IT201800002748A1 - Gruppo di movimentazione per magazzini multi-piano e magazzino multi-piano comprendente un tale gruppo di movimentazione - Google Patents

Gruppo di movimentazione per magazzini multi-piano e magazzino multi-piano comprendente un tale gruppo di movimentazione Download PDF

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Antonio Piazza
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Description

GRUPPO DI MOVIMENTAZIONE PER MAGAZZINI MULTI-PIANO E MAGAZZINO MULTI-PIANO COMPRENDENTE UN TALE GRUPPO DI MOVIMENTAZIONE.
DESCRIZIONE
L’invenzione riguarda gruppo di movimentazione per magazzini multipiano, nonché un magazzino multi-piano comprendente un tale gruppo di movimentazione.
Sono oggi note e diffuse strutture di magazzino multi-piano di tipo ‘cantilever’, ove con questo termine si intendono strutture modulari con mensole a sbalzo in cui l’assenza di montanti sul fronte anteriore della struttura consente di avere un ripiano senza ostacoli su tutta la lunghezza, adatto allo stoccaggio di prodotti lunghi o fuori sagoma, come tubi, verghe, profilati, lamiere, legname, bobine o pallet fuori sagoma.
Una struttura cantilever comprende più file di mensole a sbalzo; tali file, essendo disposte ad altezze diverse, definiscono così una struttura multi-piano, ovvero atta a mettere a disposizione più piani di appoggio distanziati in direzione verticale.
Oggigiorno, uno dei maggiori problemi che si manifestano per tali strutture di magazzino multi-piano è il loro rilevante ingombro, con uno sfruttamento poco razionale dello spazio a disposizione.
Tale situazione si manifesta in modo più evidente quando si devono immagazzinare elementi a sviluppo prettamente longitudinale, come i sopra citati tubi, verghe, profilati, trafilati e simili.
Normalmente, tali elementi a sviluppo prevalentemente longitudinale vengono stoccati in rastrelliere verticali o leggermente inclinate, oppure in strutture verticali a ripiani orizzontali, tipo i magazzini cantilever sopra descritti, ma ciò rende difficile avere più file di prodotti diversi, perché non è agevole la movimentazione degli elementi a sviluppo prevalentemente longitudinale, sia per il caricamento di un prodotto in arrivo, sia per il prelievo di un prodotto dal magazzino.
In particolare, i magazzini cantilever non si prestano in modo particolare allo stoccaggio di elementi a sviluppo prevalentemente longitudinale ma di ridotta sezione, i quali tendono a piegarsi sotto il proprio peso quando vengono disposti verticalmente anche se legati in fasci.
Analogamente, i magazzini cantilever non si prestano allo stoccaggio di elementi a sviluppo prevalentemente longitudinale posizionati in orizzontale, poiché tali elementi a sviluppo longitudinale e sezione ridotta tendono a curvarsi nelle zone tra due consecutive mensole a sbalzo, ove non hanno appoggi.
Tali magazzini comprendenti una serie di strutture cantilever multipiano fisse in appoggio al suolo, occupano spazi molto grandi, per la necessità di avere corridoi di accesso fra due vicine strutture di tipo cantilever, atti a consentire il transito di un muletto, normalmente con forche, per la movimentazione dei prodotti immagazzinati o da immagazzinare.
I muletti sono normalmente con guidatore a bordo, ed il loro impiego richiede quindi il ricorso a manodopera, del cui costo è necessario tener conto.
Inoltre, un muletto a forche o simile, per quanto compatto e maneggevole, richiede spazi di manovra che non possono non essere stabiliti all’interno di un ambiente limitato e coperto, come ad esempio un capannone, al cui interno è definito un magazzino.
Tale spazio di manovra limita il volume disponibile per l’installazione di altre strutture cantilever all’interno del medesimo ambiente limitato e coperto, limitando così la capacità di stoccaggio del magazzino. Inoltre, la presenza di personale tra le strutture cantilever è sempre a rischio di infortunio, ad esempio per errata movimentazione tramite muletto di un oggetto o di un gruppo di oggetti, o per inattesi motivi sismici.
Compito del presente trovato è quello di mettere a punto un gruppo di movimentazione capace di ovviare ai citati inconvenienti e limiti della tecnica nota.
In particolare, uno scopo del trovato è quello di mettere a punto un gruppo di movimentazione che consenta di automatizzare il prelievo e la posa di prodotti dal magazzino, riducendo i rischi per il personale. Un altro scopo del trovato è quello di mettere a punto un gruppo di movimentazione capace di trasportare anche prodotti di tipo a sviluppo prevalentemente longitudinale.
Un ulteriore scopo del trovato è quello di mettere a punto un gruppo di movimentazione particolarmente adatto a magazzini di tipo cantilever multi-piano.
Ancora uno scopo del trovato è quello di mettere a punto un magazzino multi-piano comprendente un simile gruppo di movimentazione.
Un altro scopo dell’invenzione è quello di mettere a punto un magazzino multi-piano capace di minor ingombro rispetto ai magazzini multi-piano di tipo noto.
Un ulteriore scopo del trovato è quello di mettere a punto un magazzino multi-piano gestibile senza ricorrere ad una numerosa manodopera.
Il compito nonché gli scopi sopra citati sono raggiunti da un gruppo di movimentazione secondo la rivendicazione 1, nonché da un magazzino multi-piano secondo la rivendicazione 9.
Ulteriori caratteristiche del gruppo di movimentazione secondo la rivendicazione 1 e del magazzino multi-piano secondo la rivendicazione 9 vengono descritte nelle corrispondenti rivendicazioni dipendenti.
Il compito ed i suddetti scopi, assieme ai vantaggi che verranno menzionati in seguito, sono di seguito evidenziati dalla descrizione di una forma esecutiva del trovato, che viene data, a titolo indicativo ma non limitativo, con riferimento alle tavole di disegno allegate, dove: - la figura 1 rappresenta una vista prospettica di un gruppo di movimentazione secondo l’invenzione;
- la figura 1a rappresenta una vista prospettica del gruppo di movimentazione di figura 1, in una prima variante realizzativa;
- la figura 2 rappresenta una prima vista prospettica di un particolare del gruppo di movimentazione secondo l’invenzione;
- la figura 3 rappresenta una seconda vista prospettica del particolare di figura 2;
- la figura 4 rappresenta una vista in sezione trasversale di un ulteriore particolare del gruppo di movimentazione secondo l’invenzione;
- la figura 5 rappresenta una vista prospettica di una seconda variante realizzativa del gruppo di movimentazione secondo l’invenzione;
- la figura 6 rappresenta un particolare di figura 5;
- la figura 7 rappresenta una vista prospettica di una seconda variante realizzativa del gruppo di movimentazione secondo l’invenzione;
- la figura 8 rappresenta una vista prospettica di un magazzino multipiano secondo l’invenzione;
- la figura 9 rappresenta una vista prospettica di un magazzino multipiano secondo l’invenzione in una sua variante realizzativa;
- la figura 10 rappresenta una vista laterale del magazzino multi-piano di figura 9,
- la figura 11 rappresenta una vista prospettica di un particolare del magazzino di figura 9,
- la figura 12 rappresenta una vista prospettica di un particolare di un magazzino multi-piano secondo l’invenzione;
- la figura 13 rappresenta una vista laterale del particolare di figura 12.
Con riferimento alle figure citate, un gruppo di movimentazione per magazzini multi-piano secondo l’invenzione è indicato nel suo complesso con il numero 10.
Tale gruppo di movimentazione 10 comprende:
- un portale 11, comprendente a sua volta:
- due elementi colonnari laterali 12 e 13, ciascun elemento colonnare presentando una estremità superiore 12a e 13a ed una opposta estremità inferiore 12b e 13b,
- un corpo traverso superiore 14, di collegamento tra le estremità superiori 12a e 13a degli elementi colonnari 12 e 13,
- mezzi di scorrimento a terra 15 e 16,
- opposti mezzi di sollevamento 17 e 18 per un corpo da movimentare, ciascuno dei quali vincolato a traslare su un corrispondente elemento colonnare laterale 12 e 13 nella direzione dello sviluppo dello stesso elemento colonnare laterale 12 e 13, ovvero in direzione verticale o sostanzialmente verticale, rispetto ad un assetto d’uso,
-mezzi attuatori 19 per la traslazione di ciascun mezzo di sollevamento 17 e 18 rispetto al corrispondente elemento colonnare 12 o 13 a cui è vincolato.
Nella forma realizzativa dell’invenzione qui descritta a titolo esemplificativo e non limitativo dell’invenzione stessa, ciascun elemento colonnare laterale 12 e 13 è costituito da due montanti 20 e 21, ad esempio due profili tubolari, uniti superiormente da un elemento di collegamento 22, ad esempio uno spezzone tubolare. Ciascun elemento colonnare laterale 12 e 13 si sviluppa da una rispettiva base 24.
I montanti 20 e 21 sono supportati da corrispondenti tiranti di rinforzo 23.
Tali tiranti di rinforzo 23 sono fissati ciascuno ad una estremità alla parte alta del corrispondente montante 20 o 21, e all’opposta estremità alla base 24.
Il corpo traverso superiore 14 comprende, a titolo esemplificativo, due profili a sviluppo prevalentemente longitudinale 25 e 26, tra loro paralleli, fissati alle estremità 12a e 13a degli elementi colonnari laterali 12 e 13.
Tali profili a sviluppo prevalentemente longitudinale 25 e 26 sono collegati tra loro da elementi intermedi di irrobustimento 27, ad esempio spezzoni di profili.
I mezzi di scorrimento a terra 15 e 16 sono incorporati nelle basi 24. Tali mezzi di scorrimento a terra, 15 come 16, comprendono almeno due ruote di scorrimento.
Tali ruote di scorrimento possono essere in linea.
Nel presente esempio realizzativo, non limitativo dell’invenzione, i mezzi di scorrimento a terra 15 e 16 prevedono ciascuno due coppie di ruote 28, una coppia di ruote anteriori e una coppia di ruote posteriori.
I mezzi di scorrimento a terra sono rappresentati in figura 4, nella quale figura 4 sono indicati i mezzi di scorrimento a terra 15 di un primo elemento colonnare laterale 12, intendendosi eguali i mezzi di scorrimento a terra 16 dell’opposto secondo elemento colonnare laterale 13.
Le ruote 28 sono fulcrate al corpo della base 24.
I mezzi di scorrimento a terra 15 e 16 comprendono ruote 28 sagomate per scorrere su corrispondenti rotaie 30, definenti un binario per l’avanzamento e l’arretramento del gruppo di movimentazione 10, ad esempio rispetto ad una o più strutture cantilever di un magazzino multi-piano, come più sotto descritto.
I mezzi di scorrimento a terra 15 e 16 presentano anche corrispondenti dispositivi di sicurezza anti-ribaltamento 29, ben visibile in figura 4.
Un dispositivo di sicurezza anti-ribaltamento 29 comprende, ad esempio, un profilo longitudinale 31 di sezione a ‘T’ o a doppia ‘T’, come da figura 4.
Il profilo longitudinale 31 presenta un piatto superiore 32 atto a contrastare l’eventuale sollevamento di un elemento cursore 33 solidale alla base 24.
Tale elemento cursore 33 è costituito, ad esempio, da una rotella avente asse di rotazione parallelo all’asse di rotazione delle ruote 28. I mezzi di scorrimento a terra 15 e 16 sono motorizzati.
I mezzi di motorizzazione dei mezzi di scorrimento a terra 15 e 16 comprendono, ad esempio, un motoriduttore 34 configurato per azionare una coppia di ruote 28.
In alternativa il motoriduttore 34 è configurato per azionare un pignone di un sistema di tipo pignone – cremagliera, in cui una cremagliera è definita sulla rotaia 30.
I mezzi di sollevamento 17 e 18 per un corpo da movimentare sono ben visibili nelle figure 2 e 3.
Di tali mezzi di sollevamento 17 e 18 sono rappresentati i mezzi di sollevamento 17 relativi ad un primo elemento colonnare laterale 12, intendendosi eguali gli opposti mezzi di sollevamento 18.
Tali mezzi di sollevamento 17, e quindi anche 18, comprendono ciascuno, nel presente esempio realizzativo, una staffa 35 supportata a sbalzo.
Tale staffa 35 è costituita, ad esempio, da un elemento sagomato a ‘L’, avente una prima parete 35a, configurata per il fissaggio ai mezzi attuatori 19, e una seconda parete 35b, sviluppantesi trasversalmente alla prima parete 35b, atta a ricevere in appoggio un carico al fine di consentirne il sollevamento, o l’abbassamento.
I mezzi di sollevamento 17 e 18 comprendono ciascuno un telaio portante 45 su cui sono montati la staffa 35 e un motore 36.
Il telaio portante 45 presenta almeno quattro ruote 37 atte a scorrere a due a due in un corrispondente profilo di guida 38 o 39, di due opposti profili di guida 38 e 39, ciascuno di tali profili di guida 38 e 39 sviluppantesi lungo un rispettivo montante 20 e 21, come da figure 2 e 3.
I mezzi attuatori 19 dei mezzi di sollevamento 17 e 18 comprendono ciascuno un dispositivo a pignone e cremagliera, azionato dal corrispondente motore 36 che è fissato al telaio portante 45.
In particolare, nel presente esempio realizzativo, i mezzi di attuatori 19 comprendono un motore 36 con albero 40 a doppia uscita, configurato per azionare due opposti pignoni 41 e 42, ciascuno dei quali ingranato ad una rispettiva cremagliera 43 e 44, fissata ad un corrispondente montante 20 o 21.
Grazie a tali mezzi attuatori 19, i mezzi di sollevamento 17 e 18 possono traslare sul rispettivo elemento colonnare laterale 12 o 13, dal basso verso l’alto e viceversa.
Il funzionamento dei motori 36 è da intendersi controllabile con sistemi elettronici ed informatici di tipo noto.
I mezzi di sollevamento 17 e 18 comprendono ciascuno anche un attuatore di presa 50, configurato per traslare la staffa 35 in una direzione trasversale rispetto alla direzione di movimento del telaio portante 45.
L’attuatore di presa 50 è fissato a bordo del rispettivo telaio portante 45.
In particolare, tale attuatore di presa 50 è configurato per operare in una direzione sostanzialmente ortogonale alla direzione di movimentazione del telaio portante 45.
In particolare, tale attuatore di presa 50 è configurato per operare in direzione orizzontale.
Nel presente esempio realizzativo, l’attuatore di presa 50 è costituito da un cilindro fluidodinamico.
Lo stelo di tale cilindro fluidodinamico porta la staffa 35.
Ai lati dell’attuatore di presa 50 sono presenti due steli di guida 51 e 52, cooperanti al supporto della staffa 35 assieme allo stelo del cilindro fluidodinamico.
Grazie agli attuatori di presa 50 il gruppo di movimentazione 10 secondo l’invenzione è capace di sollevare un corpo per mezzo del semplice appoggio delle estremità del corpo da sollevare sulle due opposte staffe 35.
Inoltre, grazie ai medesimi attuatori di presa 50, il gruppo di movimentazione 10 secondo l’invenzione è capace di operare in presa su un oggetto o gruppo di oggetti da movimentare, ovvero è in grado di sollevare un corpo afferrandolo mediante le due staffe 35, spinte ciascuna in un verso opposto rispetto all’altra staffa 35, in una medesima direzione, ed impiegate quindi ad operare come due opposte ganasce di una morsa, ovvero mediante l’esercizio di due spinte contrapposte sul corpo da sollevare, il quale corpo si trova interposto tra le due staffe 35, e che in tal modo viene così afferrato. Un simile gruppo di movimentazione 10 può essere impiegato per sollevare e movimentare un contenitore scatolare 100, come ben visibile in figura 1a e come esemplificato in figura 9.
In una prima variante realizzativa di un gruppo di movimentazione secondo l’invenzione, quindi, indicata ancora con 10 in figura 1a, il gruppo di movimentazione 10 comprende, tra le staffe 35 dei mezzi di sollevamento 17 e 18, un contenitore scatolare 100, di lunghezza tale da appoggiare con le sue estremità ciascuna su una delle due opposte staffe 35.
Un simile contenitore scatolare 100 può essere, ad esempio, configurato per contenere una pluralità di elementi a sviluppo prevalentemente longitudinale, ad esempio del tipo di piccola sezione, oppure altri oggetti di dimensioni tali da poter essere riposti all’interno di tale contenitore scatolare 100.
Tale contenitore scatolare 100 è di particolare utilizzo per poter utilizzare una struttura cantilever, dotata di mensole a sbalzo distanziate le quali definiscono piani d’appoggio discontinui, anche per l’immagazzinamento di oggetti di dimensioni tali da non poter poggiare stabilmente su due mensole a sbalzo orizzontalmente consecutive; il fondo del contenitore scatolare definisce infatti quel piano di appoggio continuo che le mensole a sbalzo non definiscono. Elementi longitudinali di sezione ridotta, che normalmente fletterebbero se immagazzinati in posizione verticale, o se immagazzinati in orizzontale in semplice appoggio sulle mensole a sbalzo di una struttura cantilever, una volta riposti in un contenitore scatolare 100 sagomato per contenerli, non vanno più incontro a problemi di flessione e sono rapidamente immagazzinabili o prelevabili movimentando il contenitore 100 in cui sono raccolti.
In una seconda variante realizzativa di un gruppo di movimentazione secondo l’invenzione, indicata con 110 in figura 5, i mezzi di sollevamento 17 e 18 comprendono, tra le staffe 35, un traverso di sollevamento 60, di lunghezza tale da appoggiare con le sue estremità ciascuna su una delle due opposte staffe 35.
Tale traverso di sollevamento 60 comprendente uno o più corpi di appoggio 61 sagomati in modo tale da essere di altezza A, in direzione verticale, maggiore dell’altezza B, nella medesima direzione verticale, di una mensola a sbalzo 91 di una struttura cantilever 90, come esemplificato in figura 6.
Ciascun corpo di appoggio 61 è sagomato in modo tale da presentare una larghezza C, in una direzione orizzontale che va da una staffa 35 all’altra, di valore inferiore rispetto alla distanza minima D nella medesima direzione tra due successive mensole a sbalzo 91 di una struttura cantilever 90, come esemplificato in figura 6.
Un traverso di sollevamento 60 comprende ad esempio almeno due corpo di appoggio 61, e ad esempio quattro corpo di appoggio 61. Tali corpi di appoggio 61 presentano, ad esempio, una superficie superiore piatta, preposta al contatto con l’oggetto, o gruppo di oggetti, da movimentare.
Tale traverso di sollevamento 60 è atto a facilitare il sollevamento e la movimentazione di un oggetto a sviluppo prevalentemente longitudinale, o di un gruppo di oggetti a sviluppo prevalentemente longitudinale, ad esempio raccolti in un fascio, che non possono essere contenuti in un contenitore scatolare 100 come sopra descritto; un simile oggetto longitudinale, o gruppo di oggetti, necessita infatti di un particolare sostegno da sotto che sia meno discontinuo possibile.
I corpi di appoggio 61, avendo altezza A maggiore dell’altezza B delle mensole a sbalzo 91, quando vengono portati al di sotto dell’oggetto da sollevare e spostati verso l’alto tra le mensole a sbalzo 91, essi sono in grado, a motivo proprio della loro altezza A, di sollevare l’oggetto dall’appoggio sulle mensole a sbalzo 91.
Il movimento del gruppo di movimentazione 110 sulle rotaie 30 determina l’arretramento dell’oggetto da movimentare al di fuori dell’ingombro delle mensole a sbalzo 91, in una posizione in cui tale oggetto può essere sollevato, o abbassato, azionando i mezzi di sollevamento 17 e 18, su cui poggia il traverso di sollevamento 60. In una seconda variante realizzativa di un gruppo di movimentazione secondo l’invenzione, indicata con 210 in figura 7, i mezzi di sollevamento 17 e 18 comprendono, tra le staffe 35, un traverso di sollevamento 70, di lunghezza tale da appoggiare con le sue estremità ciascuna su una delle due opposte staffe 35.
Tale traverso di sollevamento 70 comprendente un corpo mobile di appoggio 71, posto a scorrere su un telaio 75.
Tale corpo mobile di appoggio 71 comprende:
- un carrello 73 configurato per scorrere sul telaio 75 del traverso di sollevamento 70, nella direzione della lunghezza di quest’ultimo, - e un piatto superiore 72, collegato al carrello 73 mediante mezzi per la traslazione in verticale di tale piatto superiore 72.
Tale piatto superiore 72 presenta una superficie di appoggio superiore piana, preposta al contatto con un oggetto da movimentare. Il carrello 73 scorre sul telaio 75 del traverso di sollevamento 70 mediante mezzi attuatori di tipo in sé noto, ad esempio un sistema a chiocciola e vite senza fine, o attraverso un sistema a pignone e cremagliera, o con altro sistema di tipo simile ed equivalente.
Il piatto superiore 72 è movimentabile verso l’alto con mezzi attuatori configurati per portare tale piatto superiore 72 ad una altezza superiore rispetto all’altezza B, già rappresentata in figura 6, di una mensola a sbalzo 91 di una struttura cantilever 90.
Tali mezzi attuatori sono da intendersi di tipo noto, ad esempio, un cilindro fluidodinamico, e non sono illustrati per semplicità.
Tale traverso di sollevamento 70 è atto a facilitare il sollevamento e la movimentazione di un oggetto a sviluppo prevalentemente bidimensionale o tridimensionale che sia posato tra due mensole a sbalzo 91 di una struttura cantilever 90, immagazzinato a fianco di altri oggetti simili, o diversi; un simile oggetto, come può essere una scatola parallelepipeda, o un corpo cilindrico tipo una bobina, deve infatti essere sollevato, e quindi prelevato e movimentato, da solo, senza che vengano prelevati anche gli oggetti che sono immagazzinati al suo fianco.
Il corpo mobile di appoggio 71, avendo altezza A variabile fino a divenire maggiore dell’altezza B delle mensole a sbalzo 91, quando viene portato al di sotto dell’oggetto da sollevare e il suo piatto superiore 71 spostato verso l’alto tra le mensole a sbalzo 91, esso è in grado, a motivo proprio dell’altezza variabile A, di sollevare l’oggetto dall’appoggio sulle mensole a sbalzo 91.
Forma oggetto dell’invenzione anche un magazzino multi-piano 80, comprendente un gruppo di movimentazione 10 o 110 o 210 come sopra descritto.
Tale magazzino multi-piano 80 si caratterizza per il fatto di comprendere un gruppo di movimentazione 10 o 110 o 210 ed una o più strutture cantilever 90, in cui, come indicato in figura 8:
- la distanza minima D tra gli elementi colonnari laterali 12 e 13 del gruppo di movimentazione 10, 110, 210 è maggiore della larghezza L dell’una o più strutture cantilever 90,
- i mezzi di sollevamento 17 e 18 sono configurati per essere spostati ad una altezza di trasporto H2, maggiore dell’altezza H1 di detta una o più strutture cantilever 90.
Grazie ad una simile combinazione di caratteristiche il gruppo di movimentazione 10 o 110 o 210 è sagomato in modo tale da scorrere in corrispondenza dell’una o più strutture cantilever, circondandole, come ben esemplificato in figura 8, e portando così il carico, ovvero un oggetto o un gruppo di oggetti, o un contenitore 100, al di sopra dell’una o più strutture cantilever 90.
Il gruppo di movimentazione 10 o 110 o 210 scorre su prime rotaie 30.
Nell’esempio realizzativo di figura 9, il magazzino multi-piano 800 comprende una pluralità di strutture cantilever 90, 90a, 90b, 90c, 90d, 90e, 90f, disposte affiancate.
Ciascuna struttura cantilever 90 comprende una intelaiatura 92 con montanti 93, dai quali montanti si allungano le mensole a sbalzo 91. In particolare, tali strutture cantilever 90, 90a, 90b, 90c, 90d, 90e, 90f, presentano ciascuna pattini 94 per lo scorrimento su corrispondenti seconde rotaie 95.
Le strutture cantilever 90, 90a, 90b, 90c, 90d, 90e scorrono sulle medesime seconde rotaie 95.
I pattini 94 possono essere dotati di motore a bordo, per la traslazione della struttura cantilever 90 sulle seconde rotaie 95.
In alternativa, per la traslazione di una struttura cantilever 90 sulle seconde rotaie 95, il magazzino 80 o 800 comprende un cinematismo motorizzato 96 di tipo rotativo.
Tale cinematismo motorizzato 96, esemplificato in figura 12, comprende una manovella motrice 96a portata in rotazione da un motoriduttore 96b.
Tale manovella motrice 96a supporta, ad esempio e preferibilmente ad una sua estremità, un cursore di spinta e trazione 98, ben visibile in figura 13.
Tale cursore di spinta e trazione 98 è posto a scorrere all’interno di un profilo di guida 99 fissato alla struttura cantilever 90, ad esempio al di sotto di un traverso inferiore 92a di tale struttura cantilever 90. Il motoriduttore 96b è fissato a terra, ad esempio tramite staffe.
Tale cinematismo motorizzato 96 consente di movimentare una struttura cantilever 90 con un solo motore, ovvero con un unico motoriduttore 96b, anziché con un motore per ciascun pattino 94 dei due pattini 94 di una struttura cantilever.
Tale cinematismo motorizzato 96 determina la traslazione di una struttura cantilever 90 sulle seconde rotaie 95 tra due posizioni limite distanti tra loro il doppio della distanza K tra l’asse di rotazione X1 della manovella motrice 96a rispetto al motoriduttore 96b e l’asse di rotazione X2 del cursore 98.
La lunghezza della manovella motrice 96a è quindi tale da consentire delle traslazioni della struttura cantilever 90 che consentano l’apertura di prestabiliti corridoi temporanei.
Tale peculiare cinematismo motorizzato 96 consente di realizzare, in avvio di traslazione di una collegata struttura cantilever 90, massima accelerazione con la minima velocità, e viceversa, in modo da avere una movimentazione morbida e costante della struttura cantilever 90. Le seconde rotaie 95 sono disposte, parallele tra loro, tra le prime rotaie 30.
Le strutture cantilever 90, 90a, 90b, 90c, 90d, 90e, 90f, hanno preferibilmente medesima larghezza L e medesima altezza H1.
Le strutture cantilever 90, 90a, 90b, 90c, 90d, 90e, 90f possono essere quindi essere traslate sulle seconde rotaie 95 in modo indipendente una dall’altra.
Il magazzino multi-piano 800 è configurato per assumere quindi:
- un assetto di minimo ingombro in cui tutte le strutture cantilever 90, 90a, 90b, 90c, 90d, 90e sono in adiacenza una dell’altra, come esemplificato per le strutture cantilever 90, 90a, 90b, 90c, 90d in figure 9 e 10,
- oppure un assetto di apertura temporanea, in cui una o più strutture cantilever, ad esempio le strutture cantilever 90e e 90f in figure 9 e 10, sono distanziate dalle restanti strutture cantilever 90, 90a, 90b, 90c, 90d, che restano nell’assetto di minimo ingombro, così da creare un corridoio temporaneo 97. Con il termine ‘corridoio temporaneo’ si intende uno spazio determinato dall’allontanamento relativo tra due strutture cantilever consecutive, il quale spazio è percorribile dai mezzi di sollevamento 17 e 18 del gruppo di movimentazione 10 o 110 o 210, eventualmente portanti o un contenitore scatolare 100, o un trasverso di sollevamento 60 o 70, il quale spazio percorribile resta aperto per il tempo utile alle operazioni di posa o prelievo da parte del gruppo di movimentazione 10 o 110 o 210, per poi essere richiuso in favore di una maggiore compattezza del magazzino o per consentire l’apertura, tra due diverse strutture cantilever del medesimo magazzino, di un altro corridoio temporaneo.
Il gruppo di movimentazione 10 o 110 o 210 può essere azionato in modo tale da scorrere sulle prime rotaie 30, con i mezzi di sollevamento 17 e 18 posizionati all’altezza di trasporto H2 maggiore dell’altezza H1 delle strutture cantilever, fino a posizionarsi in corrispondenza del corridoio temporaneo 97.
Quando è in corrispondenza del corridoio temporaneo 97, il gruppo di movimentazione 10 o 110 o 210 viene comandato in modo che i mezzi di sollevamento 17 e 18 agiscano per sollevare, o afferrare, da un piano di mensole a sbalzo 91 un contenitore 100, oppure un oggetto a sviluppo prevalentemente longitudinale, oppure un gruppo di oggetti a sviluppo prevalentemente longitudinale.
Una volta rimosso l’oggetto o gruppo d’oggetti o il contenitore 100 da una struttura cantilever, il gruppo di movimentazione 10 o 110 o 210 viene comandato in modo tale da sollevare il carico al di sopra dell’altezza delle strutture cantilever, così da poter scorrere sulle prime rotaie 30 verso una zona di scarico ove riporre l’oggetto o il gruppo d’oggetti o il contenitore 100.
In una sua forma realizzativa preferita, ma non esclusiva, il magazzino multi-piano 80 presenta una navetta di ricezione e smistamento 300.
Tale navetta 300 è configurata per ricevere in appoggio un carico portato dal gruppo di movimentazione 10 o 110 o 210 per poi spostarlo in un’altra zona dell’ambiente per successive operazioni. Tale navetta 300 comprende, ad esempio, un carrello 301 posto a scorrere su terze rotaie 302, come ben visibile in figura 11.
Tali terze rotaie 302 sono posizionate secondo una direzione trasversale rispetto alle prime rotaie 30 e alle seconde rotaie 95.
Il carrello 301 presenta una serie di bracci a sbalzo 303, sviluppantisi verso la zona delle strutture cantilever, disposti affiancati a definire un piano di appoggio orizzontale o sostanzialmente orizzontale.
Tali bracci a sbalzo 303 sono tra loro distanziati in direzione orizzontale di una distanza tale da consentire l’inserimento tra due bracci a sbalzo 303 consecutivi di un corpo di appoggio 61 o di un corpo mobile di appoggio 71, come sopra descritti per i gruppi di movimentazione 110 e 210.
Tali bracci a sbalzo 303 consentono al gruppo di movimentazione 10 o 110 o 210 di giungere al di sopra degli stessi bracci a sbalzo 303 evitando che le prime rotaie 30, su cui scorre il gruppo di movimentazione, intersechino le terze rotaie 302 su cu scorre la navetta 300.
In tal modo un gruppo di movimentazione 110 o 210 può rapidamente scaricare quanto prelevato da una struttura cantilever del magazzino direttamente sui bracci a sbalzo 303 di tale navetta 300.
In alternativa, la navetta 300 presenta una tavola di appoggio 304, fissata sopra i bracci a sbalzo 303, utile ad esempio per l’appoggio di un contenitore scatolare 100, come da figura 9.
Tale tavola di appoggio 304 può essere mobile.
La tavola d’appoggio 304 presenta, ad esempio, rotelle di scorrimento sui due opposti bracci a sbalzo 303 più esterni.
La navetta 300, in tal caso, presenta mezzi attuatori per la traslazione della tavola di appoggio 304 da un assetto laterale di carico, come da figura 11, ad un assetto centrale di trasporto, non illustrato per semplicità.
La tavola d’appoggio 304 in posizione a sbalzo, ovvero traslata lateralmente verso l’estremità l ibera dei bracci a sbalzo 303 , consente al gruppo di movimentazione 10 o 110 o 210 di giungere al di sopra della stessa tavola 304 evitando che le prime rotaie 30 , su cui scorre i l gruppo di movimentazione, intersechino le terze rotaie 302 su cui scorre la navetta 300 , interferendo con queste ultime.
Tali mezzi attuatori per la traslazione della tavola di appoggio 304 sono da intendersi di tipo in sé noto, come ad esempio un dispositivo a chiocciola e vite senza fine 305
Si è in pratica constatato come il trovato raggiunga il compito e gli scopi preposti.
In particolare, con il trovato si è messo a punto un gruppo di movimentazione capace di ovviare ai citati inconvenienti e limiti della tecnica nota.
In particolare, con l’invenzione si è messo a punto un gruppo di movimentazione che consente di automatizzare il prelievo e la posa di prodotti da un magazzino, grazie ai mezzi di sollevamento motorizzati e ai mezzi di scorrimento a terra.
Inoltre, con l’invenzione si è messo a punto un gruppo di movimentazione capace di trasportare anche prodotti di tipo a sviluppo prevalentemente longitudinale, grazie alla peculiare distanza tra i suoi elementi colonnari laterali maggiore della corrispondente larghezza di una struttura cantilever di un associato magazzino multipiano.
Ulteriormente, con l’invenzione si è messo a punto un gruppo di movimentazione particolarmente adatto a magazzini di tipo cantilever multi-piano, capace di trasportare un oggetto, o un gruppo di oggetti o un contenitore scatolare, al di sopra delle strutture cantilever che compongono il magazzino multi-piano stesso.
Ancora, con l’invenzione si è messo a punto un magazzino multipiano comprendente un simile gruppo di movimentazione.
In più, con l’invenzione si è messo a punto un magazzino multi-piano capace di minor ingombro rispetto ai magazzini multi-piano di tipo noto, grazie alle strutture cantilever traslabili in modo indipendente una dall’altra così da poter assumere o un assetto di minimo ingombro, in cui tutte le strutture cantilever sono ravvicinate una all’altra, o un assetto di apertura temporanea in cui si determina un corridoio temporaneo per l’accesso del gruppo di movimentazione ad una struttura cantilever per il prelievo o l’immagazzinamento di un oggetto, o di un gruppo di oggetti, o di un contenitore scatolare.
Inoltre, con l’invenzione si è messo a punto un magazzino multi-piano gestibile in piena sicurezza, eliminando i tipici rischi legati al transito di operatori tra le strutture cantilever.
L’invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica, i componenti ed i materiali impiegati, purché compatibili con l’uso specifico, nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze e dello stato della tecnica.
Ove le caratteristiche e le tecniche menzionate in qualsiasi rivendicazione siano seguite da segni di riferimento, tali segni di riferimento sono da intendersi apposti al solo scopo di aumentare l’intelligibilità delle rivendicazioni e di conseguenza tali segni di riferimento non hanno alcun effetto limitante sull’interpretazione di ciascun elemento identificato a titolo di esempio da tali segni di riferimento.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Gruppo di movimentazione (10) per magazzini multi-piano, caratterizzato dal fatto di comprendere - un portale (11), comprendente a sua volta: - due elementi colonnari laterali (12, 13), ciascun elemento colonnare laterale (12, 13) presentando una estremità superiore (12a, 13a) ed una opposta estremità inferiore (12b, 13b), - un corpo traverso superiore (14) di collegamento tra le estremità superiori (12a, 13a) di detti elementi colonnari laterali (12, 13), - mezzi di scorrimento a terra (15, 16), - opposti mezzi di sollevamento (17, 18) per un corpo da movimentare, ciascuno dei quali vincolato a traslare su un detto corrispondente elemento colonnare laterale (12, 13) nella direzione dello sviluppo dello stesso elemento colonnare laterale (12, 13), - mezzi attuatori (19) per la traslazione di ciascun mezzo di sollevamento (17, 18) rispetto al corrispondente elemento colonnare laterale (12, 13) a cui è vincolato.
  2. 2) Gruppo di movimentazione secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che ciascun elemento colonnare laterale (12, 13) si sviluppa da una rispettiva base (24) a cui è fissato in corrispondenza di detta estremità inferiore (12b, 13b), detti mezzi di scorrimento a terra (15, 16) essendo incorporati in dette basi (24).
  3. 3) Gruppo di movimentazione secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di scorrimento a terra (15, 16) comprendono ruote (28) sagomate per scorrere su corrispondenti rotaie (30), definenti un binario per l’avanzamento e l’arretramento del gruppo di movimentazione (10).
  4. 4) Gruppo di movimentazione secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di scorrimento a terra (15, 16) sono motorizzati.
  5. 5) Gruppo di movimentazione secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di sollevamento (17, 18) comprendono ciascuno una staffa (35) supportata a sbalzo.
  6. 6) Gruppo di movimentazione secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto di comprendere, tra dette staffe (35) di detti mezzi di sollevamento (17, 18), un contenitore scatolare (100), di lunghezza tale da appoggiare con le sue estremità ciascuna su una delle due opposte staffe (35).
  7. 7) Gruppo di movimentazione secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di sollevamento (17, 18) comprendono ciascuno un telaio portante (45) su cui sono montati detta staffa (35) e un motore (36), detti mezzi attuatori (19) comprendendo ciascuno un dispositivo a pignone e cremagliera, azionato da detto corrispondente motore (36) fissato a detto telaio portante (45).
  8. 8) Gruppo di movimentazione secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, che si caratterizza per il fatto che detti mezzi di sollevamento (17, 18) comprendono ciascuno un attuatore di presa (50), configurato per traslare una detta staffa (35) in una direzione trasversale rispetto alla direzione di movimento del telaio portante (45), detto attuatore di presa (50) essendo fissato a bordo del rispettivo telaio portante (45).
  9. 9) Magazzino multi-piano (80, 800), caratterizzato dal fatto di comprendere: - un gruppo di movimentazione (10) secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 8, - ed una o più strutture cantilever (90), in cui: - la distanza minima (D) tra gli elementi colonnari laterali (12, 13) del gruppo di movimentazione (10) è maggiore della larghezza (L) dell’una o più strutture cantilever (90), - i mezzi di sollevamento (17, 18) sono configurati per essere spostati ad una altezza di trasporto (H2) maggiore dell’altezza (H1) di detta una o più strutture cantilever (90).
  10. 10) Magazzino multi-piano (80, 800), secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di strutture cantilever (90, 90a, 90b, 90c, 90d, 90e, 90f) disposte affiancate, dette strutture cantilever (90, 90a, 90b, 90c, 90d, 90e, 90f) presentando ciascuna pattini motorizzati (94) per lo scorrimento su corrispondenti seconde rotaie (95).
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