ITVA930014A1 - Disco o ruota di materiale tessile impregnato con resina contenente particelle di materiale abrasivo, procedimento di preparazione e procedimento di levigatura/lucidatura di una superficie - Google Patents

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Description

DISCO O RUOTA DI MATERIALE TESSILE IMPREGNATO CON RESINA CONTE-NENTE PARTICELLE DI MATERIALE ABRASIVO, PROCEDIMENTO DI PREPARA-ZIONE E PROCEDIMENTO DI LEVIGATURA/LUCIDATURA DI UNA SUPERFICIE" La presente invenzione concerne il trattamento meccanico delle superaci (pulitura) attraverso il quale la superficie da trattare viene levigata, oltre che ad essere eventualmente lucidata (brillantata) nelle fasi conclusive del trattamento. Questo tipo di trattamento superficiale pu? essere effettuato su metalli, su superfici verniciate, su materie plastiche fuse o iniettate e simili.
Per il trattamento di levigatura/lucidatura (pulitura meccanica) si impiegano quasi esclusivamente dischi o ruote tessili e distribuendo intermittentemente una pasta abrasiva nella zona di lavoro.I tessuti o le trecce impiegati sono normalmente di fibre naturali, quali: il cotone, l'agave sisalana (sisal), il lino, la canapa, la lana e la iuta, in virt? della maggiore resistenza di queste fibre naturali al surriscaldamento che si verifica durante la lavorazione. Un'estesa gamma di tessuti e di paste abrasive determinano condizioni di lavoro che^varino;da.?un trattamento altamente abrasivo di sgrossatura, attraverso molteplici situazioni intermedie di livellatura/lucidatura, attraverso le quali vengono via via diminuite le caratteristiche abrasive ed aumentate le caratteristiche brillantanti (lucidanti), fino a condizioni quasi esclusivamente di lucidatura, come peraltro ? ben noto ad un operatore del settore.
I dischi cosiddetti semplici, comunemente costituiti da una pluralit? di dischi di tessuto sovrapposti e cuciti assieme mediante trapuntature concentriche, sono normalmente usati, quasi esclusivamente, su pulitrici "manuali", in quanto la relativa "compattezza" del disco rotante pu? facilmente determinare surriscaldamenti che solo nel caso di lavorazioni discontinue e sotto il controllo dell'operatore possono essere facilmente controllati. Un operatore esperto ? infatti costantemente in grado di valutare la perdita di pasta abrasiva per liquefazione e surriscaldamento e di intervenire con opportune manovre correttive. Viceversa, in impianti di lavorazione in continuo, sia su macchine piane che a tavola rotante, vengono quasi esclusivamente impiegati dischi cosiddetti "ventilati". Questi dischi, o pi? appropriatamente, ruote, sono realizzati assemblando strisce di tessuto o trecce orientate in una direzione radiale, pieghettati o ondulati, spesso con speciali pieghe orientate oppure "dischi". La zona di lavoro ? rappresentata dalla circonferenza esterna della ruota e pertanto un flusso radiale di aria dall'interno verso la periferia della ruota,che pu? essere accentuato da un'adatta sagomatura dei fori o prese d'aria dei piatti di centratura della ruota, "raffredda" la zona di lavoro periferica della ruota, consentendo lavorazioni in continuo. La pasta abrasiva ? distribuita intermittentemente nella zona di lavoro, iniettandola attraverso ugelli appositamente orientati.
In entrambi i casi, sia nel caso di dischi semplici, che nel caso di ruote ventilate, l'intermittente apporto di pasta abrasiva nella zona di lavoro comporta periodiche modifiche, anche drastiche, delle reali condizioni di lavoro.In pratica, l'efficacia della lavorazione alterna "picchi" di efficacia a "cadute" di efficacia, "sincronizzate" con i ripetuti apporti di pasta abrasiva durante la lavorazione. Inoltre, una grande quantit? di pasta abrasiva viene inevitabilmente persa per forza centrifuga e la perdita si accentua con il surriscaldarsi della zona di lavoro del disco o ruota in quanto la pasta tende a diventare pi? fluida al salire della temperatura. La pasta abrasiva persa non ? peraltro recuperabile n? riciclabile e rappresenta, oltre ad un'importante voce di costo della lavorazione,anche un problema per il suo smaltimento nell'ambiente.
I dischi o ruote tessili sono essenzialmente materiali di consumo, andando soggetti ad un progressivo consumo. Nel caso di ruote ventilate, esse sono sostituite quando il diametro esterno ? diminuito di una certa misura, che in molti casi pu? rappresentare fino al 60-70% del diametro originale della ruota.
Peraltro una tecnica largamente usata per aumentare la resistenza all'usura del tessuto o della treccia allo scopo di graduare le condizioni di lavorazione, impartendo certe caratteristiche di "rigidit?" al materiale tessile con il quale ? formata la ruota o disco, di impregnare il tessuto con particolari emulsioni di una resina acrilica, vinilica, epossidica o con un'emulsione oleosa, procedendo eventualmente ad un trattamento termico di polimerizzazione della resina impregnata nel tess?to. Normalmente l'impregnazione ? effettuata sottovuoto, impiegando un'apposita "autoclave" evacuabile, entro la quale ? quindi introdotta l?emulsione impregnante. Dopo aver scaricato l'emulsione dalla camera a vuoto, si estraggono i dischi o le ruote tessili e eventualmente si riscalda in forno per allontanare il solvente e fino a raggiungere una temperatura sufficientemente elevata e per un tempo sufficiente a polimerizzare la resina.
A fronte a questo stato della tecnica,? stato ora trovato e costitu?sce oggetto della presente invenzione un modo per ridurre drasticamente il consumo di pasta abrasiva impiegata in tali cicli di lavorazione di levigatura/lucidatura di superfici. Peraltro, questo importante risultato viene conseguito attraverso una consistente riduzione del tempo dilavorazione occorrente per ottenere un determinato risultato dilevigatura/lucidatura,rispetto al tempo necessario secondo la tecnica nota.
Essenzialmente ? stato trovato che impregnando un disco o ruota tessile con una emulsione-sospensione contenente sia una resina polimerizzabile sia polvere abrasiva e successivamente polimerizzando la resina, si ottiene una sorprendente serie di effetti altamente positivi.
In primo luogo ? stato osservato che ? possibile ridurre il consumo di pasta abrasiva, a parit? di altre condizioni e risultati della lavorazione, da circa 30% a circa il 45% riferito alla quantit? normalmente impiegata con un analogo disco o ruota tessile impregnata con una resina (senza inglobarvi polvere abrasiva) secondo la tecnica nota.
Congiuntamente a questo importante risultato si riscontra inoltre una consistente riduzione del tempo necessario alla lavorazione ed un incremento della durata delle ruote o dischi che pu? stimarsi tra il 20% ed il 35% riferito ad una durata media di un'analoga ruota o disco preparato secondo la tecnica nota,nelle stesse condizioni di lavoro.
L'inglobazione di polvere abrasiva (con una granulometria desiderata) nella resina con la quale viene impregnato il tessuto dei dischi o ruote di levigatura/lucidatura,realizza una fonte ausiliaria di agente levigante (ad esempio un ossido metallico) in situ.Durante la lavorazione,ia polvere di materiale abrasivo inglobata nella resina di impregnazione del tessuto del disco o della ruota viene via via ceduta sulla superficie o zona di lavoro. Questo apporto di polvere di materiale abrasivo, pi? che meramente ad aggiungersi, tende ad integrare l'apporto di polvere di materiale abrasivo che ha luogo mediante la consueta distribuzione intermittente di pasta abrasiva nella zona di lavoro,cos? da sopperire e ridurre ildepauperamento di polvere di materiale abrasivo durante l'intervallo tra successivi apporti di nuova pasta abrasiva. Ci?, se da un lato serve a conservare adeguate propriet? leviganti, riduce il tempo totale di lavorazione e consente una drastica riduzione della quantit? di pasta abrasiva da distribuire via via durante l'intero ciclo di lavorazione, dall'altro riduce, durante tali fasi di depauperamento tra successivi apporti di pasta abrasiva il surriscaldamento ed il consumo del disco tessile a beneficio della durata del disco o ruota ventilata.
I diversi aspetti e vantaggi dell'invenzione risulteranno pi? evidenti attraverso la seguente descrizione di importanti forme di realizzazione e facendo riferimento ai disegni allegati,nei quali:
la Fig.1 mostra un disco tessile di tipo semplice;
la Fig. 2 mostra un disco o ruota di tipo ventilato adatta per lavorazioni in continuo;
la Fig.3 ? uno schema di un impianto di impregnazione, centrifugazione e polimerizzazione impiegato per realizzare i dischi tessili dell'invenzione;
la Fig.4 ? una presentazione grafica di dati comparativi di efficacia tra dischi dell'invenzione e dischi impregnati secondo la tecnica nota;
la Fig. 5 ? una presentazione grafica del risultato di prove comparative del consumo di dischi realizzati secondo la presente invenzione e dischi realizzati secondo la tecnica anteriore.
La Fig. 1 mostra un disco tessile 1 composto da un "pacchetto" di dischi di tessuto 2,impilati l'uno sull'altro e uniti da cuciture concentriche 3. Il mozzo 4 consente il fissaggio del disco su un mandrino rotante ed il disco pu? anche comprendere due dischi laterali di rinforzo 5, di cartone o di altro materiale adatto.
La Fig.2 mostra un disco (o ruota) tessile,di tipo ventilato, realizzato mediante l'accostamento di un certo numero di strisce 2' di tela sbieca conformate a "V".Le strisce di tela sono ancorate ad un mozzo metallico 4?, che pu? comprendere due dischi laterali 5', forniti di aperture o prese d'aria 6, atti a favorire il convogliamento di aria di raffreddamento dall'interno del mozzo verso la zona periferica di lavoro della ruota,attraverso fori di passaggio dell'aria.
Naturalmente esistono numerosissime altre forme di dischi, impieganti dischi di tessuto pieghettato a ventaglio o con pieghettatura ondulata,ed anche dischi realizzati con trecce tessili anzich? con strisce o dischi di tessuto.
Il materiale tessile pu? essere di cotone, di agave sisalana (sisal),di lana, lino, canapa, iuta, o di simili fibre aventi sufficiente resistenza al surriscaldamento. Il materiale tessile pu? essere interamente di un solo tipo di fibra o pu? essere realizzato associando tra loro fibre diverse in rapporti diversi. Tra le fibre maggiormente o preferibilmente impiegate figurano il cotone e la fibra sisal. Quest'ultima risulta particolarmente indicata per dischi destinati a lavorazioni di sgrossatura, in quanto questa fibra ? in grado di sviluppare una forza abrasiva superiore ed ? quindi particolarmente indicata per preliminari trattamenti di levigatura della superficie precedenti successivi trattamenti di levigatura/lucidatura, durante i quali si riducono via v?a le condizioni abrasive e s? esaltano le condizioni lucidanti, impiegando dischi tessili via via pi? "morbidi" (cotone) e paste abrasive via via pi? fini.
Anche il tipo di tessuto o di corda intrecciata impiegato per realizzare il disco pu? variare in funzione delle caratteristiche che si desiderano ottenere. Pertanto oltre ad associare tra loro fibre diverse, si impiegano tessuti pi? o meno "felpati" per regolare la forza abradente e/o lucidante del disco.
Secondo il procedimento dell'invenzione, schematicamente illustrato in Fig. 3, un certo numero di dischi preconfezionati ed aventi le desiderate caratteristiche per il particolare tipo di impiego a cui sono destinati, viene immesso all'interno di una camera evacuabile (autoclave) all'interno della quale viene creato un certo vuoto.
In un apposito serbatoio (agitatore) viene preparata una sospensione di polvere abrasiva avente caratteristiche e granulometria desiderata, in una miscela liquida composta da una dispersione acquosa di una resina solubile, che pu? essere una resina acrilica, vinilica, epossidica, con l'aggiunta di composti emulsionanti, quali ad esempio acidi grassi da sego o altro composto oleoso. La miscela ? mantenuta omogenea mediante continua agitazione (agitatore).
Dopo aver creato un certo livello di vuoto (da 10 a 30 Torr) all'interno dell'autoclave, viene aperta una valvola che immette la sospensione all'interno dell'autoclave in modo da impregnare intimamente il materiale tessile dei dischi.
Completata l'impregnazione, i dischi vengono estratti e centrifugati in un'apposita camera di centrifugazione (centr?fuga), fino a ottenere un sostanziale bilanciamento dinamico dei dischi. La centrifugazione, oltre ad eliminare l'eccesso di miscela impregnante,rende sostanzialmente uniforme il carico dimateriale impregnante.
I dischi cos? impregnati e centrifugati vengono infine trattati in forno, elevando progressivamente la temperatura fino a circa 140-170?C. In questa fase si essica la miscela impregnante per evaporazione del solvente acquoso e la resina polimerizza ancorandosi alle fibre tessili ed inglobando le particelle di materiale abrasivo contenute nella sospensione di impregnazione.
I dischi sono quindi estratti dal forno e raffreddati avendo in tal modo terminato il ciclo di fabbricazione.
II rapporto di miscelazione in termini di peso tra la resina e la polvere abrasiva pu? generalmente variare tra 0,5:1 a 1,5:1.E1stato trovato che impiegando come materiale abrasivo ossido di alluminio (Al^Oj), con un contenuto di ?-allumina da 50% a 98%, in termini di peso totale, ed impiegando una resina acrilica, il rapporto tra il materiale abrasivo inglobato e la resina inglobante dovrebbe mantenersiintorno a 1:1.
Normalmente la granulometria della polvere abrasiva inglobata nella resina di impregnazione del materiale tessile pu? essere compresa tra 20 e 100 pm. La scelta della granulometria dipende dal tipo d? disco che si desidera realizzare. Normalmente una granulometria pi? grossolana ? da preferirsi per la preparazione di dischi di "sgrossatura", mentre una granulometria pi? fine ? adatta per dischi destinati ad essere usati in fasi pi? avanzate di levigatura, verso l'ottenimento di superfici estremamente livellate e lucide.
L'aggiunta di acidi grassi o analoghi compositi emulsionanti in una percentuale compresa tra circa 10% e 20% del peso totale della miscela, facilita la dispersione e sospensione delle particelle abrasive nella miscela.
Nella miscela di impregnazione possono anche essere aggiunti altri composti, ad esempio pigmenti atti a conferire un certo colore di codificazione visivo all'articolo prodotto. I diversi colori segnalando le diverse caratteristiche di forza abradente/lucidante dei dischi.
I dischi prodotti secondo il procedimento dell'invenzione e qui a seguito denominati con l'acronimo I.R.A. (Impregnazione Resistenza Abrasiva) dimostrano insospettabili caratteristiche di efficenza e durata rispetto a dischi impregnati secondo la tecnica nota, cio? senza inglobare particelle di materiale abrasivo nella resina di apprettatura.
Un primo e fondamentale aspetto caratteristico dei dischi preparati secondo la presente invenzione ? quello di aumentare il rendimento globale del trattamento meccanico della superficie rispetto ai dischi della tecnica anteriore.Questo importante vantaggio ? stato quantificato attraverso una campagna di prove comparative impiegando dischi I.R.A.e dischi con medesime caratteristiche ma privi di particelle di materiale abrasivo inglobate nella resina di impregnazione. Questo studio ? stato effettuato per trattamenti di pulitura su tavola rotante impieganti essenzialmente dischi di tipo cosiddetto ventilato. Il tipo di trattamento, altamente automatizzato ed eseguito in modo continuo, fornisce infatti condizioni ideali per rilevare,in base a "indici" derivabili dall'osservazione degli effetti in base tempo prodotti dal trattamento, di confrontare la reale efficacia (istantanea) del trattamento. Il trattamento prevedeva come di consuetudine un apporto temporizzato di pasta abrasiva nella zona di lavoro ad intervalli costanti programmati.
La valutazione dell'efficacia levigante ? stata riferita ad una scala empirica da 0 a 100 giudicando l'efficacia attraverso l'osservazione dell'abilit? di livellare (eliminare tracce) solchi creati sulla superficie durante operazioni di "nastratura'', con grana da 80 a 360,secondo i casi, su pezzi di ottone e di acciaio inossidabile.
I risultati delle prove sono riportati in forma grafica in Fig.4.Come mostrato nel diagramma della Fig. 4, stabilita una scala da 0 a 100 dell'indice di efficacia basato sull'effetto prodotto in base tempo su una certa superficie, dischi I.R.A. realizzati secondo la presente invenzione sono stati confrontati con dischi normali realizzati secondo la tecnica anteriore di impregnazione senza inglobare materiale abrasivo nella resina,determinando sia l'efficacia "istantanea", allo scopo di determinare l'entit? del calo di efficacia tra successivi apporti di pasta abrasiva, sia l'efficacia nel tempo dei dischi,dopo dieci ore di lavoro.La linea spezzata (I.R.A.) collega i rispettivi punti minimi e massimi di efficacia o resa nel caso di un disco I.R.A.,mentre la linea spezzata (NORM.) unisce punti di massima resa con punti di minima resa nel caso di un disco "normale".
Come si pu? osservare, nel caso di un disco "normale" l'efficacia oscilla? fortemente tra massimi e minimi in sincronismo con i ripetuti apporti di pasta abrasiva nella zona di lavoro. Viceversa nel caso di un disco I.R.A., realizzato secondo la presente invenzione, l'oscillazione della resa ? estremamente ridotta e pressoch? insignificante,pur restando invariati i parametri operativi quali la frequenza degli apporti di pasta abrasiva nella zona di lavoro. Dai diagrammi risulta inoltre evidente la maggior efficacia o rendimento operativo globale di un disco I.R.A.rispetto ad un comparabile disco normale. Anche il declino di efficacia operativa nel tempo ? marcatamente pi? lento nel caso di un disco I.R.A., come ? anche numericamente indicato nella relativa tabella alla base del diagramma.
Nel caso di un disco I.R.A., la campagna di prove comparative ha fatto registrare un minor consumo di pasta abrasiva a parit? di risultati dei trattamento superficiale, del 35% in peso rispetto alla quantit? impiegata nel caso di un disco normale.
Questo risultato appariva derivare sostanzialmente da un'aumentata efficacia di un disco I.R.A. rispetto ad un disco normale. Nel prosieguo delle prove, procedendo anche ad una riduzione della quantit? di pasta, intermittentemente erogata nella zona di lavoro, e/o incrementando il tempo d'intervallo tra un apporto di pasta abrasiva ed uno successivo, ? stato possibile ridurre ulteriormente il consumo di pasta abrasiva fino ad arrivare ad una diminuzione del 45% rispetto alla quantit? normalmente impiegata con un disco normale.
A questi sorprendenti risultati,si aggiunge l'osservazione di un notevole incremento della durata di un disco I.R.A.rispetto alla durata di un disco normale.Un immediato confront? tra le rispettive "velocit?" di consumo dei dischi ? fornito dal diagramma della Fig. 5. Anche in questo caso i risultati si riferiscono a dischi di tipo ventilato impiegati in un impianto di pulitura su tavola rotante. Il confronto ? indicato in termini di diminuzione progressiva del diametro dei dischi in funzione delle ore d? lavoro, in condizioni sostanzialmente analoghe di un disco I.R.A. e di un disco "normale" (cio? analogamente impregnato con un medesimo carico di resina ma privo di polvere abrasiva inglobata nella resina di impregnazione).
I dischi tessili impiegati in una prima campagna di prove comparative erano dischi ventilati realizzati in tessuto di agave sisalana (sisal) aventi una configurazione come quella mostrata in Fig.2.
Nel caso di dischi "normali", la miscela di impregnazione era la seguente:
- dispersione acrilica pura all'80% ; 500 parti in peso
- H2O : 200 parti in peso
- acidi grassi da sego (emulsionanti) : 100 parti in peso
- pigmento blu : quanto basta.
Viceversa la miscela di impregnazione dei dischi I.R.A.dell'invenzione aveva la seguente composizione:
- dispersione acrilica pura all'80% 500 parti in peso
- H2O 200 parti in peso
- acidi grassi da sego (emulsionanti) 100 parti in peso
- polvere di ossido di alluminio (Al2O3) contenente ?-allumina tra 50% e 98% in peso
e granulometria:50/60/70 ?m 200 parti in peso
- pigmento blu quanto basta.
Una seconda serie di dischi provati, aveva una conformazione come quella mostrata in Fig.2. ma le strisce tessili erano di un tessuto di cotone.
Nel caso di dischi "normali" impiegati per comparazione,la miscela di impregnazione era composta come segue:
- dispersione acrilica pura all'80% : 300 parti in peso
- H2O : 350 parti in peso
- acidi grassi da sego (emulsionanti) : 150 partiin peso
- pigmento rosso : quanto basta.
Viceversa nel caso dei dischi I.R.A. dell'invenzione, la miscela di impregnazione era cos? composta:
- dispersione acrilica pura all'80% 350 partiin peso
- H2O 350 part? in peso
- acidi grassi da sego (emulsionanti) 150 parti in peso
- polvere di ossido di alluminio (Al2O3) contenente ?-allumina tra 50% e 98% in peso
e granulometria:60/70/90 pm 150 parti in peso
- pigmento rosso quanto basta.
L'impregnazione era condotta dopo aver effettuato un vuoto di 25 Torr nell'autoclave.
I dischi impregnati erano centrifugati a circa 1400-2800 giri al minuto per qualche decina di secondi.
II trattamento di essiccazione-polimerizzazione avveniva riscaldando gradualmente da temperatura ambiente a 150?C in un tempo di un'ora e mantenuto a 150?C per un ulteriore periodo di 30 minuti.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Materiale tessile per dischi o ruote per il trattamento meccanico di superfici levigabili e lucidabili, impregnato con una resina polimerizzata in situ ed atta ad aumentare la rigidit? e la resistenza al surriscaldamento e all'usura,caratterizzato dal fatto che comprende particelle di un materiale abrasivo inglobate in detta resina di impregnazione, 2. Materiale tessile per dischi o ruote di trattamento meccanico di superfici secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta resina ? una resina acrilica e detto materiale abrasivo ? polvere di un ossido metallico avente granulometria compresa tra 20 e 100 pm. 3. Materiale tessile per dischi o ruote di trattamento meccanico di superfici secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto materiale tessile ? di almeno una fibra naturale appartenente al gruppo composto da cotone,sisal,lana,canapa,lino e iuta. 4. Materiale tessile per dischi o ruote di trattamento meccanico di superfici secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto ossido metallico ? ossido di alluminio con un contenuto d? a-allumina compreso tra 58% e 98% in peso. 5. Disco o ruota di materiale tessile per il trattamento meccanico di superfici comprendente una pluralit? di elementi tessili impilati o accoppiati tra loro ed ancorati ad un mozzo centrale d? montaggio del disco su un mandrino, caratterizzato dal fatto che detti elementi tessili sono impregnati con una resina inglobante particelle di un materiale abrasivo. 6. Disco o ruota per il trattamento meccanico di superfici secondo la rivendicazione 5,caratterizzato dal fatto che detta resina ? una resina acrilica e detto materiale abrasivo ? polvere di un ossido metallico avente una granulometria compresa tra 20 e 100 pm. 7. Disco o ruota per il trattamento meccanico di superfici secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detto materiale tessile ? di almeno una fibra naturale appartenente al gruppo composto da cotone, sisal,lana,canapa,lino e iuta. 8. Disco o ruota per il trattamento meccanico di superfici secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto ossido metallico ? ossido di alluminio con un contenuto di ?-allumina compresa tra 58% e 98% in peso. 9. Procedimento per la preparazione di un disco o ruota di materiale tessile per il trattamento meccanico di superfici levigabili e lucidabili, comprendente l'assemblaggio di una pluralit? di dischi o di strisce o trecce di almeno una fibra naturale appartenente al gruppo composto da cotone, sisal, lana, canapa, lino e iuta, ancorate ad un mozzo di montaggio su un mandrino,e caratterizzato dal fatto che comprende: sospendere polvere di materiale abrasivo in una miscela liquida composta da una dispersione acquosa di una resina polimerizzabile e da almeno un composto emulsionante; impregnare sottovuoto detto materiale tessile con detta sospensione; centrifugare il disco o ruota impregnata fino a raggiungere una sostanziale bilanciatura dinamica; riscaldare il disco o ruota impregnata e centrifugata ad una temperatura e per un periodo di tempo sufficienti ad eliminare per evaporazione il solvente e a polimerizzare la resina inglobante la polvere abrasiva. 10. Procedimento come definito nella rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detta resina appartiene al gruppo composto da resine acriliche, viniliche ed eposs?diche. 11. Procedimento secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detta polvere abrasiva ? polvere di ossido di allum?nio. 12. In un procedimento di levigatura e lucidatura mediante disco o ruota tessile rotante con apporto di pasta abrasiva, il miglioramento costituito dal fatto che il materiale tessile del disco o ruota ? impregnato con una resina inglobante polvere abrasiva ed ? ridotto l'apporto di pasta abrasiva durante il trattamento di levigatura e lucidatura.
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