ITVI20090065A1 - Tappeto di tipo perfezionato per un essiccatoio sottovuoto, relativo essiccatoio sottovuoto e relativo procedimento per un'essiccazione sottovuoto - Google Patents

Tappeto di tipo perfezionato per un essiccatoio sottovuoto, relativo essiccatoio sottovuoto e relativo procedimento per un'essiccazione sottovuoto Download PDF

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ITVI20090065A1
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drying
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    • C14SKINS; HIDES; PELTS; LEATHER
    • C14BMECHANICAL TREATMENT OR PROCESSING OF SKINS, HIDES OR LEATHER IN GENERAL; PELT-SHEARING MACHINES; INTESTINE-SPLITTING MACHINES
    • C14B1/00Manufacture of leather; Machines or devices therefor
    • C14B1/58Drying
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F26DRYING
    • F26BDRYING SOLID MATERIALS OR OBJECTS BY REMOVING LIQUID THEREFROM
    • F26B13/00Machines and apparatus for drying fabrics, fibres, yarns, or other materials in long lengths, with progressive movement
    • F26B13/10Arrangements for feeding, heating or supporting materials; Controlling movement, tension or position of materials
    • F26B13/101Supporting materials without tension, e.g. on or between foraminous belts
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
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Description

TAPPETO DI TIPO PERFEZIONATO PER UN ESSICCATOIO SOTTOVUOTO, RELATIVO ESSICCATOIO SOTTOVUOTO E RELATIVO PROCEDIMENTO PER UN’ESSICCAZIONE SOTTOVUOTO.
DESCRIZIONE
L’invenzione concerne un tappeto per un essiccatoio sottovuoto per asciugare elementi sottili flessibili particolarmente pelli che comprende una prima superficie, una seconda superficie opposta e una porzione intermedia presentando delle cavità per poter contenere e asportare dei liquidi, vapori e gas. Almeno una delle superfici è permeabile a liquidi, vapori e gas. L’invenzione concerne inoltre un essiccatoio sottovuoto che comprende il tappeto secondo l’invenzione e un relativo procedimento per un’essiccazione sottovuoto.
E’ noto che le pelli in uscita dai trattamenti a umido di concia, devono essere opportunamente asciugate in appositi impianti di essiccazione prima di essere inviate alle lavorazioni di rifinitura a secco.
A tale scopo sono diffusamente impiegati impianti di essiccazione denominati “pasting” nei quali le pelli da asciugare vengono fatte aderire tramite opportuni collanti a lastre di vetro che avanzano all’interno di un tunnel in cui circola aria calda.
Sono anche noti impianti di essiccazione sottovuoto nei quali le pelli da essiccare vengono distese su piastre orizzontali oppure verticali che sono disposte in un ambiente nel quale viene praticato il vuoto. Impianti molto più efficaci nell’asportazione dell’acqua dalla pelle sono essiccatoi che realizzano il ciclo di asciugatura sottovuoto in continuo. Essi comprendono una coppia di tappeti orizzontali sovrapposti tra loro, tra i quali vengono disposte le pelli da asciugare. I tappeti sono avvolti su tamburi che li fanno avanzare mantenendoli aderenti tra loro senza scorrimento e tra di essi si viene a definire una camera di evaporazione nella quale mezzi di aspirazione realizzano il vuoto. Nel documento WO 2007/060205 A1 viene descritto un essiccatoio sottovuoto per l'asciugatura di elementi laminari flessibili, in particolare pelli, che comprende una superficie di asciugatura sulla quale vengono distese dette pelli da asciugare, un primo tappeto posto a contatto al di sopra di dette pelli, un secondo tappeto impermeabile posto a contatto al di sopra di detto primo tappeto per mantenere detto primo tappeto e dette pelli aderenti a detta superficie di asciugatura, una camera di evaporazione dell’acqua contenuta in dette pelli, confinata tra detta superficie di asciugatura, detto secondo tappeto e mezzi di tenuta interposti tra i bordi longitudinali di detta superficie di asciugatura e di detto secondo tappeto, mezzi di aspirazione comunicanti con detta camera di evaporazione per realizzarne il vuoto e per estrarne la condensa. La superficie di asciugatura corrisponde ad almeno un tratto della superficie laterale esterna di un tamburo cilindrico riducendo il fabbisogno di spazio della macchina. Durante la rotazione del tamburo il primo tappeto viene, nella zona di carico e di scarico delle pelli, a contatto con l'aria, dovendo alzare i tappeti dalla superficie d’asciugatura per inserire le nuove pelli umide. Il tappeto è formato da una struttura permeabile al vapore e all’acqua ed è definito da una pluralità di spirali affiancate tra loro e unite una all’altra tramite perni disposti paralleli tra loro e alle generatrici del tamburo cilindrico. Il volume libero esistente tra le spirali e i perni definisce sostanzialmente la camera di evaporazione. Nel momento in cui detto tappeto entra nella zona del carico o dello scarico delle pelli, l’aria che entra nelle spirali e negli spazi formati fra il primo tappeto e rispettivamente la pelle e/o il secondo tappeto viene aspirata dai mezzi di aspirazione lungo canali che esistono fra le spirali confinanti.
Questo effetto pregiudica il vuoto praticato. In più si allungano i tempi d’asciugatura. Un altro svantaggio dei tappeti noti è l’effetto che lasciano un’impronta delle sagomature delle loro superfici sulla pelle. La presente invenzione intende superare tutti gli inconvenienti citati che si riscontrano negli essiccatoi sottovuoto o con i tappeti noti. Particolarmente, costituisce lo scopo più importante dell’invenzione di realizzare un tappeto e con questo un essiccatoio sottovuoto e un rispettivo procedimento d’essiccazione che riducano le quantità d’aria che entrano nella camera d’evaporazione durante il carico e lo scarico delle pelli.
E’ inoltre scopo della presente invenzione di proporre un tappeto che riduce le impronte sulla superficie della pelle.
Gli scopi suddetti sono raggiunti da un tappeto per un essiccatoio sottovuoto per asciugare elementi sottili flessibili particolarmente pelli che comprende una prima superficie e una seconda superficie opposta di cui almeno una è permeabile a liquidi, vapori e gas e una porzione intermedia presentando delle cavità per poter contenere e asportare dei liquidi, vapori e gas che è caratterizzato dal fatto che detta superficie permeabile presenta un’area di contatto superficiale e un’area aperta in collegamento con dette cavità, detta area di contatto superficiale essendo piana e senza rientranze atte a svilupparsi nella direzione dell’estensione longitudinale di detto tappeto ed estendendosi lungo delle linee trasversali all’estensione longitudinale di detto tappeto che si susseguono a distanze adeguate per l’estensione longitudinale di detto tappeto. Le distanze possono essere uguali o differenti fra di esse. Rientranze atte a svilupparsi nella direzione dell’estensione longitudinale di detto tappeto sono da intendersi come rientranze che si estendono in direzione longitudinale del tappeto e che formano delle vie per l’aria in direzione longitudinale del tappeto. Le distanze fra le linee sono preferibilmente di qualche millimetro. Ma anche distanze nel campo di alcuni centimetri non sono escluse. L’espressione linea non è limitata a una linea sottile, ma include anche strisce di una determinata larghezza, preferibilmente nell’arco di alcuni millimetri. L'estensione trasversale di dette linee comprende anche linee leggermente oblique all’estensione longitudinale del tappeto. La linea non deve essere dritta, sono ipotizzabile anche linee ondulate o a zig-zag.
In questo modo, vantaggiosamente, si crea una barriera attraverso la larghezza del tappeto che evita l’aspirazione di aria all’interno della camera d’evaporazione formata nell’essiccatoio.
In una variante esecutiva preferita le cavità sono costituite da canali estendendosi trasversalmente all’estensione longitudinale di detto tappeto. Questi canali corrispondono in tal modo con la disposizione dei fori d’aspirazione nell’essiccatoio e facilitano l’asportazione dei vapori e della condensa. Sono ipotizzabili anche cavità formate da p. es. strutture schiumose.
Una variante particolarmente preferita propone un tappeto in cui detti canali sono formati di volta in volta da una pluralità di strutture eliciformi che si avvolgono di volta in volta attorno a due fili distanziati fra di essi che si estendono trasversalmente all’estensione longitudinale di detto tappeto. Uno dei due fili è collegato a un ulteriore successivo filo per il fatto che fra le spire della struttura eliciforme che avvolge i due fili si innestano senza spazi intermedi delle spire di un’altra struttura eliciforme che collega questo uno filo con il successivo filo distanziato da quest’ultimo. Detta zona aperta è costituita da spazi intermedi fra le singole spire e le spire della struttura eliciforme si estendono al di sopra e al di sotto dei fili nei piani formati da dette superfici di detto tappeto. Le strutture eliciformi formano una porzione intermedia con delle cavità con una capienza molto grande per contenere e asportare vapori e condensa.
L’invenzione propone diverse varianti esecutive per realizzare l’area di contatto piana. In una variante preferita le spire sono rettificate almeno nelle zone dove si avvolgono attorno ai fili. In questa maniera si ottiene un’area di contatto piana lungo la linea dei fili senza interstizi fra le singole spire.
In una variante esecutiva molto preferita il tappeto è realizzato con strutture eliciformi che sono formate da fibre con una sezione trasversale che permette di affiancare le fibre a filo delle loro superficie laterali. Vantaggiosamente, fibre di questo genere creano l’area di contatto piana automaticamente senza necessitare delle rettifiche. Adatte sono per esempio tutte le sezioni trapezoidali, come per esempio parallelogrammi, rombi, rettangoli e quadrati.
La struttura del tappeto può variare realizzando le strutture eliciformi tutte destrogire o tutte levogire. E’ ipotizzabile alternare strutture eliciformi destrogire e levogire. Sono realizzabili altre combinazioni fra strutture eliciformi destrogire e levogire.
In un’altra variante esecutiva dell’invenzione detta prima e detta seconda superficie opposta del tappeto sono costituite da due lamine di cui almeno una è porosa. Queste lamine presentano delle aree di contatto sostanzialmente piane che raggiungono lo scopo dell’invenzione di avere un’area di contatto piana e trasversale all’estensione longitudinale del tappeto. La porzione intermedia fra le due lamine e con questo le cavità possono essere formati da tubi porosi. La porosità garantisce il passaggio di liquidi, vapori e gas. I pori sono disposti in modo tale nella lamina che fra di essi si creano delle aree di contatto lungo delle linee trasversali all’estensione longitudinale del tappeto e senza creare delle vie per l’aria in direzione longitudinale.
Un’altra variante vantaggiosa del tappeto è realizzata se una delle superfici è una lamina sulla quale si trovano distanziate adeguatamente fra di esse delle nervature trasversali all’estensione longitudinale di detto tappeto e separate fra di esse da detti canali in cui la superficie delle nervature opposta alla superficie in collegamento con la lamina è piana.
L’invenzione propone inoltre un essiccatoio sottovuoto per asciugare elementi laminari flessibili, particolarmente pelli, che comprende gli elementi secondo la rivendicazione 11. Il tappeto secondo l’invenzione è stato sviluppato particolarmente per poter realizzare un essiccatoio sottovuoto con capacità elevate di tenuta del vuoto. Il tappeto è adatto per i più diversi tipi di essiccatoi sottovuoto in cui viene applicato il principio di sovrapporre diversi tappeti sopra l’elemento da asciugare e la superficie d’asciugatura e in cui si crea la camera d’evaporazione all’interno di questi strati e dove si pone il problema nella zona di carico e scarico che ci siano dei punti in cui entri aria. La superficie di asciugatura può corrispondere p. es. ad almeno un settore della superficie laterale esterna di un tamburo cilindrico dotato di mezzi per metterlo in rotazione o di una superficie orizzontale mobile.
L’invenzione propone inoltre un procedimento per asciugare degli elementi flessibili laminari caratterizzato dalle fasi secondo la rivendicazione 13.
Varianti dell’invenzione sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti. Lo scopo e i vantaggi detti verranno meglio evidenziati durante la descrizione di preferite forme di esecuzione che vengono date a titolo esemplificativo e non limitativo con riferimento alle allegate tavole di disegno.
La fig. 1 è una vista laterale di un essiccatoio con un tamburo e un primo tappeto secondo l’invenzione;
la fig. 2 rappresenta in forma schematica una sezione longitudinale parziale dell’essiccatoio di fig. 1 ;
la fig. 3 è un particolare della fig. 1 rappresentando più in dettaglio la zona di carico;
la fig. 4 è la vista in sezione longitudinale di un altro essiccatoio con un primo tappeto secondo l'invenzione;
la fig. 5 è la vista dall’alto su un tappeto secondo l’invenzione;
la fig. 6 è la vista laterale del tappeto rappresentato in fig. 5;
la fig. 7 è la sezione lungo la linea VII-VII del tappeto rappresentato nella fig. 5;
la fig. 8 una sezione trasversale di un tappeto dello stato dell’arte; la fig. 9 è una vista dall’alto su un’altra forma esecutiva del tappeto secondo l’invenzione;
la fig. 10 è una vista dall’alto su un’altra variante esecutiva del tappeto secondo l’invenzione;
la fig. 11 è una sezione trasversale lungo la linea XI-XI del tappeto rappresentato nella fig. 10;
la fig. 12 rappresenta un’altra variante esecutiva del tappeto secondo l’invenzione;
la fig. 13 rappresenta un’altra variante esecutiva del tappeto secondo l’invenzione.
Nella vista laterale della fig. 1 un essiccatoio secondo l’invenzione è indicato complessivamente con 1. L’essiccatoio 1 rappresentato è di tipo noto perfezionato con un tappeto 3 secondo l’invenzione. L’essiccatoio comprende essenzialmente una superficie di asciugatura 10 sulla quale vengono distese pelli da asciugare P che sono mantenute ad essa aderenti da un primo tappeto 3 secondo l’invenzione posto a contatto esternamente alle pelli P stesse.
Un secondo tappeto 4 è posto a contatto esternamente al primo tappeto 3 e mantiene quest’ultimo e le pelli P aderenti alla superficie di asciugatura 10.
Si osserva in particolare nelle figg. 2 e 3 che il primo tappeto 3 presenta una struttura di tipo permeabile al vapore e a liquidi, essendo composto da una pluralità di canali che si estendono lungo la larghezza del tappeto 3. Il volume vuoto tra i canali contribuisce a definire il volume della camera di evaporazione, la quale risulta così confinata tra la superficie di asciugatura 10, il secondo tappeto 4 oppure una superficie esterna non permeabile del primo tappeto 3 e i mezzi di tenuta indicati con 3c (fig. 2) interposti tra i bordi longitudinali della superficie di asciugatura 10 e il secondo tappeto 4.
Vantaggiosamente i mezzi di tenuta 3c sono costituiti da una cimossa realizzata lungo ognuno dei bordi del primo tappeto 3 che si ottiene p. es. impregnando con materiale impermeabile le estremità del tappeto. Ciascuna cimossa 3c viene compresa tra la superficie di asciugatura 10 e il secondo tappeto 4 e delimita a tenuta la camera di evaporazione lungo i bordi laterali della superficie di asciugatura 10. Qualsiasi mezzo di tenuta noto all’esperto che sia in grado di impermeabilizzare i suddetti bordi è adatto.
La superficie di asciugatura 10 corrisponde ad almeno un tratto 2a della superficie laterale esterna 2 di un tamburo cilindrico 11 provvisto di un albero centrale 12 accoppiato a mezzi di motorizzazione atti a porlo in rotazione e supportato da cuscinetti 14 fissati a una struttura di sostegno 15. L’essiccatoio è realizzabile con qualsiasi mezzo d’azionamento essendo in grado di mettere il tamburo in rotazione. Nella direzione di rotazione 16 si individuano una zona di carico C degli elementi da asciugare e una zona di scarico S degli elementi essiccati, in cui i versi di carico e scarico sono evidenziati dalle frecce C1 e S1. In queste zone, particolarmente in quella di carico, si verifica con tappeti noti il problema che fra le pelli P e il primo tappeto 3 si formano delle vie per l’aria in direzione longitudinale del tappeto. Queste vie aspirano l’aria dall’ambiente e pregiudicano il vuoto e con questo l’efficacia di asciugatura. I tappeti secondo l’invenzione, come sarà esposto più dettagliatamente con riferimento alle figg. 5 - 13, riducono ovvero eliminano questo effetto negativo. I tappeti secondo l'invenzione presentando una linea di contatto piana in direzione trasversale all’estensione longitudinale del tappeto perciò le suddette vie non possono formarsi. La sovrapposizione dei tappeti 3 e 4 consente quindi all’elemento da asciugare P che viene disposto in corrispondenza della zona di carico C di venire compreso tra la superficie di asciugatura 10 e il primo tappeto 3 che lo fanno avanzare nel verso di rotazione indicato dalla freccia 16. La tenuta rispetto all’ambiente esterno della camera di evaporazione lungo la generatrice del tamburo 11 ha inizio nella zona indicata con G disposta a valle della zona di carico C in cui il secondo tappeto 4 inizia a sovrapporsi al primo tappeto 3. In modo analogo la tenuta termina quando il secondo tappeto 4 abbandona il primo tappeto 3 nella zona indicata con G’ a monte della zona di scarico S. La linea di contatto piana del tappeto secondo l’invenzione corrisponde anche qui alle generatrici del tamburo chiudendo la camera d’evaporazione. Come si osserva in fig. 2, il vuoto viene realizzato applicando una forza aspirante su fori 7a praticati nei bordi laterali della superficie di asciugatura 10.1 mezzi di aspirazione 8, cioè il gruppo di estrazione a vuoto, può essere di qualsivoglia tipo e comunque appartenente alla tecnica nota, comprendente almeno una pompa a vuoto.
In particolare la zona di carico C e di scarico S sono situate in corrispondenza di primi rulli di tensionamento 19 che unitamente a una pluralità di rulli di rinvio 19a avvolgono il primo tappeto 3 ad anello chiuso e lo dispongono aderente al tratto 2a della superficie di asciugatura 10 del tamburo cilindrico 11.
Esternamente al primo tappeto 3 e per un tratto del suo sviluppo sul tamburo cilindrico 11 , è disposto aderente il secondo tappeto 4 che risulta aderente al tamburo cilindrico 11 per un tratto di lunghezza inferiore al tratto 2a e avvolta attorno a secondi rulli di tensionamento 20 e una pluralità di rulli di rinvio 20a e 19a. Per aumentare l’adesione dei tappeti fra di essi e sulla superficie d’asciugatura 2, una coppia di nastri 21 possono essere disposti aderenti esternamente al secondo tappeto 4 ciascuno in corrispondenza di una cimossa 3c e sono avvolti ad anello chiuso attorno a terzi rulli di tensionamento 22 e a una pluralità di rulli di rinvio 22a.
Nella fig. 2 si osserva la sovrapposizione dei tappeti in una vista schematica di una sezione longitudinale parziale dell’essiccatoio rappresentato in fig. 1. La superficie d’asciugatura 10 è dotata di fori 7a che sono collegati a un gruppo d’estrazione non rappresentato per creare un vuoto all'interno della camera d’evaporazione definita dalla superficie d’asciugatura 10, dai mezzi di tenuta 3c e dal secondo tappeto 4. Il primo tappeto 3 contiene dei canali per contenere dei vapori e asportarli verso i fori 7a. I nastri 21 migliorano l’adesione dei tappeti fra di essi.
Nella fig. 3 è rappresentato un dettaglio della fig. 1. Si osserva la superficie di asciugatura 10 del tamburo 11 sulla quale è disposta una pelle P. Con la rotazione dei rispettivi tamburi 11 e 19 viene appoggiato il primo tappeto 3 rispettivamente sulla pelle P o sulla superficie d’asciugatura 10. Successivamente viene sovrapposto il secondo tappeto 4 sul primo tappeto 3. Dopo viene sovrapposto un nastro 21 per migliorare l’adesione degli diversi strati fra di essi. Al punto C viene caricata la pelle P che avanza in direzione della freccia 16. Al punto G si crea la camera d’evaporazione. Se fra il primo tappeto 3 e il secondo tappeto 4 e/o fra primo tappeto 3 e pelle P o superficie d’asciugatura 10 sono realizzate trasversalmente all’estensione longitudinale del primo tappeto 3 delle aree di contatto piane che si estendono lungo una linea che attraversa tutta la larghezza di detto tappeto 3 e che non presentano delle rientranze tali da svilupparsi in direzione longitudinale del tappeto, l’aspirazione di aria viene ridotta a un minimo. Contemporaneamente viene mantenuto meglio il vuoto praticato. Conseguentemente i tempi di asciugatura si accorciano.
In un altro esempio d’esecuzione, rappresentato nella fig. 4, l’essiccatoio 101 presenta una superficie d'asciugatura 110 a estensione prevalentemente orizzontale e non curvata come nel caso del tamburo della fig. 1. La superficie d’asciugatura 110 viene mossa dalla rotazione di due tamburi 117 nella direzione di rotazione 115. Le pelli P’ entrano nella direzione 116 al punto C’ nel sistema d’asciugatura. Essendo mosso dai rulli 119 e 119a nella direzione di rotazione 115a, viene sovrapposto un primo tappeto 103 rispettivamente sulle pelli P’ e sulla superficie d’asciugatura 110.
Dalla rotazione di tamburi 120 e 120a nella direzione di rotazione 115b viene sovrapposto un secondo tappeto 104 sul primo tappeto 103. I bordi dei tappeti sono impermeabilizzati a tenuta. Al punto C’, che è il punto di carico delle pelli P’, si crea la camera d’evaporazione, come anche nel punto S’ dello scarico delle pelli P’ essiccate. Utilizzando un primo tappeto 103 secondo l’invenzione non si creano delle vie in collegamento con l’aria dell’ambiente fra le superfici del primo tappeto 103 e il secondo tappeto 104 e fra il primo tappeto 103 e la superficie d’asciugatura 110 o le pelli P’.
Sostanzialmente il tappeto secondo l’invenzione è adatto per tutti gli essiccatoi in cui c’è una superficie di asciugatura sulla quale vengono disposti detti elementi da asciugare, che vengono sovrapposti da un primo tappeto e da un secondo tappeto formando una camera d’evaporazione all’interno di detto primo tappeto e confinata da detta superficie di asciugatura, detto secondo tappeto e mezzi di tenuta interposti tra gli spigoli longitudinali di detta superficie di asciugatura e detto secondo tappeto e con mezzi di aspirazione per applicare un vuoto in detta camera d’evaporazione. In questi essiccatoi esiste al punto di carico e/o di scarico delle pelli il pericolo che venga aspirata aria attraverso un’area di contatto non perfetta fra il primo tappeto e le superficie confinanti.
In più è ovvio che l’invenzione non si limita all’essiccazione di pelli. Qualsiasi elemento laminare flessibile può essere asciugato con un essiccatoio secondo l’invenzione, come p. es. tessuti e tele di vario genere. E’ inoltre ipotizzabile di asciugare degli elementi laminari flessibili non solo dall'acqua ma anche da altri solventi.
Per tutti tappeti secondo l’invenzione descritti la loro estensione longitudinale corrisponde alla direzione di movimento all’interno dell’essiccatoio.
Nella fig. 5 si osserva una vista dall’alto su un tappeto 29 secondo l’invenzione. Dei fili 30a, 30b e 30c sono disposti equidistanti fra di essi. Ma in altri esempi di esecuzione non rappresentati sono ipotizzabili anche tappeti con fili non equidistanti tra di essi. Una struttura eliciforme 31a si avvolge attorno a due fili 30a e 30b. La struttura eliciforme è realizzata da una fibra nel più largo senso della parola, sono ipotizzabili p. es. fili di metallo, di materiale polimerico o di metallo rivestito di materiale polimerico. Il motivo a punti è stato scelto per rendere più chiaro l’andamento della struttura eliciforme 31a. Fra le singole spire 32 della struttura eliciforme 31a si inseriscono delle spire 33 di una seconda struttura eliciforme 31b che si avvolge attorno a uno dei due fili 30b tenuti insieme dalla struttura eliciforme 31a e a un altro filo 30c disposto affiancato a distanza al filo 30b. Il tappeto continua secondo lo stesso modello su entrambi i lati nella direzione di estensione longitudinale del tappeto.
Nella fig. 6 è rappresentata una vista laterale sul tappeto 29 secondo l’invenzione. Si osservano dei canali 34 che si sviluppano lungo i fili 30a, 30b e 30c e che sostanzialmente corrispondono al volume racchiuso dalle strutture eliciformi 31a e 31b. Si osserva inoltre che vantaggiosamente le superfici 35a e 35b sono state rettificate.
Come si osserva meglio dalla fig. 7, le superficie rettificate del tappeto 29 formano delle aree di contatto 36a, 36b piane e senza rientranze atte a svilupparsi lungo l’estensione longitudinale del tappeto. Le aree di contatto 36a e 36b corrispondono a una linea lungo il filo 30b. L’area 36a di contatto con il secondo tappeto 4 segue una linea trasversale rispetto alla direzione di estensione del tappeto 29. Il contatto è a tenuta e non fa passare aria in questo punto. Lo stesso vale per l’area di contatto 36b con la pelle P appoggiata sulla superficie di asciugatura 10. E’ ipotizzabile anche la rettifica di una sola superficie del tappeto. In questo caso l’efficacia di mantenere il vuoto è inferiore a un tappeto con due superfici rettificate. Rispetto al tappeto deN’arte nota, rappresentato nella fig.
8, un tappeto secondo l’invenzione con un solo lato rettificato comporta già una notevole riduzione delle quantità d’aria aspirate dall’esterno. La fig. 8 rappresenta un tappeto 40 secondo l’arte nota. Le strutture eliciformi 41a e 41 b formano con la pelle P o anche con il secondo tappeto 4 un’area di contatto rispettivamente 43a e 43b che presenta delle rientranze 42 che in più si sviluppano nella direzione dell’estensione longitudinale del tappeto e che permettono l’aspirazione d’aria nella camera d’evaporazione.
Nella fig. 9 è rappresentato un altro esempio d’esecuzione di un tappeto 49 secondo l’invenzione. Rispetto al tappeto 29 rappresentato nella fig. 5 le strutture eliciformi 51a e 51 b presentano chiralità uguali, mentre le strutture eliciformi 31a e 31b della fig. 5 sono destrogire e levogire, cioè di chiralità diversa. Qui sono possibili anche altre combinazioni di chiralità, p. es. due strutture eliciformi destrogire si alternano con due strutture eliciformi levogire.
Un esempio d’esecuzione particolarmente preferito è rappresentato nelle figg. 10 e 11. Rispetto alle figg. 5 e 9 le strutture eliciformi 61a-c non sono formati da fibre a sezione circolare ma con fibre a sezione quadrata. Nella fig. 11 si osserva una sezione lungo la linea XI-XI della fig. 10. Vantaggiosamente, la sezione quadrata rende le aree di contatto 63a e 63b già piani e senza rientranze atte a svilupparsi in direzione longitudinale del tappeto. Non si rende necessaria una rettifica. Un ulteriore vantaggio è che anche l’area di contatto fra il filo 60a e le strutture eliciformi 61a e 61b è piana e senza rientranze realizzando così una barriera di tenuta in un piano perpendicolare all’estensione longitudinale del tappeto 59 e in corrispondenza della linea trasversale all’estensione del tappeto. Inoltre questo piano si estende attraverso tutto lo spessore del tappeto. Chiaramente tutte le sezioni delle fibre che permettono un affiancare delle spire delle strutture eliciformi con un contatto a filo senza rientranze sono adatte. Sono soprattutto da elencare tutte le sezioni trapezoidali, particolarmente parallelogrammi, rombi, rettangoli o quadrati.
Un altro esempio d’esecuzione di un’altra variante preferita dell'invenzione è rappresentato nella fig. 12. Il tappeto 69 secondo l’invenzione è costituito da due lamine 70, di cui almeno quella che viene a contatto con la pelle è porosa per essere permeabile all’acqua e al vapore. All’interno sono disposti dei tubi 71 come in un sandwich. I tubi sono porosi per poter accogliere i vapori d’acqua. Nella fig. 12 la sezione dei tubi è quadrata, sono ipotizzabili altre sezioni, come p. es. una sezione circolare, rettangolare, esagonale ecc. I pori preferibilmente sono piccoli e sono distribuiti in modo tale sulla superficie della lamina 70 che non creino delle rientranze che si sviluppano in direzione longitudinale del tappeto. Così si riduce considerevolmente l’aspirazione d’aria.
Un altro esempio di un’altra variante d’esecuzione preferita è rappresentato nella fig. 13. Su una lamina 80 sono applicate trasversalmente alla direzione d’estensione longitudinale del tappeto 79 delle nervature 81 che sono distanziate fra di esse da canali 82 che formano la camera d’evaporazione. La superficie 83 delle nervature 81 attribuita a essere posta sulla pelle o sulla superficie d’asciugatura deve essere piana e senza rientranze per creare un contatto perfetto con la pelle ed evitare l’entrata di aria. La superficie 84 della lamina 85 non deve necessariamente essere permeabile. Al posto del secondo tappeto da appoggiare sul primo tappeto questa lamina 84 può assumere la funzione di formare uno dei lati che definiscono la camera d’evaporazione. La sezione preferita delle nervature 81 è rettangolare, però sono adatte anche altre forme che hanno una superficie piana, come p. es. una sezione a trapezio.
La parte del tappeto che viene a contatto con il secondo tappeto non necessariamente deve essere permeabile. Una superficie impermeabile riduce già il numero di possibili punti per l’aspirazione deM’aria dall’esterno.
Tutti tappeti secondo l’invenzione, indipendentemente dalla loro forma, sono vantaggiosamente fabbricati da materiali abbastanza rigidi per mantenere la struttura del tappeto. I materiali ovvero la struttura del tappeto sono nello stesso tempo preferibilmente anche sufficientemente flessibili per adattarsi alle superfici con cui devono essere a contatto. Preferibilmente, i materiali sono resistenti agli agenti con cui vengono a contatto durante l’essiccazione. Vantaggiosamente, i materiali sono resistenti a temperature elevate per il caso che la superficie d’asciugatura venga riscaldata. Un riscaldamento della superficie d’asciugatura aumenta l’evaporazione, ma può solo essere applicato, se gli elementi da essiccare non sono sensibili a temperature elevate. Sono ipotizzabili materiali polimerici, metalli, metalli rivestiti con materiali polimerici ecc. Sostanzialmente, quanto detto sopra vale anche per i materiali da utilizzare per il secondo tappeto o la superficie d’asciugatura. Tappeti secondo l’invenzione presentano delle superfici lisce che riducono il problema di lasciare impronte delle loro sagomature sulla pelle.
Vantaggiosamente, i tappeti secondo l’invenzione hanno uno spessore di alcuni millimetri, preferibilmente 1-3 mm. Ma sono ipotizzabili anche misure più elevate. La larghezza e la lunghezza del tappeto viene scelta secondo le dimensioni dell’essiccatoio.
Si comprende quindi, per quanto detto, che il tappeto, l’essiccatoio e il procedimento in tutte le forme esecutive descritte e rappresentate superano effettivamente tutti gli inconvenienti citati che si riscontrano nei tappeti, essiccatoi e procedimenti noti.
In particolare, si comprende che un tappeto secondo l’invenzione e un essiccatoio sottovuoto secondo l’invenzione aumentano notevolmente l’area di contatto fra il primo tappeto e rispettivamente la pelle o la superficie d’asciugatura e fra il primo e il secondo tappeto. Nelle zone di carico e scarico viene ridotto notevolmente la quantità deN’aria che entra nella camera d’evaporazione. Questo comporta un vuoto migliore e aumenta le capacità di asciugatura accorciando anche i tempi di essiccazione.
E’ anche pienamente raggiunto lo scopo di fornire dei tappeti che eliminano la necessità dell'interposizione di ulteriori tappeti intermedi tra le pelli e il primo tappeto per evitare che sulle pelli vengano impresse le impronte del primo tappeto.
Qualora in fase esecutiva al tappeto, all’essiccatoio o al procedimento dell'invenzione dovessero essere apportate modifiche tali da rientrare nell’ambito delle rivendicazioni che seguono, tali modifiche e varianti si dovranno ritenere tutte protette dal presente brevetto.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Tappeto (3; 103; 29; 39; 49; 59; 69; 79) per un essiccatoio sottovuoto per asciugare elementi sottili flessibili particolarmente pelli comprendente una prima superficie (35a, 36a, 63a, 70, 83) e una seconda superficie opposta (35b, 36b, 63b, 70, 84) di cui almeno una è permeabile a liquidi, vapori e gas e una porzione intermedia presentando delle cavità (34, 71 , 82) per poter contenere e asportare dei liquidi, vapori e gas caratterizzato dal fatto che detta superficie permeabile (35a, 35b, 70) presenta un’area di contatto superficiale (35a, 35b, 36b, 63a, 70 83) e un’area aperta (82) in collegamento con dette cavità (34, 71 , 82), detta area di contatto superficiale (35a, 35b, 36b, 63a, 70 83) essendo piana e senza rientranze atte a svilupparsi nella direzione dell’estensione longitudinale di detto tappeto ed estendendosi lungo delle linee trasversali all’estensione longitudinale di detto tappeto (3; 103; 29; 39; 49; 59; 69; 79) che si susseguono a distanze adeguate per l’estensione longitudinale del tappeto.
  2. 2) Tappeto secondo la rivendicazione 1) caratterizzato dal fatto che le cavità (34, 71 , 82) sono costituite da canali estendendosi trasversalmente all’estensione longitudinale di detto tappeto (3; 103; 29; 39; 49; 59; 69; 79).
  3. 3) Tappeto secondo la rivendicazione 2) caratterizzato dal fatto che detti canali (34, 71 , 82) sono formati di volta in volta da una pluralità di strutture eliciformi (31a, 31b; 41a, 41 b; 51a, 51b61a, 61b) che si avvolgono di volta in volta attorno a due fili (30a-c; 40; 50a-c; 60a-b) distanziati fra di essi che si estendono trasversalmente all’estensione longitudinale di detto tappeto (29; 39; 49; 59) e che di volta in volta uno dei due fili (30a; 50a; 60a) è collegato a un ulteriore successivo filo (30b; 50b; 60b) per il fatto che fra le spire della struttura eliciforme (3 1 a; 51a; 61b) che avvolge detti due fili (30a-c; 40; 50a-c; 60a-b) si innestano senza spazi intermedi le spire di un’altra struttura eliciforme (31 b; 51 b; 61a,c) che collega questo uno filo (30b; 50b; 60b) con il successivo filo (30c; 50c) distanziato da quest’ultimo e che detta zona aperta è costituita da spazi intermediari fra le singole spire e che le spire della struttura eliciforme si estendono al di sopra e al di sotto dei fili nei piani formati da dette superficie (35a, 35b) di detto tappeto (29; 39; 49; 59).
  4. 4) Tappeto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dai fatto che le spire (32, 33) sono rettificate almeno nelle zone dove si avvolgono attorno ai fili (30b) per ottenere un’area di contatto (36a, 36b) piana lungo i fili (30b) senza interstizi fra le singole spire.
  5. 5) Tappeto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1)-3) caratterizzato dal fatto che le strutture eliciformi (61a-c) sono formate da fibre con una sezione trasversale che permette di affiancare le fibre a filo delle loro superfici laterali.
  6. 6) Tappeto secondo la rivendicazione 5) caratterizzato dal fatto che detta sezione trasversale è trapezoidale.
  7. 7) Tappeto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che le strutture eliciformi (31a-b; 5 1 a-b ; 61a-c) sono tutte destrogire (31a-b) o tutte levogire o che si alternano le strutture eliciformi destrogire (51 b; 61a-c) e levogire (51 a).
  8. 8) Tappeto secondo la rivendicazione 1) o 2) caratterizzato dal fatto che detta prima superficie e detta seconda superficie opposta (70) sono costituite da due lamine di cui almeno una è porosa.
  9. 9) Tappeto secondo la rivendicazione 2) o 8) caratterizzato dal fatto che detti canali sono formati da tubi porosi (71).
  10. 10) Tappeto secondo una delle rivendicazioni 1) o 2) caratterizzato dal fatto che detta prima superficie è una lamina (85) sulla quale si trovano distanziate adeguatamente fra di esse delle nervature (81) trasversali alla estensione longitudinale di detto tappeto (79) separate fra di esse da detti canali (82) in cui la superficie (83) delle nervature (81 ) opposta alla superficie in collegamento con la lamina è piana.
  11. 11 ) Un essiccatoio sottovuoto (1 ; 101 ) per asciugare elementi laminari flessibili (P; P’) , particolarmente pelli, comprendente: • una superficie di asciugatura (10; 110) sulla quale detti elementi (P; P’) da asciugare vengono disposti; • un primo tappeto (3; 103) da posizionare a contatto sopra detti pelli (P; P ); • un secondo tappeto (4; 104) da posizionare a contatto sopra detto primo tappeto (3; 103) in modo tale che detto primo tappeto (3; 103) e detti pelli (P; P’) aderiscano meglio a detta superficie di asciugatura (10; 1 10); • una camera d’evaporazione formata all’interno di detto primo tappeto (3; 103) e confinata da detta superficie di asciugatura (10; 1 10), detto secondo tappeto (4; 104) e mezzi di tenuta (3c) interposti tra gli spigoli longitudinali di detta superficie di asciugatura (10; 110) e detto secondo tappeto (4; 104); • mezzi di aspirazione (8; 108) per applicare un vuoto in detta camera d’evaporazione e per estrarre la condensa; • facoltativamente dei mezzi per riscaldare detta superficie di asciugatura (10; 110), caratterizzato dal fatto che detto primo tappeto (3; 103) è un tappeto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 ) - 10).
  12. 12) Essiccatoio secondo la rivendicazione 11 ) caratterizzato dal fatto che detta superficie di asciugatura (10; 1 10) corrisponde ad almeno un settore (2a) della superficie laterale esterna (2) di un tamburo cilindrico (11 ) dotato di mezzi per metterlo in rotazione o di una superficie orizzontale mobile (1 10).
  13. 13) Procedimento per asciugare degli elementi flessibili laminari (P, P’) comprendente le seguenti fasi: • depositare un elemento (P; P’) da asciugare su una superficie di asciugatura (10; 110); • depositare a contatto un primo tappeto (3; 103) permeabile a liquidi, vapori e gas sopra l’elemento (P; P’) da asciugare; • sovrapporre un secondo tappeto (4; 104) sul primo tappeto (3; 103) da asciugare; • applicare dei mezzi di tenuta (3c) interposti tra gli spigoli longitudinali di detta superficie di asciugatura (10) e detto secondo tappeto (4); • applicare un vuoto fra il primo (3; 103) e il secondo tappeto (4; 104) e i mezzi di tenuta (3c), caratterizzato dal fatto che detto primo tappeto (3; 103) è un tappeto secondo una delle rivendicazioni 1 ) - 10).
  14. 14) Procedimento secondo la rivendicazione 13), caratterizzato dal fatto che la superficie d’asciugatura (10; 110) viene riscaldata.
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