IT201800002339A1 - Attuatore lineare smorzato pneumaticamente per un sistema di apertura / chiusura di una porta o anta scorrevole - Google Patents
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Description
ATTUATORE LINEARE SMORZATO PNEUMATICAMENTE PER UN SISTEMA DI APERTURA / CHIUSURA DI UNA PORTA O ANTA SCORREVOLE
DESCRIZIONE
Campo di applicazione
La presente invenzione è generalmente applicabile al settore tecnico dei sistemi di movimentazione, ed ha particolarmente per oggetto un attuatore lineare smorzato pneumaticamente, particolarmente impiegabile in un sistema per l’apertura / chiusura di una porta o anta scorrevole.
L’invenzione ha altresì per oggetto un sistema di apertura / chiusura di una porta o anta scorrevole che include tale attuatore lineare.
Stato della Tecnica
E’ noto che esistono due principali tipologie di attuatori lineari, idraulico oppure pneumatico.
In entrambi i casi, l’attuatore deve essere collegato ad una linea di adduzione di un fluido di lavoro, sia esso olio oppure aria compressa.
Ciò comporta l’indubbio svantaggio di avere un fluido di lavoro da gestire, con tutte le problematiche del caso. Di conseguenza, tali tipologie di attuatori sono inadatte per tutta una serie di applicazioni non industriali, ad esempio la movimentazione di una porta oppure un’anta scorrevole.
Sono altresì note molle a gas sia a compressione che a trazione. In tali tipologie di molle un gas, generalmente azoto o aria compressa, viene impiegato per richiamare lo stelo in posizione di riposo una volta che lo stesso viene spinto o tirato in posizione di lavoro.
Un noto svantaggio di tali tipologie di molle è che tendono a scaricarsi con il tempo, costringendo alla sostituzione periodica. Inoltre, se impiegate in un sistema di chiusura di una porta o anta scorrevole chiudono violentemente quest’ultima, con il rischio di danneggiarla o addirittura di romperla.
Altro svantaggio sta nel fatto che nelle molle a gas la forza di chiusura aumenta con la compressione dello stesso gas e quindi con la lunghezza dell’anta da chiudere. Nel caso di ante di lunghezza contenuta, come ad esempio ante di banco frigo o similare, la molla a gas fornisce una forza relativamente bassa, per cui per ottenere una forza adeguata bisogna sovradimensionare il sistema aumentandone gli ingombri.
Presentazione dell’invenzione
Scopo della presente invenzione è quello di superare almeno parzialmente gli inconvenienti sopra riscontrati, mettendo a disposizione un attuatore lineare avente caratteristiche di elevata funzionalità, semplicità costruttiva e costo contenuto.
Un altro scopo dell’invenzione è mettere a disposizione un attuatore lineare che di ingombro contenuto che consenta di chiudere ante anche di lunghezza contenuta, ad esempio quelle di un banco frigo o una vetrinetta.
Un altro scopo dell’invenzione è mettere a disposizione un attuatore lineare il cui movimento è controllato.
Un altro scopo dell’invenzione è mettere a disposizione un attuatore lineare che richieda la minima manutenzione.
Un altro scopo dell’invenzione è mettere a disposizione un attuatore che garantisca la chiusura/apertura automatica di una porta o un’anta dalla posizione aperta/chiusa.
Un altro scopo dell’invenzione è mettere a disposizione un attuatore lineare che presenti un minimo numero di parti costitutive.
Tali scopi, nonché altri che appariranno più chiaramente nel seguito, sono raggiunti da un attuatore lineare in accordo con quanto qui descritto, illustrato e/o rivendicato.
Le rivendicazioni dipendenti descrivono forme di realizzazione vantaggiose dell’invenzione.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione preferite ma non esclusive di un attuatore lineare 1, illustrate a titolo di esempio non limitativo con l'ausilio delle unite tavole di disegno in cui:
le FIGG. 1A e 1B sono viste schematiche di una forma di realizzazione del sistema 100 per la chiusura di un’apertura P mediante un’anta scorrevole D movimentata da una forma di realizzazione preferita ama non esclusiva di un attuatore lineare 1, rispettivamente in posizione di anta D chiusa e anta D aperta;
le FIGG. 2A e 2B sono viste schematiche della forma di realizzazione del sistema 100 delle FIGG.1A e 1A rispettivamente in posizione di anta D chiusa e anta D aperta;
la FIG. 3 è una vista esplosa di una prima forma di realizzazione dell’attuatore lineare 1;
le FIGG. 4A e 4B sono viste in sezione della forma di realizzazione dell’attuatore lineare 1 di FIG.3 in posizione di anta D rispettivamente chiusa e aperta;
la FIG. 5 è una vista esplosa di una seconda forma di realizzazione dell’attuatore lineare 1;
le FIGG. 6A e 6B sono viste in sezione della forma di realizzazione dell’attuatore lineare 1 di FIG.5 in posizione di anta D rispettivamente chiusa e aperta;
le FIGG. 7A e 7B sono viste in sezione di una forma di realizzazione di un cilindro smorzatore idraulico 200 in posizione di anta D rispettivamente chiusa e aperta.
Si precisa che la seconda forma di realizzazione dell’attuatore lineare 1 delle FIGG. dalla 5 alla 6B e il cilindro smorzatore idraulico 200 illustrato nelle FIGG. 7A e 7B non sono parte della presente invenzione.
Descrizione dettagliata di alcuni esempi di realizzazione preferiti
Con riferimento alle figure citate, si descrive un attuatore lineare 1, atto a movimentare linearmente qualsivoglia oggetto, meccanismo o sistema. L’attuatore lineare potrà agire direttamente o indirettamente, tramite pulegge o rinvii.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva dell’invenzione, illustrata ad esempio nelle FIGG. dalla 1A alla 2B, l’attuatore lineare 1 potrà essere impiegato in un sistema 100 per la chiusura / l’apertura di un’apertura P mediante un elemento di chiusura D mobile fra una posizione di apertura e una posizione di chiusura.
In generale, l’apertura P potrà essere una qualsivoglia apertura praticata in una qualsiasi struttura di supporto stazionaria, e l’elemento di chiusura D potrà essere qualsivoglia, ad esempio una porta, un’anta, un portello, una botola o similare. Parimenti, l’elemento di chiusura D potrà muoversi con qualsivoglia moto, rettilineo lungo un piano di scorrimento oppure rotatorio attorno ad un asse di rotazione.
In quest’ultimo caso, l’attuatore lineare 1 potrà agire da chiudiporta o da dispositivo a cerniera, oppure potrà essere parte integrante di esso.
Ad esempio, come illustrato nelle FIGG. 1A e 1B, l’apertura P potrà essere un passaggio praticato nel telaio W di un frigorifero, e l’elemento di chiusura D potrà essere un’anta, ad esempio un’anta in vetro, scorrevole in un piano definito dalla porta stessa fra una posizione chiusa, illustrata in FIG.1A, ed una posizione aperta, illustrata in FIG.1B.
In generale, l’attuatore lineare 1 potrà comprendere una camicia 10 definente un asse X ed uno stelo 20 in essa scorrevole fra una posizione ritratta, illustrata ad esempio in FIG.1B, ed una posizione estesa, illustrata ad esempio in FIG.1A.
Anche se nel prosieguo, si descriverà la camicia 10 come elemento mobile rispetto allo stelo 20 stazionario, si comprende che potrà anche avvenire il contrario, e cioè lo stelo muoversi rispetto alla camicia stazionaria, senza per questo uscire dall’ambito di tutela delle rivendicazioni allegate.
Si comprende altresì che anche se nelle forme di realizzazione illustrate è previsto un singolo stelo 20 ed una singola camicia 10, l’attuatore lineare 1 potrà includere una pluralità di camicie e/o una pluralità di steli, così come potrà essere accoppiato ad altri attuatori, ad esempio molle a gas di tipo noto, senza per questo uscire dall’ambito di tutela delle rivendicazioni allegate.
In ogni caso, l’elemento mobile dell’attuatore lineare 1, nell’esempio di realizzazione illustrato nelle figure allegate la camicia 10, potrà essere reciprocamente collegato con l’anta scorrevole D, mentre l’elemento stazionario, nell’esempio di realizzazione illustrato nelle figure allegate lo stelo 20, potrà essere fissato al telaio W.
Pertanto, la camicia 10 scorrerà solidalmente con l’anta fra le posizioni di apertura e chiusura della stessa.
Allo scopo, potranno essere previsti mezzi cursori, ad esempio due o più slitte 110, 111, operativamente impegnati in uno o più binari di guida 120 definenti una direzione di scorrimento d sostanzialmente parallela all’asse X definito dalla camicia.
Vantaggiosamente, le slitte 110, 111 potranno essere accoppiabili all’elemento tubolare 11 dell’attuatore lineare 10, ad esempio inserite scorrevolmente su di esso. In tal modo, si ottiene un attuatore lineare compatto, semplice da realizzare e funzionale.
Tali caratteristiche ne consentono l’inserimento a scomparsa in un profilo allungato cavo 130 tubolare o a “C” aperto inferiormente, il quale potrà essere inserito nel telaio W oppure essere parte integrante dello stesso.
Preferibilmente, il profilo 130 con l’attuatore lineare 1 potrà essere posizionato superiormente all’anta D. D’altra parte, esso potrà essere posizionato anche lateralmente all’anta D oppure anche al disotto della stessa, utilizzando opportuni mezzi di rinvio quali ad esempio carrucole e funi.
L’attuatore lineare 1 impiegabile nel sistema 100 potrà essere di tipo qualsivoglia. Ad esempio, esso potrà essere una molla a gas di tipo in sé noto.
Preferibilmente, tuttavia, l’attuatore 1 potrà presentare le caratteristiche di seguito descritte.
Anche se nel prosieguo della descrizione si descriverà un attuatore lineare 1 per movimentare l’anta scorrevole D, si comprende che l’attuatore lineare 1 potrà avere qualsivoglia impiego senza per questo uscire dall’ambito di tutela delle rivendicazioni allegate.
Come sopra accennato, nella presente descrizione la nozione di scorrimento fra lo stelo 20 e la camicia 10 e le relative parti va intesa in modo relativo e non assoluto. Pertanto, anche laddove per semplicità si citerà lo scorrimento dello stelo 20 rispetto alla camicia 10, bisogna intendere che lo scorrimento fra queste parti è reciproco e relativo l’uno all’altro.
Nelle forme di realizzazione illustrate nelle FIGG. 4A e 6A l’attuatore lineare 1 è in posizione posizione di riposo, cioè la posizione in cui lo stesso attuatore lineare 1 permane se non sollecitato da forze esterne. Tale posizione di riposo potrà eventualmente, anche se non necessariamente, corrispondere alla posizione di anta D chiusa.
D’altra parte, nelle forme di realizzazione illustrate nelle FIGG. 4B e 6B l’attuatore lineare 1 è in posizione di lavoro, cioè quella in cui l’utente agendo sull’anta D porta lo stesso attuatore lineare 1 partendo dalla posizione di riposo. Tale posizione di lavoro potrà eventualmente, anche se non necessariamente, corrispondere alla posizione di anta D totalmente o parzialmente aperta. Da tale posizione di lavoro l’attuatore lineare 1 potrà richiudere automaticamente l’anta D, oppure, il che è lo stesso, l’attuatore lineare 1 potrà riportarsi automaticamente in posizione di riposo.
In tali forme di realizzazione, quindi, l’attuatore lineare 1 lavora in trazione.
Vantaggiosamente, lo stelo 20 potrà includere un cilindro d’estremità 21 interno alla camicia 10 ed un’estremità opposta 22 esterna alla camicia 10, entrambe scorrevoli solidalmente l’una all’altra lungo l’asse X mediante lo stelo 20. L’estremità opposta 22 ed il cilindro d’estremità 21, quindi, scorreranno anch’essi fra le posizioni di riposo e di lavoro.
Si comprende che in caso di stelo curvo o comunque opportunamente sagomato l’estremità 22 potrà scorrere lungo un asse sostanzialmente parallelo all’asse X senza per questo uscire dall’ambito di tutela delle rivendicazioni allegate.
L’estremità 22 potrà scorrere esternamente alla camicia 10 fra una posizione a questa prossimale, la quale potrà corrispondere alla posizione di riposo illustrata ad esempio nelle FIGG. 4A e 6A, ed una posizione da essa distale, la quale potrà corrispondere alla posizione di lavoro illustrata ad esempio nelle FIGG.4B e 6B.
Corrispondentemente, il cilindro d’estremità 21 potrà scorrere a tenuta internamente alla camicia 10 fra una posizione prossimale all’estremità 13’ della camicia 10, la quale potrà corrispondere alla posizione di riposo illustrata ad esempio nelle FIGG. 4A e 6A, ed una posizione da essa distale, la quale potrà corrispondere alla posizione di lavoro illustrata ad esempio nelle FIGG.4B e 6B.
La camicia 10 potrà includere un elemento tubolare 11 definente la parete laterale della stessa, un tappo di estremità 12 avvitato a tenuta in corrispondenza dell’estremità 13’ dell’elemento tubolare 11 ed un elemento di chiusura 14 avvitato a tenuta in corrispondenza dell’altra estremità 13’’ dell’elemento tubolare 11.
Lo stelo 20 potrà essere montato scorrevole attraverso un’apertura passante 15 attraverso la parete 14’ dell’elemento di chiusura 14.
Opportunamente, il cilindro d’estremità 21 potrà dividere la camicia 10 in un primo e un secondo vano a volume variabile 18’, 18’’. Quando l’estremità 22 è in posizione prossimale, come illustrato ad esempio nelle FIGG.4A e 6A, il vano a volume variabile 18’ ha il volume minimo mentre il vano a volume variabile 18’’ ha il volume massimo, mentre accade il contrario quando l’estremità 22 è in posizione di lavoro, come illustrato ad esempio nelle FIGG.4B e 6B.
Vantaggiosamente, l’attuatore lineare 1 potrà includere mezzi di promozione del moto, ad esempio un elemento elastico 40 e più particolarmente una molla a spirale, operativamente collegati sia con la camicia 10 che con lo stelo 20 per richiamare l’estremità 22 dalla posizione distale a quella prossimale all’atto del passaggio della stessa dalla posizione prossimale a quella distale.
Si comprende che anche se per il prosieguo della presente descrizione ci si riferirà ad un elemento elastico 40, e più particolarmente ad una molla a spirale, l’attuatore lineare 1 potrà includere qualsivoglia mezzo di promozione del moto, ad esempio idraulico, magnetico o pneumatico, senza per questo uscire dall’ambito di tutela delle rivendicazione allegate.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, lo stelo 20 potrà essere internamente cavo, con una parete tubolare 23 che definisce una cavità interna 24 che potrà alloggiare la molla a spirale 40.
Potranno altresì essere presenti mezzi per il collegamento operativo della molla a spirale 40 rispettivamente con la stessa camicia 10 e con lo stelo 20, ad esempio rispettivi elementi filettati 16 e 25.
L’elemento filettato 25 potrà essere avvitato nello stelo 20 in corrispondenza dell’estremità 22, mentre l’elemento filettato 16 potrà essere avvitato nella camicia 10 in corrispondenza dell’estremità 13’.
Si comprende che nella forma di realizzazione dell’attuatore lineare 1 illustrata nelle FIGG. 4A e 4B l’elemento filettato 16 potrà essere avvitato in un tappo cavo 17 a sua volta avvitato nella camicia 10 per realizzare un corpo valvola, come meglio illustrato più avanti.
D’altra parte, nella forma di realizzazione dell’attuatore lineare 1 illustrata nelle FIGG.
6A e 6B l’elemento filettato 16 potrà essere avvitato direttamente nella camicia 10, mediante una sua porzione radialmente espansa 16’. E’ evidente che anche in tal caso l’elemento filettato 16 potrebbe essere realizzato in più pezzi, come ad esempio per la forma di realizzazione delle FIGG.4A e 4B.
In tal modo, lo scorrimento dell’estremità 22 dalla posizione prossimale a quella distale corrisponderà al caricamento della molla 40, la quale richiamerà la stessa estremità 22 verso la posizione di riposo.
Scegliendo opportunamente le dimensioni relative degli elementi filettati 16, 25 e della molla 40, sarà possibile fissare reciprocamente gli stessi in modo semplice ed efficace, facilitando oltremodo il montaggio dell’attuatore lineare 1.
In tal caso, infatti, sarà possibile di fatto avvitare le estremità 41’ e 41’’ della molla 40 sugli elementi 16 e 25, garantendo peraltro un fissaggio di lunga durata.
In una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva, ed indipendentemente dalla presenza o meno della molla a spirale 40, la camicia 10 potrà comprendere mezzi di smorzamento agenti sullo stelo 20 per smorzare il movimento dell’estremità 22 all’atto del passaggio della stessa dalla posizione distale a quella prossimale.
Nella forma di realizzazione illustrata nelle FIGG. dalla 3 alla 4B i mezzi di smorzamento potranno essere di tipo pneumatico, mentre nella forma di realizzazione illustrata nelle FIGG. dalla 5 alla 6B i mezzi di smorzamento potranno essere di tipo idraulico.
In ogni caso, i mezzi di smorzamento potranno comprendere un fluido di lavoro posto in almeno uno dei vani a volume variabile 18’, 18’’. Indipendentemente dalla sua natura, quindi, il fluido di lavoro agirà sullo stelo 20 smorzandone il movimento.
In particolare, nella forma di realizzazione illustrata nelle FIGG. dalla 3 alla 4B il fluido di lavoro pneumatico, che in particolare potrà essere aria ambiente, viene aspirato nel vano 18’ all’atto del passaggio dell’estremità 22 dalla posizione prossimale a quella distale.
Il vano 18’ quindi si espanderà riempiendosi di aria, mentre l’altro vano 18’’ si contrarrà espellendo l’aria in esso presente nell’ambiente esterno attraverso l’apertura 15. Al fine di ottenere l’effetto smorzante, i due vani 18’, 18’’ potranno essere reciprocamente isolati, cioè fra loro fluidicamente non comunicanti. D’altra parte, ognuno dei due vani 18’, 18’’ potrà essere fluidicamente comunicante con l’ambiente esterno.
All’atto del passaggio dell’estremità 22 dalla posizione distale a quella prossimale, quindi, l’aria verrà espulsa dal vano 18’ in maniera controllata, in modo da ottenere l’effetto smorzante.
Nella forma di realizzazione illustrata nelle FIGG. dalla 5 alla 6B il fluido di lavoro idraulico, che in particolare potrà essere olio, riempie tutta la camicia 10 e all’atto del passaggio dell’estremità 22 dalla posizione prossimale a quella distale passa dal vano 18’’ a quello vano 18’.
Il vano 18’ pertanto si espanderà riempiendosi di olio, mentre l’altro vano 18’’ si contrarrà scaricando l’olio in esso originariamente presente nello stesso vano 18’. Al fine di ottenere l’effetto smorzante, i due vani 18’, 18’’ potranno essere fra loro fluidicamente comunicanti.
All’atto del passaggio dell’estremità 22 dalla posizione distale a quella prossimale, quindi, l’olio verrà espulso dal vano 18’ in maniera controllata per passare nel vano 18’’, in modo da ottenere l’effetto smorzante.
Per ottenere lo scarico controllato del fluido di lavoro potranno altresì essere previsti opportuni mezzi di controllo, i quali potranno comprendere un elemento valvolare cilindrico 26 nel caso della forma di realizzazione con fluido di lavoro idraulico illustrata nelle FIGG. dalla 5 alla 6B oppure mezzi valvolari 50 nel caso della forma di realizzazione con fluido di lavoro pneumatico illustrata nelle FIGG. dalla 3 alla 4B.
In particolare, con riferimento alla forma di realizzazione con aria illustrata nelle FIGG. dalla 3 alla 4B, i mezzi valvolari 50 potranno comprendere un corpo valvola formato dall’elemento filettato 16 e dal tappo cavo 17, il quale potrà presentare una prima apertura 51 in comunicazione fluidica con l’ambiente esterno mediante le aperture 52’, 52’’ praticate nel tappo di estremità 12 ed una seconda apertura 54 in comunicazione fluidica con il vano 18’ mediante le due aperture 55’, 55’’.
Tale forma di realizzazione del corpo valvola è particolarmente vantaggiosa, poiché di fatto l’elemento filettato 16 è sia parte integrante dello stesso corpo valvola che mezzo di fissaggio della molla a spirale 40.
Nelle aperture 51, 54 potrà essere inserita scorrevolmente una spina passante 56, in modo che fra ogni apertura e la stessa spina 56 si definisca un foro calibrato di dimensioni opportune per ottenere l’effetto smorzante. In tal modo, scegliendo opportunamente le dimensioni relative fra la spina 56 e le aperture 51, 54 sarà possibile variare l’effetto smorzante.
La spina 56 potrà scorrere libera attraverso le aperture 51, 54, in modo da mantenerla pulita da corpi estranei o polvere.
Potrà inoltre essere previsto un otturatore 57 mobile nel corpo valvola fra una prima posizione operativa, illustrata ad esempio nelle FIGG.4B e 6B, lontana dall’apertura 51 in cui la sezione di passaggio per l’olio entrante nel vano 18’ potrà presentare un’estensione maggiore della sezione di passaggio per l’olio uscente dallo stesso vano 18’ che viene a definirsi quando l’otturatore 57 è in una seconda posizione operativa a contatto con la prima apertura 51, illustrata ad esempio nelle FIGG.4A e 6A.
D’altra parte, con riferimento alla forma di realizzazione con olio illustrata nelle FIGG.
dalla 5 alla 6B, l’elemento valvolare cilindrico 26 potrà essere inserito sullo stelo 20 libero di scorrere a tenuta lungo l’asse X.
In particolare, l’elemento valvolare cilindrico 26 all’atto della sua movimentazione lungo l’asse X potrà venire a contatto con un anello di arresto 27 calzato sulla parete tubolare 23 e con il cilindro d’estremità 21.
Più in particolare, all’atto del passaggio dell’estremità 22 dalla posizione distale a quella prossimale l’elemento valvolare cilindrico 26 potrà venire a contatto con l’anello di arresto 27 per essere spinto verso l’estremità 13’, come illustrato ad esempio in FIG.6A.
D’altra parte, all’atto del passaggio inverso l’elemento valvolare cilindrico 26 potrà venire a contatto con il cilindro d’estremità 21 per essere spinto verso l’estremità 13’’, come illustrato ad esempio in FIG.6B.
Durante tale movimentazione l’elemento valvolare cilindrico 26 determinerà la resistenza alla movimentazione dell’estremità 22 in entrambi i sensi, cioè ad esempio la forza resistente che l’utente avverte durante l’apertura dell’anta D oppure la forza resistente che si oppone a quella di chiusura della stessa.
Allo scopo, lungo la parete tubolare 23 potranno essere previste una prima porta 28’ ed una seconda porta 28’’, quest’ultima di dimensioni sensibilmente maggiori rispetto alla prima, rispettivamente interposte fra l’anello di arresto 27 e l’estremità 22 e fra lo stesso anello di arresto 27 e l’estremità distale 13’.
Entrambe le porte 28’ e 28’’ potranno mettere in comunicazione fluidica il vano 18’’ ed il vano 18’ attraverso la cavità interna 24 dello stelo 20.
Durante la movimentazione dell’elemento valvolare cilindrico 26 l’anello di arresto 27 potrà impedire allo stesso elemento valvolare cilindrico 26 di raggiungere la porta 28’, mantenendola sempre libera.
D’altra parte, all’atto del passaggio dell’estremità 22 dalla posizione distale a quella prossimale l’anello di arresto 27 spingerà l’elemento valvolare cilindrico 26 a coprire selettivamente la porta 28’’, come illustrato ad esempio in FIG.6A.
Pertanto, durante tale passaggio l’olio potrà passare esclusivamente attraverso la porta 28’, che essendo di dimensioni molto contenute fornirà una sezione di passaggio per l’olio piccola ed una corrispondente forza resistente elevata.
D’altra parte, durante il passaggio inverso l’olio potrà passare attraverso entrambe le porte 28’, 28’’, fornendo quindi una sezione di passaggio per l’olio molto maggiore e quindi una corrispondente forza resistente minima.
Dimensionando opportunamente le porte 28’, 28’’ e spaziando opportunamente le stesse e l’elemento valvolare cilindrico 26 potrà essere possibile variare l’effetto smorzante dell’attuatore 1.
Anche in tal caso per minimizzare gli ingombri la molla 40 potrà essere posta nella cavità interna 24 dello stelo 20.
Le FIGG.7A e 7B illustrano un cilindro smorzatore idraulico 200, il quale potrà essere configurato come la forma di realizzazione dell’attuatore lineare 1 illustrata nelle FIGG. dalla 5 alla 6B ad eccezione della presenza della molla 40 o comunque di qualsivoglia altro mezzo di promozione del moto dello stelo 20.
Tale cilindro smorzatore idraulico 200 potrà essere impiegato in qualsivoglia applicazione che richieda l’impiego di una forza smorzante che si opponga alla forza di promozione del moto dello stelo 20.
Ad esempio, il cilindro smorzatore idraulico 200 potrà essere impiegato nel sistema 100 per smorzare il moto dell’anta D quando chiusa manualmente da un utente, ad esempio per impedirle di sbattere contro il telaio W, oppure in un sistema di apertura di un elemento di chiusura per gravità, ad esempio per smorzare il movimento di apertura di una finestra o portafinestra del tipo vasistas.
Da quanto sopra descritto, appare evidente che l’invenzione raggiunge gli scopi prefissatisi.
L’invenzione è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nel concetto inventivo espresso nelle rivendicazioni allegate. Tutti i particolari potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti, ed i materiali potranno essere diversi a seconda delle esigenze, senza uscire dall'ambito dell’invenzione.
Anche se l’invenzione è stata descritta con particolare riferimento alle figure allegate, i numeri di riferimento usati nella descrizione e nelle rivendicazioni sono utilizzati per migliorare l'intelligenza dell’invenzione e non costituiscono alcuna limitazione all'ambito di tutela rivendicato.
Claims (10)
- RIVENDICAZIONI 1. Un attuatore lineare smorzato pneumaticamente comprendente: - almeno una camicia (10) definente un asse (X); - almeno uno stelo (20) avente un cilindro d’estremità (21) inserito in detta almeno una camicia (10) ed un’estremità opposta (22) esterna a quest’ultima reciprocamente scorrevole lungo detto asse (X) o un asse ad esso parallelo in relazione alla stessa almeno una camicia (10) fra una posizione prossimale a quest’ultima ed una posizione da essa distale; in cui detta almeno una camicia (10) comprende mezzi di promozione del moto (40) agenti su detto almeno uno stelo (20) per portare detta estremità opposta (22) da una delle posizioni distale o prossimale all’altra delle posizioni distale o prossimale all’atto del passaggio della stessa estremità opposta (22) da detta altra delle posizioni distale o prossimale a detta una delle posizioni distale o prossimale; in cui detta almeno una camicia (10) comprende inoltre mezzi di smorzamento pneumatico (18’, 18’’, 50) agenti su detto almeno uno stelo (20) per smorzarne il movimento di detta estremità opposta (22) all’atto del passaggio della stessa da detta una delle posizioni distale o prossimale a detta altra delle posizioni distale o prossimale; in cui detto cilindro d’estremità (21) divide detta almeno una camicia (10) in almeno un primo e un secondo vano a volume variabile (18’, 18’’), detti mezzi di smorzamento pneumatico (18’, 18’’, 50) comprendendo un fluido di lavoro pneumatico posto in almeno uno di detti almeno un primo e un secondo vano a volume variabile (18’, 18’’); in cui detti almeno un primo e un secondo vano a volume variabile (18’, 18’’) sono fra loro fluidicamente non comunicanti ed ognuno fluidicamente comunicante con l’ambiente esterno, detto fluido di lavoro pneumatico essendo aria ambiente proveniente dall’ambiente esterno oppure in questo scaricata.
- 2. Attuatore secondo la rivendicazione 1, in cui detti mezzi di promozione del moto (40) sono operativamente collegati con detta almeno una camicia (10) e con detto almeno uno stelo (20) per portare detta estremità opposta (22) dalla posizione distale a quella prossimale all’atto del passaggio della stessa estremità opposta (22) dalla posizione prossimale a quella distale, detti mezzi di smorzamento pneumatico (18’, 18’’, 50) agendo all’atto del passaggio inverso di detta estremità opposta (22).
- 3. Attuatore secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui all’atto del passaggio di detta estremità opposta (22) da detta una delle posizioni distale o prossimale a detta altra delle posizioni distale o prossimale uno fra detti almeno un primo e un secondo vano a volume variabile (18’, 18’’) si espande riempiendosi almeno parzialmente di detto fluido di lavoro e l’altro fra detti almeno un primo e un secondo vano a volume variabile (18’, 18’’) si contrae, ed in cui all’atto del passaggio di detta estremità opposta (22) da detta altra delle posizioni distale o prossimale a detta una delle posizioni distale o prossimale detto altro fra detti almeno un primo e un secondo vano a volume variabile (18’, 18’’) si espande e detto uno fra detti almeno un primo e un secondo vano a volume variabile (18’, 18’’) si contrae per scaricare almeno parzialmente detto fluido di lavoro, detti mezzi di smorzamento (18’, 18’’, 50) comprendendo inoltre mezzi di controllo (50) dello scarico di detto fluido di lavoro.
- 4. Attuatore secondo la rivendicazione 3, in cui detto uno fra detti almeno un primo e un secondo vano a volume variabile (18’, 18’’) è fluidicamente comunicante con l’ambiente esterno attraverso detti mezzi di controllo (50), questi ultimi includendo mezzi valvolari (50) configurati per consentire l’aspirazione del fluido di lavoro pneumatico dall’ambiente esterno all’atto del passaggio di detta estremità opposta (22) da detta una delle posizioni distale o prossimale a detta altra delle posizioni distale o prossimale e per consentirne lo scarico controllato all’atto del passaggio inverso.
- 5. Attuatore secondo la rivendicazione precedente, in cui detti mezzi valvolari (50) comprendono un corpo valvola (16, 17) avente una prima apertura (51) in comunicazione fluidica con l’ambiente esterno ed una seconda apertura (54) in comunicazione fluidica con detto uno fra detti almeno un primo e un secondo vano a volume variabile (18’, 18’’), detti mezzi valvolari (50) comprendendo inoltre un otturatore (57) selettivamente agente contro detta prima apertura (51) per consentire l’afflusso / il deflusso del fluido di lavoro pneumatico dall’ / verso l’ambiente esterno.
- 6. Attuatore secondo la rivendicazione precedente, in cui detto otturatore (57) è mobile fra una prima posizione operativa lontana da detta prima apertura (51) in cui la sezione di passaggio per il fluido di lavoro pneumatico entrante in detto uno fra detti almeno un primo e un secondo vano a volume variabile (18’, 18’’) presenta una prima estensione predeterminata ed una seconda posizione operativa a contatto con detta prima apertura (51) in cui la sezione di passaggio per il fluido di lavoro pneumatico uscente da detto uno fra detti almeno un primo e un secondo vano a volume variabile (18’, 18’’) presenta una seconda estensione inferiore a detta prima estensione.
- 7. Attuatore secondo la rivendicazione precedente, in cui dette prima e seconda apertura (51, 54) comprendono una spina passante (56) scorrevolmente inserita attraverso le stesse per definire un rispettivo primo e secondo foro calibrato.
- 8. Attuatore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui detti mezzi di promozione del moto comprendono almeno un elemento elastico (40) operativamente collegato con detta almeno una camicia (10) e con detto almeno uno stelo (20), detto almeno uno stelo (20) essendo internamente cavo, detto almeno un elemento elastico (40) essendo posto internamente a detto almeno uno stelo (20).
- 9. Attuatore secondo la rivendicazione precedente, in cui detta almeno una camicia (10) comprende un’estremità prossimale (13’’) a detta estremità opposta (22) di detto almeno uno stelo (20) ed un’estremità distale (13’) da quest’ultima, detta almeno una camicia (10) comprendendo primi mezzi (16) per il collegamento operativo reciproco con detto almeno un elemento elastico (40) posti in corrispondenza di detta estremità distale (13’), detto almeno uno stelo (20) comprendendo secondi mezzi (25) per il collegamento operativo reciproco con detto almeno un elemento elastico (40) posti in corrispondenza di detta estremità opposta (22).
- 10. Un sistema per l’apertura / chiusura di un elemento di chiusura (D) scorrevole comprendente almeno un elemento di chiusura scorrevole (D) ed almeno un attuatore lineare (1) operativamente collegato con lo stesso, in cui detto almeno un attuatore lineare (1) è un attuatore lineare (1) in accordo con una o più delle rivendicazioni precedenti.
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Citations (2)
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US5706606A (en) * | 1996-05-23 | 1998-01-13 | Lin; Kanial | Device for shutting a sliding door |
EP2304149A2 (de) * | 2008-05-19 | 2011-04-06 | Helmut Katherl | Vorrichtung zum selbstständigen verstellen eines flügels eines fensters oder einer tür mit einem federspeicher |
-
2018
- 2018-02-02 IT IT201800002339A patent/IT201800002339A1/it unknown
Patent Citations (2)
Publication number | Priority date | Publication date | Assignee | Title |
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