CH714437A2 - Procedimento per la realizzazione di manufatti in latte materno. - Google Patents

Procedimento per la realizzazione di manufatti in latte materno. Download PDF

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CH714437A2
CH714437A2 CH01526/18A CH15262018A CH714437A2 CH 714437 A2 CH714437 A2 CH 714437A2 CH 01526/18 A CH01526/18 A CH 01526/18A CH 15262018 A CH15262018 A CH 15262018A CH 714437 A2 CH714437 A2 CH 714437A2
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Abstract

Il procedimento per la realizzazione di manufatti in latte materno, comprende almeno le seguenti fasi: fornitura (1) di un recipiente di raccolta (3) contenente un campione di latte materno (2); riscaldamento (5) del campione di latte materno (2) ad una temperatura di lavoro superiore a 80 °C; prima miscelazione (6) di un agente sgrassante (7) al campione di latte materno (2) ad ottenere una miscela primaria (8); aggiunta alla miscela primaria (8) di un agente polimerizzante (13) ad ottenere una miscela finale (14); trasferimento (15) della miscela finale (14) in un elemento di formatura (16) per la realizzazione di un manufatto (17).

Description

Descrizione [0001] La presente invenzione si riferisce ad un procedimento per la realizzazione di manufatti in latte materno.
[0002] È noto come sia particolarmente sentita, in molti settori di attività industriali e commerciali, la necessità di rinnovare i manufatti prodotti e di ricercarne sempre di nuovi al fine di distinguere maggiormente gli stessi da quelli della concorrenza.
[0003] Tale esigenza è avvertita, in particolare, nel settore dei manufatti di gioielleria consistenti in ciondoli, orecchini, anelli e collane.
[0004] In particolare, il valore emozionale di tali manufatti è un aspetto fondamentale che ne influenza il successo commerciale.
[0005] È, infatti, noto come sia attualmente diffusa la tendenza a ricercare manufatti unici e personalizzabili in funzione delle esigenze della clientela.
[0006] A fronte di tali esigenze, la maternità rappresenta un momento unico, e dall’elevato valore emozionale nella vita di una donna e delle persone a lei vicine.
[0007] È, infatti, sempre più diffusa la consuetudine di regalare, o collezionare, oggetti legati a questo particolare periodo.
[0008] Tuttavia, attualmente sono diffusi manufatti di gioielleria riproducenti le fattezze di un bambino o di una bambina, o parti del corpo di essi come ad esempio i piedi o le mani.
[0009] In alternativa, sono in uso manufatti di gioielleria riproducenti le forme di oggetti di uso comune durante la maternità come ad esempio carrozzine, o biberon.
[0010] Risulta facile comprendere come tali manufatti presentino uno scarso valore emozionale.
[0011] Infatti, benché soddisfacenti dal punto di vista estetico, non sono unici ed al contrario sono prodotti in serie su larga scala.
[0012] Anche nel caso in cui tali manufatti siano prodotti su scala artigianale, meramente l’estetica di questi ultimi è rappresentativa dell’esperienza della maternità, senza tuttavia essere provvisti di un valore emozionale intrinseco riconducibile ad essa.
[0013] A ciò si aggiunge il fatto che nessuno di tali manufatti rappresenta un oggetto di condivisione tra madre e figlio.
[0014] Infatti, solamente le forme dei suddetti manufatti sono riconducibili alla maternità, senza tuttavia rappresentarla nella consistenza dell’oggetto.
[0015] Ciò significa che il valore emozionale di ciascun manufatto è meramente legato al ricordo dell’avvenimento, senza che quest’ultimo ne sia intriso.
[0016] Il compito principale della presente invenzione è quello di escogitare un procedimento per la realizzazione di manufatti in latte materno che consenta di soddisfare le succitate esigenze realizzando un manufatto innovativo, originale e di pregevole fattura.
[0017] Altro scopo del presente trovato è quello di escogitare un procedimento per la realizzazione di manufatti in latte materno che consenta di creare un prodotto di condivisione del legame tra madre e figlio.
[0018] Altro scopo del presente trovato è quello di escogitare un procedimento per la realizzazione di manufatti in latte materno che consenta di superare i menzionati inconvenienti della tecnica nota nell’ambito di una soluzione semplice, razionale, di facile ed efficace impiego e dal costo contenuto.
[0019] Gli scopi sopra esposti sono raggiunti dal presente procedimento per la realizzazione di manufatti in latte materno avente le caratteristiche di rivendicazione 1.
[0020] Altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, di un procedimento di realizzazione di un manufatto in latte materno, illustrata a titolo indicativo, ma non limitativo, nelle unite tavole di disegni in cui: la fig. 1 è una rappresentazione schematica del procedimento per la realizzazione di manufatti in latte materno secondo il trovato. Il procedimento comprende almeno una fase di fornitura 1 di un recipiente di raccolta 3 contenente un campione di latte materno 2.
[0021] Non si esclude che il procedimento comprenda una fase di congelamento del campione di latte materno 2.
[0022] Successivamente alla fase di congelamento, il procedimento prevede una fase di decongelamento del campione di latte materno 2.
[0023] Nello specifico, sia la fase di congelamento che la fase di decongelamento sono successive alla fase di fornitura 1.
[0024] A questo punto, il procedimento comprende una fase di riscaldamento 5 del campione di latte materno 2 ad una temperatura di lavoro superiore a 20 °C. Secondo una preferita forma di realizzazione, la fase di riscaldamento 5 comprende una temperatura di lavoro superiore a 80 °C.
[0025] La fase di riscaldamento 5 avviene mediante una piastra elettrica di tipo noto al tecnico del ramo.
[0026] Non si esclude, tuttavia, che la fase di riscaldamento 5 possa avvenire anche mediante un forno a microonde, o una piastra a gas, di tipo noto al tecnico del ramo.
[0027] Più nello specifico, la fase di riscaldamento 5 comprende una fase di ebollizione del campione di latte materno 2.
[0028] Una volta che il campione di latte materno 2 ha raggiunto uno stato tumultuoso tipico dell’ebollizione, termina la fase di riscaldamento 5.
[0029] Inoltre, il procedimento comprende una fase di prima miscelazione 6 di un agente sgrassante 7 al campione di latte materno 2 ad ottenere una miscela primaria 8.
[0030] L’agente sgrassante 7 comprende acido acetico.
[0031] Preferibilmente, l’acido acetico è presente in una concentrazione in peso, valutata rispetto al peso complessivo dell’agente sgrassante 7, superiore a 3%. Vantaggiosamente, l’agente sgrassante 7 comprende aceto bianco. Utilmente, l’agente sgrassante 7 consiste in aceto bianco.
[0032] Secondo una preferita forma di realizzazione, l’agente sgrassante 7, cioè l’aceto bianco, è aggiunto alla miscela primaria 8 in una percentuale in peso, valutata rispetto al peso complessivo della miscela primaria stessa, superiore a 0.5%. Preferibilmente, l’agente sgrassante 7 è aggiunto alla miscela primaria 8 in una percentuale in peso, valutata rispetto al peso complessivo della miscela prima stessa, sostanzialmente pari a 1%.
[0033] Si specifica che nelPambito della presente trattazione con l’espressione «aceto» si intende un prodotto ottenuto da materiale di origine agricola contenente amido e/o zuccheri ed ottenuto mediante un processo di fermentazione alcolica ed acetica.
[0034] Preferibilmente, l’aceto è aceto di vino, cioè aceto bianco. Non si esclude, tuttavia, che l’aceto sia scelto dal gruppo comprendente: aceto di mele, aceto di miele, aceto di siero di latte, aceto di riso, aceto di zucchero di canna, aceto di Kaki, aceto di pesca e aceto di melassa.
[0035] Non si esclude, altresì, che l’agente sgrassante 7 consista in una miscela di componenti comprendente anche aceto di vino.
[0036] Inoltre, il procedimento comprende una fase di sedimentazione 9 della miscela primaria 8 successiva alla fase di ebollizione.
[0037] La fase di sedimentazione 9 presenta una durata superiore a 40 minuti. Preferibilmente, la fase di sedimentazione 9 presenta una durata sostanzialmente pari a 60 minuti.
[0038] L’aggiunta dell’agente sgrassante 7, cioè dell’aceto bianco, determina la denaturazione delle proteine del campione di latte materno 2, nella fattispecie della caseina.
[0039] In altre parole, la denaturazione delle proteine determina la formazione di coaguli proteici facilmente isolabili mediante una separazione solido/liquido. A questo punto, il campione di latte materno 2, nella fattispecie la miscela primaria 8, comprende una frazione liquida 19, ed una frazione solida 20 consistente nei coaguli di proteine denaturate.
[0040] La separazione della frazione solida 20 dalla frazione liquida 19 avviene mediante una fase di filtraggio 10 della miscela primaria 8.
[0041] Come facilmente deducibile, la fase di filtraggio 10 è successiva alla fase di prima miscelazione 6.
[0042] La fase di filtraggio 10 è eseguita mediante un elemento a filtro 11 di tipo noto al tecnico del ramo.
[0043] La separazione della frazione solida 20 dalla frazione liquida 19 determina la formazione di un filtrato 4.
[0044] Il procedimento prosegue, quindi, con una fase di seconda miscelazione 12 di un agente polimerizzante 13 alla miscela primaria 8 ad ottenere una miscela finale 14.
[0045] Nel dettaglio, l’agente polimerizzante 13 è aggiunto al filtrato 4.
[0046] L’agente polimerizzante 13 comprende almeno una tra una resina termoindurente ed una resina termoplastica.
[0047] Secondo una preferita forma di realizzazione, l’agente polimerizzante è del tipo di una resina termoindurente.
[0048] La resina termoindurente è scelta dal gruppo comprendente: resina epossidica, resina fenolica, resina ammidica, resina poliuretanica, resina poliesterica insatura, resina siliconica, e resina alchidica.
[0049] Preferibilmente, la resina termoindurente è una resina epossidica.
[0050] La suddetta resina epossidica è di tipo bicomponente, cioè comprende una matrice resinosa ed una matrice indurente.
[0051] Tale resina bicomponente presenta un rapporto di catalisi tra la matrice resinosa e la matrice indurente sostanzialmente pari a 100:60.
[0052] Non si esclude, altresì, che l’agente polimerizzante 13 sia del tipo di una resina termoplastica.
[0053] In questo caso, la resina termoplastica è scelta dall’elenco comprendente: resina acrilica, resina poliesterica termoplastica, resina vinilesterica, resina poliolefinica, policarabonati e polifloruri di vinile.
[0054] Al termine della fase di seconda miscelazione 12, il procedimento comprende una fase di trasferimento 15 della miscela finale 14 in un elemento di formatura 16 per la realizzazione di un manufatto 17.
[0055] L’elemento di formatura 16 è del tipo di uno stampo di tipo noto al tecnico del ramo.
[0056] In alternativa, la fase di trasferimento 15 prevede il trasferimento della miscela finale 14 direttamente su di una superficie di contenimento di un manufatto di gioielleria preformato, definendo su di essa un rivestimento.
[0057] Nel dettaglio, la fase di trasferimento 15 comprende una fase di asciugatura 18 della miscela finale 14 nell’elemento di formatura 16.
[0058] La suddetta fase di asciugatura 18 presenta un tempo operativo superiore a 18 ore.
[0059] Preferibilmente, la fase di asciugatura 18 ha un tempo operativo sostanzialmente pari a 24 ore.
[0060] Secondo una preferita forma di realizzazione, la fase di asciugatura 18 avviene all’aria.
[0061] Non si esclude, tuttavia, che la suddetta fase di asciugatura 18 avvenga mediante un dispositivo di aspirazione, o un sistema di immissione di aria calda in prossimità dell’elemento di formatura 16.
[0062] Al termine della fase di asciugatura 18, il manufatto 17 presenta una durezza sostanzialmente pari a 100 Shore.
[0063] Inoltre, il manufatto 17 è di colore bianco omogeneamente distribuito: ciò significa che il manufatto presenta un colore integralmente distribuito su tutta la superficie.
[0064] Si è in pratica constatato come l’invenzione descritta raggiunga gli scopi proposti.
[0065] Si sottolinea il fatto che il particolare accorgimento di prevedere l'utilizzo di aceto di vino consente di ottenere una miscela finale omogenea priva di componenti la cui degradazione ne causi l'ingiallimento nel tempo.

Claims (12)

  1. Rivendicazioni
    1. Procedimento per la realizzazione di manufatti in latte materno, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno le seguenti fasi: - fornitura (1) di almeno un recipiente di raccolta (3) contenente almeno un campione di latte materno (2); - riscaldamento (5) di detto campione di latte materno (2) ad una temperatura di lavoro superiore a 80 °C; - prima miscelazione (6) di almeno un agente sgrassante (7) a detto campione di latte materno (2) ad ottenere una miscela primaria (8); - aggiunta a detta miscela primaria (8) di almeno un agente polimerizzante (13) ad ottenere una miscela finale (14); - trasferimento (15) di detta miscela finale (14) in almeno un elemento di formatura (16) per la realizzazione di un manufatto (17).
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto agente sgrassante (7) comprende acido acetico.
  3. 3. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto acido acetico è presente in una concentrazione in peso, valutata rispetto al peso complessivo di detto agente sgrassante (7), superiore a 3%.
  4. 4. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto agente sgrassante (7) comprende aceto bianco.
  5. 5. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta fase di riscaldamento (5) comprende una fase di ebollizione di detto campione di latte materno (2).
  6. 6. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende almeno una fase di sedimentazione (9) di detta miscela primaria (8) successiva a detta fase di ebollizione.
  7. 7. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta fase di sedimentazione (9) presenta una durata superiore a 40 minuti.
  8. 8. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto agente polimerizzante (13) comprende almeno uno tra un agente termoindurente e un agente termoplastico.
  9. 9. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende almeno una fase di filtraggio (10) di detta miscela primaria (8), detta fase di filtraggio (10) essendo successiva a detta fase di sedimentazione (9).
  10. 10. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta miscela primaria (8), a seguito di detta fase di sedimentazione (9), comprende almeno una frazione liquida (19) e almeno una frazione solida (20), detta fase di filtraggio (10) essendo atta a separare quest’ultima da detta frazione liquida (19).
  11. 11. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende almeno una fase di congelamento di detto campione di latte materno (2), detta fase di congelamento essendo successiva a detta fase di fornitura (1).
  12. 12. Procedimento secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta fase di trasferimento (15) comprende una fase di asciugatura (18) di detta miscela finale (14) in detto elemento di formatura (16), detta fase di asciugatura (18) presenta un tempo operativo superiore a 18 ore.
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