ITVR20130027A1 - Capsula per la preparazione di bevande - Google Patents

Capsula per la preparazione di bevande

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    • B65DCONTAINERS FOR STORAGE OR TRANSPORT OF ARTICLES OR MATERIALS, e.g. BAGS, BARRELS, BOTTLES, BOXES, CANS, CARTONS, CRATES, DRUMS, JARS, TANKS, HOPPERS, FORWARDING CONTAINERS; ACCESSORIES, CLOSURES, OR FITTINGS THEREFOR; PACKAGING ELEMENTS; PACKAGES
    • B65D85/00Containers, packaging elements or packages, specially adapted for particular articles or materials
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Description

CAPSULA PER LA PREPARAZIONE DI BEVANDE
DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto una capsula per la preparazione di bevande. In particolare si fa riferimento a quelle capsule comprendenti un corpo esterno ed un coperchio che chiude superiormente il corpo esterno ed al cui interno à ̈ posizionata una sostanza alimentare in polvere (ad esempio polvere di caffà ̈) che può essere estratta attraverso il passaggio di acqua (eventualmente in pressione) per formare una bevanda, ad esempio caffà ̈. Più precisamente si fa riferimento a quelle capsule in cui il corpo esterno comprende una parete inferiore ed una parete laterale individuanti una camera all’interno della quale à ̈ posizionato un corpo filtrante rigido o semi-rigido.
Con ancora maggior dettaglio si fa riferimento a quelle capsule adatte ad essere utilizzate in sistemi di preparazione di bevande nei quali la capsula viene perforata in corrispondenza del coperchio, per consentire l’iniezione di acqua (eventualmente in pressione) all’interno della capsula stessa, ed in corrispondenza della parete inferiore, per consentire l’erogazione all’esterno della capsula della bevanda prodotta dall’interazione dell’acqua con la sostanza alimentare in polvere.
In tali capsule il corpo filtrante à ̈ sostanzialmente un corpo filtrante piano, generalmente a forma di disco, posizionato in prossimità della parete inferiore del corpo esterno della capsula e separa la sostanza alimentare in polvere dalla parete inferiore in modo tale che non vi sia fuoriuscita di polvere dalla capsula a seguito della penetrazione di un elemento di perforazione attraverso la parete inferiore. Il corpo filtrante infatti da un lato permette il passaggio della bevanda attraverso di esso in modo che poi la stessa bevanda possa fuoriuscire dalla capsula attraverso la parete inferiore (attraverso un foro creato dall’elemento di perforazione od attraverso un canale presente in quest’ultimo), dall’altro consente di trattenere la sostanza alimentare in polvere all’interno della capsula.
Questa tecnologia nota può presentare però alcuni inconvenienti in determinate circostanze.
In particolare con alcuni tipi e granulometrie della sostanza alimentare in polvere, ed in caso di erogazione di quantità di bevanda relativamente elevate (quali il caffà ̈ americano), le capsule note possono non consentire un’estrazione ottimale della sostanza alimentare in polvere stessa. Infatti, ad esempio, la bevanda formatasi dall’interazione tra l’acqua e la polvere localizzata in prossimità del coperchio, per poter fuoriuscire dalla capsula deve arrivare in corrispondenza del corpo filtrante e deve quindi attraversare tutta la polvere sottostante che ne può ostacolare il cammino. Infatti, una volta inumidita dall’acqua, la sostanza alimentare in polvere tende a compattarsi ostacolando il fluire dei liquidi che trovano una maggiore resistenza alla permeazione attraverso la polvere.
L’acqua iniettata nella capsula tende infatti a provocare la compattazione della sostanza alimentare in polvere proprio in corrispondenza del corpo filtrante, causando quindi un aumento della resistenza che la sostanza alimentare in polvere oppone al proprio attraversamento e provocando difficoltà di drenaggio della bevanda attraverso di essa.
Nella polvere, inoltre, durante l’iniezione di acqua all’interno della capsula si vengono a creare delle aree che presentano diversi gradi di compattazione. Le capsule note quindi presentano l’inconveniente che la permeazione della sostanza alimentare in polvere può avvenire in maniera non uniforme, ovvero in misure drasticamente diverse a seconda della posizione della sostanza alimentare in polvere all’interno della capsula. Inoltre nelle capsule note, essendo che l’acqua tende a scorrere nelle zone della polvere che oppongono minor resistenza alla permeazione, si vengono facilmente a creare dei canali preferenziali per il passaggio dell’acqua stessa con il risultato che la sostanza alimentare in polvere non viene permeata tutta in maniera omogenea.
Una prima soluzione realizzativa che pone rimedio a tali inconvenienti à ̈ descritta nella domanda di brevetto italiana n. VR2012A000133 e nella corrispondente domanda di brevetto statunitense n. 13/549,904 a nome di questa stessa richiedente, il cui contenuto non à ̈ ancora stato divulgato al momento del deposito di questa domanda di brevetto.
In quel caso, il filtro discoidale à ̈ stato rimpiazzato da un filtro rigido o semirigido a forma di canestro dotato di aperture in corrispondenza della propria parete laterale, la quale à ̈ distanziata dalla parte interna della parete laterale del corpo esterno. Grazie a tale soluzione à ̈ stato praticamente possibile evitare i vari problemi di intasamento che possono invece manifestarsi con le capsule sino ad oggi note.
Anche questa soluzione non ha però permesso di superare tutti i possibili inconvenienti.
In particolare, quando la sostanza in polvere à ̈ macinata in modo non adeguato e presenta un eccessivo quantitativo di polvere al di sotto di una certa granulometria, à ̈ possibile che si verifichino delle fuoriuscite di polvere con la bevanda con un conseguente deterioramento della qualità della bevanda stessa (anche se, come à ̈ noto, la fuoriuscita di una estremamente ridotta quantità di polvere à ̈ sostanzialmente fisiologica nella preparazione di bevande di questo tipo, ed in particolare di caffà ̈).
Sono infine note anche alcune capsule in cui al posto di un filtro piano rigido o semirigido, à ̈ presente un filtro a forma conica o troncoconica formato da uno strato di materiale flessibile. Anche queste capsule presentano però notevoli inconvenienti. In particolare, in caso di erogazioni di quantità relativamente elevate di bevanda, quale un caffà ̈ americano, la polvere bagnandosi tende a compattarsi sul fondo del filtro sostanzialmente intasandolo; l’acqua di estrazione a quel punto non riesce più a penetrare la polvere stessa e tende a bypassarla fuoriuscendo dal filtro lateralmente, al di sopra della polvere, senza dar luogo quindi ad alcuna estrazione. La bevanda che ne risulta presenta quindi una qualità scadente.
In questo contesto il compito tecnico alla base della presente invenzione à ̈ realizzare una capsula per la preparazione di bevande che ponga rimedio agli inconvenienti citati.
È in particolare compito tecnico della presente invenzione realizzare una capsula per la preparazione di bevande che consenta all’acqua in ingresso di permeare la sostanza alimentare in polvere in maniera più uniforme rispetto alle capsule note, riducendo nel contempo al minimo il rischio di fuoriuscita di polvere con la bevanda.
È ulteriormente compito tecnico della presente invenzione realizzare una capsula per la preparazione di bevande che consenta di limitare, rispetto alle capsule note, il rischio di formazione di zone ad elevata compattazione, nella sostanza alimentare in polvere, in grado di ostacolare il fluire della bevanda e/o di canali preferenziali di passaggio dell’acqua stessa.
Il compito tecnico e gli scopi indicati sono sostanzialmente raggiunti da una capsula per la preparazione di bevande in accordo con quanto descritto nelle unite rivendicazioni.
Ulteriori caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata di alcune forme di esecuzione preferite, ma non esclusive, di una capsula per la preparazione di bevande illustrate negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 mostra in vista assonometrica schematica una rappresentazione in esploso di una capsula realizzata in accordo con una prima forma realizzativa della presente invenzione sezionata lungo un piano mediano verticale;
- la figura 2 mostra in vista assonometrica schematica una rappresentazione in esploso di una capsula realizzata in accordo con una seconda forma realizzativa della presente invenzione sezionata lungo un piano mediano verticale;
- la figura 3 mostra in vista schematica in sezione mediana verticale, una capsula realizzata secondo una terza forma realizzativa della presente invenzione simile alla prima forma realizzativa; si noti che per maggiore chiarezza in figura 3 sono illustrati esclusivamente i dettagli visibili nel piano di sezione non quelli in secondo piano;
- la figura 4 mostra in vista schematica in sezione mediana verticale, una capsula realizzata secondo una quarta forma realizzativa della presente invenzione simile alla seconda forma realizzativa; si noti che per maggiore chiarezza in figura 4 sono illustrati esclusivamente i dettagli visibili nel piano di sezione non quelli in secondo piano;
- la figura 5 mostra in vista schematica in sezione mediana verticale, una capsula realizzata secondo una quinta forma realizzativa della presente invenzione; si noti che anche in figura 5 sono illustrati esclusivamente i dettagli visibili nel piano di sezione non quelli in secondo piano;
- la figura 6 mostra in vista schematica in sezione mediana verticale, una capsula realizzata secondo una sesta forma realizzativa della presente invenzione; si noti che anche in figura 6 sono illustrati esclusivamente i dettagli visibili nel piano di sezione non quelli in secondo piano; e
- la figura 7 mostra schematicamente in vista in sezione mediana verticale un dettaglio della capsula di figura 1 in configurazione assemblata.
Con riferimento alle figure citate à ̈ stata globalmente indicata con il numero di riferimento 1 una capsula 1 per la produzione di bevande realizzata secondo la presente invenzione.
Come detto, la presente invenzione ha per oggetto una capsula 1 per la preparazione di bevande comprendente almeno una sostanza alimentare in polvere (non illustrata nelle unite figure) estraibile per mezzo del passaggio di acqua attraverso di essa per formare una bevanda. La sostanza alimentare in polvere, ad esempio polvere di caffà ̈, à ̈ estraibile ad esempio per infusione od à ̈ solubile per formare una bevanda come appunto caffà ̈ oppure thà ̈, infusi, zuppe, eccetera. La capsula 1 può poi eventualmente essere adatta a consentire l’estrazione della sostanza alimentare in polvere, come il caffà ̈, tramite il passaggio di acqua in pressione, per preparare ad esempio una dose di caffà ̈ espresso.
La capsula 1 comprende un corpo esterno 2 sostanzialmente a forma di tazza a propria volta comprendente una parete inferiore 3 ed una prima parete laterale 4. Nelle forme realizzative illustrate la parete inferiore 3 della capsula 1 ha sviluppo principalmente discoidale e la prima parete laterale 4 si sviluppa a partire da essa con forma in prima approssimazione troncoconica, per terminare superiormente con un bordo superiore 5 localizzato dalla parte opposta rispetto alla parete inferiore 3 stessa. Un coperchio 6 à ̈ poi fissato al corpo esterno 2 in corrispondenza del bordo superiore 5 e chiude superiormente il corpo esterno 2 stesso. Il corpo esterno 2 ed il coperchio 6 della capsula 1 possono essere ciascuno realizzati con diversi materiali; il corpo esterno 2 può ad esempio essere realizzato con un materiale plastico mentre il coperchio 6 può essere costituito da un foglio di alluminio (entrambi poi possono essere sia monostrato sia multistrato). All’interno del corpo esterno 2, tra il coperchio 6 e la superficie interna del corpo esterno 2 stesso, à ̈ individuata una camera 7 in cui, durante l’utilizzo della capsula 1, avviene la formazione della bevanda a seguito dell’interazione tra la sostanza alimentare in polvere e l’acqua. Tra un punto centrale del coperchio 6 ed un punto centrale della parete inferiore 3 à ̈ poi individuabile un asse di sviluppo 8 della capsula 1, visibile nelle figure 3, 4 e 5. In tutte le forme realizzative illustrate la capsula 1 à ̈ simmetrica rispetto all’asse di sviluppo 8.
Nelle forme realizzative illustrate, vantaggiosamente, la capsula 1 à ̈ sigillata a tenuta, ma in uso il coperchio 6 à ̈ perforabile per permettere l’iniezione di acqua all’interno della capsula 1 e la parete inferiore 3 à ̈ anch’essa perforabile per consentire la fuoriuscita della bevanda dalla capsula 1. Nel seguito si farà quindi riferimento preferenzialmente a questa forma realizzativa. Sono comunque possibili anche altre forma realizzative in cui il coperchio 6 e/o la parete inferiore 3 siano di per sé in grado di permettere il passaggio di acqua e bevanda (ad esempio in quanto preforati o permeabili).
La capsula 1 à ̈ quindi adatta ad essere utilizzata in un sistema di produzione di bevande che vantaggiosamente presenta un alloggiamento entro il quale la capsula 1 stessa può essere inserita per essere utilizzata al fine di produrre una bevanda, ad esempio caffà ̈. Un sistema adatto all’utilizzo della capsula 1 illustrata presenta, in modo sostanzialmente noto, mezzi per l’iniezione di acqua all’interno della capsula 1, associabili al coperchio 6, comprendenti un elemento di iniezione quale ad esempio un ago od una lama eventualmente definenti un canale per il passaggio dell’acqua, e presenta inoltre mezzi di estrazione della bevanda dalla capsula 1, associabili alla parete inferiore 3, a loro volta comprendenti un elemento di perforazione per perforare/penetrare la parete inferiore 3 del corpo esterno 2 della capsula 1; in questo contesto per elemento di perforazione si intende un qualsiasi elemento, sostanzialmente di tipo noto, in grado di perforare, tagliare o lacerare come ad esempio una punta od una lama, fissa o mobile (anche in questo caso eventualmente definenti un canale per il passaggio dell’acqua). L’elemento di perforazione può inoltre attraversare la parete inferiore 3 della capsula 1 centralmente oppure, preferibilmente, eccentricamente.
La capsula 1 comprende inoltre un corpo filtrante 9 posizionato nella camera 7, sostanzialmente a forma di canestro, in grado di permettere il passaggio di bevanda attraverso di sé ed al contempo sostanzialmente trattenere la sostanza alimentare in polvere in modo tale che, durante l’utilizzo della capsula 1, la bevanda possa passare attraverso il corpo filtrante 9 per fuoriuscire poi dalla capsula 1 stessa (ad esempio attraverso un foro creato dall’elemento di perforazione nella parete inferiore 3 od attraverso un canale ricavato nell’elemento di perforazione stesso), mentre la sostanza alimentare in polvere possa rimanere sostanzialmente imprigionata all’interno.
Tale corpo filtrante 9 comprende uno scheletro 10 rigido o semi-rigido a forma di canestro che contiene la sostanza alimentare in polvere, e che a propria volta presenta una seconda parete laterale 11 ed una porzione di fondo 12. Quest’ultima può comunque anche essere costituita esclusivamente da un bordo inferiore della seconda parete laterale 11. Lo scheletro 10 rigido o semi-rigido poi, presenta aperture 13 per consentire la comunicazione di fluido attraverso di esso. Vantaggiosamente le aperture 13 sono ricavate almeno attraverso la seconda parete laterale 11; a seconda delle forme realizzative poi, possono essere ricavate anche attraverso la porzione di fondo 12 (come nei casi illustrati nelle unite figure) o meno.
In accordo con la presente invenzione, la seconda parete laterale 11 presenta un proprio orlo superiore 14 sostanzialmente anulare ed à ̈ collegata inferiormente alla porzione di fondo 12.
Nella capsula 1 assemblata, l’orlo superiore 14 à ̈ disposto in prossimità del coperchio 6 della capsula 1 (a contatto o meno) ed à ̈ accoppiato al corpo esterno 2 in corrispondenza di una porzione di accoppiamento 15 della prima parete laterale 4, la quale a propria volta à ̈ sostanzialmente anulare ed à ̈ localizzata in prossimità del bordo superiore 5 della prima parete laterale 4 stessa. Vantaggiosamente quindi l’orlo superiore 14 del corpo filtrante 9 ha anch’esso sviluppo sostanzialmente anulare attorno all’asse di sviluppo 8. L’accoppiamento tra corpo filtrante 9 e corpo esterno 2 della capsula 1 verrà comunque ulteriormente descritto successivamente.
La porzione di fondo 12 à ̈ invece disposta in prossimità della parete inferiore 3 del corpo esterno 2, anche se à ̈ possibile che tra le due sussista una certa distanza, per le ragioni spiegate nel seguito.
In accordo con la presente invenzione il corpo filtrante 9 separa quindi sostanzialmente la camera 7 in un primo vano 16 all’interno del quale à ̈ accolta la sostanza alimentare in polvere ed in un secondo vano 17. Nella forma realizzativa preferita l’elemento di perforazione, durante l’utilizzo, può penetrare la parete inferiore 3 ed inserirsi in corrispondenza del secondo vano 17 senza intaccare il corpo filtrante 9. Un elemento di iniezione perforante può invece attraversare il coperchio 6 ed inserirsi direttamente nel primo vano 16.
Come visibile nelle unite figure, vantaggiosamente, l’orlo superiore 14 del corpo filtrante 9 delimita sostanzialmente un varco di accesso al primo vano 16 che nelle forme realizzative illustrate à ̈ sostanzialmente circolare. Il corpo filtrante 9 à ̈ quindi vantaggiosamente aperto superiormente, ovvero dalla parte rivolta verso il coperchio 6. Durante la produzione della capsula 1, quando il coperchio 6 à ̈ disassociato dal corpo esterno 2, la sostanza alimentare in polvere può quindi essere inserita nel primo vano 16 semplicemente versandola in esso attraverso il varco di accesso.
Nel primo vano 16 quindi avviene l’interazione tra la sostanza alimentare in polvere e l’acqua iniettata nella capsula 1 per formare la bevanda. Il secondo vano 17 à ̈ invece destinato, durante l’utilizzo, ad accogliere la bevanda formatasi all’interno del primo vano 16 e che fuoriesce dallo stesso attraverso il corpo filtrante 9.
In accordo con la presente invenzione poi, il primo vano 16 à ̈ delimitato almeno tra il corpo filtrante 9 ed il coperchio 6 (figure 3 e 4); tuttavia in molte forme realizzative preferite, il primo vano 16 può essere delimitato anche da una piccola porzione anulare di prima parete laterale 4 localizzata tra il bordo superiore 5 della prima parete laterale 4 stessa e la porzione di accoppiamento 15 (la quale, come detto, à ̈ comunque prossima al bordo superiore 5 – figura 7). Il primo vano 16 à ̈ quindi almeno principalmente delimitato dal corpo filtrante 9, e vantaggiosamente si estende per la maggior parte del volume della camera 7.
In accordo con la presente invenzione, poi, la seconda parete laterale 11 à ̈ almeno in parte distanziata dalla prima parete laterale 4 (alla quale à ̈ affiancata ed affacciata) per permettere tra esse lo scorrimento della bevanda verso la parete inferiore 3; vantaggiosamente, le aperture 13 attraverso la seconda parete laterale 11 sono ricavate almeno in corrispondenza della parte della seconda parete laterale 11 stessa che à ̈ distanziata dalla prima parete laterale 4. In questo modo tali aperture 13 permettono di ridurre, rispetto alle capsule note, la distanza media che l’acqua deve percorrere attraverso la sostanza alimentare in polvere per poter fuoriuscire dal corpo filtrante 9 sotto forma di bevanda, con il vantaggio che l’acqua trova una minore resistenza all’attraversamento della sostanza stessa. Conseguentemente il corpo filtrante 9 consente una migliore filtrazione della bevanda, una minore tendenza della sostanza alimentare in polvere a compattarsi in maniera disomogenea e quindi una più uniforme permeazione della sostanza alimentare in polvere da parte dell’acqua iniettata nella capsula 1.
Per quanto riguarda il secondo vano 17, esso à ̈ delimitato tra il corpo filtrante 9, la parete inferiore 3 e la porzione di prima parete laterale 4 compresa tra la parete inferiore 3 e la porzione di accoppiamento 15, ed in parte si sviluppa tra la prima parete laterale 4 e la seconda parete laterale 11. In altri termini, il secondo vano 17 circonda almeno una parte del corpo filtrante 9. In particolare il secondo vano 17 si estende lungo la prima parete laterale 4 almeno per la maggior parte della distanza, misurata parallelamente all’asse di sviluppo 8, tra la porzione di accoppiamento 15 e la parete inferiore 3, e circonda quindi il corpo filtrante 9 per la maggior parte della sua estensione valutata parallelamente all’asse di sviluppo 8. Ancor più vantaggiosamente poi, come nelle forme realizzative illustrate nelle unite figure, il secondo vano 17 si estende lungo la prima parete laterale 4 fino in corrispondenza della porzione di accoppiamento 15. Dato che il corpo filtrante 9 à ̈ accoppiato alla porzione di accoppiamento 15 in corrispondenza dell’orlo superiore 14, la sostanziale totalità del corpo filtrante 9 à ̈ circondata dal secondo vano 17. Vantaggiosamente, poi, le aperture 13 sono distribuite su tutta la parte del corpo filtrante 9 circondata dal secondo vano 17, ed in particolare su tutta la parte della seconda parete laterale 11 che si trova affacciata al secondo vano 17. Nelle forme realizzative illustrate, vantaggiosamente, le aperture 13 sono distribuite uniformemente attorno al corpo filtrante 9 raggruppate in gruppi a loro volta distribuiti sostanzialmente in maniera uniforme lungo lo sviluppo della seconda parete laterale 11 tra l’orlo superiore 14 e la porzione di fondo 12. Vantaggiosamente, comunque, tutte le aperture 13 ricavate nella seconda parete laterale 11 sono poste ad una quota inferiore rispetto alla quota massima raggiunta dalla sostanza in polvere all’interno del primo vano 16 (dove la quota à ̈ misurata rispetto alla parete inferiore 3), in modo tale da evitare che l’acqua possa raggiungere le aperture 13 senza dover attraversare la sostanza in polvere.
Come detto precedentemente, il corpo filtrante 9 à ̈ accoppiato alla prima parete laterale 4 in corrispondenza della porzione di accoppiamento 15. L’accoppiamento può avvenire in diversi modi.
Nel caso delle figure 3 e 4 l’accoppiamento à ̈ illustrato solo schematicamente con l’orlo superiore 14 posizionato sostanzialmente adiacente al coperchio 6.
Una forma realizzativa preferita à ̈ invece illustrata nel dettaglio in figura 7, dove lo scheletro 10 rigido o semi-rigido del corpo filtrante 9 presenta una spalla 18, in prossimità dell’orlo superiore 14, avente uno sviluppo sostanzialmente anulare attorno all’asse di sviluppo 8 e che sporge radialmente rispetto al resto del corpo filtrante 9 stesso (sempre con riferimento all’asse di sviluppo 8). In altri termini, osservato in un piano di sezione passante per l’asse di sviluppo 8, lo scheletro 10 rigido o semirigido presenta esternamente un gradino rovesciato in prossimità dell’orlo superiore 14. Il corpo filtrante 9 poi à ̈ vantaggiosamente appoggiato alla porzione di accoppiamento 15 tramite la spalla 18. Nella forma realizzativa preferita ed illustrata, infatti, la porzione di accoppiamento 15 presenta una contro-spalla 19 che ha anch’essa sviluppo sostanzialmente anulare attorno all’asse di sviluppo 8 e che sporge radialmente, con riferimento all’asse di sviluppo 8, rispetto alla porzione di prima parete laterale 4 ad essa adiacente e che si trova dal lato della parete inferiore 3. Come visibile in figura 7, quindi, la spalla 18 à ̈ appoggiata sulla contro-spalla 19. Nella forma realizzativa preferita ed illustrata poi, l’orlo superiore 14 à ̈ accoppiato ad una regione anulare 20 della porzione di accoppiamento 15 che à ̈ localizzata tra la contro-spalla 19 ed il bordo superiore 5 della prima parete laterale 4 al quale à ̈ fissato il coperchio 6. Vantaggiosamente quindi, nella forma realizzativa preferita, il corpo filtrante 9 à ̈ in contatto con il corpo esterno 2 della capsula 1, ed in particolare con la porzione di accoppiamento 15, sostanzialmente in corrispondenza di due porzioni anulari dello scheletro 10 rigido o semi-rigido, una corrispondente all’orlo superiore 14 ed un’altra corrispondente alla spalla 18. In particolare il contatto tra spalla 18 e contro-spalla 19 permette al corpo filtrante 9, una volta inserito nel corpo esterno 2 della capsula 1, di arrestarsi in corrispondenza della contro-spalla 19. In altri termini la contro-spalla 19 funge da riscontro che impedisce al corpo filtrante 9 di subire spostamenti ulteriori verso la parete inferiore 3 della capsula 1; ciò si rivela particolarmente utile per mantenere il corpo filtrante 9 in una posizione prefissata, come meglio evidente nel seguito.
Comunque sia realizzato l’accoppiamento tra corpo filtrante 9 e porzione di accoppiamento 15, il corpo filtrante 9 può essere vantaggiosamente accoppiato alla porzione di accoppiamento 15 per interferenza meccanica, ed, in aggiunta od in alternativa, realizzando con essa un contatto a tenuta, dove per “contatto a tenuta†in questo contesto si intende vantaggiosamente un contatto che sia a tenuta idraulica. Peraltro il contatto a tenuta può essere utile anche nella fase di produzione della capsula 1. Infatti, durante l’inserimento della sostanza alimentare in polvere nel primo vano 16, un contatto a tenuta (in corrispondenza della porzione di accoppiamento 15) permette di garantire che la polvere non possa accidentalmente essere versata all’interno del secondo vano 17 (cosa che comprometterebbe l’utilizzo della capsula 1 per la preparazione della bevanda).
L’accoppiamento per interferenza meccanica e/o a tenuta può essere realizzato in diversi modi.
Nella forma realizzativa illustrata nel dettaglio in figura 7, l’accoppiamento per interferenza meccanica avviene tra l’orlo superiore 14 del corpo filtrante 9 e la citata regione anulare 20 della porzione di accoppiamento 15. Per evidenziare l’interferenza meccanica, in figura 7 l’orlo superiore 14 à ̈ disegnato parzialmente sovrapposto alla regione anulare 20; in particolare tale rappresentazione implica che il contatto per interferenza che avviene tra l’orlo superiore 14 e la regione anulare 20 nella realtà richiede, vantaggiosamente, che almeno uno di questi sia in uno stato di deformazione (vantaggiosamente elastica). L’interferenza meccanica può infatti preferibilmente avvenire in ragione della deformabilità elastica dell’orlo superiore 14 e/o della regione anulare 20, l’elasticità essendo vantaggiosamente conferita dal materiale con cui sono realizzati e/o dalla loro forma. Nella forma realizzativa illustrata la regione anulare 20, ovvero la regione della porzione di accoppiamento 15 localizzata tra la controspalla 19 ed il bordo superiore 5, à ̈ vantaggiosamente in grado di flettersi. In particolare la regione anulare 20 preme contro l’orlo superiore 14 del corpo filtrante 9 in virtù della deformazione elastica a cui à ̈ sottoposta. Come visibile in figura 7 la regione anulare 20, vista in sezione assiale, presenta inoltre uno sviluppo inclinato rispetto all’asse di sviluppo 8: in particolare procedendo dal bordo superiore 5 verso la parete inferiore 3 la regione anulare 20 si allontana dall’asse di sviluppo 8. Inoltre la porzione di accoppiamento 15 in corrispondenza del bordo superiore 5 od in corrispondenza della parte della regione anulare 20 limitrofa al bordo superiore 5, delimita una sezione, perpendicolarmente all’asse di sviluppo 8, che à ̈ vantaggiosamente minore dell’area delimitata dall’orlo superiore 14 sempre nel piano perpendicolare all’asse di sviluppo 8. Vantaggiosamente, per tale motivo, durante la produzione della capsula 1 la porzione di accoppiamento 15, ed in particolare nella forma realizzativa preferita la sua regione anulare 20, oppone resistenza in propria corrispondenza al passaggio dell’orlo superiore 14 durante la fase terminale dell’inserimento del corpo filtrante 9 all’interno della camera 7. L’inserimento del corpo filtrante 9 nella camera 7 richiede quindi l’esercizio di una pressione sul corpo filtrante 9 stesso, rivolta verso la parete inferiore 3, almeno durante il passaggio dell’orlo superiore 14 in corrispondenza della regione anulare 20. Nella forma realizzativa preferita ed illustrata, vantaggiosamente, la pressione sul corpo filtrante 9 viene esercitata fino a portare la spalla 18 in appoggio contro la contro-spalla 19, realizzando così un inserimento a scatto. Tale particolare conformazione della porzione di accoppiamento 15 e la sua interazione con il corpo filtrante 9, ed in particolare con l’orlo superiore 14, impedisce vantaggiosamente la rimozione del corpo filtrante 9 stesso dall’interno del corpo esterno 2 della capsula 1, per esempio a seguito di una spinta esercitata sulla porzione di fondo 12 del corpo filtrante 9 rivolta verso il coperchio 6.
Vantaggiosamente inoltre, anche il contatto a tenuta avviene tra l’orlo superiore 14 del corpo filtrante 9 e la regione anulare 20 della porzione di accoppiamento 15. Nelle forme realizzative illustrate, in particolare, l’orlo superiore 14 e la regione anulare 20 sono realizzati in modo tale che tra essi vi sia una continuità di contatto, e la tenuta à ̈ garantita dall’interferenza meccanica.
Come anticipato, al fine di evitare il contatto con l’elemento di perforazione durante la sua penetrazione all’interno del secondo vano 17 (qualora sia previsto che la parete inferiore 3 sia perforabile), il corpo filtrante 9 avrà vantaggiosamente una forma tale da consentire l’ingresso dell’elemento di perforazione evitando al contempo il contatto con esso, considerate le sue dimensioni, la relativa corsa ed il suo posizionamento.
Vantaggiosamente, in alcun forme realizzative preferite (figure 1-4), ciò à ̈ ottenuto grazie al fatto che la porzione di fondo 12 del corpo filtrante 9 à ̈ discostata dalla parete inferiore 3 per permettere, durante l’utilizzo della capsula 1 in un sistema adatto ad utilizzarla, l’inserimento dell’elemento di perforazione all’interno della capsula 1, attraverso la parete inferiore 3, senza che la porzione di fondo 12 del corpo filtrante 9 venga intaccata. Inoltre la porzione di fondo 12 del corpo filtrante 9, preferibilmente, à ̈ principalmente costituita da un disco sostanzialmente piano.
Nella forma realizzativa illustrata in figura 1 e 7, la posizione della controspalla 19 sulla porzione di accoppiamento 15 e la posizione della spalla 18 sul corpo filtrante 9, sono stabilite per determinare una distanza tra la parete inferiore 3 del corpo esterno 2 e la porzione di fondo 12 del corpo filtrante 9 che sia superiore alla distanza tra la punta dell’elemento di perforazione e la parete inferiore 3 quando l’elemento di perforazione stesso à ̈ inserito all’interno della capsula 1.
In alternativa, la porzione di fondo 12 può presentare un recesso 21 verso il coperchio 6 all’interno del quale può inserirsi l’elemento di perforazione, recesso 21 le cui dimensioni saranno debitamente commisurate a quelle dell’elemento di perforazione ed alla relativa corsa che esso percorre all’interno della capsula 1 (la distanza tra la parete inferiore 3 e la punta dell’elemento di perforazione, quando questo à ̈ inserito all’interno della capsula 1). In base al fatto che l’elemento di perforazione attraversi la parete inferiore 3 centralmente od eccentricamente, il recesso 21 sarà localizzato rispettivamente centralmente alla porzione di fondo 12 oppure eccentricamente rispetto all’asse di sviluppo 8 presentando, in quest’ultimo caso, uno sviluppo vantaggiosamente anulare attorno ad esso. Questa configurazione à ̈ illustrata in figura 5 dove la porzione di fondo 12 comprende una zona anulare esterna 22 ed una zona interna 23; la zona anulare esterna 22 à ̈ discostata dalla parete inferiore 3, mentre la zona interna 23 à ̈ invece ravvicinata alla parete inferiore 3.
In alternativa alla presenza di un recesso 21 anulare (quando quindi l’elemento di perforazione à ̈ eccentrico rispetto all’asse di sviluppo 8), il corpo filtrante 9 potrà avere forma sostanzialmente conica con conicità tale da evitare il contatto con l’elemento di perforazione anche quando esso à ̈ completamente inserito (considerata la sua massima corsa) all’interno del secondo vano 17.
Sempre con riferimento alla forma del corpo filtrante 9, esso à ̈, come detto, superiormente in contatto con la prima parete laterale 4 in corrispondenza della porzione di accoppiamento 15; inferiormente il corpo filtrante 9 à ̈ invece discostato dalla prima parete laterale 4, ovvero tra la prima parete laterale 4 del corpo esterno 2 e la seconda parete laterale 11 del corpo filtrante 9 à ̈ presente uno spazio vuoto che corrisponde alla parte del secondo vano 17 disposta tra la prima parete laterale 4 ed il corpo filtrante 9. Vantaggiosamente la distanza tra il corpo filtrante 9 e la prima parete laterale 4 in corrispondenza del secondo vano 17 aumenta procedendo verso la porzione di fondo 12. Ad esempio, se la prima parete laterale 4 ha sviluppo sostanzialmente conico con riferimento all’asse di sviluppo 8, procedendo dal coperchio 6 verso la parete inferiore 3, la seconda parete laterale 11 del corpo filtrante 9 può avere uno sviluppo analogo ma con conicità più accentuata (figure 1 e 2).
Nelle forme realizzative illustrate, inoltre, la seconda parete laterale 11 del corpo filtrante 9 à ̈ strutturata ad anelli 24 sovrapposti, concentrici attorno all’asse di sviluppo 8 e collegati tra loro. Ciascun anello 24, procedendo dall’orlo superiore 14 verso la porzione di fondo 12 del corpo filtrante 9, delimita una relativa sezione del primo vano 16, in un piano sostanzialmente perpendicolare all’asse di sviluppo 8, avente area maggiore di quella delimitata dall’anello 24 successivo. Vantaggiosamente poi, nelle forme realizzative illustrate in figura 1 e 2, uno stesso anello 24 delimita diverse sezioni di primo vano 16 (perpendicolari all’asse di sviluppo 8) le quali hanno aree decrescenti procedendo nella direzione che va dall’orlo superiore 14 verso la porzione di fondo 12; in altri termini ciascun anello 24, procedendo dall’orlo superiore 14 verso la porzione di fondo 12, converge verso l’asse di sviluppo 8. Nella forma realizzativa preferita ed illustrata poi, ciascuna sezione delimitata da un anello 24 à ̈ sostanzialmente circolare ed ha il proprio centro individuato dall’intersezione con l’asse di sviluppo 8.
Tale struttura della seconda parete laterale 11 dello scheletro 10 rigido o semi-rigido gli conferisce rigidità e ne facilita la produzione che può vantaggiosamente avvenire per stampaggio ad iniezione.
La seconda parete laterale 11, vista in sezione radiale rispetto all’asse di sviluppo 8, presenta quindi, dalla parte rivolta verso il primo vano 16, un profilo sostanzialmente a gradini ciascuno dei quali corrispondente ad uno degli anelli 24. Vantaggiosamente anche dalla parte rivolta verso la prima parete laterale 4 la seconda parete laterale 11 del corpo filtrante 9 presenta un profilo a gradini ciascuno dei quali rientra radialmente, con riferimento all’asse di sviluppo 8, rispetto al gradino adiacente posizionato tra esso e l’orlo superiore 14. In altri termini la seconda parete laterale 11 del corpo filtrante 9 presenta dei gradini interni, definiti dagli anelli 24, e dei gradini esterni, rivolti verso la prima parete laterale 4. Come visibile nelle figure 1 e 2, i gradini interni ed i gradini esterni possono essere disallineati tra loro. In particolare nella prima e nella seconda forma realizzativa ciascun gradino esterno si sviluppa sostanzialmente a partire da circa la metà dell’altezza, misurata parallelamente all’asse di sviluppo 8, di ciascun anello 24. In altre forme realizzative, tuttavia, sono possibili altre configurazioni e strutture della seconda parete laterale 11, quali quelle schematicamente illustrate nelle figure 3, 4 e 5.
Nella prima e nella seconda forma realizzativa il corpo filtrante 9 comprende inoltre delle nervature 25 per il suo irrigidimento che, vantaggiosamente, sono localizzate almeno sulla seconda parete laterale 11 dello scheletro 10 rigido o semi-rigido. Come illustrato nelle unite figure 1 e 2, vantaggiosamente, le nervature 25 della seconda parete laterale 11 si sviluppano longitudinalmente dall’orlo superiore 14 almeno fino alla porzione di fondo 12 e giacciono sostanzialmente in piani passanti per l’asse di sviluppo 8. Preferibilmente poi, le nervature 25 si estendono anche sulla porzione di fondo 12. Nelle forme realizzative preferite ed illustrate, più precisamente, alcune nervature 25 si estendono per tratti radiali (con riferimento all’asse di sviluppo 8) sulla porzione di fondo 12 mentre altre nervature 25 si estendono per tratti anulari attorno all’asse di sviluppo 8. Le nervature 25 a sviluppo anulare ed a sviluppo radiale possono incontrarsi tra loro come ben evidenziato nelle unite figure 1 e 2. Alcune nervature 25 della porzione di fondo 12 che si estendono radialmente possono inoltre estendersi a partire dalle nervature 25 della seconda parete laterale 11. Nelle forme realizzative illustrate poi, le nervature 25 della seconda parete laterale 11 si estendono sugli anelli 24 e sui gradini esterni in cui à ̈ strutturata la seconda parete laterale 11 e sporgono radialmente rispetto a questi ultimi individuando globalmente un ingombro complessivo troncoconico: in altri termini ciascuna nervatura 25 à ̈ inclinata in modo tale che, procedendo dall’orlo superiore 14 verso la porzione di fondo 12 del corpo filtrante 9, la distanza tra la sua superficie esterna e l’asse di sviluppo 8 della capsula 1 diminuisca.
Nella forma realizzativa preferita le nervature 25 non entrano in contatto con il corpo esterno 2 della capsula 1, se non in corrispondenza della porzione di accoppiamento 15. Tuttavia in generale il corpo filtrante 9 può essere in contatto con il corpo esterno 2 della capsula 1 anche in corrispondenza di punti diversi dalla porzione di accoppiamento 15, quali appunto le superfici esterne delle nervature 25, a patto che non venga impedita la comunicazione di fluido sia attraverso il corpo filtrante 9 stesso sia con la zona di uscita della bevanda attraverso la parete inferiore 3. In alcune forme realizzative, quindi, una o più delle nervature 25 presenti sulla seconda parete laterale 11 e/o sulla porzione di fondo 12 possono essere in contatto con il corpo esterno 2 della capsula 1: ad esempio le nervature 25 longitudinali presenti sulla seconda parete laterale 11 potrebbero essere in contatto in uno o più punti con la prima parete laterale 4, mentre tra una nervatura 25 e l’altra il corpo filtrante 9 à ̈ distanziato dalla prima parete laterale 4.
Come già detto, lo scheletro 10 rigido o semi-rigido, presenta delle aperture 13 che permettono la comunicazione di fluido, cioà ̈ che permettono il passaggio della bevanda dal primo vano 16 verso il secondo vano 17.
Le aperture 13 sono come detto localizzate almeno sulla seconda parete laterale 11. Nella forme realizzative preferite ed illustrate poi, su ciascuno degli anelli 24 dello scheletro 10 rigido o semi-rigido sono localizzate alcune delle aperture 13. Nelle forme realizzative illustrate, in particolare, le aperture 13 ricavate nella seconda parete laterale 11 sono definite da fessure a sviluppo principalmente parallelo all’asse di sviluppo 8, disposte l’una in fianco all’altra. Come visibile nelle unite figure da 3 a 5 le fessure si estendono sostanzialmente per l’intera altezza di ciascun anello 24 (e quindi di ciascun gradino interno). Nel caso invece della prima e seconda forma realizzativa ciascuna fessura passante che si estende solo su una porzione di ciascun anello 24.
Le aperture 13, come detto, sono vantaggiosamente ricavate anche sulla porzione di fondo 12 (la quale à ̈ principalmente a forma di disco piano). Nelle forme realizzative illustrate tali aperture 13 si configurano come delle asole allungate che si sviluppano sulla porzione di fondo 12 lungo direzioni radiali con riferimento all’asse di sviluppo 8.
Più in generale comunque, qualunque sia la forma del corpo filtrante 9 ed ovunque siano disposte le aperture 13, esse possono presentare forma, orientamento, disposizione e dimensioni diverse, ad esempio possono essere dei fori circolari, oppure a forma di croce, delle fessure allungate, curve ecc. Inoltre uno stesso scheletro 10 rigido o semi-rigido può presentare aperture 13 diverse tra loro.
In accordo con la presente invenzione, infine, il corpo filtrante 9 comprende inoltre almeno uno strato 26 di materiale flessibile filtrante applicato allo scheletro 10 rigido o semi-rigido per intercettare in uso la bevanda che fuoriesce da almeno alcune aperture 13 del corpo filtrante 9 e fluisce verso la parete inferiore 3 e filtrare tale bevanda.
In particolare, a seconda delle forme realizzative, lo strato 26 può essere applicato direttamente almeno in corrispondenza di alcune aperture 13 dello scheletro rigido 10, od essere alle stesse operativamente associato in modo diverso, come meglio descritto nel seguito con riferimento alla forma realizzativa di figura 6. Tale materiale flessibile filtrante può essere ad esempio tessuto non tessuto, tessuto, carta, ecc….
A seconda delle forme realizzative, può essere previsto che le aperture 13 in corrispondenza delle quali à ̈ applicato od alle quali à ̈ operativamente associato lo strato 26 di materiale flessibile filtrante, abbiamo forma e/o dimensione tale da permettere il passaggio della sostanza alimentare in polvere attraverso di esse. Nelle forme realizzative preferite ciò non à ̈ invece previsto e tutte le aperture 13 hanno dimensione tale da agire da filtro per la sostanza alimentare in polvere per trattenerla almeno al di sopra di una certa granulometria (di solito inferiore a quella nominale della sostanza in polvere)
Invece, sarà sempre previsto che le aperture 13 in corrispondenza delle quali non à ̈ applicato od alle quali non à ̈ operativamente associato lo strato 26 di materiale flessibile filtrante, abbiamo dimensione tale da agire da filtro per la sostanza alimentare in polvere per trattenerla almeno al di sopra di una certa granulometria.
Nel caso in cui lo strato 26 sia applicato in corrispondenza delle aperture 13, e lo scheletro 10 rigido o semi-rigido presenti aperture 13 anche attraverso la porzione di fondo 12, a seconda delle esigenze può essere previsto sia che lo strato 26 di materiale flessibile filtrante sia applicato esclusivamente in corrispondenza di tutte le aperture 13 ricavate attraverso la porzione di fondo 12 stessa e che le aperture 13 ricavate invece nella seconda parete laterale 11 abbiano dimensione tale da agire da filtro per la sostanza alimentare in polvere (figure 1, 3 e 5), sia che lo strato 26 di materiale flessibile filtrante sia applicato esclusivamente in corrispondenza di tutte le aperture 13 ricavate attraverso la seconda parete laterale 11 dello scheletro 10 rigido o semi-rigido e che le aperture 13 ricavate nella porzione di fondo 12 abbiano invece dimensione tale da agire da filtro per la sostanza alimentare in polvere. Sebbene la scelta tra le due soluzioni dipenda dalle esigenze produttive dettate di volta in volta dalle caratteristiche della sostanza alimentare in polvere utilizzata, in generale si ritiene preferibile la prima.
In accordo con un ulteriore soluzione realizzativa illustrata nelle figure 2 e 4, invece, lo strato 26 di materiale flessibile filtrante à ̈ applicato in corrispondenza di tutte le aperture 13 ricavate attraverso lo scheletro 10 rigido o semi-rigido. In particolare, nelle forme realizzative illustrate ciò à ̈ ottenuto sagomando anche il materiale flessibile filtrante in un pezzo unico a forma di canestro.
Nel caso in cui la porzione di fondo 12 presenta un recesso 21 (come nel caso di figura 5), lo strato 26 di materiale flessibile filtrante può essere sagomato per seguire la forma della porzione di fondo 12.
In altre forme realizzative non illustrate, poi, può essere previsto che il materiale flessibile sia invece utilizzato in una pluralità di pezzi più piccoli ciascuno fissato allo scheletro 10 rigido o semi-rigido in corrispondenza di una o più aperture 13.
Nella forma realizzativa di figura 6, invece, lo strato 26 non à ̈ applicato direttamente in corrispondenza delle aperture 13, ma distanziato da esse per intercettare la bevanda solo successivamente al suo passaggio all’interno del secondo vano 17. In particolare, in questa forma realizzativa lo scheletro 10 rigido o semi-rigido comprende inferiormente una appendice 27 che à ̈ accoppiata a tenuta alla prima parete laterale 4. A propria volta, l’appendice 27 individua uno o più passaggi 28 in comunicazione di fluido con citate almeno alcune aperture 13, e lo strato 26 di materiale flessibile filtrante à ̈ accoppiato agli uno o più passaggi 28 per intercettare tutta la bevanda che esce da tali almeno alcune aperture 13 e che fluisce verso la parete inferiore 3.
In particolare, nella forma realizzativa di figura 6, l’appendice 27 e lo strato 26 definiscono insieme un setto filtrante che à ̈ interposto tra la porzione di fondo 12 e la parete inferiore 3 per intercettare la bevanda in uscita da tutte le aperture 13,e che presenta un bordo perimetrale 29 che a propria volta à ̈ accoppiato a tenuta con la prima parete laterale 4 e definisce un unico passaggio 28 chiuso dallo strato 26.
Vantaggiosamente, comunque, nelle forme realizzative preferite della presente invenzione, da un lato tutte le aperture 13 hanno dimensione tale da agire da filtro per la sostanza alimentare in polvere per trattenerla almeno al di sopra di una certa granulometria, dall’altro, lo strato 26 di materiale flessibile filtrante à ̈ applicato o in corrispondenza delle sole aperture 13 ricavate nella porzione di fondo 12 o in corrispondenza di tutte le aperture 13.
Per quanto riguarda il fissaggio del materiale flessibile filtrante allo scheletro 10 rigido o semi-rigido, esso può essere vantaggiosamente ottenuto in qualsiasi modalità adatta allo scopo, ad esempio per saldatura, incollaggio, o stampaggio dello scheletro 10 rigido o semi-rigido direttamente sullo strato 26 di materiale.
In generale, comunque, vantaggiosamente il fissaggio del materiale filtrante flessibile allo scheletro 10 rigido o semirigido avviene per ciascun pezzo lungo una linea continua che circondi completamente le aperture 13 o i passaggi 28 interessati in modo tale da evitare la formazione di passaggi 28 che possano permettere alla bevanda di passare dalle aperture 13 alla parete inferiore 3 senza attraversare l’almeno uno strato 26 di materiale flessibile filtrante.
Come detto, la capsula 1 à ̈ adatta ad essere utilizzata in un sistema di produzione bevande basato su capsule che comprenda mezzi di iniezione di acqua associabili al coperchio 6 della capsula 1 e mezzi di estrazione della bevanda associabili alla parete inferiore 3 della capsula 1. In particolare nella forma realizzativa preferita, tramite un elemento di iniezione che perfora il coperchio 6, l’acqua viene iniettata all’interno del primo vano 16 entro il quale à ̈ contenuta la sostanza alimentare in polvere. L’acqua interagisce con la sostanza alimentare in polvere formando così la bevanda la quale, sospinta dal flusso dell’acqua (eventualmente in pressione), attraversa la polvere percorrendone dei tratti fino a raggiungere le aperture 13 presenti sul corpo filtrante 9, ed eventualmente il successivo strato 26 di materiale flessibile filtrante. Mentre la sostanza alimentare in polvere rimane almeno principalmente confinata nel primo vano 16, la bevanda attraversa le aperture 13 passando dal primo vano 16 al secondo vano 17, dove può fuoriuscire dalla capsula 1 a seguito dell’azione dell’elemento di perforazione che penetra la parete inferiore 3: a seconda del tipo di sistema di produzione di bevande, la bevanda può fuoriuscire attraverso il foro lasciato dall’elemento di perforazione od attraverso un canale presente nello stesso.
Gli eventuali granuli di polvere che dovessero riuscire ad oltrepassare le aperture 13 cui à ̈ associato lo strato 26 di materiale flessibile filtrante, vengono poi trattenuti da quest’ultimo. A differenza poi di quanto accade nelle capsule note dotate di filtri di materiale flessibile filtrante, nella forma realizzativa preferita in cui tali aperture 13 hanno dimensione tale da agire da filtro per la sostanza alimentare in polvere per trattenerla almeno al di sopra di una certa granulometria, à ̈ possibile evitare qualsiasi intasamento dello strato 26 stesso dato che la maggior parte della sostanza in polvere viene trattenuta direttamente dallo scheletro 10 rigido o semi-rigido.
La presente invenzione consegue importanti vantaggi.
La forma a canestro dell’elemento filtrante e la presenza delle aperture sulla seconda parete laterale, consentono di diminuire la distanza media che l’acqua deve percorrere attraverso la sostanza alimentare in polvere per poter fuoriuscire dal corpo filtrante. La bevanda ad esempio formatasi in prossimità del coperchio non à ̈ costretta ad attraversare la sostanziale totalità della sostanza alimentare in polvere per poter fuoriuscire attraverso la porzione di fondo del corpo filtrante ma può fuoriuscire attraverso le suddette aperture ad essa più vicine. In tal modo la bevanda incontra meno resistenza durante il suo cammino. Inoltre in tal modo si riduce il rischio di formazione di aree ad elevata compattazione legate allo scorrimento sostanzialmente unidirezionale dell’acqua e della bevanda. La sostanza alimentare in polvere durante la produzione della bevanda mantiene in questo modo una compattezza sostanzialmente uniforme diminuendo conseguentemente il rischio di formazione di canali di scorrimento preferenziale dell’acqua, la quale può quindi permeare la sostanza alimentare stessa in maniera più uniforme ed omogenea con un conseguente aumento della qualità della bevanda prodotta.
L’abbinamento ad almeno alcune aperture dello strato di materiale flessibile filtrante permette poi di diminuire, se non eliminare, la fuoriuscita di microgranuli di polvere con la bevanda.
A ciò si aggiunge il fatto che il corpo filtrante della capsula oggetto della presente invenzione, grazie alla sua forma ed alla presenza delle precedentemente citate aperture, presenta una superficie filtrante superiore a quella di un comune corpo filtrante piano (a parità di dimensioni della capsula), pur mantenendo sostanzialmente inalterata la quantità di sostanza alimentare in polvere in essa contenuta. Ciò consente una migliore filtrazione della bevanda.
Va infine rilevato che la presente invenzione risulta di relativamente facile realizzazione e che anche il costo connesso alla sua attuazione non risulta molto elevato.
L’invenzione così concepita à ̈ suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo che la caratterizza.
Tutti i dettagli sono rimpiazzabili da altri tecnicamente equivalenti ed i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni dei vari componenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Capsula per la preparazione di bevande comprendente almeno una sostanza alimentare in polvere estraibile per mezzo del passaggio di acqua attraverso di essa per formare una bevanda, comprendente: un corpo esterno (2) sostanzialmente a forma di tazza a propria volta comprendente una parete inferiore (3) ed una prima parete laterale (4); un coperchio (6) fissato al corpo esterno (2) in corrispondenza di un bordo superiore (5) della prima parete laterale (4) localizzato dalla parte opposta rispetto alla parete inferiore (3), tra detto coperchio (6) e la superficie interna del corpo esterno (2) essendo inoltre individuata una camera (7) e tra un punto centrale del coperchio (6) ed un punto centrale della parete inferiore (3) essendo individuato un asse di sviluppo (8) della capsula (1); un corpo filtrante (9) comprendente uno scheletro (10) rigido o semirigido a forma di canestro contenente la sostanza alimentare in polvere, posizionato nella camera (7) e presentante una seconda parete laterale (11) ed una porzione di fondo (12), la seconda parete laterale (11) avendo un orlo superiore (14) sostanzialmente anulare ed essendo collegata inferiormente alla porzione di fondo (12); detto scheletro (10) rigido o semirigido presentando aperture (13) per consentire la comunicazione di fluido attraverso di esso ricavate almeno attraverso la seconda parete laterale (11); l’orlo superiore (14) essendo disposto in prossimità del coperchio (6) della capsula (1) ed accoppiato al corpo esterno (2) in corrispondenza di una porzione di accoppiamento (15) della prima parete laterale (4), sostanzialmente anulare e localizzata in prossimità del bordo superiore (5) della prima parete laterale (4) stessa; la porzione di fondo (12) essendo disposta in prossimità della parete inferiore (3) del corpo esterno (2); la seconda parete laterale (11) essendo almeno in parte distanziata dalla prima parete laterale (4) per permettere lo scorrimento della bevanda verso la parete inferiore (3), le aperture (13) attraverso la seconda parete laterale (11) essendo ricavate almeno in corrispondenza della parte della seconda parete laterale (11) stessa che à ̈ distanziata dalla prima parete laterale (4); ed il corpo filtrante (9) comprendendo inoltre almeno uno strato (26) di materiale flessibile filtrante applicato allo scheletro (10) rigido o semi-rigido per intercettare in uso la bevanda che fuoriesce da almeno alcune aperture (13) del corpo filtrante (9) e fluisce verso la parete inferiore (3) e filtrare tale bevanda.
  2. 2) Capsula secondo la rivendicazione precedente in cui lo strato (26) di materiale flessibile filtrante à ̈ applicato in corrispondenza di almeno alcune aperture (13).
  3. 3) Capsula secondo la rivendicazione 2 in cui lo scheletro (10) rigido o semi-rigido presenta dette aperture (13) anche attraverso la porzione di fondo (12), ed in cui lo strato (26) di materiale flessibile filtrante à ̈ applicato esclusivamente in corrispondenza di tutte le aperture (13) ricavate attraverso la porzione di fondo (12) dello scheletro (10) rigido o semi-rigido, le aperture (13) ricavate nella seconda parete laterale (11) avendo dimensione tale da agire da filtro per la sostanza alimentare in polvere.
  4. 4) Capsula secondo la rivendicazione 2 in cui lo scheletro (10) rigido o semi-rigido presenta dette aperture (13) anche attraverso la porzione di fondo (12), ed in cui lo strato (26) di materiale flessibile filtrante à ̈ applicato esclusivamente in corrispondenza di tutte le aperture (13) ricavate attraverso la seconda parete laterale (11) dello scheletro (10) rigido o semirigido, le aperture (13) ricavate nella porzione di fondo (12) avendo dimensione tale da agire da filtro per la sostanza alimentare in polvere.
  5. 5) Capsula secondo la rivendicazione 2 in cui lo strato (26) di materiale flessibile filtrante à ̈ applicato in corrispondenza di tutte le aperture (13) ricavate attraverso lo scheletro (10) rigido o semi-rigido.
  6. 6) Capsula secondo la rivendicazione 1 in cui lo scheletro (10) rigido o semi-rigido comprende inferiormente una appendice (27) accoppiata a tenuta alla prima parete laterale (4) ed individuante uno o più passaggi (28) in comunicazione di fluido con dette almeno alcune aperture (13), lo strato (26) di materiale flessibile filtrante essendo accoppiato a detti uno o più passaggi (28) per intercettare tutta la bevanda in uscita da dette almeno alcune aperture (13) e che fluisce verso la parete inferiore (3).
  7. 7) Capsula secondo la rivendicazione 6 in cui l’appendice (27) e lo strato (26) definiscono un setto filtrante interposto tra la porzione di fondo (12) e la parete inferiore (3) per intercettare la bevanda in uscita da tutte le aperture (13).
  8. 8) Capsula secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui tutte le aperture (13) ricavate nello scheletro (10) rigido o semi-rigido hanno dimensione tale da agire da filtro per la sostanza alimentare in polvere.
  9. 9) Capsula secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui la seconda parete laterale (11) à ̈ distanziata dalla prima parete laterale (4) almeno per la maggior parte del proprio sviluppo e/o in cui la distanza tra la seconda parete laterale (11) e la prima parete laterale (4) aumenta procedendo dall’orlo superiore (14) verso la porzione di fondo (12).
  10. 10) Capsula secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui il corpo filtrante (9) Ã ̈ accoppiato alla porzione di accoppiamento (15) per interferenza meccanica e/o realizza con essa un contatto a tenuta.
  11. 11) Capsula secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui il corpo filtrante (9) in prossimità dell’orlo superiore (14) presenta una spalla (18) che à ̈ sostanzialmente anulare attorno all’asse di sviluppo (8) e che sporge radialmente rispetto al resto del corpo filtrante (9) stesso con riferimento all’asse di sviluppo (8), e dal fatto che la porzione di accoppiamento (15) presenta una contro-spalla (19) sostanzialmente anulare attorno all’asse di sviluppo (8) ed anch’essa sporgente radialmente, con riferimento all’asse di sviluppo (8), rispetto alla porzione di prima parete laterale (4) ad essa adiacente dal lato della parete inferiore (3), detta spalla (18) essendo appoggiata sulla contro-spalla (19) e detto orlo superiore (14) essendo accoppiato ad una regione anulare (20) della porzione di accoppiamento (15) localizzata tra la contro-spalla (19) ed il bordo superiore (5).
  12. 12) Capsula secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui la porzione di fondo (12) del corpo filtrante (9) à ̈ almeno in parte discostata dalla parete inferiore (3) per permettere, durante l’utilizzo, l’inserimento di un elemento di perforazione all’interno della capsula (1), attraverso la parete inferiore (3), senza che la porzione di fondo (12) del corpo filtrante (9) venga intaccata.
  13. 13) Capsula secondo la rivendicazione 12 in cui la porzione di fondo (12) comprende una zona anulare esterna (22) ed una zona interna (23), la zona anulare esterna (22) essendo discostata dalla parete inferiore (3) per permettere, durante l’utilizzo, l’inserimento di un elemento di perforazione all’interno della capsula (1), attraverso la parete inferiore (3), senza che la porzione di fondo (12) del corpo filtrante (9) venga intaccata, la zona interna (23) essendo invece ravvicinata alla parete inferiore (3).
  14. 14) Capsula secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui la parete inferiore (3) à ̈ perforabile durante l’utilizzo per consentire la fuoriuscita della bevanda dalla capsula (1), e dal fatto che, durante l’utilizzo, tra il corpo filtrante (9) ed il corpo esterno (2) può inserirsi un elemento di perforazione, senza intaccare il corpo filtrante (9), a seguito della penetrazione attraverso la parete inferiore (3).
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