ITVI20110077A1 - Lingottiera in grafite per la produzione di lingotti in metallo prezioso - Google Patents

Description

Descrizione

Il presente trovato riguarda una lingottiera in grafite per la produzione di lingotti in metallo prezioso, secondo la parte generale della rivendicazione 1.

Come à ̈ ben noto, uno dei metodi per la produzione di lingotti in metallo prezioso, quale Au, Ag, Pt, e loro leghe à ̈ quello della fusione e successiva solidificazione del metallo prezioso entro degli stampi in grafite chiamati “lingottiere†; tali operazioni devono essere svolte con particolare attenzione poiché il prodotto finale ottenuto, il lingotto, deve soddisfare a delle severe e precise normative, in accordo con gli standard intemazionali quali LMBA, COMEX o altri.

Il lingotto, quando viene posto in commercio, deve avere un esatto “titolo†o purezza del metallo di base, nonché dimensioni ed un peso ben precisi, una struttura cristallina interna regolare ed una conformazione esterna ben definita. In particolare, nei lingotti da investimento, che vanno da quelli di piccolo taglio, di pochi grammi, i cosiddetti “lingottini†, molto ricercati dagli investitori privati e per regalo, fino ai lingotti grandi, di 12,4 Kg di oro o di circa 31 Kg di argento presenti nel mercato professionale, in possesso delle banche e delle istituzioni governative e custoditi nei caveau, l’aspetto della superficie esterna à ̈ un fattore di valutazione determinante.

In buona sostanza i lingotti da investimento, riconducibili ad una forma parallelepipedale, con pareti laterali leggermente rastremate, devono presentare ima superficie esterna perfettamente regolare; nello specifico, nella base maggiore non devono essere visibili le linee ad anelli concentrici, conformati in modo sempre più ristretto verso il centro, che generano degli avvallamenti chiamati nel gergo “onde†, fino ad arrivare alla linea di ritiro centrale profonda mentre le pareti laterali e la base minore non devono presentare intagli, rigature e porosità che interrompono la regolarità della superficie.

Allo stato attuale della tecnica, le imperfezioni sulla base superiore del lingotto sono state evitate utilizzando dei forni nei quali i processi di fusione e successiva solidificazione del materiale avvengono in modo continuo e controllato (a titolo di esempio si cita il forno descritto nel documento brevettuale n.IT 1293022) nonché utilizzando delle lingottiere in grafite a pareti sagomate, che garantiscono un regolare ed uniforme scambio di calore su tutta la massa metallica (a titolo di esempio si citano quelle descritte nel documento brevettuale n.VI2009A000159).

Viceversa, per garantire la regolarità estetica delle pareti laterali e della base minore del lingotto, allo stato della tecnica, si ricorre ad operazioni meccaniche, che conferiscono alle superfìcie dello stampo, cioà ̈ alla cavità ricavata nel corpo della lingottiera, una rugosità di minimo valore, in modo da ottenere un lingotto con le suddette superfici perfettamente lisce, ovvero cosiddette “a specchio†.

Tale modo di operare non à ̈ però ottimale in quanto, anche operando una lavorazione di rettifica molto fine, con un grado di rugosità di 0,025 pm, sulla superficie dello stampo rimangono sempre dei “segni di lavorazione†dell’utensile che, inevitabilmente, si riproducono sulla superficie del lingotto ottenuto.

Inoltre, i lingotti, durante le operazione di accatastamento, subiscono, inevitabilmente, delle rigature e delle scalfitture le quali, anche se minime, risultano ben evidenti sulle pareti lucide e quindi compromettono il “valore†economico del lingotto.

Scopo del presente trovato à ̈ la realizzazione di una tecnica di lavorazione per la produzione di un lingotto in materiale prezioso, sulle cui superfici laterali e sulla cui base minore non sono visibile striature, scalfitture o altre imperfezioni superficiali che ne invalidino l’aspetto estetico.

Tale scopo à ̈ raggiunto con la realizzazione di una lingottiera in grafite, che si caratterizza per il fatto che la cavità che costituisce lo stampo del lingotto subisce, dopo che à ̈ stata ricavata sul corpo in grafite, un trattamento superficiale di sabbiatura.

Con la sabbiatura si producono sulle superfici della cavità/stampo dei microalveoli, che vengono riempiti dal metallo fuso in modo che, a solidificazione ultimata, le superfici laterali e la base inferiore del lingotto riproducono in positivo tali micro rientranze.

Nello specifico, sottoponendo le pareti dello stampo della lingottiera al trattamento di sabbiatura si ottengono dei lingotti, che presentano le superfici laterali e la base minore non lucide o “specchio†, come si riscontra nei lingotti tradizionali bensì, all’opposto, dotate di una lieve increspatura, poco sensibile al tatto, ma ben visibile per la il gioco di riflessione della luce sulle innumerevoli sfaccettature.

In buona sostanza, i lingotti prodotti con le lingottiere di cui al trovato, pur presentando le superfici laterali e la base minore dotate di increspature, che conferiscono a dette superfici un aspetto irregolare riconducibile, sostanzialmente al tipo cosiddetto “bucciardato†, inverosimilmente e vincendo un ben comprensibile pregiudizio tecnico, risultano di aspetto gradevole e costituiscono una novità commerciale .

All’atto pratico, il vantaggio di tale modo di produzione dei lingotti consiste nel fatto che nelle suddette superfici “bucciardate†del lingotto non sono più visibili striature, microporosità ed altre imperfezioni superficiali conseguenti alla lavorazione dell’utensile sulla grafite per ottenere la cavità dello stampo, in particolare in corrispondenza degli spigoli, nonché ai ritiri di raffreddamento e ad una cristallizzazione imperfetta, durante la fase di solidificazione del materiale prezioso.

Inoltre, un altro vantaggio di tale modo di produzione consiste nel fatto che la superficie “bucciardata†che si forma sul lingotto evita che vengano evidenziate rigature e/o scalfitture che il fondo e i fianchi dei lingotti subiscono, inevitabilmente, durante le operazione di movimentazione ed accatastamento. Costruttivamente, dalle prove di laboratorio e pratiche, à ̈ risultato che l’operazione di sabbiatura più idonea, a cui viene sottoposto il fondo e/o le pareti laterali della cava che costituiscono lo stampo del lingotto à ̈ una sabbiatura del tipo “a secco†, che impiega come materiale abrasivo del corindone (ossido di alluminio), con granulometria massima di 60 pm.

Il trovato verrà meglio compreso mediante la descrizione di una sua possibile forma di realizzazione, resa a solo titolo di esempio non limitativo, con l’aiuto delle tavole di disegno allegate, dove:

- le fìgg. 1-2 (tav. I) rappresentano delle viste prospettiche schematizzate, rispettivamente, della lingottiera di cui al trovato e del lingotto ottenuto con detta lingottiera.

Come visibile in fìg. 1, la lingottiera 1 si caratterizza per il fatto che la cavità/stampo 2 presenta le superfici laterali 3 ed il fondo 4 sottoposti a trattamento di sabbiatura.

Per analogia, la fig. 2 rappresenta un lingotto 10, dove le superfici laterali Il e la base minore 12 si presentano “bucciardate†, riportando in positivo gli alveoli dello stampo.

In alternativa, à ̈ previsto che l’operazione di sabbiatura interessi anche solamente il fondo dello stampo o solamente le superfici laterali, così come le dimensioni e le conformazioni della lingottiera possono essere le più varie, purché il tutto rientri nel concetto inventivo definito dalle seguenti rivendicazioni.

Claims (8)

1. RIVENDICAZIONI 1. LINGOTTIERA IN GRAFITE PER LA PRODUZIONE DI LINGOTTI IN METALLO PREZIOSO, quale Au, Ag, Pt e loro leghe, detta lingottiera (1) caratterizzandosi per il fatto che la cavità (2), che costituisce lo stampo del lingotto, subisce, dopo che à ̈ stata ricavata sul corpo in grafite, un trattamento superficiale di sabbiatura.
2. 2 LINGOTTIERA IN GRAFITE, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto con l’operazione di sabbiatura, sulle sue superfici laterali (3) e sul suo fondo (4) si producono dei micro-alveoli, che vengono riempiti dal metallo fuso in modo che, a solidificazione ultimata, le superfici laterali (11) e la base minore (12) del lingotto riproducono in positivo tali micro-rientranze.
3. 3 LINGOTTIERA IN GRAFITE, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata che la sabbiatura à ̈ del tipo “a secco†e che impiega, come materiale abrasivo, del corindone (ossido di alluminio), con granulometria massima di 60 Î1⁄4ιη.
4. 4 LINGOTTIERA IN GRAFITE, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che l’operazione di sabbiatura viene eseguita solamente sul fondo (4) della cavità/stampo (2).
5. 5 LINGOTTIERA IN GRAFITE, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che l’operazione di sabbiatura viene eseguita solamente sulle superfici laterali (3) della cavità/stampo (2).
6. 6 LINGOTTO IN METALLO PREZIOSO, quale Au, Ag, Pt, e loro leghe, del tipo “da investimento†, caratterizzato dal fatto di essere ottenuto utilizzando le lingottiere secondo una o più delle rivendicazioni precedenti.
7. 7 LINGOTTO IN METALLO PREZIOSO (10) , secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che le sue superfici laterali (11) e/o la base minore (12) sono dotate di lievi increspature, che conferiscono a dette superflci un aspetto irregolare riconducibile, al tipo cosiddetto “bucciardato†. 9. LINGOTTO IN METALLO PREZIOSO, caratterizzato dal fatto che la sua base minore presenta un aspetto irregolare, riconducibile al tipo cosiddetto “bucciardato†.
8. 8. LINGOTTO IN METALLO PREZIOSO, caratterizzato dal fatto che le sue superflci laterali presentano un aspetto irregolare, riconducibile al tipo cosiddetto “bucciardato†. 10. LINGOTTO IN METALLO PREZIOSO, secondo le rivendicazioni 8 o 9, caratterizzato dal fatto che sia le sue superflci laterali che la sua base minore presentano un aspetto irregolare, riconducibile al tipo cosiddetto “bucciardatoâ€