ITVI20010266A1 - Dispositivo addolcitore per acqua - Google Patents

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ITVI20010266A1
ITVI20010266A1 IT2001VI000266A ITVI20010266A ITVI20010266A1 IT VI20010266 A1 ITVI20010266 A1 IT VI20010266A1 IT 2001VI000266 A IT2001VI000266 A IT 2001VI000266A IT VI20010266 A ITVI20010266 A IT VI20010266A IT VI20010266 A1 ITVI20010266 A1 IT VI20010266A1
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water
drawer
way
cylinder
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Franco Stocchiero
Giuseppe Fontana
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A T I Applic Tecnologich E Ad
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    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16KVALVES; TAPS; COCKS; ACTUATING-FLOATS; DEVICES FOR VENTING OR AERATING
    • F16K11/00Multiple-way valves, e.g. mixing valves; Pipe fittings incorporating such valves
    • F16K11/02Multiple-way valves, e.g. mixing valves; Pipe fittings incorporating such valves with all movable sealing faces moving as one unit
    • F16K11/06Multiple-way valves, e.g. mixing valves; Pipe fittings incorporating such valves with all movable sealing faces moving as one unit comprising only sliding valves, i.e. sliding closure elements
    • F16K11/065Multiple-way valves, e.g. mixing valves; Pipe fittings incorporating such valves with all movable sealing faces moving as one unit comprising only sliding valves, i.e. sliding closure elements with linearly sliding closure members
    • F16K11/07Multiple-way valves, e.g. mixing valves; Pipe fittings incorporating such valves with all movable sealing faces moving as one unit comprising only sliding valves, i.e. sliding closure elements with linearly sliding closure members with cylindrical slides
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B01PHYSICAL OR CHEMICAL PROCESSES OR APPARATUS IN GENERAL
    • B01JCHEMICAL OR PHYSICAL PROCESSES, e.g. CATALYSIS OR COLLOID CHEMISTRY; THEIR RELEVANT APPARATUS
    • B01J49/00Regeneration or reactivation of ion-exchangers; Apparatus therefor
    • B01J49/75Regeneration or reactivation of ion-exchangers; Apparatus therefor of water softeners
    • CCHEMISTRY; METALLURGY
    • C02TREATMENT OF WATER, WASTE WATER, SEWAGE, OR SLUDGE
    • C02FTREATMENT OF WATER, WASTE WATER, SEWAGE, OR SLUDGE
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Description

Descrizione del brevetto per invenzione industriale avente titolo: "DISPOSITIVO ADDOLCITORE PER ACQUA”.
DESCRIZIONE
L’invenzione concerne un dispositivo addolcitore per acqua particolarmente adatto ad essere installato a monte della rete di distribuzione domestica.
Come noto la percentuale di calcio presente nell’acqua distribuita dalla rete di distribuzione pubblica, varia da luogo a luogo e talvolta da momento a momento, una generalmente è superiore alla quantità ottimale richiesta daH’organismo.
E’ anche noto che un’eccessiva presenza di calcio, come una sua eccessiva carenza, può essere causa di inconvenienti per la salute degli utenti, ma anche per i dispositivi idraulici attraverso i quali passa l’acqua calcarea. In particolare un’eccessiva presenza di calcio disciolto in acqua dà origine nelle condutture al deposito di strati di calcare e a lungo andare tali incrostazioni determinano l’ostruzione delle condutture ed una diminuzione delle prestazioni dei dispositivi stessi, rendendo necessaria talvolta la sostituzione della parte colpita o del dispositivo stesso.
Per risolvere tali inconvenienti l’acqua viene sottoposta ad un trattamento detto di addolcimento che consiste sostanzialmente nel filtraggio con speciali sostanze addolcitrici quali ad esempio le resine ioniche che bloccano lo ione calcio.
Più precisamente tali resine scambiatrici di ioni trasformano i sali di calcio e magnesio, che tendono a depositare in seguito ad un riscaldamento dell’acqua, in sali di sodio che invece restano in soluzione.
Infatti quando le resine catoniche sono forti in ciclo sodico, questa base libera viene saturata di sodio; le resine stesse per affinità naturale, non appena attraversate dall'acqua dura catturano lo ione calcio e cedono lo ione sodio dando origine al fenomeno detto di scambio che può essere considerato istantaneo.
In tale processo le resine cedono sodio fino al suo esaurimento, perdendo man mano le loro proprietà di filtraggio. Le resine in tale situazione necessitano di essere sottoposte ad un trattamento di rigenerazione per mezzo del quale vengono rifornite di sodio realizzando sostanzialmente il processo inverso testé descritto.
In accordo con la tecnica nota, la rigenerazione consiste sostanzialmente prima nello sciogliere il calcio catturato, tramite una soluzione generalmente costituita da cloruro di sodio sciolto in acqua, e poi nell’asportarlo, lavando la resina così rigenerata.
Per realizzare tale trattamento vengono utilizzati speciali dispositivi addolcitori che vengono installati a monte del circuito idrico di distribuzione dell’acqua da trattare e consentono di controllare il livello di durezza dell’acqua.
Gli addolcitori di tipo noto si compongono sostanzialmente di un recipiente contenente la resina ionica al quale è associato un distributore composto da un corpo collettore nel quale si individuano una tubazione di ingresso per l'acqua da trattare ed una tubazione di uscita per l’acqua trattata.
Internamente il corpo collettore presenta una pluralità di condotti interni, intercettabili tramite vie di flusso appartenenti ad un cassetto, scorrevole internamente al corpo collettore stesso, mosso da un gruppo attuatore.
Più precisamente il gruppo attuatore muove il cassetto per definire differenti posizioni reciproche tra le vie di flusso ed i condotti interni, ognuna atta a determinare differenti percorsi per l'acqua.
Le differenti posizioni del cassetto determinano quindi le differenti fasi di funzionamento del dispositivo che, come precedentemente detto, comprendono una fase di lavoro o di ciclo, in cui l’acqua viene filtrata ed inviata al condotto di uscita, una fase di rigenero della resina ionica ed una fase di lavaggio della resina stessa.
Secondo una prima realizzazione nota, l’attuatore è di tipo idraulico ed è costituito da un cilindro, solidale al cassetto, e scorrevole in una camicia il cui volume è suddiviso in una prima ed in una seconda camera tra loro contrapposte. Ciascuna camera presenta una via di adduzione di liquido in pressione ed una via di scarico provviste ciascuna , di altrettante valvole.
Il movimento del cilindro al quale corrispondono le sopraccitate fasi è ottenuto facendo affluire il liquido a pressione alternativamente nella prima e nella seconda camera di pressione aprendo/chiudendo le valvole di adduzione e di scarico.
Così facendo infatti la pressione del liquido che agisce sulle superfici del cilindro provoca lo spostamento in una direzione o nella direzione opposta del cassetto.
Un primo limite della tecnica nota descritta è costituito dal fatto che per l’azionamento del cassetto sono necessarie quattro valvole di controllo ciascuna atta ad aprire/chiudere le vie di afflusso/deflusso del liquido in ciascuna camera di pressione.
Un ulteriore inconveniente è costituito dal fatto che le valvole non sono molto affidabili.
Un altro inconveniente è che un numero elevato di valvole di flusso/deflusso aumentano notevolmente le probabilità di guasto del dispositivo.
E’ scopo della presente invenzione realizzare un dispositivo addolcitore che superi gli inconvenienti e le limitazioni dette.
E’ in particolare un primo scopo dell’invenzione realizzare un dispositivo addolcitore che a parità di condizioni e di caratteristiche sia più affidabile rispetto ai dispositivi addolcitori di tipo noto ad esso paragonabili e con le medesime caratteristiche.
E’ un altro scopo realizzare un dispositivo che, a parità di prestazioni, sia meno costoso e più robusto.
E’ un ulteriore scopo dell’invenzione realizzare un dispositivo addolcitore che riduca al minimo le valvole necessarie per il proprio funzionamento.
E’ non ultimo scopo realizzare un dispositivo che presenti un gruppo attuatore più semplice ed affidabile rispetto ai gruppi attuatori di tipo noto.
Gli scopi detti sono raggiunti da un dispositivo addolcitore per acqua che in accordo con la rivendicazione principale comprende:
- almeno un recipiente contenente una sostanza addolcitrice;
almeno un distributore composto da un corpo collettore associato a detto contenitore nel quale si individuano almeno una tubazione di ingresso dell’acqua da trattare, almeno una tubazione di uscita dell’acqua trattata ed una pluralità di condotti interni intercettabili tramite vie di flusso appartenenti ad un cassetto scorrevole internamente a detto corpo collettore;
almeno un dispositivo di comando comprendente organi meccanici atti a comandare l’apertura e la chiusura di valvole durante le varie fasi di funzionamento del detto dispositivo;
un’unità di controllo per la programmazione e l’esecuzione dei cicli di funzionamento del detto dispositivo di comando;
almeno un gruppo attuatore comprendente un cilindro solidale a detto cassetto e scorrevole in una camicia il cui volume è suddiviso in almeno una prima camera ed almeno una seconda camera contrapposta a detta prima camera, detto attuatore essendo atto a spostare detto cassetto per definire differenti posizioni reciproche di dette vie di flusso rispetto a detti condotti interni, ognuna atta a determinare differenti percorsi per detta acqua;
detto dispositivo addolcitore, caratterizzandosi per il fatto che detta prima camera presenta almeno una via comunicante direttamente con detto condotto di ingresso e che detta seconda camera presenta almeno una prima via di adduzione dell'acqua comunicante con la tubazione di ingresso tramite una valvola ed almeno una seconda via di trafilamento per l’uscita dell’acqua.
Vantaggiosamente il dispositivo dell’invenzione presenta un cilindro a doppio effetto con un numero di valvole inferiore rispetto ai dispositivi di tipo noto ad esso paragonabili.
Conseguentemente la riduzione del numero di valvole necessarie al funzionamento del dispositivo permette al dispositivo stesso di presentare un’affidabilità maggiore. Ancora vantaggiosamente con il dispositivo dell’invenzione si riducono notevolmente i cinematismi necessari al proprio funzionamento.
Gli scopi ed i vantaggi detti verranno meglio evidenziati durante la descrizione di una preferita forma esecutiva data a titolo indicativo e non limitativo facendo riferimento alle allegate tavole di disegno ove:
- la fig. 1 rappresenta una sezione trasversale del dispositivo oggetto dell’invenzione in una prima configurazione di lavoro;
la fig. 2 rappresenta una vista in pianta sezionata del dispositivo di fig. 1 ;
- la fig. 3 rappresenta una sezione trasversale del dispositivo di fig. 1 in una differente configurazione di lavoro;
la fig. 4 rappresenta una vista in pianta sezionata del dispositivo di fig. 3;
- la fig. 5 rappresenta una sezione trasversale del dispositivo di fig. 1 in un'altra configurazione di lavoro; la fig. 6 rappresenta una vista in pianta sezionata del dispositivo di fig. 5;
la fig. 7 rappresenta una sezione secondo la linea VII-VII di parte del dispositivo di cui alla fig. 2;
la fig. 8 rappresenta la sezione della parte del dispositivo 1 rappresentata in fig. 7 in un’altra configurazione di lavoro;
la fig. 9 rappresenta una sezione longitudinale secondo la linea IX-IX di un’ulteriore elemento costituente il dispositivo di fig. 1 .
Il dispositivo addolcitore per acqua, oggetto della presente invenzione, è rappresentato in fig. 1 e 2, ove è indicato complessivamente con 1.
Esso comprende un recipiente 2 contenente una sostanza addolcitrice 3 ed un distributore 4 composto da un corpo collettore 5 associato al recipiente 2.
Nel corpo collettore 5 si individua una tubazione di ingresso 8 per l’acqua da trattare, una tubazione di uscita 9 per l’acqua trattata ed una pluralità di condotti interni, indicati complessivamente con 10.
Tali condotti interni 10, ricavati sul corpo collettore 5, sono intercettabili tramite vie di flusso 11 appartenenti ad un cassetto 6.
Il cassetto 6 è internamente e scorrevolmente accoppiato al corpo collettore 5 ed è mosso lungo l’asse 51 da un gruppo attuatore 7.
Più precisamente il gruppo attuatore 7 muove il cassetto 6, alternativamente da una prima posizione rappresentata in fig. 1 e 2 ad una seconda posizione, rappresentata in fig. 3 e 4.
Ad ogni posizione del cassetto 6 corrispondono differenti posizioni reciproche delle vie di flusso 11 rispetto ai condotti interni 10 e quindi differenti percorsi per l’acqua, In particolare va notato che nelle varie figure i percorsi attivi, sono evidenziati dalla presenza del liquido rappresentato in tratteggio.
Per quanto concerne il gruppo attuatore 7, esso comprende un cilindro 12, solidale al cassetto 6 e scorrevole all’interno di una camicia 13.
Il cilindro 12 suddivide il volume individuato dalla camicia 13 in una prima camera 14, visibile nelle figg. 1 e 2, ed in una seconda camera 15, contrapposta alla prima 14, visibile nelle figg. 3 e 4.
L’invenzione prevede che la prima camera 14 presenti una via 16 comunicante direttamente con la tubazione di ingresso 8, e cioè senza l’interposizione di valvole di apertura e chiusura con il condotto di ingresso 8. Inoltre, sempre secondo l’invenzione, la seconda camera 15 presenta una prima via 17 comunicante con la tubazione di ingresso 8 tramite la valvola 19a ed una seconda via di trafilamento di uscita 18.
Sul corpo collettore 5 sono inoltre presenti una pluralità di valvole di controllo, indicate con 19a, 19b e 19c, atte a regolare i flussi dell’acqua all'interno dei differenti percorsi sopraccitati.
Tra tali valvole si individua in particolare la valvola di controllo 19a che intercetta la via 17 di adduzione dell’acqua in pressione, della camera 15.
L’apertura e la chiusura delle valvole di controllo 19a, 19b e 19c è ottenuta attraverso un dispositivo di comando, indicato complessivamente con 20, comprendente organi meccanici 21 , mezzi di motorizzazione 24 ed un’unità di controllo 70.
Gli organi meccanici 21 sono costituiti da un albero a camme 22 che tramite leverismi 22a cooperanti per contatto con lo stelo, di ciascuna valvola 19a, 19b e 19c, stabilisce l'apertura o la chiusura delle stesse.
L’albero 22 è posto in rotazione dai mezzi di motorizzazione 24 costituiti preferibilmente da un motore elettrico pilotato dall’unità di controllo 70.
L’unità di controllo 70 comprende mezzi di interfaccia costituiti preferibilmente da una tastiera 71 attraverso la quale vengono inseriti i dati che sono poi elaborati da mezzi di elaborazione, come microprocessori, per comandare i movimenti del cassetto 6 e la velocità di rotazione dell’albero 22.
La velocità di rotazione dell’albero 22 determina i tempi di apertura/chiusura di ciascuna valvola 19a, 19b e 19c e conseguentemente la durata delle differenti fasi di lavoro del dispositivo.
In particolare come precedentemente detto il dispositivo prevede sostanzialmente tre fasi distinte di lavoro:
una fase di lavoro o di ciclo attivo, rappresentata in fig.
1 e 2 in cui le valvole 19a, 19b e 19c sono tutte chiuse; una fase di rigenero della resina, rappresentata in fig. 3 e 4 in cui le valvole 19a e 19c sono aperte;
una fase di lavaggio della resina, rappresentata in fig. 5 e 6 in cui risultano aperte le valvole 19a e 19b.
Fase di ciclo attivo
Nella fase di ciclo attivo l’albero a camme 22 è fermo e la posizione occupata dal cassetto 6 che è quella rappresentata in fig. 2 ed è tale per cui l’acqua che entra dalla tubazione di ingresso 8 viene convogliata prima verso l’interno del recipiente 2 seguendo il percorso indicato in fig. 1 dalla freccia 30 e poi verso la tubazione d’uscita 9 attraverso il tubo 27 seguendo il percorso indicato dalla freccia 31 .
L’acqua viene dunque sottoposta a trattamento tramite la sostanza addolcitrice 3 costituita ad esempio da resine ioniche. In tale fase, come detto, tutte le valvole 19a, 19b e 19c sono chiuse.
In tale configurazione il dispositivo prevede inoltre la possibilità di addurre alla conduttura di uscita, una percentuale variabile di acqua non trattata al fine di mantenere il valore di calcio dell’acqua all’uscita almeno al limite inferiore dei valori richiesti dalla normativa vigente. Ciò viene realizzato tramite un gruppo di controllo della durezza dell’acqua trattata, indicato complessivamente con 50 nelle figg. 7 ed 8. Tale gruppo è costituito sostanzialmente da un condotto 31 che collega l’ingresso 8 all’uscita 9 tramite la fessura 32 lasciata libera dalla vite 33 che si inserisce in un alloggiamento posto verticalmente in una paratoia fissa 34.
Nel caso che il dispositivo addolcitore abbassasse il contenuto di calcio nell'acqua trattata al di sotto dei limiti consentiti dalla legge, il passaggio diretto di una quantità limitata di acqua proveniente dall'ingresso 8 attraverso l’apertura 32, permette di aggiungere acqua non addolcita, e cioè non trattata, a quella in uscita dalla tubazione 9, riequilibrando così il contenuto del calcio.
Fase di rigenero
Quando il dispositivo addolcitore passa alla fase di rigenero, l’albero 22 ruota fino ad aprire le valvole 19a e 19c. L’apertura della valvola 19a permette il convogliamento dell’acqua presente all'ingresso 8 verso la seconda camera 15. Il riempimento di questa camera 15 e il conseguente svuotamento della camera contrapposta 14 è facilitato dal fatto che la superficie 12b del cilindro 12, che si affaccia sulla camera 15, è superiore alla superficie 12a del cilindro che si affaccia sulla camera contrapposta 14, essendo la superficie 12a diminuita rispetto alla 12b della superficie del cassetto 6 a contatto con il cilindro 12.
La conseguenza di ciò è uno squilibrio nelle forze contrapposte agenti sul cilindro 12, generate dalla pressione presente all’interno delle due camere 14, 15.
Tale squilibrio porta il cassetto 6 a muoversi fino a raggiungere la posizione stabile rappresentata nelle figg. 3 e 4.
In tale situazione la pressione in ciascuna camera 14 e 15 è la medesima e pari alla pressione dell’acqua presente in ingresso 8 del dispositivo.
Contemporaneamente la conduttura di ingresso 8 è posta in comunicazione diretta con la tubazione di uscita 9 tramite la conduttura di by-pass 40 visibile in dettaglio nelle figg. 3 e 4, e ciò al fine di mantenere l’alimentazione al circuito idrico a valle del dispositivo stesso anche durante la fase di rigenero.
Per effettuare la rigenerazione della resina, l’unità di controllo mette in comunicazione, tramite l’apertura di un primo condotto ausiliario, la resina ionica con un fluido rigenerante costituito generalmente da una soluzione salina contenuta in un secondo serbatoio 41 detto tino salamoia, visibile in fig. 6 e rappresentato in dettaglio in fig. 9.
Il fluido rigenerante entra nel recipiente 2 attraverso il tubo 27 secondo la direzione 34 e poi fluisce dal basso del recipiente 2 verso l’alto, secondo il verso indicato dalle frecce 35 in fig. 3, favorendo così vantaggiosamente il processo.
Il prelievo della soluzione salina contenuta nel serbatoio 41 avviene tramite un sistema di tipo noto che utilizza un ugello venturi, indicato complessivamente con 42 e visibile in fig. 9.
Fase di lavaggio
A rigenero avvenuto, l’unità di controllo chiude la valvola 19c e agisce sulla valvola di controllo 19b che apre una seconda tubazione ausiliaria idraulicamente connessa con la tubazione di ingresso 8 in modo da creare un flusso d’acqua che lava la resina 3 asportando completamente il calcio disciolto nella soluzione salina.
L’acqua fluisce in questo caso in senso inverso al precedente ossia dall’alto verso il basso come indicato con 60 in fig. 5, in modo da compattare, vantaggiosamente le resine ioniche.
A lavaggio terminato l’unità di controllo provvede a richiudere le valvole 19a e 19b riportando il cassetto nella posizione iniziale.
La chiusura della valvola di controllo 19a determina una preponderanza della forza agente in direzione opposta alla precedente. L’acqua presente nella seconda camera 15 viene evacuata attraverso la seconda via 18 di trafilamento permettendo così lo spostamento del cilindro 12.
Va notato inoltre che sulla via di trafilamento 18 è disposto un riduttore di portata regolabile 181 che funge da valvola del secondo serbatoio 41. Come noto il dispositivo riduttore di portata permette di variare la pressione che il liquido deve raggiungere nella seconda camera per determinarne la fuoriuscita attraverso la seconda via 18.
Vantaggiosamente l’acqua che fuoriesce attraverso la seconda via di trafilamento 18 viene convogliata sul secondo serbatoio 41 in modo da ripristinare il livello di liquido presente e preparare la soluzione salina necessaria alla successiva operazione di rigenero.
Per quanto concerne il cassetto 6, esso è accoppiato al cilindro 12 tramite un foro centrale praticato sul cilindro 12 in corrispondenza della prima superficie 12a.
L’installazione del dispositivo prevede che esso venga idraulicamente connesso a monte del circuito domestico di distribuzione idrica.
Più precisamente la conduttura di ingresso 8 viene collegata idraulicamente con il circuito di distribuzione pubblica mentre la tubazione di uscita 9 viene collegata alla conduttura di mandata del circuito idrico domestico.
Dopo l'inserimento del dispositivo nel circuito idraulico, l’operatore provvede all’inserimento tramite la tastiera 71 , dei dati di configurazione relativi alla percentuale di calcio desiderati nell’acqua trattata, dati che vengono elaborati dall’unità di controllo 70.
Il dispositivo comincerà così automaticamente a funzionare fornendo in uscita l’acqua con le caratteristiche chimiche impostate.
Va notato inoltre che tramite la tastiera 71 è possibile impostare anche i dati relativi alle condizioni di rigenero. Più precisamente il dispositivo permette di impostare il rigenero ad intervalli di tempo regolari oppure in funzione delle caratteristiche chimiche, dell’acqua addolcita prodotta. Il dispositivo 1 è inoltre dotato di un gruppo di disinfestazione di tipo di per se noto e pertanto non descritto.
Si vuole ancora evidenziare che la scelta di avere superfici 12a, 12b di aree diverse nel cilindro 12, permette di semplificare il circuito idraulico di comando del dispositivo eliminando le valvole di controllo delle camere 14 e 15, e conseguentemente di abbassare il costo del dispositivo.
La semplificazione del circuito idraulico consente inoltre di ridurre la probabilità di guasto del dispositivo conferendo ad esso una maggiore affidabilità rispetto ai dispositivi utilizzanti metodologie di attuazione del tipo noto.
Da quanto detto risulta evidente come il dispositivo oggetto dell’invenzione raggiunga gli scopi detti.
Quantunque l’invenzione sia stata descritta in riferimento alle allegate tavole di disegno, essa potrà subire modifiche in fase realizzativa, comunque rientranti all’interno del medesimo concetto inventivo espresso dalle rivendicazioni di seguito riportate e pertanto protette dal presente brevetto.

Claims (14)

  1. RIVENDICAZIONI 1 ) Dispositivo addolcitore (1 ) per acqua comprendente: - almeno un recipiente (2) contenente una sostanza addolcitrice (3); - almeno un distributore (4) composto da un corpo collettore (5) associato a detto contenitore (2) nel quale si individuano almeno una tubazione di ingresso (8) dell’acqua da trattare, almeno una tubazione di uscita (9) dell’acqua trattata ed una pluralità di condotti interni (10) intercettabili tramite vie di flusso (11 ) appartenenti ad un cassetto (6) scorrevole internamente a detto corpo collettore (5); - almeno un dispositivo di comando (20) comprendente organi meccanici (21 ) atti a comandare l’apertura e la chiusura di valvole (19a, 19 b , 19c) durante le varie fasi di funzionamento del detto dispositivo; - un’unità di controllo (70) per la programmazione dell’esecuzione dei cicli di funzionamento del detto dispositivo addolcitore; - almeno un gruppo attuatore (7) comprendente un cilindro (12) solidale a detto cassetto (6) e scorrevole in una camicia (13) il cui volume è suddiviso in almeno una prima camera (14) ed almeno una seconda camera (15) contrapposta a detta prima camera (14), detto gruppo attuatore (7) essendo atto a spostare detto cassetto (6) per definire differenti posizioni reciproche di dette vie di flusso (11 ) rispetto a detti condotti interni (10), ognuna atta a determinare differenti percorsi per detta acqua; caratterizzato dal fatto che detta prima camera (14) di detto cilindro presenta almeno una via (16) comunicante direttamente con detto condotto di ingresso (8) e che detta seconda camera (15) presenta almeno una prima via di adduzione dell’acqua (17) comunicante con la tubazione di ingresso tramite una valvola (19a) ed almeno una seconda via di trafilamento (18) per l’uscita dell’acqua.
  2. 2) Dispositivo (1 ) secondo la rivendicazione 1 ) caratterizzato dal fatto che l’area della superficie (12a) di detto cilindro (12) che delimita detta prima camera (14) è inferiore all’area della superficie (12b) di detto cilindro (12) che delimita detta seconda camera (15).
  3. 3) Dispositivo (1 ) secondo la rivendicazione 1 ) o 2) caratterizzato dal fatto che detto attuatore (7) è accoppiato a detto cassetto (6) tramite un foro centrale praticato su detto cilindro (12) in corrispondenza della detta prima superficie (12a).
  4. 4) Dispositivo (1 ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che, in almeno una di dette posizioni del cassetto (6), si realizza la comunicazione diretta tra detta tubazione di ingresso (8) e detta tubazione di uscita (9).
  5. 5) Dispositivo (1 ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che, in almeno una di dette posizioni di detto cassetto, dette vie di flusso (11 ) mettono in comunicazione l’interno di detto recipiente (2) con un fluido rigenerante di detta sostanza addolcitrice (3).
  6. 6) Dispositivo (1 ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detta almeno una prima via (17) di detta seconda camera (15) è intercettata da almeno una valvola di controllo (19a).
  7. 7) Dispositivo (1 ) secondo la rivendicazione 1 ) caratterizzato dal fatto che detti organi meccanici (21 ) azionati le dette valvole durante le varie fasi del ciclo di detto dispositivo sono un albero a camme (22) mosso da mezzi di motorizzazione (24).
  8. 8) Dispositivo (1 ) secondo la rivendicazione 7) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di motorizzazione (24) sono almeno un motore elettrico pilotato da un’unità di controllo (70).
  9. 9) Dispositivo (1 ) secondo la rivendicazione 7) caratterizzato dal fatto che detta unità di controllo (70) comprende mezzi di interfaccia (71 ) ed un’unità di elaborazione dei dati immessi tramite detti mezzi di interfaccia, atti a determinare i tempi di apertura/chiusura di dette valvole (19a, 19b, 19c).
  10. 10) Dispositivo (1 ) secondo la rivendicazione 9) caratterizzato dal fatto che detti mezzi di interfaccia comprendono almeno una tastiera.
  11. 11 ) Dispositivo (1 ) secondo la rivendicazione 9) caratterizzato dai fatto che detta unità di elaborazione comprende almeno una unità elettronica di elaborazione.
  12. 12) Dispositivo (1 ) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detta seconda via (18) è idraulicamente connessa ad almeno un secondo serbatoio (41 ) contenente una sostanza costituente il fluido rigenerante di detta sostanza addolcitrice.
  13. 13) Dispositivo (1 ) secondo la rivendicazione 12) caratterizzato dal fatto che detta sostanza addolcitrice è costituita da cloruro di sodio.
  14. 14) Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che detta seconda via di trasferimento (18) presenta un dispositivo riduttore di portata (181 ) che funge anche da valvola per un secondo serbatoio (41 ).
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