IT201600079937A1 - Tampone per la formatura di piastrelle - Google Patents

Tampone per la formatura di piastrelle

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Dealmo Incerti
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I Dea Re S R L
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Description

TAMPONE PER LA FORMATURA DI PIASTRELLE
Campo di applicazione
La presente invenzione si riferisce ad un tampone per la formatura di piastrelle, secondo il preambolo della rivendicazione indipendente.
II tampone di cui trattasi si inserisce in generale nel settore industriale della produzione di piastrelle in materiale ceramico ed è impiegato per la compattazione di polveri in presse dotate di stampi contrapposti portanti montati i suddetti tamponi.
Il tampone isostatico in oggetto si inserisce pertanto nel campo della realizzazione di macchinari per l’industria della ceramica, in particolare per la produzione di piastrelle.
Stato della tecnica
In accordo con la tecnica nota le piastrelle sono realizzate compattando polveri o granuli di argilla solitamente in forma atomizzata (genericamente indicati con il termine di “terre” nel gergo tecnico del settore e nel seguito con il termine di polveri per semplicità) all’interno di una camera sagomata che rimane definita tra due stampi contrapposti di una pressa.
Più in dettaglio, la pressa comprende un primo stampo dotato di una pluralità di alveoli, ciascuno dei quali è destinato ad essere riempito con la polvere di argilla per la formatura di una corrispondente piastrella. Inoltre, la pressa comprende un contrapposto secondo stampo, il quale è dotato di una pluralità di tamponi (o marche in accordo con il gergo tecnico del settore) destinati ad agire sulla polvere di argilla depositata nei corrispondenti alveoli del primo stampo al fine di compattare la polvere per conformare corrispondenti piastrelle.
La piastrella di polvere compattata nella forma, nelle dimensioni e nei disegni voluti, è quindi sottoposta ad un processo di cottura in forno in cui diventa rigida e meccanicamente resistente.
Un problema molto sentito dai produttori di piastrelle è connesso all’esigenza di ridurre le disuniformità di densità presenti nelle polveri compattate in ciascun alveolo per evitare che durante la successiva fase di cottura si abbiano risposte termiche differenti nelle aree a differente densità e quindi ritiri differenziati con conseguenti deformazioni indesiderate nel prodotto finito. Tali disuniformità possono dipendere da una certa disomogeneità insita nelle polveri e dalla difficoltà di caricare gli alveoli in modo uniforme.
Al fine di superare questi inconvenienti, sono stati realizzati tamponi, cosiddetti “isostatici”, i quali prevedono l’impiego di olio in pressione per equilibrare le pressioni sulle diverse aree del tampone durante la pressatura delle polveri caricate nei corrispondenti alveoli della pressa.
Più in dettaglio, con riferimento agli esempi di arte nota illustrati nelle figure A, B e C, gli stampi isostatici di tipo noto comprendono un corpo di supporto A rigido (ad esempio in acciaio) dotato di una superficie posteriore B, destinata ad essere fissata al corrispondente pistone della pressa, e di una superficie frontale C su cui è ricavata una vasca di contenimento D dotata di una parete di fondo E e di una parete laterale F. In tale vasca di contenimento D è alloggiata una membrana H in resina elastomerica poliuretanica, la quale riempie sostanzialmente il volume della vasca di contenimento D ed è fissata alle pareti E, F di quest’ultima mediante un collante.
La membrana H è dotata frontalmente di una superficie di compattazione I destinata ad andare in contatto con la polvere di argilla per la compattazione di quest’ultima e per la formatura della sagoma delle piastrelle da realizzare.
Inoltre, il tampone isostatico comprende una piastra equilibratrice L dotata di più fori ed asole, la quale è annegata all’ interno della membrana H. Tale piastra equilibratrice L è fissata alla parete di fondo E della vasca di contenimento D mediante viti di fissaggio M. La piastra equilibratrice L è separata dalla parete di fondo E della vasca di contenimento D mediante distanziali metallici O ottenuti in particolare con rondelle metalliche, le quali sono disposte tra la parete di fondo E e la piastra equilibratrice L e sono attraversate dalle corrispondenti viti di fissaggio M.
Il tampone isostatico inoltre è connesso ad un circuito di olio in pressione, il quale è collegato alla vasca di contenimento D mediante canali P ricavati sul corpo di supporto A del tampone medesimo.
In particolare, ciascun canale P sbocca sulla parete di fondo E della vasca di contenimento D con una bocca di uscita P’ sostanzialmente allineata con un corrispondente foro di passaggio R della piastra equilibratrice L e con il foro passante di un corrispondente distanziale metallico O, in modo tale da consentire alo olio che esce dalla bocca di uscita P’ canale P di raggiungere la faccia frontale della piastra equilibratrice L.
Il circuito dell’ olio è atto ad immettere olio in pressione nella vasca di contenimento D allo scopo di distribuire uniformemente la pressione su tutta la superficie di compattazione I della membrana H durante le fasi di pressatura delle polveri di argilla.
Più in dettaglio, con riferimento all’ esempio di figura B, Polio immesso nella vasca di contenimento D genera più rigonfiamenti S all’interno della membrana H sopra alla faccia frontale della piastra equilibratrice L in corrispondenza delle zone di tale faccia frontale estendentisi tra le asole della piastra equilibratrice L.
Tali rigonfiamenti S determinano corrispondenti deformazioni superficiali T su corrispondenti aree della superficie di compattazione I della membrana H, come illustrato nell’esempio di figura C.
Operativamente, quando la membrana I del tampone è compressa contro la polvere di argilla disposta nel corrispondente alveolo, l’olio si muove sulla superficie frontale della piastra equilibratrice L in modo tale che le zone nell’alveolo a minore densità di polvere sono schiacciate maggiormente dalla superficie di compattazione I della membrana H e le zone nell’alveolo a maggiore densità di polvere subiscono uno schiacciamento minore.
In questo modo, il tampone isostatico consente di ottenere una pressatura sostanzialmente uniforme in tutti i punti della faccia della piastrella pressata dalla membrana H, impedendo la formazione di errori di forma che si presenterebbero dopo la cottura della piastrella.
I tamponi isostatici di tipo noto sopra brevemente descritti, tuttavia, non sono in grado di garantire in maniera affidabile una sufficiente uniformità di compressione tra i lotti di polveri di argilla disposti nei diversi alveoli della pressa. Più in dettaglio, durante la procedura di caricamento della polvere di argilla negli alveoli, il carrello di caricamento è suscettibile di caricare quantità diverse di polvere nei singoli alveoli. Ciò determina, in fase di compattazione, una differente pressatura esercitata dai tamponi isostatici sulle polveri nei diversi alveoli, comportando una differente densità delle piastrelle conformate nei diversi alveoli, con conseguenti difformità di dimensioni (in particolare di spessore) tra le piastrelle realizzate.
Presentazione delTinvenzione
In questa situazione, il problema alla base della presente invenzione è pertanto quello di ovviare agli inconvenienti manifestati dalle soluzioni di tipo noto, mettendo a disposizione un tampone per la formatura di piastrelle, il quale consenta di ottenere una pressatura uniforme delle polveri di argilla disposte nei diversi alveoli di una pressa.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un tampone per la formatura di piastrelle ceramiche, il quale consenta di garantire uniformità di pressatura puntuale delle polveri di argilla all’interno di ciascun singolo alveolo della pressa e, al contempo, uniformità di pressatura delle polveri di argilla disposte nei diversi alveoli.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un tampone per la formatura di piastrelle ceramiche, che sia semplice ed economico da realizzare.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un tampone per la formatura di piastrelle ceramiche, che sia operativamente affidabile e facile da utilizzare.
Breve descrizione dei disegni
Le caratteristiche tecniche dell’invenzione, secondo i suddetti scopi, sono chiaramente riscontrabili dal contenuto delle rivendicazioni sotto riportate ed i vantaggi della stessa risulteranno maggiormente evidenti nella descrizione dettagliata che segue, fatta con riferimento ai disegni allegati, che ne rappresentano una forma di realizzazione puramente esemplificativa e non limitativa in cui:
- la figura 1 mostra una vista in pianta frontale del tampone oggetto della presente invenzione;
- la figura 2 mostra una vista in sezione del tampone illustrato in figura 1 secondo la traccia ΙΙ-Π della figura 1 medesima;
- la figura 3 mostra un particolare del tampone illustrato in figura 2 relativo a circuiti di adduzione di un liquido in pressione del tampone medesimo;
- le figure 4 e 5 mostrano due viste schematizzate di uno stampo per la formatura di piastrelle dotato di più tamponi oggetto della presente invenzione, in cui lo stampo è disposto in due differenti posizioni operative.
Descrizione dettagliata di un esempio di realizzazione preferita Conformemente alle figure dei disegni allegati, è stato indicato nel suo complesso con 1 un tampone per la formatura di piastrelle ceramiche oggetto della presente invenzione.
Tale tampone 1 è destinato ad essere operativamente e meccanicamente associato ad un corrispondente stampo 100 di una pressa. In particolare, con riferimento agli esempi realizzativi illustrati nelle figure 4 e 5, la pressa comprende lo stampo 100 ed un controstampo 200 tra i quali viene pressato e compattato il materiale argilloso atomizzato in forma di polvere o di granuli che solitamente è chiamato con il termine di “terra” nel gergo tecnico del settore.
Vantaggiosamente, lo stampo 100 (ad esempio superiore) comprende un telaio di supporto 101 (ad esempio di materiale metallico), il quale è meccanicamente collegato al pistone della pressa e porta montati due o più suddetti tamponi 1. Preferibilmente, il controstampo 200 (ad esempio inferiore) è dotato di più alveoli 201 allineati con i corrispondenti tamponi 1 e destinati ad essere caricati con polvere di argilla da compattare.
Operativamente, lo stampo 100 ed il controstampo 200 sono allontanati l’uno dall’altro per consentire T inserimento della polvere di argilla negli alveoli 201 (come illustrato nell’esempio di figura 4), e sono avvicinati l’uno all’altro per portare i tamponi 1 all’interno dei corrispondenti alveoli 201 al fine di compattare la polvere di argilla disposta airinterno di questi ultimi (come illustrato neH’esempio di figura 5).
Il tampone 1 oggetto della presente invenzione è preferibilmente destinato a riprodurre la marca della piastrella, ovvero la sua faccia posteriore di appoggio della piastrella medesima.
In accordo con le forme realizzative illustrate nelle allegate figure, il tampone 1 comprende un corpo di supporto 2 (denominato nel gergo tecnico del settore anche con il termine di “punzone”), in particolare in materiale metallico e tipicamente in acciaio.
Il corpo di supporto 2, preferibilmente a forma di parallelepipedo, è dotato di una superficie frontale 3, destinata ad essere rivolta verso il controstampo 200 della pressa, e preferibilmente di una superficie posteriore 4 destinata ad essere associata al corrispondente stampo della pressa, e altresì di una superficie laterale 5 estendentesi tra la superficie frontale 3 e la superficie posteriore 4.
Sulla superficie frontale 3 del corpo di supporto 2 è ricavata una vasca di contenimento 6 dotata di una parete di fondo 7 e, vantaggiosamente, di una parete laterale 8, la quale si estende tra la parete di fondo 7 ed un bordo esterno 9 il quale delimita sulla superficie frontale 3 del corpo di supporto 2 un’apertura di accesso 10 della vasca di contenimento 6.
Il tampone 1 in oggetto comprende una membrana 11, di materiale elastico, la quale è inserita nella vasca di contenimento 6 ed è dotata di una superficie di compattazione 12, disposta in particolare in corrispondenza dell’apertura di accesso 10 della vasca di contenimento 6 medesima, e destinata ad entrare in contatto con la polvere di argilla per la formatura delle piastrelle.
La membrana 11 è dotata preferibilmente di una superficie di adesione 1Γ fissata, in particolare mediante incollaggio, alle pareti di fondo 7 e laterale 8 della vasca di contenimento 6.
Preferibilmente, la membrana 11 è realizzata in resina polimerica, ad esempio del tipo comunemente impiegata nei tamponi di tipo noto per la formatura di piastrelle ceramiche, ovvero in particolare di tipo poliuretanico ottenuta ad esempio dalla combinazione di un prepolimero, quale un poliestere, a base TDI ed una ammina con funzione di indurente, ad esempio del tipo comunemente noto sul mercato con la sigla MBCA.
Vantaggiosamente, la membrana 11 è realizzata mediante iniezione della resina polimerica liquida (in particolare termoindurente) all’interno della vasca di contenimento 6, la quale resina è successivamente soggetta ad un procedimento di reticolazione a seguito, ad esempio, di un trattamento termico.
Il tampone 1 secondo l’invenzione comprende un primo elemento di equilibratura 13 estendentesi prevalentemente secondo un piano di sviluppo X, preferibilmente parallelo alla parete di fondo 7 della vasca di contenimento 6, e presenta forma sostanzialmente piastriforme.
Il primo elemento di equilibratura 13 è disposto all’interno della membrana 11, in particolare annegato in quest’ultima, ed è dotato di una prima faccia 14, rivolta verso la parete di fondo 7 della vasca di contenimento 6, e di una seconda faccia 15 rivolta in verso opposto alla prima faccia 14.
Vantaggiosamente, le facce 14, 15 del primo elemento di equilibratura 13 hanno forma sostanzialmente piana e sono disposte tra loro parallele.
In accordo con l’idea alla base della presente invenzione, il tampone 1 comprende inoltre una prima camera di compressione 16, la quale è posizionata tra la prima faccia 14 del primo elemento di equilibratura 13 e la parete di fondo 7 della vasca di contenimento 6 ed è delimitata parzialmente da tale prima faccia 14.
Il tampone 1 comprende inoltre un primo circuito di adduzione 17 collegato in rapporto di fluido alla vasca di contenimento e dotato di almeno una prima bocca di uscita 18 comunicante con la suddetta prima camera di compressione 16 per immettere all’interno di quest’ultima un primo liquido in pressione (ad esempio olio) destinato ad agire sulla prima faccia 14 del primo elemento di equilibratura 13 per movimentare quest’ultimo secondo una direzione di spostamento Y trasversale al piano di sviluppo X del primo elemento di equilibratura 13 medesimo.
Il primo elemento di equilibratura 13 pertanto è mobile all’interno della membrana 11 secondo la suddetta direzione di spostamento Y.
In questo modo, vantaggiosamente, è possibile regolare la pressione che il primo elemento di equilibratura 13 esercita sulla porzione di membrana 11 estendentesi tra il primo elemento di equilibratura 13 medesimo e la superficie di compattazione 12 della membrana 11, e pertanto la pressione che la membrana 1 1 esercita sulla polvere di argilla quando il tampone 1 è portato nel corrispondente alveolo 201.
In particolare, in questo modo è possibile regolare la pressione che ciascun tampone 1 dello stampo 100 esercita sulla polvere di argilla in funzione in particolare della quantità di polvere caricata in ciascun corrispondente alveolo 201, consentendo di uniformare le pressioni esercitate da tutti i tamponi 1 dello stampo 100 e pertanto uniformare la densità delle corrispondenti piastrelle conformate da tali tamponi 1.
Più in dettaglio, l’immissione del primo liquido (attraverso il primo circuito di adduzione 17) all’interno della prima camera di compressione 16 determina un’espansione di quest’ultima secondo la direzione di spostamento Y, in modo tale che il primo liquido spinga il primo elemento di equilibratura 13 in allontanamento dalla parete di fondo 7 della vasca di contenimento 6, verso l’apertura di accesso 10 di quest’ultima. In questo modo, quando il tampone 1 penetra nel corrispondente alveolo 201, il primo elemento di equilibratura 13, attraverso la membrana 11, esercita una maggiore pressione sulle polveri di argilla.
L’uscita del primo liquido (attraverso il primo circuito di adduzione 17) dalla prima camera di compressione 16 determina una contrazione di quest’ultima secondo la direzione di spostamento Y, in modo tale che il primo elemento di equilibratura 13 si sposti verso la parete di fondo 7 della vasca di contenimento 6. In questo modo, quando il tampone 1 penetra nel corrispondente alveolo 201, il primo elemento di equilibratura 13, attraverso la membrana 11, esercita una minore pressione sulle polveri di argilla.
Vantaggiosamente, il tampone 1 comprende un secondo elemento di equilibratura 19, il quale è disposto all’interno della membrana 11 (in particolare annegato all’interno di quest’ultima) ed è vincolato alla parete di fondo 7 della vasca di contenimento 6.
Il secondo elemento di equilibratura 19 è dotato di una terza faccia 20, rivolta verso la parete di fondo 7 della vasca di contenimento 6, e di una quarta faccia 21 la quale è rivolta verso la prima faccia 14 del primo elemento di equilibratura 13 e delimita con tale prima faccia 14 la suddetta prima camera di compressione 16. La prima camera di compressione 16, pertanto, si estende, secondo la direzione di spostamento Y, tra la prima faccia 14 del primo elemento di equilibratura 13 e la quarta faccia 21 del secondo elemento di equilibratura 19.
Il secondo elemento di equilibratura 19 è vantaggiosamente fissato alla parete di fondo 7 della vasca di contenimento 6, in modo tale che, a seguito dell’immissione del primo liquido nella prima camera di compressione 16, la conseguente espansione della prima camera di compressione verso l’apertura di accesso 10 della vasca di contenimento 6 comporti lo spostamento del primo elemento di equilibratura 13 in allontanamento dalla parete di fondo 7 e verso l’apertura di accesso 10 della vasca di contenimento 6.
Vantaggiosamente, il primo elemento di equilibratura 13 comprende una prima piastra equilibratrice 22, la quale definisce la prima faccia 14 del primo elemento di equilibratura 13 medesimo, ed una seconda piastra equilibratrice 23, la quale definisce la seconda faccia 15 del primo elemento di equilibratura 13.
In particolare, la prima piastra equilibratrice 22 e la seconda piastra equilibratrice 23 sono tra loro parallele, hanno forma sostanzialmente piana e sono preferibilmente realizzate in materiale metallico, quale acciaio.
Tra la prima piastra equilibratrice 22 e la seconda piastra equilibratrice 23 sono interposti più primi elementi distanziatori 24 atti a mantenere distanziate l’una dall’altra le due piastre equilibratrici 22, 23.
In particolare, con riferimento all’esempio realizzativo di figura 3, la prima piastra equilibratrice 22 è dotata di un primo lato esterno 22’, che definisce la suddetta prima faccia 14 del primo elemento di equilibratura 13, ed un opposto primo lato interno 22” rivolto verso la seconda piastra equilibratrice 23. Quest’ultima è dotata di un secondo lato esterno 23’, che definisce la seconda faccia 15 del primo elemento di equilibratura 13, ed un opposto secondo lato interno 23” rivolto verso la prima piastra equilibratrice 22.
I due lati interni 22”, 23” delle due piastre equilibratrici 22, 23, tra i quali sono interposti i primi elementi distanziatori 24, definiscono tra loro un’intercapedine 25 riempita dalla resina polimerica della membrana 11.
In accordo con le forme realizzative illustrate nelle allegate figure 1-5, il tampone 1 comprende un solo primo elemento di equilibratura 13 disposto nella membrana 11. In accordo con una diversa forma realizzativa non illustrata nelle allegate figure, il tampone 1 può comprendere due o più primi elementi di equilibratura 13 disposti tra loro affiancati sul piano di sviluppo X.
Preferibilmente, il secondo elemento di equilibratura 19 ha forma sostanzialmente piastriforme estendendosi in particolare parallelamente al piano di sviluppo X del primo elemento di equilibratura 13.
Vantaggiosamente, il secondo elemento di equilibratura 19 comprende una piastra di equilibratura 26 di forma sostanzialmente piana e realizzata in particolare in materiale metallico.
Preferibilmente, la piastra di equilibratura 26 è fissata alla parete di fondo 7 della vasca di contenimento 6, in particolare mediante viti di fissaggio (non illustrate nelle allegate figure) inserite in corrispondenti fori di trattenimento della piastra di equilibratura 26 ed avvitate in corrispondenti fori filettati ricavati nel parete di fondo 7 della vasca di contenimento 6.
Vantaggiosamente, il tampone 1 comprende secondi elementi distanziatori 27 interposti tra la terza faccia 20 del secondo elemento di equilibratura 19 e la parete di fondo 7 della vasca di contenimento 6, al fine di mantenere il secondo elemento di equilibratura 19 distanziato dalla parete di fondo 7.
Preferibilmente, i suddetti secondi elementi distanziatori 27 comprendono corpi forati attraversati dalle viti di fissaggio che trattengono la piastra di equilibratura 26 alla parete di fondo 7 della vasca di contenimento 6.
Vantaggiosamente, il primo elemento di equilibratura 13 ed il secondo elemento di equilibratura 19 sono dotati rispettivamente di prime forature 28 e di seconde forature 29 (ad esempio in forma di asole) riempite dalla resina polimerica della membrana 11.
In particolare, le prime forature 28 del primo elemento di equilibratura 13 sono ricavate sulla prima piastra equilibratrice 22 e sulla seconda piastra equilibratrice 23 del primo elemento di equilibratura 13 medesimo.
Vantaggiosamente, il primo circuito di adduzione 17 (atto ad immettere il primo liquido nella prima camera di compressione 16) comprende uno o più primi condotti di adduzione 30 ciascuno dei quali si sviluppa tra una corrispondente prima bocca di ingresso 31 e la corrispondente prima bocca di uscita 18.
Le prime bocche di ingresso 31 dei primi condotti di adduzione 30 sono collegate mediante connessioni idrauliche, di tipo di per sé noto al tecnico del settore, ad una prima sorgente di liquido in pressione, quale una prima pompa idraulica (non illustrata nelle allegate figure), atta in particolare a fornire il primo liquido ad una pressione di circa 3-4 bar.
Vantaggiosamente, il secondo elemento di equilibratura 19 è dotato di una o più prime aperture di passaggio 32, ciascuna delle quali si sviluppa in maniera passante tra la terza faccia 20 e la quarta faccia 21 del secondo elemento di equilibratura 19 ed è attraversata dal corrispondente primo condotto di adduzione 30.
Vantaggiosamente, con riferimento all’esempio illustrato in figura 3, ciascun primo condotto di adduzione 30 comprende un primo canale 33 ricavato nel corpo di supporto 2 ed estendentesi preferibilmente tra la corrispondente prima bocca di ingresso 31 ed una prima apertura di sbocco 34 ricavata sulla parete di fondo 7 della vasca di contenimento 6.
Inoltre, ciascun primo condotto di adduzione 30 comprende un primo corpo tubolare 35, preferibilmente di materiale plastico, il quale è inserito a tenuta nella corrispondente prima apertura di passaggio 32 del secondo elemento di equilibratura 19 e si estendente tra una prima estremità aperta, inserita nella prima apertura di sbocco 34 del corrispondente primo canale 33, ed una seconda estremità aperta che definisce la prima bocca di uscita 18 del corrispondente primo condotto di adduzione 30.
Più in dettaglio, il primo corpo tubolare 35 è dotato di un primo canale interno 36 estendentesi tra la prima estremità aperta e la seconda estremità aperta del primo corpo tubolare 35 medesimo e destinato ad essere attraversato dal primo liquido in pressione.
Vantaggiosamente, la membrana 11 del tampone 1 è dotata di una superficie interna 37 la quale è rivolta verso la seconda faccia 15 del primo elemento di equilibratura 13 e delimita con tale seconda faccia 15 una seconda camera di compressione 38.
Inoltre, il tampone 1 comprende un secondo circuito di adduzione 39 collegato in rapporto di fluido alla vasca di contenimento 6 e dotato di almeno una seconda bocca di uscita 40 in comunicazione con la suddetta seconda camera di compressione 38 per immettere all’interno di quest’ultima un secondo liquido in pressione (ad esempio olio) destinato ad agire sulla superficie interna 37 della membrana 11 per uniformare la compressione esercitata dalla superficie di compattazione 12 della membrana 11 medesima sulla polvere di argilla.
In particolare, il secondo liquido in pressione è atto a distribuirsi sulla seconda faccia 15 del primo elemento di equilibratura 13 in modo tale che, quando la membrana 11 del tampone 1 è compressa contro la polvere di argilla disposta nel corrispondente alveolo 201, il secondo liquido si muove sulla seconda faccia 15 così che le zone nell’alveolo 201 a minore densità di polvere siano schiacciate maggiormente dalla superficie di compattazione 12 della membrana 11 e le zone nell’alveolo 201 a maggiore densità di polvere subiscano uno schiacciamento minore, garantendo una uniformità puntuale di pressatura della polvere di argilla in corrispondenza dell’intera superficie di compattazione 12 della membrana 11. Vantaggiosamente, il secondo circuito di adduzione 39 comprende uno o più secondi condotti di adduzione 41 ciascuno dei quali si sviluppa tra una corrispondente seconda bocca di ingresso 42 e la corrispondente seconda bocca di uscita 40.
Le seconde bocche di ingresso 42 dei secondi condotti di adduzione 41 sono collegate mediante connessioni idrauliche ad una seconda sorgente di liquido in pressione, quale una seconda pompa idraulica (non illustrata nelle allegate figure), atta in particolare a fornire il primo liquido ad una pressione di circa 3-4 bar.
Vantaggiosamente, il secondo elemento di equilibratura 19 è dotato di una o più seconde aperture di passaggio 43, ciascuna delle quali si sviluppa in maniera passante tra la terza faccia 20 e la quarta faccia 21 del secondo elemento di equilibratura 19 ed è attraversata dal corrispondente secondo condotto di adduzione 41.
Inoltre, il primo elemento di equilibratura 13 è dotato di una o più terze aperture di passaggio 44, ciascuna delle quali si sviluppa in maniera passante tra la prima faccia 14 e la seconda faccia 15 del primo elemento di equilibratura 13 medesimo, è allineata con la corrispondente seconda apertura di passaggio 43 del secondo elemento di equilibratura 19 ed è attraversata dal corrispondente secondo condotto di adduzione 41.
Preferibilmente, le terze aperture di passaggio 44 del primo elemento di equilibratura 13 sono ricavate sia sulla prima piastra equilibratrice 22 sia sulla terza piastra equilibratrice 23 del primo elemento di equilibratura 13 medesimo. Vantaggiosamente, con riferimento all’esempio realizzato in figura 4, ciascun secondo condotto di adduzione 41 comprende un secondo canale 45 ricavato nel corpo di supporto 2 ed estendentesi preferibilmente tra la corrispondente seconda bocca di ingresso 42 ed una seconda apertura di sbocco 46 ricavata sulla parete di fondo 7 della vasca di contenimento 6.
Inoltre, ciascun secondo condotto di adduzione 41 comprende un secondo corpo tubolare 47, preferibilmente di materiale plastico, il quale è inserito a tenuta nella corrispondente seconda apertura di passaggio 43 del secondo elemento di equilibratura 19 e nella corrispondente terza apertura di passaggio 44 del primo elemento di equilibratura 13. Ciascun secondo corpo tubolare 47 si estendente tra una terza estremità aperta, inserita nella seconda apertura di sbocco 46 del corrispondente secondo canale 45, ed una quarta estremità aperta, la quale definisce la seconda bocca di uscita 40 del corrispondente secondo condotto di adduzione 41.
Più in dettaglio, il secondo corpo tubolare 47 è dotato di un secondo canale interno 48 estendentesi tra la terza estremità aperta e la quarta estremità aperta del secondo corpo tubolare 47 medesimo destinato ad essere attraversato dal secondo liquido in pressione.
Inoltre, il tampone 1 comprende uno o più corpi di chiusura 49, preferibilmente di materiale plastico, ciascuno dei quali è disposto in maniera amovibile sulla quarta estremità aperta del corrispondente secondo corpo tubolare 47 a chiusura del corrispondente secondo canale interno 48. Più in dettaglio, il corpo di chiusura 49 è dotato di una faccia interna, destinata ad appoggiarsi sulla quarta estremità del secondo corpo tubolare 47, e di una faccia esterna, opposta alla faccia interna e rivolta in particolare verso l’apertura di accesso 10 della vasca di contenimento 6.
Vantaggiosamente, durante la realizzazione della membrana 11, il corpo di chiusura 49 impedisce alla resina polimerica liquida di penetrare nel secondo canale interno 48 del secondo corpo tubolare 47 e quindi nel corrispondente secondo condotto di adduzione 41, per evitare di intasare quest’ultimo.
Durante l’immissione del secondo liquido in pressione nella vasca di contenimento 6, il secondo liquido è suscettibile di agire in spinta sulla faccia interna del corpo di chiusura 49 per separare quest’ultimo dalla quarta estremità aperta del secondo corpo tubolare 47, al fine di consentire il passaggio del secondo liquido e conseguentemente l’ingresso di quest’ultimo nella seconda camera di compressione 38.
Vantaggiosamente, almeno sulla seconda faccia 15 del primo elemento di equilibratura 13 è depositato uno strato di distaccante, in modo tale da impedire che la resina polimerica della membrana 11 si attacchi a tale seconda faccia 15, al fine di consentire il passaggio del secondo liquido in pressione nella seconda camera di compressione 38.
Vantaggiosamente, il primo circuito di adduzione 17 (atto ad immettere il primo liquido nella prima camera di compressione 16) è idraulicamente separato dal secondo circuito di adduzione 39 (atto ad immettere il secondo liquido nella seconda camera di compressione 38), in modo tale che i due circuiti di adduzione 17 e 39 siano in grado di operare in maniera indipendente. In questo modo, il tampone 1 è in grado di garantire in maniera ottimizzata Γ opportuna pressione di compattazione della polvere di argilla nel corrispondente alveolo 201 e Γ uni forme distribuzione puntuale della pressione esercitata dalla superficie di compattazione 12 della membrana 11 sulla polvere di argilla.
Diversamente, i due circuiti di adduzione 17, 39 possono essere tra loro idraulicamente collegati e, in particolare, alimentati da una medesima sorgente di liquido in pressione.
Vantaggiosamente, in accordo con la forma realizzativa illustrata nelle figure 4 e 5, i primi circuiti di adduzione 17 dei tamponi 1 dello stampo 100 sono tra loro idraulicamente collegati, in modo tale che, durante le operazioni di compattazione della polvere di argilla, il primo liquido possa spostarsi dal tampone 1 agente sull’alveolo 201 con più polvere al tampone 1 agente sull’alveolo 201 con meno polvere di argilla, consentendo ai due tamponi 1 di esercitare sostanzialmente la medesima pressione sulla polvere di argilla disposta nei corrispondenti alveoli 201.
In particolare, è richiamata una maggior quantità di primo liquido nella prima camera di compressione 16 del tampone 1 agente sull’alveolo con minor quantità di polvere di argilla, in modo tale che il primo liquido sposti il primo elemento di equilibratura 13 verso la superficie di compattazione 12 della membrana 11. Analogamente, è richiamata una minore quantità di primo liquido nella prima camera di compressione 16 del tampone 1 agente sull’alveolo con maggior quantità di polvere di argilla, in modo tale che il primo elemento di equilibratura 13 si sposti verso la parete di fondo 7 della vasca di contenimento 6.
In accordo con una diversa forma realizzativa dello stampo 100 non illustrata nelle allegate figure, i primi circuiti di adduzione 17 dei tamponi 1 dello stampo 100 sono idraulicamente separati l’uno dall’altro agendo pertanto in maniera indipendente sui corrispondenti tamponi 1.
In accordo con quest’ultima diversa forma realizzativa, la regolazione della pressione esercitata dal tampone 1 nel corrispondente alveolo 201 è ottenuta variando la quantità del primo liquido immesso nella prima camera di compressione 16 dal primo circuito di adduzione 17, in modo tale da regolare la distanza tra il secondo elemento di equilibratura 19 ed il primo elemento di equilibratura 13 e pertanto la posizione di quest’ultimo all’interno della membrana 11 lungo la direzione di spostamento Y. Preferibilmente, tale operazione di regolazione dei tamponi 1 è eseguita da un operatore dopo aver ispezionato alcuni campioni di piastrelle ottenuti con tali tamponi 1, aumentando o riducendo la quantità del primo liquido nella prima camera di compressione 16 a seconda che la densità di tali campioni di piastrelle sia minore o maggiore di quella desiderata.
L’invenzione così concepita raggiunge pertanto gli scopi prefissati.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Tampone (1) per la formatura di piastrelle, il quale comprende: - un corpo di supporto (2) dotato di una superficie frontale (3) sulla quale è ricavata una vasca di contenimento (6) dotata di una parete di fondo (7); - una membrana (11) di materiale elastico, disposta in detta vasca di contenimento (6) e dotata di una superficie di compattazione (12) destinata ad entrare in contatto con polvere di argilla per la formatura di piastrelle; - un primo elemento di equilibratura (13) estendentesi prevalentemente secondo un piano di sviluppo (X), disposto alTinterno di detta membrana (11), e dotato di una prima faccia (14), rivolta verso la parete di fondo (7) di detta vasca di contenimento (6), e di una seconda faccia (15) rivolta in verso opposto a detta prima faccia (14); detto tampone (1) essendo caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre: - una prima camera di compressione (16) posizionata tra la prima faccia (14) di detto primo elemento di equilibratura (13) e la parete di fondo (7) di detta vasca di contenimento (6) e delimitata parzialmente da detta prima faccia (14); - un primo circuito di adduzione (17) collegato in rapporto di fluido a detta vasca di contenimento (6) e dotato di almeno una prima bocca di uscita (18) comunicante con detta prima camera di compressione (16) per immettere in detta prima camera di compressione (16) un primo liquido in pressione destinato ad agire su detta prima faccia (14) per movimentare detto primo elemento di equilibratura (13) secondo una direzione di spostamento (Y) trasversale a detto piano di sviluppo (X).
  2. 2. Tampone (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta membrana (11) è dotata di una superficie interna (37) rivolta verso la seconda faccia (15) di detto primo elemento di equilibratura (13) e delimitante con detta seconda faccia (15) una seconda camera di compressione (38); detto tampone (1) comprendendo un secondo circuito di adduzione (39) collegato in rapporto di fluido a detta vasca di contenimento (6) e dotato di almeno una seconda bocca di uscita (40) in comunicazione con detta seconda camera di compressione (38) per immettere in detta seconda camera di compressione (38) un secondo liquido in pressione destinato ad agire sulla superficie interna (37) di detta membrana (11) per uniformare la compressione esercitata dalla superficie di compattazione (12) di detta membrana (11) su detta polvere di argilla.
  3. 3. Tampone (1) secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto primo circuito di adduzione (17) è idraulicamente separato da detto secondo circuito di adduzione (39).
  4. 4. Tampone (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto primo elemento di equilibratura (13) comprende: - una prima piastra equilibratrice (22) la quale definisce la prima faccia (14) di detto primo elemento di equilibratura (13); - una seconda piastra equilibratrice (23) la quale definisce la seconda faccia (15) di detto primo elemento di equilibratura (13); - almeno un primo elemento distanziatore (24) interposto tra detta prima piastra equilibratrice (22) e detta seconda piastra equilibratrice (23).
  5. 5. Tampone (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un secondo elemento di equilibratura (19) disposto alTintemo di detta membrana (11), vincolato alla parete di fondo (7) di detta vasca di contenimento (6), e dotato di una terza faccia (20), rivolta verso la parete di fondo (7) di detta vasca di contenimento (6), e di una quarta faccia (21), la quale è rivolta verso la prima faccia (14) di detto primo elemento di equilibratura (13) e delimita con detta prima faccia (14) detta prima camera di compressione (16).
  6. 6. Tampone (1) secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un secondo elemento distanziatore (27) interposto tra la terza faccia (20) di detto secondo elemento di equilibratura (19) e la parete di fondo (7) di detta vasca di contenimento (6).
  7. 7. Tampone (1) secondo la rivendicazione 5 o 6, caratterizzato dal fatto che detto primo circuito di adduzione (17) comprende almeno un primo condotto di adduzione (30) sviluppantesi tra una prima bocca di ingresso (31) e detta prima bocca di uscita (18); detto secondo elemento di equilibratura (19) essendo dotato di almeno una prima apertura di passaggio (32) sviluppantesi in maniera passante tra la terza faccia (20) e la quarta faccia (21) di detto secondo elemento di equilibratura (19) ed attraversata da detto primo condotto di adduzione (30).
  8. 8. Tampone (1) secondo la rivendicazione 2 e secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti dalla 5 alla 7, caratterizzato dal fatto che detto secondo circuito di adduzione (39) comprende almeno un secondo condotto di adduzione (41) sviluppantesi tra una seconda bocca di ingresso (42) e detta seconda bocca di uscita (40); detto secondo elemento di equilibratura (19) essendo dotato di almeno una seconda apertura di passaggio (43) sviluppantesi in maniera passante tra la terza faccia (20) e la quarta faccia (21) di detto secondo elemento di equilibratura (19) ed attraversata dal detto secondo condotto di adduzione (41); detto primo elemento di equilibratura (13) essendo dotato di almeno una terza apertura di passaggio (44), la quale si sviluppa in maniera passante tra la prima faccia (14) e la seconda faccia (15) di detto primo elemento di equilibratura (13), è allineata con la seconda apertura di passaggio (43) di detto secondo elemento di equilibratura (19) ed è attraversata dal detto secondo condotto di adduzione (41).
  9. 9. Stampo (100) per la realizzazione di piastrelle, il quale comprende: - almeno un telaio di supporto (101); - almeno due tamponi (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, montati su detto telaio di supporto (101); i primi circuiti di adduzione (17) di detti tamponi (1) essendo tra loro idraulicamente collegati.
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