IT201600102531A1 - Dispositivo per somministrazione oculare di fluidi - Google Patents

Dispositivo per somministrazione oculare di fluidi

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IT201600102531A1
IT201600102531A1 IT102016000102531A IT201600102531A IT201600102531A1 IT 201600102531 A1 IT201600102531 A1 IT 201600102531A1 IT 102016000102531 A IT102016000102531 A IT 102016000102531A IT 201600102531 A IT201600102531 A IT 201600102531A IT 201600102531 A1 IT201600102531 A1 IT 201600102531A1
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eye
dripper
ovoid
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fluid
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IT102016000102531A
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Inventor
Nicoletta Ronda
Ruggero Bettini
Franco Bernini
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Univ Degli Studi Di Parma
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A61MEDICAL OR VETERINARY SCIENCE; HYGIENE
    • A61FFILTERS IMPLANTABLE INTO BLOOD VESSELS; PROSTHESES; DEVICES PROVIDING PATENCY TO, OR PREVENTING COLLAPSING OF, TUBULAR STRUCTURES OF THE BODY, e.g. STENTS; ORTHOPAEDIC, NURSING OR CONTRACEPTIVE DEVICES; FOMENTATION; TREATMENT OR PROTECTION OF EYES OR EARS; BANDAGES, DRESSINGS OR ABSORBENT PADS; FIRST-AID KITS
    • A61F9/00Methods or devices for treatment of the eyes; Devices for putting-in contact lenses; Devices to correct squinting; Apparatus to guide the blind; Protective devices for the eyes, carried on the body or in the hand
    • A61F9/0008Introducing ophthalmic products into the ocular cavity or retaining products therein
    • A61F9/0026Ophthalmic product dispenser attachments to facilitate positioning near the eye

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  • Life Sciences & Earth Sciences (AREA)
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  • Biomedical Technology (AREA)
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  • Public Health (AREA)
  • Veterinary Medicine (AREA)
  • Medical Preparation Storing Or Oral Administration Devices (AREA)
  • Infusion, Injection, And Reservoir Apparatuses (AREA)
  • Medicinal Preparation (AREA)

Description

DESCRIZIONE
CAMPO DELL’INVENZIONE
L’invenzione consiste in un dispositivo per indirizzare e controllare la somministrazione oculare di un fluido, adatto soprattutto ma non esclusivamente, per l’auto -somministrazione.
STATO DELLA TECNICA
L’auto-somministrazione di colliri o altri fluidi destinati all’occhio è una procedura apparentemente semplice, ma che presenta alcuni rischi e non risulta agevole, soprattutto nel caso di soggetti anziani o con problemi di manualità fine.
Rischi: il flacone non deve entrare in contatto con la cute o con le strutture oculari per evitare l’inquinamento microbiologico del prodotto oppure danni e/o infezioni congiuntivali e corneali. La procedura comunemente adottata dell’abbassamento della palpebra inferiore con la mano libera per creare una zona di raccolta della goccia, con rischio di compressione, trazione o dislocazione del globo oculare, potrebbe risultare dannosa nel caso di recenti interventi chirurgici o traumi a carico dell’occhio, condizioni nelle quali spesso proprio la somministrazione frequente di colliri risulta indicata.
Problemi di esecuzione della manovra: la necessità di sfruttare la forza di gravità per far cadere la goccia di collirio nel sacco congiuntivaie subordina la riuscita dell’operazione al corretto posizionamento reciproco dell’erogatore e del piano ideale passante per la superficie oculare. Questo punto risulta particolarmente rilevante considerando le piccole dimensioni dell’apertura della rima palpebrale.
Infine, particolari difficoltà di coordinazione e controllo dei movimenti fini delle mani in determinati soggetti, come ad esempio gli anziani, rendono l’operazione molto problematica se non impossibile. Infine, la non infrequente necessità di ripetere i tentativi di instillazione del collirio comporta anche uno spreco di prodotto.
Sono noti diversi dispositivi in grado di facilitare l’autosomministrazione di colliri: si tratta in generale di dispositivi di varia forma e dimensione posizionabili sull’occhio, comprendenti un dispenser di collirio fissato ad un’opportuna distanza dalla superficie di contatto con l’occhio; una volta posizionato il dispositivo sull’occhio, è sufficiente attuare l’erogazione del liquido dal dispenser: il collirio cade sulla superficie oculare, senza che l’utilizzatore debba preoccuparsi di orientare / posizionare manualmente il dispenser stresso rispetto all’occhio o di predisporre l’occhio per la somministrazione.
Ad esempio, la domanda di brevetto US 2015/0351960 descrive un dispenser di collirio fornito di un membro di posizionamento che permette di allineare il dispenser con l’occhio; il membro di posizionamento è costituito da due bracci distanziatori le cui estremità prossimali sono solidali con il dispenser e le cui estremità distali sono unite da un segmento trasversale (ponte) di forma curva adatta a contornare parte dell’orbita oculare; appoggiando la superficie del ponte al contorno dell’occhio il dispenser si posiziona opportunamente distanziato dalla superficie oculare; azionando l’erogatore, la goccia cade sull’occhio; tuttavia il dispositivo non assicura un posizionamento preciso e stabile sull’occhio; infatti, una volta appoggiato sull’orbita oculare esso rimane liberamente inclinabile, così che in fase di erogazione il beccuccio dell’erogatore può trovarsi in posizione non ottimale rispetto all’occhio e irrorarlo perifericamente o anche esternamente.
Altri dispositivi perseguono un corretto posizionamento sull’occhio mediante ancoraggio al naso: ad esempio la domanda WO20 14/205556 mostra un localizzatore nasale, simile ad un nasello per occhiali ed applicabile al naso, da cui si dipartono in direzioni opposte due bracci diretti all’occhio destro e sinistro; su ciascun braccio, all’altezza della zona oculare, è applicata una tramoggia il cui beccuccio è posizionato sopra l’occhio, ad una opportuna distanza dalla superficie oculare; in applicazione utilizzato re gocciola il collirio nella tramoggia, erogandolo da un dispenser tenuto in mano. Il dispositivo presenta lo svantaggio che il liquido scorre sulle pareti della tramoggia possibilmente inquinandosi e richiedendo il lavaggio del dispositivo dopo ogni uso; inoltre il nasello può inavvertitamente traslare in avanti lungo l’asse longitudinale del naso, comportando il disassamento delle tramogge rispetto all’occhio e/o un rischioso abbassamento del beccuccio erogatore verso la superficie corneale. Gli stessi limiti sono presenti nel dispositivo mostrato in US20 15/0088099, il quale sfrutta egualmente un nasello di ancoraggio per ottenere il posizionamento del dispenser sulla zona oculare.
In W02015/ 123656 si descrive un dispositivo a forma di occhiale nel quale, nella zona normalmente occupata dalle lenti, sono integrati dei dispenser di liquido ed un complesso sistema computerizzato di sensori e microcamere che permette di ottimizzare la tempistica e la direzionalità di applicazione del liquido; tuttavia la complessità e costo di un tale dispositivo rende il prodotto di scarsa applicabilità reale.
In US20 15/0 164688 si descrive un distanziatore di forma tronco-conica la cui apertura superiore circonda l’occhio e quella inferiore ospita il beccuccio di un dispenser; la forma del dispositivo ed il posizionamento dell’apertura inferiore sono scelti in modo liberare uno spazio interno che ospita ad un LED luminoso e la relativa batteria: al momento della somministrazione, il dispositivo viene appoggiato sull’orbita oculare ed il LED viene acceso: la luce emessa stimola il paziente ad aprire l’occhio durante la somministrazione.
Tutte le soluzioni attualmente disponibili, sebbene utili per facilitare l’auto- somministrazione di liquidi nell’occhio, presentano limiti per una o più tra le caratteristiche di: stabilità del dispenser, distanziazione dalla superficie corneale e/o guida precisa della goccia sull’occhio; quest’ultimo aspetto in particolare risulta poco studiato ed i dispositivi correnti presentano evidenti limiti di precisione.
SOMMARIO
E’ stato ora sviluppato dalla Richiedente un nuovo dispositivo per agevolare auto-somministrazione di un fluido sulla superficie oculare di un paziente, che vantaggiosamente accomuna in un unico prodotto caratteristiche ottimali di stabilità, posizionamento, distanziazione dell’erogatore di fluido e guida del fluido erogato, senza alcun contatto con il dispositivo, al centro dell’occhio, con l’ulteriore vantaggio di una elevata semplicità strutturale e basso costo costruttivo.
Il dispositivo ha la forma di un tronco di cono cavo, la cui base minore (superiore) è adattata ad alloggiare il gocciolatore di un dispenser di fluidi e la cui base maggiore (inferiore), di forma ovoidale e non complanare, è adattata per appoggiarsi precisamente sulla zona perioculare del paziente, ovvero circondandola e conformandosi ad essa. Il dispositivo ha altezza tale da permettere, in fase di applicazione all’occhio, un distanziamento sicuro della punta del gocciolatore (alloggiato sulla base minore) dalla superficie corneale, impedendo un accidentale contatto tra gocciolatore e cornea.
Nell'attuale invenzione, tutte le suddette caratteristiche di stabilità, posizionamento, distanziazione e guida, sono determinate o quanto meno condizionate dal perimetro della base maggiore del dispositivo che è stato disegnato non solo per circondare, ma anche per conformarsi il più fedelmente possibile alla zona perioculare; il dispositivo si appoggia precisamente, univocamente e stabilmente intorno alla forma naturale dell’occhio, eliminando o riducendo al minimo le possibilità di oscillazione del dispositivo e/o di disassamento rispetto all’orbita oculare. La stabilità/ precisione di posizionamento del dispositivo così ottenuta ha permesso di prevedere in modo preciso, sulla base minore del dispositivo, il punto di alloggiamento del gocciolatore tale che esso, in fase di applicazione all’occhio, si trovi sulla verticale del centro dell’occhio . Tale punto, a causa della struttura non simmetrica della zona perioculare, non coincide con l’asse geometrico del dispositivo tronco-conico, ma è traslato lateralmente in direzione del naso. Grazie alla suddetta disposizione di elementi, in fase di utilizzo con il paziente steso in posizione supina, la goccia rilasciata dal gocciolatore è guidata per forza di gravità direttamente al centro deirocchio.
Al fine di ottenere i suddetti risultati, risulta particolarmente importante la combinazione di due caratteristiche strutturali determinanti: la non planarità del perimetro della base maggiore (la quale segue l’ondulazione naturale della zona perioculare, prevedendo opportune concavità e convessità) e la traslazione laterale dell’alloggiamento per il gocciolatore sulla base superiore (scelta in modo che esso si trovi sulla verticale del centro dell’occhio in fase di uso).
DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Figura 1: dispositivo di somministrazione dell’invenzione, in versione di esemplare per applicazione all’occhio destro o sinistro, la: vista prospettica; lb vista frontale; le: vista laterale; ld: vista laterale in sezione; le: vista dall’alto in sezione.
Figura 2: dispositivo di somministrazione dell’invenzione, in versione di esemplare per applicazione all’occhio sinistro. 2a: vista prospettica; 2b vista frontale; 2c: vista laterale.
Figura 3: dispositivo di somministrazione dell’invenzione, in versione di esemplare per applicazione all’occhio destro. 2a: vista prospettica; 2b vista frontale; 2c: vista laterale.
Figura 4: indicazione schematica del centro dell’occhio
DESCRIZIONE DELL’INVEN ZIONE
Oggetto della presente invenzione è un dispositivo chiamato Eye Drop Aid (EDA), per la somministrazione di un fluido all’occhio di un paziente, avente forma di un tronco di cono cavo, con una base minore e una base maggiore dove:
(a) la base maggiore (inferiore) ha forma di ovoide e presenta un perimetro non complanare, adatto a circondare la zona perioculare del paziente e a conformarsi con essa;
(b) la base minore (superiore) presenta un alloggiamento, a forma di tronco di cono rovesciato forato, per il gocciolatore di un dispenser di liquidi, detto alloggiamento essendo posizionato in modo che, in fase di applicazione sull’occhio della base maggiore, si trovi allineato verticalmente sul centro deU’occhio;
(c) in fase di applicazione, la punta del gocciolatore alloggiato sulla base minore superiore rimane distanziata dalla superficie corneale, e il fluido somministrato dal gocciolatore non entra in contatto con il dispositivo.
Nel presente testo, i termini “superiore” e “inferiore”, indicano l’orientamento delle basi tronco-coniche del dispositivo in fase di applicazione all’occhio del paziente disposto in posizione supina, dove la base minore si trova disposta superiormente, e quella maggiore si trova disposta inferiormente.
Nel presente testo, per “centro dell’occhio” si intende il punto di intersezione tra la linea orizzontale che collega le estremità laterali dell'occhio e la linea verticale che definisce l'ampiezza massima della rima palpebrale (Figura 4).
Nel presente testo, per “diametro massimo” dell’ovoide si intende il diametro dell’ovoide misurato nel suo punto di massima estensione. Per “diametro minimo” dell’ovoide si intende il diametro dell’ovoide misurato nel suo punto di minima estensione.
Nel presente testo, per “punto di posizionamento” del gocciolatore si intende il centro (forato) dell’area destinata ad alloggiare il gocciolatore.
Una caratteristica importante dell’invenzione è l’elevato grado di conformità della base maggiore inferiore (ovvero del suo perimetro) con l’anatomia della zona perioculare: essa presenta una forma ovoidale adatta a circondare occhio, ed inoltre non-complanare, ovvero comprendente concavità e convessità complementari a quelle naturalmente presenti nella zona perioculare; più specificamente, il perimetro ovoidale è concavo nelle due parti mediane dell’ovoide e convesso nelle due parti elongate. Le suddette caratteristiche di forma si intendono dimensionate sulla scala dall’occhio umano. In particolare, la base inferiore presenta un diametro massimo dell’ovoide preferibilmente compreso tra 38 mm e 49 mm, più preferibilmente tra 41 mm e 46 mm ed un diametro minimo dell’ovoide preferibilmente compreso tra 26 mm e 34 mm, più preferibilmente tra 28 mm e 32 mm.
La base minore presenta un alloggiamento a forma di cono rovesciato (ove il termine “rovesciato” è da intendersi rispetto all’orientamento del tronco di cono che costituisce il dispositivo), con un foro in corrispondenza dell’apice del cono (Figura la). Il diametro del foro è tale da permettere il passaggio attraverso di esso del gocciolatore ma non del dispenser; di norma, il gocciolatore presenta una sezione variabile, ovvero decrescente in direzione della punta: il foro consente il passaggio della punta del gocciolatore arrestandolo a una distanza di sicurezza dalla superficie dell’occhio quando il diametro massimo del gocciolatore, misurato in corrispondenza del foro, diventa superiore al diametro del foro). Un intervallo dimensionale tipico per il diametro foro è compreso tra 4 e 7 mm; valori differenti restano possibili, scelti sempre in accordo con il criterio sopra illustrato, in funzione della forma e dimensione del particolare gocciolatore in uso.
La base inferiore del presente dispositivo non solo "circonda” occhio, ma si “conforma” il più precisamente possibile al profilo della zona perioculare: di conseguenza il dispositivo risulta agevolmente applicabile dal paziente (o da un assistente) in posizione sostanzialmente univoca rispetto all’occhio da trattare: infatti -un posizionamento significativamente diverso da quello anatomicamente complementare genera segnali che il paziente è in grado di rilevare: ad esempio una pressione eccessiva del dispositivo su alcune zone del perimetro oculare, o l’oscillabilità del dispositivo, o il rilevare zone di non aderenza attraverso infiltrazione di luce dall’esterno. L’univocità di posizionamento rispetto all’occhio ha permesso all’inventrice di identificare precisamente, in fase di sviluppo dell’invenzione, il punto della base superiore del dispositivo che in fase di applicazione si trova perpendicolare al centro dell’occhio: in corrispondenza di tale punto è stata prevista la zona di alloggiamento del gocciolatore. Il punto di posizionamento del gocciolatore sulla base superiore è dunque disposto in corrispondenza del diametro massimo della base ovoidale inferiore, ad una distanza dal centro dell’ovoide (calcolata sul diametro) compresa tra 2 mm e 6 mm; (Figura le). Il punto di posizionamento del gocciolatore risulta pertanto traslato sul diametro massimo, rispetto al centro geometrico dell’ovoide: con ciò si tiene conto dell’anatomia umana ove il centro dell’occhio è traslato medialmente (in direzione del naso) rispetto al centro dell’orbita. La conformazione asimmetrica risultante del dispositivo è adatta all’occhio destro o sinistro, in dipendenza della direzione di traslazione (destra o sinistra) del punto di posizionamento del gocciolatore. Tuttavia lo stesso dispositivo, ruotato di 180°, assume la conformazione asimmetrica opposta: pertanto esso può venire fornito al paziente in esemplare unico, rotativamente orientabile in funzione dell’occhio da trattare; alternativamente, esso può venire fornito nelle due opposte versioni asimmetriche, opportunamente marcate come “destra” e “sinistra”: questa variante permette un ulteriore e più fine adattamento del dispositivo all’anatomia della zona perioculare, prevedendo che le due concavità mediane della base maggiore inferiore presentino profondità differenti: con ciò si tiene conto delle corrispondenti convessità presenti nella zona perioculare, in particolare il profilo leggermente più sporgente dell’arcata sopraccigliare rispetto a quello dell’arcata inferiore dell’orbita; l’aderenza/ stabilità del dispositivo alla zona perioculare risulta così ulteriormente accresciuta.
La distanza tra la base inferiore e l’estremità forata del tronco di cono rovesciato, (corrispondente al punto di alloggiamento del gocciolatore), è tale da garantire, in fase di applicazione, un opportuno distanziamento tra la punta del gocciolatore e la superficie dell’occhio del paziente; tipicamente, tale distanziamento è di circa 12 mm; valori di riferimento preferiti sono compresi tra 10 mm e 15 mm.
La forma tronco-conica rovesciata dell’alloggiamento per il gocciolatore / dispenser permette di fissare stabilmente il gocciolatore in corrispondenza del punto di alloggiamento, permettendo inoltre al fluido erogato di cadere sull’occhio senza toccare le pareti del dispositivo. Detto “fissare stabilmente” del gocciolatore può essere realizzato estemporaneamente, semi-permanentemente, o permanentemente; il fissare estemporaneamente può essere realizzato mediante inserimento della punta del gocciolatore nel foro (ovvero parziale attraversamento del foro da parte del gocciolatore), da effettuare al momento della somministrazione; il fissare semi-permanentemente può essere realizzato prevedendo mezzi di ingaggio e disingaggio per il gocciolatore in corrispondenza del suo punto di posizionamento sulla base superiore, ad esempio un foro filettato entro cui il gocciolatore può essere avvitato /svitato; il fissare permanentemente può essere realizzato collegando il gocciolatore al suo punto di posizionamento sulla base superiore in modo irreversibile: in questo caso il gocciolatore e l’eventuale dispenser ad esso connesso costituiscono parte integrante e fissa del dispositivo dell’invenzione.
Grazie alla suddette caratteristiche costruttive, il gocciolatore alloggiato sul dispositivo eroga il fluido attraverso il dispositivo stesso senza entrare in contato con il dispositivo, ovvero senza toccarne le pareti.
Ai sensi della presente invenzione, il termine “go cesoiatore” è inteso in senso ampio ad includere qualunque struttura attraverso la quale sia possibile erogare un fluido in piccole unità di volume adatte alla somministrazione oculare, non necessariamente in forma di goccia. Il gocciolatore inoltre non è limitato ad alcuna specifica forma costruttiva ed include qualunque struttura attraverso cui si possano erogare piccoli volumi di fluido, gocce, goccioline, goccioline nebulizzate, gas. Il fluido può essere un qualsiasi fluido destinato alla somministrazione oculare, ad es. un liquido, un gel o una pasta, preferibilmente un liquido, Dal punto di vista medico, esso può essere un collirio, una lavanda, o ogni altro tipo di medicamento oculare.
Il dispositivo di somministrazione deirinvenzione può essere realizzato con materiali diversi che siano compatibili con l’uso farmaceutico ed in particolare con il contatto con occhio e le zone perioculari. Un materiale preferito è il polipropilene per uso alimentare, che è biologicamente inerte e anti- batterico, atossico, molto resistente all’azione di sali, acidi, alcali, alcool, detergenti, e interamente riciclabile. Il polipropilene inoltre è gradevole al tatto e non genera bordi taglienti alla rottura. E’ opaco ma semitrasparente, caratteristica utile all’uso previsto in quanto il soggetto mantiene un certo grado di visione pur sentendo l’occhio protetto. Opzionalmente, ai fini di migliorare ulteriormente il comfort, la tenuta e l’adattamento al viso, resta possibile aggiungere un inserto di materiale morbido, ad es. gommoso, lungo il perimetro della base maggiore inferiore.
In fase di somministrazione il dispositivo dell’invenzione viene appoggiato con la sua base inferiore sulla zona perioculare del paziente, previamente accomodato in posizione supina; il gocciolatore (se non già alloggiato nel dispositivo) viene portato manualmente in corrispondenza del suo punto di alloggiamento; quindi, mediante opportuna azione dipendente dal tipo di gocciolatore/ dispenser utilizzato, il fluido viene erogato attraverso il dispositivo; grazie alla sopra citata disposizione di elementi strutturali, il fluido cade per forza di gravità in prossimità del centro dell’occhio. Durante tutte le fasi di somministrazione il fluido non entra mai in contatto con il dispositivo.
L’invenzione comprende il dispositivo di somministrazione qui descritto come prodotto in quanto tale. Esso può essere fornito in forma di unico esemplare, applicabile ad uno dei due occhi (o all’altro dei due occhi previa rotazione del dispositivo di 180°); opzionalmente, il dispositivo può contenere sulla superficie esterna delle indicazioni adatte ad identificare l’orientamento adatto per l’applicazione a ciascun occhio. In alternativa, il dispositivo potrà essere fornito nelle due versioni asimmetriche destinate rispettivamente all’occhio destro e sinistro; in questo caso, la superficie esterna può opzionalmente contenere indicazioni per identificare il dispositivo adatto a ciascun occhio. In entrambi i casi i dispositivo può essere fornito per uso singolo (usa e getta) o per uso ripetuto. I dispositivi usa e getta possono essere forniti in confezioni multi-unità.
Ulteriore oggetto dell’invenzione è un kit comprendente il dispositivo di somministrazione come fin qui descritto in associazione con un’opportuna dose di fluido (collirio, lavanda, ecc.) con esso somministrabile. Detta dose di fluido può essere contenuta in un dispenser munito di gocciolatore, da applicare al dispositivo in fase di somministrazione, nelle modalità precedentemente indicate; in alternativa, dispenser e gocciolatore possono essere presenti nel kit come componenti separati, assemblabili tra loro in fase d’uso. Il kit può comprendere anche una maschera di protezione oculare e/o ogni altro oggetto complementare utile ad una somministrazione oculare.
Ulteriore oggetto dell’invenzione è l’uso del dispositivo qui descritto per la somministrazione di una composizione farmaceutica fluida (aerosol, collirio, lavanda, gel, pasta, ecc.) all’occhio di un paziente che ne necessita. In particolare, in fase di uso, il dispositivo incorpora ed assolve le funzioni di distanziatore, posizionatore e stabilizzatore del gocciolatore ed indicizzatore della goccia nel centro dell’occhio. Attraverso queste funzioni accorpate nel presente dispositivo (EDA) è possibile effettuare l’auto -somministrazione del collirio in modo sicuro e rassicurante per il paziente.
L’uso del dispositivo è preferibilmente effettuato in modalità di auto-somministrazione, realizzando così l’applicazione più vantaggiosa del presente dispositivo; l’invenzione prevede tuttavia anche l’utilizzo del dispositivo per la somministrazione da parte di terzi (ad es. assistente, famigliare, ecc.), ottenendo in ogni caso ima somministrazione facilitata rispetto alla modalità tradizionale.
La somministrazione del fluido al centro dell’occhio, realizzata dalla presente invenzione, riduce al minimo il rischio di dispersione del fluido somministrato. Il dispositivo è facilmente realizzabile per stampo come monoblocco, senza necessità di aggiunta di altre parti costruttive, e senza inserimento di strumenti di controllo/ guida quali luci, sensori, microcamere, ecc. e ciononostante garantendo una somministrazione precisa sul centro dei occhio. Il basso costo produttivo permette di offrire al pubblico, ad un prezzo contenuto, il prodotto anche in forma di unità multiple mono-uso o comunque sostituibili dopo un breve ciclo di applicazioni, a vantaggio dei igienicità e versatilità d’uso del prodotto.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per la somministrazione di un fluido all’occhio di un paziente, avente forma di un tronco di cono cavo, con una base minore e una base maggiore, dove: (a) la base maggiore ha forma di ovoide e presenta un perimetro non complanare, adatto a circondare la zona perioculare del paziente e a conformarsi con essa; (b) la base minore comprende un alloggiamento, a forma di tronco di cono rovesciato forato, per il gocciolatore di un dispenser di liquidi, detto alloggiamento essendo posizionato in modo che, in fase di applicazione sull’occhio della base maggiore, si trovi allineato verticalmente sul centro dell’occhio; (c) in fase di applicazione, la punta del gocciolatore alloggiato sulla base minore rimane distanziata dalla superficie corneale, ed il fluido somministrato dal gocciolatore non entra in contatto con il dispositivo.
  2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, dove detta base maggiore avente forma di ovoide presenta un diametro massimo compreso tra 38 e 49 mm e un diametro minimo compreso tra 26 e 34 mm.
  3. 3. Dispositivo secondo le rivendicazioni 1-2, dove detto perimetro non complanare è concavo nelle due partì mediane e convesso nelle due parti elongate dell’ovoide da esso descritto.
  4. 4. Dispositivo secondo le rivendicazioni 1-3, dove l’alloggiamento del gocciolatore è disposto in corrispondenza del diametro massimo dell’ovoide della base maggiore, ad una distanza dal centro dell’ovoide compresa tra 2 e 6 mm.
  5. 5. Dispositivo secondo le rivendicazioni 1-4, in forma di esemplare singolo, adatto per l’applicazione all’occhio destro o sinistro.
  6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, contenente sulla superficie esterna indicazioni per identificare l’orientamento adatto per l’applicazione all’occhio destro o sinistro.
  7. 7. Dispositivo secondo le rivendicazioni 1-4, in forma di due esemplari, rispettivamente adatti per l’applicazione all’occhio destro o sinistro.
  8. 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, comprendente sulla superficie esterna indicazioni per identificare l’esemplare adatto per l 'applicazione all’occhio destro o sinistro,
  9. 9. Dispositivo secondo le rivendicazioni 7-8, dove detto perimetro non complanare presenta, nelle due zone mediane dell’ovoide, concavità di profondità differente.
  10. 10. Dispositivo secondo le rivendicazioni 1-9, comprendente il gocciolatore temporaneamente, semi-permanentemente, o permanentemente alloggiato nella base minore.
  11. 11. Dispositivo secondo le rivendicazioni 1-10, comprendente il dispenser collegato al gocciolatore.
  12. 12. Kit comprendente il dispositivo descritto nelle rivendicazioni 1-11, in associazione con una riserva di fluido da somministrare.
  13. 13. Uso del dispositivo o kit descritto nelle rivendicazioni 112, per la somministrazione oculare di un fluido farmaceutico ad un paziente che ne necessita.
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