II brevetto principale No. 579.164 riguarda una pinza per il ritegno ed il trasporto di fili di trama nel passo di ordito di telai di tessitura ad alimentazione continua della trama, del tipo destinato a prelevare il filo di trama della pinza portante a mezzo il passo di ordito per trasportarlo fuori da esso, comprendente una branca fissa portata da un supporto collegato ai mezzi di avanzamento della pinza stessa ed una branca mobile oscillante rispetto a quella fissa attorno ad un asse verticale, in un piano orizzontale parallelo a quello contenente detta branca fissa,
quest'ultima essendo provvista di una estremitä ad uncino estendentesi in un piano verticale con la parte interna superiore della quale coopera la estre mitä della branca mobile sotto l'azione di mezzi a molla di richiamo.
La pinza secondo detto brevetto e una pinza "traente" ossia una pinza destinata ad afferrare il filo di trama a circa meta del passo, sottraendolo ad una pinza "portante" compagna che ve lo ha trasportato, per trarlo fino all'estremitä del telaio opposta a quella di alimentazione.
Nelle forme di esecuzione descritte dal brevetto principale la cooperazione fra branca fissa e branca mobile avviene in corrispondenza della superficie superiore dell'estremitä della branca mobile e della superficie interna superiore della parte a uncino dclla branca fissa, dette superfici potendo avere svariate configurazioni geometriche di cui il brevetto principale illustra alcuni esempi e combinazioni adatte.
Si e ora trovato che risultati assai migliori vengono ottenuti attribuendo a dette superfici delle branche fissa e mobile una configurazione geometrica particolare, mediante la quale il modo di funzionare della pinza viene rivoluzionato con notevoli vantaggi pratici. II perfezionamento oggetto della presente invenzione consiste nel fatto che l'estremitä della branca mobile e la parte a uncino della branca fissa destinate a collaborare fra loro per il ritegno dei fili di trama sono conformate secondo superfici cooperanti ad elica di passo non costante.
I migliori risultati si possono ottenere realizzando le superfici cooperanti ad elica in modo tale che quando esse sono prossime al contatto la distanza reciproca e la inclinazione rispetto al piano orizzontale delle superfici stesse diminuiscono in direzione dell'estremita della pinza.
L'invenzione viene ora descritta in maggior dettaglio con riferimento ad alcune preferite forme di esecuzione esempli ficative illustrate nell'allegato disegno, nel quale: fig. 1 e una vista prospettica di una prima forma di esecuzione di una pinza traente, fig. 2 mostra in pianta un dettaglio del montaggio della branca mobile e dei mezzi per regolarne la posizione di chiusura nella pinza di fig. 1.
fig. 3 e una vista prospettica di una seconda forma di esecuzione di una pinza, fig. 4 e un dettaglio. in una pianta simile a quella di fig.
2, dclla pinza di fig. 3 con la branca mobile chiusa, fig. 5 mostra un dettaglio in pianta come quello di fig.
4 con la branca mobile in posizione aperta, fig. 6 e una vista prospettica di una terza forma di esecuzione di una pinza.
fig. 7 e un dettaglio, in una pianta simile a quelle di figg.
2, 4 e 5, dclla pinza di fig. 6, e figg. 8, 9 e 10 sono altre viste di dettaglio destinate a meglio spiegare le caratteristiche e il funzionamento della pinza di fig. 6.
Con riferimento innanzitutto alle figg. 1 e 2 la pinza' traente si compone di un corpo di base 1 la cui parte posteriore e collegabilc a un nastro o a un'asta di comando della pinza stessa (non mostrati) e la cui parte anteriore porta la branca fissa 2 e la branca mobile 3. I1 corpo di base 1, desto nato a viaggiare in posizione orizzontale attraverso il passo del telaio, e provvisto di un'ala laterale 4 opportunamente conformata a scopi di protezione e destinata ad assumere posizione verticale.
La branca fissa 2 e ricavata di pezzo o fissata in un qualsiasi modo noto al corpo di base 1 e puo essere dello stesso materiale di esso o di materiale diverso. Preferibilmente il c corpo di base 1 sara di materiale plastico sintetico ad alta resistenza mentre la branca fissa 2 sarä metallica. Come si vede l'estremità dclla branca 2 termina con un uncino 5 la c cui superficic 6 e una superficic elicoidale a passo non co- stante.
La branca mobile 3 e formata da una leva metallica sostanzialmente a ginocchio imperniata in 7 al corpo di base 1 mediante un perno 8. La branca mobile 3 ha la propria estre mitä 3' vicina all'uncino 5 della branca fissa 2 formata con una superficie elicoidale 9 a passo non costantc, rivolta verso la supcrficie 6 della branca fissa. le superfici 6 e 9 delle due branche 2 e 3 sono destinate a cooperare fra loro nel modo che si vedrä di seguito, allo scopo di eseguire il ritegno del filo di trama da trasportare.
La branca mobile 3 e spinta con la sua superficie 9 verso l'uncino 5 della branca fissa dall'azione di una molla a balestra 10 agente all'altra sua estremità e portata dal corpo di base 1 della pinza con possibilitä di registrazione attraverso la vite 11. II riferimento 12 indica invece una piastrina parallela al corpo di base 1 e ad esso fissata mediante viti 13.
La piastrina 12 puo essere costruita interamente in materiale antivibrante o presentare un tassello antivibrante in corrispondenza della sua appendice 12' a contatto con la branca mobile 3, separata dalla restante parte della piastrina da una fessura longitudinale 12". La piastrina 12 porta anche una vite micrometrica di registrazione 14 la cui punta impegna la appendice 12' per variarne cedevolmente la posizione.
Poiche nella condizione di pinza chiusa, I'appendice 12' della piastrina contrasta con la superficic interna dclla branca mobile 3, con questo accorgimento e possibile variare la posizione relativa tra le due branche 2 e 3 a pinza chiusa e quindi regolare opportunamente la larghczza della fessura tra le due superfici cooperanti di ritegno 6 e 9 poste alle estremitä delle due branche.
La particolare natura antivibrante del materiale costituente la piastrina 12 permette l'assorbimento delle eventuali vibrazioni che possono generarsi sulla branca mobile e riduce notevolmente l'effetto dell'urto che si manifesta tra la branca mobile 3 e l'appendice 12 della piastrina quando la pinza, dopo l'apertura per il rilascio della trama si riporta nella originaria condizione di chiusura per effetto dell'azione della molla 10.
II riferimento 15 indica un apripinza fisso destinato ad agire sulla parte posteriore curva 3" della branca mobile 3 per aprirla al suo passaggio davanti ad esso.
Con questa disposizione la branca mobile 3 si dispone nell'uso delle pinze vicino a quella fissa 2, in modo che fra le superfici 6 e 9 (normalmente non a contatto per effetto dell'arresto dovuto all'appendice 12' della piastrina e alla vite 14 che la controlla) si crea una fessura il cui spessore e la cui inclinazione rispetto alla orizzontale decrescono in direzione dell'estremita delle branche stesse.
Nel funzionamento il filo di trama viene afferrato dal I'uncino 5 entro la pinza portante e va ad inserirsi nella fessura sopra considerata, fra la branca 2 e la branca 3 trovando in modo automatico la sua posizione di ritegno in corrispondenza del punto in cui la forza di ritegno determinata dall'accoppiamento fra le branche 2 e 3 equilibra la tensione del filo deterrninata dalla frenatura all'alimentazione. Avviene cosi che i filati piu grossi o meno frenati si inseriscono al I'inizio della fessura. mentre i filati piü piccoli o piu frenati si dispongono alla fine della fessura.
In altre parole la fessura tra le superfici 6 e 9 presenta essenzialmente la forma di un cuneo torto o elicoidale con la punta rivolta verso l'estremità della pinza e con un angolo di apertura decrescente verso l'apice. Una volta afferrato il filo di trama le due superfici non possono venire in ogni caso a contatto perche tra di essi e inserito il filo di trama. Come si e detto la inclinazione di detta fessura, misurata in senso trasversale alla direzione di moto delle pinze e rispetto al piano orizzontale, va man mano diminuendo procedendo verso l'estremitä delle due branche.
La forza di accoppiamento fra le superfici 6 e 9 e costante ed e determinata dalla tensione della molla 10.
Se il filo di trama si inserisce all'inizio della fessura fra dette superfici, dove l'inclinazione delle superfici stesse e maggiore, la pressione di ritegno che pun essere esercitata sul filo e relativamente modesta poiche il cuneo sopra considerato presenta un forte angolo di apertura. In questa posizione vanno percio ad inserirsi come giä detto le trame grosse o poco frenate.
Se invece la tensione del filo di trama e piü alta, essa tende ad aprire la pinza ed il filo scorre nella fessura fra le superfici 6 e 9 fino a portarsi in una zona dove l'angolo di apertura del cuneo e piü piccolo e pertanto, a pari azione dclla molla di contrasto, puo essere esercitata una maggiore forza di ritcgno. Si comprende quindi come il capo del filo possa automaticamente trovare la sua posizione di ritegno dove la pressione di ritegno equilibra la tensione del filo.
Pertanto, con una molla di contrasto a carico costante si riesce ad ottenere una forza di ritegno crescente con il diminuire delta distanza verso l'estremità delle branche sfruttando la variazione dell'inclinazione delle superfici 6 e 9 tra cui il ritegno avviene.
La capacitä di ritegno risulta quindi, entro ampi limiti, indipendente dalla frenatura e dal titolo del filo di trama. La pinza si presenta molto versatile e permette di operare ottimamente in condizicni di tessitura con inserzione alternata di due o piü trame aventi titoti o frenature diverse.
Poiche, come si e visto, la forza di ritegno dipende dal l'inclinazione delle superfici di contatto in prossimitä del punto dove il filo afferrato ha raggiunto automaticamente la sua posizione di equilibrio ed e indipendente dalla tensione della molla 10, I'operatore non deve di norma intervenire a regolare la tensione della molla in funzione dclla frenatura e del titolo del filo di trama.
Inoltre l'attrito che viene a generarsi tra il capo del filo e le due superfici di ritegno funziona da smorzatore delle eventuali vibrazioni della molla ed elimina il pericolo di perdita del ritegno per distacco delle dette superfici a causa di vibrazioni che, spccialmcnte alle alte velocità, vengano a manifestarsi sulla molla che spinge la branca mobile contro quella fissa.
D'altra parte la presenza della vite di registrazione 14 della posizione di chiusura della branca mobile 3 sulla branca fissa 2 permette di far si che l'apertura della fessura fra le branche possa essere regolata in relazione a una gamma di filati di alto titolo o a una gamma di filati di basso titolo, mentre si impcdisce in ogni caso alle due superfici di ritegno 6 e 9 di venire a contatto e di incastrarsi tra loro quando, nella corsa di andata, il filo non viene afferrato.
Con la stessa disposizione si ottiene di smorzare le vibrazioni delle due branche e dclla molla 10 che agisce sulla branca mobile.
Nella forma di esecuzione della pinza illustrata nelle figg.
3 a 5 la branca mobile 3 e ancora imperniata in 7 con la sua parte posteriore che termina pero anziche con una coda direttamente soggetta all'azione dcila molla 10 come nella pinza di fig. 1, con un'appendice 16 cui si collcga a snodo in 17 una leva curva 18 sollecitata dalla molla 10 e imperniata in 19 ad una leva diritta 20 imperniata in 21.
L'azione dclla molla 10 si trasmette cosi alla branca 3 attraverso un quadrilatero articolato 7, 17, 19, 21, che determina anche il movimento di apertura della branca 3 quando la leva curva 18 viene a scontrarsi con l'apripinza 1 5. Questa soluzione assicura un perfetto ritegno del filo di trama lungo tutta l'inserzione, in quanto l'impuntamento che si ottiene con l'allineamento delle leve 1 8 e 20 vincola la branca mobile ad aderire alla branca fissa (fig. 4).
Pertanto le vibrazioni e gli eventuali urti cui la pinza puo essere soggetta durante l'inserzione, non determinano alcun spostamento relativo tra la branca mobile 3 e quella fissa 2.
La disposizione di figg. 3 e 4 comporta a questo scopo, un piolo 22, fissato al corpo della pinza mediante un perno ec centrico che permette di regolarne la distanza rispetto al qua- drilatero 7, 17, 19, 21, ed un'appendice a squadra 23 della leva 20 atta ad appoggiare sul piolo 22 quando la pinza e in condizione di chiusura. Si crea in questo medo un vincolo unilaterale (di posizione registrabile) per il quadrilatero, adatta per ottenere il giä considerato impuntamento delle leve in posizione idonea.
Alla fine dell'inserzione, quando la pinza si trova in pros simitä di un'estremitä del tessuto l'apripinza 15 agisce sulla leva curva 18 e modifica la configurazione del quadrilatero 7, 17, 19, 21, dalla forma di fig. 4 in quella di fig. 5. Si determina quindi lo spostamento delle leve 18 e 20 dalla posizione allineata di impuntamento (fig. 4 a quella angolata e l'appendice 16 della branca 3 si trova a ruotare e permette cosi l'apertura della pinza (fig. 5).
La rcalizzazionc teste descritta, oltre ad assicurare un perfetto e costante ritegno durante le inserzioni, particolarmente significativo per i filati di trama molto fini, presenta anche il rilevante vantaggio di richiedere una molla 10 agente con un carico elastico di gran lunga inferiore rispetto a quello della molla prevista per la realizzazione precedentemente considerata. Da cio deriva anche il vantaggio di poter ricorrere a pressioni di literazione minori da parte dell'apripinza 15 sulla leva 18 con conseguenti minori attriti ed usure.
Ne discende inoltre una minore percentuale di perdite di trame prima del I'uscita dal passo, anche alle alte velocità del telaio.
Nella realizzazionc delle figg. 6 a 10, si ottiene ancora l'impuntamento dclla branca mobile 3 durante l'inscrzionc mediante un settore 24 opportunamente sagomato oscillante su un perno 24' emergente dal corpo della pinza, settore che si inseriscc in una finestra 25 della coda curva 26 della branca mobile 3.
II settore 24 viene spinto contro la branca mobile 3 da una molla a spirale 27 che ha una sua estremità vincolata al perno 24' e l'estremità opposta fissata a detto settore. La molla 27 e precaricata in modo da generare un momento torcente agente sul settore 24.
I1 settore 24, libero di ruotare intorno al perno 24', presenta una supcrficic a camma eccentrica rispetto a detto perno, in modo che, ponendo in rotazione il settore, la distanza tra esso e l'estremità 28 della finestra 25, possa variare.
Nella condizione di pinza chiusa tale distanza viene auto maticamente annullata dall'azione della molla a spirale 27 ed il contatto tra il punto 28 dclla coda curva 26 dclla branca 3, ed il settore 24, determina l'impuntamento della branca mobile, come indicato nella fig. 8. In queste condizioni si hanno ovviamente gli stcssi vantaggi di regolarità e di sicurezza del ritegno di trama giä indicati per la soluzione delle figg. 3 a 5.
L'apertura della pinza da parte dell'apripinza 15 avviene in due fasi: nella prima fase l'apripinza 15 agisce sul settore 24 e ne determina la rotazione come indicato in fig. 9; in tal modo viene eliminato l'impiego tra il settore 24 e la branca mobile 3; nella seconda fase la pinza si dispone in modo che l'apripinza 15 agisce contemporaneamente sul settore 24 e sul la parte dclla branca mobile corrispondente alla zona intermedia della finestra 25, determinando quindi l'apeitura della pinza ed il rilascio del filo.
Terminata l'azione dell'apripinza, la pinza si chiude per l'effctto combinato del ritorno elastico della branca mobile, soggetta all'azione della molla a balestra 10 e del ritorno elastico del settore 24 sottoposto all'azione della molla a spirale 27.
RIVENDICAZIONE
Pinza per il ritegno ed il trasporto di fili di trama nel passo di ordito di telai di tessitura ad alimentazione continua dclla trama, del tipo destinato a prelevare il filo di trama della pinza portante a mezzo il passo di ordito per trasportarlo fuori da esso, comprendentc una branca fissa portata da un supporto collegato ai mezzi di avanzamento della pinza stessa ed una branca mobile oscillante rispetto a quella fissa attorno ad un asse verticale,
in un piano orizzontale parallelo a quello contenente detta branca fissa, quest'ultima essendo prowista di una estremita ad uncino estendentesi in un piano verticale con la parte interna superiore della quale coopera la estremità della branca mobile sotto l'azionc di mezzi a molla di richiamo, caratterizzata da cio che l'estremità della branca mobile e la parte a uncino dclla branca fissa destinate a collaborare fra loro per il ritegno dei fili di trama sono conformate secondo superfici cooperanti ad elica di passo non costantc.
SOTTORIVENDICAZIONI
1. Pinza come alla rivendicazione in cui le superfici cooperanti (6, 9) ad elica di passo non costante della estremità della branca mobile (3) e dell'uncino (5) dclla branca fissa (2) sono realizzate in modo tale che quando esse sono prossime al contatto la distanza reciproca e la inclinazione rispetto al piano orizzontale delle superfici stesse diminuiscono in direzione dell'estremitä della pinza.
2. Pinza come alla sottorivendicazione 1, in cui la branca mobile (3) e realizzata come una leva a L imperniata in un suo punto intermedio (7) e direttamente assoggettata alla sua altra estremità (3") all'azione di una molla (10) a balestra registrabile che la spinge verso la branca fissa (2) (fig. 1, 2).
3. Pinza come alla sottorivendicazione 2, in cui l'assc di imperniamento della branca mobile (3) e un perno (8) portato da una piastrina (12) fissata al corpo di base (1) della pinza, detta piastrina (12) comportando un'appendice (12') cedevole di impegno della branca mobile (3) nella posizione di chiusura, registrabile per comando di una vite micrometrica (14) portata dalla piastrina (12) e poggiante sulla appendice (12').
4. Pinza come alla sottorivendicazione 3, in cui detta piastrina (12) o parte di essa e fatta di materiale atto a smorzare le vibrazioni.
5. Pinza come alla sottorivendicazione 1, in cui la branca' mobile (3) e realizzata come una leva ad L imperniata in un suo punto intermedio (7) al corpo di base (1) e imperniata nella sua altra estremità (17) ad un sistema di leve a quadrilatero articolato (7, 17, 19, 21) sul prolungamento (18) di una delle quali leve agisce la molla a balestra (10) registrabile, mentre un'appendice (23) di una delle altre leve e atta ad impegnare un piolo (22) fisso al corpo (1) dclla pinza nella posizione di impuntamento del detto sistema a quadrilatero, corrispondente alla posizione chiusa delta branca mobile (3) (fig. 3, 4,5).
6. Pinza come alla rivendicazione e alla sottorivendicazione 1, in cui la branca mobile e realizzata come una leva a "L" imperniata in un suo punto intermedio (7) e comportante una finestra (25) nella sua altra estremita (26) direttamente assoggettata all'azione di una molla (10) a balestra registrabile, con detta estremitä cooperando un settore (24) ruotante soggetto all'azione di una molla a spirale (27) ed inserito parzialmente in detta finestra (25) (fig. 7 - 10).
**WARNUNG** Ende DESC Feld konnte Anfang CLMS uberlappen**.
The main patent No. 579.164 relates to a gripper for retaining and conveying weft threads in the warp shed of weaving looms with continuous weft feeding, of the type intended to pick up the weft thread of the carrying gripper by means of the shed. warp for transporting it out of it, comprising a fixed leg carried by a support connected to the advancement means of the gripper itself and a mobile branch oscillating with respect to the fixed one around a vertical axis, in a horizontal plane parallel to that containing said fixed branch,
the latter being provided with a hooked end extending in a vertical plane with the upper internal part of which cooperates the end of the mobile branch under the action of return spring means.
The gripper according to said patent is a "pulling" gripper, that is a gripper designed to grasp the weft thread at about half of the shed, removing it from a companion "carrying" gripper that transported it, to pull it up to the opposite end of the loom to the power supply.
In the embodiments described in the main patent, the cooperation between the fixed branch and the mobile branch occurs at the upper surface of the extremity of the mobile branch and at the upper internal surface of the hooked part of the fixed branch, said surfaces being able to have various geometric configurations of which the main patent illustrates some examples and suitable combinations.
It has now been found that much better results are obtained by attributing to said surfaces of the fixed and movable branches a particular geometric configuration, by means of which the way the gripper works is revolutionized with considerable practical advantages. The improvement object of the present invention consists in the fact that the extremity of the movable leg and the hooked part of the fixed leg intended to collaborate with each other for the retention of the weft threads are shaped according to cooperating surfaces with a helix of not constant pitch.
The best results can be obtained by making the helically cooperating surfaces in such a way that when they are close to contact the mutual distance and the inclination with respect to the horizontal plane of the surfaces themselves decrease in the direction of the end of the gripper.
The invention is now described in greater detail with reference to some preferred exemplary embodiments illustrated in the accompanying drawing, in which: fig. 1 is a perspective view of a first embodiment of a pulling gripper, fig. 2 shows in plan a detail of the assembly of the movable branch and of the means for adjusting its closing position in the gripper of fig. 1.
fig. 3 is a perspective view of a second embodiment of a gripper, fig. 4 and a detail. in a plan similar to that of fig.
2, of the gripper of fig. 3 with the mobile branch closed, fig. 5 shows a plan detail like that of fig.
4 with the mobile branch in the open position, fig. 6 is a perspective view of a third embodiment of a gripper.
fig. 7 is a detail, in a plan similar to those of figs.
2, 4 and 5, of the gripper of fig. 6, and figs. 8, 9 and 10 are other detailed views intended to better explain the characteristics and operation of the gripper of fig. 6.
With reference first of all to figs. 1 and 2 the pulling gripper is made up of a base body 1 whose rear part can be connected to a belt or control rod of the gripper itself (not shown) and whose front part carries the fixed leg 2 and the mobile 3. The base body 1, designed to travel in a horizontal position through the step of the frame, is provided with a side wing 4 suitably shaped for protection purposes and designed to assume a vertical position.
The fixed branch 2 is obtained as a piece or fixed in any known way to the base body 1 and can be of the same material or of a different material. Preferably the base body 1 will be of high-strength synthetic plastic material while the fixed branch 2 will be metallic. As can be seen, the end of the branch 2 ends with a hook 5 whose surface 6 is a helical surface with a non-constant pitch.
The mobile branch 3 is formed by a substantially knee-shaped metal lever pivoted at 7 to the base body 1 by means of a pin 8. The mobile branch 3 has its end 3 'close to the hook 5 of the fixed branch 2 formed with a surface helical 9 with non-constant pitch, facing the surface 6 of the fixed branch. the surfaces 6 and 9 of the two branches 2 and 3 are intended to cooperate with each other in the manner that will be seen below, in order to carry out the retention of the weft thread to be conveyed.
The mobile jaw 3 is pushed with its surface 9 towards the hook 5 of the fixed jaw by the action of a leaf spring 10 acting at its other end and carried by the base body 1 of the gripper with the possibility of adjusting through the screw 11. Reference 12 instead indicates a plate parallel to the base body 1 and fixed to it by means of screws 13.
The plate 12 can be made entirely of anti-vibration material or have an anti-vibration block in correspondence with its appendix 12 'in contact with the mobile branch 3, separated from the remaining part of the plate by a longitudinal slot 12 ". The plate 12 also carries a screw micrometric adjustment 14, the tip of which engages the appendix 12 'to yieldably vary its position.
Since in the condition of closed gripper, the appendix 12 'of the plate contrasts with the internal surface of the mobile branch 3, with this expedient it is possible to vary the relative position between the two branches 2 and 3 with the gripper closed and therefore suitably adjust the width of the slot between the two cooperating retaining surfaces 6 and 9 located at the ends of the two branches.
The particular anti-vibration nature of the material constituting the plate 12 allows the absorption of any vibrations that may be generated on the mobile branch and considerably reduces the impact that occurs between the mobile branch 3 and the appendix 12 of the plate when the caliper , after opening for the release of the weft it returns to the original closed condition due to the action of the spring 10.
Reference 15 indicates a fixed gripper opener intended to act on the curved rear part 3 "of the mobile branch 3 to open it as it passes in front of it.
With this arrangement the movable branch 3 is arranged in the use of the pincers close to the fixed one 2, so that between the surfaces 6 and 9 (normally not in contact due to the stop due to the appendix 12 'of the plate and the screw 14 which controls it) a crack is created whose thickness and inclination with respect to the horizontal decrease in the direction of the extremity of the branches themselves.
In operation, the weft thread is grasped by the hook 5 inside the carrying gripper and enters the slot considered above, between the branch 2 and the branch 3, automatically finding its retaining position at the point where the retention force determined by the coupling between the branches 2 and 3 balances the tension of the yarn determined by the braking at the feeding. Thus it happens that the thicker or less restrained yarns are inserted at the beginning of the slot. while the smaller or more restrained yarns are arranged at the end of the slot.
In other words, the gap between the surfaces 6 and 9 essentially has the shape of a twisted or helical wedge with the tip facing the end of the pliers and with a decreasing opening angle towards the apex. Once the weft thread has been grasped, the two surfaces cannot come into contact in any case because the weft thread is inserted between them. As mentioned, the inclination of said slot, measured transversely to the direction of motion of the pincers and with respect to the horizontal plane, gradually decreases as it proceeds towards the extremity of the two branches.
The coupling force between surfaces 6 and 9 is constant and is determined by the tension of the spring 10.
If the weft thread is inserted at the beginning of the gap between said surfaces, where the inclination of the surfaces themselves is greater, the retention pressure that can be exerted on the thread is relatively modest since the wedge considered above has a strong opening angle. . In this position, therefore, large or slightly braked plots are inserted as already mentioned.
If, on the other hand, the tension of the weft thread is higher, it tends to open the gripper and the thread runs in the gap between surfaces 6 and 9 until it reaches an area where the opening angle of the wedge is smaller and therefore, with the same action of the contrast spring, a greater retention force can be exerted. It is therefore understood how the end of the yarn can automatically find its retention position where the retention pressure balances the tension of the yarn.
Therefore, with a constant load contrast spring it is possible to obtain an increasing retention force with the decrease of the distance towards the extremity of the branches by exploiting the variation of the inclination of the surfaces 6 and 9 between which the retention takes place.
The retention capacity is therefore, within wide limits, independent of the braking and of the weft thread count. The gripper is very versatile and allows to operate optimally in weaving conditions with alternate insertion of two or more wefts with different counts or braking.
Since, as we have seen, the retention force depends on the inclination of the contact surfaces near the point where the gripped wire has automatically reached its equilibrium position and is independent of the tension of the spring 10, the operator must not as a rule, adjust the spring tension according to the braking and the weft thread count.
Furthermore, the friction that is generated between the end of the wire and the two retaining surfaces acts as a damper for any vibrations of the spring and eliminates the danger of loss of the retainer due to the detachment of said surfaces due to vibrations which, especially at high speeds , come to manifest themselves on the spring that pushes the mobile branch against the fixed one.
On the other hand, the presence of the adjusting screw 14 of the closing position of the mobile branch 3 on the fixed branch 2 allows the opening of the gap between the branches to be adjusted in relation to a range of high-count yarns or to a range of low count yarns, while in any case it prevents the two retaining surfaces 6 and 9 from coming into contact and getting stuck together when, in the forward stroke, the yarn is not grasped.
With the same arrangement it is obtained to dampen the vibrations of the two branches and of the spring 10 which acts on the movable branch.
In the embodiment of the gripper illustrated in figs.
3 to 5 the movable branch 3 is still pivoted at 7 with its rear part ending, however, rather than with a tail directly subjected to the action of the spring 10 as in the gripper of fig. 1, with an appendage 16 to which a curved lever 18 is jointed at 17 and stressed by the spring 10 and pivoted at 19 to a straight lever 20 pivoted at 21.
The action of the spring 10 is thus transmitted to the branch 3 through an articulated quadrilateral 7, 17, 19, 21, which also determines the opening movement of the branch 3 when the curved lever 18 collides with the clamp opener 1 5. This This solution ensures a perfect retention of the weft thread along the entire insertion, since the engagement obtained with the alignment of the levers 18 and 20 constrains the mobile branch to adhere to the fixed branch (fig. 4).
Therefore, the vibrations and any impacts to which the clamp may be subjected during insertion do not cause any relative displacement between the mobile branch 3 and the fixed one 2.
The arrangement of figs. 3 and 4 involves for this purpose a peg 22, fixed to the body of the caliper by means of an eccentric pin which allows to adjust its distance with respect to the square 7, 17, 19, 21, and an angled appendix 23 of the lever 20 adapted to rest on the pin 22 when the gripper is in the closed condition. In this way, a unilateral constraint (of adjustable position) is created for the quadrilateral, suitable for obtaining the already considered jamming of the levers in a suitable position.
At the end of the insertion, when the gripper is in proximity to one end of the fabric, the gripper opener 15 acts on the curved lever 18 and modifies the configuration of the quadrilateral 7, 17, 19, 21, from the shape of fig. 4 in that of fig. 5. The movement of the levers 18 and 20 is then determined from the aligned position of pinching (fig. 4 to the angled one and the appendix 16 of the branch 3 is found to rotate and thus allows the opening of the gripper (fig. 5).
In addition to ensuring perfect and constant retention during insertions, which is particularly significant for very fine weft yarns, the described head recalization also has the significant advantage of requiring a spring 10 acting with an elastic load much lower than that of the spring foreseen for the realization previously considered. From this also derives the advantage of being able to resort to lower literation pressures by the gripper 15 on the lever 18 with consequent less friction and wear.
It also leads to a lower percentage of weft losses before leaving the shed, even at high loom speeds.
In the embodiment of figs. 6 to 10, the engagement of the movable leg 3 is again obtained during insertion by means of a suitably shaped sector 24 oscillating on a pin 24 'emerging from the body of the gripper, a sector which is inserted into a window 25 of the curved tail 26 of the leg mobile 3.
The sector 24 is pushed against the movable branch 3 by a spiral spring 27 which has one of its ends fixed to the pin 24 'and the opposite end fixed to said sector. The spring 27 is preloaded so as to generate a twisting moment acting on the sector 24.
The sector 24, free to rotate around the pin 24 ', has an eccentric cam support with respect to said pin, so that, by rotating the sector, the distance between it and the end 28 of the window 25 can vary.
In the closed gripper condition, this distance is automatically canceled by the action of the spiral spring 27 and the contact between the point 28 of the curved tail 26 of the branch 3, and the sector 24, determines the engagement of the mobile branch, as indicated in fig. 8. Under these conditions there are obviously the same advantages of regularity and safety of the weft retention already indicated for the solution of figs. 3 to 5.
The opening of the pincer by the pliers opener 15 occurs in two phases: in the first phase the pliers opener 15 acts on the sector 24 and determines its rotation as indicated in fig. 9; in this way the use between the sector 24 and the mobile branch 3 is eliminated; in the second phase the gripper is arranged so that the gripper opener 15 acts simultaneously on the sector 24 and on the part of the movable branch corresponding to the intermediate zone of the window 25, thus causing the gripper to be opened and the thread to be released.
Once the action of the caliper opener is complete, the caliper closes due to the combined effect of the elastic return of the mobile branch, subject to the action of the leaf spring 10 and the elastic return of the sector 24 subjected to the action of the spiral spring 27.
CLAIM
Gripper for retaining and transporting weft yarns in the warp shed of weaving looms with continuous weft feeding, of the type designed to pick up the weft yarn of the gripper carrying the warp shed to transport it out of it, comprising a fixed limb carried by a support connected to the advancement means of the gripper itself and a movable limb oscillating with respect to the fixed one around a vertical axis,
in a horizontal plane parallel to the one containing said fixed branch, the latter being provided with a hooked end extending in a vertical plane with the upper internal part of which the end of the mobile branch cooperates under the action of return spring means , characterized in that the end of the movable leg and the hooked part of the fixed leg intended to cooperate with each other for the retention of the weft yarns are shaped according to cooperating surfaces in a helix of non-constant pitch.
SUB-CLAIMS
1. Gripper as claimed in the claim in which the helical co-operating surfaces (6, 9) of non-constant pitch of the end of the movable leg (3) and of the hook (5) of the fixed leg (2) are made in such a way that when they are close to contact, the mutual distance and the inclination with respect to the horizontal plane of the surfaces themselves decrease in the direction of the end of the gripper.
2. Gripper as in sub-claim 1, in which the movable branch (3) is made as an L-shaped lever pivoted in its intermediate point (7) and directly subjected at its other end (3 ") to the action of a spring ( 10) with adjustable leaf spring that pushes it towards the fixed branch (2) (fig. 1, 2).
3. Caliper as per sub-claim 2, in which the pivot axis of the mobile branch (3) is a pin (8) carried by a plate (12) fixed to the base body (1) of the caliper, called plate (12) comprising a compliant appendix (12 ') for engaging the movable branch (3) in the closed position, adjustable by command of a micrometric screw (14) carried by the plate (12) and resting on the appendix (12').
4. Gripper as in sub-claim 3, wherein said plate (12) or part thereof is made of material suitable for damping vibrations.
5. Gripper as in sub-claim 1, in which the mobile branch (3) is made as an L-shaped lever pivoted in its intermediate point (7) to the base body (1) and pivoted in its other end (17) to a system of articulated quadrilateral levers (7, 17, 19, 21) on the extension (18) of one of which levers the adjustable leaf spring (10) acts, while an appendix (23) of one of the other levers is adapted to engage a pin (22) fixed to the body (1) of the gripper in the locking position of said quadrilateral system, corresponding to the closed position of the mobile branch (3) (fig. 3, 4,5).
6. Gripper as per claim and sub-claim 1, in which the movable branch is made as an "L" -shaped lever pivoted at an intermediate point (7) and comprising a window (25) in its other end (26) directly subjected to the action of an adjustable leaf spring (10), with said end cooperating a rotating sector (24) subject to the action of a spiral spring (27) and partially inserted in said window (25) (fig. 7 - 10 ).
** WARNUNG ** Ende DESC Feld konnte Anfang CLMS uberlappen **.