CH702044B1 - Cotile universale per protesi d'anca. - Google Patents

Abstract

È descritto un cotile modulare per protesi d’anca (1) comprendete uno o più appendici (2) per il suo fissaggio nella cavità ossea acetabolare, detto cotile (1) presenta una pluralità di fori passanti (4) ricavati nel suo corpo sostanzialmente semi-sferico, detto fori hanno tra loro differenti inclinazioni (α, β) rispetto all’equatore (E).

Description

[0001] La presente invenzione riguarda il campo della chirurgia ortopedica e, più in particolare, il settore tecnologico relativo ai dispositivi che compongono una protesi d’anca.

[0002] Oggigiorno è sempre più frequente la necessità di applicare una protesi all’anca sia per l’aumento dell’età media di vita che inevitabilmente è collegata alla comparsa di patologie degenerative articolari quali l’artrosi, sia per la tendenza a protesizzare pazienti sempre più giovani.

[0003] Più specificatamente, oggetto dell’invenzione è un cotile di tipo universale, per protesi d’anca, migliorato rispetto ai cotili relativi allo Stato della Tecnica, come descritto nel preambolo della rivendicazione 1, così come una utilizzazione della stessa per realizzare protesi d’anca come descritto nella rivendicazione 5. Le Rivendicazioni dipendenti 2–4 rappresentano ulteriori vantaggiose forme esecutive dell’invenzione.

[0004] Il cotile fa parte della protesi d’anca ed è un incavo, dalla caratteristica forma a «scodella» nel quale ruota la testa dello stelo, altra parte della protesi, il quale è inserito nel femore del paziente. Il cotile viene alloggiato nell’acetabolo del bacino del paziente ed assieme allo stelo ed alla sua testa forma la protesi dell’anca.

[0005] Oggigiorno esistono molteplici design/forme geometriche di cotile, i quali permettono di coprire i bisogni dei pazienti a secondo delle condizioni fisiologiche interne all’acetabolo del paziente.

[0006] Nel caso si presenti una struttura interna non degradata dell’acetabolo il design tipico del cotile prevede un sovradimensionamento dello stesso, rispetto alle dimensioni dell’alloggiamento all’interno dell’acetabolo, il risultato è un accoppiamento di tipo «press-fit» tra cotile e detto alloggiamento.

[0007] Come è noto agli specialisti del ramo il fissaggio tramite un fittone viene effettuato solo nei casi in cui la superficie interna dell’acetabolo è degradata e non può garantire una saldatura efficace fra l’osso e la superficie esterna del cotile. Il fittone non è altro che un’appendice di cui il cotile è provvisto, il quale viene inserito nell’osso iliaco per fissare il cotile impedendogli così di muoversi rispetto all’acetabolo: il fittone permette l’ancoraggio del cotile all’acetabolo. In questo caso l’esperto del ramo, il chirurgo ortopedico, usa il termine di «cotile di revisione». Il fittone è fissato a pressione, o tramite mezzi di collegamento equivalenti, sul cotile in un accoppiamento stabile, esiste inoltre la possibilità che il fittone sia integrato nel cotile.

[0008] La stabilità dell’impianto è incentrata sugli accoppiamenti cotile-appendice e appendice-strattura ossea del paziente. La fissazione dell’appendice all’osso viene generata dalla penetrazione, sotto spinta di una forza, di una estremità del fittone in una cavità sostanzialmente complementare ricavata nell’osso.

[0009] Scopo della presente invenzione è la progettazione di un cotile che sia atto ad essere utilizzato per qualsiasi situazione fisiologica di acetabolo che viene riscontrata nel paziente, ossia un cotile di tipo modulare che si adatti a molteplici configurazioni/strategie di fissaggio.

[0010] Ulteriore scopo dell’invenzione è la progettazione di un cotile comprendente una fissazione meccanicamente più stabile rispetto alle soluzioni attualmente conosciute.

[0011] In effetti, il cotile con appendice, in particolare fittone, di tipo conosciuto presenta inconvenienti di un non facile inserimento dell’appendice nella regione acetabolare; nei casi di protesizzazione ciascun paziente presenta una fisologia dell’acetabolo differente; i cotili di revisione attuali non sono di tipo universale, ma coprono un ambito di fissazione specifico, come descritto in GB 2 366 733 di Corin. Questa particolarità combinata con una struttura interna degradata rende il lavoro del chirurgo ortopedico difficile in quanto per la buona riuscita dell’operazione di implementazione della protesi è auspicabile che la fissazione riesca con il minor numero di azioni (sull’osso) possibile, senza dunque dover ricorrere a correttivi causati ad esempio da un pessimo contatto cotile-osso al fine di non rovinare materiale osseo sano.

[0012] Il cotile, oggetto dell’invenzione, prevede, al fine di facilitare detto inserimento, la presenza di una pluralità di fori passanti, ricavati nel corpo semi-sferico del cotile, aventi molteplici inclinazioni rispetto all’equatore (v. paralleli), tramite i quali, a secondo delle condizioni fisiologiche interne all’acetabolo, possono venir collegati: <tb>a)<sep>uno stelo iliaco 2: per stelo iliaco 2 si intende un appendice atto a collocarsi in una cavità dell’osso iliaco; <tb>b)<sep>uno stelo iliaco 2 ed almeno un fittone 2a: per fittone si intende un’appendice di dimensione (v. sezione) minore dello stelo iliaco 2 che viene introdotto dall’interno del cotile per poi penetrare (e fissarsi) nell’osso; quest’ultimo elemento (il fittone 2a), in una configurazione che prevede il suo utilizzo assieme allo stelo iliaco 2, ha una funzione di ancoraggio supplementare; <tb>c)<sep>uno o più fittoni 2a (sempre di sezione minore rispetto ad uno stelo iliaco 2 come menzionato sopra), tutti introdotti nell’osso tramite i fori 4 di cui il corpo cotile 1a è munito alloggiati (dopo essere penetrati in detti fori 4) nella cava acetabolare.

[0013] Lo stelo iliaco 2, elemento dell’invenzione, viene fissato al cotile, in particolare al corpo sostanzialmente semi-sferico del cotile 1a, per mezzo di una vite V o di qualsiasi altro mezzo di fissazione equivalente. In una forma esecutiva lo stelo iliaco 2 presenta ad una estremità una filettatura (femmina) 3 atta ad alloggiare una vite V. La vite V è il mezzo di collegamenti tra appendice e corpo cotile 1a.

[0014] Il fittone 2a, anch’esso elemento dell’invenzione, e caratterizzato da una sezione minore rispetto allo stelo iliaco 2, viene fissato al corpo cotile 1a attraverso un tappo di fissaggio V1 del fittone.

[0015] Il vantaggio principale dell’invenzione è rappresentato dalla modularità del cotile data dai molteplici fori presenti sui paralleli del corpo semi-sferico (del cotile) permettendo così al chirurgo ortopedico di avere un’ampia scelta di configurazioni geometriche possibili per fissare l’appendice, in particolare lo steso iliaco, in modo tale da garantire un buon contatto della superficie esterna del cotile sulla zona ossea, cava (v. acetabolo) del paziente.

[0016] L’oggetto dell’invenzione è pertanto costituito da un cotile universale, chiamato anche modulare per via delle ragioni menzionate nel paragrafo precedente, per protesi d’anca come descritto nell’allegata rivendicazione 1.

[0017] Verrà ora eseguita una descrizione particolareggiata di una forma di realizzazione preferita dell’invenzione data solo a titolo esemplificativo, ma non limitativo, in quanto varianti tecniche o costruttive potranno sempre essere apportate senza uscire dall’ambito della presente invenzione.

[0018] Nella fig. 1 si scorgono due appendici 2 e 2a in vista laterale: uno stelo iliaco 2 munito di filettatura ad una sua estremità che serve per il bloccaggio del cotile ed un fittone 2a dove la filettatura serve unicamente per l’estrazione in quanto il bloccaggio è fatto con un apposito tappo V1.

[0019] Nella fig. 2 è rappresentato l’impianto oggetto dell’invenzione, in una sua forma esecutiva e nella sua completezza, in vista laterale e in sezione, applicato all’interno dell’acetabolo. Nella detta illustrazione grafica si può notare che l’impianto è fissato tramite due appendici: uno stelo iliaco 2 ed un fittone 2a di supporto. Come si può vedere le estremità degli appendici 2 e 2a (stelo iliaco e fittone) sono fissati all’interno dell’osso del paziente in una apposita cavità. Il corpo cotile 1a è sostanzialmente semi-sferico, ed è munito di fori passanti 4 che hanno differenti inclinazioni rispetto all’equatore E.

[0020] La fig. 3 mostra il corpo 1a semi-sferico del cotile visto dall’alto in cui si scorgono i fori passanti che sono posizionati su differenti inclinazioni rispetto all’equatore E (v. paralleli).

[0021] L’oggetto dell’invenzione, il cotile per protesi d’anca, comprende un corpo di forma sostanzialmente semi-sferica 1a, ed un’appendice 2, atta a fissare la protesi all’interno del bacino, in particolare fissandosi all’osso iliaco o ad altre regioni ossee circostanti o ad entrambi, in modo tale da impedire un qualsivoglia movimento del cotile rispetto all’acetabolo.

[0022] Il cotile 1 è munito di una pluralità di fori passanti 4, ricavati nel corpo sostanzialmente semi-sferico 1a dello stesso, i quali hanno la particolarità di avere assi convergenti sul centro del corpo-cotile C. Inoltre detti fori hanno tra loro differenti inclinazioni (v. paralleli) rispetto all’equatore del cotile, in particolare dette inclinazioni variano in un intervallo che parte da ca. 30° per arrivare a 70°. La pluralità di fori permette una scelta al chirurgo ortopedico, tra le molteplici, possibili configurazioni cotile-appendice-acetabolo, adattandosi così alle specifiche condizioni morfologiche (dell’acetabolo) del paziente. Il fatto che i summenzionati assi coincidano permette di una fissazione ottimale fissazione cotile-fittone.

[0023] L’appendice, come già accennato, è sostanzialmente di due tipi: Uno stelo iliaco munito di una estremità di forma conica o cilindrica atta ad essere introdotta nell’osso iliaco al fine di ancorare il cotile a detto osso, la restante estremità è in contatto con la superficie esterna del corpo cotile 1a e presenta una filettatura femmina 3, o un dispositivo di fissazione equivalente, avente 1 ́ asse che coincide con l’asse di un foro passante 4. Tramite un mezzo di fissazione, in particolare una vite V, lo stelo è collegato in modo stabile al corpo del cotile 1a. Nella procedura di implementazione della protesi il chirurgo ortopedico fissa in primo luogo lo stelo 2 nell’apposita cavità preparata nell’osso iliaco ed in un secondo tempo introduce il cotile nella cavità acetabolare fissandolo in seguito allo stelo per mezzo di una vite V, o un elemento equivalente qualsiasi. L’estremità dello stelo verso il corpo del cotile poggia sullo stesso in coincidenza con un foro passante 4, in particolare l’asse dello stelo coincide con l’asse del foro passante 4. Un fittone, di sezione minore dello stelo iliaco, munito di un’estremità conica o cilindrica atta ad essere introdotta nella regione ossea acetabolare. Detto fittone ha una sezione tale da permettere il passaggio della quasi totalità della sua lunghezza all’interno dei fori passanti 4, il suo mantello esterno è munito di un fine corsa di forma tale, ad esempio una spalla S, da bloccare il movimento assiale del fittone rispetto al corpo-cotile una volta lo stesso introdotto nel foro. Tramite mezzi di fissazione, in particolare un tappo filettato V1, il fittone viene bloccato/fissato al corpo semi-sferico del cotile in modo stabile. Le dimensioni geometriche minori (v. sezione) del fittone rispetto allo stelo iliaco sono dovute alla diversa funzionalità dei due appendici.

[0024] I due tipi appendici summenzionati possono venir utilizzati in modo separato o complementare. Gli assi dei fori 4 utilizzati per la fissazione e gli assi degli appendici usati, sia stelo, sia fittone, coincidono permettendo così un collegamento meccanico ottimale.

[0025] II fatto che i summenzionati che gli assi coincidano permette di una fissazione ottimale fissazione cotile-fittone.

Claims (4)

1. Cotile per protesi d’anca (1) comprendente un corpo sostanzialmente semi-sferico (1a) avente un centro (C) e munito di una pluralità di fori passanti (4) con assi convergenti su detto centro (C) detti fori (4) hanno tra loro differenti inclinazioni (α, β) rispetto all’equatore (E) del corpo (1a), inoltre detto cotile comprende almeno un appendice (2, 2a) per il fissaggio della protesi all’osso, caratterizzato dal fatto che l’appendice è accoppiato al corpo (1a) tramite mezzi di fissazione (V, V1) inoltre l’asse del foro (4) coincide con l’asse del corrispondente appendice (2).

2. Cotile per protesi d’anca (1) secondo la rivendicazione 1, in cui l’appendice (2) è munito di una filettatura all’interno di una sua estremità, detto appendice ha un contorno esterno ed una sezione tale da appoggiare detta estremità sulla superficie esterna del cotile, detto appendice (2) viene fissato con una spina-vite (V) la quale utilizza la filettatura (3) esistente all’interno dell’appendice 2.

3. Cotile per protesi d’anca (1) secondo la rivendicazione 1, in cui l’appendice che dall’interno del corpo cotile (1a) attraversa il foro è atto a penetrare nell’osso e ad essere fissato al corpo (1a) per mezzo di un tappo filettato (V1).

4. Cotile per protesi d’anca (1) secondo la rivendicazione 1, in cui il cotile comprende due appendici (2, 2a) utilizzate per assicurare un ancoraggio del cotile all’osso.