggiarsi sulla porzione a gradino 25 di quest’ultimo, garantendo un posizionamento assiale corretto e preciso tra i due componenti.
Secondo forme di realizzazione, l’anello di appoggio 54 è definito da una porzione di estremità della parete attrezzata 36 sporgente oltre la parete di riscontro 49.
Con riferimento alle figure 1 e 2, il coperchio di sigillo 44 presenta una protrusione anulare 61 idonea ad inserirsi in ed accoppiarsi con un incavo anulare 62 presente sul componente maschio 39 del gruppo mobile di tenuta 50, e tale aggancio interviene quando viene introdotto per la prima volta un dispositivo di erogazione.
In questo modo, quando il dispositivo di erogazione preme il coperchio di sigillo 44 e lo separa dalla parete attrezzata 36, esso si ancora al dispositivo a molla 10, divenendo parte del componente maschio 39.
Quando il dispositivo di erogazione viene rimosso, la forza elastica di compressione del dispositivo a molla 10 tenderà ad estendere quest’ultimo, portando il componente maschio 39 e quindi il coperchio di sigillo 44 collegato ad esso in accoppiamento con il componente femmina 38 e la parete attrezzata 36 in modo tale da chiudere l’apertura di passaggio 34.
Secondo forme di realizzazione, il corpo valvola 41 può essere realizzato mediante stampaggio a sovra-iniezione del materiale morbido sul materiale rigido.
Secondo forme di realizzazione, le guarnizioni 51, 52, 53 presentano lembi di collegamento 78a, 78b che le uniscono una all’altra, essendo ottenute tutte con un unico punto di iniezione.
Secondo tali forme di realizzazione, la parete attrezzata 36 realizzata con il materiale rigido può essere provvista di una fessura di passaggio 77 idonea a consentire il passaggio del materiale morbido attraverso di essa per realizzare la guarnizione interna 52.
Secondo varianti di realizzazione, le guarnizioni 51, 52, 53 sono separate una dall’altra. In tal caso si può prevedere che esse siano realizzate indipendentemente una dall’altra, ad esempio mediante stampaggio a sovra-iniezione sulle rispettive parti del corpo valvola 41 a cui sono associate.
Secondo tale forma di realizzazione, la fessura di passaggio 77 risulta pertanto riempita con il materiale morbido.
Secondo forme di realizzazione, il dispositivo a molla 42 nel caso di specie presenta in corpo unico una o più molle 58 e almeno un anello ripartitore 59a, 59b.
Secondo forme di realizzazione, ad esempio descritte con riferimento alla fig. 3, il dispositivo a molla 42 comprende un anello ripartitore inferiore 59a e un anello ripartitore superiore 59b.
L’anello ripartitore superiore 59b, nel caso di specie presenta un ripiano anulare 60 da cui fa origine, esemplificativamente, il componente maschio 39 del gruppo mobile di tenuta 50, associato al dispositivo a molla 42.
Le molle 58 possono essere a elica 58a, fig. 4, oppure lineari a zigzag 58b, figg. 1 - 2, aventi una conformazione idonea a generare la spinta voluta per il tempo necessario.
Va notato che le molle ad elica 58b, per loro conformazione, non esercitano una pressione uniforme sulla circonferenza di appoggio del dispositivo a molla 42, tra il componente maschio 39 e femmina 38 ma risentono della posizione ove termina l’elica.
Per ovviare a questo inconveniente, secondo una variante del trovato, si utilizzano molle 58b lineari a zig-zag in numero e conformazioni idonee a generare la spinta voluta garantendo la corsa necessaria assiale del componente maschio 39 del dispositivo a molla 42.
Secondo forme di realizzazione, gli elementi a molla a zig-zag 58a sono collegati a entrambi gli anelli ripartitori 59a, 59b in corrispondenza delle proprie estremità.
Secondo forme di realizzazione, le zone di collegamento tra le molle a zig-zag 12 e gli anelli ripartitori 59a 59b sono sostanzialmente allineate una all’altra lungo le rispettive circonferenze dell’anello ripartitore inferiore 59a e superiore 59b, ovvero sovrapposte lungo rispettivi assi verticali
Secondo forme di realizzazione, gli anelli ripartitori 59a e 59b giacciono su rispettivi piani paralleli tra loro e ortogonali all’asse longitudinale X.
Secondo forme di realizzazione, il dispositivo a molla 42 comprende una porzione superiore 72 idonea a fungere da elemento otturatore per un gruppo valvolare 24.
Secondo forme di realizzazione, la porzione superiore 72 presenta una forma troncoconica, e definisce il componente maschio 39 del gruppo mobile di tenuta 50.
Secondo forme di realizzazione, la porzione superiore 72 è associata all’anello ripartitore superiore 59b.
Secondo forme di realizzazione, l’anello ripartitore superiore 59b, nella superficie rivolta, in uso, verso l’esterno, presenta almeno una nervatura 75 che si sviluppa circonferenzialmente.
Secondo forme di realizzazione, possono essere previste due o più nervature 75 circonferenziali, eventualmente concentriche una all’altra.
Secondo forme di realizzazione, le nervature 72 possono cooperare con la guarnizione interna 52 del corpo valvola 41 per garantire un accoppiamento a tenuta tra i due componenti.
Il dispositivo a molla 42 è in particolare dimensionato in modo tale da mantenere una spinta all’ intorno di un valore minimo ammesso durante il tempo massimo previsto essere necessario per il magazzinaggio di stoccaggio, trasporto, fermo nel magazzino dell’utente e spillaggio.
Secondo forme di realizzazione, le molle a zig-zag 58a possono essere conformate con geometrie differenti, si che si potrà avere ondulazioni, forme lineari a zig-zag, forme arcuate a zig-zag, onde susseguentisi con andamenti positivi e/o negativi, o una combinazione di essi.
Secondo possibili soluzioni realizzative, ad esempio illustrate in fìgg.
1 e 2, il dispositivo a molla 42, ha una sezione circolare, ovvero rientra in un cilindro avente un diametro tra 25 e 35 mm, vantaggiosamente attorno ai 30 mm, ma può avere anche altre dimensioni compatibili in funzione dell’applicazione del dispositivo a molla 10.
Secondo forme di realizzazione, le molle a zig-zag 58a che definiscono il dispositivo a molla 42 sono vantaggiosamente conformate in modo da restare all’ interno di un anello cilindrico, le cui dimensioni sono definite dagli anelli ripartitori inferiore 59a e superiore 59b.
Secondo tali forme di realizzazione, il dispositivo a molla 42 comprende una vano interno 63 di forma sostanzialmente cilindrica attraverso il quale, in uso, può transitare la bevanda da erogare.
Secondo forme di realizzazione, le molle a zig-zag 12 possono avere uno spessore costante lungo il loro sviluppo longitudinale.
Secondo forme di realizzazione, le molle a zig-zag 12 presentano un profilo avente una pluralità di creste 64 e valli 65, definenti rispettive convessità e concavità alternate, poste in successione una all’altra.
Secondo forme di realizzazione, le creste 64 e le valli 65 si estendono sui due lati rispetto a una mezzeria longitudinale delle molle a zig-zag 12.
Secondo forme di realizzazione, le molle a zig-zag 58a presentano una conformazione a onda definita da circonferenze consecutive, ovvero le creste 64 e le valli 65 sono definite da porzioni di forma sostanzialmente circolare poste in successione una all’altra.
Secondo forme di realizzazione le molle a zig-zag 58a che compongono il dispositivo a molla 42 sono quattro, a due a due contrapposte.
Secondo tali forme di realizzazione, le molle a zig-zag 58a sono collegate a coppie in corrispondenza delle rispettive creste 64 adiacenti mediante ponticelli esterni 66 di collegamento che assolvono anche la condizione di unica onda esterna.
Secondo forme di realizzazione che prevedono il gruppo valvolare 40 composto da tre componenti, il corpo valvola 41 e l’elemento di supporto 43 possono essere accoppiati tra loro, con il dispositivo a molla 42 disposto tra di essi, mediante organi di accoppiamento 56, 57 coniugati tra loro.
Secondo forme di realizzazione, gli organi di accoppiamento 56, 57 possono comprendere, ad esempio, un incavo anulare femmina 56 provvisto sul corpo valvola 41 e un aggancio anulare maschio 57 provvisto sull’elemento di supporto 43, o viceversa.
Secondo forme di realizzazione, le dimensioni circonferenziali dell’elemento di supporto 43 e della estensione inferiore 37 del corpo valvola 41 sono coerenti con l’ingombro circonferenziale del dispositivo a molla 42.
Secondo ulteriori forme di realizzazione, il corpo valvola 41 e/o l’elemento di supporto 43 presentano vantaggiosamente feritoie di transito 46, 67 atte a lasciare entrare i fattori disinfettanti di pulizia.
Secondo forme di realizzazione, le feritoie di transito 67 possono essere ricavate in direzione longitudinale nella parete laterale dell’elemento di supporto 43, in modo tale da rendere accessibile la superficie interna dell’elemento di supporto 43 e consentire la sua pulizia e sanificazione, ad esempio mediante raggi UV, raggi infrarosso, fluidi di lavaggio, o altro.
In ragione di quale variante è considerata, il dispositivo a molla 42 si appoggerà sul fondo dell’elemento di supporto 43, oppure verrà ancorata circonferenzialmente, o in altro modo, in un elemento di aggancio del corpo valvola 41.
Tra la parte esterna del contenitore interno 12 e la parte interna del contenitore esterno 11 può essere presente almeno un canale assiale 26b, che sfocia in un canale di distribuzione 26 il quale prosegue con un primo canale di transito 26b. Detto primo canale di transito 26b coopera con l’almeno una sezione di passaggio 28, nel caso, sostanzialmente ortogonale all’asse del contenitore interno 12.
Pertanto l’eventuale fluido gassoso in eccesso presente tra il contenitore esterno 11 e il corpo interno 12, una volta estratto il dispositivo erogatore di bevande, fluisce liberamente attraverso queste canalizzazioni verso l’ambiente esterno.
Il funzionamento del gruppo di chiusura 10 secondo il trovato è descritto di seguito.
Inizialmente il gruppo valvolare 40 viene inserito nel contenitore intemo 12 di un contenitore, o “keg” 80 a due componenti, in forma assemblata, ovvero con il dispositivo a molla 42 solidalmente accoppiato al corpo valvola 41 e all’eventuale elemento di supporto 43.
In particolare il gruppo valvolare 40 è inserito in modo tale che la guarnizione superiore 51 sia posta a contatto con i rispettivi bordi superiori sia del contenitore interno 12, sia del contenitore esterno 11, garantendo superiormente la chiusura a tenuta dell’intercapedine 13 e garantendo l’accoppiamento reciproco tra i contenitori 11, 12.
Nella posizione di inserimento iniziale (fig. 1), il corpo valvolare 41 si posiziona con il proprio anello di appoggio 54 sospeso rispetto al recesso di alloggiamento 29 del contenitore interno 12, per cui la guarnizione laterale 53 è a contatto con la superficie interna del contenitore interno 12 solo per una sua porzione inferiore.
Successivamente il dispositivo di chiusura 14 con il coperchio antisporco 17 viene avvitato sull’area circonferenziale filettata 31 del contenitore esterno 11 , posizionando stabilmente il gruppo valvolare 40, agendo sulla guarnizione superiore 53 del corpo valvola 41.
L’estensione anulare interna 16 del dispositivo di chiusura 14 si appoggia quindi sulla superficie superiore della parete attrezzata 36 del corpo valvola 41, e posiziona stabilmente il componente femmina 38, che può quindi accoppiarsi correttamente con il componente maschio 39 formando il gruppo mobile di tenuta 50.
Il corpo valvola 4 1 , nel caso di specie, presenta la guarnizione interna 52 attorno al componete femmina 38, la quale, quando il gruppo valvolare 40 è in posizione chiusa, coopera con l’anello ripartitore superiore 59a del dispositivo a molla 42 per garantire la chiusura a tenuta dell’apertura di passaggio 34 impedendo la fuoriuscita della bevanda. Con ciò il gruppo valvolare 40 presenta una doppia tenuta, sia una tenuta meccanica 38-39 del gruppo mobile di tenuta 50, che una tenuta flessibile data dalla guarnizione interna 52.
Il gruppo valvolare 40 e il dispositivo di chiusura 14 sono preferibilmente associati al contenitore 80 dopo che esso è stato preventivamente riempito con la bevanda.
Applicando per la prima volta un dispositivo erogatore della bevanda nell’apposita sede 15 presente nel dispositivo di chiusura 14, il coperchio di sigillo 44 viene spinto verso il basso, rompendo una linea di predefinita rottura 71, nel caso circonferenziale.
Rompendosi la linea di predefinita rottura 71 , il coperchio di sigillo 44 viene spinto verso la porzione superiore 72 del dispositivo a molla 42, comprimendo le molle 58a, 58b e allontanando la porzione superiore dalla parete attrezzata 36, in modo tale da aprire l’apertura di passaggio 34. Lo spostamento del coperchio di sigillo 44 e la compressione del dispositivo a molla 42 comporta la generazione di un canale di erogazione 73 attraverso il quale può essere erogata la bevanda.
La protrusione anulare 61 del coperchio di sigillo 44 si va allora a posizionare nell’incavo anulare 62 presente nella porzione superiore 72 del dispositivo a molla 42, creando un tutt’uno 44-72, il quale, insieme al componente femmina 38 provvisto nella parete attrezzata 36, va a formare il gruppo mobile di tenuta 50.
Secondo forme di realizzazione, l’azione del dispositivo di erogazione fa si che il corpo valvola 41 venga spinto verso il basso, fino a che l’anello di appoggio 54 vada in battuta con la porzione a gradino 25, e si inserisca nel recesso di alloggiamento 29 e la guarnizione laterale 53 si ponga completamente a contatto con la superficie interna del contenitore interno 12.
Secondo tale forma di realizzazione, la porzione anulare superiore 35 si separa dalla guarnizione superiore 51 , la quale rimane compressa tra il dispositivo di chiusura 14 e i bordi superiori dei due contenitori 11, 12, garantendone la chiusura a tenuta.
Lo spostamento verso il basso del corpo valvola 41 fa sì che tra l’estensione anulare interna 16 del dispositivo di chiusura 14 e la parete attrezzata 36 sia definito un canale di passaggio 74 attraverso il quale può fluire un fluido in pressione, ad esempio aria, immesso dai dispositivi di erogazione.
II fluido in pressione entra nel canale di passaggio 74 e transita attraverso le feritoie di transito 46 del corpo valvola 41 e le sezioni di passaggio 28 provviste sul contenitore interno 12 per raggiungere l’intercapedine 13 e comprimere il contenitore interno 12. A titolo di esempio, le frecce A in fig. 2 indicano il percorso del fluido in pressione. La bevanda transita quindi per il vano interno 63 del dispositivo a molla 42, e attraverso le molle 58a, 58b per raggiungere la cavità di alloggiamento 48 del corpo valvola 41 e da qui attraversa il canale di erogazione 74 e l’apertura di passaggio 34 per raggiungere il dispositivo di erogazione. A titolo esemplificativo, le frecce B in fig. 2 indicano il percorso della bevanda.
Quando il dispositivo di erogazione viene rimosso, il dispositivo a molla 42 non più sottoposto a compressione, si espande, portando il componente maschio 39 in accoppiamento con il componente femmina 38 del gruppo mobile di tenuta 50, e il coperchio di sigillo 44 toma sostanzialmente nella sua posizione iniziale, chiudendo l’apertura di passaggio 34.
Il gruppo valvolare 40, pertanto, è azionato in chiusura dal dispositivo a molla 42 che opera assialmente ed all’ interno dell’estensione inferiore 37 del corpo valvola 41 ed eventualmente dell’elemento di supporto 43. L’aria o il gas in eccesso, presente nell’intercapedine 13 tra i due contenitori 11, 12, transita attraverso il canale anulare di distribuzione 26 per raggiungere le sezioni di passaggio 28 e da qui, attraverso le feritoie di transito 46 e il canale di passaggio 74, viene evacuata alfesterno. E chiaro che al gruppo di chiusura 10 fin qui descritto possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato. È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di gruppo valvolare 10, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Gruppo di chiusura associabile ad un contenitore (80) di tipo “keg” idoneo a contenere una bevanda, e composto da due contenitori (11-12) coassiali cooperanti, in cui un contenitore esterno (11) presenta mezzi di ancoraggio, o una porzione filettata (32), detto gruppo di chiusura (10) essendo idoneo a cooperare anche stabilmente con un gruppo erogatore di bevande, caratterizzato dal fatto che i componenti del gruppo di chiusura sono realizzati in materiale plastico riciclabile, eventualmente anche in unione diretta con i contenitori (11 e 12), detto gruppo di chiusura (10) presentando in reciproca cooperazione: - un gruppo valvolare (40); - e un dispositivo di chiusura (14), ancorabile stabilmente a detta porzione filettata (32) e posizionante reciprocamente tra loro detto gruppo valvolare (40) e detti due contenitori, interno (12) ed esterno (11); in cui detto gruppo valvolare (40) comprendendo: - un gruppo di tenuta mobile (50) comprendente un componente femmina (38) di tenuta cooperante con un componente maschio (39) di tenuta; - un corpo valvola (41) provvisto di un componente (38; 39) del gruppo di tenuta mobile (50); - un dispositivo a molla (42) provvisto dell’altro componente (39; 38) del gruppo di tenuta mobile (50), essendo presenti in detto gruppo valvolare (40) almeno una delle seguenti guarnizioni: una guarnizione laterale (53) associata al corpo valvola (41), una guarnizione interna (52) associabile, in uso, a una superficie interna di detto contenitore interno (12), una guarnizione superiore (51) associabile, in uso, con la parte superiore di detti due contenitori (11, 12).
  2. 2. Gruppo di chiusura come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo di chiusura (14) comprende superiormente una sede (15) idonea per la collocazione temporale di un coperchio antisporco (17).
  3. 3. Gruppo di chiusura come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che un anello circonferenziale (16) di detto dispositivo di chiusura (14) coopera con il componente femmina (38) del gruppo mobile di tenuta (50) associato a detto corpo valvola (18), per il suo posizionamento stabile.
  4. 4. Gruppo di chiusura secondo una o l’altra della rivendicazione precedenti, caratterizzato dal fatto che detto componente femmina (38) del gruppo mobile di tenuta (50) presenta un coperchio di sigillo (44) che temporalmente chiude un’apertura di passaggio (34) della bevanda.
  5. 5. Gruppo di chiusura secondo una o l’altra della rivendicazione precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo valvola (41) presenta il componente femmina (38) del gruppo mobile di tenuta (50) conica associata ad una parete attrezzata (36) cooperante con detta guarnizione laterale (22).
  6. 6. Gruppo di chiusura secondo una o l’altra della rivendicazione precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo valvola (41) presenta un’estensione inferiore (37) coerente con le dimensioni di detto dispositivo a molla (42).
  7. 7. Gruppo di chiusura secondo una o l’altra della rivendicazione precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo valvola (41) comprende in se un corpo rigido strutturale (4 la) e un corpo morbido (41b) definente dette guarnizioni (51, 52, 53).
  8. 8. Gruppo di chiusura secondo una o l’altra della rivendicazione precedenti, caratterizzato dal fatto che i componenti sono reciprocamente compatibili in termini di riciclaggio.
  9. 9. Gruppo di chiusura secondo una o l’altra della rivendicazione precedenti, caratterizzato dal fatto che le guarnizioni (51, 52, 53) incidono in termini minimali in peso rispetto agli altri componenti sul riciclaggio.
  10. 10. Gruppo di chiusura secondo una o l’altra della rivendicazione precedenti, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo a molla (42) comprende almeno un anello ripartitore (59a, 59b) e almeno due elementi elastici linearmente o molle lineari (58) associati a detto anello ripartitore (59a, 59b).
  11. 11. Gruppo di chiusura secondo una o l’altra della rivendicazione precedenti, caratterizzato dal fatto che detto gruppo valvolare (40) comprende un elemento di supporto (43) associabile a detto corpo valvola (41) per posizionare e contrastare detto dispositivo a molla (42), detto gruppo di chiusura essendo complessivamente composto da quattro componenti: dispositivo di chiusura (14), corpo valvola (41), dispositivo a molla (42) ed elemento di supporto (43).
  12. 12. Gruppo di chiusura secondo una o l’altra della rivendicazione precedenti, caratterizzato dal fatto che detto elemento di supporto (43) comprende feritoie di transito (67) ricavate in direzione longitudinale nella propria parete laterale, e configurate per rendere accessibile la superfìcie interna di detto elemento di supporto (43) e consentire la sua pulizia e sanificazione mediante raggi UV, raggi infrarosso, fluidi di lavaggio, o altro.
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