IT201600074988A1 - Elemento architettonico e relativo procedimento di nobilitazione - Google Patents

Elemento architettonico e relativo procedimento di nobilitazione

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    • F21LIGHTING
    • F21SNON-PORTABLE LIGHTING DEVICES; SYSTEMS THEREOF; VEHICLE LIGHTING DEVICES SPECIALLY ADAPTED FOR VEHICLE EXTERIORS
    • F21S8/00Lighting devices intended for fixed installation
    • F21S8/02Lighting devices intended for fixed installation of recess-mounted type, e.g. downlighters
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F21LIGHTING
    • F21VFUNCTIONAL FEATURES OR DETAILS OF LIGHTING DEVICES OR SYSTEMS THEREOF; STRUCTURAL COMBINATIONS OF LIGHTING DEVICES WITH OTHER ARTICLES, NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
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    • F21V15/01Housings, e.g. material or assembling of housing parts

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  • General Engineering & Computer Science (AREA)
  • Finishing Walls (AREA)
  • Curing Cements, Concrete, And Artificial Stone (AREA)

Description

"ELEMENTO ARCHITETTONICO E RELATIVO PROCEDIMENTO DI NOBILITAZIONE"
CAMPO DI APPLICAZIONE
II presente trovato si riferisce ad un elemento architettonico utilizzato nell’ambito dell’arredamento, o in ambito edile, per svariati usi, ad esempio strutturali, o di protezione di parti, quali spigoli, occlusione di cavità, ovvero per contenere componenti.
Possibili applicazioni dell’elemento architettonico, anche se non esclusive, sono per dispositivi di illuminazione ovvero per supportare lampade, faretti, profili luminosi, mensole, montanti o traversi, o altri elementi estetici, o funzionali.
L’elemento architettonico, secondo il presente trovato, può essere fissato a, o incassato in, una parete o un soffitto, tale parete o soffitto può essere normalmente tinteggiata.
Nel seguito con il termine parete si comprende ogni eccezione applicativa sia essa interna che esterna.
STATO DELLA TECNICA
È noto l’utilizzo di profilati per sostenere e/o contenere, ad esempio ma non solo, elementi di illuminazione o altri elementi, ovvero per proteggere, o per occludere cavità.
Tali profilati sono solitamente fissati a, o incassati in, una parete disponendo almeno una loro porzione direttamente in vista.
Tale porzione può essere piana, sagomata, ovvero presentare uno o più recessi.
È anche noto realizzare tali profilati con un materiale metallico, quale alluminio, rame, ottone, o simili, o con un materiale polimerico, quale polietilene, poliammide, policarbonato, in se o composto.
È pure noto nobilitare con opportune sostanze, ad esempio mediante tinteggiatura, le pareti che presentano il suddetto elemento architettonico.
Un inconveniente spesso riscontrato è che le sostanze tinteggianti non aderiscono all’elemento architettonico, in modo voluto o richiesto, a causa del materiale con cui quest’ultimo è realizzato.
Ciò in quanto la sostanza tinteggiante non aderisce all’elemento architettonico, cosicché sia subito che successivamente nel tempo, si creano aloni, mancanza di pittura, variazioni del colore, che rendono improponibile tale tinteggiatura.
Uno scopo del presente trovato è di realizzare un elemento architettonico nobilitabile, ovvero che possa essere tinteggiato con le stesse sostanze con cui viene tinteggiata la parete a cui l’elemento architettonico è fissato, in modo tale da non creare discontinuità rispetto alla parete.
Un ulteriore scopo è di realizzare un elemento architettonico che semplifichi le operazioni di tinteggiatura.
Un ulteriore scopo è di realizzare un elemento architettonico economico e semplice da realizzare e facilmente integrabile nel contesto generale, o particolare, in cui viene collocato.
Ancora un ulteriore scopo è realizzare un elemento architettonico che possa garantire una finitura durevole nel tempo, quanto meno paragonabile a quella della parete in cui si colloca.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti, mentre le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, un elemento architettonico secondo il presente trovato comprende un corpo di supporto fissabile a, o inseribile in, una parete e provvisto di almeno una porzione superficiale che in uso è rivolta verso l’esterno rispetto a tale parete ovvero disposta direttamente a vista.
Il corpo di supporto è realizzato con un materiale ad alta densità, ovvero almeno superiore a 500 kg/m<3>. Ciò rende il corpo di supporto estremamente resistente ad eventuali urti.
In accordo con una possibile variante realizzativa, il corpo di supporto è realizzato con un materiale metallico. Ciò permette di definire sagomature anche molto complesse assicurando comunque una resistenza meccanica estremamente elevata in ogni sua parte.
Secondo un aspetto del presente trovato, almeno su tale porzione superficiale è depositato almeno uno strato definito da una miscela di una resina acrilica e di almeno un inerte comprendente almeno uno fra un inerte a base di silicio, e gesso.
Tale strato permette di favorire l’aggrappaggio di sostanze tinteggianti che successivamente possono essere depositate sulla parete a coprire anche la porzione superficiale dell’elemento architettonico stesso.
In accordo con una possibile forma realizzativa l’elemento architettonico comprende almeno un primo strato, applicato direttamente sulla porzione superficiale e definito da una miscela di una prima resina acrilica e di almeno un inerte a base di silicio.
In possibili soluzioni realizzative, l’inerte a base di silicio può comprendere quarzo, e/o polveri di marmo.
L’applicazione di tale primo strato aumenta la capacità di aggrappaggio degli strati successivi, sia di tinteggiatura sia di rasature o di strati di gesso che normalmente vengono depositati sulle pareti.
Le sostanze tinteggianti possono ad esempio comprendere pitture, quali idropitture, silicati, o pitture elastomeriche.
In accordo con una possibile ulteriore soluzione realizzativa del trovato, il profilo comprende un secondo strato di copertura depositato sul primo strato e definito da una miscela di almeno una seconda resina acrilica e gesso. Tale soluzione realizzativa permette di incrementare ulteriormente la capacità di adesione delle sostanze tinteggianti normalmente utilizzate evitando la generazione di aloni o zone non sufficientemente coperte dalla sostanza tinteggiante.
Il primo strato e, se presente, il secondo strato definiscono una base idonea a permettere l’adesione di un ulteriore terzo strato di finitura. E possibile effettuare il deposito di rasature, carteggiature e tinteggiature in corrispondenza della zona di giunzione fra più profilati affiancati, o in corrispondenza di punti di discontinuità della superfìcie. In accordo con un ulteriore variante realizzativa, lo strato depositato sulla porzione superficiale è definito dalla miscela di resina acrilica e sia dall’inerte a base di silicio, sia almeno da gesso. Ciò permette con un’unica operazione di deposizione di ottenere l’elemento architettonico nella forma finita.
Forma oggetto del presente trovato anche il procedimento per la nobilitazione del suddetto elemento architettonico che prevede di depositare su almeno una porzione superficiale di un corpo di supporto dell’elemento architettonico almeno uno strato definito da una miscela di una resina acrilica e di almeno un inerte comprendente almeno uno fra un inerte a base di silicio e gesso.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è una vista in sezione di un elemento architettonico in accordo con una forma di realizzazione;
- la fig. 2 è un dettaglio ingrandito di fig. 1 ;
- la fig. 3 è una vista in sezione di una forma di realizzazione dell’elemento architettonico.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Forme di realizzazione qui descritte, facendo riferimento esemplificativamente alle figg. 1 e 2, si riferiscono ad un elemento architettonico 10 utilizzabile nell’ambito dell’arredamento, o in ambito edile.
L’elemento architettonico 10 può essere essere utilizzato come elemento di supporto o parte integrante di dispositivi di illuminazione quali lampade, faretti, profili luminosi, ovvero con mensole, montanti o traversi, o altri elementi.
In accordo con forme realizzative del trovato l’elemento architettonico 10 può essere realizzato con materiale metallico. Il materiale metallico può essere scelto in un gruppo comprendente almeno uno fra alluminio, rame, ottone, o simili.
Secondo una soluzione realizzativa, la densità del materiale del corpo di supporto 11 è superiore a 1.600 kg/m<3>.
In accordo con varianti realizzative l’elemento architettonico 10 può essere realizzato con un materiale polimerico. Il materiale polimerico può essere scelto in un gruppo comprendente almeno uno fra polietilene, poliammide, o policarbonato.
In accordo con varianti realizzative, il materiale polimerico è un materiale compatto non schiumato, avente elevata resistenza meccanica agli urti. Ciò rende l’elemento architettonico 10 particolarmente adatto per applicazioni edili, ad esempio ad incasso, o a completamento di pareti realizzate tradizionalmente o con pannelli di tamponamento, quale cartongesso.
Secondo una soluzione realizzativa preferita, il materiale polimerico ha una densità maggiore di 700 kg/m<3>, preferibilmente maggiore di 900 kg/m<3>.
Secondo una soluzione realizzativa, la densità del materiale del corpo di supporto 11 è compresa fra 900 e 1.500 kg/m .
L’elemento architettonico 10 può essere ottenuto per stampaggio, per profilatura o estrusione.
L’elemento architettonico 10 comprende un corpo di supporto 11 fissabile ad una parete 100.
Qui e nel seguito della descrizione e delle rivendicazioni con il termine “parete” si intendono, senza costituire una limitazione al presente trovato, una qualunque parete, o pavimento, interno od esterno, ovvero un soffitto o un bordo.
II corpo di supporto 11 presenta una conformazione geometrica idonea allo scopo della sua applicazione, ad esempio, nel caso illustrato, il corpo di supporto 11 ha una una conformazione ad omega.
Il corpo di supporto 11 può essere definito da un profilato a sviluppo oblungo avente forme della sezione trasversale desiderata in funzione della specifica applicazione.
Inoltre, lo sviluppo oblungo del corpo di supporto 11 può avere un andamento rettilineo, o anche curvilineo.
In accordo con varianti realizzative, il corpo di supporto 11 ha una conformazione scatolare.
Nel caso esemplificativamente illustrato in fig. 1, il corpo di supporto 1 1 è associato alla parete 100 in corrispondenza di una sede cava 12. Il corpo di supporto 11 è provvisto di almeno una porzione superficiale 13, in uso a vista rispetto alla parete 100 .
L’elemento architettonico 10 comprende almeno un primo strato 14 applicato almeno sulla porzione superficiale 13 e definito da una miscela di una prima resina acrilica e di almeno un inerte a base di silicio.
Non si esclude, tuttavia, che in possibili varianti realizzative il primo strato 14 sia depositato sull’intera superficie dell’elemento architettonico 10.
In accordo con una possibile soluzione realizzativa l’inerte a base di silicio può comprendere quarzo, e/o polveri di marmo.
In accordo con possibili soluzioni realizzative l’inerte a base di silicio può avere una granulometria compresa fra 0,02 mm e 0,25 mm preferibilmente fra 0,06 mm e circa 0,1 mm.
Secondo una forma di realizzazione, la miscela del primo strato 14 comprende circa 80-90% in peso della prima resina acrilica e circa 10-20% in peso dell’inerte a base di silicio.
Secondo un’ulteriore forma di realizzazione, la prima resina acrilica può comprendere una resina acrilica idrosolubile pigmentata, o altra sostanza assimilabile.
La prima resina acrilica è configurata per favorire l’adesione degli inerti a base di silicio sulla porzione superficiale 13.
In accordo con forme di realizzazione qui descritte il primo strato 14 presenta uno spessore compreso tra circa 0,1 mm e circa 0,5 mm, ad esempio 0,2 mm.
Secondo una soluzione realizzativa preferenziale, l’elemento architettonico 10 può comprendere almeno un secondo strato 15 di copertura definito da una miscela di una seconda resina acrilica e di gesso. Il secondo strato 15 è applicato al di sopra del primo strato 14 almeno sulla porzione superficiale 13.
La combinazione fra il primo strato 14 ed il secondo strato 15 permette di incrementare la capacità di aggrappaggio delle sostanze tinteggianti che normalmente vengono applicate sulle pareti 100 cui l’elemento architettonico 10 secondo il presente trovato può essere installato.
Tale combinazione permette di ottenere un elevato effetto coprente del corpo di supporto 11 già con una passata di sostanza tinteggiante.
Nel caso esemplificativo illustrato in fig. 2, sulla porzione superficiale 13 sono applicati il primo strato 14 ed il secondo strato 15.
In accordo con forme di realizzazione qui descritte, il secondo strato 15 presenta uno spessore compreso tra circa 0,3 mm e circa 0,8 mm, ad esempio 0,5 mm.
Il secondo strato 15 conferisce robustezza ed aggrappaggio per la sostanza tinteggiante e/o per eventuali altre lavorazioni di finitura, ad esempio rasature in gesso che vengono applicate al di sopra del secondo strato 15 per ottenere uniformità di superficie tra la porzione superficiale 13 e la parete 100.
In accordo con possibili soluzioni realizzative, la seconda resina acrilica ha la funzione legante per il gesso e gli ulteriori strati che verranno applicati sopra il secondo strato 15.
In accordo con possibili varianti realizzative la seconda resina acrilica può essere sostanzialmente la stessa resina utilizzata per la prima resina acrilica.
Secondo una forma di realizzazione, l’elemento architettonico 10 può comprendere un terzo strato di finitura 16 applicato almeno su detta porzione superficiale 13 al di sopra del secondo strato 15.
Il terzo strato di finitura 16 può essere lo stesso che viene depositato sulla parete 100.
In accordo con possibili soluzioni realizzative del presente trovato la parete 100 è tinteggiata con una sostanza tinteggiante scelta in un gruppo comprendente almeno uno fra una pittura a tempera, una idropittura, una sostanza pigmentante e protettiva della parete 100 stessa.
In accordo con possibili soluzioni realizzative, il corpo di supporto 11 può definire almeno una cavità 17 che nel caso il corpo di supporto 11 sia un profilato si estende per l’intera lunghezza del corpo di supporto 11.
Secondo ulteriori soluzioni realizzative, nella cavità 17 può essere installata una sorgente luminosa 18 per emettere un fascio luminoso. Le pareti della cavità 17 possono essere opportunamente sagomate per ottenere un voluto effetto di diffusione della luce.
In particolare, in corrispondenza dell’apertura della cavità 17 può essere installato un elemento diffusore 20 per diffondere la luce emessa dalla sorgente luminosa 18.
Nel caso in cui il corpo di supporto 11 funga da supporto per la sorgente luminosa 18, esso è vantaggiosamente realizzato con un materiale metallico per favorire la dissipazione termica del calore generato dalla sorgente luminosa.
Con riferimento alle figure 1 e 3, viene illustrata una possibile applicazione dell’elemento architettonico 10 incassato nella parete 100 (fig. 1), oppure fissato sulla superficie della parete 100 (fig. 3).
Con riferimento alla fig. 1, il corpo di supporto 11 può essere provvisto sulla sua superficie esterna di porzioni di riferimento 19 idonee a definire un riscontro per l’applicazione di eventuali pannelli di tamponamento, quali cartongesso. Ciò permette di realizzare l’incasso parzialmente a scomparsa dell’elemento architettonico 10 nella parete 100.
Forma oggetto del presente trovato anche un procedimento per la nobilitazione dell’elemento architettonico 10 che prevede una fase preliminare di pulitura dell’elemento architettonico 10, ovvero almeno della porzione superficiale 13 da nobilitare.
La fase preliminare di pulizia può avvenire mediante sostanze solventi scelte in un gruppo comprendente almeno uno fra acetone, acquaragia, o simili.
In possibili varianti realizzative, eventualmente combinabili con le soluzioni realizzative qui descritte, la fase preliminare di pulizia può prevedere un’azione meccanica di pulizia ad esempio mediante spazzole, o dischi rotanti.
In accordo con un aspetto del procedimento del presente trovato si prevede di depositare almeno sulla porzione superficiale 13 il primo strato 14.
La deposizione del primo strato 14 può essere eseguita mediante una e/o l’altra delle tecniche a spruzzo, con pennello, e/o per immersione di almeno parte del corpo di supporto 11.
Una soluzione preferita del presente trovato prevede la deposizione del primo strato 14 mediante spruzzo ad esempio con aria compressa. Tale tecnica permette di rendere più rapide le operazioni di deposizione. Il procedimento può comprendere una successiva fase di essicazione del primo strato 14.
L’ essicazione del primo strato 14 può avvenire direttamente in aria semplificando la complessità impiantistica di gestione del processo.
Non si esclude, tuttavia, in possibili varianti un’ essicazione forzata del primo strato 14 ad esempio mediante flussi forzati d’aria eventualmente riscaldata.
Preventivamente alla deposizione del primo strato 14 si può prevedere una fase di preparazione della miscela definente il primo strato 14 durante la quale si prevede di mescolare reciprocamente fra loro la prima resina acrilica con almeno un inerte a base di silicio. Tale operazione di mescolazione può avvenire ad esempio mediante agitatori meccanici di tipo noto.
Successivamente il metodo prevede l’applicazione al di sopra del primo strato 14 del secondo strato 15 come sopra descritto.
Preventivamente all’applicazione del secondo strato 15 si può prevedere una fase durante la quale la miscela definente il secondo strato 15 viene preparata mescolando fra loro la seconda resina acrilica con il gesso.
Anche il secondo strato 15 può essere applicato mediante una o l’altra delle tecniche sopra descritte con riferimento al primo strato 14.
Si può inoltre prevedere anche in questo caso un’essiccazione del secondo strato 15 naturale e/o forzata come per il primo strato 14.
II procedimento può comprendere, inoltre, la deposizione del terzo strato di finitura 16 al di sopra del secondo strato 15.
La deposizione del terzo strato di finitura 16 può essere effettuata mediante una o l’altra delle tecniche a spruzzo, a pennello, a rullo.
In accordo con possibili soluzioni realizzative, il terzo strato di finitura 16 può essere depositato sull’elemento architettonico 10 prima che questo venga messo in opera sulla parete.
Secondo varianti realizzative si può prevedere che il terzo strato di finitura 16 venga applicato sull’elemento architettonico 10 successivamente al fissaggio di quest’ultimo alla parete 100.
E chiaro che all’elemento architettonico 10 ed al procedimento fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato.
Ad esempio, nel caso di un’applicazione dell’elemento architettonico 10 all’estemo, si può prevedere che la porzione superficiale 13 sia rivestita unicamente con il primo strato 14. Ciò in quanto l’applicazione di uno strato in gesso porterebbe ad un rapido degrado lo strato di nobilitazione, ovvero il terzo strato di finitura 16, che viene applicato in rifinitura.
Secondo un’alternativa e nel caso in cui l’elemento architettonico 10 sia installato all’esterno, è possibile prevedere che nella porzione superficiale 13 venga depositato il primo strato 14 ed al di sopra di quest’ultimo sia applicato il secondo strato 15.
E anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di elemento architettonico 10 e di procedimento, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Elemento architettonico comprendente un corpo di supporto (11) realizzato con un materiale ad alta densità superiore a 500 kg/m , detto corpo di supporto (11) essendo associabile ad una parete (100) e provvisto almeno di una porzione superficiale (13), in uso esterna rispetto a detta parete (100), caratterizzato dal fatto che comprende almeno uno strato (14; 15) applicato almeno su detta porzione superficiale (13) e definito da una miscela di una resina acrilica e di almeno un inerte comprendente almeno uno fra un inerte a base di silicio, e gesso.
  2. 2. Elemento architettonico come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che comprende un primo strato (14) applicato almeno su detta porzione superficiale (13) e definito da una miscela di una prima resina acrilica e un inerte a base di silicio.
  3. 3. Elemento architettonico come nella rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta miscela di detto primo strato (14) è composta da circa 80-90% in peso di detta prima resina acrilica e da circa il 10-20% in peso di detto inerte a base di silicio.
  4. 4. Elemento architettonico come nella rivendicazione 2 o 3, caratterizzato dal fatto che detta prima resina acrilica è una resina acrilica idrosolubile pigmentata.
  5. 5. Elemento architettonico come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 4, caratterizzato dal fatto che comprende, inoltre, almeno un secondo strato (15) di copertura applicato su detto primo strato (14) e definito da una miscela di almeno una seconda resina acrilica e gesso.
  6. 6. Elemento architettonico come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto inerte a base di silicio comprende quarzo, e/o polveri di marmo aventi una granulometria compresa tra circa 0,02mm e circa 0,25mm.
  7. 7. Elemento architettonico come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo di supporto (11) è realizzato con un materiale metallico.
  8. 8. Elemento architettonico come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo di supporto (11) è provvisto di una cavità (17) nella quale è alloggiata una sorgente luminosa (18).
  9. 9. Procedimento per la nobilitazione di un elemento architettonico (10), caratterizzato dal fatto che prevede di depositare su almeno una porzione superficiale (13) di un corpo di supporto (11) di detto elemento architettonico (10) almeno uno strato (14; 15) definito da una miscela di una resina acrilica e di almeno un inerte comprendente almeno uno fra un inerte a base di silicio e gesso.
  10. 10. Procedimento come nella rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che comprende la deposizione su detta porzione superficiale (13) di un primo strato (14) definito da una miscela di una prima resina acrilica e un inerte a base di silicio.
  11. 11. Procedimento come nella rivendicazione 10, caratterizzato dal fatto che comprende la deposizione su detto primo strato (14) di un secondo strato (15) definito da una miscela di almeno una seconda resina acrilica e gesso.
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