IT201800001710A1 - Kit di monitoraggio di dispositivi di protezione - Google Patents

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Fabrizio Salomoni
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Description

Titolo: KIT DI MONITORAGGIO DI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un kit di monitoraggio dispositivi di protezione.
Secondo quanto stabilito D.lgs. 9 aprile 2008, n.
81 Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, il datore di lavoro è obbligato a mettere a disposizione dei lavoratori attrezzature conformi ai requisiti di legge, idonee ai fini della salute e sicurezza, adeguate al lavoro da svolgere o comunque adattate agli scopi per le quali devono essere utilizzate.
Inoltre, il datore di lavoro deve fornire ai lavoratori i necessari ed idonei dispositivi di protezione individuale adeguati ai rischi da prevenire e alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro.
Si intende per dispositivo di protezione individuale denominato DPI, qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.
In caso di rischi multipli può anche essere necessario l’uso simultaneo di più dispositivi di protezione individuale.
Fra gli obblighi del datore di lavori vi è anche quello di mantenere in efficienza le attrezzature ed i DPI ed assicurarne le condizioni d’igiene mediante la manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni necessarie.
Qualora tali disposizioni non siano rispettate sono previste delle sanzioni a carico del datore di lavoro e/o del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi.
Secondo la norma precedentemente citata, i lavoratori sono tenuti all'utilizzo dei DPI messi a loro disposizione.
Il controllo ed il monitoraggio dell'uso di tali dispositivi, nonché della loro manutenzione, viene attualmente effettuato direttamente dal personale addetto, in particolare dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, o attraverso l'impiego di etichette RFID (dall'inglese Radio-Frequency IDentification, in italiano identificazione a radiofrequenza) associate ai singoli dispositivi di protezione.
Uno dei principali limiti di tali etichette è che il loro impiego non consente di poter verificare l'effettivo utilizzo da parte dei lavoratori dei DPI in modo continuativo, né che siano correttamente indossati.
Infatti, il sistema è basato sull’installazione di varchi provvisti di lettori RFID (identici ai varchi antitaccheggio utilizzati nei negozi) che, al passaggio dei lavoratori, verificano se gli stessi stanno o meno indossando i DPI necessari (rilevando appunto la presenza dell'etichetta RFID presenti sui DPI).
E' quindi evidente che se un lavoratore, mettesse all'interno di uno zaino i DPI il lettore rileverebbe la presenza dei DPI anche se gli stessi non sono indossati dal lavoratore.
Il dispositivo di lettura non è infatti in grado di distinguere la situazione in cui il lavoratore indossi correttamente i DPI da quella in cui i DPI siano contenuti all'interno di uno zaino posto nelle vicinanze del lavoratore.
Inoltre, il lavoratore potrebbe, dopo aver oltrepassato il varco di controllo, togliersi i DPI senza che nessuno possa rilevare tale condizione (se non un operatore preposto al controllo presente sul luogo di lavoro).
E' anche noto l'impiego di dispositivi BLE (Bluetooth Low Energy) in grado di inviare costantemente (o a cadenze temporali parametrizzabili) un impulso o un segnale ad un dispositivo in ascolto (come ad esempio uno smartphone).
Analizzando quindi il tempo di risposta (RSSI -Received signal strength indication) è possibile calcolare la distanza tra lo strumento emettitore e il ricevitore.
I limiti di questa tecnologia sono però dovuti al fatto che la determinazione della posizione del dispositivo BLE, e quindi dei DPI ad essi associati, si basa esclusivamente sulla valutazione del valore di RSSI rilevata.
L’RSSI è però influenzato da molti fattori fra cui proprio il corpo umano che assorbe e quindi disturba il segnale emesso dal dispositivo BLE". Attraverso l'utilizzo di questa tecnologia si ha quindi l'informazione che un determinato DPI, associato ad un rispettivo dipendente, si trova in un raggio di circa 5-7 metri rispetto al lavoratore e quindi, con buona approssimazione, lo si valuta come indossato.
Aggirare il controllo è quindi ovviamente molto semplice: il lavoratore potrà posizionare per terra, o comunque vicino a se il DPI, come ad esempio un casco, mentre svolge il proprio lavoro ed il sistema lo considererebbe comunque indossato dal lavoratore.
Compito principale del presente trovato è quello di risolvere i problemi sopra esposti, proponendo un kit di monitoraggio di dispositivi di protezione che consenta al datore di lavoro e al responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi di verificare che l'utilizzo dei dispositivi di protezione sia conforme a quanto stabilito dalla normativa vigente in materia.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato è quello di proporre un kit di monitoraggio di dispositivi di protezione che consenta di verificare in tempo reale se i lavoratori stanno utilizzando correttamente i dispositivi di sicurezza messi a loro disposizione.
Un altro scopo del trovato è quello di proporre un kit di monitoraggio di dispositivi di protezione che consenta di attuare tempestivamente sulle attrezzature ed i dispositivi di sicurezza la manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni previste.
Ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un kit di monitoraggio di dispositivi di protezione di costi contenuti relativamente semplice realizzazione pratica e di sicura applicazione.
Questo compito e questi scopi vengono raggiunti da un kit di monitoraggio di dispositivi di protezione caratterizzato dal fatto che comprende: - mezzi di identificazione contenenti un accelerometro ed una specifica stringa di dati, detti mezzi essendo associati ad almeno un dispositivo di protezione previsto;
- almeno un organo di controllo e gestione provvisto di almeno un'unità di memoria di archiviazione di stringhe di dati predefinite di riferimento;
- almeno un dispositivo mobile, del tipo preferibilmente scelto tra un computer portatile, un telefono cellulare, uno smartphone, un tablet, provvisto di: un'applicazione software comprendente istruzioni per la visualizzazione, l'invio e la ricezione di messaggi di testo a detto organo di controllo e gestione; almeno un gruppo di rilievo e lettura, asservito all'almeno un organo di controllo e gestione, per l'acquisizione di dette stringhe di dati da detti mezzi di identificazione; almeno un blocco di ricetrasmissione operativamente associato a detto organo di controllo e gestione per inviare a detto organo messaggi di testo e la stringa di dati, acquisita da detto gruppo di rilievo e lettura, al fine di verificare se l'utilizzo di detti dispositivi sia conforme alla normativa vigente in materia, e ricevere da tale organo i risultati di tale verifica.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, del kit di monitoraggio dispositivi di protezione secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, nell'unito disegno, in cui:
la fig.1 rappresenta il kit di monitoraggio di dispositivi di protezione, secondo il trovato;
Con particolare riferimento a tali figure è indicato globalmente con 1 un kit di monitoraggio di dispositivi di protezione.
Secondo il trovato, il kit di monitoraggio 1 comprende: mezzi di identificazione 2, almeno un organo di controllo e gestione 5 provvisto di almeno un'unità di memoria 6, ed dispositivo mobile 7 del tipo preferibilmente scelto tra un computer portatile, un telefono cellulare, uno smartphone, un tablet.
Tali dispositivi mobili 7 potranno essere forniti ad ogni lavoratore, al responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi ed al datore di lavoro.
I mezzi di identificazione 2 contengono un accelerometro 3 ed una specifica stringa di dati. Si precisa che un accelerometro è uno strumento di misura in grado di rilevare e/o misurare l'accelerazione causata da una forza esterna (considerando la forza di gravità) applicata ad un corpo, in m/s2, sui 3 assi cartesiani (x, y, z). In particolare l'asse X ha direzione orizzontale e punta a destra, l'asse Y ha direzione verticale e punta verso l'alto ed il verso dell'asse Z esce dai mezzi di identificazione 2 con direzione perpendicolare.
Gli assi non vengono scambiati quando l'orientamento dei mezzi di identificazione 2 cambia.
La presenza dell'accelerometro 3 consente quindi di rilevare i movimenti (vibrazioni, inclinazione e simili) dei mezzi di identificazione 2.
Tali mezzi 2 sono associati ad almeno un dispositivo di protezione previsto 4.
I mezzi di identificazione 2 potranno essere associati ai dispositivi 4 direttamente (ad esempio incollandoli e/o fissandoli alla superficie dello stesso).
Si prevede quindi che i mezzi di identificazione 2 possano essere costituiti da pastiglie adesive (o comunque fissabili ad una superficie del dispositivi 4) o, alternativamente, da elementi laminari compresi nel dispositivi 4.
E' bene precisare che il dispositivo mobile 7 è provvisto di un'applicazione software comprendente istruzioni per la visualizzazione, l'invio e la ricezione di messaggi di testo all'organo di controllo e gestione 5.
Tale dispositivo 7, comprende anche almeno un gruppo di rilievo e lettura 8 per l'acquisizione delle stringhe di dati inviate dai mezzi di identificazione 2 ed almeno un blocco di ricetrasmissione 9, operativamente associato a all'organo di controllo e gestione 5, per inviare a tale organo 5 messaggi di testo e la stringa di dati acquisita dal gruppo di rilievo e lettura 8, al fine di verificare se l'utilizzo dei dispositivi 4 sia conforme alla normativa vigente in materia, e ricevere da tale organo 5 i risultati di tale verifica.
Se infatti, l'utilizzo dei dispositivi 4 non è conforme alla normativa vigente in materia, l'organo di controllo e gestione 5 invia un messaggio di allarme al dispositivo mobile 7 contenente l'indicazione di quali sono i dispositivi 4 che sono erroneamente utilizzati.
Secondo una soluzione di particolare utilità e praticità, i dispositivi di protezione 4 possono essere del tipo di dispositivi di protezione individuale.
Si intende per dispositivo di protezione individuale, denominato DPI, qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.
Non costituiscono DPI gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore.
I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro.
In corrispondenza della non contemporanea rilevazione del numero e del tipo di dispositivi di protezione 4 prestabilito e del loro corretto utilizzo, l'organo di controllo e gestione 5 invia un segnale di allarme al dispositivo mobile 7.
Nell'eventualità che ciò accada l'organo di controllo e gestione 5, inoltre, provvederà in automatico ed in tempo reale a registrare l'inadempienza rilevata nell'unità di memoria 6. Si specifica inoltre che la stringa contenuta nei mezzi di identificazione 2 può comprendere dati del tipo del codice identificativo del DPI, codice identificativo del lavoratore, mansione da svolgere, valori di accelerazione (sui 3 assi cartesiani (x, y, z)) rilevati dall'accelerometro 3 e simili.
Non si esclude comunque la possibilità che i dati inerenti il codice lavoratore e la mansione da svolgere siano inseriti manualmente dal lavoratore, ad esempio selezionandoli fra un elenco di codici lavoratore e mansioni predefinito, attraverso l'applicazione del dispositivo mobile 7, ed inviati, insieme alla stringa di dati rilevata, a detto organo di controllo 5.
Più particolarmente, le stringhe di dati predefinite, archiviate nell'unità di memoria 6 comprendono i codici identificativi del lavoratore e le mansioni da svolgere, ad ogni mansione essendo associati un numero predefinito di dispositivi di protezione individuali 4 obbligatori.
Utilmente, il mezzo di identificazione 2 può essere del tipo preferibilmente scelto tra transponder, supporti magnetici, etichette con codici a barre, etichette con “QR-code”, generatori di campo magnetico, generatori di campo elettrico, emettitori di segnali elettromagnetici, emettitori di segnale del tipo denominato “Bluetooth®”, emettitori di segnale del tipo denominato “NFC”, emettitori di segnale in radiofrequenza e simili.
Secondo una soluzione preferita, il mezzo di identificazione 2 può essere un emettitore di segnale del tipo denominato BLE (“Bluetooth®” Low Energy).
Il BLE è un emettitore di segnale a basso consumo energetico in grado di inviare costantemente (o a cadenze temporali parametrizzabili) un contenuto generico – un’immagine, un testo, un suono, un video e simili – ad un gruppo di rilievo e lettura.
Analizzando anche il tempo di risposta del BLE (RSSI - Received signal strength indication) è possibile calcolare la distanza tra lo strumento emettitore (in questo caso il BLE) e quello di lettura.
L'organo di controllo e gestione 5 incrociando le diverse stringhe di dati provenienti dal BLE ed il tempo di risposta del BLE, e confrontandole con le stringhe di dati predefinite archiviate nell'unità di memoria 6, è quindi in grado di correggere le carenze dei singoli dati e calcolare la posizione e l'orientamento esatti del mezzi di identificazione 2.
L'organo di controllo e gestione 5 infatti, attraverso il dato della mansione operatore, identifica il tipo ed il numero di DPI 4 che devono essere obbligatoriamente indossati dal lavoratore.
Attraverso, l’RSSI (il tempo di risposta) dei singoli mezzi di identificazione 2 associati ai DPI 4, determina se tutti i DPI 4 previsti sono localizzati nelle vicinanze del lavoratore e quindi presumibilmente indossati.
Invece, analizzando i valori di accelerazione rilevati sui 3 assi cartesiani (x, y, z) è in grado di valutare se i DPI 4 previsti sono correttamente indossati dal lavoratore.
Infatti, se i valori di accelerazione rilevati sono sempre i medesimi, questo implica che i DPI 4 siano fermi e quindi non indossati dal lavoratore; se invece tali valori variano con una certa frequenza, significa che i DPI 4 sono in movimento e quindi indossati dal lavoratore.
Inoltre, i valori di accelerazione, rilevati sui 3 assi cartesiani (x, y, z), consentono di valutare le modalità con cui sono utilizzati i DPI 4.
Ad esempio, quando il casco è indossato dietro alla nuca disposto in verticale (e quindi in modo non corretto), i valori di accelerazione rilevati su alcuni assi sono costantemente negativi (benché presentino variazioni di posizione).
Attraverso quindi l'utilizzo del kit 1, secondo il trovato, il datore di lavoro e/o il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi potranno facilmente e costantemente monitorare se ogni lavoratore stia utilizzando in modo corretto i dispositivi di protezione 4 necessari per l'esecuzione di una determinata mansione.
L'organo di controllo e gestione 5, è quindi in grado di determinare che i DPI 4 necessari per quella mansione siano in prossimità del lavoratore (sulla base del valore dell’RSSI), che i singoli DPI 4 siano in movimento e quindi indossati (se i valori restituiti dall’accelerometro 3 variano regolarmente), che i singoli DPI 4, oltre ad essere indossati, siano usati correttamente (valutazione dettata dalla costanza di valori negativi o positivi di determinati assi, in funzione ovviamente della particolare posizione ed orientamento dei mezzi di identificazione 2).
Inoltre, il gruppo di rilievo e lettura 8 può essere del tipo preferibilmente scelto tra gruppi a radiofrequenza, gruppi del tipo denominato “Bluetooth®”, gruppi del tipo denominato “NFC”, gruppi ad infrarossi, gruppi a fotocellule, gruppi a fotodiodi, lettori di codici a barre, lettori di“QR-code”, lettori di bande magnetiche, rilevatori di campo elettrico, rilevatori di campo magnetico, ricevitori in radiofrequenza e simili. E' bene precisare che i dispositivi di protezione 4 possono essere del tipo di estintori, caschi, giubbotti, occhiali, maschere protettive, guanti, cuffie anti-rumore, scarpe antinfortunistica e simili.
E' noto che gli estintori devono, per legge, essere sottoposti a periodiche revisioni.
Il mezzo di identificazione 2, associato all'estintore, potrà quindi contenere, nella relativa stringa di dati, la data in cui dovrà essere effettuata la revisione (mese e anno) ed eventualmente la denominazione dell’azienda che deve effettuarla.
L'organo di controllo e gestione 5, con un numero predefinito di giorni di anticipo, rispetto alla data memorizzata, provvederà, quindi, ad inviare un messaggio di avvertimento al dispositivo mobile 7 per segnalare al datore di lavoro o al responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, l'imminente scadenza.
Inoltre, l'organo di controllo e gestione 5, provvederà in automatico ed in tempo reale a registrare l'ispezione eseguita nell'unità di memoria 6 scadenziando l'intervento successivo.
Nel caso in cui il dispositivo mobile 7 sia un tablet o uno smartphone, sarà sufficiente che l'utente avvicini il dispositivo 7 ai mezzi di identificazione 2 per visualizzare sullo schermo tutte le relative informazioni.
L'organo di controllo e gestione 5 può inoltre essere associato ad una stampante per la riproduzione di un rapporto scritto della situazione.
Si riporta di seguito un possibile procedimento di utilizzo del kit 1 secondo il trovato.
Il lavoratore, prima di procedere alla svolgimento della sua specifica mansione lavorativa, attraverso l'applicazione software del dispositivo mobile 7 a lui assegnato, dovrà selezionare da un elenco predefinito, o inserire, il proprio codice identificativo e la mansione da svolgere.
Una volta selezionato il profilo specifico, il gruppo di rilievo e lettura 8, compreso nel dispositivo mobile 7, provvederà a rilevare le stringhe di dati provenienti dai singoli mezzi di identificazione 2 associati ai DPI 4 indossati dal lavoratore stesso.
Tali stringhe sono poi trasferite, attraverso l'impiego di un blocco di ricetrasmissione 9, dal dispositivo mobile 7 all'organo di controllo e gestione 5.
L'organo di controllo e gestione 5 provvederà quindi al raffronto fra tale stringa di dati con le stringhe di dati predefinite contenute entro l'unità di memoria 6, al fine di verificare se l'utilizzo dei dispositivi di protezione 4 sia conforme alla normativa vigente in materia.
Se i mezzi 2 rilevati, e quindi i DPI 4 ad essi associati, sono in numero inferiore rispetto a ciò che prevede quella determinata mansione o non sono correttamente utilizzati, l'organo di controllo e gestione 5 invia un messaggio di allarme al dispositivo mobile 7 del lavoratore e/o del responsabile della sicurezza e/o del datore di lavoro, contenente l'indicazione di quali sono i dispositivi 4 mancanti o erroneamente utilizzati. Durante l'arco della giornata lavorativa il gruppo di rilievo e lettura 8 ed il blocco di ricetrasmissione 9 rimangono costantemente attivi. Nel momento in cui uno dei DPI 4 previsti non è correttamente utilizzato, l'organo di controllo e gestione 5 invia uno o più messaggi di allarme al dispositivo mobile 7 del lavoratore che sta commettendo l'infrazione e/o del responsabile della sicurezza e/o del datore di lavoro.
L'organo di controllo e gestione 5 registra poi tutte le scansioni rilevate e le archivia firmandole digitalmente e applicando una marcatura temporale sugli stessi.
Questo permette di produrre della documentazione con data certa attribuendogli valore legale.
Infatti, sia la marcatura temporale che la firma digitale danno la garanzia nel tempo che i file archiviati non possano essere modificati.
Tale aspetto risulta particolarmente vantaggioso in ottica futura.
Infatti, se a distanza di anni, si dovesse verificare un contenzioso inerente un'infermità permanente causata dal lavoro, analizzando l'archivio delle scansioni si potrà determinare cosa realmente accaduto.
In particolare, si potrà verificare se il lavoratore ha sempre correttamente utilizzato i dispositivi di protezione 4 obbligatori e messi a disposizione dal datore di lavoro.
Per esempio, se un lavoratore che ha svolto per anni una mansione che l'ha esposto a forti rumori, denunciasse invalidità permanente dovuto alla tipologia di lavoro svolto, sarà possibile verificare attraverso l'analisi dell'archivio delle scansioni, se effettivamente il datore di lavoro ha rispettato i suoi doveri fornendo attrezzature e dispositivi adeguati, e quindi se è responsabile di quanto accaduto, o se, invece, il lavoratore ha rispettato i suoi obblighi adottando le dovute precauzioni che avrebbero garantito la sua incolumità.
L'adozione del kit 1 comporterebbe quindi notevoli sgravi fiscali per il datore di lavoro e una riduzione dei costi legati alla gestione della sicurezza del luogo di lavoro.
Vantaggiosamente, il kit di monitoraggio dispositivi di protezione 1 consente al datore di lavoro e al responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi di verificare che l'utilizzo dei dispositivi di protezione 4 sia conforme a quanto stabilito dalla normativa vigente in materia.
Opportunamente il kit di monitoraggio 1, secondo il trovato, consente di verificare in tempo reale se i lavoratori stanno utilizzando correttamente i dispositivi di protezione 4 messi a loro disposizione.
Utilmente, il kit di monitoraggio dispositivi di protezione 1 consente di attuare tempestivamente sulle attrezzature ed i dispositivi di protezione 4 la manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni previste.
Il trovato, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realtà intercambiate con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
In pratica i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (9)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Kit di monitoraggio dispositivi di protezione caratterizzato dal fatto che comprende: - mezzi di identificazione (2) contenenti un accelerometro (3) ed una specifica stringa di dati, detti mezzi (2) essendo associati ad almeno un dispositivo di protezione previsto (4); - almeno un organo di controllo e gestione (5) provvisto di almeno un'unità di memoria (6) di archiviazione di stringhe di dati predefinite di riferimento; - almeno un dispositivo mobile (7), del tipo preferibilmente scelto tra un computer portatile, un telefono cellulare, uno smartphone, un tablet, provvisto di: un'applicazione software comprendente istruzioni per la visualizzazione, l'invio e la ricezione di messaggi di testo a detto organo di controllo e gestione (5); almeno un gruppo di rilievo e lettura (8), per l'acquisizione di dette stringhe di dati da detti mezzi di identificazione (2); almeno un blocco di ricetrasmissione (9) operativamente associato a detto organo di controllo e gestione (5) per inviare a detto organo (5) messaggi di testo e dette stringhe di dati acquisite da detto gruppo di rilievo e lettura (8) al fine di verificare se l'utilizzo di detti dispositivi (4) sia conforme alla normativa vigente in materia e ricevere da detto organo (5) i risultati di tale verifica.
  2. 2. Kit di monitoraggio, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti dispositivi di protezione (4) sono del tipo di dispositivi di protezione individuale, in corrispondenza della non contemporanea rilevazione del numero, del tipo dispositivi di protezione (4) prestabilito e del loro corretto utilizzo, detto organo di controllo e gestione (5) inviando un segnale di allarme a detto dispositivo mobile (7) e registrando l'inadempienza rilevata nell'unità di memoria (6).
  3. 3. Kit di monitoraggio, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta stringa contenuta in detti mezzi di identificazione (2) comprende dati del tipo del codice identificativo del dispositivo di protezione, codice identificativo del lavoratore, mansione da svolgere, valori di accelerazione rilevati da detto accelerometro (3) e simili.
  4. 4. Kit di monitoraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dette stringhe di dati predefinite, archiviate in detta unità di memoria (6), comprendono i codici identificativi del lavoratore e le mansioni da svolgere, ad ogni mansione essendo associati un numero predefinito di dispositivi di protezione individuali 4 obbligatori.
  5. 5. Kit di monitoraggio, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti mezzo di identificazione (2) sono del tipo preferibilmente scelto tra transponder, supporti magnetici, etichette con codici a barre, etichette con “QR-code”, generatori di campo magnetico, generatori di campo elettrico, emettitori di segnali elettromagnetici, emettitori di segnale del tipo denominato “Bluetooth®”, emettitori di segnale del tipo denominato “NFC”, emettitori di segnale in radiofrequenza e simili.
  6. 6. Kit di monitoraggio, secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto mezzo di identificazione (2) è un emettitori di segnale del tipo denominato BLE (“Bluetooth®” Low Energy).
  7. 7. Kit di monitoraggio, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto gruppo di rilievo e lettura (8) a distanza è del tipo preferibilmente scelto tra gruppi a radiofrequenza, gruppi del tipo denominato “Bluetooth®”, gruppi del tipo denominato “NFC”, gruppi ad infrarossi, gruppi a fotocellule, gruppi a fotodiodi, lettori di codici a barre, lettori di“QR-code”, lettori di bande magnetiche, rilevatori di campo elettrico, rilevatori di campo magnetico, ricevitori in radiofrequenza e simili.
  8. 8. Kit di monitoraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti dispositivi di protezione (4) possono essere del tipo di estintori, caschi, giubbotti, occhiali, maschere protettive, guanti, cuffie anti-rumore, scarpe antinfortunistica e simili.
  9. 9. Kit di monitoraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che in detta unità di memoria (6) sono archiviate tutte le rilevazioni effettuate comprensive di firma digitale e marcatura temporale.
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