ITUD20120152A1 - Struttura di supporto e metodo di costruzione edilizia per il consolidamento e la messa in sicurezza di un edificio - Google Patents

Struttura di supporto e metodo di costruzione edilizia per il consolidamento e la messa in sicurezza di un edificio Download PDF

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ITUD20120152A1
ITUD20120152A1 IT000152A ITUD20120152A ITUD20120152A1 IT UD20120152 A1 ITUD20120152 A1 IT UD20120152A1 IT 000152 A IT000152 A IT 000152A IT UD20120152 A ITUD20120152 A IT UD20120152A IT UD20120152 A1 ITUD20120152 A1 IT UD20120152A1
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IT
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layer
structural element
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absorbing
sound
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IT000152A
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Ezio Reverberi
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Ezio Reverberi
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    • E04G23/00Working measures on existing buildings
    • E04G23/02Repairing, e.g. filling cracks; Restoring; Altering; Enlarging
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    • EFIXED CONSTRUCTIONS
    • E04BUILDING
    • E04HBUILDINGS OR LIKE STRUCTURES FOR PARTICULAR PURPOSES; SWIMMING OR SPLASH BATHS OR POOLS; MASTS; FENCING; TENTS OR CANOPIES, IN GENERAL
    • E04H9/00Buildings, groups of buildings or shelters adapted to withstand or provide protection against abnormal external influences, e.g. war-like action, earthquake or extreme climate
    • E04H9/02Buildings, groups of buildings or shelters adapted to withstand or provide protection against abnormal external influences, e.g. war-like action, earthquake or extreme climate withstanding earthquake or sinking of ground
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    • E04BUILDING
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"STRUTTURA DI SUPPORTO E METODO DI COSTRUZIONE EDILIZIA PER IL CONSOLIDAMENTO E LA MESSA IN SICUREZZA DI UN EDIFICIO"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un metodo di costruzione edilizia e ad una struttura di supporto per il consolidamento e la messa in sicurezza di un edificio mediante la messa in sicurezza di elementi non strutturali di detto edificio, quali, ad esempio, pavimentazioni, solai, volte, cupole, o simili.
Il trovato à ̈ inteso per aumentare le doti di resistenza strutturale dell'intero edificio, conferendo ai summenzionati elementi non strutturali resistenza contro il crollo nel caso di eventi sismici od altri eventi che possono causare danni agli edifici, a vantaggio della sicurezza degli occupanti.
Il presente trovato si può applicare anche ad elementi strutturali per aumentare le proprietà di resistenza strutturale dell'intero edificio.
In particolare, il trovato à ̈ utilizzabile per il rinnovo o l'adeguamento di pavimentazioni civili già esistenti, non escludendo l'utilizzo anche per costruzioni ad uso produttivo e per nuove costruzioni, o l'applicazione a elementi non strutturali diversi dalle pavimentazioni .
STATO DELLA TECNICA
È nota la necessità di realizzare, in particolare in zone a rischio sismico, edifici che siano in grado di resistere alle sollecitazioni di un sisma, garantendo così la sicurezza e l'incolumità nei confronti delle persone che le occupano.
È pure noto effettuare interventi di adeguamento miglioramento, consolidamento, messa in sicurezza, riparazioni od interventi locali, volti al miglioramento delle condizioni di sicurezza di edifici preesistenti.
In particolare, à ̈ noto che gli elementi strutturali e non strutturali, e ciascun edificio nel suo insieme, devono avere caratteristiche di duttilità e devono essere in grado di sostenere cicli di deformazioni o di sollecitazioni anche dopo il superamento delle soglie di plasticizzazione o di frattura. A tal fine à ̈ necessario che gli elementi strutturali, ad esempio travi, pilastri ed altri elementi portanti, e gli elementi non strutturali, ad esempio pavimenti e pareti non portanti, siano adeguatamente collegati tra loro. Infatti, crolli e danni alle costruzioni sono favoriti dall'assenza o dalla scarsa efficacia di collegamenti tra pareti ed elementi orizzontali e negli incroci murari. È chiaro che i crolli degli elementi non strutturali, in particolare di solai e pavimenti, in seguito ad un'attività sismica, costituiscono un fattore di grave rischio per l'incolumità degli occupanti dell'edificio interessato da tali crolli e, con il loro crollo, contribuiscono al collasso dell'intero edificio.
Sono noti interventi di messa in sicurezza di edifici che, tuttavia, richiedono operazioni complesse e notevolmente invasive sulla struttura, costosi e che richiedono tempi lunghi per essere messi in atto.
Uno scopo del presente trovato à ̈ quello di realizzare una struttura di supporto per elementi non strutturali di un edificio, quali pavimenti e solai, che sia in grado di conferire a tali elementi non strutturali duttilità e resistenza nei confronti di eventi potenzialmente dannosi quali attività sismiche, o simili, per prevenirne la rottura ed il crollo e garantire la sicurezza degli occupanti l'edificio.
È pure uno scopo del presente trovato il mettere a punto un metodo costruttivo applicabile sia alla realizzazione di pavimentazioni nuove ad elevato grado di sicurezza, sia alla ristrutturazione di pavimentazioni esistenti, per migliorarne il grado di sicurezza strutturale .
È un ulteriore scopo del trovato il realizzare una struttura di supporto che sia leggera, di facile e veloce applicazione .
Uno scopo ulteriore del presente trovato à ̈ quello di mettere a punto un metodo costruttivo che consenta l'applicazione della suddetta struttura di supporto in modo minimamente invasivo nei confronti degli edifici da mettere in sicurezza, e che non richieda demolizioni di alcun tipo.
È un ulteriore scopo del presente trovato il mettere a punto un metodo costruttivo che consenta di realizzare una struttura di supporto utilizzando materiali unitariamente di costo contenuto, in modo da poter rendere economicamente accessibili su vasta scala i benefici derivanti dal trovato.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
II presente trovato à ̈ espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell'idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, una struttura di supporto secondo il presente trovato à ̈ utilizzabile per la messa in sicurezza di un elemento non strutturale di un edificio collegato ad almeno un rispettivo elemento strutturale, per ottenere il consolidamento e la messa in sicurezza dell'edificio.
La struttura di supporto del presente trovato comprende almeno un pannello multistrato da associare almeno a detto elemento non strutturale e primi mezzi di fissaggio del pannello multistrato a detto almeno un elemento strutturale ed a detto elemento non strutturale.
La struttura di supporto così realizzata à ̈ configurata per assorbire efficacemente le sollecitazioni cui à ̈ sottoposto l'elemento non strutturale, ad esempio durante un evento sismico, evitando la rottura ed il crollo di almeno parte dello stesso elemento non strutturale.
In tal modo si ottiene, nel contempo, anche un aumento delle doti di resistenza strutturale dell'intero edificio, il quale, salvaguardato dal crollo degli elementi non strutturali, quali i solai, e per effetto del summenzionato collegamento tra i propri elementi, può avere una reazione solidale alle scosse telluriche. Tale reazione vantaggiosa à ̈ dovuta alla distribuzione delle sollecitazioni in un volume parallelepipedo flessibile, paragonabile ad una "scatola".
Secondo alcune forme di realizzazione, la struttura di supporto comprende, inoltre, secondi mezzi di fissaggio del pannello multistrato sia ad un rispettivo pannello multistrato adiacente, sia a detto elemento non strutturale.
In alcune forme di realizzazione, il pannello multistrato comprende una pluralità di strati tra loro sovrapposti, che includono un primo strato, realizzato con una lastra avente funzione portante per detto pannello multistrato, un secondo strato, realizzato con una miscela di granulati di materiale fonoassorbente e termoisolante e resina legante indurita ed asciugata, ed un terzo strato. Detto pannello multistrato ha vantaggiosamente ridotto spessore e peso complessivi.
Secondo alcune varianti, detto primo strato à ̈ realizzato con un materiale duttile, atto ad assorbire le sollecitazioni cui può essere sottoposto l'elemento non strutturale, ad esempio durante un evento sismico.
In varianti realizzative, detto primo strato à ̈ una lastra metallica, vantaggiosamente traforata, oppure à ̈ realizzato con un materiale composito a base polimerica rinforzato con fibre ceramiche. La scelta tra tali materiali può rispondere a esigenze di flessibilità e quindi capacità della struttura di supporto di adattarsi a elementi architettonici anche di forme curve o irregolari.
In alcune varianti, detto secondo strato à ̈ realizzato con una resina poliuretanica, o altra resina similare, inglobante granulati di materiale fonoassorbente e termoisolante.
In ulteriori varianti, detto terzo strato comprende un materiale fonoassorbente e termoisolante.
In forme realizzative specifiche, detto terzo strato à ̈ realizzato con una lastra di detto materiale fonoassorbente e termoisolante oppure à ̈ realizzato con una resina poliuretanica, o altra resina similare, inglobante granulati di detto materiale fonoassorbente e termoisolante.
Secondo alcune forme realizzative, il materiale fonoassorbente e termoisolante à ̈ selezionato tra sughero, gomma, polimeri espansi, inerti leggeri di vetro espanso, granulati di pomice, argilla espansa, o una combinazione di tali materiali, secondo le specifiche esigenze.
In alcune forme di realizzazione, il sughero à ̈ vantaggioso in quanto coniuga isolamento acustico e termico ad un peso ridotto, oltre che efficaci proprietà ignifughe ed autoestinguenti senza produzione di fumi tossici.
Rientra nel presente trovato anche un metodo di costruzione edilizia per il consolidamento e la messa in sicurezza di un edificio, mediante la messa in sicurezza di un elemento non strutturale di tale edificio collegato ad un elemento strutturale, che prevede di mettere a disposizione una struttura di supporto formata da almeno un pannello multistrato e di fissare detta struttura di supporto a detto elemento non strutturale e a detto elemento strutturale, mediante almeno primi mezzi di fissaggio di detto almeno un pannello multistrato a detto elemento non strutturale ed a detto elemento strutturale.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferenziale di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 Ã ̈ una vista schematica in assonometria parzialmente sezionata di una struttura di supporto secondo il presente trovato;
- la fig. 2 Ã ̈ una sezione, in scala ingrandita, di un particolare di fig. 1;
- la fig. 3 Ã ̈ una vista schematica in assonometria di un componente della struttura di fig. 1;
- la fig. 4 Ã ̈ una vista schematica in pianta di una variante di fig. 1;
- la fig. 5 Ã ̈ una sezione secondo la linea V-V di fig. 4.
DESCRIZIONE DI ALCUNE FORME DI REALIZZAZIONE
Con riferimento alle figure allegate, una struttura di supporto 10 secondo il presente trovato à ̈ utilizzata per la messa in sicurezza di un elemento non strutturale di un edificio, che nella fattispecie à ̈ un pavimento 11, ma che può essere un qualsiasi elemento non strutturale di un edificio, quale ad esempio un solaio, una volta, una cupola, o altri elementi simili.
La struttura di supporto 10 Ã ̈ configurata per essere fissata sopra al suddetto pavimento 11 e ad almeno un elemento strutturale dell'edificio, quale ad esempio una parete 13, tramite primi e secondi mezzi di fissaggio 14a, 14b .
La struttura di supporto 10 comprende uno (fig. 1) o più (fig. 4) pannelli multistrato 12, 12a, 12b aventi vantaggiosamente elevata duttilità, ovvero atti ad assorbire efficacemente le sollecitazioni cui ad esempio può essere sottoposto il pavimento 11 durante un evento sismico, e ridotto spessore. Tali pannelli multistrato 12, 12a, 12b vengono disposti affiancati tra loro a definire un voluto schema di posizionamento per la messa in sicurezza del pavimento 11.
Ciascun pannello 12, 12a, 12b comprende:
un primo strato 16, in uso disposto a contatto con il pavimento 11, realizzato con materiale con funzione portante e strutturale, ad esempio metallo, quale acciaio zincato, oppure materiale composito rinforzato;
- un secondo strato 17 disposto sopra il primo strato 16 e formato da una miscela di resina e materiale isolante, vantaggiosamente sia fonoassorbente che termoisolante, quale ad esempio sughero;
- un terzo strato 18, disposto sopra il secondo strato 17 e formato da una lastra di materiale fonoassorbente e termoisolante applicata oppure una colata di materiale fonoassorbente e termoisolante.
In particolare, in detto schema di posizionamento, i pannelli multistrato 12, 12a, 12b che risultano periferici sono fissati alle pareti 13 mediante primi mezzi di fissaggio 14a, mentre i panelli multistrato 12, 12a, 12b intermedi sono sia vincolati fra loro, e sia al pavimento 11, mediante secondi mezzi di fissaggio 14b. In questo modo, la struttura di supporto 10 si comporta come un unico sistema che, cooperando con il pavimento 11, assorbe le sollecitazioni dannose per l'edificio e previene il crollo del pavimento 11.
Infatti, l'elevata duttilità consente alla struttura di supporto 10 di assorbire le sollecitazioni che, ad esempio durante un sisma, potrebbero compromettere la solidità del pavimento 11, il cui crollo pregiudicherebbe anche la stabilità delle pareti, comprese quelle portanti .
Nel contempo, la struttura di supporto 10 consente di aumentare la resistenza dell'intera parete 13, impedendo a quest'ultima di oscillare liberamente, così come accade normalmente ad un elemento verticale a se stante avente un basso rapporto tra superficie di base ed altezza.
Inoltre, lo spessore ridotto dei pannelli multistrato 12, 12a, 12b, permette di mantenere leggera la struttura di supporto 10 che, così, può essere applicata per il rinnovamento di pavimentazioni esistenti senza effettuarne la demolizione.
Inoltre, i materiali che compongono la struttura di supporto 10, come spiegato nel prosieguo, sono tali da conferirle proprietà fonoassorbenti, e da consentire, ad esempio, l'installazione di circuiti radianti ad alimentazione elettrica per il riscaldamento degli ambienti, oppure l'installazione di sistemi per la diagnostica di conseguenze dell'impatto sismico sull'edificio, quali ad esempio microrilevatori dotati di tecnologia Micro Electro Mechanical Systems (MEMS).
Nelle figg. 1 e 2 Ã ̈ illustrata una prima forma di realizzazione della struttura di supporto 10, la quale nella fattispecie comprende un pannello multistrato 12, fissato al pavimento 11 e a due pareti 13.
Il pannello multistrato 12 (fig. 3) à ̈ formato dai summenzionati tre strati 16, 17, 18 sovrapposti, in cui il primo strato 16 à ̈ realizzato con una lastra di lamiera metallica traforata, ad esempio acciaio zincato, che in uso poggia sul pavimento 11, il secondo strato 17 à ̈ realizzato con una malta costituita da resina poliuretanica inglobante granulati di sughero, ed il terzo strato 18 à ̈ realizzato con un pannello di sughero. La soluzione in cui la lastra à ̈ traforata dà il vantaggio di maggiore flessibilità e migliore aggrappaggio del secondo strato 17.
In alcune soluzioni di variante, ad esempio soluzioni in cui à ̈ necessaria notevole flessibilità, come nel caso di elementi architettonici quali volte o cupole, il primo strato 16 à ̈ realizzato con una lastra in materiale composito flessibile, come ad esempio un materiale polimerico rinforzato da fibre ceramiche, quale il kevlar®, oppure reti di fibra di vetro da rinforzare poi con adeguata resina indurente, quale ad esempio una resina epossidica bicomponente .
Altri materiali analoghi possono essere utilizzati, purché consentano di mantenere nel contempo una funzione portante ed una voluta flessibilità del primo strato 16. Altre varianti prevedono che il terzo strato 18 sia realizzato con la stessa malta con cui à ̈ realizzato il secondo strato 17, che viene appositamente colata con lo spessore voluto.
Nella fattispecie, ad esempio, il primo strato 16, il secondo strato 17 ed il terzo strato 18 hanno tutti la forma di un parallelepipedo a base quadrilatera. La base del primo strato 16 e la base del secondo strato 17 sono uguali e sono definite da una prima lunghezza LI e da una seconda lunghezza L2, e i due strati 16, 17 sono sovrapposti in modo che il loro ingombro in pianta combaci. La base del terzo strato 18 Ã ̈ definita dalla stessa prima lunghezza LI, uguale alle precedenti, e da una terza lunghezza L3, inferiore alla seconda lunghezza L2. Tale differenza definisce due fasce, o corsie, laterali 19 ribassate che fungono da sedi di posizionamento per i primi 14a ed i secondi 14b mezzi di fissaggio.
Nel caso di specie, le fasce laterali 19 sono di forma sostanzialmente parallelepipeda e tra loro simmetriche, e conferiscono al pannello multistrato 12 una forma a "T" rovesciata.
Il procedimento di realizzazione del pannello multistrato 12 prevede che, in una fase preliminare, venga realizzato uno stampo antiaderente avente una cavità parallelepipeda a base rettangolare di dimensioni L1xL2 , ossia pari a quelle del primo strato 16 e del secondo strato 17 che si vogliono ottenere. La profondità di tale cavità à ̈ pari alla somma dei due strati summenzionati. Nel caso d'esempio, la prima lunghezza Li e la seconda lunghezza L2 sono entrambe pari a 1.000 mm, mentre la profondità della cavità dello stampo à ̈ circa 3 mm.
Sul fondo di tale cavità viene adagiata, sopra un foglio di materiale plastico che agevolerà lo sformo del pannello multistrato 12, la lamiera traforata che costituisce il primo strato 16. Tale lamiera ha uno spessore di circa 1 mm e presenta fori passanti del diametro di 10 mm, distanziati tra loro di circa 5 mm.
Inoltre, in un miscelatore viene preparata una resina poliuretanica liquida, o altra resina similare avente caratteristiche equivalenti, alla quale vengono aggiunti lentamente, a filo, granulati di sughero.
Tale preparazione può avvenire contemporaneamente, oppure successivamente alla suddetta fase preliminare, oppure preliminarmente rispetto ad essa.
La miscela così ottenuta viene miscelata per un tempo di miscelazione necessario a distribuire omogeneamente i granuli di sughero, od altro materiale isolante secondo le esigenze, nella resina, per ottenere la malta che costituisce il secondo strato 17.
Tale malta viene quindi colata nello stampo, sul primo strato 16, in modo che ricopra completamente la lamiera traforata, occludendone i fori, e che riempia lo stampo, per ottenere uno spessore omogeneo di 2 mm per il secondo strato 17. Per garantire il corretto quantitativo di malta da utilizzare possono essere usati mezzi di pesatura, oppure mezzi livellanti che consentono di non eccedere con la malta.
Una prima fase di asciugatura, successiva alla colata della malta e della durata di circa 24 ore, permette l'asciugatura e l'indurimento della malta stessa, conferendo al secondo strato 17 il suo aspetto e la sua consistenza finali.
In una fase successiva di realizzazione del terzo strato 18, per ciascun pannello multistrato 12 viene tagliata una lastra di sughero dello spessore di circa 3 mm e base rettangolare, il cui lato maggiore ha lunghezza LI, ossia 1.000 mm, ed il cui lato minore ha lunghezza L3, ad esempio 840 mm.
Vengono quindi poggiati sulla superficie del secondo strato 17 due elementi di formatura, di dimensioni tra loro uguali e aventi lunghezza pari alla prima lunghezza Li (1.000 mm), larghezza pari alla metà della differenza tra la lunghezza L2 e la lunghezza L3 (80 mm), e spessore circa pari a 3 mm. I due elementi di formatura vengono posizionati a due estremità del secondo strato 17 e ricoprono una parte di quest'ultimo, riportando in negativo la forma delle due fasce laterali 19.
Una volta posizionati i due elementi di formatura sul secondo strato 17, viene applicata, ad esempio mediante spruzzatura, sulla superficie libera del secondo strato 17, la resina poliuretanica sopraccitata, od un'altra resina similare, in modo da creare un film adesivo dello spessore di pochi micron, sul quale viene successivamente applicata la summenzionata lastra di sughero, che costituirà il terzo strato 18.
Secondo una variante del presente trovato, in seguito al posizionamento degli elementi di formatura, invece di applicare la lastra di sughero, sulla superficie libera del secondo strato 17 viene colata la stessa malta con cui à ̈ stato precedentemente realizzato quest'ultimo, per creare uno strato omogeneo di malta spesso circa 3 mm e con superficie piana.
Una seconda fase di asciugatura, successiva al posizionamento della lastra di sughero, o alla colata della malta, permette l'asciugatura della resina ed il perfetto ancoraggio del terzo strato 18 al secondo strato 17.
La rimozione degli elementi di formatura definisce la formazione delle fasce laterali 19 e la fine della preparazione del pannello multistrato 12.
Il metodo di costruzione oggetto del presente trovato comprende il procedimento di realizzazione del pannello multistrato 12 sopra descritto, e dei mezzi di fissaggio 14a, 14b, ed un procedimento di fissaggio, che verrà di seguito descritto nel dettaglio.
I primi mezzi di fissaggio 14a comprendono profilati metallici 20, nella fattispecie sagomati ad "L" (figg. 1, 2, 4), ed i secondi mezzi di fissaggio 14b comprendono piastre, o placche, metalliche 21 (figg. 4 e 5). Sia i profilati metallici 20 che le piastre metalliche 21 possono essere realizzati in lamiera, ad esempio di acciaio zincato, ed avere spessori ridotti, vantaggiosamente compresi tra 2 mm e 10 mm.
Ciascun profilato metallico 20 ha una lunghezza pari alla prima lunghezza L1, e i due lati della forma ad "L" hanno estensione pari alla larghezza delle fasce laterali 19. Su entrambi i lati della forma ad "L" sono inoltre ricavati due primi fori passanti 24, posizionati ad una prima distanza Di dall'estremità del profilato metallico 20, lungo la lunghezza L1, e ad una seconda distanza D2 dall'intersezione dei lati del profilato metallico 20 stesso.
Le piastre metalliche 21 hanno lunghezza pari alla prima lunghezza L1 e larghezza pari alla differenza tra la seconda lunghezza L2 e la terza lunghezza L3, ossia pari al doppio della larghezza delle fasce laterali 19. Anche le piastre metalliche 21 presentano ciascuna quattro primi fori passanti 24, ricavati simmetricamente a distanza DI dalle estremità longitudinali della piastra metallica 21 e a distanza D2 dal bordo trasversale.
Ogni profilato metallico 20 ha la funzione di fissare un pannello multistrato 12 al pavimento 11 e ad una parete 13, mentre ogni piastra metallica 21 ha la funzione di fissare tra loro due pannelli multistrato 12 adiacenti. A tale scopo, i mezzi di fissaggio 14a, 14b comprendono anche, ad esempio, una pluralità di viti 22 e tasselli 23.
I tasselli 23 possono essere, ad esempio, tasselli di tipo chimico a base di resina epossidica bicomponente, oppure tasselli a calza o a rete contenenti tasselli chimici a base di resina poliestere, od altri tasselli simili od assimilabili, scelti in base al materiale con cui sono realizzati il pavimento 11 e le pareti 13.
Il procedimento di fissaggio summenzionato (fig. 2), per il fissaggio di un pannello multistrato 12 al pavimento 11 e alla parete 13, prevede che il pannello multistrato 12 venga innanzitutto appoggiato sul pavimento 11, con il primo strato 16 a contatto con quest'ultimo, e quindi posizionato a contatto con la parete 13 in corrispondenza di una delle due fasce laterali 19.
In seguito, viene effettuato il posizionamento del profilato metallico 20, il quale viene posto al di sopra del pannello multistrato 12, in modo che un proprio lato sia all'interno della fascia laterale 19, e l'altro lato sia appoggiato alla parete 13.
In un'operazione successiva al posizionamento del profilato metallico 20, vengono praticati, in corrispondenza dei primi fori passanti 24, quattro primi fori ciechi 25, due nella parete 13 e due nel pavimento 11. Durante tale operazione di foratura, vengono anche generati secondi fori 26, nella fascia laterale 19 del pannello multistrato 12.
I primi fori ciechi 25 possono essere tutti dello stesso diametro, oppure avere diametri differenti, ad esempio 10 mm per i primi fori ciechi 25 praticati nella parete 13 e 12 mm per i primi fori ciechi 25 praticati nel pavimento 11.
I primi fori ciechi 25 hanno la funzione di alloggiare i tasselli 23, i quali cooperano con i primi fori passanti 24, i secondi fori passanti 26, e le viti 22 per determinare il fissaggio del pannello multistrato 12. I primi fori ciechi 25 hanno una profondità sufficiente per garantire un fissaggio saldo e sicuro del pannello multistrato 12 sia alla parete 13 che al pavimento 11. Tale profondità à ̈, ad esempio, maggiore o uguale ad 80 mm.
La forma di variante figg. 4 e 5 illustra il caso in cui primi pannelli multistrato 12a, del tutto analoghi al pannello multistrato 12 descritto in precedenza, sono fissati alla parete 13 e al pavimento 11, e secondi pannelli multistrato 12b adiacenti ai primi pannelli multistrato 12a sono fissati a questi ultimi e al pavimento 11. In tal caso, il metodo di costruzione di cui si discute prevede che si proceda come segue.
Dopo il fissaggio dei primi pannelli multistrato 12a alla parete 13 mediante i primi mezzi di fissaggio 14a, viene affiancato un secondo pannello multistrato 12b ad un primo pannello multistrato 12a, in modo che una fascia laterale 19 del secondo pannello multistrato 12b sia adiacente alla fascia laterale 19 libera del primo pannello multistrato 12a. In seguito, viene posizionata una piastra metallica 21 a completa copertura delle fasce laterali 19.
Secondi fori ciechi 27 vengono praticati nel pavimento 11 in corrispondenza dei primi fori passanti 24 della barra metallica 21. Come nel caso sopra descritto, durante l'operazione di foratura vengono ricavati secondi fori passanti 26 nelle fasce laterali 19 dei pannelli multistrato 12a, 12b affiancati.
I secondi fori ciechi alloggiano tasselli 23, i quali cooperano con i primi fori passanti 24, i secondi fori passanti 26, e le viti 22, per completare il fissaggio reciproco dei pannelli multistrato 12a, 12b ed il loro ancoraggio al pavimento 11.
Da quanto finora descritto, deriva in modo evidente come ulteriori pannelli multistrato 12, 12a, 12b possono essere tra loro vincolati secondo uno schema di posizionamento ripetitivo che determina la realizzazione, secondo le necessità, della struttura di supporto 10 illustrata nelle figg. 4 e 5.
Risulta inoltre chiaro che la struttura di supporto 10, così come realizzata secondo il presente trovato, à ̈ modulare e facilmente adattabile a qualsiasi dimensione del pavimento 11 da mettere in sicurezza.
Inoltre, la struttura di supporto 10 illustrata in fig.
4 Ã ̈ definita da una disposizione matriciale, o a reticolo, di pannelli multistrato 12, 12a, 12b, profilati metallici 20 e piastre metalliche 21, che ha la funzione di frazionare la superficie del pavimento 11 in riquadri. Tale accorgimento permette di raggiungere i seguenti risultati di prevenzione:
a) interrompere la velocità di propagazione delle onde d'urto, interrompendo così l'incremento geometrico dell'energia in gioco, la quale à ̈ proporzionale al quadrato della velocità di propagazione;
b) assorbimento, mediante smorzamento, dell'energia dovuta alle sollecitazioni a cui à ̈ sottoposto l'edificio, grazie alla conformazione dei pannelli e alla duttilità del summenzionato reticolo;
c) prevenzione di crolli di larghe dimensioni e contenimento delle macerie dei materiali edili, mobili ed altro che, se non contenuti, potrebbero cadere ai piani inferiori, nel caso di edificio a più piani, per effetto di tali crolli.
È chiaro che alla struttura di supporto 10 ed al metodo di costruzione fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall'ambito del presente trovato.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz'altro realizzare molte altre forme equivalenti di struttura di supporto e metodo di costruzione, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell'ambito di protezione da esse definito.

Claims (16)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Struttura di supporto per il consolidamento e la messa in sicurezza di un edificio mediante la messa in sicurezza di almeno un elemento non strutturale (11) di detto edificio collegato ad almeno un rispettivo elemento strutturale (13), caratterizzata dal fatto che comprende almeno un pannello multistrato (12, 12a, 12b) da associare almeno a detto elemento non strutturale (11) e primi mezzi di fissaggio (14a) del pannello multistrato (12, 12a, 12b) a detto almeno un elemento strutturale (13) ed a detto elemento non strutturale (11).
  2. 2. Struttura come nella rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che comprende, inoltre, secondi mezzi di fissaggio (14b) del pannello multistrato (12, 12a, 12b) sia ad un rispettivo pannello multistrato (12, 12a, 12b) adiacente, sia a detto elemento non strutturale (11).
  3. 3. Struttura come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che detto pannello multistrato (12, 12a, 12b) comprende una pluralità di strati (16, 17, 18) tra loro sovrapposti, detti almeno tre strati comprendendo un primo strato (16), realizzato con una lastra avente funzione portante per detto pannello multistrato (12, 12a, 12b), un secondo strato (17), realizzato con una miscela di granulati di materiale fonoassorbente e termoisolante e resina legante indurita ed asciugata, ed un terzo strato (18), detto pannello multistrato (12, 12a, 12b) essendo di ridotto spessore e peso complessivi.
  4. 4. Struttura come nella rivendicazione 3, caratterizzata dal fatto che detto primo strato (16) à ̈ realizzato con un materiale selezionato tra una lastra metallica, un materiale composito a base polimerica rinforzato con fibre ceramiche, un materiale composito a matrice resinosa indurente comprendente fibre ceramiche, e altri materiali simili o assimilabili per resistenza meccanica e flessibilità .
  5. 5. Struttura come in una o l'altra delle rivendicazioni 3 o 4, caratterizzata dal fatto che detto secondo strato (17) Ã ̈ realizzato con una resina poliuretanica, o altra resina similare, inglobante granulati di materiale fonoassorbente e termoisolante.
  6. 6. Struttura come in una o l'altra delle rivendicazioni da 3 a 5, caratterizzata dal fatto che detto terzo strato (18) comprende un materiale fonoassorbente e termoisolante.
  7. 7. Struttura come nella rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detto terzo strato (18) à ̈ realizzato con una lastra di detto materiale fonoassorbente e termoisolante oppure à ̈ realizzato con una resina poliuretanica, o altra resina similare, inglobante granulati di detto materiale fonoassorbente e termoisolante.
  8. 8. Struttura come nella rivendicazione 5, 6, o 7, caratterizzata dal fatto che il materiale fonoassorbente e termoisolante à ̈ selezionato tra sughero, gomma, polimeri espansi, inerti leggeri di vetro espanso, granulati di pomice, argilla espansa, o una combinazione di tali materiali, secondo le specifiche esigenze.
  9. 9. Struttura come in una o l'altra delle rivendicazioni da 3 a 8, caratterizzata dal fatto che detto primo strato (16) e detto secondo strato (17) hanno base quadrilatera definita da una prima lunghezza (Li) e da una seconda lunghezza (L2) e che detto terzo strato (18) ha base quadrilatera definita da detta prima lunghezza (LI) e da una terza lunghezza (L3), inferiore a detta prima lunghezza (LI), per definire fasce laterali (19) ribassate di detto pannello multistrato (12, 12a, 12b), tra loro uguali e simmetriche .
  10. 10. Struttura come nella rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi di fissaggio (14a) comprendono profilati metallici (20) cooperanti con una delle fasce laterali (19) di detto pannello multistrato (12, 12a) e con detto elemento strutturale (13), detti profilati metallici (20) essendo provvisti di primi fori passanti (24) associati a primi fori ciechi (25) presenti in detto elemento non strutturale (11) ed in detto elemento strutturale (13), provvisti di tasselli (23), e a secondi fori passanti (26) ricavati in detta fascia laterale (19), per fissare tramite una pluralità di viti (22) detto pannello multistrato (12, 12a) a detto elemento non strutturale (11) e a detto elemento strutturale (13).
  11. 11. Struttura come nelle rivendicazioni 2 e 9, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi di fissaggio (14b) comprendono piastre metalliche (21), ciascuna cooperante con fasce laterali (19) di un primo pannello multistrato (12a) e di un secondo pannello multistrato (12b) tra loro affiancati, dette piastre metalliche (21) essendo provviste di primi fori passanti (24) associati a secondi fori ciechi (27) presenti in detto elemento non strutturale (11), provvisti di tasselli (23), e a secondi fori passanti (26) ricavati nelle fasce laterali (19), per fissare tramite una pluralità di viti (22) detto primo pannello multistrato (12a) a detto secondo pannello multistrato (12b) e a detto elemento non strutturale (11).
  12. 12. Metodo di costruzione edilizia per il consolidamento e la messa in sicurezza di un edificio mediante la messa in sicurezza di almeno un elemento non strutturale (11) di detto edificio collegato ad un elemento strutturale (13), caratterizzato dal fatto che prevede di mettere a disposizione una struttura di supporto (10) formata da almeno un pannello multistrato (12, 12a, 12b) e di fissare detta struttura di supporto (10) a detto elemento non strutturale (11) e a detto elemento strutturale (13), mediante almeno primi mezzi di fissaggio (14a) di detto almeno un pannello multistrato (12, 12a, 12b) a detto elemento non strutturale (11) ed a detto elemento strutturale (13).
  13. 13. Metodo come nella rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che prevede la realizzazione di detto pannello multistrato (12, 12a, 12b) mediante le seguenti operazioni: - preparazione di uno stampo antiaderente avente una cavità di dimensioni coniugate a quelle che si vogliono ottenere per un primo strato (16) ed un secondo strato (17) di detto pannello multistrato (12, 12a, 12b); - posizionamento, sul fondo di detta cavità, di una lastra di materiale con proprietà portanti per realizzare detto primo strato (16); - mettere a disposizione una resina poliuretanica liquida, o altra resina similare, alla quale vengono aggiunti granulati di materiale fonoassorbente e termoisolante, per ottenere una malta omogenea; - colaggio di detta malta in detto stampo, al di sopra di detto primo strato (16), in modo da ricoprirlo completamente e da riempire detta cavità di detto stampo; - asciugatura di detta malta per un tempo di asciugatura adatto all'ottenimento di una malta asciutta ed indurita, per ottenere detto secondo strato (17); realizzazione di un terzo strato (18) di materiale fonoassorbente e termoisolante sovrapposto a detto secondo strato (17).
  14. 14. Metodo come nella rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che detta realizzazione di detto terzo strato (18) prevede le seguenti operazioni: - posizionamento, al di sopra di detto secondo strato (17), di elementi di formatura disposti simmetricamente su due lati di detto secondo strato (17); colaggio di uno strato micrometrico di resina poliuretanica adesiva, o altra resina similare; - posizionamento, su detto strato micrometrico, di una lastra di materiale fonoassorbente e termoisolante da incollare a detto secondo strato (17) e ottenere detto terzo strato (18); - rimozione di detti elementi di formatura, per definire fasce laterali (19) aventi spessore correlato agli spessori di detto primo strato (16) e detto secondo strato (17).
  15. 15. Metodo come nella rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che detta realizzazione di detto terzo strato (18) prevede le seguenti operazioni: - posizionamento, al di sopra di detto secondo strato (17), di elementi di formatura disposti simmetricamente su due lati di detto secondo strato (17); - colaggio di uno strato di uno spessore voluto di detta malta; - asciugatura di detta malta per un tempo di asciugatura adatto all'ottenimento di una malta completamente asciutta ed indurita, per ottenere detto terzo strato (18); - rimozione di detti elementi di formatura, per definire fasce laterali (19) aventi spessore uguale alla somma degli spessori di detto primo strato (16) e detto secondo strato (17)
  16. 16. Metodo come nella rivendicazione 14 o 15, caratterizzato dal fatto che il fissaggio di detto pannello multistrato (12) comprende le seguenti operazioni: posizionamento di detto pannello multistrato (12) appoggiato su detto elemento non strutturale (11) con detto primo strato (16) a contatto con detto elemento non strutturale (11) e una delle fasce laterali (19) a contatto con detto elemento strutturale (13); - fissaggio di detto pannello multistrato (12) a detto elemento strutturale (13) ed a detto elemento non strutturale (11) tramite l'utilizzo di detti mezzi di fissaggio (14a, 14b) fatti cooperare con detto elemento strutturale (13), detto elemento non strutturale (11) ed una delle fasce laterali (19) di detto pannello multistrato (12, 12a, 12b).
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IT202100000500A1 (it) * 2021-01-13 2022-07-13 Walls Srl Pannello prefinito particolarmente per il rivestimento di una parete di un edificio, procedimento di produzione di tale pannello prefinito e sistema modulare per realizzare un rivestimento di una parete di un edificio con tale pannello prefinito

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US20110302875A1 (en) * 2010-06-08 2011-12-15 Ronen Maoz Seismopanel wall wrapping method: A mehod for reinforcement of structures and buildings walls against earthquakes and other outside forces, by applying steel plates to walls

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