ITVB20060008A1 - Contenitore per piante utilizzabile in abbinamento alla "sacca verde", oggetto di precedente domanda di brevetto, che permette la reintegrazione della funzione nutritiva fertilizzante senza alterare l'integrita' dell'apparato radicale della pianta os - Google Patents

Contenitore per piante utilizzabile in abbinamento alla "sacca verde", oggetto di precedente domanda di brevetto, che permette la reintegrazione della funzione nutritiva fertilizzante senza alterare l'integrita' dell'apparato radicale della pianta os Download PDF

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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
    • A01GHORTICULTURE; CULTIVATION OF VEGETABLES, FLOWERS, RICE, FRUIT, VINES, HOPS OR SEAWEED; FORESTRY; WATERING
    • A01G27/00Self-acting watering devices, e.g. for flower-pots
    • A01G27/02Self-acting watering devices, e.g. for flower-pots having a water reservoir, the main part thereof being located wholly around or directly beside the growth substrate
    • AHUMAN NECESSITIES
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    • A01GHORTICULTURE; CULTIVATION OF VEGETABLES, FLOWERS, RICE, FRUIT, VINES, HOPS OR SEAWEED; FORESTRY; WATERING
    • A01G9/00Cultivation in receptacles, forcing-frames or greenhouses; Edging for beds, lawn or the like
    • A01G9/02Receptacles, e.g. flower-pots or boxes; Glasses for cultivating flowers

Description

CONTENITORE PER LA COLTIVAZIONE DI PIANTE VIVE PREDIPOSTO
ALL'USO COMBINATO CON DISPOSITIVO DENOMINATO “SACCA VERDE”.
La presente invenzione ha per oggetto un contenitore (di seguito denominato "vaso fertile”) utilizzabile singolarmente o in abbinamento al dispositivo denominato “sacca verde”, oggetto di precedente domanda di brevetto per invenzione, eseguito dall’autore della presente (domanda depositata in data 30.01.2006 n. VB 2006 A 000001), per la coltivazione di piante coltivate in vasi, contenitori o cassette.
STATO DELLA TECNICA
E' noto che perché una pianta coltivata in vaso cresca rigogliosa il terrìccio deve essere ben drenato.
Le tecniche normalmente utilizzate per garantire il drenaggio del terrìccio consistono nel disporre alcuni cocci di terracotta sopra il foro o i fori di scolo presenti nella parte inferiore del contenitore, e nel ricoprirli con uno strato drenante, di spessore variabile tra i 2 e i 5 cm., costituito di sassolini, oppure ciottoli di fiume, granuli di perlite, granuli di vermiculite, foglie di leccio o quant'altro.
Questo strato drenante viene poi ricoperto da un setto o strato filtrante costituito da una rete in nylon, oppure da un velo di lana di vetro, o da un qualsivoglia materiale in grado di ritardare l'occlusione dello strato drenante e del foro di scoto ad opera delle particelle di terrìccio, veicolate verso il basso dall'acqua di innaffiatura e dalla forza di gravità.
Infine, prima di procedere a posizionare la pianta, è consigliabile sovrapporre uno strato di fertilizzante organico e uno strato di terriccio alleggerito con sabbia, al fine di migliorare le prestazioni dello strato drenante sottostante.
Si tratta quindi di realizzare un vero e proprio "cocktail" drenante, la cui composizione e corretta realizzazione non è a conoscenza né alla portata di chiunque.
Infatti l'esecuzione di tutte queste operazioni, il reperimento di materiali così eterogenei, il loro immagazzinamento all'interno delle abitazioni, costituiscono spesso ostacoli difficili da superare per persone di media o scarsa capacità manuale, con poca disponibilità di spazio, di tempo o con limitato interesse all'esecuzione di lavori di giardinaggio. Inoltre la realizzazione del complesso drenante richiede una certa perizia. Infatti, dopo avere reperito tutti i materiali necessari, occorre prepararli e adattarli all'uso. I cocci di terracotta vanno spezzati secondo le dimensioni del foro di scoio, la rete antiocclusione va ritagliata secondo la dimensione del vaso, ma lasciando una certa abbondanza che risalga la parete del vaso, per impedire che il terriccio si infiltri comunque, annullando la funzione del filtro stesso e, in definitiva, dell'intero sistema drenante.
La realizzazione del complesso drenante risulta ancor più complicata nel caso in cui la pianta, a causa delle sue aumentate dimensioni, o di intasamento del sistema drenante o per altro motivo, debba essere (invasata. Infatti in questo caso occorre separare le radici della pianta dal vecchio complesso drenante, che si presenta sempre compenetrato e avviluppato dall'apparato radicale. Si tratta cioè di separare le radici una per una dai granuli dello strato drenante oppure, in alternativa, di potare le radici, operazione quest'ultima da condurre con molta perizia, usando un coltello sterilizzato, e avendo cura di non eliminare le parti apicali attraverso cui la pianta assorbe acqua e sostanze nutritive.
Lo stato della tecnica è stato recentemente modificato grazie al deposito della domanda di brevetto per invenzione n. VB 2006 000001 del 30.01.2006, preceduto a sua volta dalla domanda EPO 05425139 del 11.03.2005, eseguiti entrambi dall’autore della presente (direttamente nel primo caso, tramite mandatario nel secondo).
Detta richiesta di brevetto descrive infatti un dispositivo che, rispetto alle soluzioni precedentemente utilizzate, presenta i seguenti generici vantaggi: • Non servirà più procurarsi e immagazzinare tutti i materiali necessari per eseguire il drenaggio delle piante in vaso (cocci, perlite, ciottoli, feltro ecc.); la “sacca verde” riunisce in sé tutto il necessario per realizzare un efficace drenaggio di qualsiasi tipo di pianta coltivata in vaso o cassetta, indipendentemente dal materiale di cui è composto il contenitore (terracotta, plastica, cemento, metallo, legno o altro);
• Operazioni di rinvaso risultano facilitate, velocizzate e rese più efficaci e durature. Non occorrerà più sapere né come né quanto materiale drenante disporre sul fondo dei vasi o cassette, e nemmeno in quale ordine. Sarà sufficiente una “sacca verde” per ogni vaso (di misura adeguata al contenitore) oppure, nel caso di cassette e contenitori provvisti di più fori, di tante “sacche verdi” quante sono le cavità presenti sul fondo del contenitore stesso;
• I materiali racchiusi nell'involucro della “sacca verde” rimangono perfettamente separati dal terriccio; in caso di successivi riutilizzi il terrìccio manterrà pertanto la giusta composizione granulometrìca, conservando caratteristiche fisico/chimiche ottimali;
• L’apparato radicale della pianta non può penetrare all'interno della “sacca verde”, grazie alle caratteristiche del materiale geotessile di cui é composta la sacca stessa. Al momento dei necessari rinvasi, la separazione della “sacca verde” dal pane di terriccio risulterà pertanto agevole, rapida e sicura, senza rischi di compromissione dello stato di salute dell'apparato radicale; • Ridurre la frequenza di irrigazione delle piante allevate in vaso;
Ridurre necessità di somministrazione di materiali fertilizzanti, operazione spesso trascurata o dimenticata, ad una sola volta l'anno;
L'utilizzo della “sacca verde” di tipo "α”, “β” e “γ” (secondo la descrizione contenuta nella richiamata domanda di brevetto) comporta i seguenti vantaggi:
• Nel punto vendita, piante pronto all'uso grazie alla “sacca verde”. L'utilizzo generalizzato fa diminuire drasticamente percentuali di mortalità, e permette di consegnare agli acquirenti piante pronte all'uso, evitando il forzato travaso in vasi da appartamento. Infatti i contenitori da vivaio non garantiscono corrette condizioni di vita all'apparato radicale: drenaggio inesistente, radici a bagno nell'acqua del sottovaso, ossigenazione nulla, temperatura eccessiva, fuoriuscita di particelle di terriccio dai fori di drenaggio, tutte condizioni che creano freni all’acquisto di piante vive, comprimendo i consumi in modo artificioso;
L'acqua è immagazzinata e mantenuta alla profondità utile per le piante, impedendo che si perda nel sottovaso o sul pavimento;
Evita ristagni nel sottovaso, che su balconi e terrazzi può trasformarsi in ricettacolo di larve di insetti.
Nel caso di contenitori sprovvisti di fori di drenaggio la “sacca verde” assorbe liquidi in eccesso ed evita ristagni nocivi.
La “sacca verde” assorbe qualsiasi elemento chimico che sia stato aggiunto all'acqua. Trattiene pertanto le soluzioni fertilizzanti, battericide, funghicide ecc. e le restituisce alle radici secondo il fabbisogno della pianta. Evita che queste sostanze raggiungano il sottovaso e vi ristagnino. Così gli animali domestici non possono bere accidentalmente acqua contaminata.
In serra la "sacca verde” permette di ridurre le innaffiature, evita necessità dì recupero dell'acqua di irrigazione, mantiene livello ottimale di fertilizzante in ciascun vaso senza utilizzare concimi liquidi, che si riversano nelle reti fognarie o negli strati profondi del terreno, inquinando prima le falde acquifere e poi fiumi, laghi e mari.
La “sacca verde" si presta ad essere utilizzata a partire dalla fase di produzione in vivaio, per la facilità con la quale può essere inserito nei contenitori, anche in presenza di operazioni automatizzate.
In serra la "sacca verde” evita necessità di mantenere costantemente umida la base dei contenitori, evitando il conseguente dispendio idrico causato dall'evaporazione.
La fettuccia in materiale plastico, che protegge la cucitura perimetrale della "sacca verde”, aiuta a localizzare il punto di contatto tra il drenaggio e il pane di terriccio, anche nel caso in cui lo sviluppo radicale abbia foderato l'interno del vaso. Grazie alla presenza dell’apposito lembo, basterà esercitare una modesta trazione per separare la “sacca verde” dal pane di terriccio e dalle radici, senza alcun danno per la pianta.
• Al momento del rinvaso, l'efficacia delta funzione nutritiva potrà essere reintegrata semplicemente aprendo la tasca del fertilizzante (dotata di cerniera in velcro o similare), e sostituendone il contenuto;
• Nel punto vendita, l'utilizzo generalizzato della “sacca verde” permette di diminuire drasticamente la percentuale di mortalità, e permette di consegnare agli acquirenti piante pronte all'uso, evitando il forzato travaso in vasi da appartamento. Infatti i contenitori da vivaio non garantiscono corrette condizioni di vita all'apparato radicale: drenaggio inesistente, radici a bagno nell'acqua del sottovaso, ossigenazione nulla, temperatura eccessiva, fuoriuscita di particelle di terriccio dai fori di drenaggio, ecc.
• L'acqua è immagazzinata e mantenuta alla profondità utile per le piante, impedendo che si perda nel sottovaso o sul pavimento;
• Evita ristagni nel sottovaso, che su balconi e terrazzi può trasformarsi in ricettacolo di larve di insetti. In particolare l’uso della ‘sacca verde” evita il formarsi di condizioni propizie alla riproduzione di insetti emofili (zanzara); • La “sacca verde” assorbe qualsiasi elemento chimico che sia stato aggiunto all'acqua. Trattiene pertanto le soluzioni fertilizzanti, battericide, fungicide ecc. e le restituisce alle radici secondo il fabbisogno delia pianta. Evita che queste sostanze raggiungano il sottovaso e vi ristagnino. Così gli animali domestici non possono bere accidentalmente acqua contaminata.
L'utilizzo della “sacca verde” di tipo “ δ ” comporta i seguenti vantaggi, che si assommano a quelli sopra elencati:
• La “sacca verde “ di tipo “δ” , se utilizzata in abbinamento ad un vaso opportunamente predisposto (oggetto della presente richiesta di protezione brevettuale), permette la reintegrazione della funzione nutritiva in ogni momento, operando sulla parte inferiore del vaso stesso: aprendo la tasca del fertilizzante, e sostituendone il contenuto, si assicurerà il fabbisogno nutritivo della pianta per l’intero anno successivo;
• La “sacca verde” di tipo “δ” facilitata l’estrazione del pane di terriccio, anche da vasi a superficie scabra o irregolare, grazie all'involucro che ricopre senza soluzione di continuità il pane di terra. In occasione di rinvasi, non è ne cessano sottoporre il vaso a martellate e scuotimenti potenzialmente dannosi, sia per l'integrità del contenitore, sia per la pianta ospite.
• La "sacca verde” di tipo "δ” riduce necessità di annaffiature: una bagnatura abbondante ogni 7 / 10 giorni sarà sufficiente per la maggior parte delle piante da appartamento, e sino a 14 le piante mantengono condizioni vitali ottimali.
• In serra, come in casa, la "sacca verde” di tipo "δ” avvolge completamente il pane di terriccio con un vero e proprio "materasso d'acqua", che protegge l'apparato radicale dalle temperature eccessivamente elevate, o troppo rigide.
• Espandendosi e contraendosi, per effetto strettamente meccanico, la "sacca verde” di tipo “δ” provoca un effetto benefico di rimozione del terreno, aerandolo e arricchendolo di ossigeno in continuazione.
• La "sacca verde” di tipo "δ” ricopre completamente la superficie interna dei vasi in cotto, riducendo la formazione di macchie di salnitro sulla superficie esterna, con risultati estetici apprezzabili.
SCOPO DELL'INVENZIONE
Il “vaso fertile” oggetto della presente richiesta di protezione brevettuale, se utilizzato in abbinamento alla “sacca verde" di tipo “δ” precedentemente descritta, permette la reintegrazione della funzione nutritiva fertilizzante in ogni momento, operando sulla parte inferiore del vaso stesso: dopo aver inclinato lateralmente il contenitore, si accede alla tasca del fertilizzante. Sostituendone il contenuto, si assicura il fabbisogno nutritivo della pianta per l'intero anno successivo.
Lo scopo dell’invenzione è quella di definire compiutamente le caratteristiche del "vaso fertile” al fine di consentirne la protezione e la produzione a livello industriale.
DISEGNI
Per una migliore comprensione dell'invenzione ne vengono qui di seguito descritti alcuni esempi di realizzazione, a carattere non limitativo, facenti riferimento ai disegni annessi, che mostrano:
Le Figg.lA e 1B: viste in prospettiva di un esempio di “sacca verde” tipo δ rispettivamente (1A) in posizione di partenza e (2B) correttamente inserito in vaso , secondo le illustrazioni e la numerazione contenuta nella domanda di brevetto per invenzione n. VB 2006 000001 del 30.01.2006;
La Fig.lC : vista in sezione di un “vaso fertile” con la “sacca verde" di Figg.lA e 1B correttamente inserita,
La Fig.lD : vista in sezione di un “vaso fertile".
ESEMPI PREFERITI DI REALIZZAZIONE DELL'INVENZIONE
Le Figg.lA e 1B rappresentano due viste in prospettiva di un esempio di “sacca verde” di tipo δ rispettivamente (1A) in posizione di partenza e (1B) correttamente inserito in vaso;
La Fig.lC mostra in sezione trasversale un “vaso fertile” con la “sacca verde tipo δ ” di Figg.lA e 1B correttamente inserita.
La “sacca verde" di tipo “δ” , se utilizzata in abbinamento alla presente invenzione (F), permette la reintegrazione della funzione nutritiva in ogni momento. Aprendo la tasca (E) del fertilizzante, operando sulla parte inferiore del “vaso fertile”, e sostituendone il contenuto attraverso il foro (G), si assicurerà il fabbisogno nutritivo della pianta per l’intero anno successivo;
La “sacca verde” di tipo “δ”, grazie alla struttura flessibile in materiale plastico o vegetale, si dischiude spontaneamente e può essere appoggiata sul contenitore, spinta verno il fondo e centrata sul foro (G) di ricarica del fertiliz zante, presente sulla parte inferiore del “vaso fertile”. A questo punto si può completare l'operazione di invaso/rinvaso come d'abitudine.
La Fig.1 C mostra in sezione trasversale un “vaso fertile" (F).
La rappresentazione consente di apprezzare la dimensione dell'unico foro circolare (G) previsto sulla parte inferiore del vaso, il cui diametro risulta maggiorato rispetto alla norma attuale. Tale norma (non codificata) deriva sia da consuetudine, sia dalla oggettiva inutilità di praticare aperture di diametro superiore a 2,5 cm., in quanto gli attuali sistemi di coltivazione in vaso non avrebbero la possibilità di regolare il deflusso di materiale solido (terrìccio, materiale drenante ecc.) attraverso fori di dimensioni superiori.
Dette limitazioni consigliano invece, all’aumentare delle dimensioni del contenitore, di far corrispondere un maggior numero di fori di drenaggio, distribuiti in modo variabile sul fondo o a lato del contenitore stesso, mantenendo però la dimensione unitaria massima suddetta (cm. 2,5).
Il diametro dell’apertura “G” verrà definito con precisione solo a seguito dell’avvio della produzione industrializzata del dispositivo “sacca verde" più volte richiamato, ma si assume sin d’ora, ai fini della presente domanda di privativa, che il diametro minimo dell’apertura (G) sia pari a millimetri 30, e il diametro massimo sia pari a millimetri 100.
Ovviamente, all’aumentare delle dimensioni longitudinali del “vaso fertile” (nel caso, ad esempio, di cassette per balconi, ciotole, vasi angolari, trangolari ecc.), il numero di aperture (G) dovrà essere proporzionalmente incrementato, al fine si assicurare il necessario apporto di sostanze fertilizzanti, nonché una sufficiente riserva idrica e un corretto grado di drenaggio alle piante allevate in detti contenitori.
Le rivendicazioni seguenti contemplano la possibilità di protezione di un contenitore equipaggiato, sin dal’origine, di un dispositivo denominato “sacca verde”, oggetto di precedente domanda di brevetto per invenzione, eseguito dal’autore della presente (domanda depositata in data 30.01.2006 n. VB 2006 A 000001).
Ε' evidente che agli esempi di realizzazione precedentemente descritti a titolo illustrativo e non limitativo, potranno essere apportate numerose modificazioni, adattamenti, varianti e sostituzioni di elementi con altri funzionalmente equivalenti, senza peraltro uscire dal l'ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Contenitore per la coltivazione di piante vive, utilizzabile autonomamente o in abbinamento al dispositivo denominato “sacca verde”, oggetto di precedente domanda di brevetto per invenzione, eseguito dall’autore della presente (domanda depositata in data 30.01.2006 n. VB 2006 A 000001- ausilio per la coltivazione di piante coltivate in vasi, contenitori o cassette). Il dispositivo è caratterizzato dalla presenza in combinazione di: - un contenitore (F) realizzato in qualsivoglia materiale suscettibile di essere utilizzato a tale scopo, e foggiato in qualsivoglia forma e dimensione, in coerenza allutilizzo florovivaistico; - uno o più fori di forma circolare (G) praticato(i) sulla parte inferiore di detto contenitore, con diametro superiore, in termini dimensionali assoluti, a quéllo(i) normalmente presente(i) su vasi ad uso florovivaistico, e comunque con diametro unitario mai inferiore a mm. 30, e non superiore a mm. 100. 2. -Assieme come alla Riv. 1 caratterizzato dai fatto il dispositivo contiene al proprio interno, all’origine, uno o più dispositivo(i) denominato “sacca verde”, oggetto di precedente domanda di brevetto per invenzione, eseguito dall’autore della presente (domanda depositata in data 30.01.2006 n. VB 2006 A 000001-ausilio per la coltivazione di piante coltivate in vasi, contenitori o cassette). 3. Assieme come alla Riv. 1 e 2 caratterizzato dal fatto che il dispositivo contiene al proprio interno una serie di comparti e parti mobili funzionalmente equivalenti, Ovvero in grado di espletare le medesime funzioni, al dispositivo denominato “sacca verde” già descrìtto e richiamato. 4. Assieme come alla Riv. 1 , 2 e 3 caratterizzato dal fatto che il dispositivo può essere dotato di sistemi automatici di rilevazione e segnalazione del grado di umi dità del substrato (igrometro), del pH del terriccio (rilevatore di acidità), e del grado di irraggiamento della pianta ospite (fotometro / luxmetro) al fine di segnalare stati di sofferenza della pianta e/o situazioni potenzialmente nocive, dando modo al proprietario del dispositivo di intervenire efficacemente e tempestivamente per correggerle e/o eliminarle.
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