ITUD20120060A1 - Scambiatore di calore - Google Patents

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ITUD20120060A1
ITUD20120060A1 IT000060A ITUD20120060A ITUD20120060A1 IT UD20120060 A1 ITUD20120060 A1 IT UD20120060A1 IT 000060 A IT000060 A IT 000060A IT UD20120060 A ITUD20120060 A IT UD20120060A IT UD20120060 A1 ITUD20120060 A1 IT UD20120060A1
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IT
Italy
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evaporator
exchanger
air
longitudinal axis
heat exchanger
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IT000060A
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Giovanni Battista Capellari
Piero Paolo De
Luca Doddi
Stefano Vezil
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Ohg Ind S R L Con Unico
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    • F28D15/00Heat-exchange apparatus with the intermediate heat-transfer medium in closed tubes passing into or through the conduit walls ; Heat-exchange apparatus employing intermediate heat-transfer medium or bodies
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
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    • B01DSEPARATION
    • B01D53/00Separation of gases or vapours; Recovering vapours of volatile solvents from gases; Chemical or biological purification of waste gases, e.g. engine exhaust gases, smoke, fumes, flue gases, aerosols
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Description

"SCAMBIATORE DI CALORE"
CAMPO DI APPLICAZIONE
II presente trovato si riferisce ad uno scambiatore di calore utilizzabile in macchine e/o impianti di refrigerazione od essiccazione, quali ad esempio gli impianti di essiccazione per aria compressa, ovvero in generale per applicazioni in cui sia necessaria aria compressa deumidificata e quasi totalmente secca.
Il trovato, oltre che negli essiccatori per aria compressa, Ã ̈ vantaggiosamente applicabile agli impianti di refrigerazione industriale, commerciale, residenziale od a qualsiasi altra applicazione analoga od assimilabile.
STATO DELLA TECNICA
E' noto realizzare scambiatori di calore costituiti da un gruppo di pre-raffreddamento , cosiddetto prescambiatore aria-aria, da un gruppo di raffreddamento, cosiddetto scambiatore aria-refrigerante o evaporatore, e da un gruppo di separazione, per separare la condensa, accumulatasi a causa del raffreddamento dal fluido refrigerato. In testa ed in coda ai suddetti circuiti vi sono dei collettori, a loro volta collegati all'entrata ed all'uscita dei rispettivi fluidi.
II gruppo di pre-raffreddamento ed il gruppo di raffreddamento sono costituiti da una pluralità di circuiti noti disposti in parallelo o a strati, realizzati con alette, setti e pareti orizzontali, in materiale metallico termicamente conduttivo, impaccati ed alternati tra loro, in cui fluiscono, secondo metodi noti in equicorrente , controcorrente o a flussi incrociati, rispettivamente, un fluido da refrigerare ed un fluido refrigerante .
Gli scambiatori di calore noti, un esempio dei quali à ̈ descritto nella domanda di brevetto EP-1-956-330-A2 a nome della Richiedente, hanno generalmente il pre-scambiatore e l'evaporatore allineati tra loro in reciproca successione. Questa disposizione, se da un lato à ̈ vantaggiosa perché ottimizza il flusso del fluido attraverso lo scambiatore di calore riducendo i cambi di direzione e la perdita di carico, dall'altro porta allo svantaggio che, se sono richieste elevate potenze frigorifere, i componenti assumono lunghezze elevate, che risultano dannose per l'efficienza dello scambiatore stesso e spesso eccessive per le esigenze dell'impianto in cui devono essere installati .
Le macchine a cui devono essere associati tali scambiatori di calore, infatti, hanno normalmente ingombri prefissati e particolarmente compatti. Inoltre, il mercato attualmente si orienta sempre più verso la necessità di notevoli potenze frigorifere degli impianti, ma parimenti esige una riduzione dei costi e degli ingombri degli impianti stessi.
In quest'ottica, molti scambiatori di calore noti hanno pertanto lo svantaggio di essere applicabili solo in impianti senza vincoli geometrici particolarmente restrittivi.
Gli scambiatori di calore noti, di tipo orizzontale o verticale ed a componenti allineati, presentano inoltre l'inconveniente che non possono sfruttare la circolazione naturale dei fluidi dovuta alla forza di gravità, richiedendo l'impiego di apparecchiature di movimentazione dei fluidi stessi.
Questi scambiatori di calore, inoltre, vista la particolare configurazione, richiedono opportuni mezzi di separazione della condensa, come ad esempio setti di separazione, per permettere un'adeguata separazione del liquido condensato dal flusso in transito attraverso il gruppo di separazione.
Uno scopo del presente trovato à ̈ quello di realizzare uno scambiatore di calore che sia compatto, e quindi adatto ad essere installato anche in macchine dagli ingombri ridotti, pur garantendo nel contempo prestazioni ottimizzate e superiori a quelle degli scambiatori noti di pari dimensioni.
È anche uno scopo del presente trovato realizzare uno scambiatore di calore avente ingombro e peso ridotti, che sia di facile realizzazione e che consenta di ridurre i costi di produzione e di installazione.
È un ulteriore scopo del presente trovato realizzare uno scambiatore di calore versatile e la cui manutenzione sia agevole e semplificata rispetto agli scambiatori di calore noti.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questo ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato à ̈ espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell'idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, uno scambiatore di calore secondo il presente trovato comprende almeno un gruppo di pre-raffreddamento, o pre-scambiatore, avente uno sviluppo longitudinale lungo almeno un primo asse longitudinale, ed almeno un gruppo di raffreddamento, o evaporatore, avente uno sviluppo longitudinale lungo almeno un secondo asse longitudinale.
Secondo una caratteristica principale del presente trovato, il suddetto pre-scambiatore ed il suddetto evaporatore sono collegati tra loro per definire, al proprio interno, un circuito fluidodinamico di circolazione di un fluido, come ad esempio aria, e il suddetto primo asse longitudinale ed il suddetto secondo asse longitudinale sono angolati tra loro di un angolo compreso tra 45° e 135°.
In questo modo à ̈ possibile ottenere una configurazione dello scambiatore più compatta almeno lungo una stessa direzione longitudinale. Infatti, il fatto che i due assi di sviluppo longitudinale siano disposti tra loro angolati ed incidenti, permette di ridurre gli ingombri longitudinali rispetto agli scambiatori di calore noti. Vantaggiosamente, per ottenere un'ottima compattezza dello scambiatore di calore, una caratteristica secondaria del presente trovato prevede che il primo ed il secondo asse longitudinale siano tra loro ortogonali, ossia angolati di 90°.
Tale disposizione, infatti, permette l'alloggiamento, fra le parti contigue di pre-scambiatore ed evaporatore, di ulteriori componenti come verranno di seguito descritti .
Sia il suddetto pre-scambiatore che il suddetto evaporatore comprendono una pluralità di canali di circolazione del fluido aventi sviluppo prevalente lungo il suddetto primo asse longitudinale e, rispettivamente, lungo il suddetto secondo asse longitudinale.
Tali canali definiscono il circuito fluidodinamico dello scambiatore di calore che realizza un procedimento di essiccazione di un fluido, come ad esempio aria, secondo il presente trovato.
Secondo una caratteristica secondaria del presente trovato, lo scambiatore di calore comprende anche un gruppo di separazione della condensa, o separatore, associato ai suddetti pre-scambiatore ed evaporatore in corrispondenza di loro pareti periferiche contigue, avente forma scatolare definita da un carter e comprendente una camera di espansione definita a sua volta dal suddetto carter e dalle suddette pareti periferiche contigue del pre-scambiatore e dell'evaporatore.
In una forma di realizzazione, tale camera di espansione si estende dall'estremità di uscita dell'aria dal suddetto evaporatore secondo uno sviluppo predominante lungo una direzione sostanzialmente parallela al suddetto secondo asse longitudinale.
In un'altra forma di realizzazione la camera d'espansione si estende dall'estremità di uscita dell'aria dall'evaporatore secondo uno sviluppo predominante lungo una direzione sostanzialmente parallela al suddetto primo asse longitudinale.
In questo modo, si ottiene vantaggiosamente una riduzione degli ingombri dello scambiatore di calore, a parità di dimensioni del pre-scambiatore e dell 'evaporatore.
Nella camera d'espansione avviene l'espansione dell'aria ed una sua deviazione verso il pre-scambiatore, con conseguente separazione, sotto forma di condensa, dell'umidità contenuta nell'aria e, grazie alla conformazione ed alla posizione della camera di espansione stessa, la vantaggiosa precipitazione per gravità della condensa. Si ottiene così una migliore essiccazione dell'aria, che prosegue il proprio percorso all'interno dello scambiatore di calore in direzione opposta a quella verso la quale precipita la condensa.
La configurazione della camera d'espansione favorisce la precipitazione della condensa verso la propria parte inferiore, dal momento che risulta vantaggioso prevedere che, in uso, lo scambiatore di calore sia installato in modo che il secondo asse longitudinale sia sostanzialmente verticale e che l'estremità di uscita dell'aria dall'evaporatore sia rivolta verso il basso.
Secondo una caratteristica del presente trovato, la suddetta estremità di uscita dell'aria dall'evaporatore à ̈ configurata per far uscire l'aria stessa parallelamente al primo asse longitudinale.
È nello spirito di una variante del presente trovato prevedere che l'estremità di uscita dell'aria dal suddetto evaporatore sia configurata per far uscire l'aria stessa parallelamente al suddetto secondo asse longitudinale. Vantaggiosamente, lo scambiatore di calore secondo il presente trovato à ̈ provvisto di un setto deviatore, disposto in corrispondenza della suddetta estremità di uscita dell'aria dall'evaporatore ed idoneo a definire un percorso obbligato per l'aria, verso l'interno della suddetta camera di espansione. In questo modo, viene vantaggiosamente evitata la possibilità di risucchio di goccioline di condensa all'interno del pre-scambiatore posizionato dopo la camera di espansione.
Lo scambiatore di calore realizzato secondo il presente trovato ha il vantaggio che la deviazione del percorso dell'aria ed il suo rallentamento, combinati per ottenere un effetto di separazione già all'interno della suddetta camera di espansione rendono non necessaria l'installazione di setti separatori di condensa, o "setti demister", che sono comunemente adottati negli scambiatori di calore noti e hanno una struttura generalmente alveolare. Tali setti separatori di condensa aumenterebbero i pesi, gli ingombri e le perdite di carico caratteristiche dello scambiatore di calore, pertanto la loro assenza porta sia vantaggi economici in termini di costi di produzione, sia vantaggi tecnici in termini di riduzione delle perdite di carico.
In una ulteriore forma di realizzazione del presente trovato, uno scambiatore di calore comprende inoltre mezzi di collegamento atti a collegare tra loro, in modo ermetico ed amovibile, almeno una delle seguenti coppie: il pre-scambiatore con l'evaporatore, l'evaporatore con il separatore, e il pre-scambiatore con il separatore, quest'ultimo avendo forma scatolare chiusa definita da un corpo cavo che delimita una camera d'espansione.
In questo modo, la manutenzione dello scambiatore di calore à ̈ agevole, perché può riguardare anche uno solo dei suoi componenti, senza la necessità di asportare o sostituire l'intero scambiatore di calore, in caso di guasti, malfunzionamenti o semplici controlli.
Il presente trovato si riferisce anche ad un procedimento di essiccazione di un fluido, quale aria, con uno scambiatore di calore come sopra descritto.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di alcune forme di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 Ã ̈ una prima vista assonometrica, parzialmente sezionata, di uno scambiatore di calore secondo il presente trovato;
la fig. 2 Ã ̈ una seconda vista assonometrica, parzialmente sezionata, dello scambiatore di fig. 1;
- la fig. 3 Ã ̈ una vista in assonometria ingrandita del particolare C di fig. 1;
- la fig. 4 Ã ̈ una prima variante di fig. 1;
- la fig. 5 Ã ̈ una seconda variante di fig. 1;
- la fig. 6 Ã ̈ una vista assonometrica ed in esploso di una terza variante di fig. 1.
- la fig. 7 Ã ̈ una vista frontale dello scambiatore di fig.
6, assemblato.
Nella descrizione che segue, numeri di riferimento uguali indicano parti uguali dello scambiatore di calore secondo il presente trovato, anche in forme di realizzazione diverse fra loro. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI ALCUNE FORME DI REALIZZAZIONE Con riferimento alle figure 1 e 2, uno scambiatore di calore 10 secondo il presente trovato à ̈ adatto a permettere lo scambio termico tra un flusso di fluido caldo, nella fattispecie aria A, da raffreddare, ed un flusso di fluido refrigerante, nella fattispecie freon F. Lo scambiatore di calore 10 comprende un gruppo di preraffreddamento, o pre-scambiatore 12, un gruppo di raffreddamento, o evaporatore 14, ed un gruppo di separazione della condensa, o separatore 15.
In uso, lo scambiatore di calore 10 Ã ̈ posizionato in modo che il pre-scambiatore 12 e l'evaporatore 14 siano disposti superiormente al separatore 15 e che l'aria A ed il freon F entrino ed escano dallo stesso scambiatore di calore 10 lateralmente.
II percorso dell'aria A all'interno dello scambiatore di calore 10 à ̈ illustrato nelle figg. 1 e 2 ed à ̈ articolato come qui di seguito descritto.
L'aria A, calda, entra nello scambiatore 10 da un condotto d'ingresso 11, posizionato ad una estremità del pre-scambiatore 12, e viene distribuita uniformemente su tutta l'altezza di quest'ultimo da un collettore d'ingresso 13, in modo che sia coinvolta la maggior superficie di scambio termico possibile. L'aria A attraversa il pre-scambiatore 12 e cede parte del calore all'aria A in uscita, che fluisce all'interno dello stesso pre-scambiatore 12 in controcorrente rispetto all'aria A in ingresso. In seguito, l'aria A preraffreddata entra nell'evaporatore 14 e lo attraversa in controcorrente rispetto al freon F, il quale la raffredda ed evapora per effetto del calore cedutogli dall'aria A. A valle dell'evaporatore 14, l'aria A raffreddata, transita nel separatore 15, il quale à ̈ configurato per determinare un'espansione di quest'ultima e per deviarla nuovamente verso il pre-scambiatore 12. L'aria A percorre il pre-scambiatore 12 secondo il percorso descritto in precedenza, per poi uscire dallo scambiatore di calore 10, refrigerata ed essiccata, attraverso un condotto d'uscita 16, disposto, a valle di un collettore d'uscita 17, in prossimità del condotto d'ingresso 11, inferiormente rispetto ad esso e dallo stesso lato rispetto al pre-scambiatore 12.
Il pre-scambiatore 12 e l'evaporatore 14 comprendono entrambi un corpo di scambio termico di forma parallelepipeda allungata ed in cui rispettivamente un primo asse longitudinale Li ed un secondo asse longitudinale L2 ne identificano la dimensione predominante. Per conferire compattezza complessiva allo scambiatore di calore 10, il primo ed il secondo asse longitudinale Li e L2 devono essere tra loro inclinati di un angolo compreso tra 45° e 135°, e nella fattispecie sono ortogonali fra loro, in modo che il risparmio di spazio sìa massimo, a parità di dimensioni del prescambiatore 12, dell'evaporatore 14 e del separatore 15. Il pre-scambiatore 12 e l'evaporatore 14 sono entrambi del tipo a piastre, costituiti da una pluralità di fogli di lamiera sagomata, o piastre 19 (fig. 3), aventi profilo ondulato e sovrapposti tra loro in una disposizione impaccata, o "wafer". Tale impaccamento ha lo scopo di definire una pluralità di primi canali 20a e di secondi canali 20b giacenti su piani reciprocamente paralleli e alternati. I primi canali 20a sono adatti a contenere un primo fluido e a convogliarlo lungo un percorso obbligato, mentre i secondi canali 20b sono adatti a contenere e convogliare un secondo fluido. Il primo ed il secondo fluido sono tra loro fluidicamente isolati, e lo scambio termico avviene per conduzione fra le piastre 19 definenti i primi ed i secondi canali 20a e 20b.
I canali 20a e 20b del pre-scambiatore sono orientati parallelamente al primo asse longitudinale LI, mentre quelli dell'evaporatore 14 sono orientati parallelamente al secondo asse longitudinale L2.
In fig. 1 Ã ̈ evidenziato il percorso del primo passaggio dell'aria A nel pre-scambiatore 12, ed il percorso dell'aria A stessa nell'evaporatore 14 e nel separatore 15, mentre in fig. 2 Ã ̈ evidenziato il percorso del secondo passaggio dell'aria A nel pre-scambiatore 12, ed il percorso del freon F nell'evaporatore 14.
Mezzi di deviazione del flusso sono previsti ad ogni cambio di direzione del fluido, e, nel caso di specie, comprendono settori triangolari 21 di piastre 19, impaccate in modo analogo a quanto sopra descritto e definenti anch'esse primi canali 20a e secondi canali 20b, giacenti su piani fra loro paralleli ed alternati. Ciascuno dei settori triangolari 21 Ã ̈ collegato fluidicamente a settori trapezoidali 22, anch'essi aventi la medesima configurazione a piastre 19 impaccate per definire i primi canali 20a ed i secondi canali 20b del pre-scambiatore 12 e dell'evaporatore 14. I canali 20a e 20b di ciascuna piastra 19 di ogni settore triangolare 21 sono in diretta comunicazione fluidica, lungo 1'ipotenusa di questi ultimi, con i canali 20a e 20b di ciascuna piastra 19 di ogni corrispondente settore trapezoidale 22 adiacente .
Nella fattispecie (fig. 1), nell'evaporatore 14, il percorso dell'aria A Ã ̈ definito da un settore triangolare 21 disposto comunicante con il pre-scambiatore 12 e un settore trapezoidale 22, avente la forma di un trapezio rettangolo .
Inoltre, settori triangolari 21 (fig. 2) sono disposti alle due estremità del pre-scambiatore 12 per deviare l'aria A dal separatore 15 lungo il primo asse longitudinale LI e da quest'ultimo al condotto d'uscita 16. Nell'evaporatore 14, il percorso del freon F subisce due deviazioni, in ingresso ed in uscita, e pertanto sono presenti due settori triangolari 21 alle estremità dell'evaporatore 14 stesso, in corrispondenza di un condotto d'ingresso 23 e di un condotto d'uscita 24, e un settore trapezoidale 22 centrale.
II separatore 15 ha una forma scatolare allungata verticalmente lungo il secondo asse longitudinale L2, definita da un carter 31 sagomato sostanzialmente ad "U" ed associato al pre-scambiatore 12 e all'evaporatore 14 in corrispondenza di loro pareti periferiche contigue. Il carter 31 e le pareti periferiche del pre-scambiatore 12 e dell'evaporatore 14 definiscono una camera d'espansione 28 che si estende all'interno dello stesso carter 31 al di sotto dell'evaporatore 14, ossia in corrispondenza dell'estremità di uscita dell'aria A, e al di sotto di parte del pre-scambiatore 12, ossia nella zona compresa tra le suddette pareti contigue e il carter 31 stesso. In tale camera d'espansione 28, l'aria A proveniente dall'evaporatore 14 si espande e viene deviata verso il pre-scambiatore 12. L'espansione dell'aria A determina la separazione dell'umidità in essa contenuta sotto forma di condensa, la quale, precipita per gravità sul fondo del separatore 15, verso un condotto di scarico 29 attraverso il quale fuoriesce dallo scambiatore di calore 10.
Un setto deviatore 30 à ̈ disposto in corrispondenza dell'estremità di uscita dell'aria A dall'evaporatore 14 ed in corrispondenza della sua parete periferica affacciata alla camera d'espansione 28. Il setto deviatore 30 si estende sostanzialmente parallelo alla suddetta parete periferica ed impedisce il risucchio di gocce di condensa in uscita dall'evaporatore 14 durante il flusso di risalita dell'aria A.
Il rallentamento, l'espansione e la brusca deviazione di percorso a cui à ̈ sottoposta l'aria A all'interno del separatore 15 rendono non necessario l'utilizzo di setti separatori di condensa, o "setti demister", che sono comunemente adottati negli scambiatori di calore noti e hanno una struttura generalmente alveolare. Il fatto che questi componenti non vengano utilizzati nello scambiatore di calore 10, provoca sia un vantaggio notevole dal punto di vista della riduzione dei pesi e degli ingombri, sia un vantaggio in termini di riduzione delle perdite di carico globali, con conseguenti benefici tecnici ed economici a livello impiantistico.
In una prima variante (fig. 4), realizzata con lo scopo di ridurre l'ingombro dello scambiatore di calore 10, il separatore 15 Ã ̈ realizzato in modo da avere uno sviluppo orizzontale preponderante, ossia lungo il primo asse longitudinale LI, a differenza dello sviluppo verticale lungo il secondo asse longitudinale L2 del separatore 15 descritto in precedenza. In questo modo, la camera d'espansione 28 si sviluppa in gran parte lateralmente all'evaporatore 14 e al di sotto del pre-scambiatore 12. In questo modo lo scambiatore di calore 10 ha un'altezza ridotta, senza che venga compromessa la sua efficienza.
Secondo un'ulteriore variante (fig. 5) l'aria A viene deviata due volte all'interno dell'evaporatore 114, che quindi, per quanto riguarda il percorso dell'aria A, à ̈ costituito da piastre 19 definenti due settori triangolari 21 fra i quali à ̈ interposto un settore trapezoidale 22 centrale, ad essi collegato. In questa variante, la camera di espansione 128 del separatore 115
à ̈ posizionata interamente a lato dell'evaporatore 114 e al di sotto del pre-scambiatore 12 , per quasi tutta l'estensione longitudinale di quest'ultimo.
Con riferimento alle figg. 6 e 7, una ulteriore variante dello scambiatore di calore secondo il presente trovato, indicata con il riferimento numerico 210, comprende un separatore 215 avente forma cilindrica cava internamente e definita da un corpo cavo 231 che delimita la camera d'espansione 28.
In questa variante, il pre-scambiatore 12, l'evaporatore 14 ed il separatore 215 non sono saldati tra loro, come nelle varianti descritte sopra, ma sono collegati tra loro in modo amovibile. A tale scopo, mezzi di collegamento 34 sono previsti tra il pre-scambiatore 12 e l'evaporatore 14, tra quest'ultimo ed il separatore 215, e tra il separatore 215 ed il pre-scambiatore 12. Nella fattispecie sono riportati, a titolo esemplificativo, mezzi di collegamento 34 che comprendono, per ogni collegamento, un condotto di collegamento 35, il quale viene connesso al corrispondente condotto di collegamento 35 del componente da collegare mediante una flangia di chiusura 36, costituita da due semigusci 37 fissati reciprocamente tramite bulloni di fissaggio 38. Un elemento di tenuta 39, interposto tra i due condotti di collegamento 35 di ogni connessione e interno alla flangia di chiusura 36, consente il collegamento ermetico di ogni componente. In questo modo, tutti i componenti dello scambiatore di calore 210 sono amovibili, conferendo a quest'ultimo l'importante caratteristica di essere modulare e quindi versatile .
In questa forma di realizzazione, a differenza delle precedenti, il collettore d'ingresso 13 à ̈ posizionato sulla sommità del pre-scambiatore 12, mentre il condotto d'uscita à ̈ posizionato nella parte inferiore del prescambiatore 12 . In questo modo, l'aria A entra nel prescambiatore 12 superiormente e ne esce inferiormente, anziché lateralmente, come nelle precedenti forme di realizzazione .
È chiaro che allo scambiatore di calore fin qui descritto possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall'ambito del presente trovato.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz'altro realizzare molte altre forme equivalenti di scambiatore di calore, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell'ambito di protezione da esse definito.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Scambiatore di calore comprendente almeno un gruppo di pre-raf freddamente, o pre-scambiatore (12), avente uno sviluppo longitudinale lungo almeno un primo asse longitudinale (LI), ed almeno un gruppo di raffreddamento, o evaporatore (14, 114), avente uno sviluppo longitudinale lungo almeno un secondo asse longitudinale (L2) e collegato a detto pre-scambiatore (12) per definire, in detto pre-scambiatore (12) e detto evaporatore (14, 114), un circuito fluidodinamico di circolazione di un fluido, quale aria (A) , caratterizzato dal fatto che detto primo asse longitudinale (LI) e detto secondo asse longitudinale (L2 ) sono angolati tra loro di un angolo compreso tra 45° e 135°.
  2. 2. Scambiatore di calore come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto primo asse longitudinale (LI) e detto secondo asse longitudinale (L2) sono tra loro ortogonali.
  3. 3. Scambiatore di calore come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto pre-scambiatore (12) e detto evaporatore (14) comprendono ciascuno una pluralità di canali (20a, 20b) di circolazione di detto fluido aventi sviluppo prevalente lungo detto primo asse longitudinale (LI) e, rispettivamente, lungo detto secondo asse longitudinale (L2).
  4. 4. Scambiatore di calore come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente anche un gruppo di separazione della condensa, o separatore (15, 115), associato a detto pre-scambiatore (12) e a detto evaporatore (14) in corrispondenza di loro pareti periferiche contigue, caratterizzato dal fatto che detto separatore (15, 115) ha forma scatolare definita da un carter (31) e comprende una camera d'espansione (28, 128) definita a sua volta da detto carter (31) e da dette pareti periferiche contigue di detto pre-scambiatore (12) e detto evaporatore (14).
  5. 5. Scambiatore di calore come nella rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detta camera d'espansione (28) si estende dall'estremità di uscita di detta aria (A) da detto evaporatore (14) secondo uno sviluppo predominante lungo una direzione sostanzialmente parallela a detto secondo asse longitudinale (L2).
  6. 6. Scambiatore di calore come nella rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detta camera d'espansione (128) si estende dall'estremità di uscita di detta aria (A) da detto evaporatore (14) secondo uno sviluppo predominante lungo una direzione sostanzialmente parallela a detto primo asse longitudinale (LI).
  7. 7. Scambiatore di calore come nella rivendicazione 5 o 6, caratterizzato dal fatto che detta estremità di uscita di detta aria (A) da detto evaporatore (14) à ̈ configurata per far uscire detta aria (A) parallelamente a detto primo asse longitudinale (LI).
  8. 8. Scambiatore di calore come nella rivendicazione 5 o 6, caratterizzato dal fatto che detta estremità di uscita di detta aria (A) da detto evaporatore (14) à ̈ configurata per far uscire detta aria (A) parallelamente a detto secondo asse longitudinale (L2).
  9. 9. Scambiatore di calore come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 8, caratterizzato dal fatto che detto evaporatore (14) à ̈ provvisto di un setto deviatore (30) disposto in corrispondenza di detta estremità di uscita di detta aria (A) da detto evaporatore (14) ed idoneo a definire un percorso obbligato per detta aria (A).
  10. 10. Scambiatore di calore come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, comprendente anche un gruppo di separazione della condensa, o separatore (15), caratterizzato dal fatto che comprende inoltre mezzi di collegamento (34) atti a collegare tra loro, in modo ermetico ed amovibile, almeno una delle seguenti coppie: detto pre-scambiatore (12) con detto evaporatore (14), detto evaporatore (14) con detto separatore (15), e detto pre-scambiatore (12) con detto separatore (15), quest'ultimo avendo forma scatolare chiusa definita da un corpo cavo (231) che delimita una camera d'espansione (228 ).
  11. 11. Procedimento di essiccazione di un fluido, quale aria (A), che prevede che detta aria (A) venga fatto circolare in un circuito fluidodinamico di uno scambiatore di calore (10, 110, 210) almeno all'interno di un gruppo di preraffreddamento, o pre-scambiatore (12), ed in seguito all'interno di un gruppo di raffreddamento, o evaporatore (14, 114), caratterizzato dal fatto che detta aria (A) fluisce in detto pre-scambiatore (12) prevalentemente lungo una direzione parallela ad un primo asse di sviluppo longitudinale (LI) di quest'ultimo, e in detto evaporatore (14) prevalentemente lungo una direzione parallela ad un secondo asse di sviluppo longitudinale (L2) di quest'ultimo, detto primo asse longitudinale (Li) e detto secondo asse longitudinale (L2) essendo angolati tra loro di un angolo compreso fra 45° e 135°, preferibilmente di circa 90°.
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