ITUD20120204A1 - Macchina per la produzione di mattonelle cementizie - Google Patents

Macchina per la produzione di mattonelle cementizie Download PDF

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ITUD20120204A1
ITUD20120204A1 IT000204A ITUD20120204A ITUD20120204A1 IT UD20120204 A1 ITUD20120204 A1 IT UD20120204A1 IT 000204 A IT000204 A IT 000204A IT UD20120204 A ITUD20120204 A IT UD20120204A IT UD20120204 A1 ITUD20120204 A1 IT UD20120204A1
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IT
Italy
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molding
frame
machine
plane
cement
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IT000204A
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English (en)
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Piera Pierattini
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G M F S R L
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B28WORKING CEMENT, CLAY, OR STONE
    • B28BSHAPING CLAY OR OTHER CERAMIC COMPOSITIONS; SHAPING SLAG; SHAPING MIXTURES CONTAINING CEMENTITIOUS MATERIAL, e.g. PLASTER
    • B28B3/00Producing shaped articles from the material by using presses; Presses specially adapted therefor
    • B28B3/02Producing shaped articles from the material by using presses; Presses specially adapted therefor wherein a ram exerts pressure on the material in a moulding space; Ram heads of special form
    • B28B3/024Producing shaped articles from the material by using presses; Presses specially adapted therefor wherein a ram exerts pressure on the material in a moulding space; Ram heads of special form the pressure on the material being transmitted through flexible or resilient wall parts, e.g. flexible cushions on the ramming surface, resilient wall parts pressing as a result of deformation caused by ram pressure
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
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    • B28BSHAPING CLAY OR OTHER CERAMIC COMPOSITIONS; SHAPING SLAG; SHAPING MIXTURES CONTAINING CEMENTITIOUS MATERIAL, e.g. PLASTER
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"MACCHINA PER LA PRODUZIONE DI MATTONELLE CEMENTIZIE”
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad una macchina per la produzione di mattonelle cementizie utilizzabile per la produzione di mattonelle cementizie monostrato mediante stampaggio.
In particolare, il presente trovato si riferisce ad una macchina di stampaggio alternativa lineare di cumuli di pasta cementizia, ossia ad una pressa alternativa a cumulo.
STATO DELLA TECNICA
È noto utilizzare mattonelle cementizie per rivestire e/o decorare superfici di un edificio, quali pareti o pavimenti, oppure per la pavimentazione di selciati, marciapiedi, od altre aree esterne.
È noto che le mattonelle cementizie possono essere monostrato, ossia costituite da un unico materiale, o multistrato, ossia ottenute dall’accoppiamento di più strati di materiali. Tali materiali possono definire uno o più strati portanti ed uno strato decorativo superficiale.
È noto in particolare che per la produzione di mattonelle cementizie monostrato si procede inizialmente con la preparazione di una pasta cementizia, che può essere a bassa viscosità, o semiliquida, e successivamente con una pressatura, o stampaggio, di tale pasta cementizia per ottenere manufatti e/o mattonelle di una voluta forma e dimensione.
Durante tale pressatura, la maggior parte dell’acqua in eccesso presente nella pasta cementizia viene eliminata mediante aspirazione, o percolazione, dal basso, oppure mediante aspirazione dall’alto, oppure ancora mediante aspirazione dal basso e dall’alto contemporaneamente.
Una successiva fase di essiccatila permette la completa asciugatura delle mattonelle semilavorate così ottenute.
Ulteriori fasi di finitura superficiale, quali ad esempio la smussatura degli eventuali spigoli, la levigatura, o la lucidatura, possono essere previste per ottenere la mattonella finita e pronta per la posa in opera.
È noto utilizzare, per la produzione di mattonelle cementizie, multistrato o monostrato, macchine di stampaggio, o presse, rotative, oppure alternative lineari.
Le macchine di stampaggio possono essere provviste di dispositivi automatici o semi-automatici di alimentazione e dosaggio della pasta cementizia, oppure possono essere alimentate manualmente.
Generalmente, le presse rotative comprendono una piattaforma girevole, o giostra, suddivisa in una pluralità di stazioni di lavoro, per lo svolgimento delle diverse fasi di lavorazione.
Ciascuna stazione di lavoro può comprendere uno o più piani di lavoro, che possono essere collegati fra loro e sorretti mediante supporti vibranti. Normalmente, i piani di lavoro delle presse rotative presentano ciascuno almeno uno stampo nel quale la pasta cementizia è costantemente circoscritta, durante le diverse fasi di lavorazione.
Inoltre, i piani di lavoro possono essere sollevabili mediante pistoni di sollevamento.
Le presse rotative note normalmente comprendono anche tre colonne operative, ciascuna configurata per svolgere un’operazione specifica. Ciò permette di effettuare molteplici operazioni contemporaneamente.
Tali presse rotative hanno tuttavia l’inconveniente di essere notevolmente ingombranti, costose e complesse. E noto pertanto impiegare, in particolar modo per la produzione di mattonelle monostrato, macchine di stampaggio, o presse, alternative lineari, aventi minori ingombri, minori costi e maggiore semplicità di realizzazione e di utilizzo rispetto alle suddette presse rotative. Le macchine di stampaggio alternative lineari normalmente utilizzate per la produzione di mattonelle cementizie monostrato comprendono una postazione di caricamento della pasta semiliquida, una postazione di pressatura ed una postazione di scarico delle mattonelle ottenute da tale pressatura.
Tali postazioni operative sono normalmente affiancate linearmente in successione, con la postazione di pressatura disposta al centro e sottostante ad un apparato di stampa a movimento alternativo.
La successione delle fasi di caricamento della pasta cementizia, di pressatura di quest’ ultima, e le successive fasi di sformatura e di scarico delle mattonelle semilavorate definiscono un ciclo di stampaggio di una mattonella cementizia monostrato.
La fase di caricamento prevede il posizionamento della pasta cementizia necessaria per ottenere una mattonella su una superficie superiore di un piano di stampaggio, inizialmente posizionato nella postazione di caricamento.
Sono note macchine di stampaggio alternative lineari nelle quali il caricamento della pasta cementizia avviene deponendo cumuli di tale materiale su piani di stampaggio, o altri supporti. Tali macchine di stampaggio sono anche note come presse a cumulo.
Sono altresì note macchine di stampaggio alternative lineari che prevedono che sui piani di stampaggio sia disposto uno stampo, e che il caricamento della pasta cementizia avvenga deponendola all’interno dello stampo stesso. La pasta cementizia risulta quindi circoscritta e uniformemente distribuita nello stampo prima dello stampaggio, ad esempio tramite vibrazione del piano di stampaggio. Tale vibrazione non è prevista nelle presse a cumulo note.
Successivamente, il piano di stampaggio viene traslato verso la postazione di pressatura, dove avviene la fase di pressatura.
La fase di pressatura prevede che un gruppo di stampa, comprendente di norma almeno uno stampo ed un cursore di stampaggio, effettui la pressatura della pasta cementizia, per ottenere lo stampaggio della mattonella nella forma voluta.
Successivamente, la mattonella così ottenuta, che può essere finita o semilavorata, viene liberata dallo stampo durante una fase di sformatura e posizionata nuovamente sul piano di stampaggio.
In seguito, la mattonella viene estratta dalla postazione di pressatura mediante traslazione del piano di stampaggio.
Tale traslazione provoca una corrispondente traslazione di un ulteriore piano di stampaggio, generalmente collegato al precedente, sul quale è stata già caricata la pasta cementizia. In questo modo, l’ulteriore piano di stampaggio passa dalla postazione di caricamento alla postazione di stampaggio, per un nuovo ciclo di stampaggio, del tutto analogo a quello precedentemente descritto.
Un inconveniente delle macchine di stampaggio alternative lineari note risiede nel fatto che, sebbene possano avvantaggiarsi di un ingombro ridotto, hanno una produttività ridotta.
E pure un inconveniente delle macchine di stampaggio note, in particolare delle presse alternative a cumulo, quello di non riuscire a contenere adeguatamente i cumuli di pasta cementizia prima dello stampaggio. Ciò può provocare fuoriuscite di materiale e sporcamenti della macchina di stampaggio, con conseguenze negative sui tempi di manutenzione e sui costi di produzione delle mattonelle cementizie.
Un ulteriore inconveniente delle macchine di stampaggio note è quello di comprendere gruppi di stampa che necessitano di tempi lunghi per essere sostituiti o manutenuti.
Uno scopo del presente trovato è quello di realizzare una macchina per la produzione di mattonelle cementizie che consenta di raggiungere produttività superiori rispetto a quelle ottenibili con le macchine di stampaggio note.
E pure uno scopo del presente trovato quello di realizzare un dispositivo di contenimento utilizzabile in particolare in presse alternative a cumulo per contenere efficacemente, prima dello stampaggio, i cumuli di pasta cementizia da cui verranno ottenute le mattonelle cementizie.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un gruppo di stampa che consenta di velocizzare e rendere più agevoli le operazioni di manutenzione, riducendo così anche i costi ad essa correlati.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, una macchina secondo il presente trovato, per la produzione di mattonelle cementizie a partire da almeno un cumulo di pasta cementizia, comprende almeno un gruppo di stampa ed un piano di stampaggio disposto sotto il gruppo di stampa.
Secondo un aspetto caratteristico del presente trovato, la macchina comprende un dispositivo per il contenimento di uno o più cumuli di pasta cementizia, il quale dispositivo di contenimento a sua volta comprende un telaio, fissato in modo amovibile sopra al suddetto piano di stampaggio, ed un supporto deformabile, che può essere ad esempio costituito da un filtro, definito da un unico foglio o telo filtranti, oppure da più fogli o teli sovrapposti.
Il supporto deformabile è vincolato perimentralmente al telaio e presenta una parte interna a quest’ultimo sulla quale collocare almeno un cumulo di pasta cementizia. Tale parte interna al telaio è configurata per deformarsi in modo da definire una cavità di contenimento.
In questo modo, il supporto deformabile presenta una condizione non deformata e sostanzialmente orizzontale ed una condizione deformata, sostanzialmente concava. Ciò consente di trattenere la pasta cementizia senza che tracimi e si disperda all’esterno, in particolare evitando che fuoriesca in modo indesiderato lateralmente. Ciò permette il duplice vantaggio sia di ridurre le perdite di materiale durante il ciclo di stampaggio, sia di migliorare la pulizia della macchina che opera lo stampaggio della pasta cementizia.
Dalla riduzione delle perdite di materiale derivano vantaggiosamente sia una maggior resa della macchina di stampaggio, sia una maggior ripetibilità e costanza delle caratteristiche delle mattonelle cementizie ottenute.
La pulizia migliorata della macchina ha come conseguenza vantaggiosa la riduzione dei tempi di manutenzione della macchina stessa, da cui deriva un aumento della produttività di quest’ ultima.
Secondo un aspetto ulteriore del trovato, il suddetto supporto deformabile è realizzato con almeno un foglio o telo di fibre ed ha un ingombro in pianta almeno pari a quello del telaio al quale è collegato.
È pure un aspetto del presente trovato il fatto che mezzi di fissaggio siano previsti per il fissaggio amovibile del summenzionato telaio ad almeno un piano di stampaggio. Tali mezzi di fissaggio comprendono almeno un mezzo elastico di riscontro con la superficie inferiore del telaio configurato per mantenere quest’ultimo normalmente sollevato rispetto alla suddetta piastra.
Secondo un aspetto del presente trovato, il suddetto supporto deformabile è configurato per sostenere almeno un cumulo di pasta cementizia e per flettere sotto il peso di quest’ultimo ed assumere una conformazione concava.
Secondo un ulteriore aspetto del presente trovato, il suddetto telaio è configurato flessibile, per flettere verso il proprio interno in conseguenza della deformazione del supporto deformabile.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di alcune forme di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui: - la fig. 1 è una vista in assonometria di una macchina di stampaggio per la produzione di mattonelle cementizie secondo il presente trovato;
- le figg. 2-6 illustrano ciascuna una vista frontale, una vista laterale ed una vista in pianta della macchina di stampaggio di fig. 1 durante fasi successive di un ciclo di stampaggio;
- la fig. 7 è una vista in pianta, parzialmente sezionata, di un componente della macchina di stampaggio di fig. 1 ;
- le figg. 8-11 illustrano, in sezione laterale schematica, il comportamento del componente di fig. 7 in fasi successive di un ciclo di stampaggio;
- le figg. 12 e 13 sono due viste in pianta di una variante di fig. 7;
- la fig. 14 è una vista in sezione laterale del componente delle figg. 12 e 13 in condizione d’uso.
DESCRIZIONE DI ALCUNE FORME DI REALIZZAZIONE
Con riferimento alla fig. 1, una macchina di stampaggio 10 per la produzione di mattonelle cementizie 11 monostrato comprende un telaio di base 12, poggiato su una superfìcie d’appoggio, ad esempio un pavimento 13, ed un’incastellatura 14, fissata al telaio di base 12.
Nella forma di realizzazione illustrata a titolo esemplificativo nelle figure allegate, l’incastellatura 14 è vantaggiosamente posizionata nella zona centrale del telaio di base 12.
L’incastellatura 14 ha la funzione di sostenere un gruppo di stampa 15, il quale è configurato per muoversi di moto alternativo rettilineo lungo una direzione di stampaggio S sostanzialmente verticale, in avvicinamento ed allontanamento dal telaio di base 12.
In forme di realizzazione alternative, l’incastellatura 14 ed il telaio di base 12 sono sostituiti da un’unica struttura monolitica, costituita da componenti saldati o fissati fra di loro.
La zona sottostante al gruppo di stampa 15 è anche chiamata postazione di stampaggio.
Come risulterà chiaro nel prosieguo della descrizione, il gruppo di stampa 15 è in grado di effettuare sia lo stampaggio delle mattonelle cementizie 11, sia la loro sformatura.
Un dispositivo estrattore 16 raccoglie le mattonelle cementizie 11 durante la sformatura e, traslando in allontanamento dalla postazione di stampaggio lungo una direzione di estrazione E, estrae le mattonelle cementizie 11 dalla postazione di stampaggio stessa.
La direzione di estrazione E è, nel caso d’esempio, ortogonale alla direzione di stampaggio S.
Sul telaio di base 12 è fissato un dispositivo di movimentazione 17, avente la funzione di far traslare orizzontalmente un elemento di supporto 18 lungo una direzione di movimentazione M ortogonale alla direzione di stampaggio S.
In forme di realizzazione, la direzione di movimentazione M e la direzione di estrazione E sono parallele tra loro.
In forme di realizzazione ulteriori, la direzione di estrazione E è trasversale rispetto alla direzione di movimentazione M.
Altre forme di realizzazione prevedono che la direzione di movimentazione M, la direzione di stampaggio S e la direzione di estrazione E siano tutte reciprocamente ortogonali, a definire una terna cartesiana di assi ortogonali. Nelle forme di realizzazione sopraccitate, la direzione di estrazione E e la direzione di movimentazione M giacciono su piani tra loro paralleli e sostanzialmente orizzontali. Tali piani sono sfalsati verticalmente l’uno rispetto all’altro, in modo che il piano su cui giace la direzione di estrazione E, o piano di estrazione, sia posto superiormente rispetto al piano su cui giace la direzione di movimentazione M, o piano di movimentazione.
In questo modo, l’estrazione delle mattonelle cementizie 11 non ostacola la movimentazione dell’elemento di supporto 18 ed estrazione e movimentazione possono avvenire anche contemporaneamente.
L’elemento di supporto 18 può essere definito da un’unica lastra metallica, oppure da una prima lastra di supporto 18a e da una seconda lastra di supporto 18b, disposte affiancate ed adiacenti fra loro a definire un ingombro in pianta sostanzialmente rettangolare dell’elemento di supporto 18 stesso.
Sulla prima lastra di supporto 18a è fissato un primo piano di stampaggio 25a, che ad un esperto del ramo è anche noto come sgabello, o incudine mobile, mentre sulla seconda lastra di supporto 18b è fissato un secondo piano di stampaggio 25b, o sgabello, o incudine mobile.
Il dispositivo di movimentazione 17 è configurato per far compiere all’elemento di supporto 18 un moto alternativo di va e vieni lungo la suddetta direzione di movimentazione M. In questo modo è possibile posizionare alternativamente la prima lastra di supporto 18a, e quindi il primo piano di stampaggio 25a, e la seconda lastra di supporto 18b, e quindi il secondo piano di stampaggio 25b, nella sopraccitata postazione di stampaggio.
Quando la prima lastra di supporto 18a è posizionata lateralmente rispetto alla postazione di stampaggio interna all’ incastellatura 14, si trova in una prima postazione di caricamento.
Quando la seconda lastra di supporto 18b è posizionata lateralmente rispetto alla postazione di stampaggio interna all’ incastellatura 14, si trova in una seconda postazione di caricamento.
Nella prima e nella seconda postazione di caricamento, avviene la deposizione, sul primo piano di stampaggio 25a, e sul secondo piano di stampaggio 25b, di pasta cementizia 1 la da sottoporre a pressatura per ottenere le mattonelle cementizie 11, come sarà descritto nel seguito.
Il caricamento della pasta cementizia 1 la è effettuato in tanti cumuli di pasta cementizia I la quante sono le mattonelle cementizie 11 che si vuole ottenere. Le fasi di caricamento, o deposizione della pasta cementizia I la, di stampaggio, di sformatura e di estrazione definiscono, nel loro complesso, un ciclo di stampaggio.
Nel caso d’esempio, il dispositivo di movimentazione 17 è del tipo biellamanovella e comprende un motore 19, una biella 20 ed una manovella 21. La biella 20 è imperniata, ad un’estremità, alla manovella 21, e, all’estremità opposta, ad un perno 22 fissato ad un’estremità della prima lastra di supporto 18a dell’elemento di supporto 18. La biella 20 è azionata dalla manovella 21 trascina e spinge alternativamente, per mezzo del perno 22, l’elemento di supporto 18.
L’elemento di supporto 18 è provvisto, nella propria parte inferiore, di dispositivi a carrello 23, i quali sono scorrevoli su rotaie 24, fissate al telaio di base 12. L’accoppiamento tra i dispositivi a carrello 23 e le rotaie 24 vincola l’elemento di supporto 18 a scorrere linearmente lungo la direzione di movimentazione M voluta. Le rotaie 24, infatti, sono poste parallelamente a tale direzione di movimentazione M.
Possono essere previsti uno o più dispositivi a carrello 23, così come può essere prevista una sola rotaia 24, oppure una pluralità di rotaie 24.
Nel caso specifico qui descritto, l’elemento di supporto 18 è provvisto, nella propria parte inferiore, di sei dispositivi a carrello 23, accoppiati a due rotaie 24, parallele tra loro e al piano di rotazione della manovella 20.
Altre tipologie di dispositivo di movimentazione 17, quali ad esempio un attuatore lineare oppure un motore elettromagnetico lineare, oppure ancora un dispositivo a cinghia o a cremagliera, possono essere utilizzate per far traslare l’elemento di supporto 18 nello stesso modo sopraindicato.
II fissaggio tra i piani di stampaggio 25a, 25b e l’elemento di appoggio può non essere diretto e possono essere presenti ammortizzatori 26, ad esempio meccanici, idraulici, pneumatici, interposti tra ciascuna lastra di supporto 18a, 18b ed il rispettivo piano di stampaggio 25a, 25b.
Gli ammortizzatori 26 consentono l’assorbimento di eventuali urti dovuti all’impatto del gruppo di stampa 15 sul primo 25a o sul secondo 25b piano di stampaggio durante la fase di stampaggio delle mattonelle cementizie 11.
Inoltre, gli ammortizzatori 26 possono conferire flessibilità al sistema definito da lastra di supporto (18a, 18b) e rispettivo piano di stampaggio (25a, 25b).
Gli ammortizzatori 26 possono altresì mantenere il primo piano di stampaggio 25a ed il secondo piano di stampaggio 25b costantemente ortogonali alla direzione di stampaggio S lungo la quale si muove il gruppo di stampa 15.
In forme di realizzazione, gli ammortizzatori 26 sono collegati ad uno o più dispositivi vibratori, configurati per porre in vibrazione indipendentemente il primo piano di stampaggio 25a ed il secondo piano di stampaggio 25b. La vibrazione, che viene effettuata dopo il caricamento dei cumuli di pasta cementizia Ila sui piani di stampaggio 25a, 25b, e prima dello stampaggio, permette vantaggiosamente di distribuire ed uniformare la pasta cementizia I la di tali cumuli. Ciò agevola le successive operazioni di stampaggio.
La superficie superiore del primo piano di stampaggio 25a e del secondo piano di stampaggio 25b è posizionata ad un’altezza HI dal pavimento 13 e tale altezza HI viene mantenuta sostanzialmente costante durante tutto il ciclo di stampaggio. L’altezza HI corrisponde anche all’altezza del piano di movimentazione sul quale giace la direzione di movimentazione M.
Nel caso di eliminazione dal basso dell’acqua contenuta nella pasta cementizia I la, sul primo 25a e sul secondo 25b piano di stampaggio sono fissate una o più piastre 27, il cui numero è uguale al numero di mattonelle cementizie 11 che si vuole ottenere per ogni ciclo di stampaggio.
Nel caso esemplificativo illustrato nelle figure allegate, la macchina di stampaggio 10 è configurata per produrre quattro mattonelle cementizie 11 ad ogni ciclo di stampaggio. In forme di realizzazione, la macchina di stampaggio 10 può essere configurata per produrre due, tre, cinque, sei o più di sei mattonelle cementizie 11. In generale la macchina di stampaggio 10 può essere configurata per produrre contemporaneamente una pluralità di mattonelle cementizie 11.
Il numero di mattonelle cementizie 11 ottenibili ad ogni ciclo di stampaggio è variabile e dipende dalla dimensione delle mattonelle cementizie 11 che si vogliono produrre. Nella forma di realizzazione qui descritta, le quattro piastre 27 sono di forma parallelepipeda e hanno un ingombro in pianta circa uguale a quello della mattonella cementizia 11 che si vuole ottenere.
Le piastre 27 possono avere una struttura reticolare, definita da una pluralità di canali capillari 28 passanti, che permettono, durante lo stampaggio, lo scarico dell’acqua inizialmente presente nella pasta cementizia I la.
In altre forme di realizzazione, nelle quali la macchina di stampaggio 10 è provvista di un apparato di aspirazione dell’acqua dall’alto, le piastre 27 non sono previste oppure hanno una struttura piena. In questo caso, le piastre 27 possono essere realizzate con un materiale plastico, quale gomma, o poliuretano, oppure con un materiale metallico, quale ad esempio acciaio. Alcune forme di realizzazione prevedono che la superficie superiore delle piastre 27 a struttura piena sia liscia.
In forme di realizzazione, tale superficie può presentare bassorilievi, o scanalature, impronte, o incisioni, oppure altorilievi, risalti, o sporgenze, che si sviluppano lungo un disegno o motivo decorativo che si vuole venga riprodotto sulla superficie a vista delle mattonelle cementizie 11.
L’incastellatura 14, nel caso specifico qui riportato ad esempio, ha un ingombro complessivo sostanzialmente parallelepipedo, delimitato da quattro colonne 29 che sorreggono una struttura di sostegno 30 e la mantengono distanziata dal telaio di base 12.
Le colonne 29, in una direzione ortogonale alla direzione di movimentazione M, sono tra loro distanziate in maniera tale da permettere il passaggio dell’elemento di supporto 18 tra di esse.
Analogamente, in una direzione ortogonale alla direzione di estrazione E, le colonne 29 sono distanziate tra loro per permettere il passaggio del dispositivo estrattore 16.
Il dispositivo estrattore 16 è provvisto di un piano di sformatura 31, sul quale vengono poste le mattonelle cementizie 11 dopo lo stampaggio e durante la sformatura.
Il piano di sformatura 31 può essere sorretto da un telaio 32, avente una parte mobile 32a alla quale è fissato il piano di sformatura 31, ed una parte fissa 32b.
La parte mobile 32a è montata scorrevolmente sulla parte fissa 32b lungo la direzione di estrazione E.
Mezzi di movimentazione 33 possono essere previsti per movimentare il piano di sformatura 31 in avvicinamento ed in allontanamento dalla postazione di stampaggio. In forme di realizzazione, i mezzi di movimentazione 33 possono includere una coppia di elementi di guida 35, ad esempio una coppia di travi asolate disposte parallele e distanziate fra loro (fig. 1), configurate per guidare parte del telaio 32 e quindi movimentare il piano di sformatura 31. La suddetta movimentazione prevede che il piano di sformatura 31 sia posizionato alternativamente nella postazione di stampaggio ed in una posizione esterna all’incastellatura 14, e viceversa, ad ogni ciclo di stampaggio. Il dispositivo estrattore 16 è configurato in modo tale che la superficie superiore del piano di sformatura 31, quando esso è posizionato nella postazione di stampaggio, abbia una distanza H2 dal pavimento 13. La distanza H2 corrisponde anche all’altezza del piano di estrazione sul quale giace la direzione di estrazione E.
La distanza H2 è superiore all’altezza HI alla quale è posizionata la superficie superiore dei piani stampaggio 25a, 25b.
La distanza H2 è superiore all’altezza HI almeno di una quantità pari all’ ingombro in verticale dei cumuli di pasta cementizia I la e, ove previste, delle piastre 27.
In particolare, la differenza H2-H1 è vantaggiosamente tale da consentire il posizionamento contemporaneo, e con luce ovvero con un definito interspazio, nella postazione di stampaggio, sia del piano di sformatura 31 , su cui vengono appoggiate le mattonelle cementizie 11, sia del primo 25a, o del secondo 25b, piano di stampaggio, sul quale viene posta, eventualmente sorretta dalle piastre 27, la pasta cementizia 1 la da pressare.
Tale posizionamento contemporaneo può anche avvenire simultaneamente, e permette di iniziare un nuovo ciclo di stampaggio immediatamente dopo la rimozione del piano di sformatura 31 dalla postazione di stampaggio.
Risulta quindi chiaro che la differenza H2-H1 è vantaggiosamente tale da consentire il summenzionato posizionamento contemporaneo e la movimentazione del piano di sformatura 31 e del primo 25a, o del secondo 25b, piano di stampaggio, senza che il piano di sformatura 31 interferisca con alcun cumulo di pasta cementizia 1 la.
In questo modo vengono rese più veloci le operazioni di caricamento ed estrazione, con un conseguente incremento della produttività della macchina di stampaggio 10.
La parte mobile 32a del telaio 32, come nella presente forma di realizzazione, può comprendere due montanti 34 ai quali è fissato a sbalzo il piano di sformatura 31. Tali montanti 34 possono essere vantaggiosamente scorrevoli lungo la direzione di estrazione E, ad esempio mediante gli elementi di guida 35.
Gli elementi di guida 35 possono essere due, tra loro paralleli e definenti la suddetta direzione di estrazione E, oppure più di due, a seconda della conformazione del telaio 32.
I mezzi di movimentazione 33 possono comprendere un motore 35a, ad esempio elettrico, il quale può effettuare la movimentazione automatica, lungo i suddetti elementi di guida 35, della parte mobile 32a del telaio 32 rispetto alla sua parte fissa 32b.
Altre tipologie di mezzi di movimentazione 33 possono essere utilizzati per la movimentazione della parte mobile 32a del telaio 32, quali ad esempio dispositivi a cinghia o a cremagliera, oppure dispositivi utilizzanti motori elettromagnetici lineari.
II gruppo di stampa 15 (figg. 2-6) comprende una prima coppia di attuatori lineari 37, ciascuno dei quali ha una prima estremità 37a fissata alla struttura di sostegno 30.
Ad una seconda estremità 37b di ciascun attuatore della prima coppia di attuatori lineari 37, opposta alla prima estremità 37a, è fissata una piattaforma 38.
In forme di realizzazione, la prima estremità 37a è una parte terminale dello stantuffo dell’ attuatore lineare e la seconda estremità 37b è una parte terminale del cilindro, mentre altre forme di realizzazione prevedono un fissaggio rovesciato della prima coppia di attuatori lineari 37.
Il moto relativo della seconda estremità 37b rispetto alla prima estremità 37a determina il movimento della piattaforma 38, in avvicinamento ed allontanamento dal telaio di base 12.
La rettilineità del movimento della piattaforma 38 è determinata da barre di guida 39, ciascuna delle quali può essere fissata ad una colonna 29, oppure alla struttura di sostegno 30.
In forme di realizzazione, è previsto anche che ciascuna delle barre di guida 39 sia fissata ad una colonna 29 ed alla struttura di sostegno 30.
Le barre di guida 39 possono essere scorrevoli all’ interno di fori passanti 40 ricavati nella piattaforma 38.
Nella parte inferiore della piattaforma 38 è fissata una pluralità di cursori di stampaggio 41, anche noti ad un esperto del ramo come gruppi-tampone di pressatura, in numero uguale al numero di mattonelle cementizie 11 che si vuole ottenere ad ogni ciclo di stampaggio.
Alla piattaforma 38 è fissata anche una seconda coppia di attuatori lineari 42, aventi assi di scorrimento paralleli a quelli della prima coppia di attuatori lineari 37 e alla direzione di stampaggio S.
La seconda coppia di attuatori lineari 42 ha una prima estremità 42a, ad esempio corrispondente con un’estremità del cilindro dell’attuatore, fissata alla piattaforma 38, in modo che la seconda coppia di attuatori 42 sia mobile solidalmente con quest’ ultima.
Ad una seconda estremità 42b della seconda coppia di attuatori 42, ad esempio corrispondente con l’estremità dello stantuffo di ciascun attuatore, è fissata una piastra di sostegno 43.
Alla piastra di sostegno 43 è a sua volta fissato uno stampo multiplo 44, avente tante cavità passanti 45 quante sono le mattonelle cementizie 11 da produrre.
Ciascuna cavità passante 45 ha le dimensioni e la forma di una mattonella cementizia 11.
Infatti le mattonelle cementizie 11 possono avere varie forme, ad esempio possono avere pianta quadrata, rettangolare, poligonale, regolare o irregolare, oppure definita da un qualsiasi profilo chiuso curvilineo.
In forme di realizzazione alternative, il gruppo di stampa 15 può comprendere uno stampo singolo, avente un’unica cavità passante 45, anziché il suddetto stampo multiplo 44.
Lo stampo multiplo 44 è posizionato in modo tale che ciascun cursore di stampaggio 41 possa scorrere all’interno di una cavità passante 45 per effetto del moto relativo tra la piattaforma 38 e la piastra di sostegno 43 determinato dal movimento relativo tra la prima 37 e la seconda 42 coppia di attuatori lineari.
In particolare, lo stampo multiplo 44 ed i cursori di stampaggio 41 sono configurati in modo tale per cui questi ultimi rimangano costantemente all’interno delle rispettive cavità passanti 45, anche nel caso in cui la seconda coppia di attuatori lineari 42 è in posizione di massima corsa e la prima coppia di attuatori lineari 37 è in posizione di minima corsa.
Ciò consente vantaggiosamente di mantenere ridotte le tolleranze dimensionali tra i cursori di stampaggio 41 e le relative cavità passanti 45, con conseguente beneficio sulla qualità delle mattonelle cementizie 11.
Un ulteriore vantaggio è dovuto al fatto che, rimanendo essi sempre all’interno delle cavità passanti 45, il centraggio dei cursori di stampaggio 41 rispetto a queste ultime viene effettuato una sola volta. Ciò ha come conseguenza la riduzione dei tempi di preparazione della macchina di stampaggio 10 e quindi un aumento della produttività.
Il funzionamento della macchina di stampaggio 10, la quale in alcune forme di realizzazione, consente, per ogni ciclo di stampaggio, di ottenere una pluralità di mattonelle cementizie 11 a partire da pasta cementizia I la, è il seguente.
Nelle figg. da 2 a 6 è riportata, schematicamente, una successione delle fasi di lavorazione di cui si discute.
In fig. 2 sono riportate tre viste in sequenza della macchina di stampaggio 10 in una fase iniziale del ciclo di stampaggio. Durante tale fase iniziale, la manovella 21 e la biella 20 sono allineate nella posizione di massima estensione del manovellismo, in modo che la prima lastra di supporto 18a, e di conseguenza il primo piano di stampaggio 25a, sia nella postazione di stampaggio e che la seconda lastra di supporto 18b, e di conseguenza il secondo piano di stampaggio 25b, sia nella seconda postazione di caricamento. Sulle piastre 27 del secondo piano di stampaggio 25b vengono posti cumuli di pasta cementizia 1 la, in modo che su ciascuna piastra 27 ci sia un cumulo di pasta cementizia Ila, in quantità necessaria per ottenere una mattonella cementizia 11.
In tale fase iniziale, il piano di sformatura 31 è esterno all’ incastellatura 14 e sia la prima 37 che la seconda 42 coppia di attuatori lineari è in posizione di minima corsa. Il gruppo di stampa 15 è pertanto alla massima distanza dalla postazione di stampaggio.
In fig. 3 è riportata una fase di preparazione allo stampaggio, durante la quale la seconda coppia di attuatori lineari 42 si porta in posizione di massima corsa, abbassando lo stampo multiplo 44 rispetto ai cursori di stampaggio 41 lungo la direzione di stampaggio S.
Ciò consente di posizionare lo stampo multiplo 44 in modo da alloggiare i cumuli di pasta cementizia 1 la all’ interno delle cavità passanti 45.
Dopo la fase di preparazione allo stampaggio, il dispositivo di movimentazione 17 muove l’elemento di supporto 18 lungo la direzione di movimentazione M, in modo da posizionare la prima lastra di supporto 18a, e quindi il primo piano di stampaggio 25a, nella prima postazione di caricamento, e la seconda lastra di supporto 18b, e quindi il secondo piano di stampaggio 25b, nella postazione di stampaggio (fig. 4).
Dopo tale movimentazione, la biella 20 e la manovella 21 sono allineate nella posizione di minima estensione del manovellismo.
Viene quindi effettuata l’operazione di stampaggio, che prevede che la prima coppia di attuatori lineari 37 si porti nella posizione di massima corsa, facendo abbassare il resto del gruppo di stampa 15 lungo la direzione di stampaggio S e verso secondo piano di stampaggio 25b. Al termine di tale movimento, lo stampo multiplo 44 si poggia sulle piastre 27 racchiudendo all’interno delle proprie cavità passanti 45 la pasta cementizia I la.
Contemporaneamente, la seconda coppia di attuatori lineari 42 si porta in una posizione di corsa intermedia.
Nel caso d’esempio riportato in fig. 4, tale posizione di corsa intermedia corrisponde a circa la metà della corsa totale degli attuatori lineari.
Il presente trovato prevede tuttavia la possibilità di regolare il rapporto tra la posizione di corsa intermedia e la corsa totale, a seconda dello spessore delle mattonelle cementizie 11 che si vuole ottenere.
Il posizionamento della seconda coppia di attuatori lineari 42 nella posizione di corsa intermedia riduce la distanza tra lo stampo multiplo 44 ed i cursori di stampaggio 41.
In questo modo, la combinazione dei movimenti della prima coppia di attuatoli lineari 37 e della seconda coppia di attuatori lineari 42, determina lo scorrimento dei cursori di stampaggio 41 all’interno delle cavità passanti 45 dello stampo multiplo 44. 1 cursori di stampaggio 41 entrano quindi in contatto con la pasta cementizia 1 la, ed in seguito esercitano su di essa una pressione di stampaggio tale da ottenere le mattonelle cementizie 11 nella voluta forma e compattezza.
Durante la suddetta fase di stampaggio, avviene anche il caricamento della pasta cementizia I la sulle piastre 27 del primo piano di stampaggio 25a, posizionato nella prima postazione di caricamento.
Terminata la fase di stampaggio, la prima coppia di attuatori lineari 37 arretra nuovamente nella posizione di minima corsa (fig. 5), determinando l’allontanamento, lungo la direzione di stampaggio S, del resto del gruppo di stampa 15 dal secondo piano di stampaggio 25b.
Le mattonelle cementizie 11 rimangono alTinterno delle cavità passanti 45 dello stampo multiplo 44, in quanto la pressione dei cursori di stampaggio 41 determina non solo una riduzione dell’altezza della pasta cementizia I la, ma anche una sua adesione alle pareti dello stampo multiplo 44 rivolte verso le cavità passanti 45. L’attrito che si genera durante lo stampaggio è infatti tale da far aderire le mattonelle Il a tali pareti interne.
Dopo l’arretramento del gruppo di stampa 15, il dispositivo di movimentazione 17 ed i mezzi di movimentazione 33 movimentano rispettivamente e contemporaneamente l’elemento di supporto 18 ed il dispositivo estrattore 16. Le suddette movimentazioni possono essere anche simultanee e servono a posizionare rispettivamente il primo piano di stampaggio 25a ed il piano di sformatura 31 entrambi nella postazione di stampaggio.
Allo stesso tempo, il secondo piano di stampaggio 25b si posiziona nella seconda postazione di caricamento.
Come già descritto in precedenza, il piano di sformatura 31 è in posizione soprastante rispetto al primo piano di stampaggio 25a e non entra in contatto con la pasta cementizia Ila presente sulle piastre 27 di quest’ultimo.
Una volta che il piano di sformatura 31 è correttamente posizionato al di sotto del gruppo di stampa 15, la seconda coppia di attuatori lineari 42 si riporta in posizione di minima corsa. Ciò provoca un movimento relativo lungo la direzione di stampaggio S dello stampo multiplo 44 rispetto ai cursori di stampaggio 41, in allontanamento dal piano di sformatura 31 sottostante. Tale movimento relativo porta in contatto i cursori di stampaggio 41 con le mattonelle cementizie 11 presenti allinterno delle cavità passanti 45 dello stampo multiplo 44. Come conseguenza del contatto tra i cursori di stampaggio 4 1 e le mattonelle cementizie 11 si ha la sformatura di queste ultime, che vengono spinte al di fuori dello stampo multiplo 44. Le mattonelle cementizie 1 1 si adagiano quindi sul sottostante piano di sformatura 31.
In seguito (fig. 6), il dispositivo estrattore 16 estrae le mattonelle cementizie 11 dall’ incastellatura 14, permettendo l’inizio di un nuovo ciclo di stampaggio. Infatti, i mezzi di movimentazione 33 vengono azionati per movimentare il piano di sformatura 31 lungo la direzione di estrazione E in allontanamento dalla postazione di stampaggio.
Le mattonelle cementizie 11 possono quindi venire rimosse dal piano di sformatura 31, in modo automatico, oppure manuale. Esse possono essere quindi trasferite ad una linea di essiccazione, oppure ad una linea di finitura, oppure ancora possono essere stoccate per l’asciugatura o per la vendita.
Dopo la sformatura, la seconda coppia di attuatoli lineari 42 si porta nella posizione di massima corsa, come nella sopraccitata fase di preparazione allo stampaggio.
Non appena il piano di sformatura 31 è al di fuori dell’ incastellatura 14, può essere effettuata una ulteriore fase di stampaggio, che prevede la produzione di ulteriori quattro mattonelle cementizie 11 a partire dalla pasta cementizia I la presente sulle piastre 27 del primo piano di stampaggio 25a.
Per effettuare tale ulteriore fase di stampaggio, la prima coppia di attuatoli lineari 37 può passare dalla posizione di minima corsa alla posizione di massima corsa, ed in seguito la seconda coppia di attuatori lineari 42 può passare dalla posizione di massima corsa alla posizione di corsa intermedia. Durante l’ulteriore fase di stampaggio, che completa il ciclo di stampaggio, sulle piastre 27 del secondo piano di stampaggio 25b viene caricata nuova pasta cementizia 1 la e può cominciare un nuovo ciclo di stampaggio.
Successivamente, viene effettuata l’operazione di sformatura nel modo sopra descritto e la macchina di stampaggio 10 viene riportata nelle condizioni già menzionate di preparazione allo stampaggio (fig. 3).
Il ciclo di stampaggio sopra descritto può essere applicato sia a macchine di stampaggio 10 con scarico verso il basso dell’acqua in eccesso contenuta nella pasta cementizia 11 a, sia a macchine di stampaggio 10 provviste di aspirazione dall’alto di tale acqua in eccesso, sia a macchine di stampaggio 10 che integrano entrambi i summenzionati metodi di aspirazione ed eliminazione dell’acqua.
In forme di realizzazione, la macchina di stampaggio 10 comprende un dispositivo per il contenimento di uno o più cumuli di pasta cementizia 11a comprendente un telaio 46, fissato in modo amovibile, direttamente o indirettamente, sopra al suddetto piano di stampaggio 25a, 25b ed un supporto deformabile, indicato ad esempio con il numero di riferimento 47, vincolato perimentralmente al telaio 46 e presentante una parte interna al telaio 46 su cui collocare almeno un cumulo di pasta cementizia I la, configurata per deformarsi in modo da definire una cavità di contenimento. Il supporto deformabile 47 presenta quindi una condizione non deformata e sostanzialmente orizzontale ed una condizione deformata, sostanzialmente concava. Ciò consente di trattenere la pasta cementizia 1 1 a senza che tracimi e si disperda all’esterno, in particolare evitando che fuoriesca in modo indesiderato lateralmente.
In forme di realizzazione che prevedono l’utilizzo del citato dispositivo di contenimento, quando il piano di stampaggio 25a, 25b si trova nella postazione di caricamento, almeno un cumulo di detta pasta cementizia 1 la viene posto sul supporto deformabile 47 che, in seguito a tale caricamento, si deforma flettendosi per assumere una forma concava per il contenimento di detta pasta cementizia I la. In forme di realizzazione, dopo il caricamento, detto piano di stampaggio 25a, 25b può essere movimentato nella postazione di stampaggio, al di sotto di detto gruppo di stampa 15 che, a sua volta, viene abbassato sul piano di stampa 25a, 25b, per portare detto stampo 44 a contatto con detto telaio 46 e per inserire detto almeno un cumulo di pasta cementizie I la all’interno di una cavità passante 45. Il contatto tra detto stampo 44 e detto telaio 46 determina il riposizionamento almeno di detto supporto deformabile 47 verso una posizione sostanzialmente orizzontale, non più deformata.
Nel caso di rimozione dell’acqua dal basso, in forme di realizzazione può essere previsto un dispositivo di filtrazione 36 (figg. 7-11), posizionato al di sopra delle piastre 27.
Il dispositivo di filtrazione 36 può fungere anche da dispositivo di contenimento per la pasta cementizia Ila come sopra espresso e può infatti avere la molteplice funzione di contenere e sostenere la pasta cementizia Ila quando questa viene posta sulle piastre 27 durante l’operazione di caricamento, e di filtrare l’acqua in uscita dalla pasta cementizia I la stessa durante la successiva fase di stampaggio.
Il dispositivo di filtrazione 36 (fig. 7) comprende vantaggiosamente un telaio 46, ad esempio flessibile, ed un filtro 47, che, oltre alla funzione di filtrazione, può fungere da supporto deformabile come sopra indicato. Il filtro 47 è collegato lungo il bordo perimetrale al telaio 46 ed è libero di deformarsi e cedere nella parte centrale interna.
Il filtro 47 può essere costituito da un unico foglio o telo filtranti, oppure da più fogli o teli sovrapposti, e può essere realizzato in tessuto a trama ed ordito, oppure tessuto non tessuto, con fibre naturali o sintetiche, oppure altri materiali permeabili adatti alla filtrazione. Tali fibre od in generale i materiali di filtrazione utilizzabili, possono essere configurati in modo da permettere la permeazione dell’acqua e da trattenere il materiale granulare che costituisce la pasta cementizia 11 a.
Il telaio 46 può essere realizzato con un foglio di lamiera oppure di materiale plastico e può essere provvisto di un numero di aperture passanti 48 pari al numero di mattonelle cementizie 11 che si vuole ottenere per ogni ciclo di stampaggio. Tali aperture passanti 48 hanno forma e dimensioni in pianta circa uguali a quelle delle piastre 27, ancorché lievemente superiori, in modo che ciascuna apertura passante 48 possa contenere una piastra 27 (figg. 8-11). Il telaio 46 è fissato un modo amovibile al primo 25a e al secondo 25b piano di stampaggio tramite ad esempio l’accoppiamento tra bulloni 50, che fungono da mezzi di fissaggio, ed una corrispondente pluralità di fori passanti 49 ricavati perimetralmente nella zona più esterna del telaio 46.
In forme di realizzazione, al posto dei bulloni 50 possono essere usati perni, spine, pioli, oppure altri dispositivi mobili di fissaggio amovibile, ad esempio pistoni pneumatici od idraulici, adatti allo scopo di mantenere il dispositivo di filtraggio nella posizione voluta al di sopra delle piastre 27.
Coassialmente allo stelo della vite 52 di ciascun bullone 50, o del perno, della spina o del piolo, è montato un elemento elastico, ad esempio una molla 5 1 , la quale funge da mezzo di riscontro con la superficie inferiore del telaio 46. Le molle 51, o qualsiasi altro tipo di mezzo elastico simile od assimilabile, quale ad esempio i sopraccitati pistoni, sorreggono il telaio 46 e lo mantengono in una posizione leggermente sollevata rispetto alla superficie superiore delle piastre 27.
In posizione di riposo, il filtro 47 è posizionato al di sopra del telaio 46, ed è sostanzialmente orizzontale.
II caricamento della pasta cementizia Ila (fig. 9) prevede che quest’ultima venga depositata sulla parte di filtro 47 sovrastante le aperture passanti 48. Il dispositivo di filtrazione 36 è configurato in modo che il filtro 47, per effetto del suo vincolo perimetrale al filtro 47, subisca, ad esempio nella sua parte sostanzialmente assimilabile a centrale, una deformazione e flessione verso il basso, sotto il peso della pasta cementizia Ila, risultando quindi concavo in corrispondenza di ciascuna apertura passante 48. Il filtro 47 presenta quindi, nello specifico caso di fig. 7 e fig. 9, quattro concavità.
Ciò è dovuto all’azione del peso della pasta cementizia I la, unitamente alla flessibilità del telaio 46, alla spinta esercitata su di esso dalle molle 51 e alla deformabilità del filtro 47 rispetto al telaio 46.
Ciascuna concavità risultante dalla deformazione del filtro 47, che funge quindi da supporto deformabile, ha il vantaggio di contenere la pasta cementizia I la, mantenendola e trattenendola all’interno della zona delimitata inferiormente dalla corrispondente apertura passante 48.
Tale zona corrisponde, inoltre, alla zona centrale della piastra 27 e alla zona sulla quale insiste, durante la successiva fase di stampaggio, il relativo cursore di stampaggio 41.
In questo modo, la pasta cementizia Ila, anche se semiliquida, rimane sul filtro 47 e non si disperde altrove.
Nelle forme di realizzazione ove è prevista, la vibrazione del primo piano di stampaggio 25a, o del secondo piano di stampaggio 25b, aumenta la sicurezza che la pasta cementizia 1 la rimanga sul filtro 47.
Ciò potrebbe, infatti, provocare sporcamenti della macchina di stampaggio 10, con conseguente aumento delle tempistiche di manutenzione e riduzione della produttività. Inoltre, trafilamenti di pasta cementizia Ila al di fuori dello stampo multiplo 44 potrebbero dare origine a difettosità nelle mattonelle cementizie 11 e diminuire la resa della macchina di stampaggio 10.
Quando il gruppo di stampa 15 viene abbassato verso il primo piano di stampaggio 25a, o secondo piano di stampaggio 25b (fig. 10), lo stampo multiplo 44 entra in contatto con il telaio 46 e lo spinge verso il basso, vincendo la resistenza delle molle 51. La spinta dello stampo multiplo 44 provoca una deformazione del telaio 46, la quale ha come conseguenza il tensionamento del filtro 47, che si dispone rettilineo ed orizzontale sulla superficie superiore delle piastre 27.
In forme di realizzazione, tale tensionamento può essere anche effettuato dai pistoni, pneumatici od idraulici, prima che lo stampo multiplo 44 entri in contatto con il telaio 46.
Il dispositivo di filtrazione 36 viene mantenuto in questa posizione dallo stampo multiplo 44 anche durante la successiva fase di stampaggio (fig. 11), durante la quale i cursori di stampaggio 41 scendono all’interno delle cavità passanti 45 dello stampo multiplo 44 e comprimono la pasta cementizia Ila per ottenere le mattonelle cementizie 11.
Durante lo stampaggio, l’acqua che fuoriesce dalla pasta cementizia Ila viene filtrata dal filtro 47 e convogliata verso il basso dai canali capillari 28 delle piastre 27.
In forme di realizzazione, nel caso di macchina di stampaggio 10 dotata di aspirazione dell’acqua in eccesso dall’alto, o sia dal basso che dall’alto, un dispositivo di filtrazione 136 (figg. 12-14), può essere collegato a ciascun cursore di stampaggio 141, anziché alle piastre 27.
Nel caso esemplificativo di macchina di stampaggio 10 con aspirazione dell’acqua dall’alto e dal basso, il cursore di stampaggio 141 (fig. 14) è definito da due componenti tra loro accoppiati, ossia da un componente superiore portatampone 142, e dal citato dispositivo di filtrazione 136, disposto inferiormente al componente superiore porta-tampone 142. Il dispositivo di filtrazione 136 include un tampone di stampa 143, meccanicamente connesso al componente superiore porta-tampone 142 ed un filtro 147 (figg. 12-14). In forme di realizzazione, il tampone di stampa 143 è collegato in modo rilasciabile mediante mezzi di collegamento magnetici 152, 153 al suddetto filtro 147.
In forme di realizzazione, il tampone di stampa 143 può avere forma parallelepipeda e ingombro in pianta sostanzialmente uguale a quello delle mattonelle cementizie 11 che si vuole ottenere.
In forme di realizzazione, il filtro 147 è fissato magneticamente alla parte inferiore del tampone di stampa 143.
In forme di realizzazione, il tampone di stampa 143 presenta, nella propria faccia inferiore, una rete di canali 144 tra loro comunicanti ed aventi la funzione di convogliare l’acqua proveniente dalla sottostante pasta cementizia 1 la verso una camera di raccolta 145.
La camera di raccolta 145 può essere comunicante con un canale di evacuazione 146 che permette l’evacuazione dell’acqua verso l’alto, ad esempio attraverso una o più aperture ricavate nel cursore di stampaggio 141 e non mostrate nei disegni.
Nel tampone di stampa 143 sono anche ricavati fori passanti 149, che servono per il fissaggio in modo amovibile del tampone di stampa 143 al componente superiore porta-tampone 142, ad esempio tramite viti 150.
Nello stesso tampone di stampa 143 è altresì ricavata una pluralità di vani di alloggiamento 151, ciechi, adatti a contenere ciascuno un magnete permanente 152.
Il filtro 147 comprende una griglia metallica 153, ad esempio costituita da una rete metallica oppure da una piastra metallica forata, alla quale è collegata in modo stabile una membrana filtrante 154 a maglia fìtta. Quest’ultima costituisce, in uso, la superficie esterna inferiore del cursore di stampaggio 141 e, nella fase di stampaggio, entra in contatto con la pasta cementizia 11 a.
La griglia metallica 153 può essere realizzata in pezzo unico avente un ingombro in pianta tale da coprire l’intera faccia inferiore del tampone di stampa 143, oppure può essere composta da più moduli, i quali coprono, nel loro complesso, la superficie inferiore del tampone di stampa 143.
La griglia metallica 153 è vantaggiosamente realizzata con materiale metallico avente caratteristiche magnetiche, quale ad esempio un acciaio bassolegato oppure un acciaio inossidabile ferritico. La griglia metallica 153 coopera con i magneti 152, i quali la mantengono, per effetto dell’attrazione magnetica, a contatto con la faccia inferiore del tampone di stampa 143.
Tale accoppiamento magnetico è allo stesso tempo saldo e facilmente amovibile e ha il vantaggio di non richiedere ulteriori lavorazioni meccaniche sul componente superiore porta- tampone 142. Inoltre, questa soluzione permette la sostituzione rapida del filtro 147, se intasato o usurato, diminuendo di conseguenza i tempi di manutenzione e di fermo macchina richiesti per tale sostituzione.
Ciò consente, di conseguenza, di aumentare la produttività della macchina di stampaggio 10.
E chiaro che alla macchina di stampaggio 10 fin qui descritta possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato.

Claims (8)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina per la produzione di matonelle cementizie (11) a partire da almeno un cumulo di pasta cementizia (Ila), comprendente un gruppo di stampa (15) ed un piano di stampaggio (25a, 25b) disposto sotto il gruppo di stampa (15), caratterizzata dal fatto che comprende un dispositivo per il contenimento di uno o più cumuli di pasta cementizia (Ila) comprendente un telaio (46), fissato in modo amovibile sopra a detto piano di stampaggio (25a, 25b) ed un supporto deformabile (47), vincolato perimentralmente al telaio (46) e presentante una parte interna al telaio (46) su cui collocare almeno un cumulo di pasta cementizia (I la), configurata per deformarsi in modo da definire una cavità di contenimento.
  2. 2. Macchina come nella rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che comprende almeno una piastra (27), fissata su deto almeno un piano di stampaggio (25a, 25b), in cui deto telaio (46) è provvisto di almeno un’apertura passante (48) avente dimensioni in pianta circa uguali a quelle di deta almeno una piastra (27).
  3. 3. Macchina come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che detto supporto deformabile (47) è realizzato con almeno un foglio o telo di fibre ed ha un ingombro in pianta almeno pari a quello di deto telaio (46) al quale è collegato.
  4. 4. Macchina come in una o l’altra delle rivendicazioni da 1 a 3, caratterizzata dal fatto che comprende mezzi di fissaggio (50) per il fissaggio amovibile di deto telaio (46) a detto almeno un piano di stampaggio (25a, 25b), deti mezzi di fissaggio (50) comprendendo almeno un mezzo elastico (51) di riscontro con la superficie inferiore di deto telaio (46) configurato per mantenere detto telaio (46) normalmente sollevato rispetto a detta almeno una piastra (27).
  5. 5. Macchina come nella rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di fissaggio (50) sono configurati per mantenere detto telaio (46) e detto supporto deformabile (47) sostanzialmente paralleli a detto almeno un piano di stampaggio (25a, 25b).
  6. 6. Macchina come in una o l’altra delle rivendicazioni da 1 a 5, caratterizzata dal fatto che detto supporto deformabile (47) è configurato per sostenere detto almeno un cumulo di pasta cementizia (I la) e per flettere sotto il peso di quest’ ultimo ed assumere una conformazione concava.
  7. 7. Macchina come nella rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di contenimento (36) è configurato flessibile.
  8. 8. Macchina come in una o l’altra delle rivendicazioni da 1 a 7, caratterizzata dal fatto che detto supporto deformabile (47) è costituito da un filtro, definito da un unico foglio o telo filtranti, oppure da più fogli o teli sovrapposti.
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