ITVR950076A1

ITVR950076A1 - Accessorio per fissatore esterno

Info

Publication number: ITVR950076A1
Application number: IT95VR000076A
Authority: IT
Inventors: Berki Sandor; Giovanni Faccioli; Daniele Venturini
Original assignee: Orthofix Srl
Priority date: 1995-09-19
Filing date: 1995-09-19
Publication date: 1997-03-19
Also published as: US5902302A; US5707370A; ITVR950076A0; IT1278856B1

Abstract

Accessorio per fissatore osseo del tipo comprendente due elementi allungati (11, 12) per il supporto di viti ossee ed aventi estremità adiacenti disposte ad una certa distanza l'una dall'altra, ad un elemento di connessione rigido ed allungato (25) avente ad ognuna delle estremità un giunto sferico (23, 24) per il collegamento ad una delle estremità adiacenti di detti elementi, ogni giunto sferico (23, 24) avendo mezzi per il bloccaggio amovibile in un orientamento predeterminato dell'elemento di supporto (11, 12) rispetto a detto elemento di collegamento (25) ed attorno al centro geometrico del suo giunto sferico. Detto accessorio è costituito da una struttura a gabbia (10) applicabile amovibilmente a detto fissatore per definire un doppio giunto cardanico accoppiato girevolmente in corrispondenza delle sue rispettive estremità alle corrispondenti estremità adiacenti di detti elementi di supporto, detto doppio giunto cardanico definendo (1) una prima coppia di assi di articolazione ortogonali (M, N) che si intersecano in corrispondenza di uno dei centri geometrici dal rispettivo giunto sferico e (2) una seconda coppia di assi di articolazione ortogonali (M', N') che si intersecano nell'altro dei centri geometrici del rispettivo giunto sferico, e mezzi di bloccaggio rilasciabili (47, 51; 47', 51') associati ad ogni asse di articolazione e ad ognuno dei giunti cardanici per il collegamento alle rispettive estremità adiacenti di detti elementi di supporto.

Description

ACCESSORIO PER FISSATORE ESTERNO

DESCRIZIONE

Stato della Tecnica

La presente invenzione ha per oggetto i fissatori ossei esterni, ed in particolare una configurazione di fissatore in cui un primo ed un secondo elemento di ancoraggio di viti ossee sono collegati reciprocamente con estremità adiacenti mediante uno o più giunti sferici provvisti di mezzi di bloccaggio amovibili per trattenere ogni e lemento di ancoragg io in un orientamento predeterminato rispetto all 'altro.

Il brevetto U. S . n° 4 988 349 (ora riemesso come Re 34 985) descrive un fissatore esterno del tipo sopra indicato , che trova specif ica applicaz ione per la stabilizzazione di frammenti ossei in fratture del polso . Tali fratture sono complesse ed è oltremodo difficile fare ricorso a tecniche di fissazione interna. Oltretutto, la fissazione esterna di tali fratture è disagevole qualora il chirurgo debba accoppiare in modo preciso le estremità della frattura. La presente invenzione risolve parzialmente questo problema predisponendo un elemento distanziatore centrale in cui ogni estremità presenta un giunto sferico universale con mezzi di bloccaggio amovibili per il collegamento delle estremità di tali elementi di ancoraggio delle viti ossee.

Ogni giunto sferico ha la possibilità di orientarsi in modo universale e risulta scomodo ed in alcuni casi difficile effettuare un corretto orientamento e bloccaggio di ogni giunto sferico per soddisfare l'esigenza del chirurgo di stabilizzare un polso interessato da un frattura, in particolar modo se si deve consentire al polso un certo movimento articolare durante parte del periodo di guarigione.

Presentazione dell'invenzione

Scopo del presente trovato è quello di predisporre un accessorio per un fissatore a giunti sferici del tipo indicato in premessa in modo tale da consentire volta a volta una accurata regolazione lungo ognuno degli assi di articolazione del giunto, mentre il meccanismo di bloccaggio dei giunti è sbloccato in modo tale che l'articolazione è determinata unicamente dalla regolazione effettuata mediante l'accessorio.

Un altro scopo nell'ambito di quello sopra indicato è quello di consentire un montaggio amovibile dell'accessorio sul fissatore solo per il tempo necessario a stabilire un orientamento relativo delle estremità del fissatore ancorato all'osso, in modo tale che il chirurgo ortopedico possa verificare (i), il corretto posizionamento relativo dei frammenti dell'osso fratturato e (ii) la posizione del centro del giunto sferico distale nel piano frontale passante per la mano e di detto piano sull'asse di articolazione del polso in corrispondenza delle estremità distali del radio e dell'ulna, poi di consentire l'azionamento del meccanismo di blocco del giunto sferico e quindi la rimozione dell'accessorio.

Uno scopo particolare è quello di raggiungere i suddetti scopi con un accessorio che sia applicabile ad un fissatore avente giunti sferici a distanza fissa per il collegamento dei rispettivi morsetti delle viti ossee di un fissatore esterno a doppio giunto.

Uno scopo generale è quello di raggiungere gli scopi suddetti con un accessorio di struttura sostanzialmente semplificata e di minimo ingombro tale da consentire al chirurgo di avere il massimo accesso agli elementi regolabili del fissatore sul quale si deve montare 1 ' accessorio .

In una forma di realizzazione preferita, l'invenzione raggiunge i suddetti scopi con un accessorio unitario e che è facilmente applicabile ad un fissatore a doppio giunto sferico per stabilire la posizione relativa di una gabbia che avvolge sostanzialmente entrambi i giunti sferici del fissatore. Un'estremità longitudinale della gabbia dell'accessorio si sovrappone direttamente ad un morsetto osseo del fissatore e definisce primi assi di articolazione perpendicolari tra loro che intersecano una prima metà di un giunto cardanico doppio, in cui tale prima intersezione è coincidente con il centro della sfera di un primo giunto sferico del fissatore; l'altra estremità longitudinale della gabbia dell'accessorio si sovrappone prontamente all'altro morsetto per le viti ossee del fissatore e definisce secondi assi di articolazione che si intersecano perpendicolarmente tra loro, appartenenti a una seconda metà del suddetto giunto cardanico doppio, in cui tale seconda intersezione è coincidente con il centro della sfera del secondo giunto sferico del fissatore. Un connettore a briglia o a ponte, provvisto di estremità di collegamento distanziate unite a corrispondenti elementi delle rispettive metà del giunto cardanico doppio, mantiene una distanza fissa predeterminata tra i punti di intersezione degli assi ortogonali delle rispettive metà del giunto cardanico doppio, e tale distanza fissa è uguale alla distanza 3⁄4 fissa tra i centri delle sfere del fissatore a doppio giunto sferico. L'intelaiatura amovibile di ogni metà della struttura a gabbia al rispettivo morsetto portaviti ossee del fissatore è un supporto girevole provvisto di mezzi di bloccaggio rilasciabili in cui la rotazione avviene su un asse longitudinale del morsetto portaviti del fissatore ed in cui lo stesso asse longitudinale è allineato con il centro della sfera ad esso associata. Così, è possibile effettuare una azione di bloccaggio individuale per realizzare una regolazione indipendente dei componenti dell'accessorio a gabbia rispetto ad ognuno dei suddetti assi, per ognuna delle metà del giunto cardanico doppio.

Breve descrizione delle figure

Una forma di realizzazione preferita dell'invenzione viene ora descritta in dettaglio con l'ausilio dei

disegni allegati in cui:

la Fig. 1 è una vista prospettica di un accessorio

con struttura a gabbia secondo il trovato, montato su un

fissatore esterno a doppio giunto sferico;

la Fig. 2 è una vista laterale ingrandita e

sezionata del fissatore della Fig. 1, senza la struttura

a gabbia della Fig. 1;

la Fig. 3 è una vista laterale ingrandita dell'accessorio a gabbia della Fig. 1;

la Fig. 4 è una vista dal basso parzialmente sezionata approssimativamente lungo la linea 4-4 della Fig. 4

la Fig. 5 è una vista da destra della struttura della Fig. 3;

la Fig. 6 è una vista prospettica esplosa che illustra uno dei possibili meccanismi di bloccaggio amovibile usato nell'accesorio a gabbia delle Figure dalla 3 alla 5.

Descrizione dettagliata

Nella Fig. 1 è mostrato un accessorio 10 con struttura a gabbia secondo il trovato montato su un fissatore ortopedico a doppio giunto sferico meglio illustrato nella Fig. 2. Il fissatore comprende un primo ed un secondo elemento di supporto allungato 11, 12 per l'ancoraggio di viti ossee. Sull'elemento di supporto 11 sono montati un cursore 13 ed un morsetto 14 con facce contrapposte scanalate per alloggiare viti o perni ossei (non rappresentati) su assi paralleli e spaziati 15, 15'. Il lato inferiore del cursore 14 è una nervatura o linguetta allungata 16 che impegna una scanalatura o fessura di guida allungata 17 per il posizionamento longitudinale in posizione regolabile lungo l'asse del corpo 11. Un bullone di fermo 18 passa attraverso l a fessura 17 per impegnarsi con il cursore 13 bloccarl amovibilmente in una posizione selezionata mentre un'altra vite di fermo 19 blocca in modo amovibile il morsetto 14 sul cursore 13 agendo sulle viti ossee di assi 15, 15'.

La Fig. 2 mostra in maggior dettaglio un componente intermedio del morsetto portaviti, precisamente una piastra 13' che è provvista di sedi per l'alloggiamento delle viti ossee e che è anche guidata da una nervatura anulare orientata verso il basso impegnabile in una scanalatura anulare formata nel corsoio, in modo tale da permettere una regolazione circolare dell'orientamento delle sedi delle viti ossee attorno all'asse della vite di fermo 19.

Nella Fig. 1 si osserva che all'altra estremità del fissatore l'elemento di supporto 12 porta una struttura di cursore 20, regolabile e bloccabile amovibilmente, simile alla precedente e che quindi non richiede nessuna ulteriore spiegazione, essendo inteso che le viti o perni ossei con assi 21, 21' possono essere inseriti su elementi ossei differenti, ad esempio, da quelli con assi 15, 15' appartenenti ad un polso fratturato. L'asse longitudinale dell'elemento 12 e di regolazione del corsoio 20 è indicato B.

Il doppio giunto sferico che collega le teste di estremità opposte degli elementi di supporto 11, 12 presenta due corpi sferici 23, 24 con una corta barretta di connessione 25 che determina una distanza fissa S tra i centri degli elementi sferici; la barretta di connessione 25 è simmetrica rispetto all'asse longitudinale C attraverso i centri di entrambe le sfere. Le strutture a bicchiere D delle teste di estremità opposte degli elementi 11, 12 hanno formazioni sferiche concave che impegnano rispettivamente le sfere 23, 24. Per quanto riguarda la testa 26 dell'elemento 11, un organo di bloccaggio cilindrico 27 è guidato longitudinalmente da un foro nella testa 26, concentrica all'asse longitudinale A; l'elemento di bloccaggio 27 ha una faccia di estremità sferica concava per bloccare la sfera 23 ed un organo di bloccaggio anulare 28 solidarizzato da una filettatura alla testa 26 presenta una flangia di estremità esterna 29 rivolta radialmente verso l'interno con una superficie interna che è inoltre una porzione anulare concava di una sfera, atta a bloccare assialmente ed impedire il movimento della sfera 23 rispetto alla testa 26. Un perno trasversale 30 avente una porzione eccentrica 32 è inserito girevolmente in modo da risultare accessibile dall'esterno mediante la rotazione di un attrezzo per traslare eccentricamente l'elemento di bloccaggio 2 esercitando una azione di serraggio assiale sulla 23, in cui tale azione è di schiacciamento tra porzioni anulari concave opposte di una sfera, nella flangia 29 dell'anello 28 e nella faccia di estremità dell'elemento 27. Si osserva che l'avanzamento dell'anello filettato 28 verso la testa di estremità 26 non è un accoppiamento di ancoraggio ma unicamente un accoppiamento di montaggio dal momento che è richiesta la rotazione del perno 30 per ottenere il movimento eccentrico che determina il bloccaggio dell'elemento di supporto 11 sulla sfera 23.

L'accoppiamento amovibile della testa 26' dell'elemento di supporto 12 sulla sfera esterna 24 del connettore è esattamente identico a quello dell'elemento di supporto 11 accoppiato alla sfera 23, e le parti corrispondenti sono identificate con gli stessi numeri di riferimento muniti di apici.

Quanto sopra si riferisce al fissatore con un giunto a doppia sfera delle Fig. 1 e 2, corrispondente al fissatore per polso Mod . 35.000 prodotto e commercializzato dalla ditta Orthofix Italia Srl. Per utilizzare il fissatore con l'accessorio a gabbia 10 della presente invenzione è necessaria soltanto una singola e semplice modifica di questo fissatore commerciale, consistente nell'allungamento longitudinale della testa di estremità (26, 26') dei rispettivi elementi di supporto 11, 12 in misura tale da consentire la formazione di una scanalatura circonf erenz iale continua 31 (31') in corrispondenza di ognuna delle teste di estremità 26 (26·) . Questa scanalatura può essere considerata come una formazione di supporto che supporta girevolmente in posizione longitudinalmente sfalsata rispetto al rispettivo giunto sferico e che è centrato sull'asse longitudinale dell'elemento di supporto 11 (12) .

Con riferimento alle Fig. 3, 4 e 5 oltre alla Fig. 1, la struttura a gabbia dell'invenzione è definita da due elementi 35 (35') simili ed arcuati ed a forma di U, aventi ognuno un profilo o nervatura semicircolare interna 36 atta ad accoppiarsi precisamente ed a essere impegnata da una delle scanalature 31, 31' . La forma arcuata od a U prosegue con pareti laterali parallele o con bracci a forcella e con nervature interne 37 verso una estremità aperta che può essere selettivamente aperta o chiusa mediante un'asta 38 che è girevole attorno ad un perno di collegamento 39 rispetto ad uno dei bracci a forcella della struttura ad U.

L'asta 38 può avere una struttura sdoppiata in cui, come meglio visibile nella Fig. 4, l'estremità esterna dell'asta 38 ha un foro filettato che alloggia un bullone di fermo 40. Quando il bullone 40 è allentato, esso libera il braccio opposto della forma ad U e permette una completa rotazione di 90° attorno al perno 39 per aprire completamente l'arco dell'elemento ad U, permettendo cosi l'accesso laterale di tale elemento ad U per un accoppiamento circonferenziale alla testa di estremità 26' dell'elemento di supporto 12 con un impegno per almeno 180° della nervatura 30 con la sede 31'. Ruotando in senso inverso l'asta 38 verso la sua posizione di chiusura (vedere Fig. 4 e 5), l'asta 38 ha un contatto tangenziale guidato dalle pareti laterali della sede 31' e questa posizione chiusa stabilizza completamente l'orientamento dell'elemento ad U mediante un campo di regolazione estendentesi per un arco completo di 360° dell'elemento 35 attorno all'asse longitudinale B dell'elemento di supporto 12. La regolazione di tale posizione angolare è fissata spostando il bullone 40 in modo da causare un sufficiente schiacciamento dei bracci paralleli e della nervatura, fino a serrare la relativa scanalatura 31, 31*.

Inoltre, ognuno degli elementi 35 (35') similmente arcuati o a forma di U include due bracci paralleli distanziati 42 (42'), 43 (43') che determinano uno sfalsamento longitudinale D tale che, quando sono accoppiati alla rispettiva sede 31 (31'), realizzano supporti spaziati su un primo asse trasversale M (M') dell'articolazione a giunto cardanico. E' evidente che gli sfalsamenti D sono tali da allineare geometricamente gli assi M (M') attraverso i rispettivi centri dei giunti sferici, perpendicolarmente ai rispettivi assi longitudinali Α', B' degli elementi 35 (35') e che quando sono in posizione bloccata nelle sedi 31 (31'), gli assi Α', B' degli elementi 35 (351) sono coincidenti con i rispettivi assi longitudinali A, B degli elementi di supporto 11, 12 per le viti ossee.

Un secondo elemento arcuato o a forma di U 44 (44') ha bracci paralleli 45 (45·), 46 (46') che sono collegati mediante spine ai rispettivi bracci 42 (42') per consentire un collegamento girevole degli elementi 44 (44') attorno ai rispettivi assi M (Μ'). Un pomello 47 (47·) su ognuno degli assi M (M') e in corrispondenza dei collegamenti spinati dei bracci 42 (42·) ai bracci 46 (46') può essere azionata manualmente per bloccare e sbloccare selettivamente ed indipendentemente in posizioni angolari desiderate attorno al primo asse di articolazione M di un primo collegamento a giunto cardanico ed attorno al primo asse di articolazione M' di un secondo collegamento a giunto cardanico.

Ognuno dei secondi elementi 44 (44') arcuati o a forma di U definisce un supporto per un secondo asse N (N ') di un collegamento a giunto cardanico in cui ogni asse N (Ν') è ortogonale ed interseca il primo asse M (M') ed è inoltre allineato per passare attraverso il centro del giunto sferico ad esso associato. Un elemento a ponte 50 definisce un collegamento imperniato tra i secondi elementi 44 (44') arcuati o a forma di U ad una distanza fissa S tra i secondi assi di articolazione N (N'), con separati 51 (51') per bloccare selettivamente posizioni angolari predeterminate tra il ponte 50 e l'elemento 44 attorno all'asse N e tra il ponte 50 e l'elemento 44' attorno all'asse N'. Si osserva che la distanza fissa S tra gli assi di articolazione N, N' è uguale alla distanza tra i centri dei giunti sferici del fissatore; così, gli assi N, N' intersecano necessariamente i centri dei rispettivi giunti sferici indipendentemente dalla posizione angolare fissata dell'elemento a ponte 50 rispetto agli elementi a forma di U 44, 44'.

I vari pomelli di bloccaggio 47, 47', 51 e 51' possono avere regolazioni qualsiasi, in modo tale che sia possibile il bloccaggio angolare indipendente in posizione desiderata di un elemento rispetto all'altro, come per esempio dell'elemento a ponte 50 rispetto ad uno degli elementi ad U 44 (44') attorno degli assi N (Ν'), ο di uno degli elementi ad U 44 (44') rispetto agli elementi ad U 35 (35') ad essi associati attorno ad un rispettivo asse M ( M · ) . A titolo di esempio illustrativo, la vista esplosa di Fig. 6 mostra schematicamente un tale meccanismo di bloccaggio azionato da un pomello in cui due bracci 55, 56 devono essere bloccati e/o selettivamente orientati in una relazione angolare relativa attorno ad un comune asse di rotazione. Un bullone 57 ha un collegamento a chiavetta impegnabile nel foro 58 del braccio 56 ed attraversa fori allineati in un disco di frizione 59, una molla elicoidale 60 di un altro disco di frizione 61 ed in un foro 62 nel braccio 55 in modo da avvitarsi in modo regolabile nel foro filettato del pomello 63. Ognuno dei dischi di frizione 59 (61) è alloggiato in un foro contrapposto del suo braccio 56 (55) ove è bloccato girevolmente mediante rivetti indicati 64 (64') . Il serraggio della ghiera 63 fa schiacciare la molla 60 e comprimere le superfici di attrito dei dischi 59, 61 una contro l'altra per bloccare la posizione angolare relativa tra i bracci 55 , 56 ; e sbloccando l'accoppiamento a frizione, per effetto dell'azione della molla 60, i bracci 55, 56 possono essere nuovamente regolati in posizioni angolari selezionate.

Operativamente, alcune coppie di viti ossee sono infisse per essere ancorate dal fissatore in 15, 15'e in 21, 21' mantenendo i morsetti a cursore 18, 18’ liberi e con gli organi di bloccaggio dei giunti sferici 30, 30* allentati per consentire un adattamento universale relativo degli assi A, B, C. La struttura a gabbia 10 viene quindi applicata al fissatore con tutte i pomoli di bloccaggio allentati e con le aste 38, 38* aperte verso l'esterno per consentire il loro inserimento laterale nelle sedi 31, 31', dopodiché le aste 38, 38' sono richiuse per bloccare circonferenzialmente in modo completo ognuno degli elementi a forma di U 35, (35'); a questo punto l'azione di bloccaggio delle aste 38 e 38' non dovrebbe essere continuata affinchè questa libertà di rotazione rispetto agli elementi di supporto delle viti ossee possa essere ancora effettuata a fini di regolazione. Nel caso di applicazione di un fissatore per la stabilizzazione di un polso fratturato, il fissatore può essere traslato longitudinalmente in modo da allineare approssimativamente uno dei centri dei giunti sferici sull'asse di articolazione della mano attorno alle estremità distali del radio e dell'ulna, dopodiché i morsetti scorrevoli 18, 18' del fissatore possono essere bloccati e tutti i bloccaggi della struttura a gabbia 10 possono essere preliminarmente stabiliti con i morsetti 30, 30' dei giunti sferici allentati. A questo punto, con l'ausilio della scopia con raggi X da punti di vista predeterminati, si può dapprima determinare con quale orientamento fissare i morsetti 40, 40' mediante una regolazione della gabbia attorno agli assi A, B, prima di effettuare una regolazione individuale ed un bloccaggio attorno agli assi M, M' ed N, N' fino a quando il chirurgo avrà stabilito che la frattura è stata ridotta correttamente. Soltanto quando questa condizione è soddisfatta per tutte le regolazioni angolari della gabbia, è opportuno bloccare i morsetti 30, 30' dei giunti sferici e liberare i morsetti della gabbia (specificamente i morsetti 40, 40') permettendo così uno smontaggio mediante spostamento laterale della struttura a gabbia dal morsetto definitivamente bloccato. In un tempo successivo, quando il chirurgo constata che il paziente può riprendere in modo sicuro l'articolazione del polso in corrispondenza delle estremità distali del radio e dell'ulna, l'apposito morsetto del giunto sferico di tale asse può essere sbloccato mentre il processo di guarigione della frattura continua in corrispondenza dei componenti trattenuti dal fissatore. Successivamente, quando si verifica che il processo di guarigione è sufficientemente avanzato, il fissatore e le sue viti ossee possono essere prontamente rimosse a seconda del tipo di paziente.

Da quanto sopra si deduce che l'invenzione descritta raggiunge tutti gli scopi prefissati. La gabbia 10 è una struttura relativamente aperta che consente un accesso ai componenti essenziali del fissatore, sia per la scopia ai raggi X da una pluralità di punti di osservazione, come richiesto per una corretta installazione, sia per una ispezione periodica durante il periodo di guarigione. La struttura a gabbia 10 permette non soltanto la semplificazione di poter posizionare correttamente il fissatore mediante osservazione e regolazione di un componente alla volta, ma anche di assicurare che quando i giunti sferici del fissatore sono bloccati essi sono correttamente posizionati, il che implica un corretto bloccaggio dell'articolazione del polso attorno alle estremità distali del radio e dell'ulna in tempi notevolmente ridotti e ben prima del tempo richiesto per la guarigione della frattura e prima della rimozione del fissatore.

La struttura a gabbia 10 sopra descritta può essere realizzata e venduta come una unità utilizzabile con un fissatore del tipo descritto in dettaglio con l'ausilio della Fig. 2. In alternativa, la struttura a gabbia 10 può essere parte di uno strumentario che include anche uno o più fissatori del tipo descritto con la Fig. 2. Inoltre, il fissatore illustrato nella Fig. 2 può essere venduto separatamente a quei chirurghi di ospedali che sono già sufficientemente forniti di accessori a gabbia del tipo descritto.

Grazie alla corrispondenza tra la sospensione cardanica e certi elementi delle strutture del giunto cardanico sopra descritto, è opportuno talvolta far riferimento ai mezzi per effettuare una regolazione girevole attorno agli assi M, M' ed N, N‘ con il termine di sospensioni cardaniche, anche se queste sospensioni, come nel caso degli elementi a forma di U 35 (35') e 44 (44') abbracciano solo parzialmente gli elementi ai quali sono accoppiati. L'aspetto più importante è che ogni asse dell'articolazione della gabbia può essere separatamente interessato al bloccaggio o ad una regolazione angolare. L'intera struttura a gabbia è rimovibile unitariamente dal fissatore dopo che tutte le regolazioni angolari sono state eseguite.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Accessorio per fissatore osseo del tip comprendente un primo elemento allungato (11) ed un secondo elemento allungato (12) per il supporto di viti ossee ed aventi estremità adiacenti disposte ad una certa distanza l'una dall'altra, ed un elemento di connessione rigido ed allungato (25) avente ad ognuna delle estremità un giunto sferico (23, 24) per il collegamento ad una delle estremità adiacenti di detti elementi, ogni giunto sferico (23, 24) avendo mezzi per il bloccaggio amovibile in un orientamento predeterminato dell'elemento di supporto (11, 12) rispetto a detto elemento di collegamento (25) ed attorno al centro geometrico del suo giunto sferico; detto accessorio essendo costituito da una struttura a gabbia (10) applicabile amovibilmente a detto fissatore per definire un doppio giunto cardanico accoppiato girevolmente in corrispondenza delle sue rispettive estremità alle corrispondenti estremità adiacenti di detti elementi di supporto, detto doppio giunto cardanico definendo (1) una prima coppia di assi di articolazione ortogonali (M, N) che si intersecano in corrispondenza di uno dei centri geometrici del rispettivo giunto sferico e (2) una seconda coppia di assi di articolazione ortogonali (Μ', Ν') che si intersecano nell'altro dei centri geometrici del rispettivo giunto sferico, e mezzi di bloccaggio rilasciabili (47, 51; 47', 51') associati ad ogni asse di articolazione e ad ognuno dei giunti cardanici per il collegamento alle rispettive estremità adiacenti di detti elementi di supporto.
2. Accessorio secondo la rivendicazione 1, in cui il giunto cardanico di collegamento ad ogni estremità dell'elemento di supporto adiacente ha un'asse di rotazione che si estende nel rispettivo corpo e che è allineato con il centro geometrico del rispettivo giunto sferico.
3. Accessorio secondo la rivendicazione 2, in cui il giunto cardanico per il collegamento ad ogni estremità dell'elemento di supporto adiacente comprende almeno due organi separatamente impegnabili per completare selettivamente in senso circonferenziale il rispettivo giunto girevole.
4. Accessorio secondo la rivendicazione 3, in cui uno dei due organi separatamente impegnabili di ognuno di detti giunti cardanici comprende mezzi sporgenti longitudinalmente atti a definire un primo asse di sospensione cardanica, in cui detto primo asse è perpendicolare a detto asse di rotazione ed è allineato con il centro geometrico del giunto sferico di collegamento con detto asse di rotazione.
5. Accessorio secondo la rivendicazione 4, in cui detto doppio giunto cardanico comprende un elemento di collegamento centrale definente uno sfalsamento assiale fisso tra supporti di articolazione attorno ad assi cardanici paralleli distanziati e perpendicolari alla direzione di detto sfalsamento assiale fisso, detto sfasamento assiale fisso essendo uguale alla distanza tra i centri geometrici del giunto sferico di collegamento alle estremità dell'elemento di connessione allungato rigido di detto fissatore.
6. Accessorio secondo la rivendicazione 4, in cui un componente anulare di ognuno di detti giunti cardanici ha una estensione radiale e circonferenziale sufficiente ad abbracciare almeno parzialmente uno di detti giunti sferici, con una prima sospensione cardanica di detto elemento anulare che si estende da detti mezzi sporgenti longitudinali .
7. Accessorio secondo la rivendicazione 6, in cui detto doppio giunto cardanico comprende un elemento di collegamento longitudinale che definisce uno sfalsamento assiale fisso tra detti separati supporti per l'articolazione attorno ad assi del giunto cardanico spaziati e paralleli, perpendicolari alla direzione di detto sfalsamento assiale fisso, detto elemento di collegamento avendo un collegamento articolato tra ognuno di detti elementi anulari cardanici e detti rispettivi assi cardanici distanziati paralleli allineati con i rispettivi centri geometrici e perpendicolari a detto primo asse di ognuno di detti giunti cardanici.
8. Accessorio secondo la rivendicazione 7, in cui la sospensione cardanica su detto primo asse dei rispettivi giunti cardanici avviene attraverso due supporti diametralmente opposti di detti mezzi sporgenti longitudinali e dell'elemento anulare dei rispettivi giunti cardanici.
9. Accessorio secondo la rivendicazione 6, in cui ogni elemento anulare ha una limitata estensione circonferenziale sufficiente a definire un vano laterale per consentire libero accesso al fine di montare amovibilmente l'anello cardanico sopra il giunto sferico del fissatore ad esso associato.
10. Accessorio secondo la rivendicazione 9, in cui il vano di ognuno di detti elementi anulari è aperto verso l'esterno nella stessa direzione, ed in cui detto doppio giunto cardanico comprende un elemento di collegamento longitudinale che definisce uno sfalsamento assiale fisso tra supporti separati per l'articolazione attorno ad assi cardanici paralleli sfalsati, perpendicolari alla direzione dello sfalsamento assiale fisso, detto elemento di collegamento avendo connessioni articolate ad ognuno dei rispettivi elementi anulari, in cui detti rispettivi assi spaziati e paralleli sono allineati con i rispettivi centri geometrici ed in allineamento ortogonale a detto primo asse di ognuno dei corrispondenti giunti cardanici.
11. Strumentario comprendente un fissatore osseo avente un primo ed un secondo elemento di supporto allungato aventi estremità adiacenti ad una certa distanza l'uno dall'altro, ed un elemento di connessione rettilineo rigido avente un giunto sferico ad ognuna delle sue estremità per il collegamento ad ognuna delle estremità adiacenti di detti elementi allungati, ogni giunto sferico avendo mezzi per il bloccaggio rilasciabile in orientamenti selezionati del rispettivo elemento allungato rispetto a detto elemento di connessione ed attorno al centro geometrico del suo giunto sferico; e una struttura a gabbia applicabile amovibilmente a detto fissatore per definire un giunto cardanico doppio accoppiato girevolmente in corrispondenza delle sue estremità alle rispettive estremità adiacenti di detti elementi allungati, in cui detto doppio giunto cardanico definisce (1) una prima coppia di assi di articolazione ortogonali che si intersecano in corrispondenza di uno dei centri geometrici del giunto sferico e (2) una seconda coppia di assi di articolazione ortogonali che si intersecano nell'altro dei centri geometrici del giunto sferico, e mezzi di bloccaggio rilasciabili separati associati ad ogni asse di articolazione e ad ognuno dei giunti cardanici girevoli per il collegamento alle estremità adiacenti di detti elementi allungati.
12. Strumentario secondo la rivendicazione 11, in cui il giunto cardanico di collegamento ad ogni estremità dell'elemento di supporto allungato adiacente avviene attorno ad un asse di rotazione che si estende nel rispettivo elemento allungato e che è allineato con il centro geometrico del rispettivo centro della sfera.
13. Strumentario secondo la rivendicazione 12, in cui il giunto cardanico di collegamento ad ogni estremità del corpo adiacente comprende almeno due elementi separatamente impegnabili per completare selettivamente circonf erenziaIntente il corrispondente collegamento girevole.
14 Fissatore osseo comprendente un primo ed un secondo elemento di supporto allungato per l'ancoraggio di viti ossee con estremità adiacenti, ove detti elementi allungati sono allineati e distanziati, ognuno di detti elementi avendo un asse centrale longitudinale e mezzi di ancoraggio delle viti ossee che possono essere bloccati in posizione regolabile lungo detto asse longitudinale, un elemento di connessione rigida avente giunti sferici per il collegamento di ognuna delle sue estremità con una delle estremità adiacenti di detti elementi allungati su ognuno degli assi longitudinali dei rispettivi elementi allungati, ogni giunto sferico avendo mezzi per bloccare amovibilmente il rispettivo elemento allungato in un orientamento predeterminato rispetto a detto elemento di connessione ed attorno al centro geometrico del suo giunto sferico, ed una struttura di supporto girevole su uno degli elementi di supporto allungato in posizione longitudinalmente sfalsata rispetto all'estremità del giunto sferico di detto corpo, in cui detta struttura di supporto girevole definisce un supporto che si estende circonferenzialmente in modo continuo e che è centrato sull'asse longitudinale di detto elemento allungato.