IT201600116214A1 - Dispositivo di movimentazione per tavoli in veicoli ricreativi - Google Patents

Dispositivo di movimentazione per tavoli in veicoli ricreativi

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IT201600116214A1
IT201600116214A1 IT102016000116214A IT201600116214A IT201600116214A1 IT 201600116214 A1 IT201600116214 A1 IT 201600116214A1 IT 102016000116214 A IT102016000116214 A IT 102016000116214A IT 201600116214 A IT201600116214 A IT 201600116214A IT 201600116214 A1 IT201600116214 A1 IT 201600116214A1
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Stefano Zappolini
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Description

DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
TITOLO
DISPOSITIVO DI MOVIMENTAZIONE PER TAVOLI IN VEICOLI RICREATIVI
SETTORE TECNICO
L’invenzione si inquadra nel settore tecnico inerente gli arredamenti di veicoli polivalenti, attrezzati per uso ricreativo oppure come uffici mobili.
La tipologia dei veicoli a cui si fa riferimento è quindi quella di camper, motorhome, van, pulmini e simili.
S<TATO DELL>’<ARTE>
Per sfruttare al meglio lo spazio a disposizione di tali veicoli, è pratica comune l’impiego di componenti d’arredo studiati in modo da poter variare la configurazione dell’abitacolo secondo l’esigenza del momento, ad esempio per ottenere una cosiddetta “dinette”, ossia un tavolo con relativi posti a sedere, oppure una zona letto.
La trasformazione avviene mediante opportune manovre per alzare o abbassare certi elementi, ruotarne altri, portarne altri ancora in uso da una posizione di riposo e così via.
In certi allestimenti, entrano a far parte dell’insieme gli stessi sedili anteriori del veicolo, che possono essere ruotati verso la parte posteriore per diventare a tutti gli effetti poltrone e/o reclinati per trasformarli in letti.
Tra gli elementi che più frequentemente richiedono di essere spostati in detti veicoli vi sono i tavoli, che sono richiesti di dimensioni generose quando servono e il meno ingombranti possibile quando non servono.
Nelle soluzioni di tecnica nota sono presenti diversi tipi di meccanismi che presiedono alla movimentazione dei citati tavoli dalla posizione d’uso a quella di riposo, tra cui i più semplici con sole articolazioni a cerniera sino ad altri più complessi con parti scorrevoli, leve e altro ancora.
La posizione d’uso è sovente stabilizzata mediante gambe pieghevoli o altri dispositivi da disporre in lavoro per scongiurare la caduta accidentale, che ovviamente può intervenire anche a causa di un errore o di una manovra maldestra, con possibili schiacciamenti delle dita o altri infortuni.
Come facilmente comprensibile, le gambe dei tavoli sono molto d’impaccio negli abitacoli di tali veicoli, pertanto sono particolarmente apprezzate le soluzioni che ne sono prive.
Nella gran parte di dette soluzioni tecniche si richiede di applicare una certa forza manuale, sia quando si deve sollevare qualcosa che quando si deve accompagnare verso il basso la stessa cosa o qualcos’altro, in quanto lasciare semplicemente cadere per gravità comporta spesso danni alla cosa stessa o a quelle vicine, oltre ad eventuali pericoli d’impatto con l’operatore.
Al di là del peso degli elementi suddetti, che viene contenuto per evidenti ragioni, le manovre possono essere scomode per i limitati spazi di manovra e/o per le posizioni innaturali che deve assumere il corpo.
Inoltre, si rileva che per i tavoli e per altri elementi d’arredo in qualche modo assimilabili, sono generalmente previste le sole due citate configurazioni d’uso e di riposo.
SINTESI DELL’INVENZIONE
Scopo della presente invenzione è perciò quella di proporre un dispositivo per la movimentazione di un elemento d’arredo in un veicolo polivalente, conformato in modo che sia possibile alzarlo ed abbassarlo, per disporlo in posizione d’uso o di riposo, in maniera più agevole rispetti ai sistemi noti.
Un altro scopo dell’invenzione consiste nel prevedere le due posizioni alzata ed abbassata automaticamente stabilizzate senza che debbano essere predisposti in lavoro gambe di sostegno, dispositivi di bloccaggio e simili.
Ancora uno scopo dell’invenzione si prefigge di contenere gli ingombri del dispositivo e di disporre gli organi relativi in modo ottimale per non intralciare i movimenti degli occupanti il veicolo.
Un ulteriore scopo dell’invenzione riguarda il fatto che il dispositivo possa permettere all’associato elemento d’arredo altre configurazioni oltre a quelle classiche di lavoro e riposo, in modo da ottenere funzioni polivalenti.
Ancora un altro scopo dell’invenzione prevede che il dispositivo risulti di semplice realizzazione, di elevata affidabilità e di costo contenuto.
Questi ed altri scopi sono pienamente raggiunti mediante un dispositivo per la movimentazione di un elemento d’arredo in un veicolo polivalente, con detto elemento d’arredo comprendente un piano di supporto e con il suddetto dispositivo provvisto di:
almeno una guida verticale, resa solidale alla struttura del citato veicolo, nella quale è scorrevolmente impegnata almeno una slitta associata al citato piano di supporto e destinata a consentire a quest’ultimo un’escursione verticale tra una posizione alzata ed una abbassata, e viceversa;
almeno un cinematismo a leve, comprendente una prima leva, articolata con un’estremità ad un fulcro avente posizione fissa, ed una seconda leva, articolata con un’estremità a detta slitta, le stesse prima e seconda leva essendo mutuamente articolate in corrispondenza delle rispettive estremità libere e destinate ad assumere due configurazioni caratteristiche, aperta e chiusa, rispettivamente in corrispondenza delle citate posizioni alzata ed abbassata del suddetto piano di supporto;
almeno un organo elastico a compressione, articolato con le sue estremità alle citate prima e seconda leva, secondo una geometria tale che quando detto cinematismo a leve si trova nella configurazione chiusa l’azione di spinta in espansione dello stesso organo elastico sollecita dette leve secondo una direzione tendente a stabilizzare la loro detta configurazione chiusa e la citata posizione abbassata del piano di supporto, mentre, quando detto cinematismo a leve si trova spostato di una prefissata entità da detta configurazione chiusa, l’azione di spinta in espansione dello stesso organo elastico sollecita dette leve secondo una direzione tendente a determinare il sollevamento automatico nonché la stabilizzazione della suddetta configurazione aperta delle leve e la citata posizione alzata dello stesso piano di supporto.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Le caratteristiche dell’invenzione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione di una preferita forma di realizzazione del dispositivo per la movimentazione di un elemento d’arredo in un veicolo polivalente, di cui all’oggetto, in accordo con quanto riportato nelle rivendicazioni e con l’ausilio delle allegate tavole di disegno, nelle quali:
la Fig. 1 illustra una vista prospettica del dispositivo in oggetto, associato ad un piano di supporto, con quest’ultimo in posizione sollevata;
la Fig.2 illustra una vista frontale di quanto rappresentato nella Fig.1;
la Fig. 3 illustra una vista laterale di Fig. 2, con il piano di supporto in due posizioni;
la Fig.4 illustra una vista simile alla Fig.2, con il piano di supporto abbassato dal dispositivo;
la Fig.5 illustra la corrispondente vista laterale di Fig. 4;
la Fig.6 illustra ancora una vista frontale, col dispositivo disposto come nella Fig. 2 ed il piano di supporto ribaltato in verticale;
la Fig.7 illustra la corrispondente vista laterale di Fig. 6;
la Fig. 8 illustra, in prospettiva, un dettaglio in scala ingrandita di una cerniera a quadrilatero con cui il piano di supporto è articolato al dispositivo;
la Fig. 9 illustra una vista laterale schematica della cerniera di Fig. 8, che ne mostra il funzionamento.
D<ESCRIZIONE DELLE FORME REALIZZATIVE PREFERITE>
Nelle sopraelencate figure, è stato indicato col riferimento 1 il dispositivo per la movimentazione oggetto dell’invenzione, nel suo complesso.
Il dispositivo 1 è associato ad un elemento d’arredo 2 di un veicolo polivalente (non illustrato) del tipo citato in premessa, ovvero attrezzato per uso ricreativo o come ufficio mobile, ad esempio camper, motorhome, van, pulmino o simile.
Nell’esempio di cui alle figure, non limitativo, l’elemento d’arredo comprende un piano di supporto 2, che identifica sostanzialmente un tavolo, costituito da due porzioni 2A, 2B tra loro articolate a libro, quindi apribili per disporsi affiancate e complanari l’una all’altra oppure sovrapponibili per ridurne l’ingombro (si vedano in particolare le Figg. 3 e 5).
Il dispositivo 1 comprende almeno una guida verticale 3, resa solidale alla struttura del citato veicolo, nella quale è scorrevolmente impegnata almeno una slitta 4 associata al citato piano di supporto 2 e destinata a consentire a quest’ultimo un’escursione verticale tra una posizione alzata H (Figg. 1, 2, 3) ed una abbassata L (Figg. 4, 5), e viceversa.
Nella forma di realizzazione illustrata sono previste due guide verticali 3, mutuamente parallele e distanziate opportunamente, ed altrettante slitte 4.
Nel dispositivo 1 è previsto almeno un cinematismo a leve 5, comprendente una prima leva 51, articolata con un’estremità ad un fulcro F1 avente posizione fissa, ed una seconda leva 52, articolata con un’estremità ad una delle slitte 4, in un fulcro F2.
Il fulcro F1, nell’esempio illustrato, è realizzato in una piastrina 55 resa solidale all’estremità inferiore di una delle guide verticali 3, ma in alternativa la stessa piastrina 55 può essere fissata alla citata struttura del veicolo.
La prima e la seconda leva 51, 52 sono mutuamente articolate in corrispondenza delle rispettive estremità libere e possono assumere due configurazioni caratteristiche, aperta A (Figg. 1, 2, 6) e chiusa C (Fig. 4), rispettivamente in corrispondenza delle citate posizioni alzata H ed abbassata L del piano di supporto 2.
Tra le dette prima e seconda leva 51, 52 è interposto almeno un organo elastico a compressione 53, preferibilmente costituito da una molla a gas.
La molla a gas 53 è articolata con una estremità alla prima leva 51 e con la restante estremità alla seconda leva 52, secondo una particolare geometria meglio precisata nel seguito.
La prima leva 51 è formato da due rami consecutivi, primo 51A e secondo 51B, disposti a squadro, e l’occhiello 51C previsto per la prima articolazione della molla a gas 53 è situato in prossimità dell’angolo tra detti rami 51A, 51B.
La seconda leva 52 presenta forma sostanzialmente rettilinea, con lunghezza analoga a quella del primo ramo 51A di detta prima leva 51; il relativo occhiello 52C previsto su di essa per la seconda articolazione della molla a gas 53 è situato in un’appendice 52B sporgente lateralmente dalla medesima seconda leva 52, in prossimità del fulcro F2 secondo cui quest’ultima è articolata alla citata slitta 4.
Nella citata configurazione chiusa C, la prima leva 51 si dispone col suo primo ramo 51A sostanzialmente ortogonale alla guida verticale 3, mentre la seconda leva 52 risulta sostanzialmente parallela al medesimo primo ramo 51A (Fig. 4).
La molla a gas 53 risulta nella condizione di minima estensione, inclinato in modo che la spinta assiale da essa fornita abbia una componente di forza tendente a mantenere il citato parallelismo tra le medesime leve 51, 52 ed a stabilizzarne la relativa configurazione chiusa C e, conseguentemente, la citata posizione abbassata L del piano di supporto 2.
Agendo manualmente sul piano di supporto 2 con una spinta verso l’alto, si imprime uno spostamento delle slitte 4, e quindi delle leve 51, 52, tale da determinare il superamento di un punto morto, oltre il quale la spinta in espansione della molla a gas 53 si orienta in una direzione tendente a fare aprire a compasso le stesse leve 51, 52, aumentando l’angolo formato dalle stesse, in tal modo determinando il sollevamento automatico del piano di supporto 2.
In almeno una delle suddette guide verticali 3 è prevista una battuta di fine corsa (non illustrata in dettaglio) atta ad intercettare la corrispondente slitta 4 al raggiungimento della posizione alzata H del piano di supporto 2, definendo inoltre l’angolo di apertura massimo tra le dette prima e seconda leva 51, 52 disposte nella loro configurazione aperta A.
In quest’ultima condizione le dette prima e seconda leva 51, 52 risultano tra loro pressoché ortogonali, mentre la molla a gas 53 risulta quasi alla massima estensione, inclinato in modo che la sua spinta assiale abbia una componente di forza tendente ad aumentare l’angolo formato dalle stesse leve 51, 52.
Nella preferita forma di realizzazione di cui alle figure, la seconda leva 52 si dispone a formare, col primo ramo 51A della prima leva 51, un angolo lievemente maggiore di 90° (si veda in particolare la Fig. 2).
Con la battuta di fine corsa intercettata dalla slitta 4, viene stabilizzata la configurazione aperta A delle leve 51, 52 e la posizione alzata H del piano di supporto 2
Per evitare che il piano di supporto 2 si abbassi in conseguenza di un carico superiore alla resistenza offerta dalla molla a gas 53, può essere vantaggiosamente previsto un organo meccanico per il bloccaggio della citata posizione alzata H.
Detto organo, non illustrato in quanto di tipo noto, può essere costituito, ad esempio, da un chiavistello azionabile manualmente per bloccare/sbloccare lo scorrimento della slitta 4, oppure un arpione che scatta automaticamente in posizione di blocco al raggiungimento della suddetta posizione alzata H, da liberare successivamente con azione manuale.
Per riportare il piano di supporto 2 nella posizione abbassata L è necessario sbloccare il citato organo meccanico di bloccaggio, se presente, quindi si può agire direttamente sul piano di supporto 2 con una spinta verso il basso, vincendo la reazione elastica della molla a gas 53.
Al raggiungimento della descritta configurazione chiusa C delle leve 51, 52, oltre il relativo punto morto, il piano di supporto 2 resta fermo nella sua posizione abbassata L (Fig.4).
Per talune applicazioni, il piano di supporto 2 disposto nella sua posizione abbassata L (Figg. 3, 4) ha una funzione operativa; esso, infatti, può vantaggiosamente costituire un prolungamento del piano di seduta di un divanetto o di un sedile favorendo la trasformazione in letto dei medesimi.
Il piano di supporto 2 illustrato è vantaggiosamente associato alle due slitte 4 con l’interposizione di corrispondenti cerniere 6 a quadrilatero articolato con asse orizzontale, in grado di definire per il piano di supporto 2 stesso due posizioni, rispettivamente orizzontale di lavoro K (Figg. da 1 a 5) e verticale di riposo W (Figg. 6 e 7).
Ogni cerniera 6 comprende due ali 61, 62, di cui la prima 61 solidale alla rispettiva detta slitta 4 e la seconda 62 solidale al citato piano di supporto 2, nella fattispecie alla prima porzione 2A di quest’ultimo.
Le ali 61, 62 sono interconnesse da un puntone diagonale 63, snodato in due pezzi consecutivi 63A, 63B, che risultano sostanzialmente allineati in corrispondenza della citata posizione orizzontale di lavoro K (Figg. 1, 3, 5, 8) e ripiegati uno sull’altro nella posizione verticale di riposo W.
Nella cerniera 6 è altresì previsto un puntone stabilizzatore 64, incernierato a detto puntone diagonale 63 ed ulteriormente vincolato alla prima ala 61 mediante uno snodo 65 associato ad un carrello 66, con quest’ultimo avente la facoltà di scorrere parallelamente alla stessa prima ala 61 (si veda in particolare la Fig.9).
Il puntone stabilizzatore 64 si dispone sostanzialmente perpendicolare alla prima ala 61 in corrispondenza di detta posizione orizzontale di lavoro K del piano di supporto 2, in modo da bloccare la disposizione allineata del puntone diagonale 63 ed impedire la rotazione verso il basso del piano di supporto 2.
Per ottenere detta rotazione è sufficiente spingere manualmente sul puntone diagonale 63 di ciascuna cerniera 6 sino a spostare i rispettivi puntoni stabilizzatori 64 dalla loro posizione precedente.
Da quanto sopra risaltano con estrema evidenza le peculiari caratteristiche del dispositivo proposto con la presente invenzione, che mediante la sua originale conformazione permette di alzare pressoché automaticamente il tavolo o il corrispondente elemento d’arredo, ed abbassare lo stesso con manovre semplici e sforzi limitati, senza rischi di cadute accidentali e di infortuni.
Si evidenzia, in particolare, come rispetto a varie soluzioni note, non devono essere predisposti in lavoro gambe di sostegno, dispositivi di bloccaggio e simili quindi, a parte ulteriori inconvenienti scongiurati, si ottiene una significativa velocizzazione delle manovre.
Il dispositivo, nella preferita forma di realizzazione illustrata e descritta, presenta ingombri molto contenuti, tutti addossabili alla struttura del veicolo, ad esempio una fiancata, senza elementi d’intralcio per le gambe degli occupanti.
La duplice stabilizzazione del tavolo sia quando alzato che abbassato, rende sfruttabile anche quest’ultima posizione, come precisato nella precedente descrizione.
Ancora un aspetto vantaggioso deriva dalla semplicità costruttiva del dispositivo, che in ragione di questo risulta affidabile e di costo contenuto.
Si intende comunque che quanto sopra descritto ha valore esemplificativo e non limitativo, pertanto eventuali varianti di dettaglio che si rendessero necessarie nell’effettuazione delle fasi descritte, per ragioni tecniche e/o funzionali, si considerano sin da ora rientranti nel medesimo ambito protettivo definito dalle sottoriportate rivendicazioni.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per la movimentazione di un elemento d’arredo in un veicolo polivalente, con detto elemento d’arredo comprendente un piano di supporto (2) e con il suddetto dispositivo (1) caratterizzato dal fatto di prevedere: almeno una guida verticale (3), resa solidale alla struttura del citato veicolo, nella quale è scorrevolmente impegnata almeno una slitta (4) associata al citato piano di supporto (2) e destinata a consentire a quest’ultimo un’escursione verticale tra una posizione alzata (H) ed una abbassata (L), e viceversa; almeno un cinematismo a leve (5), comprendente una prima leva (51), articolata con un’estremità ad un fulcro (F1) avente posizione fissa, ed una seconda leva (52), articolata con un’estremità a detta slitta (4), le stesse prima e seconda leva (51, 52) essendo mutuamente articolate in corrispondenza delle rispettive estremità libere e destinate ad assumere due configurazioni caratteristiche, aperta (A) e chiusa (C), rispettivamente in corrispondenza delle citate posizioni alzata (H) ed abbassata (L) del suddetto piano di supporto (2); almeno un organo elastico a compressione (53), articolato con le sue estremità alle citate prima e seconda leva (51, 52), secondo una geometria tale che quando detto cinematismo a leve (5) si trova nella configurazione chiusa (C) l’azione di spinta in espansione dello stesso organo elastico (53) sollecita dette leve (51, 52) secondo una direzione tendente a stabilizzare la loro detta configurazione chiusa (C) e la citata posizione abbassata (L) del piano di supporto (2), mentre, quando detto cinematismo a leve (5) si trova spostato di una prefissata entità da detta configurazione chiusa (C), l’azione di spinta in espansione dello stesso organo elastico (53) sollecita dette leve (51, 52) secondo una direzione tendente a determinare il sollevamento automatico nonché la stabilizzazione della suddetta configurazione aperta (A) delle leve (51, 52) e la citata posizione alzata (A) dello stesso piano di supporto (2).
  2. 2. Dispositivo secondo la riv. 1, caratterizzato dal fatto che la citata prima leva (51) è sagomata a squadro, e che l’occhiello (51C) previsto sulla stessa per la prima articolazione di detto organo elastico a compressione (53) è situato in prossimità dell’angolo formato dai due rami (51A, 51B) di detta prima leva (51), dal fatto che la citata seconda leva (52) presenta forma sostanzialmente rettilinea, con lunghezza analoga a quella del primo ramo (51A) di detta prima leva (51), e che il relativo occhiello (52C) previsto su di essa per la seconda articolazione di detto organo elastico (53) è situato in un’appendice (52B) sporgente lateralmente dalla medesima seconda leva (52), in prossimità del fulcro (F2) secondo cui quest’ultima è articolata alla citata slitta (4), dal fatto che nella citata configurazione chiusa (C) la prima leva a squadro (51) si dispone col suo primo ramo (51A) sostanzialmente ortogonale alla suddetta guida verticale (3), la detta seconda leva (52) risulta sostanzialmente parallela al medesimo primo ramo (51A) e detto organo elastico (53) risulta nella condizione di minima estensione, inclinato in modo che la spinta assiale da esso fornita abbia una componente di forza tendente a mantenere il citato parallelismo tra le medesime leve (51, 52), cosicché il suddetto spostamento impresso a queste ultime deve determinare il superamento di un punto morto oltre il quale la spinta elastica è in grado di farle aprire a compasso, e dal fatto che nella citata configurazione aperta (A) le dette prima e seconda leva (51, 52) risultano tra loro pressoché ortogonali e detto organo elastico (53) risulta nella condizione prossima alla massima estensione, inclinato in modo che la sua spinta assiale abbia una componente di forza tendente ad aumentare l’angolo formato dalle stesse leve (51, 52).
  3. 3. Dispositivo secondo la riv. 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto almeno un organo elastico a compressione (53) è costituito da una molla a gas.
  4. 4. Dispositivo secondo la riv. 1 o 2, caratterizzato dal fatto che nella suddetta guida verticale (3) è prevista una battuta di fine corsa atta ad intercettare la citata slitta (4) al raggiungimento della suddetta posizione alzata (H) del piano di supporto (2), in tal modo definendo un angolo di apertura massimo tra le dette prima e seconda leva (51, 52) disposte nella loro citata configurazione aperta (A).
  5. 5. Dispositivo secondo la riv. 1 o 2, caratterizzato dal fatto che sono previsti mezzi per il bloccaggio della suddetta posizione alzata (H) del piano di supporto (2).
  6. 6. Dispositivo secondo la riv. 1 o 2, caratterizzato dal fatto che tra la citata slitta (4) ed il piano di supporto (2) è interposta almeno una cerniera (6) a quadrilatero articolato con asse orizzontale, in grado di definire per il piano di supporto (2) stesso due posizioni, rispettivamente orizzontale di lavoro (K) e verticale di riposo (W), con la suddetta cerniera (6) comprendente due ali (61, 62), di cui la prima (61) solidale a detta slitta (4) e la seconda (62) solidale al citato piano di supporto (2), interconnesse da un puntone diagonale (63), snodato in due pezzi consecutivi (63A, 63B), che risultano sostanzialmente allineati in corrispondenza della citata posizione orizzontale di lavoro (K) e ripiegati uno sull’altro nella detta posizione verticale di riposo (W), nella medesima cerniera (6) essendo altresì previsto un puntone stabilizzatore (64), incernierato a detto puntone diagonale (63) ed ulteriormente vincolato alla citata prima ala (61) mediante uno snodo (65) associato ad un carrello (66) avente la facoltà di scorrere parallelamente alla stessa prima ala (61), con detto puntone stabilizzatore (64) previsto per risultare sostanzialmente perpendicolare a quest’ultima in corrispondenza di detta posizione orizzontale di lavoro (K) del piano di supporto (2), in modo da bloccare la citata disposizione allineata del puntone diagonale (63) ed impedire la rotazione dello stesso piano di supporto (2).
  7. 7. Dispositivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il citato piano di supporto (2) è formato da due porzioni consecutive (2A, 2B) mutuamente articolate a libro, disposte affiancate e complanari in corrispondenza di una prima configurazione e ripiegate l’una sull’altra in una seconda configurazione.
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