CH623262A5 - - Google Patents

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CH623262A5
CH623262A5 CH899177A CH899177A CH623262A5 CH 623262 A5 CH623262 A5 CH 623262A5 CH 899177 A CH899177 A CH 899177A CH 899177 A CH899177 A CH 899177A CH 623262 A5 CH623262 A5 CH 623262A5
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CH
Switzerland
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signal
grinding wheel
piece
diameter
measurement
Prior art date
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CH899177A
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English (en)
Inventor
Loris Giardino
Vittorio Giardino
Original Assignee
Loris Giardino
Vittorio Giardino
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Application filed by Loris Giardino, Vittorio Giardino filed Critical Loris Giardino
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B23MACHINE TOOLS; METAL-WORKING NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
    • B23QDETAILS, COMPONENTS, OR ACCESSORIES FOR MACHINE TOOLS, e.g. ARRANGEMENTS FOR COPYING OR CONTROLLING; MACHINE TOOLS IN GENERAL CHARACTERISED BY THE CONSTRUCTION OF PARTICULAR DETAILS OR COMPONENTS; COMBINATIONS OR ASSOCIATIONS OF METAL-WORKING MACHINES, NOT DIRECTED TO A PARTICULAR RESULT
    • B23Q15/00Automatic control or regulation of feed movement, cutting velocity or position of tool or work
    • B23Q15/007Automatic control or regulation of feed movement, cutting velocity or position of tool or work while the tool acts upon the workpiece
    • B23Q15/013Control or regulation of feed movement
    • B23Q15/02Control or regulation of feed movement according to the instantaneous size and the required size of the workpiece acted upon
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B23MACHINE TOOLS; METAL-WORKING NOT OTHERWISE PROVIDED FOR
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
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    • B24BMACHINES, DEVICES, OR PROCESSES FOR GRINDING OR POLISHING; DRESSING OR CONDITIONING OF ABRADING SURFACES; FEEDING OF GRINDING, POLISHING, OR LAPPING AGENTS
    • B24B49/00Measuring or gauging equipment for controlling the feed movement of the grinding tool or work; Arrangements of indicating or measuring equipment, e.g. for indicating the start of the grinding operation
    • B24B49/02Measuring or gauging equipment for controlling the feed movement of the grinding tool or work; Arrangements of indicating or measuring equipment, e.g. for indicating the start of the grinding operation according to the instantaneous size and required size of the workpiece acted upon, the measuring or gauging being continuous or intermittent
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Landscapes

  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Constituent Portions Of Griding Lathes, Driving, Sensing And Control (AREA)
  • Grinding Of Cylindrical And Plane Surfaces (AREA)
  • Grinding-Machine Dressing And Accessory Apparatuses (AREA)

Description

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RIVENDICAZIONI
1. Dispositivo elettronico di controllo per macchina rettificatrice per interni, caratterizzato per il fatto di comprendere: un misuratore del diametro del foro interessante un pezzo (1); un misuratore degli spostamenti della mola (2) considerati secondo l'asse di avanzamento di quest'ultima e riferiti alla posizione di diamantatura; mezzi, asserviti a detto misuratore del diametro del foro, destinati a fornire la misura (12) degli spostamenti, da pezzo a pezzo, dell'asse di rotazione del pezzo conseguenti alle variazioni del diametro esterno di quest'ultimo; mezzi per ricavare dalla misura (13) degli spostamenti della mola (2) e dalla misura (12) degli spostamenti dell'asse di rotazione del pezzo (1) la misura (17) della posizione della mola rispetto al pezzo (1) considerata secondo l'asse degli avanzamenti della mola stessa; e mezzi utilizzanti la misura
( 17) della posizione della mola rispetto al pezzo e la misura (9) del diametro del foro per la conduzione del ciclo di lavoro.
2. Dispositivo di controllo secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che il misuratore del diametro del foro comprende due trasduttori lineari simmetrici (5, 6) atti a fornire altrettanti segnali (7,8) individuanti corrispondentemente le posizioni dei due estremi del diametro del foro.
3. Dispositivo di controllo secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato per il fatto che i mezzi destinati a fornire la misura ( 12) degli spostamenti, da pezzo a pezzo, dell'asse di rotazione del pezzo conseguenti alle variazioni del diametro esterno di quest'ultimo comprendono: un invertitore analogico (10) destinato a cambiare il segno del segnale (8) fornito dal primo strasduttore lineare (6), e un sommatore analogico (11), al cui ingresso confluisce il segnale (7) fornito dal secondo trasduttore (5) nonché l'uscita di detto invertitore analogico ( 10), destinato a fornire in uscita la misura ( 12) degli spostamenti dell'asse di rotazione del pezzo.
4. Dispositivo di controllo secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che i mezzi per ricavare la misura (17) della posizione della mola rispetto al pezzo comprendono un secondo sommatore analogico (16) che somma tra loro la misura ( 13) degli spostamenti della mola (2), la misura ( 12) degli spostamenti dell'asse di rotazione del pezzo ( 1) e un segnale ( 15) regolabile e memorizzabile fornito da un circuito ( 14); e per il fatto che i mezzi per la conduzione del ciclo di lavoro comprendono un primo comparatore analogico (18) che confronta il segnale (17) in uscita dal detto secondo sommatore ( 16) con un primo valore prefissato (19) per emettere, quando questo segnale (17) è superiore al valore prefissato (19), un segnale (21) di arresto dell'avanzamento della mola; un primo gruppo logico (20) destinato, al verificarsi di prefissate condizioni, ad abilitare l'uscita del primo comparatore
( 18) ; un temporizzatore (22) attivato da detto segnale di arresto (21); un secondo comparatore analogico (23) che confronta tra loro la misura (9) del diametro del foro e la misura (17) della posizione della mola rispetto al pezzo per comandare detto circuito (14) affinché questi regoli il suo segnale d'uscita ( 15) in modo da rendere, alla disattivazione del temporizzatore (22), il segnale (17) di misura della posizione della mola rispetto al pezzo uguale al segnale (9) di misura del diametro del foro; un secondo invertitore analogico (34) destinato a cambiare il segno del segnale (9) in uscita dal misuratore del foro; un terzo sommatore analogico (33) che fornisce in uscita un segnale (32) derivante dalla somma del segnale (17) di misura della posizione della mola rispetto al pezzo e del segnale in uscita dal secondo invertitore analogico (34); un terzo comparatore (36) che confronta il segnale (32) in uscita dal terzo sommatore (33) con un secondo valore prefissato (37) e provoca, mediante il segnale (35) da esso fornito, il passaggio irreversibile dalla massima velocità di avanzamento della mola (2) ad una velocità inferiore; un quarto comparatore (39) che confronta il segnale (32) in uscita dal terzo sommatore (33)
con un terzo valore prefissato (40) e regola, mediante il segnale (38) fornito in uscita, l'avanzamento della mola (2) in modo da mantenere praticamente uguali il valore del segnale (32) in uscita dal terzo sommatore (33) e il terzo valore prefissato (40); un quinto comparatore (42) che confronta il segnale (9) di misura del diametro del foro con un quarto valore prefissato (43) e provoca, mediante il segnale (41) fornito in uscita, il passaggio irreversibile della mola dalla fase di sgrossatura alla fase di finitura; e un sesto comparatore (45) che confronta il segnale (17) in uscita dal secondo sommatore (16) con un quinto valore prefissato (46) e determina, mediante il livello del segnale in uscita (44), la direzione del moto di avanzamento della mola (2) nonché, con il cambiamento del livello di detto segnale (44), l'arresto finale irreversibile di tale moto di avanzamento.
5. Dispositivo di controllo secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzato perii fatto che il circuito (14) che fornisce il segnale (15) regolabile e memorizzabile comprende: un orologio (24); un secondo gruppo logico (25) collegato con l'orologio (24), con l'uscita del temporizzatore (22) e con la uscita del secondo comparatore analogico (23) che è pure collegata con l'ingresso del primo gruppo logico (20); un contatore bidirezionale (26) il cui ingresso di comando della direzione di conteggio è assoggettata all'uscita del secondo comparatore (23) mentre l'ingresso di conteggio (27) comunica con il secondo gruppo logico (25); e un convertitore digitale-analogico (30) dello stato del contatore bidirezionale (26), la cui uscita produce il segnale (15) regolabile e memorizzabile; detto secondo gruppo logico (25) essendo previsto sia per predisporre la direzione del conteggio secondo il livello di uscita del segnale (28) fornito dal secondo comparatore analogico (23), sia per attivare il conteggio in sincronia con la disattivazione del temporizzatore (22), sia per arrestare tale conteggio quando il segnale (28) in uscita dal secondo comparatore analogico (23) cambia di livello.
Come è noto, in una macchina rettificatrice la mola viene ciclicamente ravvivata nel taglio e ripristinata nella forma mediante l'operazione detta diamantatura; sono la posizione del diamante ed i movimenti del gruppo porta-mola che determinano rispetto alla macchina la posizione della superficie attiva della mola scarica.
La superficie in lavorazione è identificata dal suo asse di rotazione e dal diametro, e durante il lavoro risulta tangente alla superficie attiva della mola; la posizione di quest'ultima differisce però da quella che competerebbe alla mola scarica, per la presenza di sensibili deformazioni elastiche che si accompagnano alla spinta della mola sul pezzo, indicate comunemente se pure impropriamente come «flessione di prolunga» (questa ne costituisce in realtà solo una parte).
Con i metodi basati sul controllo della mola («size-matic») la calibratura del foro è affidata alla ripetibilità dei seguenti elementi: a) posizione relativa tra diamante e pezzo; b) spostamenti del gruppo porta-mola; c) flessione finale di prolunga; d) consumo di mola tra l'ultima diamantatura ed il fine lavoro.
Il punto a) per la presenza di derive lente dovute ad usure e movimenti termici, richiede il periodico controllo dei pezzi con eventuali correzioni, mentre nel caso in cui il pezzo sia piazzato su pattini rende addirittura inapplicabile il metodo in quanto ogni differenza sul diametro esterno si ripercuoterebbe direttamente sul diametro del foro. Il punto b) nelle macchine ben costruite si può ritenere soddisfato; il punto c) richiede flessioni finali tanto piccole da poterne trascurare le variazioni, e quindi tempi di spegnifiamma molto lunghi; il punto d) impone la diamantatura prima della finitura.
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Con i metodi basati sul controllo del pezzo («gage-matic») si elimina l'azione diretta dei citati elementi sulla calibratura del foro senza tuttavia poter impedire un'influenza indiretta. Infatti con questi metodi non è possibile controllare la flessione finale di prolunga, e poiché tale flessione comporta un di-sassamento della mola che produce una conicità nel foro (particolarmente nei fori corti eseguiti di forma o con piccola oscillazione) ne segue che le variazioni della flessione finale di prolunga influenzano indirettamente la calibratura del foro attraverso alterazioni di forma. Le variazioni della flessione finale di prolunga producono inoltre differenze nel grado di finitura delle superfici lavorate.
Entrambi i metodi ora citati non forniscono poi alcun elemento utile per una buona utilizzazione del tempo di lavoro.
Scopo della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo elettronico di controllo per macchina rettificatrice per interni il quale sia strutturato per utilizzare le misure del diametro del foro, della posizione del pezzo e della mola rispetto a riferimenti prefissati in modo da sfruttare tali misure, o direttamente o in una loro combinazione, in modo da comandare gli organi operativi dell'associata macchina rettificatrice per interni al fine di ottenere una rettificatura ottimale.
Il suindicato scopo viene ottenuto mediante la presente invenzione la quale considera un dispositivo elettronico di controllo per macchina rettificatrice per interni, caratterizzato per il fatto di comprendere: un misuratore del diametro del foro interessante un pezzo; un misuratore degli spostamenti della mola considerati secondo l'asse di avanzamento di quest'ultima e riferiti alla posizione di diamantatura; mezzi, asserviti a detto misuratore del diametro del foro, destinati a fornire la misura degli spostamenti, da pezzo a pezzo, dell'asse di rotazione del pezzo conseguenti alle variazioni del diametro esterno di quest'ultimo; mezzi per ricavare dalla misura degli spostamenti della mola e dalla misura degli spostamenti dell'asse di rotazione del pezzo la misura della posizione della mola rispetto al pezzo considerata secondo l'asse degli avanzamenti della mola stessa; e mezzi utilizzanti la misura della posizione della mola rispetto al pezzo e la misura del diametro del foro per la conduzione del ciclo di lavoro.
Il misuratore del diametro del foro è di tipo elettronico e nel caso delle macchine rettificatrici del tipo a pattini il citato misuratore del diametro del foro comprende due trasduttori lineari simmetrici atti a fornire altrettanti segnali individuanti corrispondentemente le posizioni dei due estremi del citato diametro del foro.
In una preferita forma di realizzazione il misuratore degli spostamenti della mola considerati secondo l'asse degli spostamenti di quest'ultima e riferiti alla posizione di diamantatura, è tale da fornire dei segnali die risultino o siano resi uguali a zero simultaneamente ad ogni diamantatura della mola.
Ad esempio nelle macchine con avanzamento a camma, dove il consumo di mola è compensato con altri organi meccanici e quindi la camma ad ogni ciclo ritorna in diamantatura nella stessa posizione, è sufficiente un potenziometro solidale con la camma per fornire un segnale con i requisiti richiesti.
Per togliere in seguito ogni ambiguità ai segni delle misure considerate, stabiliamo che la misura del diametro del foro sia negativa per diametri inferiori al valore nominale, e che la misura degli spostamenti della mola sia crescente per spostamenti che avvicinano la mola al pezzo. Quando ciò non fosse, si procederà ad un opportuno cambiamento di segno mediante un invertitore analogico.
Consideriamo ora un segnale che misuri gli spostamenti della mola ma sia riferito, anziché alla posizione di diamantatura, alla posizione in cui la mola sfiorerebbe un foro finito (portato cioè a quel diametro che è indicato come zero dal relativo misuratore). Chiameremo questo segnale misura della posizione della mola riferita al pezzo. Quando la mola sia portata a sfiorare un foro dì diametro diverso, il detto segnale se dotato di sensibilità doppia di quella del misuratore del diametro, e sempre ché il pezzo abbia lo stesso asse di rotazione, assume un valore uguale a quello indicato dal misuratore del diametro.
La riserva relativa all'asse di rotazione può essere tolta quando si possa valutare (come sarà in seguito esposto) la misura degli spostamenti da pezzo a pezzo di detto asse, considerata secondo la direzione degli avanzamenti e crescente per spostamenti che allontanino l'asse stesso dal diamante.
In una preferita forma di realizzazione la misura della posizione della mola rispetto al pezzo considerata secondo l'asse degli avanzamenti è ottenuta come uscita di un sommatore analogico che esegue la somma del segnale fornito dal misuratore degli spostamenti della mola (riferiti alla posizione di diamantatura e con sensibilità doppia rispetto a quella della misura del diametro del foro), di un segnale che misura, sempre con sensibilità doppia, gli spostamenti dell'asse di rotazione del pezzo (quando naturalmente tali spostamenti si verificano, cioè tipicamente quanto il piazzamento del pezzo è su pattini), e di un ulteriore segnale, che chiameremo segnale di adeguamento, tale da rendere la somma complessiva uguale alla misura del diametro del foro quando la mola sfiora il pezzo.
Poiché nella posizione di diamantatura il segnale fornito dal misuratore degli spostamenti della mola è zero, gli altri due termini sommati tra loro rappresentano la distanza tra il diamante e il pezzo (considerato quest'ultimo nel punto di tangenza con la mola a lavoro finito) cioè appunto quel parametro la cui determinazione abbiamo indicato come fondamentale nel dispositivo in oggetto.
La valutazione del primo di questi due termini, cioè dello spostamento dell'asse di rotazione del pezzo, deve essere compiuta pezzo per pezzo e si vale della particolare caratteristica a suo tempo richiesta per il misuratore del diametro del foro da impiegare nelle macchine a pattini.
Le caratteristiche del presente dispositivo sono evidenziate nel seguito con riferimento agli allegati disegni in cui:
la fig. 1 illustra uno schema esemplificativo di un pezzo montato sui pattini di una macchina rettificatrice per interni e dell'associata mola e del misuratore del diametro del foro interessante lo stesso pezzo;
la fig. 2 illustra un possibile schema a blocchi dei mezzi destinati alla misura degli spostamenti dell'asse di rotazione del pezzo nonché dei mezzi destinati a fornire la misura della posizione della mola rispetto al pezzo;
la fig. 3 illustra un possibile schema a blocchi di un circuito destinato a fornire un segnale regolabile e memorizzabile;
la fig. 4 illustra un possibile schema a blocchi di parte dei mezzi utilizzati per la conduzione del ciclo di lavoro.
Ci riferiamo alla fig. 1 che rappresenta il pezzo I, la mola 2, i pattini portar pezzo 3 e 4 disposti come d'uso a 90°, e i tastatori 5 e 6 del misuratore disposti agli estremi di un diametro verticale del foro; essendo i trasduttori simmetrici rispetto ad un piano orizzontale è evidente che la somma dei segnali separatamente forniti corrisponde alla misura del diametro riferita alla quota nominale sulla quale è stato eseguito l'azzera^ mento iniziale, e questo è quanto il misuratore normalmente fornisce.
Il dispositivo in oggetto, oltre ad utilizzare la normale misura del diametro, si vale di un invertitore analogico per cambiare il segno del segnale del trasduttore inferiore, e di un sommatore analogico per aggiungere al segnale invertito quello del trasduttore superiore, ottenendo così la differenza tra i segnali; tale differenza si mantiene costante durante la lavorar zione ed indica evidentemente il doppio dello spostamento verticale dell'asse di rotazione dovuto a variazione del diametro estemo, rispetto ad una quota fissata con l'azzeramento ini5
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ziale in una posizione entro certi limiti casuale (senza che questa casualità peraltro influisca in alcun modo sulla utilizzabilità del segnale). Data la posizione dei pattini, è ovvio che lo spostamento che ci occorre conoscere, cioè quello secondo l'asse degli avanzamenti, è uguale a quello verticale misurato, il quale ha sensibilità doppia e cresce col diametro esterno,
cioè con l'allontanamento dell'assedi rotazione dal diamante, come richiesto.
La seconda componente della distanza diamante-pezzo,
cioè il segnale di adeguamento, oltre alla determinazione iniziale, richiede solo periodici controlli e aggiornamenti, essendo soggetto a variazioni tipicamente lente (vedi quanto detto inizialmente a proposito del punto a) relativo ai metodi «size-matic»).
Sia per la determinazione iniziale che per i successivi periodici aggiornamenti, il dispositivo in oggetto prevede che la mola venga portata a lavorare il foro, e poi opportunamente arrestata per un tempo di spegnifiamma abbastanza lungo da assicurare il pratico annullamento della flessione di prolunga; il segnale di adeguamento è fornito da un circuito idoneo a produrre un segnale regolabile e memorizzabile, die allo scadere del tempo di spegnifiamma, con l'ausilio di un dispositivo che confronta la misura della posizione della mola riferita al pezzo con la misura del diametro del foro, rende quella uguale a questa modificando opportunamente l'uscita, e mantenendola poi inalterata sino alla successiva regolazione.
Nello schema a blocchi della fig. 2 è sintetizzato quanto sin qui esposto.
I segnali 7 e 8 dei trasduttori lineari simmetrici che fanno parte del misuratore del diametro, oltre a confluire all'interno del misuratore in un sommatore la cui uscita 9 è la misura del diametro del foro, fanno capo, il segnale 7 direttamente e il segnale 8 attraverso l'invertitore analogico 10, al sommatore analogico 11 la cui uscita 12 è la misura dello spostamento dell'asse di rotazione del pezzo. Il segnale 13 è quello fornito dal misuratore degli spostamenti della mola riferiti alla posizione di diamantatura.
Con 14 è indicato il circuito idoneo a fornire un segnale regolabile e memorizzabile, e con 15 il segnale fornito (segnale di adeguamento). I segnali 12 (quando presente), 13 e 15 pervengono al sommatore analogico 16 da cui esce il segnale 17, misura della posizione della mola riferita al pezzo. Il comparar tore analogico 18 confronta il segnale 17 con un opportuno valore prefissato 19, e quando quello oltrepassa questo, col consenso del gruppo logico 20 che avverte il verificarsi di opportune condizioni prefissate, il segnale 21 comanda l'arresto dell'avanzamento della mola, e contemporaneamente fa partire il temporizzatore 22 regolato su un tempo sufficiente al pratico annullamento della flessione di prolunga. Il dispositivo 23 confronta il segnale 17 col segnale 9, e fornisce un'indicazione di tale confronto; basandosi su tale indicazione, allo scadere del tempo di spegnifiamma segnalato dal temporizzatore
22 il circuito 14 provvede a regolare il segnale 15 così da rendere il segnale 17 uguale al segnale 9, e mantiene poi inalterato il segnale 15 sino alla successiva regolazione.
Una realizzazione particolarmente semplice dello schema indicato nella fig. 2 si ha quando il gruppo logico 20 è un semplice interruttore con cui l'operatore inserisce quando lo ritiene opportuno il comando di arresto dell'avanzamento della mola da parte del comparatore 18; il dispositivo di confronto
23 è uno strumento con indicazione dello zero; il temporizzatore 22 dà un'indicazione visibile dello scadere del tempo; e il circuito 14 è costituito da un potenziometro azionato manualmente dall'operatore, che con tale azionamento allo scadere del tempo azzera l'indicazione dello strumento.
La realizzazione preferita è ovviamente del tutto automatica. Il gruppo logico 20 può essere comandato da un contatore dei pezzi lavorati, così da operare ogni determinato numero di pezzi, oppure può intervenire ad ogni cambio di mola, o con quale altro criterio ciclico si ritenga più opportuno.
Il circuito 14 si compone (vedi fig. 3) del clock 24 che mediante il gruppo logico 25 comunica con l'ingresso di conteggio 5 27 del contatore bidirezionale 26. Nello stesso contatore l'ingresso di comando della direzione di conteggio è azionato dall'uscita 28 del dispositivo di confronto 23, qui costituito da un comparatore analogico; lo stesso segnale 28 entra nel gruppo logico 25, dove confluisce anche l'uscita 29 del temporizzatore io 22. Infine il convertitore digitale-analogico 30 converte il numero del contatore nel segnale di adeguamento 15.
Il modo di operare è il seguente: l'uscita 29 del temporizzatore 22, allo scadere del tempo, abilita il gruppo logico 25 a dare inizio al conteggio, avendo il livello del segnale 28, che i5 dipende dall'essere il segnale 17 maggiore o minore del segnale 9, predisposto la direzione del conteggio in senso tale da far tendere il segnale 17 al valore del segnale 9; il cambiamento di livello dello stesso segnale 28 provoca poi nel gruppo logico 25 l'arresto del conteggio.
20 Altre realizzazioni sono tecnicamente possibili, ma è chiaro che sinché restano nell'ambito della disposizione indicata nella fig. 2 integrata dalla presente descrizione costituiscono solo delle varianti di un medesimo concetto operativo.
Con la realizzazione di cui alla fig. 3 anche la determina-25 zione iniziale del segnale di adeguamento può svolgersi in modo automatico, comportando una semplice successione di procedimenti tutti uguali al procedimento base.
Il circuito 14 viene inizialmente disposto in modo che il segnale 15 corrisponda ad una distanza diamante-pezzo certa-30 mente inferiore a quella reale (in pratica si dispone il dispositivo 14 all'estremo del campo di regolazione che più avvicina allo zero il segnale 17); si procede poi ad un primo avanzamento della mola, con che il segnale 17 si porterà al valore 19, ma la mola giungerà ad una posizione più arretrata di quella 35 che avrebbe raggiunto se il segnale di adeguamento avesse già il suo giusto valore; di conseguenza il segnale 9, cioè la misura del diametro, alla fine del tempo di spegnifiamma sarà più lontano dallo zero che non il segnale 17 (se la mola non è nep-pur giunta a toccare il pezzo, il segnale 9 sarà addirittura rimalo sto al valore iniziale) e la regolazione del segnale 15 avverrà nel senso di allontanare il segnale 17 dello zero. Procedendo con le stesse modalità ad un nuovo avanzamento, la mola si porterà quindi in posizione più avanzata, e il procedimento si ripererà tante volte quanto occorre perché il segnale 9 risulti, a « fine tempo spegnifiamma, non più lontano dallo zero del segnale 17: con quest'ultima correzione il segnale 15 avrà raggiunto il suo giusto valore.
L'indicazione della fine del procedimento è ricavabile dal segnale di confronto fornito dal dispositivo 23, che per la pri-so ma volta segnalerà a fine tempo spegnifiamma un segnale 17 non inferiore al segnale 9. Nella realizzazione di cui alle figg. 2 e 3 sarà il segnale 28 che pervenendo al gruppo logico 20 disattiverà il procedimento.
Il dispositivo in oggetto si propone ovviamente l'utilizza-55 zione dei segnali ottenuti, per la miglior conduzione del ciclo di lavoro. A tale scopo (vedi fig. 4) utilizza il segnale 9 (misura del diametro del foro), il segnale 17 (posizione della mola riferita al pezzo), ed un nuovo segnale 32 ottenuto dal sommatore analogico 33 che somma il segnale 17 e il segnale 9 cambiato 60 di segno per mezzo dell'invertitore analogico 34. Chiameremo il segnale 32 misura della flessione di prolunga. Infatti se trascuriamo in prima approssimazione il consumo di mola in lavoro, i valori positivi del segnale 32 corrispondono alla distanza fra la posizione della mola scarica e la posizione effettiva, 65 che è tangente al foro, cioè alla flessione di prolunga, mentre i valori negativi misurano la distanza tra la mola, ora effettivamente scarica, e la superficie del foro.
La liceità dell'approssimazione introdotta trascurando il
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consumo di mola potrà essere meglio valutata dopo la descrizione del ciclo di lavoro.
Il dispositivo in oggetto fornisce il segnale 35 in uscita dal comparatore analogico 36 che confronta il segnale 32 col valore prefissato 37: questo segnale è idoneo a comandare il passaggio (irreversibile) dalla massima velocità di avanzamento della mola ad una velocità inferiore, ponendo fine cioè alla fase di accostamento rapido della mola al pezzo; la scelta del valore 37 consente di attuare il comando con una distanza più o meno grande della mola dal pezzo (in relazione alle previste irregolarità del grezzo) o anche con una moderata carica di prolunga.
11 dispositivo in oggetto fornisce poi il segnale 38 in uscita dal comparatore analogico 39 che confronta il segnale 32 col valore prefissato (e positivo) 40: questo segnale è idoneo a regolare la velocità introdotta dal segnale 35 così da mantenere il segnale 32 intorno al valore 40, con modalità che dipendono dai dispositivi di avanzamento della macchina, al limite con una regolazione a «tutto o niente» che produce un avanzamento intermittente. Si ottiene così per tutta la fase di sgrossatura quella asportazione a spinta costante che assicura il minimo tempo di lavoro compatibile con le caratteristiche della mola.
Il dispositivo in oggetto fornisce anche il segnale 41 in uscita dal comparatore 42 che confronta il segnale 9 col valore prefissato 43: questo segnale è idoneo a mettere fine alla fase di sgrossatura lasciando per la finitura un sovrametallo veramente costante perché oltre ad avere costante il diametro misuratore presenta anche conicità costante, essendo costante la flessione di prolunga con cui è stato lavorato.
Dopo la sgrossatura avrà luogo o meno la diamantatura della mola, secondo il ciclo adottato.
Il dispositivo in oggetto fornisce infine il segnale 44 in uscita dal comparatore 45 che confronta il segnale 17 col valore prefissato positivo 46: questo segnale è idoneo col suo livello a stabilire la direzione dell'avanzamento, e col cambiamento di livello a provocare l'arresto finale dell'avanzamento stesso. Infatti nella fase di sgrossatura il lavoro a flessione di prolunga costante può aver portato la mola oltre la posizione finale, quindi se non c'è stata a fine sgrossatura la diamantatura e re-5 lativa retrocessione dell'avanzamento, è possibile che l'ultimo spostamento debba essere effettuato all'indietro.
Il raggiungimento veloce della posizione finale da parte della mola rende minimo il tempo di finitura, a parità di sovrametallo e di flessione finale di prolunga, mentre l'uso del 10 segnale 17 assicura che al momento del raggiungimento del diametro nominale la flessione sarà pari al valore prefissato 42, a meno del consumo di mola in lavoro a partire dall'ultima diamantatura.
Anche i segnali 35 (fine accostamento rapido) e 39 (massima flessione di prolunga) risentono del consumo di mola in lavoro, ma rispetto alle loro funzioni si possono ritenere del tutto trascurabili gli effetti che ne conseguono. Per quanto riguarda l'arresto dell'avanzamento finale valgono le seguenti considerazioni: sono di fatto influenti non i consumi di mola, ma le loro variazioni da pezzo a pezzo; quando le irregolarità dei grezzi, o il diametro di mola troppo diminuito, o altre cause sono tali da produrre apprezzabili variazioni del consumo di mola in lavoro, il fatto interessa anche la forma della mola, e quindi per evitare errori di forma nei fori finiti occorre prendere provvedimenti adeguati per ridurre tali variazioni (diamantatura dopo la sgrossatura, o minore utilizzazione della mola in diametro, o altro); è quindi da ritenere che già per altri motivi non imputabili ad esigenze del dispositivo in oggetto il ciclo di lavoro debba essere condotto in condizioni in cui siano trascurabili le variazioni del consumo di mola tra l'ultima diamantatura ed il fine lavoro.
Ovviamente il dispositivo in oggetto fornisce anche un segnale di fine lavoro, quando la misura del diametro del foro 35 raggiunge lo zero.
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1 foglio disegni
CH899177A 1976-10-01 1977-07-20 CH623262A5 (it)

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