ITVI20100155A1 - Caldaia economizzatrice per la generazione di acqua calda e/o vapore - Google Patents

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ITVI20100155A1
ITVI20100155A1 IT000155A ITVI20100155A ITVI20100155A1 IT VI20100155 A1 ITVI20100155 A1 IT VI20100155A1 IT 000155 A IT000155 A IT 000155A IT VI20100155 A ITVI20100155 A IT VI20100155A IT VI20100155 A1 ITVI20100155 A1 IT VI20100155A1
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IT
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water
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heating means
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IT000155A
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    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47JKITCHEN EQUIPMENT; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; APPARATUS FOR MAKING BEVERAGES
    • A47J31/00Apparatus for making beverages
    • A47J31/44Parts or details or accessories of beverage-making apparatus
    • A47J31/54Water boiling vessels in beverage making machines
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F24HEATING; RANGES; VENTILATING
    • F24HFLUID HEATERS, e.g. WATER OR AIR HEATERS, HAVING HEAT-GENERATING MEANS, e.g. HEAT PUMPS, IN GENERAL
    • F24H1/00Water heaters, e.g. boilers, continuous-flow heaters or water-storage heaters
    • F24H1/10Continuous-flow heaters, i.e. heaters in which heat is generated only while the water is flowing, e.g. with direct contact of the water with the heating medium
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Description

Caldaia economizzatrice per
la generazione di acqua calda e/o vapore
L’attuale invenzione riguarda una caldaia economizzatrice per la generazione di acqua calda e/o vapore, adatta ad essere impiegata, in modo preferito quantunque non esclusivo in macchine da caffé per ottenere caffé espresso, cappuccini o altro ancora. Notoriamente, alcuni elettrodomestici, quali ad esempio macchine da caffé, bollitori d’acqua, lavastoviglie e ferri da stiro, e, più in generale, gli apparecchi industriali che, per funzionare, necessitano di produrre acqua calda e/o vapore, includono un gruppo di riscaldamento, o caldaia, che innalza ad un valore opportuno la temperatura di una certa portata d’acqua per produrre vapore o bevande calde quali caffé espresso, cappuccino, the, cioccolato e così via.
In accordo con una forma esecutiva attualmente diffusa sul mercato di riferimento, la caldaia include un recipiente di scambio termico, adatto a contenere l’acqua da riscaldare, che alloggia al proprio interno mezzi riscaldanti, in genere un componente resistore del tipo ad immersione, cosiddetto corazzato o “a cartuccia†, elettricamente connessi alla rete di alimentazione dell’energia elettrica.
I mezzi riscaldanti trasformano l’energia elettrica in energia termica trasferendola per conduzione all’acqua presente nel recipiente primario dal quale sono separati per mezzo di un’intercapedine interna.
Le caldaie in esame, note anche come “gruppi riscaldanti monostadio†, comprendono altresì una coppia di termostati di controllo che regolano l’alimentazione dei mezzi riscaldanti in funzione del grado di riscaldamento dell’acqua che si desidera ottenere.
Così, ad esempio in una macchina da caffà ̈, qualora si voglia produrre caffé espresso, l’alimentazione dei mezzi riscaldanti viene interrotta quando il primo termostato rileva che la temperatura dell’acqua raggiunge circa 85-90°C, mentre se si deve produrre cappuccino i mezzi riscaldanti sono alimentati fino a quando il secondo termostato non rileva all’interno del recipiente una temperatura di almeno 140°C.
Per normativa, le caldaie in questione includono anche un termostato di sicurezza che consente di interrompere l’alimentazione dei mezzi riscaldanti in caso di anomalie di funzionamento, legate ad un eccessivo innalzamento della temperatura all’interno del recipiente, in genere oltre i 220°C.
Pertanto, nelle caldaie note di questo tipo il funzionamento dei mezzi riscaldanti à ̈ regolato essenzialmente dai termostati, mentre la potenza spesa per porre in funzionamento i mezzi riscaldanti à ̈ sempre la medesima, dell’ordine tipicamente dei 1.000-1.200 Watt in una macchina da caffé.
Ciò evidentemente provoca un dispendio energetico non ottimale e poco efficiente, in quanto le potenze necessarie per produrre acqua calda a 90°C o vapore ad almeno 140°C sono in linea teorica inferiori.
Una caldaia di altra tipologia attualmente reperibile sul mercato rimedia a tale problema, comprendendo una coppia di recipienti di scambio termico l’uno affiancato all’altro, ognuno dei quali dotato di propri mezzi riscaldanti, termostato di controllo e termostato di sicurezza.
In un primo recipiente di scambio termico si produce acqua calda ad una temperatura di circa 85-90°C, ad esempio per ottenere caffé espresso in una macchina da caffé, mentre il secondo recipiente di scambio termico à ̈ adatto a produrre vapore potendo innalzare la temperatura dell’acqua sino a più di 140°C.
In tal modo, le potenze fornite ai mezzi riscaldanti di ciascuno dei recipienti di scambio termico sono quelle effettivamente richieste per produrre l’acqua calda da un lato ed il vapore dall’altro, comunque inferiori a quella spesa nel caso di gruppi riscaldanti monostadio. Infatti, in una macchina da caffé con gruppo riscaldante “a due stadi†(due recipienti separati), la potenza necessaria per produrre acqua calda si aggira sui 400-500 Watt, mentre la potenza utile a produrre vapore à ̈ di circa 800 Watt.
Tuttavia, anche questa tipologia di caldaie per la generazione di acqua calda e/o vapore presenta alcuni riconosciuti inconvenienti, individuabili nel raddoppio inevitabile della strumentazione e dei componenti che a sua volta si riflette in:
- aumento degli ingombri e dei tempi di produzione, nonché, in linea generale, dei costi di produzione, a parità degli altri fattori in gioco;
- incremento dei rischi di guasti e, di conseguenza, degli interventi di riparazione e/o sostituzione, spesso da eseguire anche in condizioni di garanzia per l’acquirente e quindi altamente sconvenienti per il produttore.
A tali risvolti negativi si accompagna, altresì, l’inconveniente che il calore prodotto dai mezzi riscaldanti operanti a più elevata temperatura rimane confinato nel relativo recipiente di scambio termico e viene sfruttato soltanto da questo per produrre vapore. Questi inconvenienti sono stati in parte superati per mezzo di una caldaia economizzatrice di più recente ideazione, proposta sul mercato dalla stessa società depositante la presenta domanda di brevetto.
In estrema sintesi, la peculiarità di tale caldaia consiste nel fatto che i mezzi riscaldanti includono un primo irradiatore di calore, disposto in corrispondenza di una prima porzione del recipiente di scambio termico ed adatto a riscaldare l’acqua ad una prima temperatura predefinita, ed un secondo irradiatore di calore, comunicante con il primo irradiatore, disposto in corrispondenza di una seconda porzione del recipiente di scambio termico ed adatto a riscaldare l’acqua ad una seconda temperatura predefinita inferiore alla prima temperatura predefinita.
Si ottiene così una caldaia che, pur conservando la modalità di funzionamento tipica di un gruppo riscaldante cosiddetto “a due stadi†in grado di diversificare la potenza elettrica fornita ai mezzi riscaldanti a seconda che si debba produrre acqua calda o vapore, risulta più compatta rispetto a caldaie equivalenti della precedente tecnica nota.
In tale caldaia, inoltre, il calore sviluppato da uno dei due irradiatori nella relativa porzione del recipiente di scambio termico sia in parte convogliato all’altra porzione: ciò permette al secondo irradiatore di calore di impiegare meno tempo o, a parità di tempo, di richiedere un minor apporto di potenza elettrica per portare ad esempio l’acqua alla seconda temperatura poiché sfrutta il calore già eventualmente prodotto dal primo irradiatore di calore con cui l’acqua raggiunge la prima temperatura.
Nonostante tale vantaggi concretamente apportati dalle suddette caldaie di più moderna concezione rispetto alla relativa arte nota, persistono ancora per esse inconvenienti legati sia al loro ingombro globale, che rimane pur sempre rilevante e comunque ulteriormente riducibile, sia soprattutto alla dispersione di una parte non trascurabile del calore prodotto da ciascuno dei corpi radianti per produrre acqua calda e/o vapore. L’esigenza di rendere ulteriormente più efficiente il funzionamento delle caldaie di cui qui si tratta à ̈ largamente sentita nel settore, specie in termini di risparmio potenza elettrica assorbita dai mezzi riscaldanti, mantenendo in ogni caso dimensioni e massa contenute nei componenti impiegati.
La presente invenzione intende risolvere gli inconvenienti della tecnica nota appena lamentati.
In particolare, à ̈ scopo primario dell’invenzione fornire una caldaia economizzatrice per la generazione di acqua calda e/o vapore che permetta di recuperare almeno in parte l’energia termica dissipata attraverso il recipiente di scambio termico nel corso del normale funzionamento.
Nell’ambito di tale scopo, à ̈ compito della presente invenzione concretizzare una caldaia economizzatrice per la generazione di acqua calda e/o vapore che presenti un rendimento termico migliore rispetto alle caldaie dell’arte nota.
E’ un secondo scopo dell’attuale invenzione ideare una caldaia economizzatrice per la generazione di acqua calda e/o vapore che presenti un ingombro complessivo contenuto e comunque ridotto rispetto a caldaie equivalenti di tipo noto.
E’ un altro scopo della presente invenzione creare una caldaia economizzatrice per la produzione di acqua calda e/o vapore di concezione costruttiva più semplice rispetto alle caldaie della tecnica anteriore.
Gli scopi suddetti vengono raggiunti per mezzo di una caldaia economizzatrice per la generazione di acqua calda e/o vapore come alla rivendicazione 1 allegata, cui si rinvia per brevità di esposizione.
Altre caratteristiche costruttive di dettaglio della caldaia economizzatrice dell’invenzione sono riportate nelle corrispondenti rivendicazioni dipendenti.
Vantaggiosamente, la caldaia economizzatrice secondo l’invenzione permette il recupero almeno parziale dell’energia termica dissipata dal recipiente primario che contiene i mezzi riscaldanti, assieme noto in gergo come gruppo vapore; ciò grazie al fatto che il gruppo vapore fornisce, per irraggiamento o per conduzione, calore all’acqua contenuta nel serbatoio ausiliario dal quale à ̈ termicamente isolato.
L’acqua, introdotta nel serbatoio ausiliario in genere a temperatura ambiente, aumenta la propria temperatura in maniera spontanea, dal momento che, nel normale funzionamento, i mezzi riscaldanti vengono portati ad una temperatura di 140°C per produrre vapore.
L’acqua del serbatoio ausiliario viene, pertanto, preriscaldata e raggiunge una temperatura quanto almeno di 90°C che mantiene nei periodi transistori di operatività (stand-by) della caldaia.
All’occorrenza, l’acqua preriscaldata del serbatoio ausiliario à ̈ già disponibile per essere direttamente spillata per produrre caffà ̈ o altre bevande calde, senza la necessità di assorbire potenza elettrica e di attivare i mezzi riscaldanti, oppure per essere convogliata all’intercapedine interna, presente tra il recipiente primario ed i mezzi riscaldanti, dove subirà un ulteriore innalzamento per effetto dell’attivazione dei mezzi riscaldanti, diventando vapore.
Appare evidente che, in quest’ultima circostanza, il salto di temperatura che, nella caldaia dell’invenzione, deve essere applicato all’acqua, tramite i mezzi riscaldanti, per produrre vapore assume un valore di circa 60-70 °C, decisamente inferiore rispetto a quello delle caldaie tradizionali dove il delta di temperatura necessario per produrre vapore à ̈ tipicamente pari a 110-120°C.
La conseguenza pratica à ̈ che la caldaia dell’invenzione richiede una minore quantità di energia elettrica per produrre nell’unità di tempo la stessa quantità di vapore delle caldaie di tipo noto, oppure a parità di potenza elettrica fornita, impiega un tempo minore rispetto alle caldaie note per produrre la medesima quantità di vapore.
Ancora vantaggiosamente, quindi, la caldaia economizzatrice dell’invenzione presenta un migliore rendimento termico rispetto allo stato attuale dell’arte, senza che ciò avvenga aumentando la massa e le dimensioni dei componenti del gruppo vapore.
Al contrario, altrettanto vantaggiosamente, la caldaia economizzatrice oggetto della presente invenzione presenta un ingombro alquanto contenuto, comunque inferiore rispetto a caldaie equivalenti di tipo noto. In modo vantaggioso, la caldaia economizzatrice qui rivendicata risulta in una concezione costruttiva più semplice rispetto a caldaie di pari funzionalità e destinazione d’uso.
Gli scopi ed i vantaggi detti, nonché altri che emergeranno più avanti, appariranno in misura maggiore dalla descrizione che segue, relativa ad una preferita forma esecutiva della caldaia economizzatrice dell’invenzione data a titolo esemplificativo ed illustrativo, ma non limitativo, con riferimento all’allegata tavola di disegno contenente unicamente la figura 1 che à ̈ una vista semplificata in sezione longitudinale della caldaia dell’invenzione.
La caldaia economizzatrice dell’invenzione, impiegato per generare acqua calda e/o vapore, rappresentata in figura 1 viene globalmente numerata con 1.
Essa à ̈ utilizzata a titolo preferenziale in macchine da caffé ma ciò non esclude l’installazione anche su altri apparecchi di uso domestico o industriale quali, ad esempio, ferri da stiro oppure bollitori d’acqua.
Come si osserva, la caldaia economizzatrice 1 comprende un recipiente primario 2, adatto a contenere internamente acqua da riscaldare, e mezzi riscaldanti, nel complesso indicati con 3, in questo caso per la quasi totalità contenuti nel recipiente primario 2 in modo da individuare un’intercapedine interna 4.
I mezzi riscaldanti 3 sono preposti ad essere elettricamente connessi ad una sorgente di energia elettrica, ad esempio la rete elettrica di uno stabile, ed a generare acqua calda e/o vapore.
Secondo l’invenzione, la caldaia 1 include un serbatoio ausiliario 5 riempito parzialmente con acqua A e circondante parzialmente il recipiente primario 2 per recuperare l’energia dissipata dai mezzi riscaldanti 3 e riscaldare l’acqua A.
Si noti che l’acqua A raggiunge di preferenza, sebbene in modo non vincolante, il livello indicato con H all’interno del recipiente, a partire dal bordo esterno 5d del serbatoio ausiliario 5.
Preferibilmente ma non necessariamente, la caldaia 1 comprende anche un condotto di rinvio 6 che pone in comunicazione il volume interno del serbatoio ausiliario 5 con l’intercapedine interna 4 per convogliare l’acqua riscaldata A in contatto con i mezzi riscaldanti 3 all’interno del recipiente primario 2, dove l’acqua riscaldata A viene ulteriormente surriscaldata e/o trasformata in vapore.
Si intende che, in altre realizzazioni dell’invenzione, non raffigurate, la caldaia economizzatrice potrà comprendere più di un unico condotto di rinvio tra il serbatoio ausiliario ed il recipiente primario, in funzione delle scelte costruttive.
Il recipiente primario 2 comprende un corpo cilindrico, realizzato ad esempio in materiale metallico, mentre i mezzi riscaldanti 3 includono un componente resistore, del tipo di per sé noto alla persona esperta del ramo, elettricamente connesso alla sorgete di energia elettrica, ad esempio la rete di alimentazione, tramite terminali elettrici 7.
Il componente resistore include tipicamente un nucleo cilindrico attorno al quale à ̈ disposto un avvolgimento filiforme in materiale metallico, ad esempio lega a base di ferro, cromo e tungsteno.
La figura 1 evidenzia che il serbatoio ausiliario 5 presenta una sede assiale 8 che accoglie, nel caso specifico parzialmente, il recipiente primario 2 ed à ̈ delimitata da un fondo 5a e da due pareti laterali interne 5b, 5c tra loro contrapposte, ciascuna delle quali affacciata a e distanziata da una delle pareti laterali esterne 5e, 5f del serbatoio ausiliario 5. In maniera preferita ma non esclusiva, nel caso descritto il serbatoio ausiliario 5 presenta nel fondo 5a un foro passante 9 ricavato in corrispondenza dell’asse longitudinale Y definito dal serbatoio ausiliario 5.
A titolo preferenziale, inoltre, i mezzi riscaldanti 3 comprendono una porzione lineare 10 di lunghezza L sporgente dal recipiente primario 2 secondo il suddetto asse longitudinale Y ed inserita nel foro passante 9 in modo tale da essere contenuta nel serbatoio ausiliario 5 ed esternamente lambita dall’acqua A.
Rimane inteso che in ulteriori soluzioni esecutive della caldaia economizzatrice dell’invenzione, non illustrate, i mezzi riscaldanti potranno essere totalmente contenuti nel recipiente primario 2 o sporgere da questo per inserirsi nel serbatoio ausiliario di una lunghezza diversa da quella indicata in figura 1: ciò in funzione della quantità di calore che, in sede progettuale, si à ̈ scelto di trasferire all’acqua del serbatoio ausiliario.
Il serbatoio ausiliario 5 Ã ̈ collegato al recipiente primario 2 tramite mezzi di giunzione, nel complesso indicati con 11 ed applicati alla superficie esterna del corpo cilindrico dei mezzi riscaldanti 3 e del fondo 5a del serbatoio ausiliario 5 in corrispondenza del foro passante 9.
Vantaggiosamente, la caldaia 1 comprende anche mezzi isolanti, nell’insieme segnalati con 12, interposti tra il serbatoio ausiliario 5 ed il recipiente primario 2: nel caso specifico, a puro titolo indicativo, i mezzi isolanti 12 comprendono una camera anulare d’aria, pur risultando chiaro che in altre forme esecutive dell’invenzione, non rappresentate, i mezzi isolanti adatti allo scopo potranno essere di altro tipo.
Per quanto concerne il condotto di rinvio 6, esso à ̈ provvisto di una prima estremità 6a, fissata internamente alla parete laterale esterna 5f del serbatoio ausiliario 5, e di una seconda estremità 6b inserita in un’apertura passante 13 comunicante con l’intercapedine interna 4 e ricavata nella parete laterale 2a del recipiente primario 2.
Inoltre, il condotto di rinvio 6 à ̈ provvisto di una bocca di ingresso 14 affacciata al volume interno del serbatoio ausiliario 5 e di una bocca di uscita 15 affacciata all’intercapedine interna 4.
Più in dettaglio, l’apertura passante 13 individua un asse lineare X ortogonale all’asse longitudinale Y. Secondo la preferita forma esecutiva qui descritta dell’invenzione, la caldaia 1 comprende, altresì, mezzi di filtraggio, complessivamente numerati con 16 ed amovibilmente disposti all’interno del serbatoio ausiliario 5 in corrispondenza di una bocca passante 17 attraverso la quale l’acqua A viene introdotta nel serbatoio ausiliario 5.
I mezzi di filtraggio 16 hanno la funzione di trattenere almeno parte del calcare dell’acqua A che viene introdotta nel serbatoio ausiliario 5.
Più precisamente, i mezzi di filtraggio 16 sono nel caso in esame disposti in corrispondenza dell’asse longitudinale Y, superiormente alla porzione lineare 10 dei mezzi riscaldanti 3 e parzialmente immersi nell’acqua A.
Come si osserva in figura 1, i mezzi di filtraggio 16 comprendono un corpo filtrante 18 contenuto nel serbatoio ausiliario 5 in condizioni operative, ed una flangia di manovra 19 accessibile all’operatore per l’introduzione/estrazione dei mezzi di filtraggio 16 nel/dal serbatoio ausiliario 5.
La flangia di manovra 19 à ̈ disposta esternamente a ridosso della parete di base 5g del serbatoio ausiliario 5 e presenta un’apertura perimetrale passante 20, coassiale alla bocca passante 17, nonché un’apertura centrale passante 21 per il passaggio dei terminali elettrici 7.
La bocca passante 17 Ã ̈ ricavata nella parete di base 5g, monolitica alle pareti laterali esterne 5e, 5f, del serbatoio ausiliario 5.
Vantaggiosamente, la caldaia 1 comprende anche, per sua conformazione naturale, mezzi di sedimentazione, nel complesso segnalati con 22, definiti nel serbatoio ausiliario 5 e ed adatti ad accogliere almeno parte del calcare (circa il 60-70%) dell’acqua A in esso introdotta.
I mezzi di sedimentazione 22 comprendono la superficie interna 23 del bordo esterno 5d appartenente al serbatoio ausiliario 5, contrapposto alla parete di base 5g ed interposto tra ciascuna delle pareti laterali esterne 5e, 5f e ciascuna delle pareti laterali interne di 5a, 5b del serbatoio ausiliario 5. I mezzi di filtraggio 16 ed i mezzi di sedimentazione 22 permettono di rendere più pura l’acqua A spillata dal serbatoio ausiliario 5 oppure convogliata all’intercapedine interna 4 del recipiente primario 2. In uso, il fabbricante, dopo aver fissato il gruppo vapore, completo del recipiente primario 2 dei mezzi riscaldanti 3, al serbatoio ausiliario 5 ed applicato i mezzi di filtraggio 16 al serbatoio ausiliario 5 stesso, introduce l’acqua A ad una data temperatura sino al livello H nel recipiente ausiliario 5, secondo quanto indicato dalla freccia F in figura 1.
Il funzionamento del gruppo vapore comporta un rilascio di calore da parte del corpo cilindrico dei mezzi riscaldanti che, nella caldaia 1 dell’invenzione, viene trasferito all’acqua A presente nel serbatoio ausiliario 5 che raggiunge quindi in un dato intervallo di tempo una temperatura di almeno 90°C.
Tale acqua à ̈ così immediatamente disponibile per successivi utilizzi, come acqua calda in macchine da caffà ̈ o altre bevande servite calde, senza la necessità di attivare i mezzi riscaldanti 3, oppure come acqua trasferita, mediante il condotto di rinvio 6 e secondo quanto indicato dalla freccia G in figura 1, all’intercapedine interna 4 del recipiente primario 2, dove viene trasformata in vapore per la preparazione di cappuccini, in un intervallo di tempo più contenuto rispetto all’arte nota, a parità di potenza elettrica fornita ai mezzi riscaldanti 3, o con un assorbimento di potenza elettrica inferiore, a parità di tempo impiegato per il cambiamento di stato.
Quanto appena detto viene ottenuto con una costruzione della caldaia 1 alquanto esemplificata nei componenti e di ingombro ridotto rispetto allo stato attuale della tecnica del settore.
In virtù di quanto sopra esposto, si comprende, perciò, che la caldaia economizzatrice per la generazione di acqua calda e/o vapore dell’invenzione raggiunge gli scopi e realizza i vantaggi già menzionati.
In esecuzione, potranno essere apportate modifiche alla caldaia economizzatrice dell’invenzione consistenti, ad esempio, in un serbatoio ausiliario avente costruzione diversa da quella illustrata nella figura allegata. Oltre a ciò, potranno sussistere altre soluzioni esecutive della caldaia economizzatrice qui rivendicata, sempre non rappresentate nei disegni che seguono, in cui il serbatoio ausiliario circonda totalmente il recipiente primario, il che non inficia il vantaggio apportato dalla presente invenzione.
In tale evenienza, quindi, la sede assiale del serbatoio ausiliario accoglierà al suo interno il recipiente primario nella sua interezza.
In aggiunta, in ulteriori realizzazioni pratiche della caldaia economizzatrice dell’invenzione, il serbatoio ausiliario potrà essere riempito con acqua a temperatura ambiente sino ad un livello diverso da quello indicato nella figura annessa ed evidenziato in precedenza, senza che l’acqua stessa interessi i mezzi di filtraggio.
La caldaia economizzatrice dell’invenzione sarà operativamente connessa ad un’unità logica di elaborazione e controllo che ne governa in modo opportuno il funzionamento.
E’ chiaro, infine, che numerose altre varianti potranno apportate alla caldaia economizzatrice in esame, senza per questo uscire dai principi di novità insiti nell’idea inventiva già espressa, così come, nella pratica attuazione dell’invenzione, i materiali, le forme e le dimensioni dei dettagli illustrati potranno essere qualsiasi, a seconda delle esigenze, e sostituiti con altri tecnicamente equivalenti.
Ove le caratteristiche costruttive e le tecniche menzionate nelle successive rivendicazioni siano seguite da segni o numeri di riferimento, tali segni di riferimento sono stati introdotti con il solo obiettivo di aumentare l’intelligibilità delle rivendicazioni stesse e, di conseguenza, essi non presentano alcun effetto limitante sull’interpretazione di ciascun elemento identificato, a titolo puramente di esempio, da tali segni di riferimento.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Caldaia economizzatrice (1) per la generazione di acqua calda e/o vapore comprendente almeno un recipiente primario (2), atto a contenere internamente detta acqua da riscaldare, e mezzi riscaldanti (3), almeno in parte contenuti in detto recipiente di primario (2) in modo da individuare un’intercapedine interna (4), atti ad essere elettricamente connessi ad una sorgente di energia elettrica ed a generare detta acqua calda e/o detto vapore, caratterizzata dal fatto di includere un serbatoio ausiliario (5) riempito almeno parzialmente con acqua (A) e circondante almeno parzialmente detto recipiente primario (2) per recuperare l’energia dissipata da detti mezzi riscaldanti (3) e preriscaldare detta acqua (A).
  2. 2. Caldaia (1) come alla rivendicazione 1) caratterizzata dal fatto di comprendere almeno un condotto di rinvio (6) che pone in comunicazione il volume interno di detto serbatoio ausiliario (5) con detta intercapedine interna (4) per convogliare detta acqua riscaldata (A) a contatto con detti mezzi riscaldanti (3) all’interno di detto recipiente primario (2) in cui detta acqua riscaldata (A) viene surriscaldata e/o trasformata in vapore.
  3. 3. Caldaia (1) come alla rivendicazione 1) o 2) caratterizzata dal fatto che detto serbatoio ausiliario (5) presenta una sede assiale (8) che accoglie almeno in parte detto recipiente primario (2) ed à ̈ delimitata da un fondo (5a) e da due pareti laterali interne (5b, 5c) tra loro contrapposte, ognuna delle quali affacciata a e distanziata da una delle pareti laterali esterne (5e, 5f) di detto serbatoio ausiliario (5).
  4. 4. Caldaia (1) come alla rivendicazione 3) caratterizzata dal fatto che detto serbatoio ausiliario (5) presenta in detto fondo (5a) un foro passante (9) ricavato in corrispondenza dell’asse longitudinale (Y) definito da detto serbatoio ausiliario (5).
  5. 5. Caldaia (1) come alla rivendicazione 4) caratterizzata dal fatto che detti mezzi riscaldanti (3) comprendono una porzione lineare (10) sporgente da detto recipiente primario (2) secondo detto asse longitudinale (Y) ed inserita in detto foro passante (9) in modo da essere contenuta in detto serbatoio ausiliario (5) ed essere esternamente lambita da detta acqua (A).
  6. 6. Caldaia (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detto serbatoio ausiliario (5) Ã ̈ collegato a detto recipiente primario (2) tramite mezzi di giunzione (11).
  7. 7. Caldaia (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi isolanti (12) interposti tra detto serbatoio ausiliario (5) e detto recipiente primario (2).
  8. 8. Caldaia (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni da 3) a 7) caratterizzata dal fatto che detto condotto di rinvio (6) à ̈ provvisto di una prima estremità (6a), fissata internamente ad una di dette pareti laterali esterne (5e, 5f) di detto serbatoio ausiliario (5), e di una seconda estremità (6b) inserita in un’apertura passante (13) comunicante con detta intercapedine interna (4) e ricavata nella parete laterale (2a) di detto recipiente primario (2).
  9. 9. Caldaia (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni da 2) a 8) caratterizzata dal fatto che detto condotto di rinvio (6) Ã ̈ provvisto di una bocca di ingresso (14) affacciata a detto volume interno di detto serbatoio ausiliario (5) e di una bocca di uscita (15) affacciata a detta intercapedine interna (4).
  10. 10. Caldaia (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di filtraggio (16), amovibilmente disposti all’interno di detto serbatoio ausiliario (5) in corrispondenza di una bocca passante (17) attraverso la quale detta acqua (A) viene introdotta in detto serbatoio ausiliario (5), atti a trattenere almeno parte del calcare di detta acqua (A).
  11. 11. Caldaia (1) come alla rivendicazione 12) caratterizzata dal fatto che detti mezzi di filtraggio (16) sono disposti in corrispondenza di detto asse longitudinale (Y), superiormente a detta porzione lineare (10) di detti mezzi riscaldanti (3) e parzialmente immersi in detta acqua (A).
  12. 12. Caldaia (1) come alla rivendicazione 11) caratterizzata dal fatto che detta bocca passante (17) Ã ̈ ricavata nella parete di base (5g), monolitica a dette pareti laterali esterne (5e, 5f), di detto serbatoio ausiliario (5).
  13. 13. Caldaia (1) come una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di sedimentazione (22) definiti in detto serbatoio ausiliario (5), atti ad accogliere in appoggio almeno parte del calcare di detta acqua (A).
  14. 14. Caldaia (1) come alla rivendicazione 13) caratterizzata dal fatto che detti mezzi di sedimentazione (22) comprendono la superficie interna (23) del bordo esterno (5g) appartenente a detto serbatoio ausiliario (5), contrapposto a detta parete di base (5d) ed interposto tra ciascuna di dette pareti laterali esterne (5e, 5f) e ciascuna di dette pareti laterali interne (5a, 5b) di detto serbatoio ausiliario (5).
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