ITVI20000177A1 - Metodo ed apparecchiatura per il trattamento alla colla dei contrafforti delle calzature - Google Patents

Metodo ed apparecchiatura per il trattamento alla colla dei contrafforti delle calzature Download PDF

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Description

TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un metodo ed ad un’apparecchiatura per il trattamento alla colla dei contrafforti delle calzature particolarmente, ma non esclusivamente, utile nel settore dell'industria calzaturiera.
E’ noto che i contrafforti sono pezzi di cuoio che si mettono a rinforzo tra la fodera ed il quartiere in pelle delle scarpe. Il metodo di preparazione dei contrafforti consiste sostanzialmente nella loro lavorazione alla garbatrice, nella spalmatura di una sostanza collosa sulla loro superficie e quindi nell’esposizione aH'aria libera per un tempo prestabilito in modo che tale sostanza collosa si asciughi. Una volta completata quest'ultima fase, i contrafforti vengono radunati ed inscatolati per essere inviati pronti all'uso ai calzaturifici ove, dopo la ravvivatura della sostanza collosa, vengono utilizzati nella fabbricazione delle scarpe. Più in dettaglio, il metodo tradizionale di produzione e lavorazione dei contrafforti consiste nel radunarli manualmente all’uscita delle garbatrici in cesti che vengono immersi in vasche contenenti la sostanza collosa e, quindi, rovesciati su nastri di asciugatura dove i contrafforti permangono per un tempo prestabilito. Durante il transito su tali nastri, i contrafforti vengono separati manualmente al fine di impedire per quanto possibile incollaggi reciproci.
Un primo inconveniente di tale metodo consiste in una consistente percentuale di scarti dovuta appunto a questi incollaggi reciproci che gli operatori non riescono ad evitare completamente. Un altro inconveniente si ravvisa nel fatto che durante l'immersione e durante l'asciugatura della sostanza collosa i contrafforti tendono casualmente a formare delle pieghe indesiderate in corrispondenza delle punte. Un altro inconveniente ancora si nota nel fatto che i contrafforti vengono completamente immersi nella sostanza collosa e pertanto, con il metodo tradizionale, non è possibile produrre dei contrafforti in cui tale sostanza si estenda soltanto parzialmente sulla loro superficie. In quest'ultimo caso, il trattamento alla colla viene eseguito manualmente a pennello oppure per immersione parziale effettuata a mano. Comunque, con questi sistemi non è possibile ottenere zone di distribuzione della sostanza ben definite rispetto alle zone libere. Difatti, le zone cosparse con tale sostanza sono caratterizzate da indesiderati contorni disuniformi ed indefiniti.
E’ conosciuta una prima attrezzatura che consente di rendere automatico il metodo di trattamento alla colla dei contrafforti. Questa apparecchiatura si compone sostanzialmente di una catenaria ad anello disposta verticale e sollevata rispetto al pavimento che reca lungo il suo sviluppo una pluralità di ganci a molla uniformemente distanziati ed orientati verso l’esterno della catenaria. Quest’ultima viene caricata da un braccio recante un manipolatore a ventose associato ad una garbatrice che provvede a trasferire i contrafforti uno alla volta dallo scarico di questa ai ganci della catenaria disponendoli allineati di modo che i ganci ne imprigionino la zona curvata. L’attrezzatura si completa con una vasca di
della sostanza collosa disposta immediatamente sotto il ram inferiore della catenaria in cui vengono immersi uno per volta i contrafforti. La vasca è altresì dotata di un dispositivo reciprocante di sollevamento e abbassamento. Pertanto, con la catenaria ferma avviene il caricamento di un primo contrafforte. Quindi, la catenaria avanza di un passo e ferma nuovamente per consentire il caricamento di un secondo contrafforte e cosi via. Passo dopo passo, il primo contrafforte giunge rovesciato immediatamente sopra la vasca. Quindi, nel mentre il braccio preleva un altro contrafforte dalla garbatrice e lo depone sul rispettivo gancio, il dispositivo reciprocante solleva la vasca in modo che il contrafforte che si trova immediatamente al di sopra venga immerso e, conseguentemente, riporta la vasca nella posizione abbassata. Dopodiché, la catenaria avanza di un altro passo ed il ciclo si ripete.
L'inconveniente più rilevante di questa attrezzatura consiste nel fatto che non riesce a realizzare contrafforti in cui la sostanza collosa sia distribuita solamente su una parte della loro superficie. Pertanto, questa attrezzatura consente di lavorare contrafforti adatti solamente a ben precisi tipi di calzature come ad esempio gli stivali. Un altro inconveniente non meno importante consiste nel fatto che non riesce a lavorare i cosiddetti “garbati” che consistono sostanzialmente in contrafforti in cui il bordo inferiore è ripiegato verso l'interno dei contrafforti medesimi. Questo fatto è dovuto ai ganci che, essendo sagomati a molla per trattenere I contrafforti in condizione rovesciata, schiacciano la piega praticata lungo il bord3⁄4 inferiore.
E’ conosciuta un'altra apparecchiatura per la lavorazione dei contrafforti. Tale altra apparecchiatura si compone sostanzialmente di un primo e di un secondo nastro trasportatore, di un manipolatore per i contrafforti e di un’unità per il trattamento con la sostanza collosa. Più in particolare, i contrafforti escono dalla garbatrice e vengono trascinati in avanti da tale primo nastro trasportatore contro una battuta terminale che provvede a radunarli accavallati in pacchi. Quindi, uno spintore laterale provvede a spostare periodicamente, in maniera automatica, un pacco per volta sopra un tavolo disposto lateralmente a tale primo nastro. Qui un operatore preleva un pacco alla volta, ne verifica la corretta impilatura, dopodiché, lo depone all'inizio di tale secondo nastro trasportatore che lo trascina in corrispondenza di una postazione di prelievo. A questo punto, il manipolatore a ventose afferra un contrafforte alla volta, lo gira e lo depone sull’unità di trattamento. Quest’ultima è costituita da una ruota ad asse orizzontale recante sull'estrema periferia una pluralità di pioli disposti a raggiera che definiscono idealmente una corrispondente pluralità di settori angolari di uguale apertura. A sua volta, la ruota è racchiusa all’interno di un carter circonferenziale aperto sul davanti per consentire il carico e lo scarico dei contrafforti. Al di sotto di questa ruota è predisposta una vasca riempita di sostanza collosa dotata di un dispositivo reciprocante di sollevamento ed abbassamento assimilabile a quello succitato. Pertanto, il manipolatore dopo aver prelevato un contrafforte, lo orienta i maniera adeguata, lo depone a cavallo della ruota attravers l’apertura praticata sul carter tra due pioli consecutivi e, quindi, la ruota gira passo passo fino a portare tale contrafforte al di sopra della vasca. Nel frattempo che il manipolatore carica un nuovo contrafforte secondo le modalità già viste, il dispositivo reciprocante solleva la vasca in modo da immergere almeno parzialmente il contrafforte così posizionato. Una volta effettuata questa immersione, la vasca ritorna per il tramite del dispositivo alla posizione abbassata e la ruota gira di un passo ulteriore. A questo punto in automatico il contrafforte viene prelevato e deposto su appositi sostegni per l’asciugatura,
L’inconveniente più rilevante di questa apparecchiatura consiste nel fatto che non è possibile realizzare dei contrafforti uguali in cui la colla raggiunga livelli differenti in corrispondenza delle punte. Inoltre, la lavorazione di contrafforti per calzature di tipi differenti comporta la necessità di numerose regolazioni da effettuare sull’apparecchiatura, nonché la sostituzione della ruota. A ciò si aggiunge il fatto che tale apparecchiatura necessita di almeno un operatore impiegato per il suo funzionamento.
Compito precipuo del presente trovato è quello di superare gli inconvenienti sopra lamentati nei metodi noti e nei tipi noti di attrezzature per la lavorazione dei contrafforti, realizzando un metodo ed un’apparecchiatura per il trattamento alla colla dei contrafforti delle calzature che consentano di lavorare qualsiasi tipo di contrafforte per fogge, forme e dimensioni in maniera molto agevole e del tutto automatica.
Nell’ambito di questo compito, uno scopo del trovato è quel di realizzare un metodo ed un’apparecchiatura che consentano una produzione oraria di contrafforti molto più elevata rispetto alle apparecchiature note a fronte di una percentuale di scarti molto contenuta.
Un altro scopo del trovato è quello di realizzare un'apparecchiatura a costi inferiori rispetto a quelle note e che comporti costi di esercizio e di manutenzione assolutamente non rilevanti.
Un altro scopo ancora del trovato è quello di realizzare un’attrezzatura che necessiti di poche e semplici regolazioni per lavorare qualsiasi tipo di contrafforte, nonché di saltuari interventi di manutenzione sia ordinaria sia straordinaria.
Un ulteriore scopo del trovato è quello di realizzare un’apparecchiatura in cui la sostanza collosa non venga dispersa sui dispositivi meccanici come oggigiorno avviene in quelle note.
Non ultimo scopo del trovato è quello di realizzare un’apparecchiatura funzionante senza alcun intervento di operatori esterni se non per la sorveglianza.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da un metodo per il trattamento alla colla dei contrafforti delle calzature, comprendente le seguenti fasi:
- prelevare almeno un contrafforte per le ali;
- immergere almeno parzialmente detto almeno un contrafforte in un bagno di sostanza collosa;
- asciugare detta sostanza collosa per esposizione all'aria libera per un tempo prestabilito di detto almeno un contrafforte;
caratterizzato dal fatto di comprendere tra le fasi di prelievo e di immersione la seguente fase:
- afferrare detto almeno un contrafforte per davanti e per dietro in corrispondenza della piega approssimativamente a metà altezza ove qualsiasi tipo di contrafforte presenta la medesima conformazione.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti altresì da un’apparecchiatura comprendente una struttura di sostenimento a travi, mezzi trasportatori che muovono detti contrafforti in fila da una posizione di carico ad una di scarico, primi mezzi prelevatori a ventosa che spostano detti contrafforti per le ali da detta posizione di scarico ad una posizione di scambio, un contenitore riempito di sostanza collosa e mezzi di asciugatura per esposizione di detti contrafforti all’aria libera per un tempo prestabilito, caratterizzata per il fatto di comprendere secondi mezzi prelevatori di detti contrafforti per davanti e per dietro in corrispondenza della piega approssimativamente a metà altezza in detta posizione di scambio, detti mezzi prelevatori portando in sequenza detti contrafforti da detta posizione di scambio ad una posizione di immersione di detti contrafforti in detto contenitore ad una posizione di rilascio di detti contrafforti a detti mezzi di asciugatura.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma d’esecuzione preferita del metodo e dell’apparecchiatura, ma non esclusiva, illustrata a titolo indicativo, ma non per questo limitativo, nelle unite dieci tavole di disegno, in cui:
- la Figura 1 rappresenta una vista in pianta dall’alto della porzione anteriore dell'apparecchiatura secondo il trovato;
- la Figura 2 rappresenta una vista di lato in dettaglio ed in scala ingrandita dei mezzi trasportatori dell’apparecchiatura della figura precedente;
- la Figura 3 rappresenta una vista di fronte in dettaglio ed in scala ingrandita di tali mezzi trasportatori e del contenitore riempito di sostanza collosa dell’apparecchiatura della figura 1;
- la Figura 4 rappresenta una vista di lato della porzione di apparecchiatura illustrata in figura 1 ;
- la Figura 5 rappresenta una vista di lato in dettaglio ed in scala ingrandita dei secondi mezzi prelevatori nella posizione di scambio;
- la Figura 6 rappresenta una vista di lato in dettaglio ed in scala ingrandita dei secondi mezzi prelevatori in una posizione intermedia tra quella di scambio e quella di immersione;
- la Figura 7 rappresenta una vista di iato in dettaglio ed in scala ingrandita di tali secondi mezzi prelevatori in prossimità della posizione di immersione di tali contrafforti nella vasca riempita di sostanza collosa;
la Figura 8 rappresenta una vista in dettaglio ed in scala ingrandita di tali secondi mezzi prelevatori in allontanamento dalla posizione di immersione;
- la Figura 9 rappresenta una vista in dettaglio ed in scala ingrandita di tali secondi mezzi prelevatori in avvicinamento a tale posizione di rilascio di tali contrafforti ai mezzi di asciugatura;
- la Figura 10 rappresenta una vista in dettaglio ed in scala ingrandita di tali secondi mezzi prelevatori in allontanamento da tale posizione di rilascio.
Il metodo per il trattamento alla colla dei contrafforti delle calzature consiste nel
- prelevare almeno un contrafforte per le ali di quest'ultimo; - immergere almeno parzialmente tale contrafforte in un bagno di sostanza collosa;
- asciugare tale sostanza collosa esponendo aH’aria libera per un tempo prestabilito tale contrafforte.
Le fasi appena descritte sono già note ed ampiamente attuate sia in maniera manuale sia in maniera automatica con le attrezzature già viste. La caratteristica peculiare di tale metodo consiste nell’afferrare tale contrafforte tra il prelievo e l'immersione per davanti e per dietro in corrispondenza della piega all’incirca a metà altezza dove qualsiasi tipo di contrafforte è approssimativamente ugualmente conformato. Questa fase è molto importante in quanto consente di standardizzare la presa dei contrafforti che genericamnte presentano forme, fogge e dimensioni tra loro molto differenti in sta della loro immersione nel bagno di sostanza collosa. La zona di presa dei contrafforti è estremamente ridotta rispetto alla loro superficie in modo da evitare qualsiasi danneggiamento ai contrafforti medesimi. Con riferimento alle figure allegate, l'apparecchiatura che realizza tale metodo per il trattamento alla colla dei contrafforti 11 delle calzature, complessivamente indicata con il numero di riferimento 12, si compone sostanzialmente di:
- una struttura di sostenimento a travi globalmente indicata con il numero di riferimento 13;
- mezzi trasportatori 14 che muovono contrafforti 11 da una posizione di carico 15 ad una posizione di scarico 16;
- primi mezzi prelevatori a ventosa complessivamente indicati con il numero di riferimento 17 che spostano tali contrafforti 11 per le ali dalla posizione di scarico 16 ad una posizione di scambio 18;
- un contenitore riempito con sostanza collosa 19;
- mezzi di asciugatura complessivamente indicati con il numero di riferimento 20 per esposizione di tali contrafforti 11 all’aria libera per un tempo prestabilito.
Più nel dettaglio, tale struttura di sostenimento 13 è realizzata con spezzoni 21 di travi estruse con sezione ad “X". Come si vede in figura 1 e più nel dettaglio in figura 2, tali mezzi trasportatori 14 sono costituiti sostanzialmente da un cavalletto dì sostegno 22 e da una catenaria ad anello, complessivamente indicata con il numero di riferimento 23, che trasferisce i contrafforti 11 dalla posizione 15 quella 16. In particolare, tale catenaria ad anello 23 reca una pluralità di pioli 24 equidistanziati ed orientati verso l’esterno della catenaria 23 di trascinamento di tali contrafforti 11. Inoltre, il ramo superiore di tale catenaria 23 è lateralmente confinato da una coppia di sponde laterali 25 regolabili in larghezza adatte a tenere in forma le ali dei contrafforti 11 durante il loro transito. L'insieme dei mezzi trasportatori è azionato da mezzi motori complessivamente indicati con il numero di riferimento 26 comprendenti un motore elettrico 27 che muove due catene 29 che, a sua volta, impegnano una doppia coppia di ruote dentate 30 disposte alle estremità della catenaria 23. Nella posizione di carico 15, tali mezzi trasportatori 14 sono asserviti da mezzi di carico complessivamente indicati con il numero di riferimento 31 che prelevano i contrafforti 11 da una garbatrice (non illustrata) e li depositano sui pioli 24 della catenaria 23. Tali mezzi di carico 31 sono rappresentati da un azionamento pneumatico 32 di tipo reciprocante che muove avanti ed indietro un braccio di lavoro 33 che, in corrispondenza dell’estremità 34, reca una forma 35 di appoggio per un contrafforte 11 alla volta. Pertanto, tale braccio di lavoro 33 in posizione avanzata riceverà un contrafforte 11 dall’uscita della garbatrice ed in posizione arretrata ne consente il prelievo da uno dei pioli 24 della catenaria 23 in avanzamento. In corrispondenza della posizione di scarico 16 dei contrafforti 11 dai mezzi trasportatori 14, operano tali primi mezzi prelevatori a ventosa 17. Più in dettaglio e con riferimento alle figure 1 e 4, tali primi mezzi 17 si compongono innanzi tutto di un carrello 36 che muove su guide cilindrico-re 37 in senso ortogonale alla direzione di avanzamento dei mezzi trasportatori 14 tra la posizione di scarico 16 e quella di scambio 18 per l’azionamento di un pistone pneumatico 56. A sua volta, la catenaria a ricircolo 39 provvede a muovere in altezza tali primi mezzi prelevatori 17 ed a regolarne la posizione di presa per l’azionamento del motore 69. Il corpo del carrello 36 supporta nella porzione inferiore una coppia di guide 40 disposte in senso ortogonale al senso di movimento del carrello 36 che recano, alle estremità rivolte verso i mezzi trasportatori 14, una coppia di manipolatori 41 con sezione a “C". Le punte contrapposte di tali manipolatori 41 portano, a loro volta, coppie di ventose 42 poste di fronte ed atte a prelevare un contrafforte 11 alla volta per le ali. Tali ventose 42 sono asservite da un circuito del vuoto non illustrato. Le guide 40 possono muovere in senso ortogonale al senso di movimento del carrello 36 per il tramite di un azionamento pneumatico reciprocante 43 interposto tra le medesime guide 40. E’ altresì previsto un dispositivo di posizionamento 44 che consiste in un ulteriore azionamento pneumatico posto sopra il corpo del carrello 36 recante uno stelo 45 che riscontra una battuta 46 ricavata sulla struttura 13. Sul fianco destro dei mezzi trasportatori 14 è disposto il contenitore 19 riempito di sostanza collosa. In particolare e con riferimento alla figura 3, tale contenitore 19 è costituito da una prima vasca 47 che accoglie una seconda vasca 48 mobile tra una posizione sollevata rispetto alla vasca 47 ed una posizione abbassata in cui è completamente contenuta aH’interno della stessa vasca 47. Il movimento della vasca 48 rispetto alla vasca 47 è attuato tramite un dispositivo sollevamento-abbassamento genericamente contraddistinto con il numero di riferimento 49 ed associato ad una struttura a portale 50. Più nel dettaglio, tale dispositivo 49 comprende una coppia di spezzoni tubolari 51 disposti verticali e connessi per l’estremità inferiore ad uno dei bordi della vasca 48. Tali spezzoni 51 sono scorrevoli entro guide a sfera 52 associate al traverso della struttura a portale 50. Al medesimo traverso e tra gli spezzoni 51, sono disposti due azionamenti pneumatici 53 che muovono la vasca 48 tra le suddette posizioni. Tra tali azionamenti 53 è previsto un azionamento 70 di regolazione dell’alzata della vasca 48. Infine, i mezzi di asciugatura 20 sono costituiti da una catenaria ad anello 54 che scorre intorno alla struttura 13 dell’apparecchiatura 12 supportata da una pluralità di ruote dentate d’angolo 55. Tale catenaria 54 reca lungo il suo sviluppo una pluralità di ganci 57 equidistanziati formati approssimativamente a “V" con la concavità rivolta verso l’alto in quanto atti a ricevere i contrafforti 11 cosparsi di sostanza collosa. In corrispondenza del lato destro della catenaria è prevista una postazione 58 in cui vengono scaricati automaticamente i contrafforti 11 asciugati. I secondi mezzi prelevatoli, globalmente indicati con il numero di riferimento 59, afferrano tali contrafforti 11 in corrispondenza della posizione di scambio 18, li portano nella posizione di immersione e quindi li rilasciano ai mezzi di asciugatura 20. Più dettagliatamente, questi secondi mezzi prelevatori 59 sono rappresentati nelle loro fasi operative nelle figure 5, 6, 7, 8, 9 e 10.
Con riferimento alla figura 5, tali secondi mezzi 59 si compongono di un braccio ad “L" 60 incernierato per un'estremità alla struttura di sostenimento 13. Più in particolare, in corrispondenza di tale estremità, il braccio porta una ruota dentata 61 che ingrana con una cremagliera scorrevole 62 disposta verticale e mossa avanti ed indietro nella sua corsa da un azionamento lineare pneumatico non illustrato. L'avambraccio del braccio 60 reca una coppia di organi di presa indicati globalmente con il numero di riferimento 63 costituiti da una coppia di appendici 64 e 65 parallele di cui una 64 fissa e l'altra 65 mobile avanti ed indietro per l'intervento di un azionamento lineare 66 posizionato posteriormente al gomito del braccio 60. Le estremità libere delle appendici 64 e 65 sono sagomate a becco per poter afferrare ciascun contrafforte 11 per davanti e per dietro in corrispondenza della piega aH'incirca a metà della sua altezza. L’insieme dei secondi mezzi prelevatori 59 è comandato da un asservimento pneumatico 67 disposto verticale al di sopra del braccio 60 che provvede, attraverso il proprio stelo 68, ad abbassare l’intero braccio 60 per immergere un contrafforte 11 nel bagno di sostanza collosa ed a sollevarlo per allontanare il medesimo contrafforte 11 ad immersione avvenuta.
Con riferimento alle figure annesse ed in particolare con riferimento alle figure 5, 6, 7, 8, 9 e 10, il funzionamento dell’apparecchiatura è come segue. Con riferimento inizialmente alle figure 1 , 2 e 4, i contrafforti 11 uno per volta vengono presi all'uscita della garbatrice e deposti dal braccio di lavoro 33 sui pioli 24 dei mezzi trasportatori 14. Questi ultimi li trasferiscono in fila dalla posizione di carico 15 alla posizione di scarico 16. In quest'ultima, uno dei due manipolatori 41 preleva un contrafforte alla volta per le ali tramite le ventose 42 e lo trasferisce in corrispondenza della posizione di scambio 18. Qui, con riferimento anche alla figura 5, il contrafforte 11 viene prelevato dal braccio 60 per il tramite degli organi di presa 63. Nel dettaglio, l’estremità libera dell'appendice fissa 64 viene a trovarsi immediatamente dietro la piega del contrafforte 11 , mentre l’appendice 65 viene mossa in avanti dall’azionamento 66 di modo che la relativa estremità vada a bloccare il contrafforte 11 contro l’appendice fissa 64. Con riferimento ora alla figura 6, la cremagliera 62 viene mossa dal relativo azionamento verso il basso in modo da far ruotare la corrispondente ruota dentata 61 che, a sua volta fa compiere una rotazione di un quarto di angolo giro in senso orario all’intero braccio 60. In questo modo, il contrafforte viene a trovarsi orientato in senso verticale pronto per essere immerso nel bagno di sostanza collosa. Con riferimento ora alla figura 7, l’azionamento 67 muove il proprio stelo 68 verso il basso in modo da abbassare l’intero braccio 60 così da avvicinare gli organi di presa 63 al contenitore 47. Nei contempo, il dispositivo di sollevamento 49 provvede a portare la vasca 48 nella posizione sollevata così da immergere almeno parzialmente il contrafforte 11. Eseguita la fase di immersione, l'azionamento 67 ritira il proprio stelo 68 in maniera da allontanare gli organi di presa 63 dalla vasca 48 che il dispositivo di sollevamento-abbassamento riporta contemporaneamente nella posizione abbassata. L'
combinato del contrafforte 11 e della vasca 48 è molto importante in quanto consente una penetrazione dolce del contrafforte nel bagno di sostanza collosa così da impedire il formarsi di onde sulla superfìcie del bagno che pregiudicherebbero irrimediabilmente la distribuzione della sostanza collosa sulla superficie del contrafforte 11. A questo punto, la cremagliera 62 ritorna nella posizione iniziale così, per il tramite della ruota dentata 61 , il braccio 60 ritorna nella posizione di scambio 18. Allora, l'azionamento 67 muove il proprio stelo 68 per far abbassare il braccio 60, mentre l'appendice 65 arretra per liberare il contrafforte 11 in modo tale da consentire il suo rilascio ad uno dei ganci 57. Quindi, la catenaria 54 viene spostata in avanti di un mezzo passo e l'azionamento 67 ritira il proprio stelo 68 di modo che il braccio 60 venga riportato nella posizione iniziale per compiere un nuovo ciclo di lavoro.
Si è in pratica constatato come il metodo e l’apparecchiatura descritti raggiungano il compito e gli scopi prefissati in quanto consentono di trattare alla colla ogni tipo di contrafforte qualsiasi sia la sua forma, foggia e dimensione. Inoltre, l’unica parte dell’apparecchiatura che viene sporcata dalla sostanza collosa è la porzione terminale degli organi di presa a differenza delle attrezzature note in cui la sostanza collosa interessa la gran parte degli organi meccanici pregiudicandone nel tempo la loro funzionalità. Infine, il ciclo è completamente automatico e non
assolutamente dell’intervento di operatori.
Il metodo e l’apparecchiatura secondo l’invenzione sono suscettibili di numerose varianti e modifiche tutte rientranti nell'ambito del medesimo concetto inventivo qui espresso.
Inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica i materiali impiegati, nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze.

Claims (17)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per il trattamento alla colla dei contrafforti delle calzature, comprendente le seguenti fasi: - prelevare almeno un contrafforte per le ali; - immergere almeno parzialmente detto almeno un contrafforte in un bagno di sostanza collosa; - asciugare detta sostanza collosa per esposizione all’aria libera per un tempo prestabilito di detto almeno un contrafforte; caratterizzato dal fatto di comprendere tra le fasi di prelievo e di immersione la seguente fase: - afferrare detto almeno un contrafforte per davanti e per dietro in corrispondenza della piega approssimativamente a metà altezza ove qualsiasi tipo di contrafforte presenta la medesima conformazione.
  2. 2. Apparecchiatura per il trattamento alla colla di contrafforti delle calzature, comprendente una struttura di sostenimento a travi, mezzi trasportatori che muovono detti contrafforti in fila da una posizione di carico ad una di scarico, primi mezzi prelevatori a ventosa che spostano detti contrafforti per le ali da detta posizione di scarico ad una posizione di scambio, un contenitore riempito di sostanza collosa e mezzi di asciugatura per esposizione di detti contrafforti all’aria libera per un tempo prestabilito, caratterizzata dal fatto di comprendere secondi mezzi prelevatori di detti contrafforti per davanti e per dietro in corrispondenza delia piega approssimativamente a metà altezza in detta posizione di scambio, detti mezzi prelevatoli portando in sequenza detti contrafforti da detta posizione di scambio ad una posizione di immersione di detti contrafforti in detto contenitore ad una posizione di rilascio di detti contrafforti a detti mezzi di asciugatura.
  3. 3. Apparecchiatura, secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi prelevatori comprendono un braccio ad “L" incernierato per un’estremità a detta struttura di sostenimento, detto braccio recando ad un'estremità una ruota dentata ingranante con una cremagliera scorrevole verticalmente, a sua volta, mossa da un azionamento lineare.
  4. 4. Apparecchiatura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto braccio comprende all'altra estremità una coppia di organi di presa, detti organi di presa essendo formati da una coppia di appendici parallele di cui una fissa e l'altra mobile avanti ed indietro per l’intervento di un azionamento lineare posizionato in corrispondenza del gomito di detto braccio.
  5. 5. Apparecchiatura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che dette appendici comprendono estremità libere sagomate a becco per afferrare detto almeno un contrafforte per davanti e per dietro in corrispondenza della sua piega aH’incirca a metà della su altezza.
  6. 6. Apparecchiatura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi prelevatori comprendono un asservimento pneumatico disposto verticale al di sopra di detto braccio, detto asservimento pneumatico muovendo mediante il proprio stelo detto braccio verso il basso per immergere detto almeno un contrafforte in detto bagno di sostanza collosa.
  7. 7. Apparecchiatura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi trasportatori comprendono un cavalletto di sostegno ed una catenaria ad anello recante una pluralità di pioli equidistanziati ed orientati verso l’esterno di trascinamento di detti contrafforti, essendo il ramo superiore di detta catenaria lateralmente confinato da una coppia di sponde regolabili in larghezza atte a tenere in forma le ali di detti contrafforti durante il loro transito da detta posizione di carico a detta posizione di scarico.
  8. 8. Apparecchiatura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi motori di detti mezzi trasportatori comprendenti un motore elettrico che muove una doppia catena a sua volta impegnata con una doppia coppia di ruote dentate disposte alle estremità di detta catenaria.
  9. 9. Apparecchiatura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi prelevatori comprendono un carrello che muove su guide cilindrico-rettilinee in senso ortogonale alla direzione di avanzamento di detti mezzi trasportatori per l’azionamento pneumatico ed una coppia di guide supportate nella porzione inferiore da detto carrello disposte in senso ortogonale al senso di movimento di detto carrello, dette guide recando alle estremità rivolte verso detti mezzi trasportatori una coppia di manipolatori con sezione a "C”.
  10. 10. Apparecchiatura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti manipolatori comprendono, in corrispondenza delle punte contrapposte, coppie di ventose poste di fronte atte a prelevare almeno un contrafforte alla volta per le sue ali, dette ventose essendo asservite da un circuito del vuoto.
  11. 11. Apparecchiatura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere un azionamento pneumatico reciprocante supportato da detto carrello interposto tra dette guide, detto azionamento pneumatico muovendo dette guide in senso ortogonale a detto senso di movimento di detto carrello.
  12. 12. Apparecchiatura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere un dispositivo di posizionamento costituito da un ulteriore azionamento idraulico posto sopra il corpo del carrello recante uno stelo che riscontra una battuta ricavata su detta struttura di sostenimento.
  13. 13. Apparecchiatura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto contenitore di detta sostanza collosa comprende una prima vasca che accoglie una seconda vasca mobile tra una posizione sollevata rispetto detta prima vasca ed una posizione abbassata completamente contenuta entro detta prima vasca, detta seconda vasca essendo mossa da un dispositivo di sollevamento-abbassamento associato ad una struttura a portale.
  14. 14. Apparecchiatura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di sollevamento-abbassamento comprende una coppia di spezzoni tubolari verticali connessi per le loro estremità inferiori ad uno dei bordi di detta seconda vasca, detti spezzoni essendo scorrevoli entro guide a sfera associate ad un traverso di detta struttura a portale, detto traverso supportando tra detti spezzoni una coppia di azionamenti pneumatici che muovono detta seconda vasca tra dette posizioni e tra detti azionamenti un motore di regolazione dell’alzata di detta seconda vasca.
  15. 15. Apparecchiatura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di asciugatura comprendono una catenaria ad anello che scorre intorno a detta struttura, detta catenaria essendo supportata da una pluralità di ruote dentate d’angolo poste in rotazione da almeno un azionamento elettrico, tale catenaria recando lungo il suo sviluppo una pluralità di ganci equidistanziati formati a “V" con la concavità rivolta
  16. 16. Apparecchiatura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che sul lato destro di detta catenaria è prevista una postazione di scarico automatico di detti contrafforti asciugati.
  17. 17. Metodo ed apparecchiatura, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzati dal fatto di comprendere una o più delle caratteristiche descritte e/o illustrate.
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