IT201600105784A1 - Macchina agricola - Google Patents

Macchina agricola

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Publication number
IT201600105784A1
IT201600105784A1 IT102016000105784A IT201600105784A IT201600105784A1 IT 201600105784 A1 IT201600105784 A1 IT 201600105784A1 IT 102016000105784 A IT102016000105784 A IT 102016000105784A IT 201600105784 A IT201600105784 A IT 201600105784A IT 201600105784 A1 IT201600105784 A1 IT 201600105784A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
agricultural machine
hook
tool
output shaft
clutch
Prior art date
Application number
IT102016000105784A
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English (en)
Inventor
Fabio Bovi
Original Assignee
Eurosystems S P A
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01BSOIL WORKING IN AGRICULTURE OR FORESTRY; PARTS, DETAILS, OR ACCESSORIES OF AGRICULTURAL MACHINES OR IMPLEMENTS, IN GENERAL
    • A01B33/00Tilling implements with rotary driven tools, e.g. in combination with fertiliser distributors or seeders, with grubbing chains, with sloping axles, with driven discs
    • A01B33/02Tilling implements with rotary driven tools, e.g. in combination with fertiliser distributors or seeders, with grubbing chains, with sloping axles, with driven discs with tools on horizontal shaft transverse to direction of travel
    • A01B33/028Tilling implements with rotary driven tools, e.g. in combination with fertiliser distributors or seeders, with grubbing chains, with sloping axles, with driven discs with tools on horizontal shaft transverse to direction of travel of the walk-behind type
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01DHARVESTING; MOWING
    • A01D34/00Mowers; Mowing apparatus of harvesters
    • A01D34/01Mowers; Mowing apparatus of harvesters characterised by features relating to the type of cutting apparatus
    • A01D34/412Mowers; Mowing apparatus of harvesters characterised by features relating to the type of cutting apparatus having rotating cutters
    • A01D34/63Mowers; Mowing apparatus of harvesters characterised by features relating to the type of cutting apparatus having rotating cutters having cutters rotating about a vertical axis
    • A01D34/67Mowers; Mowing apparatus of harvesters characterised by features relating to the type of cutting apparatus having rotating cutters having cutters rotating about a vertical axis hand-guided by a walking operator
    • A01D34/68Mowers; Mowing apparatus of harvesters characterised by features relating to the type of cutting apparatus having rotating cutters having cutters rotating about a vertical axis hand-guided by a walking operator with motor driven cutters or wheels
    • A01D34/6806Driving mechanisms

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  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Soil Sciences (AREA)
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Description

“MACCHINA AGRICOLA”
CAMPO TECNICO
La presente invenzione riguarda una macchina agricola. Più in particolare, la presente invenzione riguarda una macchina agricola, come ad esempio un motocoltivatore, alla quale è possibile associare una pluralità di attrezzi per la lavorazione del terreno.
TECNICA PREESISTENTE
Come noto, un motocoltivatore è una macchina agricola multifunzione configurata per essere manovrata da un conduttore che procede a piedi, la quale comprende un motore a combustione interna (a benzina o diesel) atto ad azionare la presa di potenza a cui è possibile associare una pluralità di attrezzi per la lavorazione del terreno, come ad esempio frese, aratri, barre falcianti o altro
Generalmente, tra il motore a combustione interna e la presa di potenza, il motocoltivatore comprende una frizione che permette la trasmissione selettiva del moto all’attrezzo.
Un inconveniente di tale soluzione consiste nel fatto che, quando la frizione viene azionata per disaccoppiare il motore dall’attrezzo, le parti mobili di quest’ultimo possono proseguire per inerzia nella loro rotazione, con il rischio di creare imprecisioni nelle lavorazioni o addirittura pericolo per la sicurezza dell’utilizzatore della macchina.
Uno scopo della presente invenzione è quello di superare questo inconveniente dell’arte nota, nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo contenuto.
Tali scopi sono raggiunti dalle caratteristiche dell’invenzione riportate nella rivendicazione indipendente. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
ESPOSIZIONE DELL’INVENZIONE
L’invenzione rende disponibile una macchina agricola comprendente: un telaio di supporto, una presa di potenza girevolmente associata al telaio di supporto, un motore montato sul telaio di supporto e atto a porre in rotazione la presa di potenza, una frizione azionabile tra una prima posizione, in cui accoppia il motore alla pressa di potenza, ed una seconda posizione, in cui disaccoppia il motore dalla presa di potenza, e mezzi di frenatura atti a contrastare la rotazione della presa di potenza quando la frizione è nella seconda posizione.
Grazie tale soluzione, ogni volta che la presa di potenza viene disaccoppiata dal motore, i mezzi di frenatura permettono di arrestare la presa di potenza in breve tempo ed in una posizione stabile, con ciò superando l’inconveniente della tecnica nota.
Secondo un aspetto dell’invenzione, i mezzi di frenatura possono essere configurati per entrare automaticamente in funzione quando la frizione si trova nella seconda posizione.
In questo modo è garantito l’arresto automatico della presa di potenza, indipendentemente da eventuali distrazioni o dimenticanze dell’operatore della macchina agricola.
Una forma di attuazione dell’invenzione prevede che la frizione possa comprendere in particolare: un albero di ingresso collegato al motore, un albero di uscita collegato alla presa di potenza, almeno un disco condotto solidale in rotazione all’albero di uscita, almeno un disco d’attrito solidale in rotazione all’albero di ingresso, e primi mezzi di azionamento per premere il disco condotto contro il disco d’attrito.
Grazie a tale soluzione è resa disponibile una frizione semplice, di facile realizzazione e dall’alto grado di affidabilità.
In questo contesto, i mezzi di frenatura possono comprendere: un disco frenante fissato al telaio di supporto, e secondi mezzi di azionamento atti ad allontanare il disco condotto dal disco d’attrito e a premerlo contro il disco frenante.
In tal modo è possibile, con un unico disco condotto, realizzare sia la funzione di accoppiamento/disaccoppiamento degli alberi della frizione sia la funzione di frenatura dell’albero di uscita, permettendo così di realizzare una frizione dotata di freno, compatta e dal costo contenuto.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, i primi mezzi di azionamento possono comprendere uno spingidisco atto a ruotare solidalmente con l’albero di uscita e organi di comando (ad azionamento manuale) atti a muovere detto spingidisco in direzione parallela all’asse dell’albero di uscita.
I secondi mezzi di azionamento possono invece semplicemente comprendere almeno una molla atta ad esercitare una forza in direzione parallela all’albero di uscita.
In questo modo è resa disponibile una frizione di tipo inverso, ovvero che quando non è attivamente azionata dall’utilizzatore permane nella posizione di disaccoppiamento degli alberi di ingresso ed uscita, così che quando la frizione viene rilasciata, la presa di potenza smette immediatamente di ricevere la coppia motrice ed i mezzi frenanti entrano automaticamente in funzione.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, la frizione può comprendere una pluralità di ulteriori dischi condotti solidali in rotazione all’albero di uscita e separati a due a due da almeno un disco d’attrito solidale in rotazione all’albero di ingresso. Grazie a tale soluzione è resa disponibile una frizione avente un ingombro radiale minore di una frizione monodisco in grado di trasmettere i medesimi valori di coppia massima.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, i dischi d’attrito possono essere alloggiati all’interno di una campana di contenimento coassiale e solidale all’albero di ingresso.
In questo modo si evitano contatti accidentali degli organi rotanti della frizione con altri dispositivi della macchina agricola.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, l’albero di ingresso può presentare una cavità assiale e almeno una porzione dell’albero di uscita può essere girevolmente contenuta in detta cavità assiale dell’albero di ingresso.
In tal modo è vantaggiosamente ridotto l’ingombro della frizione ed possibile posizionare entrambi gli alberi dal medesimo lato della macchina agricola.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, la macchina agricola può comprendere almeno un apparato di aggancio e bloccaggio di un attrezzo sul telaio di supporto.
Grazie a tale soluzione è facilitata la fase di aggancio e fissaggio dell’attrezzo alla macchina agricola.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, l’apparato di aggancio e bloccaggio può comprendere almeno un gancio atto ad occupare una posizione sollevata, in cui è atto ad agganciare un primo elemento di riscontro dell’attrezzo mantenendo un albero d’innesto dell’attrezzo separato dalla presa di potenza, e mezzi di comando atti a muovere il gancio da detta posizione sollevata ad una posizione abbassata, trascinando l’attrezzo in modo da connettere l’albero d’innesto alla presa di potenza.
Grazie a questa soluzione è possibile agganciare meccanicamente ed in modo preciso l’attrezzo alla macchina agricola.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, l’apparato di aggancio e bloccaggio può comprendere almeno una guida inferiore atta a ricevere un secondo elemento di riscontro dell’attrezzo in modo da mantenere l’albero d’innesto coassiale alla presa di potenza quando il gancio è in posizione sollevata, ed atta a guidare il trascinamento dell’attrezzo durante il movimento del gancio dalla posizione sollevata alla posizione abbassata.
In tal modo è assicurato il perfetto posizionamento coassiale dell’albero d’innesto senza che all’operatore della macchina agricola sia richiesta alcuna operazione di regolazione, velocizzando così le operazioni di installazione dell’attrezzo.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, l’apparato di aggancio e bloccaggio può comprendere almeno una guida superiore atta a ricevere il primo elemento di riscontro dell’attrezzo e a guidarlo verso il gancio, quando il gancio si trova in posizione sollevata.
Grazie a tale soluzione, per posizionare il primo elemento di riscontro all’interno del gancio, è sufficiente muovere la macchina agricola verso l’attrezzo, posizionando la guida superiore sotto il primo elemento di riscontro, velocizzando così le operazioni di installazione dell’attrezzo.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, la guida superiore può comprendere una gola atta a cooperare con il gancio in modo da realizzare un vincolo di forma che blocca il primo elemento di riscontro al telaio di supporto, quando il gancio si trova nella posizione abbassata.
In questo modo quando il gancio si trova nella posizione abbassata l’attrezzo è saldamente vincolato al telaio della macchina agricola.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, i mezzi di comando possono essere ad azionamento manuale.
In tal modo sono resi disponibili mezzi di comando semplici, affidabili ed economici.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, i mezzi di comando possono comprendere un cavo flessibile atto ad essere tirato per muovere il gancio dalla posizione sollevata alla posizione abbassata.
Grazie a tale soluzione il mezzo di comando è estremamente semplice, economico e di facile da utilizzare.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione i mezzi di comando comprendono una molla atta a muovere il gancio dalla posizione abbassata alla posizione sollevata. In questo modo quando non si agisce sul comando del gancio, esso tende a tornare automaticamente nella posizione sollevata permettendo un semplice rilascio dell’attrezzo.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, detto cavo flessibile e detta molla possono essere agganciati ad una leva infulcrata al gancio ed al telaio di supporto secondo due assi paralleli e distanziati.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, l’apparato di aggancio e bloccaggio comprende almeno un’asola ricavata nel telaio di supporto alla quale è scorre volmente associato il gancio mobile lungo un asse sostanzialmente parallelo all’asse dell’albero di uscita.
Grazie a tale soluzione è reso disponibile un semplice meccanismo che obbliga il gancio a muoversi lungo una direzione sostanzialmente parallela all’asse dell’albero di uscita tra la posizione abbassata e la posizione sollevata.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, la macchina agricola può comprendere almeno due di detti apparati di aggancio e bloccaggio azionabili dagli stessi mezzi di comando.
In questo modo l’apparato di aggancio e bloccaggio complessivo risulta più rigido e permette un posizionamento più preciso dell’albero di innesto e un bloccaggio più solido dell’attrezzo alla macchina agricola.
Si desidera qui evidenziare che il sistema di aggancio e bloccaggio sopra delineato potrebbe essere applicato anche ad una macchina agricola, ad esempio ad un motocoltivatore, il quale sia sprovvisto dei mezzi di frenatura della presa di potenza.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una vista in prospettiva di una macchina agricola secondo l’invenzione sulla quale è installato un attrezzo per la lavorazione del terreno. La figura 2 è un esploso parziale della figura 1.
La figura 3 è una vista in prospettiva di una frizione della macchina agricola rappresentata nelle figura precedenti.
La figura 4 è una vista in sezione della frizione di figura 3 in una prima posizione operativa.
La figura 5 è una vista in sezione di una porzione della macchina agricola con la frizione in una seconda posizione operativa.
La figura 6 è un esploso della porzione di macchina agricola di figura 5.
La figura 7 è una vista in sezione di una porzione della macchina agricola e dell’attrezzo in cui un apparato di aggancio e bloccaggio dell’attrezzo sulla macchina agricola si trova in una prima posizione operativa.
La figura 8 è una vista in sezione degli elementi di figura 7 in cui l’apparato di aggancio e bloccaggio si trova in una seconda posizione operativa.
La figura 9 è una vista in prospettiva dell’apparato di aggancio e bloccaggio posto nella prima posizione operativa
La figura 10 è una vista in prospettiva dell’apparato di aggancio e bloccaggio posto nella seconda posizione operativa.
La figura 11 è un’altra vista in prospettiva dell’apparato di aggancio e bloccaggio. La figura 12 è un’ulteriore vista in prospettiva dell’apparato di aggancio e bloccaggio.
La figura 13 è uno schema che illustra la fase di posizionamento dell’attrezzo sulla macchina agricola.
<DESCRIZIONE DETTAGLIATA>
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 10 una macchina agricola alla quale è associabile almeno un attrezzo 15 per la lavorazione del terreno.
L’attrezzo 15 può essere generalmente dotato di un carter di supporto 20 e di un albero di innesto 25 girevolmente associato al carter di supporto 20, ad esempio mediante una coppia di cuscinetti (v. fig.2).
L’albero di innesto 25 comprende un primo corpo cilindrico 30 dotato di un profilo scanalato esterno ed un secondo corpo cilindrico 35 cavo nel quale è alloggiato il primo corpo cilindrico 30.
L’albero di innesto 25 comprende inoltre una molla 40 configurata far sporgere il primo corpo cilindrico 30 dal secondo corpo cilindrico 35.
L’attrezzo 15 comprende inoltre una puleggia 45 calettata all’albero di innesto 25, ad esempio calettata al secondo corpo cilindrico 35, tramite la quale è possibile trasmettere il moto a degli utensili da lavoro (non illustrati), come ad esempio frese, aratri, barre falcianti o altro.
L’attrezzo 15 può infine comprendere una ventola di raffreddamento 50 fissata alla puleggia 45.
Tornando a figura 1, la macchina agricola 10 comprende a sua volta un telaio di supporto 55, un motore 60 installato sul telaio di supporto 55 ed almeno una coppia di ruote 65 girevolmente associate al telaio di supporto 55, le quali ricevono il moto rotativo dal motore 60.
Nella preferita forma di realizzazione illustrata nelle figure, la macchina agricola 10 è un motocoltivatore dotato di una coppia di ruote motrici 65 indipendenti e di una coppia di stegole sulle quali sono poste le leve di governo del motocoltivatore stesso.
Le stegole e le leve non sono illustrate nei disegni né descritte con maggiore dettaglio in quanto di per sé convenzionali.
Come illustrato in figura 2, il telaio di supporto 55 è dotato di un corpo scatolare 80, il quale comprende una coppia di fiancate laterali 85, un montante 90 di congiunzione delle fiancate laterali 85, una parete inferiore 95, una parete superiore 100 ed una parete verticale 105.
La parete verticale 105 è fissata a sbalzo alla parete superiore 100 in prossimità della porzione posteriore di quest’ultima.
In questa trattazione coi termini “inferiore” e “superiore” si intendono rispettivamente la porzione prossimale e la porzione distale, dell’elemento considerato, al terreno di appoggio della macchina agricola. Il termine “verticale” indica un componente dotato di un asse longitudinale sostanzialmente perpendicolare al terreno di appoggio. Inoltre i termini “anteriore” e “posteriore” sono da interpretare in base alla direzione di avanzamento normale (non retromarcia) della macchina agricola.
Il corpo scatolare 80 è, ad esempio, posizionato nella porzione anteriore della macchina agricola 10.
Con riferimento a figura 4, la macchina agricola 10 comprende un albero di ingresso 110 girevolmente associato al telaio di supporto 55, nello specifico al corpo scatolare 80, rispetto ad un asse di rotazione Z, il quale può essere ad esempio verticale.
Tuttavia non si esclude che in un’alternativa forma di realizzazione l’asse di rotazione Z possa essere orientato orizzontalmente, ovvero sostanzialmente parallelo al terreno.
L’albero di ingresso 110 può essere internamente cavo e presentare perciò una cavità assiale 115 passante.
La macchina agricola 10 comprende inoltre una prima puleggia 120 calettata all’albero di ingresso 110 e collegata tramite una cinghia 125 (v. fig.7) ad un albero motore (non illustrato) del motore 60.
La prima puleggia 120 può essere calettata in corrispondenza di una estremità dell’albero di ingresso 110, ad esempio dell’estremità superiore.
La macchina agricola 10 comprende anche una seconda puleggia 130 calettata all’albero di ingresso 110 e collegata tramite una cinghia 135 ad un azionamento delle ruote 30.
Ad esempio, la seconda puleggia 130 può essere collegata tramite la cinghia 135 ad una pompa idraulica di una trasmissione idrostatica per l’azionamento delle ruote 30 (non illustrato nei disegni).
La seconda puleggia 130 può essere calettata all’albero di ingresso 110 in prossimità dell’estremità di detto albero di ingresso 110 opposta a quella dove è calettata la prima puleggia 120.
La macchina agricola 10 comprende inoltre un albero di uscita 140 girevolmente associato al telaio di supporto 55 rispetto ad un asse coassiale all’asse di rotazione Z dell’albero di ingresso 110.
Nello specifico, l’albero di uscita 140 è girevolmente associato al corpo scatolare 80 tramite una coppia di cuscinetti, di cui uno alloggiato nella parete inferiore 95 e uno alloggiato nella parete superiore 100.
L’albero di uscita 140 può essere inserito all’interno della cavità assiale 115 passante dell’albero di ingresso 110 e può essere girevolmente associato ad esso rispetto l’asse di rotazione Z tramite una coppia di cuscinetti alloggiati all’interno di detta cavità assiale 115.
L’albero di uscita 140 sporge rispetto all’albero di ingresso 110 da entrambe le estremità.
Ad esempio, l’albero di uscita 140 si estende, attraverso un foro presente nella parete superiore 100, al di fuori del corpo scatolare 80.
La macchina agricola 10 comprende anche una frizione 145 configurata per trasmettere selettivamente il moto rotativo dell’albero di ingresso 110 all’albero di uscita 140.
La frizione 145 è azionabile tra una prima posizione (illustrata in figura 5), in cui accoppia l’albero di uscita 140 all’albero di ingresso 110, ed una seconda posizione (illustrata in figura 4), in cui disaccoppia l’albero di uscita 140 dall’albero di ingresso 110.
Con particolare riferimento alla figura 4, La frizione 145 comprende un primo piatto 150 ed un secondo piatto 155 solidali in rotazione all’albero di uscita 140.
Il primo piatto 150 ed il secondo piatto 155 comprendono ciascuno un foro centrale 151, 156 dotato di un profilo scanalato interno che è configurato per essere accoppiato ad un profilo scanalato esterno 140a realizzato su una porzione dell’albero di uscita 140.
Detti primo piatto 150 e secondo piatto 155 giacciono su piani paralleli tra loro e ortogonali all’asse di rotazione Z (ovvero all’albero di ingresso 110 e all’albero di uscita 140).
Il secondo piatto 155 poggia su di un distanziale 165, il quale è coassiale all’albero di uscita 140 ed è interposto tra il secondo piatto 155 ed il cuscinetto inferiore della coppia di cuscinetti mediante i quali l’albero di uscita 140 è girevolmente associato al telaio di supporto 55.
La frizione 145 comprende un disco condotto 170 solidale in rotazione all’albero di uscita 140.
Il disco condotto 170 comprende un foro centrale 175, all’interno del quale è inserito a misura l’albero di uscita 140, ed una pluralità di fori passanti 180, ad esempio nove fori passanti 180, eccentrici rispetto al foro centrale 175.
Inoltre, il disco condotto 170 è posizionato tra il primo piatto 150 ed il secondo piatto 155.
La frizione 145 comprende una pluralità di perni 185, ad esempio sei perni 185, ognuno dei quali è scorrevolmente inserito all’interno di un corrispondente foro passante 180 del disco condotto 170 ed è vincolato ad un’estremità al primo piatto 150 e all’estremità opposta al secondo piatto 155.
In questo modo il disco condotto 170 può scorrere rispetto all’albero di uscita 140 lungo l’asse di rotazione Z guidato dai perni 185.
La frizione 145 è dotata di una campana 190 comprendente una parete di fondo 195 sostanzialmente piana ed una parete laterale 200 saliente dalla parete di fondo 195.
La campana 190 è dotata di un foro centrale 205 al cui interno è inserita l’estremità dell’albero di ingresso 110 opposta all’estremità dove è presente la prima puleggia 120 (ovvero l’estremità inferiore dell’albero di ingresso 110).
La campana 190 comprende una pluralità di asole 210 ricavate nella parete laterale 200, aventi assi longitudinali paralleli all’asse di rotazione Z.
La campana 190 è solidale in rotazione all’albero di ingresso 110 e presenta un asse centrale coassiale all’asse di rotazione Z.
Inoltre, la campana 190 è fissata alla seconda puleggia 130, ad esempio mediante organi di collegamento filettato inseriti in appositi fori ricavati nella parete di fondo 195, ed è solidale ad essa in rotazione rispetto all’asse di rotazione Z.
La campana 190 è interposta tra la seconda puleggia 130 ed il secondo piatto 155 e contiene al suo interno il primo piatto 150.
Il disco condotto 170 è esterno alla campana 190.
La frizione 145 comprende un disco d’attrito 215, solidale in rotazione all’albero di ingresso 110 e giacente su di un piano perpendicolare all’asse di rotazione Z. Il disco d’attrito 215 è conformato come un disco anulare piano, coassiale all’asse di rotazione Z e rivestito su entrambe le facce di maggior dimensione da uno strato 220 in materiale ad elevato coefficiente d’attrito.
Il disco d’attrito 215 è dotato di una pluralità di alette 225, ad esempio di forma sostanzialmente rettangolare, complanari al disco anulare e disposte equidistanziate tra loro lungo il perimetro esterno del disco d’attrito 215.
Dette alette 225 sono configurate in modo da inserirsi a misura nelle rispettive asole 210 della campana 190 permettendo solo lo scorrimento del disco d’attrito 215 nella direzione degli assi longitudinali delle asole 210, ovvero dell’asse di rotazione Z.
In questo modo si genera un collegamento per ostacolo tra la campana 190 e il disco d’attrito 215 in grado di permettere il trasferimento del moto rotativo tra la campana 190 ed il disco d’attrito 215, quindi tra il disco d’attrito 215 ed il primo albero 110.
Nella preferita forma di realizzazione illustrata nei disegni, la frizione 145 comprende una pluralità di dischi d’attrito 215 interposti tra il primo piatto 150 e il disco condotto 170, i quali sono a loro volta inframmezzati da ulteriori dischi condotti x.
La pluralità di dischi d’attrito 215 e gli ulteriori dischi condotti 230 formano un pacco dischi della frizione 145, il quale è contenuto all’interno della campana 190. Ogni ulteriore disco condotto 230 comprende un foro centrale 235 dal profilo trilobato, all’interno del quale è inserito l’albero di uscita 140 ed una pluralità di fori passanti 240, ad esempio sei fori passanti 240, disposti lungo una porzione periferica del disco condotto stesso all’interno dei quali sono scorrevolmente inseriti i perni 185 della frizione 145.
La frizione 145 comprende primi mezzi di azionamento 245 per premere il disco condotto 170 contro il disco d’attrito 215 in modo da trasmettere il moto rotativo tra l’albero di ingresso 110 e l’albero di uscita 140.
I primi mezzi di azionamento 245 comprendono uno spingidisco 250, ad esempio conformato come un’asta, il quale presenta un’estremità atta a contattare una porzione, ad esempio una porzione di una superficie inferiore, del disco condotto 170.
Lo spingidisco 250 è scorrevolmente inserito in un corrispondente foro passante ricavato nel secondo piatto 155 lungo un asse di scorrimento parallelo all’asse di rotazione Z tra una prima posizione, in cui preme il disco condotto 170 contro il disco d’attrito 215, ed una seconda posizione, in cui non agisce sul disco condotto 170.
Lo spingidisco 250 è solidale in rotazione al secondo piatto 155, e quindi all’albero di uscita 140.
Ad esempio lo spingidisco 250 può essere costituito da 3 aste ognuna delle quali presenta asse longitudinale sostanzialmente parallelo all’asse di rotazione Z e che sono equidistanziate tra di loro lungo una circonferenza immaginaria coassiale all’asse di rotazione Z.
In questo modo la spinta è distribuita uniformemente sul disco condotto 170 evitando disassamenti di quest’ultimo.
I primi mezzi di azionamento 245 comprendono un primo piatto 255 al quale è fissato lo spingidisco 250.
Il primo piatto 255 è coassiale al distanziale 165 e solidale in rotazione allo spingidisco 250, quindi, all’albero di uscita 140.
I primi mezzi di azionamento 245 comprendono anche un secondo piatto 260, il quale è coassiale al primo piatto 255 dei primi mezzi di azionamento 245 ed è girevolmente associato ad esso tramite un cuscinetto.
Il secondo piatto 260 dei primi mezzi di azionamento 245 è, quindi, fisso rispetto all’albero di uscita 140.
Ad esempio il secondo piatto 260 contiene detto cuscinetto ed almeno una porzione del primo piatto 255.
I primi mezzi di azionamento 245 comprendono organi di comando 265, ad azionamento manuale, atti a muovere il secondo piatto 260, e quindi lo spingidisco 250, in direzione parallela all’asse di rotazione Z.
Gli organi di comando 265 comprendono una leva 270, la quale ad una estremità è incernierata al telaio di supporto 55 secondo un asse di cerniera Y esterno al secondo piatto 260 dei primi mezzi di azionamento 245 e giacente su di un piano sostanzialmente perpendicolare all’asse di rotazione Z.
Gli organi di comando 265 comprendono un cavo flessibile 275, il quale ad una estremità è associato alla leva 270 e all’altra estremità è associato ad una leva di azionamento infulcrata ad una stegola della macchina agricola.
Ulteriormente, gli organi di comando 265 comprendono un meccanismo di registrazione della frizione, atto a compensare la variazione di spessore dei dischi d’attrito dovuta all’usura del materiale ad alto coefficiente d’attrito (non illustrato). La macchina agricola 10 comprende mezzi di frenatura 280 atti a contrastare la rotazione dell’albero di uscita 140 quando la frizione 145 si trova nella seconda posizione B.
I mezzi di frenatura 280 comprendono un disco frenante 285 interposto tra il disco condotto 170 e il secondo piatto 155 della frizione 145.
Il disco frenante 285 giace su di un piano sostanzialmente perpendicolare all’asse di rotazione Z ed è coassiale all’albero di uscita 140.
Inoltre, il disco frenante 285 è fissato al telaio di supporto 55, ad esempio al corpo scatolare 80, mediante una piastra di collegamento 290, la quale è fissata alla coppia di fiancate laterali 85, ad esempio mediante collegamenti filettati.
Ulteriormente, il disco frenante 285 è conformato come un disco anulare piano rivestito su entrambe le facce di maggior dimensione da uno strato in materiale ad elevato coefficiente d’attrito.
Ad esempio, il disco frenante 285 è sostanzialmente identico al disco d’attrito 215.
I mezzi di frenatura 280 comprendo, anche, secondi mezzi di azionamento 295 atti ad allontanare il disco condotto 170 dal disco d’attrito 215 e a premere detto disco condotto 170 contro il disco frenante 285.
I secondi mezzi di azionamento 295 comprendono una molla 300 posta tra il primo piatto 150 della frizione 145 e il disco condotto 170, la quale presenta un asse longitudinale parallelo all’asse di rotazione Z ed è atta ad esercitare una forza nella direzione di allontanamento del disco condotto 170 dal primo piatto 150. La molla 300 può ad esempio essere una molla elicoidale di compressione.
Nella preferita forma di realizzazione, i secondi mezzi di azionamento 295 comprendono tre molle 300 equidistanziate lungo una circonferenza immaginaria concentrica all’asse di rotazione Z, ognuna delle quali è inserita in un corrispondente lobo del foro centrale 235 dal profilo trilobato degli ulteriori dischi condotti 230.
La molla 300 comprende un sostengo 305 atto ad impedire il collasso per instabilità elastica della molla stessa.
Il sostegno 305 può ad esempio essere un bullone.
La macchina agricola 10 comprende una presa di potenza 310 associata all’albero di uscita 140 in prossimità della sua estremità prossimale alla seconda puleggia 130, ovvero prossimale alla sua estremità superiore.
La presa di potenza 310 può ad esempio essere calettata all’albero di uscita 140 o in alternativa essere saldata ad esso.
La presa di potenza 310 sporge almeno parzialmente verso l’esterno del corpo scatolare 80 attraverso la parete superiore 100.
La presa di potenza 310 comprende un primo mozzo 315 calettato sull’albero di uscita ed un secondo mozzo 320 accoppiato al primo mozzo 315.
Il secondo mozzo 320 è posto superiormente al primo mozzo 315.
Il secondo mozzo 320 comprende un foro centrale 325, coassiale all’asse di rotazione Z e dotato di un profilo scanalato.
La presa di potenza 310 può ad esempio essere costituita dal un giunto ad anello elastico.
La macchina agricola 10 comprende un apparato di aggancio e bloccaggio 330 dell’attrezzo 15 al telaio di supporto 55 (si faccia riferimento alle figure da 7 a 13). L’apparato di aggancio e bloccaggio 330 comprende un gancio 335 atto ad agganciare un primo elemento di riscontro 340 associato al carter di supporto 20 dell’attrezzo 15.
Il primo elemento di riscontro 340 può ad esempio essere costituito da una barra, la quale si estende da una fiancata laterale del carter di supporto 20 ad una fiancata laterale opposta e sporge da dette fiancate verso l’esterno del carter di supporto 20.
Tale barra è disposta con asse longitudinale sostanzialmente orizzontale fissato ad una parete laterale del carter di supporto 20 e perpendicolare all’asse di mezzeria longitudinale della macchina agricola 10.
Il gancio 335 può ad esempio essere costituito da una lastra, ad esempio giacente su di un piano sostanzialmente verticale, la quale presenta un incavo 345 ad a forma di “U” con la concavità disposta orizzontalmente e rivolta verso la porzione anteriore della macchina agricola 10.
Il gancio 335 è scorrevolmente inserito, lungo un asse sostanzialmente parallelo all’asse di rotazione Z, in un’asola 350 ricavata nel telaio di supporto 55.
Ad esempio l’asola 350 è ricavata a cavallo della parete verticale 105 e della parete superiore 100 del corpo scatolare 80.
Il gancio 335 è azionato tramite mezzi di comando 355, tra una posizione sollevata, in cui è atto ad agganciare il primo elemento di riscontro 340 dell’attrezzo mantenendo l’albero di innesto 25 dell’attrezzo 15 disaccoppiato dalla presa di potenza 310, ed una posizione abbassata in cui il primo elemento di riscontro 340 è bloccato al telaio di supporto 55 e l’albero di innesto 25 è connesso alla presa di potenza 310.
Durante l’azionamento del gancio 335 tra la posizione abbassata e la posizione sollevata l’incavo 345 del gancio 335 rimane esterno al corpo scatolare 80.
I mezzi di comando 355 comprendono un telaietto 360 fissato al telaio di sostegno 55 e una prima leva 365 incernierata ad un’estremità al telaietto 360 e ad un’estremità opposta al gancio 335 secondo assi di cerniera paralleli, ad esempio ad una porzione inferiore del gancio 335.
I mezzi di comando 355 comprendono una seconda leva 370, la quale ad un’estremità è fissata alla prima leva 365 e il cui asse longitudinale è sostanzialmente perpendicolare all’asse longitudinale della prima leva 365.
I mezzi di comando 355 comprendono anche un cavo flessibile 375 atto ad essere tirato per muovere il gancio 335 dalla posizione sollevata alla posizione abbassata.
Il cavo flessibile 375 è associato ad un’estremità alla seconda leva 370, ad esempio l’estremità opposta a quella fissata alla prima leva 365, e all’estremità opposta ad una leva di comando manuale incernierata ad una stegola.
I mezzi di comando 355 comprendono inoltre una molla 380 atta a muovere il gancio 355 dalla posizione abbassata alla posizione sollevata.
La molla 380 è associata ad un’estremità alla prima leva 365, ad esempio in un punto diverso da quelli dove sono incernierati il gancio 335 e il telaietto 360, e all’estremità opposta al telaio di supporto 55.
La molla 380 può ad esempio essere una molla elicoidale di trazione.
Il gancio 335 comprende un dente 385 atto a contattare il bordo superiore della porzione di asola 350 ricavata nella parete verticale in modo da fermare la risalita causata dalla molla 380 del gancio 355 verso la posizione sollevata C.
L’apparato di aggancio e bloccaggio 330 comprende una guida inferiore 390 atta a ricevere un secondo elemento di riscontro 395 dell’attrezzo 15 in modo da mantenere l’albero di innesto 25 coassiale alla presa di potenza 310 quando il gancio 335 è in posizione sollevata, ed atta a guidare il trascinamento dell’attrezzo 15 durante il movimento del gancio 335 dalla posizione sollevata alla posizione abbassata.
Il secondo elemento di riscontro 395 può ad esempio essere costituito da un perno fissato ad una parete laterale del carter di supporto 20 e disposto con asse longitudinale giacente su di un piano sostanzialmente orizzontale.
Il secondo elemento di riscontro 395 può ad esempio essere rivolto verso l’interno del carter di supporto 20.
La guida inferiore 390 è posta nella porzione antero-inferiore di una fiancata laterale 85.
La guida inferiore 390 comprende una prima barra 400 avente asse longitudinale inclinato verso l’alto e verso la porzione anteriore della macchina agricola 10. La guida inferiore 390 comprende anche una seconda barra 405 posizionata posteriormente alla prima barra 400 e dotata di un asse longitudinale sostanzialmente verticale.
La prima barra 400 e la seconda barra 405 nel punto di minima distanza presentano un interstizio avente larghezza atta a ricevere a misura il secondo elemento di riscontro 395.
La prima barra 400 può ad esempio essere conformata come un prisma a base trapezia in cui i lati di base del trapezio sono inclinati come l’asse longitudinale della prima barra stessa, il lato distale dalla seconda barra 405 è sostanzialmente orizzontale e il lato prossima alla seconda barra 405 è sostanzialmente parallelo all’asse longitudinale di detta seconda barra.
Infine, l’apparato di aggancio e bloccaggio 330 comprende una guida superiore 410 atta a ricevere il primo elemento di riscontro 340 dell’attrezzo 15 e a guidarlo verso il gancio 335, quando il gancio 335 si trova in posizione sollevata.
La guida superiore 410 comprende una gola 415 atta a cooperare con il gancio 335 in modo da realizzare un vincolo di forma che blocca il primo elemento di riscontro 340 al telaio di supporto 55, quando il gancio 335 si trova nella posizione abbassata.
La gola 415 presenta forma sostanzialmente di “U” con asse longitudinale sostanzialmente parallelo all’asse di scorrimento del gancio 335.
La guida superiore 410 può ad esempio essere costituita da una piastra piana nella quale sono ricavati due profili di invito che si allargano allontanandosi dalle pareti della gola 415.
Nella preferita forma di realizzazione, la macchina agricola 10 comprende due apparati di aggancio e bloccaggio 330, ovvero comprende due ganci 335 scorrevolmente inseriti in rispettive asole 350 ognuna delle quali simmetricamente disposta rispetto a un piano di mezzeria longitudinale della macchina agricola 10 contenente l’asse di rotazione Z.
In tale preferita forma di realizzazione, i mezzi di comando 355 comprendono una coppia di prime leve 365, ognuna incernierata ad un rispettivo lato del telaietto 360 e ad un rispettivo gancio 335, le quali sono connesse tramite un asta di collegamento che è coassiale agli assi di cerniera coi ganci 355. Inoltre la seconda leva 370 è fissata, in posizione centrale a detta asta di collegamento.
Ulteriormente, la macchina è dotata di due guide inferiori 390 e due guide superiori 410, simmetricamente disposte rispetto ad un piano di mezzeria longitudinale della macchina agricola 10 contenente l’asse di rotazione Z.
Il funzionamento della macchina agricola 10 secondo l’invenzione è il seguente. Quando si vuole installare un attrezzo 15 sulla macchina agricola, l’attrezzo 15 è appoggiato al terreno o su di un apposito cavalletto.
Successivamente si fa avanzare la macchina agricola 10 verso l’attrezzo 15 inforcando il primo elemento di riscontro 340 con la guida superiore 410 e facendo scivolare il secondo elemento di riscontro 395 sulla prima barra della guida inferiore 390.
La macchina agricola 10 viene fatta avanzare finchè il primo elemento di riscontro 340 si trova nell’incavo 345 del gancio 335 e il secondo elemento di riscontro 395 è a contatto con la seconda barra 405.
In tale configurazione l’albero di innesto 25 dell’attrezzo viene a trovarsi al di sopra del foro centrale scanalato 325 della presa di potenza310 e coassiale ad esso (ovvero all’asse di rotazione Z).
Azionando il cavo flessibile 375 dei mezzi di comando 355, si porta il gancio 335 dalla posizione sollevata alla posizione abbassata vincendo la forza della molla 380.
Durante la discesa del gancio 335 esso trascina con se il primo elemento di riscontro 340 e tutto l’attrezzo 15: il primo elemento di riscontro 340 è portato in fondo alla gola 415 dove è trattenuto lateralmente dalle pareti della gola stessa e superiormente dall’incavo 345 del gancio 335.
Inoltre, durante la discesa del gancio 335 l’albero di innesto 25 è inserito nel foro centrale 325 della presa di potenza 310 permettendo la trasmissione di potenza dal motore 60 della macchina agricola 10 all’attrezzo 15.
Qualora il profilo scanalato del foro centrale 325 del della presa di potenza 310 non sia allineata al profilo scanalato del primo corpo cilindrico 30, si fa ruotare il foro centrale 325 azionando la frizione 145 (ovvero portandola nella prima posizione) finché i profili scanalati non sono allineati.
In questa fase la frizione 145 non è azionata e si trova nella seconda posizione: il disco condotto 170 è mantenuto premuto dalla molla 300 contro il disco frenante 285 mantenendo bloccato in rotazione l’albero di uscita. Inoltre, gli ulteriori dischi condotti 230 non sono premuti contro i dischi d’attrito, così che l’albero di uscita 140 risulta scollegato dall’albero di ingresso 110.
Per mettere in moto l’attrezzo 15 si aziona la frizione portandola nella seconda posizione: lo spingidisco 250 preme contro il disco condotto 170 vincendo la forza della molla 300. Ora il disco condotto 170 non è più a contatto del disco frenante 285, ma preme contro il disco d’attrito 215 permettendo la trasmissione del moto dall’albero di ingresso 110 all’albero di uscita 140.
L’invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Una macchina agricola (10) comprendente: - un telaio di supporto (55), - una presa di potenza (310) girevolmente associata al telaio di supporto (55), - un motore (60) montato sul telaio di supporto (55) e atto a porre in rotazione l’albero di ingresso (110), - una frizione (145) azionabile tra una prima posizione, in cui accoppia il motore (55) alla presa di potenza (310), ed una seconda posizione, in cui disaccoppia il motore (55) dalla presa di potenza (310), e - mezzi di frenatura (280) atti a contrastare la rotazione della presa di potenza (310) quando la frizione (145) è nella seconda posizione.
  2. 2. Una macchina agricola (10) secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi di frenatura (280) sono configurati per entrare automaticamente in funzione quando la frizione (145) si trova nella seconda posizione.
  3. 3. Una macchina agricola (10) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui la frizione (145) comprende: - un albero di ingresso (110) collegato al motore (55), - un albero di uscita (140) collegato alla presa di potenza (310), - almeno un disco condotto (170) solidale in rotazione all’albero di uscita (140), - almeno un disco d’attrito (215) solidale in rotazione all’albero di ingresso (110), e - primi mezzi di azionamento (245) per premere il disco condotto (170) contro il disco d’attrito (215).
  4. 4. Una macchina agricola (10) secondo la rivendicazione 3, in cui i mezzi di frenatura (280) comprendono: - un disco frenante (285) fissato al telaio di supporto (55), e - secondi mezzi di azionamento (295) atti ad allontanare il disco condotto (170) dal disco d’attrito (215) e a premerlo contro il disco frenante (285).
  5. 5. Una macchina agricola (10) secondo la rivendicazione 4, in cui i secondi mezzi di azionamento (295) comprendono almeno una molla (300) atta ad esercitare una forza in direzione parallela all’albero di uscita (140).
  6. 6. Una macchina agricola (10) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 3 a 5, in cui i primi mezzi di azionamento (245) comprendono uno spingidisco (250) atto a ruotare solidalmente con l’albero di uscita (140) e organi di comando atti a muovere detto spingidisco (250) in direzione parallela all’asse dell’albero di uscita (140).
  7. 7. Una macchina agricola (10) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 3 a 6, in cui la frizione (145) comprende una pluralità di ulteriori dischi condotti (230) solidali in rotazione all’albero di uscita (140) e separati a due a due da almeno un disco d’attrito (215) solidale in rotazione all’albero di ingresso (110).
  8. 8. Una macchina agricola (10) secondo la rivendicazione 7, in cui i dischi d’attrito (215) sono alloggiati all’interno di una campana (190) di contenimento coassiale e solidale all’albero di ingresso (110).
  9. 9. Una macchina agricola (10) secondo una qualunque delle rivendicazioni da 3 a 8, in cui l’albero di ingresso (110) presenta una cavità assiale (115) ed in cui almeno una porzione dell’albero di uscita (140) è girevolmente contenuta in detta cavità assiale (115) dell’albero di ingresso (110).
  10. 10. Una macchina agricola (10) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno un apparato di aggancio e bloccaggio (330) di un attrezzo (15) sul telaio di supporto (55).
  11. 11. Una macchina agricola (10) secondo la rivendicazione 10, in cui l’apparato di aggancio e bloccaggio (330) comprende almeno un gancio (335) atto ad occupare una posizione sollevata in cui è atto ad agganciare un primo elemento di riscontro (340) dell’attrezzo (15) mantenendo un albero di innesto (25) dell’attrezzo (15) separato dalla presa di potenza (310), e mezzi di comando (355) atti a muovere il gancio (335) da detta posizione sollevata ad una posizione abbassata, trascinando l’attrezzo (15) in modo da connettere l’albero d’innesto (25) alla presa di potenza (310).
  12. 12. Una macchina agricola (10) secondo la rivendicazione 11, in cui l’apparato di aggancio e bloccaggio (330) comprende almeno una guida inferiore (390) atta a ricevere un secondo elemento di riscontro (395) dell’attrezzo (15) in modo da mantenere l’albero di innesto (25) coassiale all’albero di uscita (140) quando il gancio (335) è in posizione sollevata, ed atta a guidare il trascinamento dell’attrezzo (15) durante il movimento del gancio (335) dalla posizione sollevata alla posizione abbassata.
  13. 13. Una macchina agricola (10) secondo la rivendicazione 12, in cui l’apparato di aggancio e bloccaggio (330) comprende almeno una guida superiore (410) atta a ricevere il primo elemento di riscontro (395) dell’attrezzo (15) e a guidarlo verso il gancio (335), quando il gancio (335) si trova in posizione sollevata.
  14. 14. Una macchina agricola (10) secondo la rivendicazione 13, in cui la guida superiore (410) comprende una gola (415) atta a cooperare con il gancio (335) in modo da realizzare un vincolo di forma che blocca il primo elemento di riscontro (395) al telaio di supporto (55), quando il gancio (335) si trova nella posizione abbassata.
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