ITVR20090218A1 - Metodo per la realizzazione di manufatti mediante l'utilizzo di polveri di verniciatura riciclate ed apparecchiatura per l'attuazione di tale metodo - Google Patents

Metodo per la realizzazione di manufatti mediante l'utilizzo di polveri di verniciatura riciclate ed apparecchiatura per l'attuazione di tale metodo Download PDF

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mold
powders
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painting
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Daniele Antolini
Paolo Liuti
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Kairos Srl
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    • B29WORKING OF PLASTICS; WORKING OF SUBSTANCES IN A PLASTIC STATE IN GENERAL
    • B29BPREPARATION OR PRETREATMENT OF THE MATERIAL TO BE SHAPED; MAKING GRANULES OR PREFORMS; RECOVERY OF PLASTICS OR OTHER CONSTITUENTS OF WASTE MATERIAL CONTAINING PLASTICS
    • B29B13/00Conditioning or physical treatment of the material to be shaped
    • B29B13/02Conditioning or physical treatment of the material to be shaped by heating
    • B29B13/021Heat treatment of powders
    • CCHEMISTRY; METALLURGY
    • C04CEMENTS; CONCRETE; ARTIFICIAL STONE; CERAMICS; REFRACTORIES
    • C04BLIME, MAGNESIA; SLAG; CEMENTS; COMPOSITIONS THEREOF, e.g. MORTARS, CONCRETE OR LIKE BUILDING MATERIALS; ARTIFICIAL STONE; CERAMICS; REFRACTORIES; TREATMENT OF NATURAL STONE
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    • C04B26/006Waste materials as binder
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Description

DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo:
METODO PER LA REALIZZAZIONE DI MANUFATTI MEDIANTE
L’UTILIZZO DI POLVERI DI VERNICIATURA RICICLATE ED APPARECCHIATURA PER L’ATTUAZIONE DI TALE METODO
DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un metodo per la realizzazione di manufatti mediante l’utilizzo di polveri di verniciatura riciclate ed un’apparecchiatura per la realizzazione di tale metodo.
In particolare, i manufatti cui il metodo oggetto della presente invenzione è preferibilmente destinato sono i manufatti di valore economico limitato quali, ad esempio, zavorre e appesantimenti in genere (quali basamenti per elettrodomestici, portoni basculanti, basamenti di coppe e trofei o simili), mattonelle di pavimentazione e rivestimento per interni ed esterni, pozzetti, masselli autobloccanti, tavelloni, marmette, cordoli, ecc….
Più vantaggiosamente, nella forma realizzativa più completa la presente invenzione si riferisce ad un metodo per la realizzazione di tali appesantimenti, che si basa completamente sullo sfruttamento di materiali che l'industria scarta, cioè materiali di rifiuto che vengono riciclati.
Il metodo secondo l'invenzione in particolare rientra nel settore della realizzazione di tali manufatti mediante l’utilizzo come legante di polveri di verniciatura. Data la loro capacita di reticolare in modo irreversibile, infatti, negli anni sono state sviluppate diversi metodi che prevedono di utilizzare i residui delle polveri di verniciatura come leganti per la realizzazione di manufatti. Esempi di tali metodi sono descritti nei brevetti JP10216669, JP2004083383, WO9317851 e DE 102005021258.
In tutti i metodi noti è previsto che le polveri di verniciatura non vengano utilizzate da sole, ma insieme a materiali di riempimento che, a loro volta, possono essere in polvere o in forma granulare. In generale, inoltre, i materiali di riempimento sono materiali inerti anch’essi riciclati.
In accordo con la tecnica nota, la realizzazione dei manufatti prevede innanzitutto che polveri di verniciatura ed inerti vengano mescolati tra loro per creare un impasto sufficientemente omogeneo. Successivamente l’impasto viene inserito nello stampo che a sua volta viene chiuso e, se previsto, messo in pressione. Una volta che lo stampo è stato chiuso, appositi mezzi di riscaldamento ad esso associati portano la temperatura del materiale al di sopra della sua temperatura di reticolazione. L’impasto viene quindi mantenuto a tale temperatura per il tempo necessario all’ultimazione della fase di reticolazione, terminata la quale il prodotto ancora caldo può essere estratto dallo stampo ed una nuova produzione può iniziare.
La tecnologia nota presenta però alcuni inconvenienti.
In primo luogo il processo produttivo sopra descritto è relativamente lento ed i tempi di realizzazione di ciascun manufatto sono relativamente elevati. In secondo luogo, per poter diminuire i tempi di produzione è necessario estrarre i prodotti dallo stampo ancora caldi con tutti i rischi ed i disagi del caso.
In questa situazione il compito tecnico posto alla base della presente invenzione è di mettere a punto un metodo per la realizzazione di manufatti mediante l’utilizzo di polveri di verniciatura riciclate che rimedi agli inconvenienti citati, nonché un’apparecchiatura che sia in grado di attuare tale metodo.
È in particolare compito tecnico della presente invenzione realizzare un metodo ed un’apparecchiatura per la realizzazione di manufatti mediante l’utilizzo di polveri di verniciatura riciclate che permettano di produrre i manufatti in un tempo più limitato e con minori rischi e disagi rispetto ai metodi oggi noti.
Il compito tecnico specificato e gli scopi indicati sono sostanzialmente raggiunti da un metodo per la realizzazione di manufatti mediante l’utilizzo di polveri di verniciatura riciclate, e da una apparecchiatura per l’attuazione di tale metodo secondo quanto descritto nelle unite rivendicazioni.
Ulteriori caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di alcune forme di attuazione preferite, ma non esclusive, di un metodo per la realizzazione di manufatti mediante l’utilizzo di polveri di verniciatura riciclate e di una relativa apparecchiatura illustrata negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 mostra in alzato laterale un’apparecchiatura realizzata secondo la presente invenzione;
- la figura 2 mostra l’apparecchiatura di figura 1 in vista dall’alto;
- la figura 3 mostra l’apparecchiatura di figura 1 in vista da sinistra;
- la figura 4 mostra l’apparecchiatura di figura 1 in vista da destra;
- la figura 5 mostra ingrandita la parte indicata dalla freccia V dell’apparecchiatura di figura 1;
- la figura 6 mostra ingrandita la parte indicata dalla freccia VI dell’apparecchiatura di figura 2;
- la figura 7 mostra ingrandita la parte indicata dalla freccia VII dell’apparecchiatura di figura 1;
- la figura 8 mostra ingrandita la parte indicata dalla freccia VIII dell’apparecchiatura di figura 2;
- la figura 9 mostra la parte di apparecchiatura di figura 5 con alcune parti asportate per meglio evidenziarne altre;
- la figura 10 mostra la parte di apparecchiatura di figura 6 con alcune parti asportate in toto o in parte per meglio evidenziarne altre; e
- la figura 11 mostra in vista da sinistra la parte di apparecchiatura di figura 9.
Con riferimento alle figure citate è stata globalmente indicata con il numero di riferimento 1 un’apparecchiatura per la realizzazione di manufatti mediante l’utilizzo di polveri di verniciatura riciclate in grado di attuare il metodo oggetto della presente invenzione.
Per semplicità espositiva, tuttavia, prima di affrontare la descrizione dell’apparecchiatura 1 verrà fornita una descrizione dettagliata del metodo oggetto della presente invenzione.
Il metodo oggetto della presente invenzione prevede, analogamente ai metodi noti, che i manufatti vengano ottenuti mescolando una prima quantità di polveri di verniciatura termoindurenti riciclate con una seconda quantità di materiali inerti per ottenere un impasto più o meno omogeneo a seconda delle esigenze.
Per quanto riguarda i materiali inerti, essi possono essere di qualsiasi tipo, anche se nelle forma realizzativa preferita sono anch’essi materiali di riciclo così come le polveri. A puro titolo di esempio i materiali inerti possono essere costituiti da scaglie di laminazione, scorie di fonderia, sabbia, ghiaia, polvere o pietrisco di marmo, granito o altro materiale lapideo o cementizio, polvere di legno, scaglie o granuli di plastica, granulati di metallo, ecc… Ovviamente la granulometria dei materiali inerti può essere qualsiasi a seconda delle esigenze.
Per quanto riguarda le proporzioni tra le due componenti, in alcune forme realizzative, rispetto al peso complessivo dell’impasto, le polveri di verniciatura rappresentano il 30% mentre gli inerti il 70%.
Più in generale, nella maggior parte delle applicazioni le proporzioni variano da 30 a 60% per quanto riguarda le polveri di verniciatura e da 40 a 70% per quanto riguarda gli inerti.
Inoltre, la scelta dell’omogeneità dell’impasto può essere effettuata di volta in volta in base alle esigenze. A titolo di esempio, infatti, se si vogliono ottenere manufatti con una colorazione più uniforme si opterà per un impasto più omogeneo, mentre per ottenere manufatti con colorazione più variegata si opterà per impasti meno omogenei.
Analogamente ai metodi noti anche quello oggetto della presente invenzione prevede poi che l’impasto sia inserito all’interno di uno stampo 2 e che sia scaldato sino ad una temperatura di reticolazione delle polveri di verniciatura, per ottenere un manufatto costituito da una matrice di polveri di verniciatura indurite in cui sono annegati i materiali inerti.
Normalmente, la temperatura di reticolazione delle polveri di verniciatura sia aggira attorno ai 180C° mentre il tempo necessario per il completamento della reazione è dell’ordine di alcuni minuti (ovviamente, temperatura e tempo di reticolazione sono noti ogni volta che è noto quali polveri si stanno utilizzando).
Tuttavia, il metodo oggetto della presente si differenzia dai metodi noti per le modalità e la sequenza con cui tali fasi vengono attuate.
In accordo con la presente invenzione, infatti, è innanzitutto previsto che la fase di riscaldamento dell’impasto avvenga prima della fase di inserimento dell’impasto nello stampo 2 in modo tale che le polveri di verniciatura inizino la propria reazione di reticolazione prima dell’inserimento nello stampo 2. Di conseguenza l’inserimento dell’impasto nello stampo 2 avviene solo una volta avviata la reazione di reticolazione. Vantaggiosamente, inoltre, nelle forme realizzative preferite, la fase di inserimento dell’impasto nello stampo 2 viene effettuata una volta trascorso un tempo, dall’inizio della reazione di reticolazione, superiore alla metà del tempo di reticolazione completa delle polveri di verniciatura, e ancor più preferibilmente una volta trascorsa la maggior parte del tempo di reticolazione completa.
Nelle forme attuative preferite della presente invenzione, inoltre, è previsto che lo stampo 2 sia raffreddato almeno successivamente all’introduzione dell’impasto, ma ancor più preferibilmente che esso sia mantenuto costantemente raffreddato dal momento dell’inserimento dell’impasto in poi.
In questo modo, infatti, dato che la reazione di reticolazione è già avviata al momento dell’inserimento dell’impasto nello stampo 2, la bassa temperatura dello stampo 2 ne accelera l’ultimazione diminuendo il tempo complessivo di realizzazione del manufatto.
Tornando alla fase di mescolamento, in accordo con la presente invenzione essa può essere realizzata anche temporalmente slegata dalle altre. In particolare essa può essere indifferentemente attuata sia appena prima delle altre in un processo sostanzialmente continuo, sia preventivamente in una fase dedicata. In questo secondo caso è infatti possibile preparare preventivamente grandi volumi di impasto premiscelato con le giuste proporzioni e, al momento della realizzazione del/dei manufatto/i, prelevare solamente la quantità di impasto premiscelato necessaria.
Vantaggiosamente, inoltre, la fase di mescolamento viene normalmente attuata a freddo (vale a dire a temperatura ambiente).
Nella forma realizzativa attuata nell’apparecchiatura 1 descritta nel seguito, inoltre, la fase di riscaldamento dell’impasto avviene durante una fase di avanzamento dell’impasto lungo un percorso di movimentazione verso lo stampo 2.
A seconda delle esigenze, infine, può essere previsto che l’ultimazione della fase di reticolazione all’interno dello stampo 2 avvenga mantenendo l’impasto pressato o lasciandogli la possibilità di espandersi parzialmente. Nel primo caso si ottiene un prodotto compatto ad alta densità mentre nel secondo caso si può ottenere un prodotto con struttura simile ad una spugna e quindi più leggero.
Venendo ora all’apparecchiatura 1 oggetto della presente invenzione, essa è illustrata nel suo complesso nelle figure 1 e 2.
Come si può vedere essa comprende innanzitutto una stazione di carico 3 materiale (miscelato o da miscelare) montata su una struttura di supporto 4. In particolare, la stazione di carico 3 comprende una tramoggia 5 aperta superiormente e la cui bocca di uscita inferiore è raccordata a ed in comunicazione con l’interno di un condotto 6 di trasporto. Nella parte alta della tramoggia 5 è inoltre montato un primo albero 7 motorizzato che porta una pluralità di bracci 8 radiali che hanno al funzione di evitare l’impaccamento del materiale. Come si vede nelle figure 10 e 11 dove sono stati rimossi alcuni carter 9 protettivi visibili invece nelle altre figure, la movimentazione del primo albero 7 è garantita da un primo motore 10 connesso alla testa del primo albero 7 stesso, esternamente alla tramoggia 5, tramite un accoppiamento a doppia manovella 11. Come detto in relazione al metodo, a seconda delle esigenze nella tramoggia 5 può essere versato sia l’impasto già preventivamente mescolato sia i relativi componenti da miscelare (in questo secondo caso, tuttavia, alla tramoggia 5 sono preferibilmente associati relativi mezzi di mescolamento).
Il citato condotto 6 cui è raccordata la tramoggia 5 costituisce un primo tratto di un trasportatore 12 a coclea che è montato tra la stazione di carico 3 e dei mezzi per inserire l’impasto in uno stampo 2.
Nella forma realizzativa illustrata il trasportatore 12 è costituito da un unico condotto 6 ad asse orizzontale rettilineo (costituito da quattro sezioni raccordate di testa una all’altra) al cui interno è montata una spirale 13 che viene mantenuta in rotazione da un motore principale 14, posizionato nella parte bassa della struttura di supporto 4, tramite una apposita trasmissione (non visibile nelle unite figure).
Per quanto riguarda lo stampo 2, nella forma realizzativa illustrata è composto da due gusci 15 (che tra loro definiscono una cavità, non illustrata, della forma del manufatto che si vuole ottenere) tenuti insieme da un apposito telaio di serraggio 16. Vantaggiosamente, inoltre, l’apparecchiatura 1 comprende una pluralità di stampi 2 montati su rispettivi telai di serraggio, in modo tale da poter aumentare la produttività. A questo scopo, come si può vedere, il telaio di serraggio 16 è montato su ruote 17 che ne permettono la movimentazione rispetto al resto dell’apparecchiatura 1.
Come detto, tra il trasportatore 12 e lo stampo 2 sono montati dei mezzi di inserimento 18 che hanno lo scopo di inserire l’impasto nello stampo 2 in modo tale da riempirlo nel modo opportuno. Nelle forme realizzative più semplici (non illustrate) i mezzi di inserimento 18 sono montati direttamente alla fine del trasportatore 12. Nella forma realizzativa illustrata, invece, i mezzi di inserimento 18 sono realizzati in modo tale da aumentare la produttività dell’apparecchiatura 1. Come si può vedere in figura 7, infatti, i mezzi di inserimento 18 sono raddoppiati cosicché durante il riempimento di uno stampo 2 è possibile predisporre la carica per un secondo stampo 2 come meglio descritto nel seguito.
In particolare, i mezzi per inserire l’impasto nello stampo 2 comprendono innanzitutto almeno un tubo di carico 19 mobile tra una prima posizione 20 di carico in cui è associato al trasportatore 12 per ricevere da esso una dose di impasto, ed una seconda posizione 21 in cui è associato allo stampo 2 per poter rilasciare in esso l’impasto. Nella forma realizzativa illustrata ciò è ottenuto montando il tubo di carico 19 su una giostra 22 girevole attorno ad un albero di rotazione 23 orizzontale parallelo al trasportatore 12 e disposto nel piano verticale di giacitura del trasportatore 12 stesso. La movimentazione dell’albero di rotazione 23 è assicurata da appositi mezzi di motorizzazione non illustrati che agiscono direttamente su una ruota dentata 24 solidale ad una estremità dell’albero di rotazione 23 stesso. Il tubo di carico 19 presenta poi una prima estremità 25 aperta ed una seconda estremità 26 munita di un ugello 27 associabile allo stampo 2 (si noti che nelle unite figure l’ugello 27 è illustrato staccato dallo stampo 2 solo per ragioni di chiarezza).
I mezzi di inserimento 18 comprendono poi almeno un elemento di spinta 28 operativamente associato al tubo di carico 19 quando questo si trova nella seconda posizione. Nella forma realizzativa illustrata l’elemento di spinta 28 è mobile tra una propria prima posizione che permette il posizionamento del tubo di carico 19 nella seconda posizione, ed una propria seconda posizione in cui è inserito nel tubo di carico 19 attraverso la sua prima estremità 25 (posizione non illustrata).
L’accoppiamento tra l’elemento di spinta 28 ed il tubo di carico 19 è analogo a quello tra il pistone ed il cilindro di uno stantuffo. In questo modo, infatti, il passaggio dell’elemento di spinta 28 dalla propria prima posizione alla propria seconda posizione determina lo scarico dell’impasto attraverso l’ugello 27 del tubo di carico 19 e l’inserimento dell’impasto stesso nello stampo 2.
In accordo con la presente invenzione, poi, l’apparecchiatura 1 comprende dei mezzi di riscaldamento 29 montati sul trasportatore 12 a coclea per scaldare l’impasto in transito in esso. Nelle unite figure i mezzi di riscaldamento 29 comprendono una pluralità di resistenze 30 ad anello montate attorno al trasportatore 12.
In accordo con quanto sopra descritto in relazione al metodo, poi, l’apparecchiatura 1 comprende primi mezzi di raffreddamento dello stampo 2 per raffreddare l’impasto una volta inserito nello stampo 2. I primi mezzi di raffreddamento non sono illustrati in quanto di tipo di per sé noti.
Infine, come si può vedere in figura 10, al trasportatore 12 a coclea sono vantaggiosamente associati anche secondi mezzi di raffreddamento 31 montati sul trasportatore 12 a monte dei mezzi di riscaldamento 29 (con riferimento alla direzione di avanzamento dell’impasto nel trasportatore 12). Nella forma realizzativa illustrata i secondi mezzi di raffreddamento 31 sono costituiti da una camera 32 che circonda il condotto 6 nella quale scorre un fluido di raffreddamento, ed hanno la funzione di impedire una propagazione della temperatura di reticolazione verso la stazione di carico 3.
Il funzionamento dell’apparecchiatura 1 discende immediatamente dal metodo e dalla descrizione strutturale sopra riportati.
Il materiale (miscelato o meno) viene inserito nella tramoggia 5 e da qui viene raccolto dal trasportatore 12 a coclea che lo trasporta gradualmente in modo continuo verso i mezzi di inserimento 18. Durante l’avanzamento i mezzi di riscaldamento 29 portano la temperatura dell’impasto al di sopra della temperatura di reticolazione delle polveri di verniciatura che iniziano quindi a reticolare.
La velocità di avanzamento (e quindi la velocità di rotazione della spirale 13) è scelta in modo tale che gran parte del tempo di reticolazione previsto trascorra prima che l’impasto raggiunga il tubo di carico 19. Una volta che un tubo di carico 19 è stato riempito con l’impasto, i mezzi di inserimento 18 determinano la rotazione del tubo di carico 19 dalla prima alla seconda posizione. A quel punto si attiva l’elemento di spinta 28 che penetra nel tubo di carico 19 e determina il travaso dell’impasto nello stampo 2. Nel momento del travaso la reazione di reticolazione è quasi ultimata ed il fatto che lo stampo 2 sia raffreddato ne determina una rapida ultimazione.
Nel frattempo che il tubo di carico 19 viene svuotato in corrispondenza della sua prima posizione l’altro tubo di carico 19 viene riempito con la dose di impasto per lo stampo 2 successivo. Una volta che uno stampo 2 è stato riempito, infatti, nel tempo che i tubi di scarico si scambiano la posizione, lo stampo 2 viene sostituito con un altro pronto all’uso.
La presente invenzione consegue quindi importanti vantaggi.
Grazie alla presente invenzione, infatti, è stato possibile mettere a punto un metodo ed un’apparecchiatura per la realizzazione di manufatti mediante l’utilizzo di polveri di verniciatura riciclate, che permettono di produrre i manufatti in un tempo più limitato e con minori rischi e disagi rispetto ai metodi oggi noti. Grazie alla presente invenzione, infatti, il tempo di produzione di ciascun manufatto è praticamente pari al tempo necessario per riempire lo stampo e spostare lo stampo in una posizione non operativa. Calcolando bene i tempi di avanzamento dell’impasto è infatti possibile far sì che la reazione di reticolazione termini poco dopo l’inserimento dell’impasto nello stampo grazie all’azione dei primi mezzi di raffreddamento. Pertanto, una volta ultimato il riempimento dello stampo, nel tempo necessario per spostare lo stampo stesso, non solo la reazione di reticolazione giunge al termine, ma grazie al raffreddamento è possibile estrarre il manufatto senza rischi per l’incolumità dell’operatore.
Va inoltre rilevato che la presente invenzione risulta di relativamente facile realizzazione e che anche il costo connesso all’attuazione dell’invenzione non risulta molto elevato.
L’invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo che la caratterizza.
Tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti ed in pratica tutti i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni dei vari componenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per la realizzazione di manufatti mediante l’utilizzo di polveri di verniciatura riciclate, comprendente le fasi operative di: mescolare una prima quantità di polveri di verniciatura termoindurenti riciclate ad una seconda quantità di materiali inerti per ottenere un impasto; inserire l’impasto all’interno di uno stampo (2); scaldare l’impasto sino ad una temperatura di reticolazione delle polveri di verniciatura; e ottenere un manufatto costituito da una matrice di polveri di verniciatura indurite in cui sono annegati i materiali inerti; caratterizzato dal fatto che la fase di riscaldamento dell’impasto avviene prima della fase di inserimento dell’impasto nello stampo (2) e dal fatto che l’impasto viene inserito nello stampo (2) una volta avviata la reazione di reticolazione.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che lo stampo (2) viene raffreddato almeno successivamente all’introduzione dell’impasto.
  3. 3. Metodo secondo la rivendicazione 1 o 2 caratterizzato dal fatto che la fase di inserimento dell’impasto nello stampo (2) viene effettuata una volta trascorso un tempo, dall’inizio della reazione di reticolazione, superiore alla metà del tempo di reticolazione completa delle polveri di verniciatura.
  4. 4. Metodo secondo la rivendicazione 1, 2 o 3 caratterizzato dal fatto che la fase di mescolamento avviene a freddo.
  5. 5. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che la fase di riscaldamento dell’impasto avviene durante una fase di avanzamento dell’impasto lungo un percorso di movimentazione verso lo stampo (2).
  6. 6. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto di prevedere inoltre di mantenere l’impasto nello stampo (2) pressato almeno sino al termine della fase di reticolazione.
  7. 7. Apparecchiatura per l’attuazione del metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere: una stazione di carico (3) materiale miscelato o da miscelare; almeno uno stampo (2); mezzi per inserire l’impasto nello stampo (2); almeno un trasportatore (12) a coclea montato tra la stazione di carico (3) e i mezzi per inserire l’impasto nello stampo (2); mezzi di riscaldamento (29) montati sul trasportatore (12) a coclea per scaldare l’impasto in transito; e primi mezzi di raffreddamento dello stampo (2) per raffreddare l’impasto una volta inserito nello stampo (2).
  8. 8. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 7 caratterizzata dal fatto che la stazione di carico (3) comprende una tramoggia (5) per l’inserimento di detta prima quantità di polveri di verniciatura termoindurenti riciclate e di detta seconda quantità di materiali inerti già mescolate a formare l’impasto, e dal fatto di comprendere inoltre mezzi di mescolamento associati alla tramoggia (5) per la formazione dell’impasto.
  9. 9. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 7 caratterizzata dal fatto che la stazione di carico (3) comprende una tramoggia (5) per l’inserimento dell’impasto già miscelato.
  10. 10. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 9 caratterizzata dal fatto di comprendere inoltre secondi mezzi di raffreddamento (31) montati sul trasportatore (12) a monte dei mezzi di riscaldamento (29) con riferimento alla direzione di avanzamento dell’impasto nel trasportatore (12).
  11. 11. Apparecchiatura secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 7 a 10 caratterizzata dal fatto che i mezzi di inserimento (18) comprendono: almeno un tubo di carico (19) mobile tra una prima posizione di carico in cui è associato al trasportatore (12) per ricevere da esso una dose di impasto, ed una seconda posizione in cui è associato allo stampo (2) per poter rilasciare in esso l’impasto; e almeno un elemento di spinta (28) operativamente associato al tubo di carico (19) quando questo si trova nella seconda posizione, e mobile tra una propria prima posizione che permette il posizionamento del tubo di carico (19) nella seconda posizione, ed una propria seconda posizione in cui è inserito nel tubo di carico (19); il passaggio dell’elemento di spinta (28) dalla propria prima posizione alla propria seconda posizione determinando lo scarico dell’impasto dal tubo di carico (19) e l’inserimento dello stesso nello stampo (2).
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