IT201600080088A1 - Macchina per la preparazione di bevande, in particolare caffe' espresso, valvola e gruppo valvolare utilizzabile in tale macchina - Google Patents

Macchina per la preparazione di bevande, in particolare caffe' espresso, valvola e gruppo valvolare utilizzabile in tale macchina

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IT201600080088A1
IT201600080088A1 IT102016000080088A IT201600080088A IT201600080088A1 IT 201600080088 A1 IT201600080088 A1 IT 201600080088A1 IT 102016000080088 A IT102016000080088 A IT 102016000080088A IT 201600080088 A IT201600080088 A IT 201600080088A IT 201600080088 A1 IT201600080088 A1 IT 201600080088A1
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IT
Italy
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valve
chamber
machine
outlet
pump
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Application number
IT102016000080088A
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English (en)
Inventor
Andrea Colonna
Denis Rotta
Gabriele Picone
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Lavazza Luigi Spa
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Description

"Macchina per la preparazione di bevande, in particolare caffè espresso, valvola e gruppo valvolare utilizzabile in tale macchina"
DESCRIZIONE
Campo dell'invenzione
La presente invenzione riguarda in generale le macchine per la preparazione di bevande, in particolare caffè espresso. L'invenzione è stata sviluppata con particolare riferimento alle valvole di scarico per macchine del tipo indicato comprendenti un attuatore a fluido, particolarmente un attuatore idraulico impiegato per azionare in chiusura un gruppo di infusione.
Stato della tecnica
Varie macchine per la preparazione di bevande, quale ad esempio caffè, hanno un gruppo di infusione che comprende almeno due parti, delle quali almeno una mobile relativamente all'altra. Le due parti del gruppo sono suscettibili di definire tra loro una camera di infusione, quando esse sono in una posizione chiusa o ravvicinata. Una prima parte è configurata per l'immissione nella camera di infusione dell'acqua necessaria per la preparazione della bevanda. La seconda parte definisce invece un alloggiamento, configurato per ricevere un precursore della bevanda, quale ad esempio una dose di caffè in polvere, oppure una capsula o una cialda in carta-filtro contenente tale dose di precursore, e consentire l'erogazione della bevanda dalla camera di infusione.
Queste macchine sono usualmente dotate di un sistema di attuazione volto a causare il movimento di almeno una delle due parti del gruppo di infusione, tra una posizione aperta o distanziata e la suddetta posizione chiusa o ravvicinata. Nella posizione aperta, il precursore o la capsula o la cialda può essere posizionata nella seconda parte del gruppo, mentre nella posizione chiusa l'acgua può essere alimentata al gruppo, per la preparazione e l'erogazione della bevanda. Dopo l'erogazione, le due parti del gruppo possono essere riportate nella posizione aperta, per l'evacuazione del precursore o della capsula o della cialda.
Il suddetto sistema di attuazione è spesso di tipo manuale o di tipo elettromeccanico. Sono anche state proposte macchine in cui il sistema di attuazione basa il proprio funzionamento su di un attuatore a fluido, particolarmente un attuatore idraulico a pistone, il guale viene alimentato sfruttando la stessa pompa della macchina. In breve, all'avvio di un ciclo di preparazione della bevanda, la pompa preleva acgua dal relativo serbatoio, forzandola in parallelo verso il gruppo di infusione e verso 1'attuatore a fluido. Il circuito idraulico della macchina è configurato in modo tale per cui l'attuatore venga alimentato prima del gruppo di infusione, di modo che il gruppo stesso sia portato nella sua posizione chiusa prima dell'avvio dell'infusione vera e propria.
Una macchina di guesto tipo è nota ad esempio da CN 202875026 U, in cui la parte del gruppo azionata dall'attuatore idraulico comprende essenzialmente un dispositivo iniettore provvisto di punte per la perforazione di una parete di estremità di una capsula. La seconda parte del gruppo è un contenitore a cassetto, rimuovibile manualmente da una posizione prestabilita, definita dalla struttura della macchina, che delimita uno spazio di ricezione di una capsula. Il contenitore a cassetto è anch'esso provvisto di punte per la perforazione di una seconda parete di estremità della capsula, nonché di un ugello di erogazione della bevanda.
La Richiedente ha proposto in passato macchine realizzate secondo la tecnica descritta nel succitato documento anteriore, provviste aggiuntivamente di una valvola di scarico destinata a consentire il ritorno al serbatoio della macchina dell'acqua di volta in volta impiegata per alimentare l'attuatore a fluido.
In tali macchine proposte dalla Richiedente - e come dettagliatamente spiegato in seguito in relazione alla figura 1 allegata - la valvola di scarico è un'elettrovalvola a due vie e due posizioni, normalmente aperta. Nel funzionamento, quando è terminata l'erogazione della bevanda, l'acqua contenuta nella parte del circuito idraulico relativa all'alimentazione dell'attuatore a fluido viene scaricata attraverso tale elettrovalvola: a tale scopo, un'unità di controllo diseccita l'elettrovalvola, aprendo con ciò un passaggio di scarico che permette a tale acqua di ritornare nel serbatoio della macchina.
Tale misura è principalmente adottata per evitare il consumo di acqua pulita, nonché per far sì che l'attuatore a fluido consenta il ritorno della parte mobile del gruppo di infusione nella sua posizione aperta o distanziata rispetto all'altra parte del gruppo, anche sotto l'azione di molle o simili.
La soluzione nota sopra indicata funziona egregiamente, ma risulta piuttosto costosa, in vista del fatto che la valvola di scarico è un'elettrovalvola a solenoide, che deve essere collegata all'unità di controllo della macchina tramite un'apposita linea elettrica di comando. L'unità di controllo deve inoltre essere provvista di idonei componenti per il pilotaggio di una siffatta valvola.
Si consideri in aggiunta lo svantaggio derivante dall'utilizzo di un solenoide elettromagnetico, al quale è demandato l'azionamento dell'otturatore della valvola di scarico: è noto che le forze meccaniche disponibili per tale azionamento variano in maniera proporzionale alla quantità di rame di cui è composta la bobina del solenoide. Le soluzioni tecniche impiegate, al fine di ridurre il costo del componente, consistono nel limitare le sezioni idrauliche interne della valvola di scarico: questo comporta però lo svantaggio di un potenziale sporcamento e blocco del componente elettrovalvola, durante la sua vita operativa, ad esempio qualora nell'acqua contenuta nel serbatoio della macchina siano contenute occasionali impurità.
Scopi e sintesi dell'invenzione
La presente invenzione si propone essenzialmente di risolvere i suddetti inconvenienti, tramite una macchina per la preparazione di bevande del tipo indicato all'inizio di costo ridotto, di funzionamento affidabile ed avente cablaggi elettrici semplificati. Scopo ulteriore dell'invenzione è quello di realizzare una valvola particolarmente idonea all'impiego in una macchina del tipo indicato. Questi ed altri scopi vengono raggiunti, secondo l'invenzione, da una macchina avente le caratteristiche indicate alla rivendicazione 1. Formano parimenti oggetto della presente invenzione una valvola di scarico ed gruppo valvolare per l'impiego in una macchina per la preparazione di bevande del tipo sopra definito, come indicate alle rivendicazioni 10 e 14. Forme di attuazione vantaggiose dell'invenzione sono indicate nelle sotto-rivendicazioni. Le rivendicazioni sono parte integrante dell'insegnamento tecnico qui fornito in relazione all'invenzione.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori scopi, caratteristiche e vantaggi dell'invenzione appariranno dalla descrizione dettagliata che segue, effettuata a puro titolo di esempio limitativo con riferimento ai disegni allegati, nei quali:
- la figura 1 illustra schematicamente una macchina per la preparazione di bevande secondo la tecnica anteriore;
- la figura 2 mostra uno schema idraulico di principio di una macchina per la preparazione di bevande secondo possibili forme di attuazione della presente invenzione;
- la figura 3 illustra, tramite una vista prospettica schematica, un gruppo valvolare utilizzabile in conformità con la presente invenzione; e
- le figure 4, 5 e 6 illustrano, tramite rispettive sezioni assiali schematiche, un gruppo valvolare utilizzabile in conformità con la presente invenzione.
Descrizione di forme di attuazione preferite
Nella seguente descrizione sono illustrati vari dettagli specifici finalizzati ad un'approfondita comprensione delle forme di attuazione. Le forme di attuazione possono essere realizzate senza uno o più dei dettagli specifici, o con altri metodi, componenti, materiali, eccetera. In altri casi, strutture, materiali o operazioni noti o evidenti per la persona esperta non sono mostrati o descritti in dettaglio, per evitare di rendere oscuri i vari aspetti delle forme di attuazione. Il riferimento ad "una forma di attuazione" nell'ambito di questa descrizione sta ad indicare che una particolare configurazione, struttura o caratteristica descritta in relazione alla forma di attuazione è compresa in almeno una forma di attuazione. Quindi, frasi come "in una forma di attuazione", "in varie forme di attuazione", e simili, eventualmente presenti in diversi luoghi di questa descrizione non sono necessariamente riferite alla stessa forma di attuazione. Inoltre, particolari conformazioni, strutture o caratteristiche possono essere combinate in ogni modo adeguato in una o più forme di attuazione. I riferimenti qui utilizzati sono soltanto per comodità e non definiscono dunque l'ambito di tutela o la portata delle forme di attuazione.
Nella figura 1 con M è complessivamente indicata una macchina per la preparazione di bevande realizzata in passato dalla Richiedente, come in precedenza indicato. La macchina M è illustrata limitatamente ad un suo circuito idraulico, di interesse ai fini della comprensione della presente invenzione. Tale macchina M ha un circuito idraulico includente un gruppo di infusione 1, che dal punto di vista idraulico è sostanzialmente equivalente ad uno strozzatore, per erogare una bevanda verso una tazza 2 o simile, ad esempio disposta superiormente ad un vassoio o cassetto di raccolta DR di cui è solitamente provvista una macchina per la preparazione del caffè.
Una pompa elettrica 3 ha l'ingresso collegato ad un serbatoio d'acqua 4 tramite una condotta di aspirazione 5 sulla quale può essere interposto un flussimetro 6, ad esempio del tipo a turbina, per fornire segnali elettrici (impulsi) indicativi della portata d'acqua aspirata dalla pompa 3. La pompa 3 può essere una pompa elettrica a vibrazione, oppure una pompa azionata da un motore elettrico 7, di tipo per sé noto.
L'acqua in pressione emessa in uscita dalla pompa 3 perviene ad un dispositivo riscaldatore elettrico o caldaia 8, e da questo proseque verso il qruppo di infusione 1, attraverso una linea di alimentazione 5'. A monte ed a valle del dispositivo riscaldatore 8 (ovvero tra la pompa 3 ed il dispositivo 8, da un lato, e tra il dispositivo 8 ed il qruppo di infusione 1, dall'altro lato) sono previste due valvole idrauliche unidirezionali normalmente chiuse, indicate con 9' e 9", atte a consentire un flusso d'acqua verso il qruppo di infusione 1 quando la pressione dell'acqua proveniente dalla pompa 3 supera un valore di soqlia predeterminato, pari ad esempio a 2 bar.
Con 10 è indicata una prima valvola di scarico, sotto forma di elettrovalvola a due vie a due posizioni, avente l'inqresso 10INcolleqato ad un condotto 11 che si estende fra l'uscita della pompa 3 e la valvola unidirezionale 9' . L'uscita 10OUTdella valvola 10 è colleqata al serbatoio 4. La valvola 10 è di tipo normalmente aperto.
Nella macchina M nota il qruppo di infusione 1 comprende almeno due parti la e lb, almeno una delle quali è mobile rispetto all'altra, e suscettibili di definire tra loro una camera di infusione, quando esse sono in una posizione chiusa o ravvicinata. Come qià indicato nella parte introduttiva, una prima parte è confiqurata per l'immissione nella camera di infusione dell'acqua riscaldata necessaria per la preparazione della bevanda. La seconda parte definisce invece un alloqqiamento , confiqurato per ricevere un precursore della bevanda (ad esempio una dose di caffè in polvere, oppure una capsula contenente tale dose di precursore) e consentire l'eroqazione della bevanda dalla camera di infusione. Riferendosi all'esempio illustrato, si assuma che le suddette prima e seconda parte del gruppo 1 siano quelle indicate con la e lb, rispettivamente, almeno la prima parte essendo mobile relativamente alla seconda parte. La seconda parte lb può essere ad esempio in forma di contenitore a cassetto o di manichetta asportabile dalla macchina M e riposizionabile su di essa, come in precedenza spiegato .
La macchina M ha un sistema di attuazione, comprendente un attuatore a fluido, che è controllabile per causare almeno lo spostamento della parte mobile la del gruppo 1 verso l'altra parte lb, ovverosia da una posizione aperta o distanziata alla suddetta posizione chiusa o ravvicinata. La posizione aperta delle due parti la, lb del gruppo 1 è quella che consente il caricamento del precursore della bevanda (o la sua evacuazione dopo un'erogazione), mentre nella posizione chiusa parte dell'acqua forzata dalla pompa 3 può essere alimentata alla camera di infusione ai fini della preparazione della bevanda e della sua erogazione.
Nella macchina M esemplificata lo spostamento della parte la verso la parte lb è ottenuto tramite 1'attuatore a fluido indicato con 12, che è alimentato tramite la stessa pompa 3 che alimenta il gruppo di infusione 1. Nel seguito si assuma che 1'attuatore 12 sia un attuatore idraulico avente un pistone spostabile sotto la pressione di una parte dell'acqua forzata dalla pompa 3, in contrasto alla reazione di una o più molle di richiami o simili elementi elastici.
11 gruppo di infusione 1 ed il relativo attuatore a fluido 12 possono essere ad esempio realizzati secondo la tecnica descritta in CN 202875026 U.
A tale scopo, dalla mandata della pompa 3, fra l'uscita della pompa 3 e la valvola unidirezionale 9', si diparte un condotto 11 collegato all'ingresso 10iNdella valvola 10', e da tale condotto si diparte a sua volta un condotto 13 per l'alimentazione dell'attuatore 12. L'attuatore 12 è quindi sostanzialmente alimentato in derivazione o in parallelo rispetto al gruppo di infusione 1.
Con SM è indicato un selettore manuale, di tipo elettromeccanico, commutabile tra una posizione aperta (o di non erogazione) ed una posizione chiusa (o di erogazione). Al selettore SM è associata ad una seconda valvola di scarico 14, sotto forma di valvola meccanica a due vie a due posizioni, avente l'ingresso 14INcollegato fra la valvola unidirezionale 9" ed il gruppo di infusione 1, e l'uscita 140UTcollegata al precedentemente citato vassoio o cassetto di raccolta DR. Al selettore SM è altresì associato un interruttore elettrico Sw, atto a fornire ad un'unità di controllo ECU della macchina M un segnale Sinindicativo della posizione del selettore stesso, e quindi della valvola 14.
Ai fini della preparazione della bevanda, e dopo aver caricato nella parte lb del gruppo 1 la necessaria dose di precursore (ad esempio una capsula), 1'utilizzatore sposta il selettore SM dalla posizione aperta (rappresentata in figura 1) alla posizione chiusa. Il conseguente spostamento della valvola 14 (da destra a sinistra, riferendosi a figura 1) chiude la parte del circuito idraulico diretta al cassetto di raccolta DR. Lo stesso movimento del selettore SM causa la commutazione dell'interruttore Sw, che fornisce quindi all'unità di controllo ECU il segnale Sin, che è rappresentativo dell'avvio di un ciclo di preparazione di una bevanda.
L'unità ECU, a seguito della ricezione del segnale Sin, invia un segnale di potenza Sout(ad esempio tra 120 e 230 V) al solenoide 10a della valvola 10. Il conseguente spostamento della valvola 10 (da sinistra a destra, riferendosi a figura 1), in contrasto all'azione di una relativa molla, chiude quindi la parte del circuito tra il condotto 11 ed il serbatoio 4.
A questo punto l'unità ECU comanda l'attivazione della pompa 3, che riempie il circuito determinando un aumento di pressione. In particolare:
una parte dell'acqua forzata dalla pompa 3 può raggiungere - tramite i condotti 11 e 13 - l'attuatore 12, con quest'ultimo che causa quindi il passaggio della parte la del gruppo di infusione nella sua posizione chiusa o ravvicinata relativamente alla parte lb; l'acqua non può defluire dall'uscita 10OUTdella valvola 10, essendo quest'ultima mantenuta dal relativo solenoide IOa in condizione di chiusura;
- un'altra parte dell'acqua forzata dalla pompa 3 può invece transitare attraverso il dispositivo 8, onde essere riscaldata, per poi raggiungere al gruppo 1 e quindi causare l'infusione e l'erogazione della bevanda; l'acqua non può defluire dall'uscita 140UTdella valvola 14, essendo quest'ultima in condizione di chiusura.
Si noti che l'azionamento dell'attuatore 12, ovvero la chiusura del gruppo 1, avviene prima che l'acqua in uscita dal dispositivo di riscaldamento 8 raggiunga il gruppo 1. Ciò è ottenibile ad esempio determinando opportunamente le sezioni dei condotti del ramo "caldo" e del ramo "freddo" alimentati dalla pompa 3 o, preferibilmente, tarando adeguatamente le molle delle valvole unidirezionali 9' e 9".
Quando l'utente desidera interrompere l'erogazione della bevanda, egli riporta il selettore SM nella posizione iniziale, di apertura. In tal modo:
lo spostamento della valvola meccanica 14 alla posizione di figura 1 aprirà la parte del circuito tra il gruppo 1 e la valvola unidirezionale 9", ossia porrà tale parte di circuito in comunicazione di fluido con l'uscita 140UTdella valvola 14 (come in figura 1); l'acqua calda residua presente in tale parte del circuito verrà quindi scaricata nel contenitore di raccolta DR;
a seguito della commutazione in apertura dell'interruttore Sw, e quindi dell'interruzione del segnale Sin, l'unità di controllo ECU disattiverà la pompa 3 ed interromperà il segnale di alimentazione Soutdel solenoide IOa: dietro l'azione della relativa molla, l'otturatore della valvola 10 ritornerà quindi nella sua normale posizione aperta (come in figura 1), e l'acqua fredda presente nella parte del circuito data dai condotti 11 e 13 potrà ritornare al serbatoio 4 tramite l'uscita 10OUTdella valvola 10 (ciò anche in forza dell'arretramento del pistone causato dalla relativa molla).
Nella macchina secondo la tecnica anteriore sopra descritta l'elettrovalvola di scarico 10 rappresenta un componente piuttosto costoso. Essa comprende infatti un solenoide di eccitazione IOa, che deve essere collegato all'unità di controllo ECU della macchina M tramite un'apposita linea elettrica Sout. Inoltre, come indicato nella parte introduttiva della presente descrizione, l'esigenza di limitare la quantità di rame di cui è composta la bobina del solenoide IOa ha come conseguenza che la valvola ha una ridotta forza meccanica di attuazione, e per questo motivo le sezioni idrauliche interne alla stessa valvola sono ridotte, tipicamente di circa 1 mm di diametro: tale circostanza comporta rischi di blocco del componente, ad esempio nel caso in cui l'acqua forzata dalla pompa 3 contenga impurità occasionali.
Un sostanziale risparmio ed un miglioramento di prestazioni operative può essere realizzato con la soluzione secondo la presente invenzione, possibili forme di attuazione della quale verranno ora descritte con riferimento alla figura 2. In tale figura a parti ed elementi già descritti sono stati attribuiti nuovamente gli stessi numeri di riferimento utilizzati in precedenza.
Nella macchina M secondo la figura 2 la valvola di scarico, indicata complessivamente con 10', è una valvola con pilotaggio idraulico e ad essa è operativamente associato un dispositivo per lo spillamento controllato di acqua, quale una valvola di auto-innesco. In forme di attuazione preferite la valvola di scarico a pilotaggio idraulico ed il suddetto dispositivo di spillamento sono integrati in un unico gruppo valvolare, quale quello indicato con 20 in figura 2.
In varie forme di attuazione la valvola 10' è una valvola di scarico a pilotaggio idraulico che comprende:
un ingresso principale 10iN, destinato al collegamento alla parte del circuito deputata all'alimentazione dell'attuatore 12, data dai condotti 11 e 13,
un'uscita principale 10OUT, destinata ad essere collegata in comunicazione di fluido con il serbatoio 4, - un ingresso ausiliario 10DR_iN, destinato ad essere collegato alla mandata della pompa 3,
- un'uscita ausiliaria 10DR-OUTa valle della quale sono destinati ad essere collegati in parallelo 1'attuatore a fluido 12 ed il gruppo di infusione 1, quest'ultimo a monte della valvola unidirezionale 9' e preferibilmente a valle di un'ulteriore valvola unidirezionale 21, e
- un'ulteriore uscita 25, destinata ad essere posta in comunicazione di fluido con un dispositivo 22 per lo spillamento controllato di acqua forzata dalla pompa 3, preferibilmente rappresentato da una valvola di autoinnesco, dove tale dispositivo 22 ha un'uscita comunicante con il serbatoio 4.
Come risulterà in seguito, l'uscita 25 e l'ingresso principale 10INrealizzano rispettivi pilotaggi della valvola 10' - indicati rispettivamente con 25p e lOp nello schema idraulico di figura 2 - uno interposto tra l'ingresso 10DR-INe l'uscita 10DR_OUT, a monte alla valvola unidirezionale 21, e l'altro interposto tra l'ingresso 10INe l'uscita 10OUT.
In forme di attuazione preferite, il dispositivo di spillamento 22, preferibilmente una valvola di auto-innesco, è integrata nell'ulteriore uscita 25, con la valvola 10' ed il dispositivo 22 che realizzano un gruppo valvolare integrato 20.
L'ingresso 10iNe l'uscita 10OUTsono qui definiti "principali" in quanto relativi alla funzione di scarico principale della valvola 10' (ovvero lo scarico della linea di alimentazione dell'attuatore 12), oltre che al pilotaggio idraulico in apertura di un suo organo otturatore. Per contro, l'ingresso 10DR_iNe l'uscita 10DR-OUTsono qui definiti "ausiliari" in quanto legati essenzialmente a funzioni di pilotaggio idraulico in chiusura del suddetto organo otturatore della valvola 10'.
Come si vedrà, la disposizione è tale per cui, dopo che la pompa 3 viene attivata per la preparazione di una bevanda, la valvola di scarico 10' a pilotaggio idraulico commuta automaticamente dalla sua condizione normalmente aperta alla condizione chiusa. In seguito, terminata l'erogazione della bevanda, la pompa 3 viene disattivata e, grazie sia al collegamento 25 al dispositivo di spillamento 22, sia alla presenza dei citati pilotaggi idraulici di apertura e chiusura lOp e 25p, rispettivamente, la valvola 10' ritorna autonomamente alla sua normale condizione di apertura, che consente lo scarico dei residui di acqua presenti nella parte del circuito relativa all'alimentazione dell'attuatore 12.
La valvola 10', o il gruppo valvolare 20 che la integra unitamente al dispositivo 22, presenta una struttura semplificata, e per il suo controllo non è richiesto né un solenoide, né una linea elettrica dedicata, né alcun componente elettrico/elettronico di pilotaggio.
In figura 3 è illustrato un possibile modo di realizzazione della valvola 10', ovvero di un gruppo valvolare 20, utilizzabile nella macchina M della figura 2.
La valvola 10' comprende un corpo cavo che, nella forma di attuazione illustrato, è formato da due elementi 23 e 24, ad esempio in materia plastica stampata, uniti tra loro a tenuta, ad esempio mediante un accoppiamento filettato o un organo di trattenimento aggiuntivo, come nel caso esemplificato .
L'elemento 23 è almeno in parte conformato sostanzialmente a tazza, onde definire una camera interna. Ad un'estremità dell'elemento 23 è accoppiato a tenuta l'elemento 24, anch'esso almeno in parte conformato sostanzialmente a tazza per definire una propria camera interna .
Nell'esempio illustrato, l'elemento 23 definisce un raccordo tubolare che realizza l'ingresso ausiliario 10DR_IN, un condotto che realizza l'uscita ausiliaria 10DR_OUT, nonché un raccordo tubolare 25 cui è destinato ad essere associato il dispositivo di spillamento 22. A valle del suo ingresso, il condotto che realizza l'uscita ausiliaria 10DR-OUTdefinisce due raccordi, uno che realizza il condotto 11 e l'altro, indicato con 5", per il collegamento al gruppo di infusione 1. Di preferenza, i raccordi che realizzano il condotto 11 ed il raccordo 5" comprendono ciascuno parti accoppiate tra loro a tenuta, onde consentire l'alloggiamento al loro interno delle valvole unidirezionali 21 e 9', rispettivamente.
Come si vedrà in seguito, l'ingresso 10DR_IN, l'uscita 10DR-OUTed il raccordo o condotto 25 sono in comunicazione di fluido con la camera interna all'elemento 23. Sempre riferendosi all'esempio della figura 3, dall'elemento 24 si dipartono raccordi tubolari che realizzano l'ingresso principale 10INe l'uscita principale 10OUT. Anche in questo caso, come si vedrà in seguito, l'ingresso 10INe l'uscita 10OUTsono in comunicazione di fluido con la camera interna all'elemento 24.
In varie forme di attuazione, al raccordo che realizza il condotto 11 è associato l'ingresso di un ulteriore raccordo sostanzialmente a T, indicato con 11' in figura 3, le cui due uscite opposte definiscono un primo attacco Ila', per il collegamento fluidico al condotto 13 (vedere anche figura 2), ed un secondo attacco llb', per il collegamento all'ingresso principale 10iN, tramite un tubo non rappresentato in figura 3 ma schematizzato nelle figure 5 e 6, dove è indicato con Ile'.
La struttura interna del gruppo valvolare è visibile nelle figure 4-6. In tali figure, con 26 è indicata la già citata camera interna dell'elemento 23, sostanzialmente cilindrica, in comunicazione di fluido con l'ingresso di pilotaggio 10DR_IN, qui in posizione laterale o radiale rispetto alla stessa camera 26. La camera 26 ha una prima luce laterale 26a, che costituisce l'ingresso del condotto che realizza l'uscita 10DR-OUT, in corrispondenza della quale si trova un otturatore 21a della valvola unidirezionale 21. La valvola unidirezionale 21 impedisce il potenziale riflusso di acqua fredda, proveniente dal condotto 13 relativo all'attuatore 12. In aggiunta, la taratura della stessa permette la completa attuazione della valvola 10' durante il funzionamento della pompa 3. Tale valvola 21 comprende ulteriormente una molla elicoidale tarata 21b, atta a sollecitare costantemente l'otturatore 21a nella rispettiva posizione di chiusura della luce 26a. Di preferenza la valvola 21 è alloggiata nell'ambito del raccordo che realizza il condotto 11: quest'ultimo, come già accennato, include di preferenza due parti tubolari accoppiate tra loro a tenuta, onde consentire il montaggio della valvola 21.
A valle della valvola unidirezionale 21, dal raccordo che realizza il condotto 11 si diparte il raccordo 5", che in varie forme di attuazione alloggia al proprio interno la valvola unidirezionale 9' , comprensiva di relativo otturatore 9a e molla tarata 9b. Anche il raccordo 5", come già accennato, include di preferenza due parti tubolari accoppiate tra loro a tenuta, onde consentire il montaggio della valvola 9'.
La camera 26 ha una seconda luce laterale 26b (figura 6) in corrispondenza della quale si estende verso l'esterno il raccordo o condotto tubolare 25 che, in forme di attuazione preferite, alloggia al proprio interno il dispositivo di spillamento 22.
In forme di attuazione preferite il dispositivo 22 è una valvola di auto-innesco. Tale valvola 22 può essere di qualsiasi tipo noto nel settore per l'impiego in abbinamento a piccole pompe, particolarmente pompe a vibrazione. Nell'esempio di attuazione illustrato in figura 6, la valvola 22 consta essenzialmente di un elemento di chiusura 22a del raccordo 25, definente un foro passante 22b che realizza un'uscita della valvola 22. Il foro 22a ha diametro inferiore rispetto alla cavità assiale 25a del raccordo 25, nella quale è alloggiato in modo scorrevole un pistone 22d, avente una porzione di sezione ristretta alla sua estremità rivolta verso il foro 22b. Su tale porzione di sezione ristretta è calzata l'estremità prossimale di una molla elicoidale 22e. Nell'esempio illustrato, l'estremità distale della molla 22e è attestata sull'elemento di chiusura 22a che definisce l'uscita 22b. La molla 22e è tarata per mantenere l'estremità della sezione ristretta del pistone 22d in una posizione distanziata rispetto al foro 22b, senza tuttavia occludere la luce 26b. Il pistone 22d ha una porzione di diametro sostanzialmente corrispondente a quello della cavità 25a, provvista superficialmente di incavi che consentono in ogni caso un modesto passaggio di liquido tra la luce 26b ed il foro 22b. Si noti che, anche nella condizione di massima compressione della molla 22e, il pistone 22d potrebbe non determinare la chiusura del foro 22b, in modo tale per cui la valvola 22 consenta sempre un trafilamento di liquido, in presenza di acqua in pressione nella camera 26.
Il dispositivo di auto-innesco 22 impiegabile ai fini dell'implementazione dell'invenzione può essere anche di tipo diverso rispetto a quello qui esemplificato, ferma restando la sua funzionalità, consistente essenzialmente nel consentire un modesto spillamento di liquido dalla luce 26b, tendente ad eliminare l'aria eventualmente presente nel circuito idraulico a valle della pompa 3 di figura 2.
Ancora nelle figure 4 e 5, con 27 è indicata la già citata camera interna dell'elemento 24, sostanzialmente cilindrica, in comunicazione di fluido con l'ingresso principale 10INdel gruppo 20, qui definito da un raccordo in posizione radiale sull'elemento 24. La camera 27 ha una luce 27a, qui definita centralmente sul fondo della camera 27, in comunicazione di fluido con un raccordo che realizza l'uscita principale 10OUT. Di preferenza, la luce 27a è definita in corrispondenza di una sede di valvola, preferibilmente formata da un rilievo tubolare del fondo della camera 27.
All'interno della camera 27 è alloggiato un organo otturatore 31. All'estremità inferiore dell'organo 31 è previsto un elemento di chiusura 31a, montato in modo assialmente scorrevole nella camera 27 e suscettibile di chiudere la luce di uscita 27a, mentre alla sua estremità superiore è previsto un elemento a membrana, indicato nel complesso con 31b, il cui bordo esterno 31c è vincolato in una rispettiva sede, non indicata, definita tra due superfici di interfaccia degli elementi 23 e 24. L'elemento a membrana 31b può essere convenientemente formato con materiale elastico o resiliente, quale una gomma o un silicone. Vantaggiosamente, gli elementi 31a e 31b possono essere formati in un corpo unico, ma non è escluso dall'ambito dell'invenzione il caso di un organo otturatore 31 formato in più parti assemblate tra loro.
In varie forme di attuazione, l'elemento a membrana 31b è configurato per sollecitare l'elemento di chiusura 31a verso la posizione di apertura della luce di uscita 27a della camera 27. Peraltro, in possibili varianti di attuazione, sul fondo della camera 27, attorno alla sede di cui alla luce 27a, può attestarsi la prima estremità di una molla elicoidale tarata (esemplificata schematicamente solo in figura 2, dove è indicata con 28), la cui seconda estremità è invece associata all'organo 31, ad esempio attestata contro una relativa sede o battuta definita sull'organo 31, più in basso rispetto all'elemento a membrana 31b (ad esempio definita da un allargamento anulare dell'elemento 31a).
Come si vedrà, l'organo otturatore 31 è impiegato per il pilotaggio idraulico della valvola 10'.
Il bordo esterno 31c dell'elemento a membrana 31b e la relativa sede sono dimensionati per garantire la tenuta di liquido verso l'esterno del corpo valvolare. Come si nota, le due camere 26 e 27 sono tra loro sostanzialmente coassiali e separate a tenuta tra loro per mezzo dell'elemento a membrana 31b dell'organo 31.
Il funzionamento del gruppo valvolare 20 delle figure 3-6 è il seguente.
Ai fini della preparazione di una bevanda, nel gruppo di infusione 1 (figura 2) viene immessa la necessaria dose di precursore della bevanda, ad esempio caffè in polvere contenuto in una capsula, il tutto secondo modalità in sé note. Ad esempio, 1'utilizzatore rimuove il precedentemente citato contenitore a cassetto o a manichetta che definisce la parte lb della camera di infusione e vi posiziona la dose di precursore, preferibilmente contenuta in una capsula o in una cialda. Il contenitore o la manichetta possono essere poi riposizionati sulla macchina nella posizione predefinita, con il vano per il precursore assialmente allineato alla parte la.
L'utilizzatore comanda quindi l'erogazione della bevanda, con il conseguente avvio della pompa 3. A differenza della tecnica nota rappresentata in figura 1, in questo caso il comando di avvio dell'erogazione può essere impartito tramite commutazione di un semplice interruttore o pulsante elettrico (non rappresentato), senza quindi la necessità di un selettore elettromeccanico del tipo di quello indicato con SM in figura 1.
Durante le prime fasi di erogazione, l'acqua in arrivo dalla pompa 3 raggiunge la camera 26 tramite l'ingresso di pilotaggio 10DR_IN, riempiendola progressivamente. La pressione nella camera 26 aumenta progressivamente, contrastata dalla taratura della molla 21b, consentendo alla membrana 31b di impedire la comunicazione di fluido tra le camere 27 e l'uscita 10OUT. Quando la pressione dell'acqua nella camera 26 vince la taratura della molla 21b della valvola unidirezionale 21, relativamente bassa, il corrispondente otturatore 21a si sposta aprendo la luce 26a. In tal modo l'acqua forzata dalla pompa 3 può transitare nell'uscita 10DR-OUTe poi suddividersi in due flussi:
- un primo flusso transita attraverso il raccordo che realizza il condotto 11, sino al raccordo a T indicato con 11', e
- un secondo flusso che, attraversando la luce indicata con Ila solo in figura 4, può transitare nel raccordo 5".
Il suddetto primo flusso raggiunge il raccordo 11' e passa quindi nel condotto 13, attraverso il relativo attacco Ila', per poi raggiungere l'attuatore idraulico 12. L'alimentazione dell'attuatore 12 determina lo spostamento della parte di camera la nella posizione chiusa, relativamente alla parte lb (vedere figura 2) . Come accennato in precedenza, nel caso di impiego di una capsula contenete la dose di precursore della bevanda, la parte la del gruppo 1 può includere una serie di punte che determinano la foratura di una parete di estremità della capsula stessa. Dall'altro lato, se necessario, anche la parte lb del gruppo 1 può essere provvista di simili punte, atte a determinare la foratura della parete di estremità opposta della capsula, sotto la spinta operata sulla stessa capsula dalla parte la che si muove verso la parte lb (si noti comunque che l'invenzione è suscettibile di impiego anche in abbinamento a macchine il cui gruppo di infusione è concepito per ricevere capsule pre-forate, oppure cialde in carta-filtro, oppure direttamente il precursore in forma pulverulenta o granulare).
In tale fase, parte dell'acqua del citato primo flusso può riempire l'attacco llb', il tubo Ile' e l'ingresso principale 10IN, ma senza essere scaricato verso il serbatoio 4: ciò in considerazione del fatto che in tale fase la luce 27a della camera 27 è mantenuta in chiusura tramite l'organo otturatore 31, come in seguito spiegato.
Il secondo flusso citato può transitare attraverso il raccordo 5" quando la pressione dell'acqua nella luce Ila vince la taratura della molla 9b della valvola unidirezionale 9', ed il relativo otturatore 9a apre la luce Ila. In tal modo, il secondo flusso può raggiungere il dispositivo di riscaldamento 8, superare la valvola unidirezionale 9" e poi giungere al gruppo di infusione 1, onde consentire l'erogazione della bevanda nel contenitore 2.
Si noti che, stante la presenza delle valvole unidirezionali 9' e 9" (vedere anche figura 2), il cui valore di taratura è di preferenza maggiore rispetto a quello della valvola unidirezionale 21, il primo flusso raggiungerà l'attuatore 12 e causerà il relativo azionamento prima che il secondo flusso possa raggiungere il gruppo di infusione 1.
La pressione dell'acqua nella camera 26 determina la flessione dell'elemento a membrana 31b dell'organo 31 (vincendo anche la taratura della molla 28 eventualmente presente nella camera 27). Tale flessione causa la traslazione dell'elemento di chiusura 31a sino al contatto con il bordo superiore del rilievo tubolare in cui è definita la luce 27a, che viene quindi chiusa. Durante questa fase iniziale la valvola di auto-innesco 22 in comunicazione di fluido con la camera 26 garantisce la presenza di acqua in pressione della stessa camera, consentendo al contempo di limitare la presenza di aria nel circuito a valle della pompa 3. La modesta quantità di acqua che attraversa la valvola di auto-innesco 22 è acqua pulita e può quindi essere fatta fluire verso il serbatoio 4, tramite il raccordo 25, cui può essere collegato un idoneo tubo.
Durante l'erogazione della bevanda, parte dell'acqua in pressione presente tra l'attacco llb' del raccordo 11' e il tubo Ile' (figure 5-6) può raggiungere l'intero della camera 27, attraverso l'ingresso principale 10iN. Tale acqua non può defluire attraverso la luce 27a, stante la condizione di chiusura di quest'ultima, per opera dell'organo otturatore 31. Pertanto, la pressione creatasi nella camera 27 tende ad agire in apertura sull'organo 31 (in aggiunta all'azione della molla 28 eventualmente presente nella camera 27): questa condizione non consente però l'apertura della luce 27a, in quanto la forza agente della pressione (e dell'eventuale molla 28) nella camera 27 non eguagliano o vincolo la pressione presente nella camera 26. Parimenti, l'acqua nella camera 27 non può raggiungere quella contenuta nella camera 26, stante l'azione di isolamento tra le camere 26 e 27 operata dall'elemento a membrana 31b dell'organo 31. In tale fase, la valvola di auto-innesco 22 continua ad operare come sopra descritto.
Al termine dell'erogazione la pompa 3 viene disattivata, tramite nuova commutazione da parte dell'operatore del succitato interruttore o pulsante elettrico. In tal modo, la valvola di auto-innesco 22 garantisce una repentina discesa della pressione nella camera 26 ed all'ingresso di pilotaggio 10DR_IN. Dall'altro lato, le valvole unidirezionali 21 e 9' (e 9") possono richiudersi, grazie all'azione delle relative molle 21b e 9b.
La discesa di pressione nella camera 26 fa cessare -per mezzo del pilotaggio 25p di figura 2 - la sollecitazione sull'elemento a membrana 31b dell'organo 31 che separa le due camere 26 e 27: in tal modo l'organo 31, spinto dalla pressione della camera 27, tramite il relativo pilotaggio lOp di figura 2 (e dalla molla 28 eventualmente presente nella camera 27), può traslare in senso inverso al precedente con ciò permettendo all'elemento di chiusura 31a di riportarsi nella posizione iniziale, di apertura della luce 27a della camera 27. La traslazione dell'organo 31, ovvero la flessione inversa alla precedente dell'elemento a membrana 31b, è di preferenza limitata da un fine-corsa meccanico, qui rappresentato dall'estremità prossimale di un rilievo assiale centrale 26c della camera 26.
In tale condizione, l'uscita principale 10OUTè ora in comunicazione di fluido, tramite la camera 27, con l'ingresso principale 10iN, e quindi con l'attuatore 12, tramite il tubo Ile', l'attacco llb' del raccordo 11' ed il tubo 13. L'acqua presente nella parte di circuito relativa all'alimentazione dell'attuatore 12 può così defluire attraverso l'uscita principale 10OUTverso il serbatoio 4. In tale fase, quindi, l'acqua presente nel condotto 13 compie un percorso inverso al precedente, in ciò favorita anche dall'arretramento del pistone dell'attuatore 12, sollecitato in tale direzione dalla relativa molla. La parte la del qruppo di infusione 1 ritorna quindi nella rispettiva posizione aperta o distanziata rispetto alla parte lb.
L'acqua residua eventualmente presente tra il qruppo di infusione 1 e la valvola unidirezionale 9" può contenere residui della bevanda e/o del suo precursore (ad esempio polvere di caffè): tale acqua può essere evacuata per pravità verso un contenitore di raccolta del tipo di quello indicato con DR in fiqura 2. Ciò può essere ottenuto, secondo modalità in sé note, tramite opportuna disposizione della parte la del qruppo 1 e della parte del relativo di condotto di alimentazione tra la valvola unidirezionale 9" ed il qruppo stesso (ad esempio una disposizione inclinata o sostanzialmente in verticale).
Come si evince, il funzionamento della valvola 10' si basa in sostanza sulle pressioni differenziali che si instaurano in momenti diversi nelle camere 26 e 27 tramite i rispettivi pilotaqqi 25p e lOp di fiqura 2, particolarmente durante e dopo l'attivazione della pompa 3. In particolare, dopo che la pompa 3 viene attivata per la preparazione della bevanda, l'orqano otturatore 31 passa dalla condizione aperta alla condizione chiusa, per effetto della pressione dell'acqua nella camera di pilotaqqio 26, determinata dall'azionamento della pompa stessa. In sequito, dopo che la pompa 3 viene disattivata al termine dell'eroqazione della bevanda, la pressione nella camera di pilotaqqio 26 diminuisce per effetto dell'azione di spillamento determinato dalla valvola 22 o simile dispositivo, consentendo con ciò all'organo otturatore 31 di ritornare alla condizione di apertura, per effetto della pressione trasmessa dal pilotaggio lOp e presente all'ingresso 10iN,ovvero nella camera 27 (oltre alla forza della molla 28 eventualmente presente nella camera 27).
Dalla descrizione effettuata risultano chiare le caratteristiche della presente invenzione, così come chiari risultano i suoi vantaggi. Tra questi vanno sottolineati:
la soluzione proposta è decisamente economica, in vista dell'eliminazione di un solenoide, e quindi del costo relativo alla sua bobina in rame, necessario al funzionamento della tradizionale elettrovalvola di scarico;
- il costo della soluzione è ulteriormente ridotto in quanto non sono richiesti né un selettore elettromeccanico del tipo indicato con SM in figura 1, né uno specifico cablaggio elettrico per il collegamento ed il controllo della valvola di scarico a pilotaggio idraulico; anche l'elettronica di controllo della macchina risulta semplificata, venendo meno la necessità di un componente elettronico di pilotaggio, quale un triac, tipicamente necessario nel caso delle elettrovalvole di scarico secondo la tecnica nota;
- il fatto che il pilotaggio della valvola di scarico sia di tipo idraulico consente di accrescere le sezioni di passaggio delle parti del circuito relative all'attuatore a fluido, che possono essere portate da un valore di circa 1 mm di diametro, tradizionalmente previsto nel caso di impiego di elettrovalvole, a circa 2 mm di diametro, nel caso della presente invenzione;
la realizzazione della valvola di scarico, anche quando integrante la valvola di auto-innesco o simile dispositivo per lo spillamento controllato, è semplice ed economica; a ciò si aggiunga il fatto che la valvola di auto-innesco utilizzabile ai fini dell'implementazione dell'invenzione può essere di tipo disponibile commercialmente, e quindi di costo limitato; è naturalmente garantito anche il corretto innesco della pompa della macchina, stante l'eliminazione di aria dal circuito della macchina;
il funzionamento della valvola di scarico è affidabile e sostanzialmente indipendente sia dalla taratura delle molle delle usuali valvole unidirezionali previste sul ramo di alimentazione del gruppo di infusione, sia dalla pressione generata nel suddetto ramo dalla quantità di precursore della bevanda presente nella camera di infusione (la quale pressione è anche funzione della quantità di caffè in polvere, ad esempio quanto contenuto in una capsula); il tempo di intervento della valvola è inoltre rapido e garantito;
- il pilotaggio idraulico della valvola di scarico non ha effetti negativi sull'ottenimento delle corrette pressioni nella camera di infusione della macchina.
Naturalmente le forme di attuazione e i particolari di realizzazione potranno essere ampiamente variati rispetto a quanto è stato descritto ed illustrato a puro titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione come definito nelle annesse rivendicazioni.
Come accennato, la costruzione dell'organo otturatore 31 può essere diversa da quella - qui esemplificata - con un corpo unico che definisce l'elemento di chiusura 31a e l'elemento a membrana 31b. Ad esempio, in possibili varianti di attuazione, l'organo 31 può includere un corpo intermedio di materiale plastico interposto tra gli elementi 31a e 31b, configurati come parti distinte; un tale corpo intermedio può eventualmente realizzare una battuta per l'estremità superiore della molla 28 eventualmente presente all'interno della camera 27, tendente a sollecitare normalmente l'organo otturatore nella sua condizione di apertura della luce 27a.
In forme di attuazione precedentemente descritte la valvola di scarico 10' a pilotaggio idraulico ed il dispositivo 22, quale una valvola di auto-innesco, sono integrate in un unico gruppo valvolare 20. Va tuttavia precisato che ciò non costituisce una caratteristica essenziale dell'invenzione, atteso che - in possibili varianti di attuazione - il dispositivo 22 può essere montato anche in posizione remota rispetto alla valvola 10', a valle del raccordo indicato con 25, ad esempio collegato a quest'ultimo tramite idoneo condotto. Similmente, componenti idraulici di collegamento che realizzano i condotti o raccordi il, il', 5" potrebbero essere configurati come parti distinte rispetto alla valvola, collegati in comunicazione di fluido con l'uscita 10DR-OUT·
In altre forme di attuazione dell'invenzione la tenuta necessaria tra le camere 26 e 27 potrebbe essere determinata, anziché da un elemento a membrana del tipo indicato con 31b, mediante uno o più anelli che cingono l'esterno dell'organo 31, particolarmente attorno ad un suo elemento di chiusura del tipo indicato con 31a, ad esempio di tipo o-ring, che scorrono sulla superficie interna della camera 27. L'uso di un elemento a membrana deve comunque considerasi preferibile, in quanto esso consente di accrescere l'affidabilità della valvola in vista dell'assenza di elementi di tenuta soggetti a strisciamento.
L'invenzione è stata in precedenza esemplificata con riferimento all'impiego in abbinamento ad un attuatore destinato a movimentare una parte del gruppo di infusione della macchina M. La valvola di scarico descritta è però suscettibile di impiego per l'alimentazione e/o lo scarico di simili attuatori a fluido - particolarmente attuatori idraulici in cui il movimento di ritorno di un relativo pistone è determinato da mezzi elastici - che sono impiegati sulla macchina di preparazione per altri sui, particolarmente per causare uno spostamento di uno o più organi della macchina di preparazione diversi da una parte del suo gruppo di infusione (ad esempio ai fini della commutazione di un sistema di sgancio di uno sportellino della macchina stessa).

Claims (15)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Una macchina (M) per la preparazione di bevande, in particolare caffè espresso, comprendente un circuito idraulico includente - un gruppo di infusione (1), comprendente almeno una prima ed una seconda parte (la, lb) suscettibili di definire tra loro una camera di infusione, quando esse sono in una posizione chiusa o ravvicinata, almeno la prima parte (la) del gruppo di infusione (1) essendo mobile rispetto alla seconda parte (lb), un attuatore a fluido (12), particolarmente un attuatore idraulico aumentabile per causare almeno uno spostamento della prima parte (la) del gruppo di infusione (1) verso la seconda parte (lb), - un serbatoio d'acqua (4), una pompa (3) avente l'ingresso collegato in comunicazione di fluido con il serbatoio d'acqua (4) e l'uscita o mandata collegata in comunicazione di fluido con il gruppo di infusione (1) e con 1'attuatore a fluido (12), almeno una valvola idraulica unidirezionale normalmente chiusa (21) interposta fra la pompa (3) ed il gruppo di infusione (1), per consentire un flusso d'acqua verso il gruppo di infusione (1) quando la pressione dell'acqua emessa dalla pompa (3) supera una soglia sostanzialmente predeterminata, - un dispositivo di riscaldamento (8) per riscaldare l'acqua forzata dalla pompa (3) verso il gruppo di infusione (1), e una valvola di scarico normalmente aperta (10') avente un ingresso principale (10IN), collegato all'attuatore a fluido (12), un'uscita principale (27a, 10OUT), collegata verso un ambiente di raccolta, particolarmente il serbatoio d'acqua (4), - un organo otturatore (31) interposto tra l'ingresso principale (10IN) e l'uscita principale (10OUT), atto ad assumere una condizione aperta ed una condizione chiusa, in cui consente e rispettivamente impedisce un flusso di fluido fra detto ingresso principale (10IN) e detta uscita principale (10OUT), l'organo otturatore (31) essendo opzionalmente sollecitato da una molla (28) verso la condizione aperta; la macchina (M) essendo caratterizzata dal fatto che la valvola di scarico (10') è una valvola a pilotaggio idraulico, che comprende inoltre una camera di pilotaggio (26), per il pilotaggio idraulico dell'organo otturatore (31), un ingresso ausiliario (10DR_IN) della camera di pilotaggio (26), collegato alla mandata della pompa (3), ed un'uscita ausiliaria (26a, 10DR-OUT) della camera di pilotaggio (26), collegata al gruppo di infusione (1) ed all'attuatore a fluido (12), in modo tale per cui acqua emessa dalla pompa (3) transita nella camera di pilotaggio (26) prima di raggiungere il gruppo di infusione (1) e l'attuatore a fluido (12), rispettivamente, la valvola di scarico (10') avendo inoltre un'ulteriore uscita (26b, 25) della camera di pilotaggio (26), collegata in comunicazione di fluido con un dispositivo (22) per lo spillamento di acqua dalla camera di pilotaggio (26), particolarmente verso il serbatoio d'acqua (4), la disposizione essendo tale per cui: dopo che la pompa (3) viene attivata per la preparazione della bevanda, l'organo otturatore (31) passa dalla condizione aperta alla condizione chiusa per effetto della pressione dell'acqua nella camera di pilotaggio (26) determinata dall'azionamento della pompa (3), e dopo che la pompa (3) viene disattivata al termine dell'erogazione della bevanda, la pressione nella camera di pilotaggio (26) diminuisce a causa dello spillamento determinato dal dispositivo di spillamento (22), consentendo con ciò all'organo otturatore (31) di ritornare alla condizione di apertura per effetto della pressione presente all'ingresso principale (10IN) della valvola di scarico (10').
  2. 2. La macchina secondo la rivendicazione 1, in cui il dispositivo di spillamento (22) comprende un dispositivo di auto-innesco .
  3. 3. La macchina secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, in cui la valvola di scarico (10') ed il dispositivo di spillamento (22) sono integrati in un unico gruppo valvolare (20).
  4. 4. La macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-3, in cui la valvola di scarico (10') comprende una ulteriore camera (27) che comunica con l'ingresso principale (10XN) e l'uscita principale (10ουτ), l'ulteriore camera (27) avendo un fondo in cui è definita una sede di valvola (27a); l'organo otturatore (31) comprende un elemento a membrana (31b) a cui è associato un elemento di chiusura (31a) suscettibile di cooperare con la sede di valvola (27a), l'elemento a membrana (31b) separa a tenuta la camera di pilotaggio (26) dall'ulteriore camera (27) ed è elasticamente flessibile per consentire lo spostamento dell'elemento di chiusura (31a) ad esso associato relativamente alla sede di valvola (27a), tra l'elemento di chiusura (31a) ed il fondo dell'ulteriore camera (27) essendo opzionalmente operativamente interposta la detta moila (28).
  5. 5. La macchina secondo la rivendicazione 4, in cui l'elemento di chiusura (31a) e l'elemento a membrana (31b) sono formati in un pezzo unico.
  6. 6. La macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-5, in cui fra la valvola unidirezionale (21) ed il dispositivo di riscaldamento (8) è disposta un'ulteriore valvola unidirezionale (9').
  7. 7. La macchina secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-6, in cui a valle dell'uscita ausiliaria (26a, 10DR_OUT) della camera di pilotaqqio (26) sono previsti un primo raccordo (5") ed un secondo raccordo (11, 11') per il colleqamento fluidico in parallelo del qruppo di infusione (1) e dell'attuatore a fluido (12), rispettivamente .
  8. 8. La macchina secondo la rivendicazione 7, in cui il secondo raccordo (11, 11') ha una prima ed una seconda uscita (Ila', llb'), la prima uscita (Ila') essendo colleqata in comunicazione di fluido all'attuatore a fluido (12) e la seconda uscita (llb') essendo colleqata in comunicazione di fluido con l'inqresso principale (10XN) della valvola di scarico (ΙΟ').
  9. 9. La macchina secondo le rivendicazioni 6 e 7, in cui 1'almeno una valvola unidirezionale (21) è associata al secondo raccordo (11, 11') e l'ulteriore valvola unidirezionale (9') è associata al primo raccordo (5"), il primo ed il secondo raccordo comprendendo preferibilmente ciascuna due parti accoppiate tra loro a tenuta tra le quali è disposta la relativa valvola unidirezionale.
  10. 10. Una valvola di scarico normalmente aperta (10') per una macchina per la preparazione di bevande avente un ingresso principale (10iN), destinato al collegamento con un attuatore a fluido (12) della macchina (M), un'uscita principale (27a, 10OUT), destinata al collegamento verso un ambiente di raccolta, particolarmente un serbatoio d'acqua (4) della macchina (M), un organo otturatore (31) interposto tra l'ingresso principale (10IN) e l'uscita principale (10OUT), atto ad assumere una condizione aperta ed una condizione chiusa, in cui consente e rispettivamente impedisce un flusso di fluido fra detto ingresso principale (10IN) e detta uscita principale (10OUT), l'organo otturatore (31) essendo opzionalmente sollecitato da una relativa molla (28) verso la condizione aperta; la valvola di scarico essendo caratterizzata dal fatto che è una valvola a pilotaggio idraulico (10') che comprende inoltre una camera di pilotaggio (26) per il pilotaggio idraulico dell'organo otturatore (31), un ingresso ausiliario (10DR_iN) della camera di pilotaggio (26), destinato al collegamento fluidico con la mandata di una pompa (3) della macchina (M), un'uscita ausiliaria (26a, 10DR-OUT) della camera di pilotaggio (26), destinata al collegamento fluidico con un gruppo di infusione (1) e con 1'attuatore a fluido (12) della macchina (M), in modo tale per cui acqua emessa dalla pompa (3) transiti nella camera di pilotaggio (26) prima di raggiungere il gruppo di infusione (1) e l'attuatore a fluido (12) della macchina (M), rispettivamente, un'ulteriore uscita (26b, 25) della camera di pilotaggio (26), destinata ad essere collegata in comunicazione di fluido con un dispositivo (22) per lo spillamento di acqua dalla camera di pilotaggio (26), particolarmente verso il serbatoio d'acqua (4) della macchina (M).
  11. 11. La valvola secondo la rivendicazione 10, integrante il dispositivo di spillamento (22) a formare un gruppo valvolare (20), il dispositivo di spillamento comprendendo di preferenza un dispositivo di auto-innesco.
  12. 12. La valvola secondo la rivendicazione 10 o la rivendicazione 11, comprendente una ulteriore camera (27) che comunica con l'ingresso principale (10IN) e l'uscita principale (10OUT), l'ulteriore camera (27) avendo un fondo in cui è definita una sede di valvola (27a), ed in cui: l'organo otturatore (31) comprende un elemento a membrana (31b) a cui è associato un elemento di chiusura (31a) suscettibile di cooperare con la sede di valvola (27a), tra l'elemento di chiusura (31a) ed il fondo dell'ulteriore camera (27) essendo opzionalmente operativamente interposta la detta molla (28), l'elemento a membrana (31) separa a tenuta la camera di pilotaggio (26) dall'ulteriore camera (27) ed è elasticamente flessibile per consentire lo spostamento dell'elemento di chiusura (31a) ad esso associato relativamente alla sede di valvola (27a).
  13. 13. La valvola secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 10-12, comprendente inoltre, a valle dell'uscita ausiliaria (26a, 10DR-OUT) della camera di pilotaggio (26), un primo raccordo (5") ed un secondo raccordo (11, 11') per il collegamento fluidico in parallelo del gruppo di infusione (1) e dell'attuatore a fluido (12), rispettivamente .
  14. 14. Un gruppo valvolare integrato (20) per l'impiego in una macchina per la preparazione di bevande, comprendente una valvola di scarico a pilotaggio idraulico (10') secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 10-13 ed un dispositivo per lo spillamento di acqua (22).
  15. 15. Il gruppo valvolare (20) secondo la rivendicazione 14, in cui il dispositivo per lo spillamento di acqua (22) è un dispositivo di auto-innesco.
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