ITVR20110219A1 - Arma ad aria compressa - Google Patents
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Description
“ARMA AD ARIA COMPRESSAâ€
La presente invenzione si riferisce in generale ad un’arma ad aria compressa. Più in particolare si tratta di un’arma ad aria compressa avente funzionamento molla pistone.
In seguito viene descritta un’arma ad aria compressa, ma à ̈ beninteso che quanto descritto può essere applicato ad un’arma con un generico gas compresso.
Come noto, esistono svariate tipologie di armi ad aria compressa, che impiegano diverse tipologie di fluido compresso come mezzo per espellere il pallino.
Ad esempio, vengono utilizzati serbatoi contenenti anidride carbonica oppure aria atmosferica compressa attraverso meccanismi interni all’arma stessa. Esistono infatti fucili o pistole che, per mezzo di un movimento traslatorio o rotatorio di un loro componente, comprimono una quantità di aria compressa, immagazzinandola.
Nelle carabine con funzionamento molla pistone, ad esempio, una leva posta sotto la canna di sparo, oppure la canna di sparo stessa, può essere fatta ruotare attorno a una cerniera movimentando uno stantuffo che comprime una molla. Lo spostamento dello stantuffo consente ad una quantità di aria di fluire all’interno di un serbatoio. Alla fine della corsa lo stantuffo resta agganciato in posizione, pronto per lo sparo.
Al momento dello sparo, quando l’operatore tira il grilletto, lo stantuffo à ̈ sganciato e mediante la spinta della molla, la quantità di aria precedentemente immagazzinata viene compressa per espellere il pallino.
Nelle armi note, un ulteriore meccanismo viene utilizzato per il caricamento del pallino nell’apposita sede dalla quale sarà poi accelerato per essere espulso.
Nelle armi a colpo singolo il pallino viene posizionato manualmente nella canna di sparo quando questa viene ruotata e quindi aperta.
Nelle armi con caricatore a revolver, l’operatore deve invece compiere una prima operazione per caricare di aria il serbatoio e una seconda operazione per posizionare il pallino nell’apposita sede per lo sparo.
La sequenza di operazioni porta ad avere un caricamento complesso prima di ottenere l’arma carica e pronta allo sparo.
Un ulteriore inconveniente delle armi note con caricatore a revolver à ̈ il posizionamento del pallino al momento dello sparo. Il pallino à ̈ infatti alloggiato nell’apposita sede ricavata nel caricatore rotante, che per la sua natura di elemento rotante non riesce ad ottimizzare una buona tenuta al flusso dell’aria per l’uscita del pallino stesso.
Quando infatti l’aria sospinge il pallino, una parte di essa fuoriesce negli interstizi tra il serbatoio di aria e il caricatore e negli interstizi tra il caricatore e l’ingresso della canna di sparo.
Inoltre, nel momento dello sparo, il pallino deve fuoriuscire dalla propria sede nel caricatore ed entrare nella canna sospinto dall’aria compressa, incontrando così la discontinuità di profili inevitabilmente presente tra i due elementi.
Uno scopo della presente invenzione à ̈ quello di proporre un nuovo sistema di caricamento per armi ad aria compressa che migliori il loro funzionamento e faciliti il loro utilizzo.
Un ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ quello di consentire il contemporaneo caricamento di aria compressa e posizionamento ottimale per il pallino nell’arma.
Tali scopi e vantaggi vengono raggiunti, secondo l’invenzione, da un’arma ad aria compressa, comprendente un corpo principale, un caricatore atto a contenere uno o più pallini e vincolato movibilmente al corpo principale, un serbatoio atto a contenere l’aria compressa e fissato al corpo principale, una sede di sparo per l’uno o più pallini, atta ad accogliere l’uno o più pallini quando vengono investiti dall’aria compressa al momento dello sparo, una canna di sparo forata fissata al corpo principale e atta ad essere attraversata dall’uno o più pallini, mezzi di compressione dell’aria, atti a comprimere l’aria nel serbatoio, mezzi di posizionamento dell’uno o più pallini, atti allo spostamento dell’uno o più pallini dal caricatore alla sede di sparo, mezzi di comando collegati a detti mezzi di compressione, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di comando sono anche collegati a detti mezzi di posizionamento, così che, azionando i mezzi di comando, siano azionati sia i mezzi di compressione, che i mezzi di posizionamento.
Grazie ad una siffatta realizzazione, azionando unicamente i mezzi di comando, vengono azionati sia i mezzi di posizionamento, che i mezzi di compressione, semplificando le operazioni di gestione dell’arma ad aria compressa stessa e accorciando i tempi morti tra un colpo e l’altro.
Un operatore, infatti, può azionare i mezzi di comando e ottenere l’arma ad aria compressa pronta allo sparo, senza necessità di compiere operazioni aggiuntive.
Vantaggiosamente i mezzi di posizionamento possono comprendere un otturatore vincolato scorrevolmente al corpo principale, detto otturatore essendo provvisto di uno spillo atto ad attraversare il caricatore così da spostare l’uno o più pallini dal caricatore alla sede di sparo.
Grazie alla presenza dello spillo à ̈ così possibile ottenere lo spostamento del pallino dal caricatore alla sua sede di sparo, in un momento diverso dal momento dello sparo, così da portare il pallino in una sede più congeniale allo sparo rispetto al caricatore stesso.
Inoltre i mezzi di posizionamento possono comprendere un elemento oscillante vincolato rotabilmente al corpo principale e a sua volta comprendente un primo braccio atto a movimentare il caricatore e un secondo braccio accoppiato con l’otturatore mediante mezzi di accoppiamento, così che l’elemento oscillante ruoti quando l’otturatore trasla.
Grazie a questa conformazione, la movimentazione del caricatore, ad esempio la sua rotazione, può essere legata alla traslazione dell’otturatore, sincronizzandone così i movimenti.
Un ulteriore vantaggio può derivare dal fatto che i mezzi di posizionamento possono comprendere un dente vincolato scorrevolmente al corpo principale e una gola ad U ricavata nel primo braccio dell’elemento oscillante, detto dente atto ad entrare in contatto con il caricatore così da movimentarlo e detta gola ad U atta ad accogliere il dente così che ad una rotazione del primo braccio corrisponda una traslazione del dente.
Grazie a questa costruzione il caricatore può essere movimentato, ad esempio ruotato, dal dente quando il dente à ̈ mosso dal primo braccio dell’elemento oscillante e il movimento rotatorio dell’elemento oscillante può essere convertito in un movimento traslatorio del dente.
Vantaggiosamente i mezzi di comando possono comprendere uno o più carrelli vincolati scorrevolmente al corpo principale e collegati ai mezzi di accoppiamento.
In questo modo la semplice traslazione dell’uno o più carrelli aziona i mezzi di accoppiamento, così da far traslare l’otturatore e far ruotare l’elemento oscillante.
Inoltre i mezzi di accoppiamento possono comprendere una asola, ricavata nel secondo braccio dell’elemento oscillante, detta asola accogliendo un chiodo vincolato all’otturatore.
Grazie a questa configurazione à ̈ possibile convertire il moto traslatorio di alcuni elementi nel moto rotatorio di altri, con un accoppiamento tra asola e chiodo.
Un ulteriore vantaggio può derivare dal fatto che i mezzi di comando possono comprendere un primo carrello ed un secondo carrello tra loro collegati ed entrambi vincolati scorrevolmente al corpo principale, essendo ricavata in detto secondo carrello una corsia che definisce un primo riscontro e un secondo riscontro e in cui i mezzi di comando comprendono inoltre una vite vincolata al primo carrello, essendo il secondo carrello vincolato scorrevolmente al primo carrello in modo che la vite possa andare in battuta alternativamente sul primo riscontro e sul secondo riscontro, così che il secondo carrello sia movimentato per una traslazione di ampiezza minore rispetto alla traslazione del primo carrello, essendo il secondo carrello connesso ai mezzi di posizionamento.
Così facendo si rende possibile la presenza di due carrelli aventi movimento dipendente ma solo per una certa porzione dei rispettivi movimenti. Grazie a questa caratteristica alcuni elementi potranno essere movimentati dal primo carrello, avendo così un movimento continuato, mentre altri elementi potranno essere movimentati dal secondo carrello, avendo così un movimento intermittente, potendo così restare in una posizione prefissata mentre gli elementi movimentati dal primo carrello sono in movimento.
Inoltre il primo carrello può essere connesso ai mezzi di compressione del gas, così che i mezzi di compressione elaborino il gas per almeno una porzione della traslazione del primo carrello.
Vantaggiosamente i mezzi di comando possono comprendere una leva incernierata al corpo principale e atta ad essere ruotata manualmente. La leva può essere incernierata ad una biella, a sua volta incernierata al primo carrello, così che la rotazione della leva provochi almeno una traslazione parziale del primo carrello e/o del secondo carrello.
In questo modo per un operatore l’azionamento dei mezzi di comando à ̈ facilitato e semplificato, in quanto l’operatore azionando una sola leva può azionare sia i mezzi di compressione che i mezzi di posizionamento e così da predisporre in modo semplice e rapido l’arma ad aria compressa per lo sparo successivo.
Inoltre la sede di sparo può essere all’interno della canna di sparo. Così si ottiene il posizionamento del pallino direttamente all’interno della canna di sparo, dalla quale sarà successivamente espulso, senza dover superare altre discontinuità di superficie interne all’arma ad aria compressa, migliorando la tenuta.
Ulteriori caratteristiche e particolari potranno essere meglio compresi dalla descrizione che segue, data a titolo di esempio non limitativo, nonché dalle annesse tavole di disegno in cui:
la fig.1 mostra una vista schematica in sezione del lato sinistro di un’arma ad aria compressa, disposta in una configurazione aperta, secondo l’invenzione;
la fig.2 mostra una vista schematica in sezione del lato sinistro di un’arma ad aria compressa, disposta in una configurazione chiusa, secondo l’invenzione;
la fig.3 mostra una vista schematica in sezione del lato destro di un’arma ad aria compressa, disposta secondo la configurazione aperta di figura 1, secondo l’invenzione; la fig.4 mostra una vista schematica in sezione del lato destro di un’arma ad aria compressa, disposta secondo la configurazione chiusa di figura 2, secondo l’invenzione; Con riferimento alle figure allegate, in particolare alla figura 1, con 10 si indica un’arma ad aria compressa, comprendente un corpo principale 12 al quale sono vincolati una canna 14 ad una prima estremità ed un serbatoio 16 ad una seconda estremità , opposta alla prima estremità .
Una leva 18 à ̈ incernierata, ad una sua estremità , al corpo principale 12 per mezzo di una cerniera 20, mentre à ̈ incernierata ad una biella 22 per mezzo di una cerniera 24. La biella 22 à ̈ inoltre incernierata ad un primo carrello 26, per mezzo di una cerniera 28, come visibile in figura 2.
Il primo carrello 26 à ̈ vincolato scorrevolmente al serbatoio 16, essendo così libero di traslare e trascinare un meccanismo 17 atto a comprimere l’aria, visibile in figura 2, realizzato secondo la tecnica nota, denominato molla pistone e contenuto nel serbatoio 16.
La leva 18 comprende inoltre un bastone 28 che si estende secondo una direzione principale, prolungandosi oltre la cerniera 24. Un operatore può così impugnare il bastone 28 collegato alla leva 18 che ruotando, provoca conseguentemente lo scorrimento del primo carrello 26.
Al primo carrello 26 Ã ̈ vincolata una vite 27, atta a trasmettere il moto ad un secondo carrello 55, come descritto in seguito. Nel secondo carrello 55 Ã ̈ ricavata una corsia 57 che definisce un primo riscontro 59 ed un secondo riscontro 61 operanti come finecorsa per la vite 27.
All’interno della canna 14 à ̈ ricavato un foro 30 passante che si allinea e comunica con una sede di un caricatore 32, avente ad esempio forma a tamburo, a sua volta vincolato rotabilmente al corpo principale 12 dell’arma 10. L’asse di rotazione del caricatore 32 à ̈ parallelo alla canna 14.
Nel caricatore 32, avente sostanzialmente forma di disco, sono ricavate una pluralità di sedi atte a contenere uno o più pallini 34, posizionati di volta in volta in corrispondenza del foro 30 della canna 14.
All’interno del corpo principale 12 à ̈ alloggiato un otturatore 36 sostanzialmente cilindrico, dalla cui estremità protrude uno spillo 38 avente diametro inferiore rispetto all’otturatore 36. Nell’otturatore 36 à ̈ ricavato un foro 37 passante che permette di mettere in comunicazione una camera d’aria 40 interna al serbatoio 16 con il foro 30 della canna 14. All’otturatore 36 à ̈ vincolato inoltre un chiodo 41, disposto in direzione perpendicolare rispetto al foro 37 dell’otturatore 36 stesso.
Un elemento oscillante 42, avente forma sostanzialmente ad L, Ã ̈ incernierato al corpo principale 12 per mezzo di un fulcro 44, potendo ruotare intorno allo stesso fulcro 44 tra due posizioni limite, rappresentate rispettivamente in figura 1 e figura 2.
L’elemento oscillante 42 comprende un primo braccio 46 che si sviluppa dal fulcro 44 in direzione del caricatore 32 ed un secondo braccio 48 che si sviluppa dal fulcro 44 in direzione dell’otturatore 36, formando un angolo retto con il primo braccio 46.
All’estremità del secondo braccio 48 à ̈ ricavata una asola 50 che accoglie il chiodo 41. L’asola 50 ha sviluppo parallelo al primo braccio 46 e vincola la rotazione dell’elemento oscillante 42 alla traslazione dell’otturatore 36, così che ad una traslazione dell’otturatore 36 corrisponda una rotazione dell’elemento oscillante 42.
All’estremità del primo braccio 46 à ̈ ricavata una gola 52, avente forma sostanzialmente ad U, e atta alla movimentazione di un dente 54. Il dente 54 scorre in un’apposita sede ricavata nel corpo principale 12 che gli permette di traslare da una posizione di riposo, visibile in figura 2, in cui il dente 54 à ̈ lontano dalla canna 14 ad una posizione operativa, visibile in figura 1, in cui il dente à ̈ più prossimo alla canna 14. Il dente 54, traslato nella posizione operativa, ingrana sul caricatore 32, così da fare ruotare il caricatore 32 di una quantità prefissata quando il dente 54 stesso trasla.
Come visibile nelle figure 3 e 4, il secondo carrello 55 ha sostanzialmente forma ad L, comprendendo una porzione lunga 56, vincolata scorrevolmente al serbatoio 16 per mezzo di due chiodi 58, e una porzione corta 60 che si sviluppa ortogonalmente da una estremità della porzione lunga 56.
La porzione corta 60 à ̈ vincolata alla sua estremità libera al chiodo 41. Nella porzione lunga 56 sono ricavati due binari 51 che accolgono uno dei due chiodi 58 ciascuno, permettendo così al secondo carrello 55 di traslare secondo una direzione parallela alla canna 14.
Si descrive di seguito il funzionamento dell’arma 10 ad aria compressa, secondo l’invenzione.
Con riferimento alla figura 1, un operatore, dopo aver disposto l’arma 10 secondo la configurazione aperta e aver posizionato uno o più pallini all’interno delle sedi del caricatore 32 precedentemente estratto, vincola nuovamente il caricatore 32 al corpo principale 12 con mezzi noti.
L’arma 10 à ̈ quindi disposta secondo la configurazione aperta, nella quale la leva 18 à ̈ completamente ruotata, mantenendo, tramite la biella 22, il primo carrello 26 alla massima distanza dal corpo principale 12.
Come visibile in figura 3, il primo carrello 26 mantiene a sua volta il secondo carrello 55 allontanato dal corpo principale 12, per mezzo della vite 27 che poggia sul primo riscontro 59. Il secondo carrello 55 mantiene, tramite il chiodo 41, l’otturatore 36 lontano dal caricatore 32 e dal pallino 34.
Come visibile in figura 1, il chiodo 41 mantiene anche l’elemento oscillante 42 ruotato attorno al fulcro 44, così che il dente 54 sia in posizione operativa. La posizione operativa del dente 54 non impedisce peraltro l’inserimento del caricatore 32 nel corpo principale 12 da parte dell’operatore, ottenendo così il pallino 34 allineato con il foro 30 della canna di sparo 14.
Per preparare l’arma ad aria compressa 10 allo sparo, l’operatore agisce sulla leva 18, riportandola gradualmente ad assumere la configurazione chiusa di figura 4, movimentando tutti i componenti interni dell’arma 10.
La rotazione della leva 18 influisce direttamente sulla traslazione del primo carrello 26, per mezzo della biella 22, mentre influisce indirettamente sulla traslazione del secondo carrello 55, per mezzo dell’accoppiamento dato dalla vite 27 con la corsia 57.
Una prima rotazione parziale della leva 18 porta ad una traslazione del solo primo carrello 26, mentre il secondo carrello 55 non subisce spostamenti. In questa prima rotazione parziale della leva 18 la vite 27, essendo vincolata al primo carrello 26, percorre tutta la corsia 57, passando dal contatto con il primo riscontro 59 al contatto con il secondo riscontro 61.
Se l’operatore continua a ruotare la leva 18, l’ulteriore traslazione del primo carrello 26 provoca ora anche la traslazione del secondo carrello 55, fino a qui rimasto fermo, trascinato dalla vite 27. Il secondo carrello 55, traslando, trascina il chiodo 41 e provoca lo spostamento dell’otturatore 36 e conseguentemente dello spillo 38, che passando attraverso il caricatore 32 va a spingere il pallino 34 all’interno del foro 30 della canna di sparo 14.
Lo spostamento dell’otturatore 36 provoca, mediante il chiodo 41, anche la rotazione dell’elemento oscillante 42 che a sua volta trasla il dente 54 portandolo ad assumere la posizione di riposo, come visibile in figura 2.
Si giunge così alla configurazione chiusa come rappresentato nelle figure 2 e 4.
Quando la leva 18 e il bastone 28 arrivano ad essere paralleli alla canna di sparo 14 e il primo carrello 26 arriva in prossimità del corpo principale 12, l’arma 10 à ̈ pronta a comprimere il gas contenuto nel serbatoio 40 e quindi à ̈ pronta allo sparo, in quanto l’operatore ha già aspirato l’aria necessaria alla propulsione del pallino 34 operando sulla leva 18 per raggiungere la configurazione aperta di figura 1.
Per sparare, l’operatore preme il grilletto, non visibile in figura, così da comprimere il gas aspirato precedentemente nella camera d’aria 40 attraverso il foro 37 dell’otturatore 36, cosicché la stessa aria sospinga il pallino 34 così da espellerlo dalla canna di sparo 14.
Una volta effettuato uno sparo, l’operatore può preparare l’arma 10 per il prossimo sparo, facendo ruotare la leva 18 dalla configurazione chiusa alla configurazione aperta, per tornare infine alla configurazione chiusa, ottenendo così l’arma nuovamente pronta allo sparo.
Infatti, quando l’operatore ruota la leva 18 impugnando il bastone 28, per raggiungere la configurazione aperta, muove direttamente il primo carrello 26, caricando così l’aria con il meccanismo 17 di compressione. Dopo una prima porzione di rotazione della leva 18, la vite 27 passa dal secondo riscontro 61 al primo riscontro 59.
Una ulteriore rotazione della leva 18 porta alla traslazione del secondo carrello 55, rimasto precedentemente fermo, movimentando sia l’otturatore 36 che lo spillo 38 a fuoriuscire dalla sede del caricatore 32 che occupava precedentemente.
L’ultima porzione di rotazione della leva 18, prima di raggiungere la configurazione aperta, porta alla rotazione dell’elemento oscillante 42, dovuta all’interazione del chiodo 41 con l’asola 50, facendo così traslare il dente 54, che ingrana sul caricatore 32 per farlo ruotare di un angolo prefissato, così da portare la sede del successivo pallino in linea con il foro 30 della canna di sparo 14.
La rotazione del caricatore 32 avviene così soltanto nell’ultima porzione di rotazione della leva 18, quando lo spillo 38 dell’otturatore 36 non à ̈ inserito nel caricatore 32.
L’arma ad aria compressa 10 à ̈ ora disposta secondo la configurazione aperta rappresentata in figura 1 e 3.
Quando l’operatore riporta l’arma 10 alla configurazione chiusa, rappresentata in figura 2 o 4, l’otturatore 36 e quindi lo spillo 38 può nuovamente sospingere il nuovo pallino all’interno del foro 30 della canna di sparo 14 per ottenere così l’arma 10 pronta allo sparo.
Grazie alla semplice operazione di rotazione della leva 18 da parte dell’operatore, l’arma 10 ad aria compressa riesce in un unico e semplice movimento rotatorio ad ottenere la compressione dell’aria e il caricamento del pallino così da predisporlo pronto ad un nuovo sparo.
Lo spostamento del pallino nell’arma secondo l’invenzione, dalla sede ricavata nel caricatore al foro della canna di sparo, che avviene per mezzo della traslazione dell’otturatore, presenta il vantaggio di effettuare il passaggio del pallino dal caricatore alla canna di sparo in un momento precedente allo sparo, così che la discontinuità tra caricatore e canna di sparo non possa influenzare l’efficacia dello sparo stesso, come avviene invece nelle armi appartenenti alla tecnica nota.
Il movimento dello spillo porta quindi il pallino direttamente nel foro della canna di sparo, evitando così perdite d’aria.
Grazie alla presenza del secondo carrello accoppiato al primo carrello nelle modalità secondo l’invenzione, à ̈ possibile ottenere al contempo due tipologie di movimento sfruttando la semplice rotazione della leva. Infatti, quando l’operatore muove la leva con un movimento continuo, il primo carrello compie anch’esso un movimento continuo e con una lunga corsa, utile alla compressione dell’aria, mentre il secondo carrello si movimenta soltanto quando il primo carrello sta per ultimare la sua corsa, sia in un verso che nell’altro. In questo modo i componenti legati al secondo carrello sono mantenuti fermi, mentre sono movimentati quelli legati al primo carrello.
Secondo una variante dell’invenzione, un caricatore può comprendere dei denti esterni, ricavati cioà ̈ sulla superficie esterna del caricatore, per ingranare con il dente comandato dall’elemento oscillante.
Secondo un ulteriore variante dell’invenzione un caricatore può comprendere un anello di gomma che serve a mantenere i pallini in sede nel caricatore. L’anello di gomma circonda parzialmente il caricatore ed à ̈ anche atto ad ammortizzare l’azione del dente e anche atto ad aiutare il ritorno del dente alla posizione di riposo dopo che il dente stesso abbia ruotato il caricatore. Il dente così ingrana appropriatamente quando trasla per far ruotare il caricatore, mentre il dente stesso non fa ruotare il caricatore nel verso opposto quando trasla nel senso opposto.
L’invenzione à ̈ stata descritta secondo una sua forma di realizzazione, ma à ̈ beninteso che l’ambito d’invenzione si estende anche ad altre varianti. Ad esempio la movimentazione del primo carrello può essere attuata direttamente dall’operatore con un mezzo diverso dalla leva precedentemente descritta, con un meccanismo simile a quello impiegato nei fucili a pompa, o anche azionandolo con un motore elettrico.
Claims (10)
- RIVENDICAZIONI 1) Arma (10) ad aria compressa, comprendente: − un corpo principale (12), − un caricatore (32) atto a contenere almeno un pallino (34) e vincolato movibilmente al corpo principale (12), − un serbatoio (16) atto a contenere l’aria compressa e fissato al corpo principale (12), − una sede di sparo per detto almeno un pallino (34), atta ad accogliere detto almeno un pallino (34) quando viene investito dall’aria compressa al momento dello sparo, − una canna di sparo (14) forata fissata al corpo principale (12) e atta ad essere attraversata dal pallino (34), − mezzi di compressione (17) dell’aria, atti a comprimere l’aria nel serbatoio (16, 40), − mezzi di posizionamento (36, 38, 42, 44, 46, 48, 52, 54) dell’almeno un pallino (34), atti allo spostamento dell’almeno un pallino dal caricatore (32) alla sede di sparo (14, 30), − mezzi di comando (18, 20, 22, 24, 26, 27, 28, 51, 55, 57, 58, 59, 61) collegati a detti mezzi di compressione (17), caratterizzata dal fatto che detti mezzi di comando (18, 20, 22, 24, 26, 27, 28, 51, 55, 57, 58, 59, 61) sono anche collegati a detti mezzi di posizionamento (36, 38, 42, 44, 46, 48, 52, 54), così che, azionando i mezzi di comando (18, 20, 22, 24, 26, 27, 28, 51, 55, 57, 58, 59, 61), siano azionati sia i mezzi di compressione (17), che i mezzi di posizionamento (36, 38, 42, 44, 46, 48, 52, 54).
- 2) Arma (10) ad aria compressa secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi di posizionamento comprendono un otturatore (36) vincolato scorrevolmente al corpo principale (12), detto otturatore (36) essendo provvisto di uno spillo (38) atto ad attraversare il caricatore (32) così da spostare detto almeno un pallino (34) dal caricatore (32) alla sede di sparo.
- 3) Arma (10) ad aria compressa secondo la rivendicazione 2, in cui i mezzi di posizionamento comprendono un elemento oscillante (42) vincolato rotabilmente al corpo principale (12) e a sua volta comprendente un primo braccio (46) atto a movimentare il caricatore (32) e un secondo braccio (48) accoppiato con l’otturatore (36, 38) mediante mezzi di accoppiamento (41, 50), così che l’elemento oscillante (42) ruoti quando l’otturatore (36, 38) trasla.
- 4) Arma (10) ad aria compressa secondo la rivendicazione 3, in cui i mezzi di posizionamento comprendono un dente (54) vincolato scorrevolmente al corpo principale (12) ed in cui una gola (52) ad U à ̈ ricavata nel primo braccio (46), detto dente (54) atto ad entrare in contatto con il caricatore (32) così da movimentarlo e detta gola (52) ad U atta ad accogliere il dente (54) così che ad una rotazione del primo braccio (46) corrisponda una traslazione del dente (54).
- 5) Arma (10) ad aria compressa secondo la rivendicazione 3 o 4, in cui i mezzi di comando comprendono almeno un carrello (26, 55) vincolato scorrevolmente al corpo principale (12) e collegato ai mezzi di accoppiamento (41, 50).
- 6) Arma (10) ad aria compressa secondo una delle rivendicazioni da 3 a 5, in cui i mezzi di accoppiamento comprendono una asola (50), ricavata nel secondo braccio (48) dell’elemento oscillante (42), detta asola (50) accogliendo un chiodo (41) vincolato all’otturatore (36).
- 7) Arma (10) ad aria compressa secondo la rivendicazione 7, in cui i mezzi di comando comprendono un primo carrello (26) ed un secondo carrello (55) tra loro collegati ed entrambi vincolati scorrevolmente al corpo principale (12), essendo ricavata in detto secondo carrello (55) una corsia (57) che definisce un primo riscontro (59) e un secondo riscontro (61) e in cui i mezzi di comando comprendono inoltre una vite (27) vincolata al primo carrello (26), essendo il secondo carrello (55) vincolato scorrevolmente al primo carrello (26) in modo che la vite (27) possa andare in battuta alternativamente sul primo riscontro e sul secondo riscontro, così che il secondo carrello (55) sia movimentato per una traslazione di ampiezza minore rispetto alla traslazione del primo carrello (26), essendo il secondo carrello (55) connesso ai mezzi di posizionamento (36, 38, 42, 44, 46, 48, 52, 54).
- 8) Arma (10) ad aria compressa secondo la rivendicazione 6 o 7, in cui il primo carrello (26) à ̈ connesso ai mezzi di compressione (17) dell’aria, così che i mezzi di compressione (17) elaborino l’aria per almeno una porzione della traslazione del primo carrello (26).
- 9) Arma (10) ad aria compressa secondo una delle rivendicazioni da 6 a 8, in cui i mezzi di comando comprendono una leva (18, 28) incernierata al corpo principale (12) e atta ad essere ruotata manualmente; la leva (18) essendo incernierata ad una biella, a sua volta incernierata al primo carrello (26), così che la rotazione della leva (18) provochi almeno una traslazione parziale del primo carrello (26) e/o del secondo carrello (55).
- 10) Arma (10) ad aria compressa secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui la sede di sparo à ̈ all’interno della canna di sparo (14).
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