ITUD20130051A1 - "impianto e metodo per la produzione di prodotto alimentare consistente in una polenta" - Google Patents

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ITUD20130051A1
ITUD20130051A1 IT000051A ITUD20130051A ITUD20130051A1 IT UD20130051 A1 ITUD20130051 A1 IT UD20130051A1 IT 000051 A IT000051 A IT 000051A IT UD20130051 A ITUD20130051 A IT UD20130051A IT UD20130051 A1 ITUD20130051 A1 IT UD20130051A1
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polenta
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ingredients
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IT000051A
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David Braida
Walter Magris
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Hop Store Snc Di Magris Walter & C
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    • A21BAKING; EDIBLE DOUGHS
    • A21CMACHINES OR EQUIPMENT FOR MAKING OR PROCESSING DOUGHS; HANDLING BAKED ARTICLES MADE FROM DOUGH
    • A21C3/00Machines or apparatus for shaping batches of dough before subdivision
    • A21C3/10Machines or apparatus for shaping batches of dough before subdivision combined with dough-dividing apparatus
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A23FOODS OR FOODSTUFFS; TREATMENT THEREOF, NOT COVERED BY OTHER CLASSES
    • A23LFOODS, FOODSTUFFS, OR NON-ALCOHOLIC BEVERAGES, NOT COVERED BY SUBCLASSES A21D OR A23B-A23J; THEIR PREPARATION OR TREATMENT, e.g. COOKING, MODIFICATION OF NUTRITIVE QUALITIES, PHYSICAL TREATMENT; PRESERVATION OF FOODS OR FOODSTUFFS, IN GENERAL
    • A23L7/00Cereal-derived products; Malt products; Preparation or treatment thereof
    • A23L7/10Cereal-derived products
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Description

IMPIANTO E METODO PER LA PRODUZIONE DI PRODOTTO ALIMENTARE CONSISTENTE IN UNA POLENTA
DESCRIZIONE
Campo tecnico
La presente invenzione riguarda un metodo per la produzione di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo le caratteristiche della parte precaratterizzante della rivendicazione 1.
La presente invenzione riguarda anche un impianto per la produzione automatizzata o parzialmente automatizzata di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo le caratteristiche della parte precaratterizzante della rivendicazione 17.
La presente invenzione riguarda anche un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo le caratteristiche della parte precaratterizzante della rivendicazione 34.
Definizioni
Nella presente descrizione e nelle annesse rivendicazioni i seguenti termini devono essere intesi secondo le definizioni date di seguito.
Il termine “polenta†indica un impasto semi-consistente preparato mediante cottura di una miscela comprendente almeno acqua, sale e farina di mais, la quale potrà essere farina di mais gialla a grana grossa, farina di mais gialla a grana fine, farina di mais bianca, farina di mais rossa, farina di mais grigia o una miscela delle stesse eventualmente con aggiunta di altri tipi di farine come ad esempio farina di farro, farina di grano saraceno, farina di castagne, ecc.
Anche se si farà esplicito riferimento a preparazioni a base di farina di mais, in generale la presente invenzione dovrà essere intesa in generale come riferita a preparazioni a base di farina o farine di cereali.
Tecnica anteriore
Nel campo della produzione di polenta sono note soluzioni per la produzione automatizzata di polenta nelle quali la polenta viene cotta a vapore in pentole a doppio fondo. Il ciclo di lavorazione inizia con il carico dell'acqua calda nella pentola, successivamente si aggiungono farine e sale ed inizia la fase di cottura a vapore. Al termine della cottura la polenta viene estratta da una pompa che nello stesso tempo inietta la polenta in un film plastico tubolare che à ̈ stato precedentemente applicato su un tubo di iniezione. Una macchina confezionatrice chiude i pacchi ermeticamente per ottenere la confezione. Infine i pacchetti di polenta appena usciti dalla confezionatrice devono essere alloggiati dentro gli stampi in modo che quando si sono raffreddati prendano la forma desiderata, procedimento che richiede alcune ore di raffreddamento prima che i pacchetti possano essere inscatolati.
Problemi della tecnica anteriore
Le soluzioni della tecnica anteriore costituiscono dei processi altamente industrializzati che non consentono di ottenere dei risultati simili a quelli della preparazione domestica.
I prodotti della tecnica anteriore sono prodotti che non sono adatti alla consumazione della polenta come alimento pronto ma sono destinati a subire una ulteriore cottura ad esempio su una griglia o in un formo per sopperire alla carenza di caratteristiche organolettiche del prodotto stesso che derivano essenzialmente dal processo industriale di produzione.
Inoltre i prodotti della tecnica anteriore richiedono spesso l’uso di additivi e conservanti. Scopo dell’invenzione
Lo scopo della presente invenzione à ̈ quello di fornire un impianto ed un metodo per la produzione di polenta che consenta di ottenere un prodotto con fragranza e caratteristiche organolettiche molto prossime a quelle di un prodotto preparato al momento in ambito domestico.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ di ottenere un prodotto che sia porzionato in quantità adatte ad un consumo personale.
Ulteriore scopo della presente invenzione à ̈ di ottenere un prodotto, cioà ̈ una polenta, su scala industriale la quale sia conservabile sottovuoto e/o in atmosfera controllata.
Concetto dell’invenzione
Lo scopo viene raggiunto con le caratteristiche della rivendicazione principale. Le sottorivendicazioni rappresentano soluzioni vantaggiose.
Effetti vantaggiosi dell’invenzione
La soluzione in conformità con la presente invenzione, attraverso il notevole apporto creativo il cui effetto costituisce un immediato e non trascurabile progresso tecnico, presenta diversi vantaggi.
Il prodotto ottenuto con l'impianto e il metodo inventivi consente un confezionamento in dosi o porzioni adatte ad un consumo personale o in quantità maggiori in funzione delle esigenze.
Ulteriormente la soluzione secondo la presente invenzione consente anche di ottenere un prodotto adatto alla conservazione per lunghi periodi senza la necessità di aggiungere conservanti.
Inoltre la soluzione secondo la presente invenzione consente l’aggiunta di una varietà di ingredienti aggiuntivi volti a ottenere diverse formulazioni e ricette con diversi sapori, similarmente alle preparazioni domestiche.
La soluzione secondo la presente invenzione consente di ottenere un prodotto simile a quello preparato in ambito domestico ma realizzato vantaggiosamente ed economicamente mediante un processo automatizzato.
Descrizione dei disegni
Viene di seguito descritta una soluzione realizzativa con riferimento ai disegni allegati da considerarsi come esempio non limitativo della presente invenzione in cui:
Fig. 1 rappresenta una vista schematica dell’impianto di produzione di polenta realizzato in conformità con la presente invenzione.
Fig. 2 rappresenta un ingrandimento di alcune delle sezioni dell’impianto di produzione di polenta di Fig. 1 .
Fig. 3 rappresenta schematicamente un diagramma di flusso illustrante il metodo per la produzione di polenta secondo la presente invenzione.
Fig. 4 rappresenta schematicamente una porzione dell’impianto di produzione di polenta realizzato secondo la presente invenzione relativa ad una posizione di cottura in una prima condizione.
Fig. 5 rappresenta schematicamente una porzione dell’impianto di produzione di polenta realizzato secondo la presente invenzione relativa ad una posizione di cottura in una seconda condizione.
Fig. 6 rappresenta schematicamente una porzione dell’impianto di produzione di polenta realizzato secondo la presente invenzione relativa ad una posizione di estrazione del prodotto dal contenitore di cottura.
Fig. 7 rappresenta schematicamente una porzione dell’impianto di produzione di polenta realizzato secondo la presente invenzione relativa ad un primo dosatore del prodotto.
Fig. 8 rappresenta schematicamente una vista laterale del contenitore di confezionamento.
Fig. 9 rappresenta schematicamente una vista prospettica del contenitore di confezionamento.
Fig. 10 rappresenta schematicamente una vista prospettica del contenitore di confezionamento.
Fig. 11 rappresenta schematicamente una vista prospettica della stazione di dosaggio dell’impianto di produzione di polenta realizzato in conformità con la presente invenzione.
Fig. 12 rappresenta schematicamente una porzione dell’impianto di produzione di polenta realizzato secondo la presente invenzione relativa ad una posizione di estrazione del prodotto dal contenitore di cottura.
Fig. 13 rappresenta schematicamente un dosatore di ingredienti di farcitura e/o guarnitura dell’impianto di produzione di polenta realizzato secondo la presente invenzione relativa ad una posizione di estrazione del prodotto dal contenitore di cottura.
Fig. 14 rappresenta il prodotto a base di una o più farine secondo la presente invenzione entro il contenitore di preparazione dello stesso.
Fig. 15 rappresenta il prodotto a base di una o più farine secondo la presente invenzione in una prima forma di realizzazione.
Fig. 16 e Fig. 17 rappresentano una differente fase di lavorazione del metodo inventivo. Fig. 18 rappresenta il prodotto a base di una o più farine secondo la presente invenzione in una seconda forma di realizzazione.
Descrizione dell’invenzione
Facendo riferimento alle figure (Fig. 1 , Fig. 2), l’impianto (1) per la produzione automatizzata o parzialmente automatizzata di un prodotto a base di una o più farine, delle quali almeno una farina à ̈ una farina di cereali, comprende una stazione di miscelazione e cottura (2) la quale à ̈ collegata ad una stazione di preparazione (3) seguita da una stazione di abbattimento della temperatura (4), una stazione di confezionamento (5) e da una stazione di disinfezione (6).
Con riferimento (Fig. 2) alla stazione di miscelazione e cottura (2) i componenti della preparazione vengono aggiunti entro un primo contenitore (17) o contenitore di cottura il quale à ̈ un contenitore simile ad una pentola e dotato di un sistema di riscaldamento integrato comprendente primi mezzi di riscaldamento (30). Il primo contenitore (17) per la preparazione della miscela à ̈ stato realizzato su misura per contenere il quantitativo di prodotto desiderato. Il sistema di riscaldamento integrato à ̈ costituito preferibilmente da una o più resistenze elettriche disposte secondo una configurazione a fascio che avvolge l’intero primo contenitore (17) in modo da evitare il riscaldamento del fondo del primo contenitore (17). Le temperature di riscaldamento possono arrivare a 250 °C e vengono monitorate (Fig. 6) da una sonda (56) di temperatura abbinata ad un termoregolatore che controlla perfettamente la temperatura impostata mantenendola costante per il periodo di cottura del prodotto miscelato entro il primo contenitore (17).
La stazione di miscelazione e cottura (2) viene gestita tramite una unità di controllo (29), preferibilmente nella forma di un controllore programmabile o mezzi di controllo equivalenti. L’unità di controllo (29) à ̈ atta a controllare l’intero processo ed i parametri delle ricette di preparazione in modo da monitorare e controllare le fasi di preparazione del prodotto secondo le ricette in maniera costante e sicura. Eventualmente in alternativa al ricorso al termoregolatore, la temperatura di riscaldamento del primo contenitore (17) potrà anche essere controllata direttamente dalla unità di controllo (29) in funzione delle ricette di preparazione ed in funzione delle fasi del procedimento di preparazione del prodotto.
Vantaggiosamente mediante l’impianto inventivo si consente di ottenere un processo di produzione di polenta in continuo.
Il metodo di preparazione di un prodotto a base di una o più farine, delle quali almeno una farina à ̈ una farina di cereali, comprende (Fig. 3) le seguente fasi operative:
(A) Selezione di una ricetta
(B) Preparazione degli ingredienti
(C) Introduzione, miscelazione e cottura
(D) Distribuzione dell’impasto
(E) Farcitura e/o Guarnitura
(F) Surgelazione
(G) Confezionamento
(H) Sterilizzazione
(M) Impacchettamento
Con riferimento alla fase (A) di selezione di una ricetta, il metodo secondo la presente invenzione per la preparazione di un prodotto a base di una o più farine, delle quali almeno una farina à ̈ una farina di cereali, consente la preparazione di prodotti secondo diverse ricette che potranno comprendere differenti ingredienti sia per quanto riguarda la fase (C) che à ̈ la fase di introduzione, miscelazione e cottura degli ingredienti per la preparazione dell’impasto sia per quanto riguarda la fase di farcitura e/o guarnitura.
Ad esempio la ricetta di preparazione dell’impasto potrebbe prevedere i seguenti ingredienti, riportati a titolo di esempio non limitativo ai fini della presente invenzione:
- da 30 a 40 litri di acqua;
- da 0,01 a 0,04 litri di olio, preferibilmente olio di oliva;
- da 10 a 15 kg di farina di mais selezionata tra farina di mais bianca, gialla, rossa, grigia o una combinazione delle stesse;
- da 0 a 20 kg di altri tipi di farina come ad esempio farina di cereali, farina di farro, farina di grano saraceno, farina di castagne o combinazione delle stesse;
- da 0,30 a 0,50 kg di sale;
- da 3,00 a 6,00 kg di uno o più formaggi;
Ad esempio i formaggi potrebbero essere:
- da 1 ,00 a 2,00 kg di un primo tipo di formaggio, preferibilmente stagionato con periodo di stagionatura di 12 mesi, macinato in specifica dose tramite una macchina automatica;
- da 0,60 a 1 ,20 kg di un secondo tipo di formaggio, preferibilmente stagionato con periodo di stagionatura di 6 mesi, macinato in specifica dose tramite una macchina automatica;
- da 1 ,00 a 1 ,50 kg di un terzo tipo di formaggio, macinato in specifica dose tramite una macchina automatica;
- da 0,10 a 0,30 kg di un quarto tipo di formaggio, macinato in specifica dose tramite una macchina automatica;
- da 0,30 a 1 ,00 kg di un quinto tipo di formaggio, macinato in specifica dose tramite una macchina automatica.
Ad esempio il primo tipo di formaggio può essere formaggio del tipo noto come “Montasio†. Ad esempio il secondo tipo di formaggio può essere formaggio del tipo noto come “Montasio†. Ad esempio il terzo tipo di formaggio può essere formaggio del tipo noto come “Emmental†. Ad esempio il quarto tipo di formaggio può essere formaggio del tipo noto come “provolone†. Ad esempio il quinto tipo di formaggio può essere formaggio del tipo noto come “formaggio salato†.
Ad esempio la farina di mais può essere macinata secondo metodi industriali oppure macinata a pietra o mulino.
Ulteriormente la ricetta di preparazione del prodotto potrebbe prevedere la farcitura e/o guarnitura con ulteriori ingredienti che vengono applicati sull’impasto precedentemente cotto oppure all’interno dell’impasto precedentemente cotto. Gli ulteriori ingredienti di farcitura e/o guarnitura potranno comprendere, a titolo di esempio e senza limitazione ai fini della presente invenzione, salsiccia, fagioli, ulteriori formaggi come ad esempio formaggio grattugiato, formaggio salato, sughi, funghi, ecc.
Conseguentemente la seconda fase (B), che à ̈ una fase di preparazione degli ingredienti, à ̈ una fase in cui sulla base della ricetta le stazioni di adduzione (12, 13) vengono predisposte con gli ingredienti necessari durante la fase (C) di introduzione, miscelazione e cottura degli ingredienti oppure durante la fase (E) di farcitura e/o guarnitura.
La fase (C) di introduzione, miscelazione e cottura degli ingredienti prevede le seguenti fasi:
(C1) aggiunta di una determinata quantità di acqua entro il primo contenitore (17) attraverso mezzi di dosaggio ed eventuale aggiunta di una determinata quantità di olio entro il primo contenitore (17);
(C2) attivazione di primi mezzi di riscaldamento (30) del primo contenitore (17); (C3) riscaldamento dell’acqua per mezzo dei primi mezzi di riscaldamento (30) del primo contenitore (17) fino ad una temperatura di cottura, tale temperatura di cottura essendo preferibilmente compresa tra 70 °C e 100 °C in funzione della ricetta di preparazione dell’impasto;
(C4) discesa entro il primo contenitore (17) di mezzi di miscelazione (32) ed attivazione dei mezzi di miscelazione (32) ad una prima velocità V1 di miscelazione;
(C5) eventuale aggiunta di una determinata quantità di olio entro il primo contenitore (17) ed aggiunta di determinate quantità di sale e aggiunta graduale di determinate quantità di una o più farine entro il primo contenitore (17) fino a raggiungimento di una determinata quantità complessiva;
(C6) attesa di un primo tempo di cottura in funzione della ricetta di preparazione dell’impasto con contestuale miscelazione ad opera dei mezzi di miscelazione (32) alla prima velocità V1 di miscelazione e con contestuale riscaldamento ad opera dei primi mezzi di riscaldamento (30) del primo contenitore (17);
(C7) variazione della velocità dei mezzi di miscelazione (32) dalla prima velocità V1 di miscelazione ad una seconda velocità V2 di miscelazione;
(C8) attesa di un secondo tempo di cottura in funzione della ricetta di preparazione dell’impasto con contestuale miscelazione ad opera dei mezzi di miscelazione (32) alla seconda velocità V2 di miscelazione e con contestuale riscaldamento ad opera dei primi mezzi di riscaldamento (30) del primo contenitore (17);
(C9) disattivazione di primi mezzi di riscaldamento (30) del primo contenitore (17);
(C10) aggiunta di uno o più formaggi, mantenendo attivi i mezzi di miscelazione (32) per agglomerare gli uno o più formaggi all’impasto;
(C11) disattivazione dei mezzi di miscelazione (32).
L’aggiunta di acqua, olio, farina, sale potrà avvenire sia automaticamente manualmente da parte di un operatore il quale introduce entro il primo contenitore (17) delle quantità preventivamente preparate mediante mezzi di dosaggio degli ingredienti.
Alternativamente o in combinazione con l’aggiunta manuale degli ingredienti si potrà prevedere anche una aggiunta automatica degli stessi o di parte di essi. Ad esempio l’aggiunta automatica degli ingredienti potrà avvenire mediante dispositivi di movimentazione elettrici, dispositivi pneumatici. Ad esempio vari tipi di farine possono essere immagazzinati entro uno o più serbatoi (8, 9), come ad esempio un primo serbatoio (8) per un primo tipo di farina ed un secondo serbatoio (9) per un secondo tipo di farina. I serbatoi (8, 9) potranno comprendere un relativo sistema di estrazione sottostante formato ad esempio da valvole rotanti o roto-celle abbinate ad un cono vibrante con sistema di aspirazione tramite pompe a depressione. Si potrà prevedere anche un passaggio della farina o delle farine attraverso un setaccio vibrante al fine di eliminare eventuali residui per evitare che tali residui possano essere introdotti entro il primo contenitore (17). La farina o le farine raggiungono successivamente una cisterna sovrastante il primo contenitore (17). Anche gli altri ingredienti vengono depositati entro cisterne sovrastanti il primo contenitore (17). In pratica (Fig. 11), l’insieme delle cisterne costituisce una stazione di dosaggio (68) dei componenti o ingredienti da introdurre entro il primo contenitore (17) in funzione della ricetta che deve essere preparata e selezionata da una serie di ricette preimpostate, ad esempio per mezzo della unità di controllo (29). Ad esempio si potrà prevedere una prima cisterna (59) atta a contenere la farina, una seconda cisterna (60) atta a contenere l’olio, una terza cisterna atta a contenere il sale, ecc. L’acqua à ̈ preferibilmente contenuta entro un terzo serbatoio (64).
Le cisterne (59, 60, 61) sono contenitori di dosaggio ad uso alimentare comprendenti preferibilmente celle di carico per la calibrazione del peso in modo da controllare il dosaggio degli ingredienti durante la fase di riempimento dei contenitori di dosaggio stessi. Una volta ottenuto il dosaggio desiderato, l’unità di controllo (29), agendo per mezzo di canali di controllo (63) elettrici o pneumatici, comanderà lo scarico degli ingredienti verso il contenitore di miscelazione (17) nel momento in cui à ̈ prevista l’aggiunta di ciascuno specifico ingrediente sulla base della ricetta impostata. Ad esempio, con riferimento alla farina, una volta che l’unità di controllo (29) ha rilevato mediante le celle di carico che entro la prima cisterna (59) à ̈ presente la quantità di farina prevista dalla ricetta selezionata ed una volta che sia giunto il momento previsto dal metodo di preparazione che à ̈ il momento relativo alla fase di aggiunta della farina, l’unità di controllo (29) comanderà l’aggiunta della farina contenuta entro la prima cisterna (59) per mezzo di uno dei canali di controllo (63). Lo scarico potrà avvenire ad esempio per mezzo di una apposita valvola (66) di apertura on off preferibilmente di tipo pneumatico e ancor più preferibilmente dotata di una coclea di estrazione che porta la farina nel contenitore di miscelazione (17).
Il terzo serbatoio (64) à ̈ un contenitore di dosaggio ad uso alimentare atto a contenere l’acqua e preferibilmente comprende secondi mezzi di riscaldamento (non raffigurati) preferibilmente in forma di resistenze elettriche atte a pre-riscaldare l’acqua in esso contenuta prima della sua adduzione entro il primo contenitore (17). Preferibilmente il preriscaldamento dell’acqua entro il terzo serbatoio (64) mantiene l’acqua ad una temperatura compresa tra 80 e 95 gradi centigradi, ancor più preferibilmente 90 gradi centigradi, in modo che l’acqua in esso contenuta sia il più possibile prossima alla temperatura di ebollizione senza raggiungerla, in tal modo minimizzando il tempo di riscaldamento entro il primo contenitore (17) e velocizzando le fasi di preparazione del prodotto. Il dosaggio dell’acqua dal terzo serbatoio (64) viene fatto tramite un conta litri, preferibilmente un conta litri di tipo massico per misurare in modo preciso il quantitativo di acqua introdotto entro il primo contenitore (17). L’adduzione di acqua avviene preferibilmente per mezzo di una pompa (65) connessa al primo contenitore (17).
Anche con riferimento al dosaggio di olio, esso potrà essere effettuato tramite un conta litri preferibilmente un conta litri di tipo massico per misurare in modo preciso il quantitativo di olio introdotto entro il primo contenitore (17). L’adduzione di olio avviene preferibilmente per mezzo di una pompa, la quale, in alcune forme di realizzazione potrà essere anche la medesima pompa (65) connessa al primo contenitore (17), in modo da poter utilizzare una sola pompa per l’adduzione degli ingredienti liquidi. Ovviamente si potranno anche prevedere specifiche pompe maggiormente adatte alle caratteristiche dei liquidi da introdurre entro il primo contenitore (17).
I mezzi di miscelazione (32) dell’impasto sono dotati di mezzi di movimentazione verticali atti a portare i mezzi di miscelazione (32) tra una posizione di inserimento in cui i mezzi di miscelazione (32) sono inseriti (Fig. 5) entro il primo contenitore (17) ed una posizione ritratta in cui i mezzi di miscelazione (32) sono (Fig. 4) estratti esternamente rispetto al volume interno definito dal primo contenitore (17). I mezzi di miscelazione (32) preferibilmente comprendono (Fig. 4, Fig. 5) almeno una pala (33) rotante entro il primo contenitore (17). Ancor più preferibilmente i mezzi di miscelazione (32) comprendono (Fig. 4, Fig. 5) ulteriormente almeno un raschiatore (34) il quale à ̈ atto a raschiare la superficie laterale interna del primo contenitore (17) per evitare prolungate adesioni del prodotto su tale superficie laterale che potrebbero portare a porzioni di prodotto eccessivamente cotte o bruciate a causa del fatto che le pareti del primo contenitore (17) sono soggette alla azione di riscaldamento operata per mezzo dei primi mezzi di riscaldamento (30). I termini “interno†ed “esterno†riferiti al primo contenitore (17) devono essere intesi come riferiti rispetto al volume definito dal contenitore stesso, interno essendo inteso come riferito al volume di contenimento di ingredienti o impasto del primo contenitore, esterno essendo inteso come riferito all’esterno rispetto a tale volume di contenimento. Nella soluzione preferita della presente invenzione, i mezzi di miscelazione (32) sono realizzati in forma di (Fig. 4, Fig. 5) un’asta (35) che si estende in corrispondenza di un asse centrale del primo contenitore (17), il quale avrà preferibilmente una forma di cilindro regolare. All’asta (35) sono fissati almeno una pala (33) ed almeno un raschiatore (34), eventualmente potendo essere presenti anche un numero maggiore di pale (33) e/o un numero maggiore di raschiatori (34). Il raschiatore (34) à ̈ supportato per mezzo di una coppia di bracci (37). Preferibilmente il raschiatore (34) ha una conformazione oblunga e si sviluppa parallelamente rispetto all’asta (35). I bracci (37) hanno una lunghezza essenzialmente corrispondente al raggio del primo contenitore (17) diminuito della larghezza del raschiatore (34), di modo che l’estremità radialmente esterna del raschiatore (34) si trova in condizione di contatto o solo leggermente distanziata rispetto alla parete interna del primo contenitore (17). Il raschiatore (34) sarà preferibilmente realizzato in un materiale plastico per uso alimentare come ad esempio teflon oppure resina acetalica oppure ancora potrà essere realizzato in un materiale metallico rivestito o trattato superficialmente con un materiale plastico per uso alimentare. La pala (33) à ̈ preferibilmente realizzata in forma di una piastra sviluppantesi secondo una direzione radiale a partire dall’asta (35) ed estendentesi approssimativamente per una porzione in larghezza che corrisponde al raggio del primo contenitore (17). Preferibilmente la pala (33) à ̈ disposta sull’asta (35) secondo una direzione radiale che à ̈ una direzione radiale opposta rispetto alla direzione radiale lungo la quale à ̈ disposto il raschiatore (34), di modo che, durante la rotazione dei mezzi di mescolamento (32) entro il primo contenitore (17), la pala (33) effettua la azione di mescolamento in corrispondenza di un lato opposto del primo contenitore (17) rispetto al lato in corrispondenza del quale agisce il raschiatore (34). Vantaggiosamente la pala (33) à ̈ conformata in forma di piastra dotata di feritoie (57) che potranno essere anche realizzate in forma di fori circolari o altre forme. Ulteriormente la pala (33) conformata a piastra potrà anche comprendere una rientranza (58) in corrispondenza del lato della piastra che si trova in prossimità della parete del primo contenitore (17), di modo che, vantaggiosamente, la pala (33) non ha una azione di raschiatura del prodotto dalla parete interna del primo contenitore ma solo una azione di mescolamento del prodotto contenuto. La conformazione a piastra con feritoie (57) e rientranze (58) à ̈ vantaggiosa in quanto il prodotto da mescolare diventa progressivamente sempre più denso e la presenza di ampie superfici di spinta presenti sulla pala facilitano la azione di mescolamento del prodotto il quale, sotto l’azione della pala (33) che si muove attraverso di esso, tenderà ad attraversare le feritoie (57) e le rientranze (58) passando da un lato al lato opposto della pala (33) ottenendo una efficace azione di miscelazione e contribuendo ad ottenere un prodotto maggiormente omogeneo durante la fase di cottura.
L’asta (35) à ̈ montata in corrispondenza di un coperchio (31) al quale à ̈ fissato (Fig. 5) il motore (36) che mette in rotazione i mezzi di miscelazione (32), il motore (36) essendo fissato al coperchio (31) in corrispondenza del lato opposto del coperchio (31) rispetto al lato del coperchio (31) che à ̈ rivolto verso il primo contenitore (17) e che à ̈ atto ad essere in contatto con lo stesso lungo un bordo perimetrale superiore del primo contenitore (17) stesso. Preferibilmente il coperchio (31) à ̈ realizzato (Fig. 4, Fig. 5) con una prima porzione (38) ed una seconda porzione (39) reciprocamente incernierate e fissate per mezzo di cerniere (40), di modo che la seconda porzione (39) può essere sollevata consentendo l’accesso all’interno del primo contenitore (17) anche durante la fase di cottura quando i mezzi di miscelazione (32) sono in azione, ad esempio a scopo di ispezione o per l’adduzione di ulteriori ingredienti durante tali fasi.
I mezzi di miscelazione (32) ed il coperchio (31) con il rispettivo motore (36) possono essere sollevati ed abbassati tra almeno due posizioni delle quali una prima posizione à ̈ una posizione (Fig. 4) in cui i mezzi di miscelazione (32) sono completamente estratti dal primo contenitore (17) ed una seconda posizione in cui i mezzi di miscelazione (32) sono completamente inseriti entro il primo contenitore (17) ed il coperchio (31) chiude superiormente il primo contenitore (17). In tal modo (Fig. 1 , Fig. 2) sarà possibile comandare la rotazione di un telaio (16) che supporta un certo numero di primi contenitori (17) in modo che mediante la rotazione del telaio (16) i diversi primi contenitori (17) possono essere posizionati in corrispondenza di diverse posizioni entro una camera (27) di lavorazione. Ad esempio si potranno prevedere:
- una prima posizione (44) o posizione di caricamento in corrispondenza della quale avviene la precedentemente descritta fase (B) di preparazione degli ingredienti; - una seconda posizione (45) o posizione di estrazione in corrispondenza della quale avviene la fase (D) di distribuzione dell’impasto.
- una terza posizione (46) o posizione di lavaggio in corrispondenza della quale avviene una ulteriore fase che à ̈ una fase di lavaggio del primo contenitore (17) prima del suo successivo riutilizzo per una nuova preparazione di prodotto.
La precedentemente descritta fase (C) di introduzione, miscelazione e cottura degli ingredienti potrà avvenire in corrispondenza della prima posizione (44) o posizione di caricamento oppure potrà avvenire in corrispondenza della seconda posizione (45) o posizione di estrazione. Vantaggiosamente si potrà prevedere che la fase (C) di introduzione, miscelazione e cottura degli ingredienti avvenga in corrispondenza della prima posizione (44) o posizione di caricamento, in modo che mentre in uno dei primi contenitori (17) avviene la cottura del prodotto in corrispondenza della prima posizione (44), un altro primo contenitore (17) contenente il prodotto cotto potrà trovarsi in corrispondenza della seconda posizione (45) o posizione di estrazione in modo che l’estrazione del prodotto proceda mentre à ̈ in corso la preparazione di ulteriore prodotto entro il primo contenitore (17) che si trova nella prima posizione (44) o posizione di caricamento ed ulteriormente atta anche alla cottura del prodotto stesso. Contemporaneamente un ulteriore primo contenitore (17) potrà trovarsi nella terza posizione (46) o posizione di lavaggio di modo che mentre esso viene lavato e preparato, sono presenti ulteriori due primi contenitori uno dei quali destinato alla preparazione del prodotto ed uno dei quali destinato alla estrazione del prodotto pronto. In tal modo à ̈ possibile realizzare vantaggiosamente un impianto di produzione che praticamente opera a ciclo continuo, a meno dei tempi di rotazione del telaio (16) tra le diverse posizioni dei primi contenitori da esso supportati entro la camera (27) di lavorazione.
Nella terza posizione (46) o posizione di lavaggio il primo contenitore (17) viene vantaggiosamente ruotato verso il basso fino ad una inclinazione di circa sessanta gradi rispetto al pavimento con la bocca di introduzione rivolta verso il pavimento stesso. Ciò à ̈ reso possibile in quanto il primo contenitore (17) à ̈ installato sul telaio (16) per mezzo (Fig. 4, Fig. 5, Fig. 6) di perni (67) che ne consentono la rotazione a comando, ad esempio per mezzo di un sistema motorizzato controllato dalla unità di controllo (26). L’acqua di lavaggio viene raccolta entro un apposito contenitore per successivo filtraggio e scarico.
A questo punto, completata la fase di lavaggio, il primo contenitore (17) à ̈ pronto per essere portato dalla terza posizione (46) o posizione di lavaggio verso la prima posizione (44) o posizione di caricamento, mentre un altro primo contenitore (17) precedentemente caricato viene portato dalla prima posizione (44) o posizione di caricamento verso la seconda posizione (45) o posizione di estrazione e mentre un ulteriore primo contenitore (17) precedentemente utilizzato per estrarre il prodotto in esso contenuto viene portato dalla seconda posizione (45) o posizione di estrazione verso la terza posizione (46) o posizione di lavaggio. Lo spostamento dei primi contenitori (17) viene preferibilmente realizzato contemporaneamente per mezzo del telaio (16) che ruota i primi contenitori (17) da esso supportati tra le diverse posizioni (44, 45, 46) di utilizzo degli stessi entro la camera (27) dell’impianto (1). Nella posizione di lavaggio si prevede vantaggiosamente che quando il primo contenitore (17) si trova in posizione ruotata verso il pavimento, una spazzola di pulizia automatizzata venga introdotta entro il primo contenitore (17) per mezzo di un pistone pneumatico che agisce su una slitta di scorrimento sulla quale à ̈ fissato un motore elettrico che awia la rotazione della spazzola stessa, la spazzola e/o la slitta essendo dotate di ugelli per spruzzare l’acqua di lavaggio ad alta pressione entro il primo contenitore (17) che si trova nella terza posizione (46) o posizione di lavaggio.
La fase (C1) di aggiunta di acqua può essere una fase di aggiunta di acqua a temperatura ambiente e sfruttare completamente i primi mezzi di riscaldamento (30) del primo contenitore (17), oppure può essere una fase di aggiunta di acqua precedentemente riscaldata entro il terzo serbatoio (64) il quale à ̈ dotato di secondi mezzi di riscaldamento atti a preriscaldare l’acqua in esso contenuta prima della sua adduzione entro il primo contenitore (17). In questo caso i primi mezzi di riscaldamento (30) del primo contenitore (17) potranno essere dedicati alla sola cottura dell’impasto. Insieme alla fase di aggiunta di acqua o successivamente alla fase di aggiunta di acqua o prima della fase di aggiunta di acqua potrà avvenire anche l’eventuale aggiunta di olio, tale aggiunta potendo avvenire anche in una fase successiva del metodo inventivo.
La fase (C3) di riscaldamento avviene vantaggiosamente per mezzo di una resistenza elettrica appositamente studiata per avvolgere il primo contenitore (17), consentendo un controllo costante del riscaldamento, la temperatura di lavoro essendo gestita dalla unità di controllo (29) in modo interamente automatizzato.
II riscaldamento del primo contenitore (17) avviene tramite primi mezzi di riscaldamento (30) integrati entro il primo contenitore (17) stesso. In generale i primi mezzi di riscaldamento (30) sono resistenze elettriche applicate circonferenzialmente esternamente sulle pareti del primo contenitore (17), esternamente essendo riferito rispetto al volume definito dal primo contenitore (17) e atto a contenere gli ingredienti atti alla produzione dell’impasto. Preferibilmente i primi mezzi di riscaldamento (30) sono una o più resistenze a collare, ancor più preferibilmente una o più resistenze a collare con rivestimento in ceramica o mica. La resistenza a collare riveste circonferenzialmente almeno una porzione della parete esterna del primo contenitore (17), esterno essendo riferito rispetto al volume interno definito dal primo contenitore (17) ed entro il quale avviene l’introduzione degli ingredienti. Ovviamente si potranno prevedere anche soluzioni con resistenze di riscaldamento poste sul fondo del primo contenitore (17) oppure mezzi di riscaldamento a fiamma alimentati per mezzo di gas. Tuttavia la soluzione con una o più resistenze a collare à ̈ preferibile in quanto consente di riscaldare e cucinare uniformemente l’impasto entro il primo contenitore, raggiungendo anche le porzioni di impasto che si trovano in corrispondenza della zona superiore del primo contenitore e che difficilmente sarebbero sufficientemente riscaldate tramite mezzi di riscaldamento agenti in corrispondenza del fondo del primo contenitore (17). Ulteriormente la soluzione con una o più resistenze a collare à ̈ preferibile in quanto consente di riscaldare e cucinare uniformemente l’impasto entro il primo contenitore in corrispondenza del lato esterno delle pareti laterali del primo contenitore (17) in corrispondenza del lato interno delle quali agiscono i mezzi di miscelazione (32), impedendo che l’impasto possa aderire per tempi prolungati in corrispondenza delle zone di riscaldamento delle pareti del primo contenitore (17) con il rischio che il prodotto si possa bruciare o cucinare eccessivamente.
La fase (C5) di eventuale aggiunta di una determinata quantità di olio, aggiunta di determinate quantità di sale, aggiunta graduale di determinate quantità di una o più farine entro il primo contenitore (17) può avvenire mediante attivazione di mezzi di trasporto da serbatoi degli ingredienti stessi.
Ad esempio con riferimento alle farine, la fase (C5) di aggiunta di determinate quantità di una o più farine entro il primo contenitore (17) può avvenire mediante attivazione di mezzi di trasporto (28) da serbatoi (8, 9) delle farine e attraverso mezzi di dosaggio preferibilmente sovrastanti il primo contenitore (17). Ad esempio la fase (C5) di aggiunta di determinate quantità di una o più farine potrà awenire per mezzo della stazione di dosaggio (68) precedentemente descritta. Alternativamente l’aggiunta di determinate quantità di una o più farine può anche awenire manualmente. Ad esempio i mezzi di trasporto (28) possono essere coclee o viti senza fine controllate dalla unità di controllo (29) oppure controllate direttamente da un operatore dell’impianto (1). Il dosaggio degli ingredienti può essere fatto tramite apposite bilance di pesatura degli ingredienti e mediante mezzi di convogliamento e trasporto, ad esempio in forma di coclee comandate da un motoriduttore controllato dalla unità di controllo (29) le quali trasferiscono gli ingredienti entro il primo contenitore (17).
Le fasi (C4) e (C7) relative alla attivazione dei mezzi di miscelazione (32) sono fasi relative alla messa in rotazione con una certa velocità di una pala appositamente progettata per mescolare gli ingredienti entro il primo contenitore (17) e raschiare le pareti del primo contenitore (17) stesso. La rotazione della pala awiene per mezzo di un motoriduttore controllato da apposito convertitore di frequenza per modulare la velocità di rotazione della pala mescolatrice.
La fase (C6) di attesa del primo tempo di cottura à ̈ controllata dalla unità di controllo (29) in funzione della ricetta impostata. Tuttavia si prevede anche che i tempi di cottura e le velocità di miscelazione possano essere modificati in tempo reale tramite mezzi di comando, come ad esempio uno schermo di supervisione preferibilmente di tipo touch screen. Lo schermo visualizzerà anche dati inerenti alle varie fasi di lavorazione del processo produttivo come pure eventuali anomalie nel funzionamento di uno o più componenti. Si prevede che in ogni caso ciascun componente o ciascuna fase siano gestibili anche manualmente.
La fase (C7) relativa alla variazione della velocità dei mezzi di miscelazione (32) dalla prima velocità V1 di miscelazione ad una seconda velocità V2 di miscelazione à ̈ essenzialmente una fase di riduzione della velocità di miscelazione, la seconda velocità V2 di miscelazione essendo inferiore rispetto alla prima velocità V1 di miscelazione. Infatti, una volta trascorso il primo tempo impostato di miscelazione e riscaldamento T1 , l’impasto comincia ad avere un aspetto omogeneo e viene inserita la seconda velocità V2 di miscelazione lenta per l’ulteriore secondo tempo T2 predefinito dalla ricetta, mantenendo accesi i mezzi di riscaldamento (30).
Ad esempio la prima velocità V1 di miscelazione potrà essere compresa tra un valore minimo di 5 giri/minuto ed un valore massimo di 1000 giri/minuto, preferibilmente la prima velocità V1 di miscelazione essendo compresa tra un valore minimo di 10 giri/minuto ed un valore massimo di 750 giri/minuto. La seconda velocità V2 di miscelazione potrà essere compresa tra un valore minimo di 100 giri/minuto ed un valore massimo di 1600 giri/minuto, preferibilmente la seconda velocità V2 di miscelazione essendo compresa tra un valore minimo di 200 giri/minuto ed un valore massimo di 1400 giri/minuto. Si utilizzano vantaggiosamente due velocità differenti in cui la prima velocità à ̈ maggiore della seconda velocità in quanto la prima velocità à ̈ una velocità elevata, nel senso che à ̈ maggiore della seconda velocità, per ottenere una omogenea miscelazione degli ingredienti introdotti entro il primo contenitore, mentre la seconda velocità à ̈ una velocità bassa, nel senso che à ̈ minore della prima velocità in quanto serve per evitare che il prodotto, la cui densità aumenta progressivamente con il procedere della fase di cottura, si attacchi alle pareti del primo contenitore (17) bruciandosi. Ulteriormente la seconda velocità inferiore serve anche per causare il mescolamento del prodotto dal centro del primo contenitore (17) verso le pareti del primo contenitore e viceversa grazie alla particolare conformazione dei mezzi di miscelazione (32) ed in particolare grazie alla particolare conformazione della pala (33) realizzata in forma di piastra dotata di feritoie (57) e rientranze (58). La seconda velocità V2 che à ̈ una velocità di miscelazione elevata, contribuisce anche ad ottenere un impasto che ha una consistenza essenzialmente plastica, nel senso che può essere modellato secondo una certa forma e, dopo tale operazione, mantiene la forma che gli à ̈ stata data, come sarà chiarito nel seguito della presente descrizione con riferimento alla fase di applicazione di un controstampo per creare una cavità di deposito della farcitura interna.
Ad esempio il primo tempo impostato di miscelazione e riscaldamento T1 potrà essere compreso tra 5 minuti e 80 minuti, preferibilmente tale primo tempo T1 essendo compreso tra 10 minuti e 50 minuti. Ad esempio il secondo tempo T2 potrà essere compreso tra 1 minuto e 40 minuti, preferibilmente tale secondo tempo T2 essendo compreso tra 2 minuti e 20 minuti.
La fase (D) di distribuzione dell’impasto prevede le seguenti fasi:
(D1) estrazione dei mezzi di miscelazione (32) dal primo contenitore (17);
(D2) introduzione entro il primo contenitore (17) di mezzi di estrazione (47) dell’impasto;
(D3) avanzamento dei mezzi di estrazione (47) dell’impasto entro il volume del primo contenitore (17) con estrusione dell’impasto attraverso (Fig. 1 , Fig. 2) un primo condotto (22) verso un secondo contenitore (18) di una serie di secondi contenitori (18) in cui il secondo contenitore (18) si trova in una stazione di distribuzione (11).
I mezzi di estrazione (47) dell’impasto (Fig. 6, Fig. 12) costituiscono mezzi di applicazione di una pressione di estrusione dell’impasto e sono preferibilmente un piatto (41) che scende sull’impasto entro il primo contenitore (17), evitando il contatto con l’aria durante l’operazione di estrusione e creando una azione di compressione in maniera tale che venga esercitata una pressione per la dosatura automatica. La dosatura avviene per mezzo di dosatori (24, 25, 26) che potranno anche essere utilizzati per la adduzione di ulteriori ingredienti. Ad esempio un primo dosatore (24) potrà essere presente in corrispondenza di una prima stazione di distribuzione (11) ed essere collegato al primo contenitore (17) per mezzo di un primo condotto (22), un secondo dosatore (25 ) potrà essere presente in corrispondenza di una prima stazione di adduzione (12) per la adduzione di ulteriori ingredienti, un terzo dosatore (26) potrà essere presente in corrispondenza di una seconda stazione di adduzione (13) ed essere collegato al primo contenitore (17) per mezzo di un secondo condotto (23).
Con riferimento alla fase di estrusione dell’impasto cotto dal primo contenitore (17), il dosaggio del prodotto awiene (Fig. 12) preferibilmente per mezzo di dosatori (24, 26) di tipo pneumatico adatto al dosaggio di prodotti di consistenza semi-liquida per l'industria alimentare. Il dosatore sarà preferibilmente costituito da un cilindro motore (70) accoppiato ad un cilindro dosatore (69) realizzato in acciaio inossidabile adatto ad uso alimentare. La distribuzione dell’impasto verso il secondo contenitore (18) awiene attraverso una valvola rotante (71) comandata per mezzo di un azionamento (72) della valvola rotante. La regolazione della dose può essere fatta in modo preciso per mezzo dei mezzi di regolazione (73) presenti in corrispondenza del cilindro motore (70) ed il funzionamento del dosatore (24, 26) à ̈ automatizzato utilizzando dei finecorsa pneumatici o dei sensori induttivi.
L’accoppiamento tra il primo contenitore (17) ed il dosatore (24, 26) in corrispondenza della seconda posizione o posizione di estrazione (46) awiene tramite mezzi di accoppiamento (74) i quali collegano il primo contenitore (17) ed il dosatore (24, 26) ad esempio tramite un sistema di aggancio di tipo pneumatico.
I secondi contenitori (18) entro i quali awiene l’estrusione dell’impasto dal primo contenitore (17) potranno avere differenti capienze in funzione delle esigenze e l’impianto (1) potrà essere attrezzato con diversi tipi di secondi contenitori (18). Conseguentemente la ricetta di preparazione comprenderà anche l’impostazione di un parametro relativo alla capienza dei secondi contenitori (18) di modo che l’unità di controllo (29) potrà controllare l’azione dei mezzi di applicazione della pressione per dosare la quantità di impasto che viene estruso entro i secondi contenitori (18) in funzione della capienza degli stessi. Ad esempio la capienza dei secondi contenitori (18) potrà variare in un ambito da 10 ad un massimo di 1000 grammi, potendo essere ammesse anche quantità inferiori o superiori senza uscire dall’ambito della presente invenzione. Sarà evidente che la soluzione secondo la presente invenzione consente in modo rapido, economico e vantaggioso di ottenere delle quantità di prodotto finale altamente configurabili e che potranno quindi vantaggiosamente essere quantità corrispondenti al consumo di una sola persona, di due persone o di più persone in funzione delle esigenze.
I secondi contenitori (18) sono preferibilmente contenitori conformati a semi sfera, ancor più preferibilmente contenitori conformati a semi sfera con rivestimento interno alimentare di tipo antiaderente, ma si potranno prevedere anche secondi contenitori (18) di forma differente.
Nella forma preferita della presente invenzione (Fig. 8, Fig. 9, Fig. 10) i secondi contenitori (18) sono conformati con una conca (52) semisferica adatta a ricevere al suo interno il prodotto o la polenta. Ulteriormente i secondi contenitori comprendono un corpo (49) piano in corrispondenza di una porzione centrale del quale à ̈ ricavata la conca (52) di deposito del prodotto. Dal corpo (49) si dipartono, in direzioni radialmente opposte rispetto al centro della conca (52), due protrusioni (50) su ciascuna delle quali à ̈ ricavata un’asola (51) per il fissaggio del secondo contenitore (18) su un supporto (48) adatto a costituire una interfaccia di fissaggio sulla guida (21) della stazione di preparazione (3). Preferibilmente l’asola (51) à ̈ dotata di una fessura (53) e di una apertura (54) in cui l’apertura (54) si diparte ed à ̈ collegata con la fessura (53) costituendo un prolungamento della stessa. L’apertura (54) ha una forma essenzialmente circolare e la fessura (53) ha pareti laterali reciprocamente distanziate di una distanza inferiore rispetto al diametro della apertura (54) in modo tale che il fissaggio del secondo contenitore (18) sul supporto può agevolmente avvenire (Fig. 8) per mezzo di un mezzo di bloccaggio (55) che à ̈ dotato di un perno di diametro inferiore rispetto alla distanza tra le pareti della fessura (53) e che à ̈ ulteriormente dotato di una testa di bloccaggio essenzialmente circolare o poligonale la quale ha una dimensione superficiale tale da inserirsi entro l’apertura (54) ed ha una dimensione superficiale maggiore della larghezza della fessura (53). In tal modo inserendo le aperture (54) in corrispondenza delle teste del mezzo di bloccaggio (55), le teste del mezzo di bloccaggio (55) passano attraverso l’apertura (54) e facendo ruotare il secondo contenitore si causerà lo scorrimento della fessura (53) e la penetrazione del perno del mezzo di bloccaggio (55) entro la fessura. In tal modo la testa del mezzo di bloccaggio (55) bloccherà in posizione il secondo contenitore (18) in quanto la fessura (53) ha larghezza inferiore rispetto alle dimensioni della testa stessa.
Preferibilmente il secondo contenitore (18) Ã ̈ realizzato in politetrafluoroetilene o in silicone per uso alimentare.
La fase (E) di farcitura e/o guarnitura prevede le seguenti fasi
(E1) attivazione di primi mezzi di avanzamento (15) atti all’avanzamento di detta serie di secondi contenitori (18) dalla stazione di distribuzione (11) attraverso una serie di stazioni di adduzione (12, 13);
(E2) adduzione di uno o più ingredienti di farcitura e/o guarnitura in corrispondenza di una o più delle stazioni di adduzione (12, 13);
(E3) eventuale adduzione di almeno una porzione di impasto con estrusione dell’impasto attraverso un secondo condotto (23) collegato al primo contenitore (17);
(E4) eventuale adduzione finale di uno o più ingredienti di farcitura e/o guarnitura in corrispondenza di una o più delle stazioni di adduzione (12, 13).
La farcitura e/o guarnitura potrà avvenire vantaggiosamente secondo due differenti modalità operative. In una prima modalità operativa si potrà prevedere che venga fatta una prima estrusione di impasto entro il secondo contenitore (18), seguita da una adduzione di ingredienti di farcitura e/o guarnitura in corrispondenza di una zona centrale rispetto alla porzione di impasto estrusa entro il secondo contenitore (18) ed infine seguita da una seconda estrusione di impasto entro il secondo contenitore (18) per inglobare gli ingredienti di farcitura e/o guarnitura entro l’impasto. Alternativamente si potrà prevedere che venga fatta una estrusione di impasto entro il secondo contenitore (18), seguita dall’introduzione entro l’impasto estruso nel secondo contenitore (18) di mezzi di introduzione degli ingredienti di farcitura e/o guarnitura direttamente entro il volume di impasto estruso nel secondo contenitore (18).
Ad esempio il secondo dosatore (25) atto alla dosatura degli ingredienti di farcitura e/o guarnitura potrà essere realizzato (Fig. 13) in forma di una tubazione (75) entro la quale ruota una vite senza fine (76) atta a realizzare l’avanzamento degli ingredienti di farcitura e/o guarnitura che vengono introdotti entro la tubazione per mezzo di una bocca di adduzione (77) e che fuoriescono attraverso un ugello (78).
I mezzi di avanzamento (15) possono essere realizzati nella forma di un dispositivo di avanzamento dotato di guide (21) per l’avanzamento guidato passo-passo della serie dei secondi contenitori (18) tra le stazioni di adduzione (12, 13) che sono posizionate una di seguito all’altra lungo le guide (21).
Si potrà prevedere anche una fase di adduzione preliminare di uno o più ingredienti di farcitura e/o guarnitura in corrispondenza di una o più delle stazioni di adduzione (12, 13) che avviene prima della fase (D) di distribuzione dell’impasto entro il secondo contenitore (18). In tal modo il fondo del contenitore conterrà una guarnitura superficiale che ricoprirà il prodotto una volta che il secondo contenitore (18) sia stato aperto per il consumo ed il suo contenuto rovesciato ad esempio su un piatto.
Alternativamente o in combinazione, si potrà prevedere che ci sia anche la fase (E4) di adduzione finale di uno o più ingredienti di farcitura e/o guarnitura prima delle fasi successive.
Vantaggiosamente si prevede che, durante la fase (E) di farcitura e/o guarnitura, si possa avere:
- una prima fase (E2) in cui, sulla porzione di impasto precedentemente distribuita nella fase (D), avviene la fase di adduzione di uno o più ingredienti di farcitura e/o guarnitura in corrispondenza di una o più delle stazioni di adduzione (12, 13); - una seconda fase (E3) di adduzione di almeno una ulteriore porzione di impasto. In tal modo, vantaggiosamente, gli ingredienti addotti nelle stazioni di adduzione (12, 13) vengono inglobati entro l’impasto, cioà ̈ entro la polenta, andando a costituire un “cuore†di farcitura internamente al prodotto e ottenendo un prodotto ripieno. Ad esempio si potranno ottenere polente ripiene di fagioli, ulteriori formaggi come ad esempio formaggio grattugiato, formaggio salato, sughi, funghi, ecc.
In una differente forma di realizzazione al posto dei secondi contenitori (18) a forma tronco sferica o semisferica si potranno usare anche secondi contenitori (18) di forma conica o troncoconica. Vantaggiosamente si potrà prevedere che, dopo il riempimento del secondo contenitore (18) con il prodotto, esso venga spostato in corrispondenza di una ulteriore stazione dove all’interno del prodotto scendono mezzi di raffreddamento che ad esempio potranno essere realizzati in forma di un controcono atto a raffreddare il prodotto e portando ad una temperatura al di sotto di 0° in pochi secondi. In generale il raffreddamento potrà essere previsto per tutte le conformazioni dei secondi contenitori, siano essi semi sferici, conici, tronco conici, ecc. In generale, quindi, si potrà prevedere che il metodo per la preparazione in continuo di un prodotto alimentare secondo la presente invenzione comprenda una fase (D) che à ̈ una fase di distribuzione dell’impasto dal primo contenitore (17) ad almeno un secondo contenitore (18), preferibilmente ad una serie di secondi contenitori (18), in cui la fase (D) à ̈ suddivisa in una fase (D’) di distribuzione dell’impasto dal primo contenitore (17) ad almeno un secondo contenitore (18) e in una fase (D†) di raffreddamento e stampaggio dell’impasto entro l’almeno un secondo contenitore (18), tale fase (D†) di raffreddamento e stampaggio avvenendo per mezzo di un controstampo (82) raffreddante inserentesi (Fig. 16, Fig. 17) entro il volume definito dal secondo contenitore (18) entro il quale si trova l’impasto precedentemente addotto entro di esso. In tal modo l’impasto precedentemente addotto entro il contenitore viene distribuito lungo la parete del secondo contenitore ed, essendo raffreddato, assume una consistenza tale da diventare strutturalmente autoportante e autosostenente. Il fatto che l'impasto mantiene la conformazione con la conca per il deposito della farcitura al suo interno à ̈ dovuto alla concomitanza ed all’effetto di diversi fattori. Infatti oltre alla azione esercitata dal raffreddamento indotto per mezzo del controstampo (82), anche altri fattori contribuiscono ad ottenere un impasto in grado di mantenere la conformazione che gli viene data dalla discesa del controstampo come pure la forma data dal secondo contenitore (18), come ad esempio il ricorso alla seconda velocità V2 di miscelazione che à ̈ una velocità elevata. Infatti il ricorso ad una seconda velocità di miscelazione V2 ad elevato numero di giri al minuto contribuisce alla formazione di legami entro l’impasto che altrimenti non si formerebbero ed in tal modo la consistenza dell’impasto dopo tale fase di miscelazione alla seconda velocità V2 diventa tale da consentire all’impasto di essere essenzialmente modellato mantenendo la conformazione che gli viene data, come ad esempio la conformazione con la conca centrale per la introduzione della farcitura al suo interno. Un ulteriore fattore che influisce positivamente su tale aspetto, cioà ̈ sul mantenimento della conformazione che viene data al prodotto, à ̈ la presenza di olio tra gli ingredienti introdotti nel primo contenitore. In tal modo l’impasto, a seguito della discesa del controstampo (82) entro il secondo contenitore (18), mantiene una conformazione con una conca entro la quale può avvenire la farcitura interna, eventualmente seguita da una fase di chiusura del volume entro il quale à ̈ stata depositata la farcitura per mezzo di una successiva distribuzione di impasto o polenta, che, in tal caso, potrà anche essere assente di modo che, in tal caso, la base del prodotto finale (Fig. 18) lasci vedere la farcitura contenuta entro una specie di scodella formata dall’impasto, cioà ̈ dalla polenta. Si potranno prevedere anche soluzioni in cui dall’impianto esce la sola “scodella†di impasto così ottenuta per farcitura successiva che avviene separatamente.
Ulteriormente, prevedendo una terza fase (E4) di eventuale adduzione finale di uno o più ingredienti di farcitura e/o guarnitura in corrispondenza di una o più delle stazioni di adduzione (12, 13), si potrà anche fornire un ingrediente di finitura superficiale che non sarà inglobato entro l’impasto.
Prima della fase (G) di confezionamento e preferibilmente prima della fase (F) di surgelazione, se presente, à ̈ presente una ulteriore fase di ribaltamento del prodotto alimentare ottenuto entro il secondo contenitore (18). La fase di ribaltamento potrà awenire ad esempio prevedendo che i secondi contenitori siano disposti su un nastro trasportatore che, raggiunta l’estremità di avanzamento, ruota progressivamente lungo una traiettoria circolare portandosi in una posizione ribaltata di 180 gradi rispetto alla posizione di riempimento di modo che il prodotto alimentare in esso contenuto cada su un sottostante ulteriore nastro di trasporto, o mezzi di trasporto equivalenti come ad esempio una catena a maglie strette, che effettua il trasporto verso le ulteriori fasi di lavorazione come ad esempio verso la fase di surgelazione, la fase di confezionamento, la fase di sterilizzazione. Ad esempio (Fig. 1) la fase di ribaltamento del prodotto alimentare dal secondo contenitore (18) sul nastro di trasporto potrà avvenire in corrispondenza della zona di giunzione tra la stazione di preparazione (3) e la stazione di abbattimento della temperatura (4), se presente, oppure in corrispondenza della zona di giunzione tra la stazione di preparazione (3) e la stazione di confezionamento (5).
La fase (F) di surgelazione potrà essere presente oppure potrà essere del tutto assente. In questo secondo caso, il prodotto avanzerà direttamente verso la fase (G) di confezionamento e verso la fase (H) di sterilizzazione, ottenendo un prodotto fresco e pronto all’uso il quale avrà una scadenza più ravvicinata rispetto al prodotto surgelato ma che manterrà meglio le caratteristiche organolettiche del prodotto stesso. La fase (F) di surgelazione avviene preferibilmente entro una stazione di abbattimento della temperatura (4) entro la quale la temperatura del prodotto viene abbattuta per farla scendere fino ad una temperatura che può essere ad esempio tra 20 °C e -40 °C. Ad esempio la stazione di abbattimento della temperatura (4) può essere realizzata in forma di un tunnel di surgelazione.
La fase (G) di confezionamento prevede la applicazione di una pellicola di chiusura sul secondo contenitore (18) che chiude l’imboccatura di introduzione dell’impasto e degli ingredienti di guarnitura e farcitura. Ad esempio si potrà prevedere il ricorso ad una macchina del tipo noto come “floupak†per la applicazione di pellicole termosaldate sui bordi della imboccatura di introduzione e che opera sotto vuoto e/o in atmosfera controllata.
La fase (H) di sterilizzazione potrà avvenire ad esempio entro la stazione di disinfezione (6) ad esempio realizzata in forma di forno combinato a microonde e ad infrarosso per la sterilizzazione delle cariche batteriche, senza modificare le qualità organolettiche. Alternativamente si potrà prevedere anche il ricorso ad un forno a gas. In generale si potrà prevedere anche il raggiungimento di temperature oltre i 50 °C per creare un prodotto finito semicroccante. L’impianto potrà quindi comprendere una stazione di disinfezione (6) realizzata in forma di forno di sterilizzazione selezionato dal gruppo consistente di forno a microonde, forno ad infrarossi, forno combinato a microonde e infrarossi, forno a gas, forno elettrico.
Il prodotto, sigillato con apposita membrana di protezione e chiusura in cellofan o materiali similari, viene introdotto nel forno che à ̈ un forno costituito da una catena di trasporto che lo rende continuo e che abbatte le cariche batteriche eventualmente presenti, fornendo conservabilità e durata al prodotto senza aggiunta di conservanti.
Il prodotto a base di una o più farine secondo la presente invenzione (Fig. 14, Fig. 15) si ottiene con una forma che à ̈ essenzialmente data dalla forma della conca (52) ricavata sul secondo contenitore (18). Ad esempio in caso di conca (52) essenzialmente semi sferica si otterrà un prodotto a base di una o più farine (79) essenzialmente semi sferico composto dall’impasto (80) all’interno del quale à ̈ inglobata la farcitura (81). In generale, dunque, la presente invenzione riguarda anche un prodotto a base di una o più farine composto da un impasto (80) e che comprende internamente all’impasto (80) una farcitura (81) realizzata con ingredienti di farcitura diversi rispetto agli ingredienti di preparazione dell’impasto (80). In tal modo, vantaggiosamente, gli ingredienti di farcitura sono custoditi entro il prodotto stesso, facilitandone la conservazione ed evitando che essi possano fuoriuscire e disperdersi rispetto al prodotto stesso nelle fasi di riscaldamento del prodotto da parte dell’utente prima del consumo del prodotto stesso.
In definitiva la presente invenzione riguarda un metodo per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine in cui tale metodo comprende almeno:
- una fase (B) che à ̈ una fase di preparazione (Fig. 1 , Fig. 11) di ingredienti del prodotto a base di una o più farine;
- una fase (C) che à ̈ una fase (Fig. 4, Fig. 5) di introduzione, miscelazione e cottura degli ingredienti entro un primo contenitore (17) ottenendo un impasto cotto entro tale primo contenitore (17);
- una fase (D) che à ̈ una fase (Fig. 6, Fig. 7, Fig. 12) di distribuzione dell’impasto dal primo contenitore (17) ad almeno un secondo contenitore (18), preferibilmente ad una serie di tali secondi contenitori (18);
in cui tale metodo comprende ulteriormente almeno una fase (E) che à ̈ una fase di farcitura o guarnitura distribuente uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura entro il secondo contenitore (18) ottenendo il prodotto a base di una o più farine che à ̈ un prodotto a base di una o più farine farcito o guarnito con uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura. La fase (E) può comprendere:
- almeno una fase di adduzione di uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura entro il secondo contenitore (18) prima della adduzione entro il secondo contenitore (18) dell’impasto dal primo contenitore (17);
- almeno una fase di adduzione di uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura entro il secondo contenitore (18) dopo la fine della adduzione entro il secondo contenitore (18) dell’impasto dal primo contenitore (17);
- almeno una fase di adduzione di uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura entro il secondo contenitore (18) che à ̈ una fase seguente rispetto ad una prima fase di aggiunta di impasto dal primo contenitore (17) entro il secondo contenitore (18), tale fase di adduzione di uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura entro il secondo contenitore (18) essendo seguita da una fase di seconda ulteriore adduzione di impasto dal primo contenitore (17) entro il secondo contenitore (18), ottenendo la copertura finale del prodotto con inglobamento della farcitura entro l'impasto stesso;
- almeno una fase di adduzione di uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura entro il secondo contenitore (18) che à ̈ una fase seguente rispetto ad una unica fase di aggiunta di impasto dal primo contenitore (17) entro il secondo contenitore (18), tale fase di adduzione di uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura entro il secondo contenitore (18) essendo una fase di iniezione di detti uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura entro il volume dell’impasto precedentemente introdotto entro il secondo contenitore (18), di modo che la farcitura viene praticamente iniettata direttamente entro il volume di impasto già introdotto entro il secondo contenitore.
Il metodo potrà comprendere (Fig. 1 , Fig. 2) una fase di rotazione di un telaio (16) rotante supportante almeno una coppia di primi contenitori (17) tra almeno due posizioni delle quali una prima posizione di caricamento (44) nella quale si trova uno dei primi contenitori (17) di tale coppia di primi contenitori (17) ed una seconda posizione di estrazione (45) nella quale si trova l’altro di tali primi contenitori (17) della coppia di primi contenitori (17). La fase (B) di preparazione degli ingredienti e di introduzione degli stessi e la fase (C) di introduzione, miscelazione e cottura degli ingredienti entro il primo contenitore (17) che si trova nella prima posizione di caricamento (44) avviene almeno parzialmente contemporaneamente rispetto alla fase (D) di distribuzione dell’impasto e rispetto alla fase (E) di farcitura o guarnitura entro il primo contenitore (17) che si trova nella seconda posizione di estrazione (45). La fase di rotazione avviene a seguito della terminazione della fase (D) di distribuzione dell’impasto dal primo contenitore (17) con quasi totale esaurimento dell’impasto contenuto entro il primo contenitore (17).
Ulteriormente il metodo potrà comprendere una fase di rotazione del telaio (16) rotante che supporta almeno tre primi contenitori (17) tra almeno tre posizioni delle quali:
- la prima posizione di caricamento (44) nella quale si trova uno di tali primi contenitori (17) dei tre primi contenitori (17), analogamente a quanto precedentemente descritto con riferimento alla soluzione con due posizioni di rotazione;
- la seconda posizione di estrazione (45) nella quale si trova un altro di tali primi contenitori (17) dei tre primi contenitori (17) rispetto al primo contenitore che si trova nella prima posizione di caricamento (44), analogamente a quanto precedentemente descritto con riferimento alla soluzione con due posizioni di rotazione;
- una terza posizione di lavaggio (46) nella quale si trova un altro di tali primi contenitori (17) dei tre primi contenitori (17) rispetto al primo contenitore che si trova nella prima posizione di caricamento (44) e rispetto al primo contenitore che si trova nella seconda posizione di estrazione (45).
La terza posizione di lavaggio (46) à ̈ una posizione in cui avviene una fase di lavaggio del primo contenitore (17) che si trova in tale terza posizione di lavaggio (46), la fase di lavaggio awenendo almeno parzialmente contemporaneamente rispetto alla fase (D) di distribuzione dell’impasto e rispetto alla fase (E) di farcitura o guarnitura dal primo contenitore (17) che si trova nella seconda posizione di estrazione (45).
La fase (C) di introduzione, miscelazione e cottura degli ingredienti comprende almeno una fase in cui mezzi di miscelazione (32) operano una miscelazione degli ingredienti ad una prima velocità V1 di miscelazione ed almeno una fase in cui mezzi di miscelazione (32) operano una miscelazione degli ingredienti ad una seconda velocità V2 di miscelazione, come precedentemente spiegato.
Preferibilmente la fase (C) di introduzione, miscelazione e cottura degli ingredienti comprende almeno le seguenti fasi:
(C1) aggiunta entro il primo contenitore (17) di una determinata quantità di acqua con eventuale aggiunta di olio, preferibilmente olio di oliva, attraverso mezzi di dosaggio;
(C2) attivazione di primi mezzi di riscaldamento (30) del primo contenitore (17); (C3) riscaldamento dell’acqua per mezzo dei primi mezzi di riscaldamento (30) del primo contenitore (17) fino ad una temperatura di cottura, tale temperatura di cottura essendo preferibilmente compresa tra 70 °C e 100 °C in funzione di una ricetta di preparazione dell’impasto;
(C4) discesa entro il primo contenitore (17) di mezzi di miscelazione (32) ed attivazione dei mezzi di miscelazione (32) ad una prima velocità V1 di miscelazione;
(C5) aggiunta di determinate quantità di sale e aggiunta graduale di determinate quantità di una o più farine con eventuale aggiunta di olio, preferibilmente olio di oliva, entro il primo contenitore (17) fino a raggiungimento di una determinata quantità complessiva;
(C6) attesa di un primo tempo di cottura in funzione della ricetta di preparazione dell’impasto con contestuale miscelazione ad opera dei mezzi di miscelazione (32) alla prima velocità V1 di miscelazione e con contestuale riscaldamento ad opera dei primi mezzi di riscaldamento (30) del primo contenitore (17);
(C7) variazione della velocità dei mezzi di miscelazione (32) dalla prima velocità V1 di miscelazione ad una seconda velocità V2 di miscelazione;
(C8) attesa di un secondo tempo di cottura in funzione della ricetta di preparazione dell’impasto con contestuale miscelazione ad opera dei mezzi di miscelazione (32) alla seconda velocità V2 di miscelazione e con contestuale riscaldamento ad opera dei primi mezzi di riscaldamento (30) del primo contenitore (17).
Il metodo potrà ulteriormente comprendere una o più tra le seguenti fasi:
Fase di ribaltamento del prodotto alimentare dall’almeno un secondo contenitore (18) su un nastro di trasporto atto al trasporto del prodotto alimentare verso corrispondenti stazioni in cui avvengono ulteriori fasi di lavorazione del prodotto alimentare;
(F) Fase di surgelazione del prodotto a base di una o più farine farcito o guarnito con uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura, tale fase di surgelazione prevedendo una fase di abbattimento della temperatura (4) del prodotto fino ad una temperatura preferibilmente compresa tra 20 °C e -40 °C;
(G) Fase di confezionamento del prodotto a base di una o più farine farcito o guarnito con uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura, tale fase di confezionamento prevedendo l’applicazione di una pellicola di chiusura sul secondo contenitore (18) che chiude l’imboccatura di introduzione dell’impasto e degli ingredienti di guarnitura e farcitura o su un involucro alternativo di contenimento del prodotto; (H) Fase di sterilizzazione comprendente almeno una fase di sterilizzazione selezionata tra fase di sterilizzazione ad opera di microonde, fase di sterilizzazione ad opera di infrarossi, fase di sterilizzazione combinata ad opera di microonde e infrarossi, fase di sterilizzazione per mezzo di riscaldamento in forno a gas o elettrico.
Nel metodo inventivo, preferibilmente, almeno una di tali una o più farine à ̈ farina di mais, il prodotto a base di una o più farine essendo una polenta.
La presente invenzione riguarda anche (Fig. 1 , Fig. 2) un impianto (1) per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine, tale impianto (1) comprendente un primo contenitore (17) supportato da un telaio (16), tale primo contenitore (17) essendo atto a ricevere entro di esso gli ingredienti del prodotto a base di una o più farine. L’impianto (1) à ̈ dotato (Fig. 4) di primi mezzi di riscaldamento (30) atti a riscaldare il primo contenitore (17) ed atti a realizzare la cottura degli ingredienti con ottenimento di un impasto cotto entro il primo contenitore (17). L’impianto (1) à ̈ dotato (Fig. 4, Fig. 5) di mezzi di miscelazione (32) dell’impasto e l’impianto comprende:
- almeno una prima stazione di distribuzione (11) atta alla distribuzione dell’impasto verso una serie di secondi contenitori (18) atti alla formazione del prodotto a base di una o più farine;
- almeno una stazione di adduzione (12) atta alla adduzione di uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura entro il secondo contenitore (18) ottenendo tale prodotto a base di una o più farine che à ̈ un prodotto a base di una o più farine farcito o guarnito con uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura.
L’impianto (1) per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine opera preferibilmente secondo un metodo per la preparazione in continuo di un prodotto a base di una o più farine come precedentemente descritto.
Il telaio (16) à ̈ preferibilmente un telaio supportante almeno una coppia di primi contenitori (17), tale telaio (16) essendo rotante tra almeno due posizioni delle quali una prima posizione di caricamento (44) nella quale si trova uno di tali primi contenitori (17) della coppia di primi contenitori (17) ed una seconda posizione di estrazione (45) nella quale si trova l’altro di tali primi contenitori (17) della coppia di primi contenitori (17). La prima posizione di caricamento (44) à ̈ atta alla introduzione, miscelazione e cottura degli ingredienti entro il primo contenitore (17) che si trova nella prima posizione di caricamento (44). La seconda posizione di estrazione (45) à ̈ atta alla distribuzione dell’impasto dal primo contenitore che si trova nella seconda posizione verso il secondo contenitore (18).
Ancor più preferibilmente il telaio (16) à ̈ un telaio supportante almeno tre di tali primi contenitori (17), il telaio (16) essendo rotante tra almeno tre posizioni delle quali
- la prima posizione di caricamento (44) nella quale si trova uno di tali primi contenitori (17) dei tre primi contenitori (17), analogamente a quanto descritto con riferimento alla soluzione di telaio con almeno due posizioni di rotazione; - la seconda posizione di estrazione (45) nella quale si trova un altro di tali primi contenitori (17) dei tre primi contenitori (17) rispetto al primo contenitore che si trova nella prima posizione di caricamento (44), analogamente a quanto descritto con riferimento alla soluzione di telaio con almeno due posizioni di rotazione; - una terza posizione di lavaggio (46) nella quale si trova un altro di tali primi contenitori (17) dei tre primi contenitori (17) rispetto al primo contenitore che si trova nella prima posizione di caricamento (44) e rispetto al primo contenitore che si trova nella seconda posizione di estrazione (45).
La terza posizione di lavaggio (46) à ̈ una posizione in cui il primo contenitore viene lavato per mezzo di mezzi di lavaggio dell’impianto (1), come precedentemente spiegato.
L’impianto (1) comprende una stazione di distribuzione (11) la quale preferibilmente comprende mezzi di estrazione (47) dell’impasto dal primo contenitore (17), tali mezzi di estrazione (47) dell’impasto essendo mezzi di applicazione di una pressione di estrusione dell’impasto realizzati in forma di un piatto (41) che scende sull’impasto entro il primo contenitore (17).
L’impianto, al fine di operare secondo modalità di produzione in continuo o in semicontinuo, comprende una serie di secondi contenitori (18), in cui i secondi contenitori (18) sono mobili tra una o più prime stazioni di distribuzione (11), una o più stazioni di adduzione (12) lungo almeno una guida (21) dotata di mezzi di avanzamento della serie dei secondi contenitori (18).
La presente invenzione riguarda anche un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine composto da un impasto (80) ed ottenuto per mezzo di un metodo per la preparazione in continuo di un prodotto a base di una o più farine come precedentemente descritto.
Il prodotto à ̈ preferibilmente una polenta costituita dall’impasto (80) ed internamente farcita con una farcitura (81) composta da uno o più di detti ingredienti di farcitura.
La descrizione della presente invenzione à ̈ stata fatta con riferimento alle figure allegate in una forma di realizzazione preferita della stessa, ma à ̈ evidente che molte possibili alterazioni, modifiche e varianti saranno immediatamente chiare agli esperti del settore alla luce della precedente descrizione. Così, va sottolineato che l'invenzione non à ̈ limitata dalla descrizione precedente, ma include tutte quelle alterazioni, modifiche e varianti in conformità con le annesse rivendicazioni.
Nomenclatura utilizzata
Con riferimento ai numeri identificativi riportati nelle figure allegate, si à ̈ usata la seguente nomenclatura:
1. Impianto
2. Stazione di miscelazione e cottura
3. Stazione di preparazione
4. Stazione di abbattimento della temperatura
5. Stazione di confezionamento
6. Stazione di disinfezione
7. Stazione di deposito
8. Primo serbatoio
9. Secondo serbatoio
10. Stazione di deposito
11. Stazione di distribuzione
12. Prima stazione di adduzione
13. Seconda stazione di adduzione
14. Stazione di pressatura
15. Primi mezzi di avanzamento
16. Telaio
17. Primo contenitore o contenitore di cottura
18. Secondo contenitore o contenitore di confezionamento
19. Stazione di prelievo
20. Base
21. Guida
22. Primo condotto
23. Secondo condotto
24. Primo dosatore
25. Secondo dosatore
26. Terzo dosatore
27. Camera
28. Mezzi di trasporto
29. Unità di controllo
30. Primi mezzi di riscaldamento
31. Coperchio
32. Mezzi di miscelazione
33. Pala
34. Raschiatore
35. Asta
36. Motore
37. Braccio
38. Prima porzione
39. Seconda porzione
40. Cerniera
41 . Piatto premente
42. Attacco
43. Guide
44. Prima posizione o posizione di caricamento 45. Seconda posizione o posizione di estrazione 46. Terza posizione o posizione di lavaggio 47. Mezzi di estrazione
48. Supporto
49. Corpo
50. Protrusione
51. Asola
52. Conca
53. Fessura
54. Apertura
55. Mezzo di bloccaggio
56. Sonda
57. Feritoia
58. Rientranza
59. Prima cisterna
60. Seconda cisterna
61 . Terza cisterna
62. Tubazione
63. Canali di controllo
64. Terzo serbatoio
65. Pompa
66. Valvola
67. Perno
68. Stazione di dosaggio
69. Cilindro dosatore
70. Cilindro motore
71. Valvola rotante
72. Azionamento della valvola rotante 73. Mezzi di regolazione
74. Mezzi di accoppiamento
75. Tubazione
76. vite senza fine
77. Bocca di adduzione
78. Ugello
79. Prodotto a base di una o più farine 80. Impasto
81. Farcitura
82. Controstampo

Claims (35)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine in cui detto metodo comprende almeno: - una fase (B) che à ̈ una fase di preparazione di ingredienti di detto prodotto a base di una o più farine; - una fase (C) che à ̈ una fase di introduzione, miscelazione e cottura di detti ingredienti entro un primo contenitore (17) ottenendo un impasto cotto entro detto primo contenitore (17); - una fase (D) che à ̈ una fase di distribuzione di detto impasto da detto primo contenitore (17) ad almeno un secondo contenitore (18), preferibilmente ad una serie di detti secondi contenitori (18); caratterizzato dal fatto che comprende ulteriormente almeno una fase (E) che à ̈ una fase di farcitura o guarnitura distribuente uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura entro detto secondo contenitore (18) ottenendo detto prodotto a base di una o più farine che à ̈ un prodotto a base di una o più farine farcito o guarnito con uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura.
  2. 2. Metodo per la preparazione in continuo di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che detta fase (E) comprende almeno una fase di adduzione di uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura entro detto secondo contenitore (18) prima della adduzione entro detto secondo contenitore (18) di detto impasto da detto primo contenitore (17).
  3. 3. Metodo per la preparazione in continuo di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 2 caratterizzato dal fatto che detta fase (E) comprende almeno una fase di adduzione di uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura entro detto secondo contenitore (18) dopo la fine della adduzione entro detto secondo contenitore (18) di detto impasto da detto primo contenitore (17).
  4. 4. Metodo per la preparazione in continuo di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 3 caratterizzato dal fatto che detta fase (E) comprende almeno una fase di adduzione di uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura entro detto secondo contenitore (18) che à ̈ una fase seguente rispetto ad una prima fase di aggiunta di detto impasto da detto primo contenitore (17) entro detto secondo contenitore (18), detta fase di adduzione di uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura entro detto secondo contenitore (18) essendo seguita da una fase di seconda ulteriore adduzione di detto impasto da detto primo contenitore (17) entro detto secondo contenitore (18).
  5. 5. Metodo per la preparazione in continuo di un prodotto alimentare consistente di una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 4 caratterizzato dal fatto che detta fase (E) comprende almeno una fase di adduzione di uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura entro detto secondo contenitore (18) che à ̈ una fase seguente rispetto ad una unica fase di aggiunta di detto impasto da detto primo contenitore (17) entro detto secondo contenitore (18), detta fase di adduzione di uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura entro detto secondo contenitore (18) essendo una fase di iniezione di detti uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura entro il volume di detto impasto precedentemente introdotto entro detto secondo contenitore (18).
  6. 6. Metodo per la preparazione in continuo di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 5 caratterizzato dal fatto che detta fase (D) che à ̈ una fase di distribuzione di detto impasto da detto primo contenitore (17) ad almeno un secondo contenitore (18), preferibilmente ad una serie di detti secondi contenitori (18), à ̈ suddivisa in una fase (D’) di distribuzione di detto impasto da detto primo contenitore (17) ad almeno un secondo contenitore (18) e in una fase (D†) di raffreddamento e stampaggio di detto impasto entro detto almeno un secondo contenitore (18), detta fase (D†) di raffreddamento e stampaggio avvenendo per mezzo di un controstampo raffreddante inserentesi entro il volume definito da detto secondo contenitore (18) entro il quale si trova detto impasto.
  7. 7. Metodo per la preparazione in continuo di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 6 caratterizzato dal fatto che comprende una fase di rotazione di un telaio (16) rotante supportante almeno una coppia di detti primi contenitori (17) tra almeno due posizioni delle quali una prima posizione di caricamento (44) nella quale si trova uno di detti primi contenitori (17) di detta coppia di primi contenitori (17) ed una seconda posizione di estrazione (45) nella quale si trova l’altro di detti primi contenitori (17) di detta coppia di primi contenitori (17), in cui la fase (B) di preparazione degli ingredienti e di introduzione degli stessi e la fase (C) di introduzione, miscelazione e cottura degli ingredienti entro il primo contenitore (17) che si trova in detta prima posizione di caricamento (44) avviene almeno parzialmente contemporaneamente rispetto alla fase (D) di distribuzione di detto impasto e rispetto alla fase (E) di farcitura o guarnitura entro il primo contenitore (17) che si trova in detta seconda posizione di estrazione (45), detta fase di rotazione avvenendo a seguito della terminazione di detta fase (D) di distribuzione di detto impasto da detto primo contenitore (17) con quasi totale esaurimento dell’impasto contenuto entro detto primo contenitore (17).
  8. 8. Metodo per la preparazione in continuo di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo la rivendicazione 7 caratterizzato dal fatto che comprende una fase di rotazione di un telaio (16) rotante supportante almeno tre di detti primi contenitori (17) tra almeno tre posizioni delle quali: - detta prima posizione di caricamento (44) nella quale si trova uno di detti primi contenitori (17) di detti tre primi contenitori (17); - detta seconda posizione di estrazione (45) nella quale si trova un altro di detti primi contenitori (17) di detti tre primi contenitori (17) rispetto al primo contenitore che si trova in detta prima posizione di caricamento (44); - una terza posizione di lavaggio (46) nella quale si trova un altro di detti primi contenitori (17) di detti tre primi contenitori (17) rispetto al primo contenitore che si trova in detta prima posizione di caricamento (44) e rispetto al primo contenitore che si trova in detta seconda posizione di estrazione (45), detta terza posizione di lavaggio (46) essendo una posizione in cui avviene una fase di lavaggio di detto primo contenitore (17) che si trova in detta terza posizione di lavaggio (46), detta fase di lavaggio avvenendo almeno parzialmente contemporaneamente rispetto alla fase (D) di distribuzione di detto impasto e rispetto alla fase (E) di farcitura o guarnitura dal primo contenitore (17) che si trova in detta seconda posizione di estrazione (45).
  9. 9. Metodo per la preparazione in continuo di un prodotto alimentare consistente di una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 8 caratterizzato dal fatto che detta fase (C) di introduzione, miscelazione e cottura degli ingredienti comprende almeno una fase in cui mezzi di miscelazione (32) operano una miscelazione di detti ingredienti ad una prima velocità V1 di miscelazione ed almeno una fase in cui mezzi di miscelazione (32) operano una miscelazione di detti in ingredienti ad una seconda velocità V2 di miscelazione.
  10. 10. Metodo per la preparazione in continuo di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo la rivendicazione 9 caratterizzato dal fatto che detta fase (C) di introduzione, miscelazione e cottura degli ingredienti comprende almeno le seguenti fasi: (C1) aggiunta di una determinata quantità di acqua con eventuale aggiunta di olio, preferibilmente olio di oliva, entro il primo contenitore (17) attraverso mezzi di dosaggio; (C2) attivazione di primi mezzi di riscaldamento (30) del primo contenitore (17); (C3) riscaldamento dell’acqua per mezzo dei primi mezzi di riscaldamento (30) del primo contenitore (17) fino ad una temperatura di cottura, detta temperatura di cottura essendo preferibilmente compresa tra 70 °C e 100 °C in funzione di una ricetta di preparazione dell’impasto; (C4) discesa entro detto primo contenitore (17) di mezzi di miscelazione (32) ed attivazione dei mezzi di miscelazione (32) ad una prima velocità V1 di miscelazione; (C5) aggiunta di determinate quantità di sale e aggiunta graduale di determinate quantità di una o più farine con eventuale aggiunta di olio, preferibilmente olio di oliva, entro il primo contenitore (17) fino a raggiungimento di una determinata quantità complessiva; (C6) attesa di un primo tempo di cottura in funzione della ricetta di preparazione dell’impasto con contestuale miscelazione ad opera dei mezzi di miscelazione (32) alla prima velocità V1 di miscelazione e con contestuale riscaldamento ad opera dei primi mezzi di riscaldamento (30) del primo contenitore (17); (C7) variazione della velocità dei mezzi di miscelazione (32) dalla prima velocità V1 di miscelazione ad una seconda velocità V2 di miscelazione; (C8) attesa di un secondo tempo di cottura in funzione della ricetta di preparazione dell’impasto con contestuale miscelazione ad opera dei mezzi di miscelazione (32) alla seconda velocità V2 di miscelazione e con contestuale riscaldamento ad opera dei primi mezzi di riscaldamento (30) del primo contenitore (17).
  11. 11. Metodo per la preparazione in continuo di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo la rivendicazione 10 caratterizzato dal fatto che detta prima velocità V1 di miscelazione à ̈ compresa tra un valore minimo di 5 giri/minuto ed un valore massimo di 1000 giri/minuto, preferibilmente detta prima velocità V1 di miscelazione essendo compresa tra un valore minimo di 10 giri/minuto ed un valore massimo di 750 giri/minuto.
  12. 12. Metodo per la preparazione in continuo di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 10 a 11 caratterizzato dal fatto che detta seconda velocità V2 di miscelazione à ̈ compresa tra un valore minimo di 100 giri/minuto ed un valore massimo di 1600 giri/minuto, preferibilmente detta seconda velocità V2 di miscelazione essendo compresa tra un valore minimo di 200 giri/minuto ed un valore massimo di 1400 giri/minuto.
  13. 13. Metodo per la preparazione in continuo di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 10 a 12 caratterizzato dal fatto che detto primo tempo T1 à ̈ compreso tra 5 minuti e 80 minuti, preferibilmente detto primo tempo T1 essendo compreso tra 10 minuti e 50 minuti.
  14. 14. Metodo per la preparazione in continuo di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 10 a 13 caratterizzato dal fatto che detto secondo tempo T2 à ̈ compreso tra 1 minuto e 40 minuti, preferibilmente detto secondo tempo T2 essendo compreso tra 2 minuti e 20 minuti.
  15. 15. Metodo per la preparazione in continuo di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 14 caratterizzato dal fatto che detto metodo comprende ulteriormente una o più tra le seguenti fasi: - Fase di ribaltamento del prodotto alimentare da detto almeno un secondo contenitore (18) su un nastro di trasporto atto al trasporto di detto prodotto alimentare verso corrispondenti stazioni in cui avvengono ulteriori fasi di lavorazione di detto prodotto alimentare; (F) Fase di surgelazione di detto prodotto a base di una o più farine farcito o guarnito con uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura, detta fase di surgelazione prevedendo una fase di abbattimento della temperatura (4) di detto prodotto fino ad una temperatura preferibilmente compresa tra 20 °C e -40 °C; (G) Fase di confezionamento di detto prodotto a base di una o più farine farcito o guarnito con uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura, detta fase di confezionamento prevedendo l’applicazione di una pellicola di chiusura sul secondo contenitore (18) che chiude l’imboccatura di introduzione dell’impasto e degli ingredienti di guarnitura e farcitura o su un involucro alternativo di contenimento di detto prodotto; (H) Fase di sterilizzazione comprendente almeno una fase di sterilizzazione selezionata tra fase di sterilizzazione ad opera di microonde, fase di sterilizzazione ad opera di infrarossi, fase di sterilizzazione combinata ad opera di microonde e infrarossi, fase di sterilizzazione per mezzo di riscaldamento in forno a gas o elettrico.
  16. 16. Metodo per la preparazione in continuo di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 15 caratterizzato dal fatto che almeno una di dette una o più farine à ̈ farina di mais.
  17. 17. Impianto (1) per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine, detto impianto (1) comprendente un primo contenitore (17) supportato da un telaio (16), detto primo contenitore (17) essendo atto a ricevere entro di esso gli ingredienti di detto prodotto a base di una o più farine, detto impianto (1) essendo dotato di primi mezzi di riscaldamento (30) atti a riscaldare detto primo contenitore (17) ed atti a realizzare la cottura di detti ingredienti con ottenimento di un impasto cotto entro detto primo contenitore (17), detto impianto (1) essendo dotato di mezzi di miscelazione (32) di detto impasto caratterizzato dal fatto che detto impianto comprende: - almeno una prima stazione di distribuzione (11) atta alla distribuzione di detto impasto verso una serie di secondi contenitori (18) atti alla formazione di detto prodotto a base di una o più farine; - almeno una stazione di adduzione (12) atta alla adduzione di uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura entro detto secondo contenitore (18) ottenendo detto prodotto a base di una o più farine che à ̈ un prodotto a base di una o più farine farcito o guarnito con uno o più ingredienti di farcitura o guarnitura.
  18. 18. Impianto (1) per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo la rivendicazione 17 caratterizzato dal fatto che opera secondo un metodo per la preparazione in continuo di un prodotto a base di una o più farine in conformità con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 16.
  19. 19. Impianto (1) per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 18 caratterizzato dal fatto che detto telaio (16) à ̈ un telaio supportante almeno una coppia di detti primi contenitori (17), detto telaio (16) essendo rotante tra almeno due posizioni delle quali una prima posizione di caricamento (44) nella quale si trova uno di detti primi contenitori (17) di detta coppia di primi contenitori (17) ed una seconda posizione di estrazione (45) nella quale si trova l’altro di detti primi contenitori (17) di detta coppia di primi contenitori (17), detta prima posizione di caricamento (44) essendo atta alla introduzione, miscelazione e cottura degli ingredienti entro il primo contenitore (17) che si trova in detta prima posizione di caricamento (44), detta seconda posizione di estrazione (45) essendo atta alla distribuzione di detto impasto dal primo contenitore che si trova in detta seconda posizione verso detto secondo contenitore (18).
  20. 20. Impianto (1) per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 19 caratterizzato dal fatto che detto telaio (16) à ̈ un telaio supportante almeno tre di detti primi contenitori (17), detto telaio (16) essendo rotante tra almeno tre posizioni delle quali - detta prima posizione di caricamento (44) nella quale si trova uno di detti primi contenitori (17) di detti tre primi contenitori (17); - detta seconda posizione di estrazione (45) nella quale si trova un altro di detti primi contenitori (17) di detti tre primi contenitori (17) rispetto al primo contenitore che si trova in detta prima posizione di caricamento (44); - una terza posizione di lavaggio (46) nella quale si trova un altro di detti primi contenitori (17) di detti tre primi contenitori (17) rispetto al primo contenitore che si trova in detta prima posizione di caricamento (44) e rispetto al primo contenitore che si trova in detta seconda posizione di estrazione (45), detta terza posizione di lavaggio (46) essendo una posizione in cui detto primo contenitore viene lavato per mezzo di mezzi di lavaggio di detto impianto (1).
  21. 21. Impianto (1) per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 20 caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di riscaldamento (30) sono resistenze elettriche applicate circonferenzialmente esternamente sulle pareti di detto primo contenitore (17), esternamente essendo riferito rispetto al volume definito da detto primo contenitore (17) e atto a contenere gli ingredienti atti alla produzione di detto impasto.
  22. 22. Impianto (1) per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 21 caratterizzato dal fatto che detti mezzi di miscelazione (32) di detto impasto sono dotati di mezzi di movimentazione verticali atti a portare detti mezzi di miscelazione (32) tra una posizione di inserimento in cui detti mezzi di miscelazione (32) sono inseriti entro detto primo contenitore (17) ed una posizione ritratta in cui detti mezzi di miscelazione (32) sono estratti esternamente rispetto al volume interno definito da detto primo contenitore (17).
  23. 23. Impianto (1) per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 22 caratterizzato dal fatto che detti mezzi di miscelazione (32) di detto impasto comprendono almeno una pala (33) atta ad essere messa in rotazione entro detto primo contenitore (17) e comprendono ulteriormente almeno un raschiatore (34) il quale à ̈ atto a raschiare la superficie laterale interna di detto primo contenitore (17), detta pala (33) si sviluppa secondo una direzione radiale a partire da un’asta (35) di supporto e di trasmissione del moto di rotazione, detta piastra estendentesi approssimativamente per una porzione in larghezza che corrisponde al raggio di detto primo contenitore (17).
  24. 24. Impianto (1) per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo la rivendicazione 23 caratterizzato dal fatto che detta pala (33) à ̈ disposta su detta asta (35) secondo una direzione radiale che à ̈ una direzione radiale opposta rispetto alla direzione radiale lungo la quale à ̈ disposto detto raschiatore (34).
  25. 25. Impianto (1) per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 23 a 24 caratterizzato dal fatto che detta pala (33) à ̈ conformata in forma di piastra dotata di feritoie (57) passanti o rientranze (58) in corrispondenza del lato della piastra che si trova in prossimità della parete del primo contenitore (17).
  26. 26. Impianto (1) per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 25 caratterizzato dal fatto che detta stazione di distribuzione (11) comprende mezzi di estrazione (47) dell’impasto da detto primo contenitore (17), detti mezzi di estrazione (47) dell’impasto essendo mezzi di applicazione di una pressione di estrusione dell’impasto realizzati in forma di un piatto (41) che scende sull’impasto entro detto primo contenitore (17).
  27. 27. Impianto (1) per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 26 caratterizzato dal fatto che detta stazione di distribuzione (11) comprende almeno un primo dosatore (24, 26) di tipo pneumatico costituito da un cilindro motore (70) accoppiato ad un cilindro dosatore (69), la distribuzione dell’impasto verso detto secondo contenitore (18) avvenendo attraverso una valvola rotante (71).
  28. 28. Impianto (1) per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 27 caratterizzato dal fatto che detta stazione di distribuzione (11) comprende almeno un secondo dosatore (25) atto alla dosatura di detti ingredienti di farcitura o guarnitura, detto secondo dosatore (25) essendo realizzato in forma di una tubazione (75) entro la quale ruota una vite senza fine (76) atta a realizzare l’avanzamento di detti ingredienti di farcitura e/o guarnitura che vengono introdotti entro detta tubazione per mezzo di una bocca di adduzione (77) e che fuoriescono attraverso un ugello (78).
  29. 29. Impianto (1) per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 28 caratterizzato dal fatto che comprende una serie di detti secondi contenitori (18), detti secondi contenitori (18) essendo mobili tra una o più di dette prime stazioni di distribuzione (11), una o più di dette stazioni di adduzione (12) lungo almeno una guida (21) dotata di mezzi di avanzamento di detta serie di detti secondi contenitori (18).
  30. 30. Impianto (1) per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo la rivendicazione 29 caratterizzato dal fatto che detto secondo contenitore (18) à ̈ conformato con una conca (52) adatta a ricevere al suo interno detto impasto, detto secondo contenitore comprendente un corpo (49) piano in corrispondenza di una porzione centrale del quale à ̈ ricavata detta conca (52) di deposito del prodotto, da detto corpo (49) dipartentesi, in direzioni radialmente opposte rispetto al centro di detta conca (52), due protrusioni (50) su ciascuna delle quali à ̈ ricavata un’asola (51) per il fissaggio di detto secondo contenitore (18) su un supporto (48) adatto a costituire una interfaccia di fissaggio su detta guida (21).
  31. 31. Impianto (1) per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 30 caratterizzato dal fatto che detto secondo contenitore (18) à ̈ conformato essenzialmente a semi sfera, preferibilmente detto secondo contenitore (18) essendo conformato a semi sfera con rivestimento interno alimentare di tipo antiaderente, ancor più preferibilmente detto secondo contenitore (18) essendo conformato a semi sfera realizzata in politetrafluoroetilene o silicone per uso alimentare.
  32. 32. Impianto (1) per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 31 caratterizzato dal fatto che comprende una stazione di abbattimento della temperatura (4) atta ad abbattere la temperatura di detto prodotto a base di una o più farine.
  33. 33. Impianto (1) per la preparazione continua o semi-continua di un prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 17 a 32 caratterizzato dal fatto che comprende una stazione di disinfezione (6) realizzata in forma di forno di sterilizzazione selezionato dal gruppo consistente in forno a microonde, forno ad infrarossi, forno combinato a microonde e infrarossi, forno a gas, forno elettrico.
  34. 34. Prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine composto da un impasto (80) caratterizzato dal fatto che comprende internamente a detto impasto (80) una farcitura (81) realizzata con ingredienti di farcitura diversi rispetto agli ingredienti di preparazione di detto impasto (80).
  35. 35. Prodotto alimentare consistente in una polenta a base di una o più farine composto da un impasto (80) secondo la rivendicazione 34 caratterizzato dal fatto che à ̈ ottenuto per mezzo di un metodo per la preparazione in continuo di un prodotto a base di una o più farine secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 15.
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