ITUD20110120A1 - Macchina per preparare in modo automatizzato pasta per pizza, o simili alimenti, e relativo procedimento di preparazione - Google Patents

Macchina per preparare in modo automatizzato pasta per pizza, o simili alimenti, e relativo procedimento di preparazione Download PDF

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ITUD20110120A1
ITUD20110120A1 IT000120A ITUD20110120A ITUD20110120A1 IT UD20110120 A1 ITUD20110120 A1 IT UD20110120A1 IT 000120 A IT000120 A IT 000120A IT UD20110120 A ITUD20110120 A IT UD20110120A IT UD20110120 A1 ITUD20110120 A1 IT UD20110120A1
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IT
Italy
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dough
machine
axis
pizza
pressure device
Prior art date
Application number
IT000120A
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English (en)
Inventor
Gerardo Acampora
Original Assignee
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A21BAKING; EDIBLE DOUGHS
    • A21CMACHINES OR EQUIPMENT FOR MAKING OR PROCESSING DOUGHS; HANDLING BAKED ARTICLES MADE FROM DOUGH
    • A21C11/00Other machines for forming the dough into its final shape before cooking or baking
    • A21C11/004Other machines for forming the dough into its final shape before cooking or baking forming the dough into a substantially disc-like shape with or without an outer rim, e.g. for making pie crusts, cake shells or pizza bases
    • A21C11/006Other machines for forming the dough into its final shape before cooking or baking forming the dough into a substantially disc-like shape with or without an outer rim, e.g. for making pie crusts, cake shells or pizza bases by pressing or press-moulding

Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"MACCHINA PER PREPARARE IN MODO AUTOMATIZZATO PASTA PER PIZZA, O SIMILI ALIMENTI, E RELATIVO PROCEDIMENTO DI PREPARAZIONE"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad una macchina per preparare in modo automatizzato la pasta per una pizza, o alimenti simili, come focaccia, o piadina, ed al relativo procedimento di preparazione.
In particolare, la macchina secondo il presente trovato viene usata per stendere, o stirare, o allungare, un determinato quantitativo di impasto, detto "panetto" o "pallina", pronto per la cottura, per fargli assumere la forma e le dimensioni volute, e si applica alla produzione industriale e seriale di pizze, o simili alimenti, anche di tipo precotto, o surgelato.
STATO DELLA TECNICA
E nota una macchina per stendere in modo automatico la pasta per pizza, che comprende una calandra, formata da due rulli rotanti, fra i quali viene inserito un impasto, che viene stirato e portato ad un spessore predefinito. Poi l'impasto stirato viene ritagliato e sagomato per mezzo di uno stampo, che gli conferisce la forma e le dimensioni finali volute, in modo da ottenere la base per una pizza.
Un inconveniente di questa macchina nota è che le basi per pizza da essa prodotte hanno sostanzialmente lo stesso spessore costante in ogni punto mentre sarebbe preferibile che il bordo esterno fosse più spesso, com'è tipico nelle pizze, in particolar modo in quelle fatte a mano. Inoltre, la pasta schiacciata nei due rulli perde gli alveoli interni di aria generati dalla naturale lievitazione.
E' anche nota una seconda macchina provvista di un rullo rotante, il quale è anche girevole attorno ad un perno centrale perpendicolare all'asse del rullo. In questa seconda macchina un panetto, viene posto su un piano di lavorazione al di sotto del rullo, che, ruotando attorno al perno centrale, effettua lo stiramento dell'impasto formando la base per la pizza di un voluto spessore e di forma sostanzialmente circolare.
Anche questa seconda macchina nota ha l'inconveniente che le basi per pizza da essa prodotte hanno lo stesso spessore sia nella parte centrale, sia sul bordo esterno. E' anche nota una terza macchina, che comprende una pressa provvista di una piastra sagomata, che è mobile verticalmente verso un piano di lavorazione orizzontale. In questo caso, un panetto di impasto da stendere, sufficiente per la creazione di una base per pizza, viene posto sul piano di lavorazione e viene pressato con la piastra sagomata, la quale è conformata per fare debordare l'impasto in modo che la base per pizza così ottenuta comprenda sia una parte centrale più sottile, sia un bordo con uno spessore maggiore, come nelle pizze tradizionali. Un inconveniente di questa terza macchina nota è che, per evitare che durante la pressatura l'impasto del panetto aderisca alla piastra sagomata, quest'ultima viene riscaldata ad una temperatura compresa fra circa 120°C e 140°C. In questo modo, però la pressatura con la piastra calda crea sulla superficie superiore dell'impasto una sottile patina, o crosta, come se l'impasto fosse stato precotto, la quale poi non permette una cottura uniforme ed in profondità della base per pizza dando poi problemi di digeribilità. Inoltre questo tipo di lavorazione lascia evidenti segni sulla pasta stesa, come se ci fossero delle crepe a livello superficiale.
Uno scopo del presente trovato è quello di realizzare una macchina per lo stiramento automatico di pasta per pizza, o di alimenti simili, che sia semplice ed economica e permetta di realizzare basi per pizza simili a quelle fatte a mano, aventi cioè un bordo esterno rialzato, senza riscaldare l'impasto durante la fase di stiramento, senza distruggere gli alveoli naturali dati dalla lievitazione e facendo in modo che il prodotto, tirato e non pressato nel rispetto della struttura stessa della pasta lievitata, possa essere cotto alla perfezione senza i limiti dati da una precottura superficiale.
Un altro scopo del presente trovato è quello di mettere a punto un procedimento che consenta di stendere la pasta per pizza in modo automatico, realizzando anche un bordo esterno rialzato.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell'idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi, una macchina per preparare in modo automatizzato la base per una pizza, o un alimento simile, secondo il presente trovato, comprende una superficie di appoggio, che può essere, ad esempio, quella di un nastro trasportatore, o di un cassetto estraibile, sulla quale almeno un determinato quantitativo di impasto, o panetto, è adatto ad essere appoggiato, e mezzi di lavorazione, costituiti, ad esempio, da una stazione di lavorazione, adatti a lavorare l'impasto per trasformarlo nella desiderata base per una pizza. Come nella tecnica nota, i mezzi di lavorazione comprendono almeno un dispositivo di pressione adatto a muoversi almeno lungo un proprio asse sostanzialmente perpendicolare alla superficie di appoggio, fra una posizione di riposo, in cui è sollevato rispetto all'impasto, ed una prima posizione operativa, in cui preme l'impasto contro la superficie di appoggio.
Secondo un aspetto innovativo e caratteristico del presente trovato, che produce risultati sorprendenti, il suddetto dispositivo di pressione comprende almeno due elementi pressori, disposti da parti opposte rispetto al suddetto asse, ed adatti ad essere allontanati selettivamente da parti diametralmente opposte rispetto al medesimo asse, fra la suddetta prima posizione operativa ed una seconda posizione operativa, per effettuare lo stiramento di almeno una parte dell'impasto.
In questo modo, i due elementi pressori, che hanno ciascuno la forma di un semi-disco e che quando sono avvicinati formano sostanzialmente un disco coassiale al suddetto asse, non solo operano la pressione dell'impasto, come nella tecnica nota, ma effettuano poi anche lo stiramento radiale dell'impasto stesso portandolo alla dimensione voluta della base per pizza, senza la necessità di effettuare alcun riscaldamento degli elementi pressori. A tal fine, il dispositivo di pressione secondo il presente trovato comprende almeno mezzi di attuazione adatti a effettuare il reciproco spostamento della coppia di elementi pressori dalla prima posizione operativa alla seconda posizione operativa, e viceversa.
Inoltre, poiché con la suddetta operazione si effettua lo stiramento di una sola porzione dell'impasto, la macchina secondo il presente trovato, è anche provvista di mezzi operativi, collegati al dispositivo di pressione per farlo ruotare di un angolo predeterminato attorno al proprio asse, per portare gli elementi pressori dalla suddetta prima posizione operativa ad una terza posizione operativa, angolata rispetto alla seconda posizione operativa, per poter effettuare lo stiramento di una seconda porzione di impasto.
Ripetendo le operazioni di rotazione e di stiramento fino a coprire l'intera superficie dell'impasto, si otterrà in modo automatizzato una base per pizza delle dimensioni desiderate e, grazie alla forma arrotondata degli elementi pressori, anche del bordo rialzato della stessa base per pizza, senza alterare le caratteristiche alimentari dell'impasto stesso.
In questo modo, vengono simulati in modo automatizzato i movimenti che effettua manualmente un pizzaiolo per la stesura dell'impasto.
Una macchina secondo il presente trovato può anche comprendere una pluralità di dispositivi di pressione, disposti affiancati uno all'altro al di sopra della superficie di appoggio ed adatti a lavorare, in modo sincrono, ciascuno un differente impasto, per trasformare contemporaneamente una pluralità di impasti in una corrispondente pluralità di basi per pizza.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferenziale di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è una vista in prospettiva di una macchina per preparare in modo automatizzato la pasta per una pizza secondo il presente trovato;
- la fig. 2 è una vista laterale e parziale della macchina di fig. 1, in una prima posizione operativa;
- la fig. 3 è una vista in prospettiva e dal basso di un particolare della macchina di fig. 1, in una seconda posizione operativa;
la fig. 4 è una vista dal basso di una parte del particolare di fig. 3;
la fig. 5 è una vista in prospettiva e dall'alto della parte di fig. 4;
la fig. 6 è una vista in prospettiva di un elemento del particolare di fig. 3;
la fig. 7 è una sezione trasversale dell'elemento di fig. 6;
la fig. 8 è una vista in prospettiva, dall'alto e frontale, di un gruppo motore della macchina di fig. 1;
la fig. 9 è un'altra vista in prospettiva, dall'alto e posteriore, del gruppo motore di fig. 8; la fig. 10 è una vista in prospettiva e ingrandita di una parte della macchina di fig. 1 nella suddetta prima posizione operativa;
la fig. 11 è una vista in prospettiva e ingrandita di una parte della macchina di fig. 1 nella suddetta seconda posizione operativa; la fig. 12 è una vista in prospettiva e ingrandita di una parte della macchina di fig. 1 in una terza posizione operativa;
la fig. 13 è una vista in prospettiva e ingrandita di una parte della macchina di fig. 1 in una quarta posizione operativa.
DESCRIZIONE DI UNA FORMA PREFERENZIALE DI REALIZZAZIONE
Con riferimento alla fig. 1, una macchina 10 secondo il presente trovato, comprende un telaio di supporto 11 sul quale è montato un nastro trasportatore 12, disposto in modo d'avere una superficie d'appoggio 13, sostanzialmente orizzontale, sulla quale è adatta ad essere disposta una pluralità di panetti 14, per la realizzazione di singole pizze. Nella fattispecie, i panetti 14 sono adatti ad essere disposti sulla superficie d'appoggio 13 in modo da formare due file sostanzialmente parallele, ad una determinata distanza una dall'altra.
Una stazione di lavorazione 15 è fissata al telaio di supporto 11, a cavallo del nastro trasportatore 12, in corrispondenza di una zona mediana di quest'ultimo, ed è adatta ad appiattire e stendere i panetti 14, per fare assumere loro la forma di una base per pizza, indicata con il numero di riferimento 16, come verrà più avanti descritto in dettaglio.
Il nastro trasportatore 12 è teso fra due rulli 17 ed è alimentato selettivamente da un motore elettrico 18, in modo che i panetti 13 siano spostati, nel senso della freccia F, verso la stazione di lavorazione 15, e che le basi per pizza 16, da questa formate, si spostino da quest'ultima verso la fine del nastro trasportatore 12, per essere prelevate per una loro successiva lavorazione, o un loro successivo confezionamento.
Sul telaio 11, al di sotto della superficie di appoggio 13 del nastro trasportatore 12 ed in corrispondenza della stazione di lavorazione 15, è fissata una piastra di contrasto 19.
In un contenitore 20, a forma di armadio, sono disposti i circuiti elettronici, di tipo noto e non rappresentati nei disegni, che controllano sia l'avanzamento del nastro trasportatore 12, sia tutte le operazioni svolte dalla stazione di lavorazione 15, che saranno più avanti descritte in dettaglio.
La stazione di lavorazione 15 comprende una torretta 21, avente un proprio asse X sostanzialmente verticale e quindi perpendicolare alla superficie di appoggio 13 del nastro trasportatore 12.
Nella torretta 21 è montato un unico gruppo motore 22, che comanda due distinti dispositivi di pressione 23 (figure 1, 2 e 3), ciascuno dei quali comprende due elementi pressori 25 (figure 6 e 7), uguali fra loro e sagomati in modo d'avere ognuno la forma di un semidisco, con un bordo inferiore 26 semicircolare e arrotondato, ed un bordo rettilineo 27. Ciascun elemento pressore 25 comprende, inoltre, un incavo inferiore 28 di forma concava ed un incavo superiore 29 di forma sostanzialmente cilindrica. I due elementi pressori 25 sono disposti in modo d'avere i loro bordi rettilinei 27 contrapposti e paralleli fra loro, nonché accostati, sia quando sono in una posizione di riposo, sia quando sono in una prima posizione operativa (figure 2 e 11), come verrà più avanti descritto in dettaglio. In questa posizione di riposo ciascuna coppia di elementi pressori 25 forma sostanzialmente un disco coassiale ad asse verticale XI, parallelo all'asse centrale X.
Nella fattispecie, ciascuna dispositivo di pressione 23 (figure 3, 4 e 5) comprende, inoltre, un contenitore 31, avente sostanzialmente la forma di un parallelepipedo oblungo, all'interno del quale è disposta una guida rettilinea 32 (figure 4 e 5), sulla quale sono montati, scorrevoli linearmente, due carrellini 33, ad ognuno dei quali è collegato un corrispondente elemento pressore 25, tramite l'incavo superiore 29 di quest'ultimo. A ciascun carrellino 33 è fissata una cremagliera 35.
Le due cremagliere 35 (fig. 4) sono parallele fra loro e sono costantemente ingranate, da parti reciprocamente opposte, con un pignone dentato 36, il quale è girevole attorno al corrispondente asse verticale Xl (fig. 3), ed è comandato da un corrispondente motore elettrico 39. La selettiva rotazione, nei due sensi, di ciascun pignone dentato 36 dei due dispositivi di pressione 23 causa l'allontanamento, o l'avvicinamento, simultaneo dei due corrispondenti elementi pressori 25. Inoltre, l'interasse fra i due assi verticali Xl dei due dispositivi di pressione 23 è sostanzialmente uguale alla distanza fra le due file di panetti 14.
Un'unica piastra di supporto 40, mobile verticalmente, supporta entrambi i dispositivi di pressione 23, in modo che essi possano ruotare, in sincronia e di un angolo predeterminato, ad esempio di 60°, nei due sensi, attorno ai loro assi verticali Xl. In particolare, nella parte superiore di ciascun contenitore 31 è fissato un settore dentato 41, coassiale all'asse Xl e costantemente ingranato con un pignone dentato 42, disposto in posizione centrale, coassiale all'asse X e comandato da un altro motore elettrico 43.
La piastra di supporto 40 è a sua volta sostenuta da una piastra fissa 45 (figure 8 e 9), che fa parte del gruppo motore 22. Quest'ultimo comprende, inoltre, un meccanismo di sollevamento 46, che comprende a sua volta quattro chiocciole filettate 48, fissate ai quattro angoli della piastra di supporto 40, sulle quali sono costantemente avvitate quattro corrispondenti barre filettate 49.
All'estremità superiore di ogni barra filettata 49 è fissata una puleggia dentata 50, ingranata con una cinghia dentata di trasmissione 51, portata selettivamente in rotazione, nei due sensi, da un pignone dentato 52 di un motore elettrico 53.
La macchina 10, opzionalmente, comprende anche un introduttore 60 (fig. 1), disposto in corrispondenza del motore elettrico 18, che comanda il nastro trasportatore 12, ed idoneo ad introdurre, in modo cadenzato, due panetti 14 alla volta sulla superficie d'appoggio 13 del nastro trasportatore 12. L'introduttore 60 comprende una coppia di rulli 61 contro-rotanti, di tipo noto e comandati da un motore elettrico 62.
Il funzionamento della macchina 10 fin qui descritta è il seguente.
In posizione di riposo, la piastra di supporto 40 è sollevata, ossia vicina alla piastra fissa 45, così che i quattro elementi pressori 25 sono anch'essi sollevati rispetto alla superficie d'appoggio 13 del nastro trasportatore 12. Inoltre, i due elementi pressori 25 di ciascun dispositivo di pressione 23 si trovano avvicinati fra loro, in modo da formare sostanzialmente un disco coassiale al corrispondente asse verticale XI (fig. 10).
Il nastro trasportatore 12 viene fatto avanzare fino a quando due panetti 14 affiancati si trovano esattamente coassiali agli assi verticali Xl dei due dispositivi di pressione 23. Dopo di che, il nastro trasportatore 12 viene fermato.
In una prima fase operativa, con il nastro trasportatore 12 fermo, viene attivato il motore elettrico 52 che, tramite il suo pignone 52 e la cinghia dentata di trasmeissione 51, fa ruotare simultaneamente le quattro barre filettate 49, che abbassano così la piastra di supporto 40 e quindi anche i due dispositivi di pressione 23 montati su di essa. Conseguentemente le due coppie di elementi pressori 25 raggiungono una prima posizione operativa (fig. 2), abbassata, nella quale essi premono verso il basso i panetti 14 sottostanti, contrastati dalla piastra di contrasto 19, formando così il nucleo centrale della base per pizza che si vuole ottenere, avente un determinato spessore.
In una seconda fase operativa, mantenendo gli elementi pressori 25 abbassati, vengono quindi attivati contemporaneamente i due motori elettrici 39, che, tramite i corrispondenti pignoni dentati 36, le cremagliere 35 ed i carrellini 33, scorrevoli sulle guide rettilinee 32, operano il reciproco allontanamento degli stessi elementi pressori 25, da parti diametralmente opposte, dal corrispondente asse verticale XI (figure 3, 4, 5 e 11), i quali si portano così in una seconda posizione operativa. In questo modo i due elementi pressori 25 operano lo stiramento di una prima porzione, corrispondente a circa un terzo del totale, dei due sottostanti panetti 14, portandoli da un diametro originario di circa 10-14 cm ad una dimensione allungata, che corrisponderà sostanzialmente al diametro finale, di circa 25-33 cm, che è quello desiderato per una base per pizza 16. Naturalmente l'ampiezza della corsa degli elementi pressori è programmabile a piacere nell'ambito di un intervallo determinato dalle dimensioni costruttive dei contenitori 31. Inoltre, grazie alla forma di ciascun elemento pressore 25, sopra descritta, ciascuna base per pizza 16 avrà anche il tradizionale bordo periferico rialzato rispetto allo spessore della parte centrale.
Per completare questa seconda fase operativa, gli elementi pressori 25 vengono sollevati dai sottostanti panetti 14, ad opera del motore elettrico 53, e riportati nella loro posizione di riposo, vicino ai corrispondenti assi verticali XI, ad opera dei due motori elettrici 39.
In una successiva terza fase operativa, i due dispositivi di pressione 23 vengono fatti ruotare insieme, di 60° e nel medesimo senso, ad esempio in senso orario, ad opera del motore elettrico 43, tramite il suo pignone dentato 42 e i due settori dentati 41. In questa posizione ruotata, che corrisponde ad una terza posizione operativa, rappresentata schematicamente in fig. 12, gli elementi pressori 25 vengono nuovamente abbassati dal motore elettrico 53 contro i sottostanti panetti 14, già appiattiti .
In una successiva quarta fase operativa i quattro elementi pressori 2 5 vengono nuovamente allontanati reciprocamente dai loro assi verticali XI, come nella precedente seconda fase. In questa posizione, che corrisponde ad una quarta posizione operativa della macchina 10, rappresentata schematicamente in fig. 13, gli elementi pressori 25 effettuano lo stiramento di una seconda porzione, anch'essa corrispondente a circa un terzo del totale, degli stessi due panetti 14.
Quindi, in una successiva quinta fase operativa, mantenendo abbassati e distanziati gli elementi pressori 25, tramite il motore elettrico 43 si effettua una rotazione di 60° dei due dispositivi di pressione 23 in senso contrario al precedente, ossia ad esempio in senso antiorario, per riportarli nella loro posizione angolare iniziale. In questo modo anche i due sottostanti panetti 14, già stirati per due terzi, subiscono una rotazione di 60° attorno agli assi verticali XI, rispetto alla sottostante superficie di appoggio 13 del nastro trasportatore 12. Quindi, per completare questa quinta fase operativa, gli elementi pressori 25 vengono nuovamente sollevati dai sottostanti panetti 14, ad opera del motore elettrico 53, e riportati nella loro posizione di riposo, vicino ai corrispondenti assi verticali XI, ad opera dei due motori elettrici 39.
In una successiva sesta fase operativa, per completare lo stiramento dei due panetti 14, vengono ripetute la terza e la quarta fase. Pertanto, i due dispositivi di pressione 23 vengono fatti ruotare insieme di 60° ad esempio in senso orario; gli elementi pressori 25 vengono prima abbassati contro i sottostanti panetti 14, già appiattiti per due terzi, e poi nuovamente allontanati reciprocamente dai loro assi verticali XI, per effettuare lo stiramento di una terza porzione, anch'essa corrispondente a circa un terzo del totale, degli stessi due panetti 14.
In questo modo, in modo automatizzato, con tre singoli stiramenti, inclinati di 60° uno rispetto all'altro, due panetti 14 alla volta vengono trasformati dalla macchina 10 in due basi per pizza 16, aventi un diametro ed uno spessore predeterminato, nonché un bordo periferico sollevato, appunto come quello delle pizze tradizionali fatte a mano.
Al termine della sesta fase operativa, il nastro trasportatore 12 viene rimesso in movimento dal motore elettrico 18, fino a quando altri due panetti 14 affiancati si vengono a trovare coassiali agli assi verticali XI.
È chiaro che alla macchina 10 fin qui descritta possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall'ambito del presente trovato.
Per esempio, la stazione di lavorazione 15 potrebbe essere semplificata e quindi provvista di un solo dispositivo di stiramento 23, per trasformare un solo panetto 14 alla volta, oppure, viceversa, potrebbe essere provvista di molti dispositivi di stiramento 23, ossia più di due, per trasformare contemporaneamente molti panetti 14 alla volta ed aumentare così la capacità produttiva della macchina 10.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad un solo esempio specifico, una persona esperta del ramo potrà senz'altro realizzare molte altre forme equivalenti di macchine per preparare in modo automatizzato la base per una pizza, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell'ambito di protezione da esse definito.

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina per preparare in modo automatizzato la base per una pizza (16), o un alimento simile, comprendente una superficie di appoggio (13) sulla quale almeno un determinato quantitativo di impasto (14) è adatto ad essere appoggiato, e mezzi di lavorazione (15) adatti a lavorare detto impasto per trasformarlo in detta base per una pizza (16), in cui detti mezzi di lavorazione (15) comprendono almeno un dispositivo di pressione (23) adatto a muoversi almeno lungo un proprio asse (Xl) sostanzialmente perpendicolare a detta superficie di appoggio (13), fra una posizione di riposo, in cui sono sollevati rispetto a detto impasto (14), ed una prima posizione operativa, in cui premono detto impasto (14) contro detta superficie di appoggio (13), caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di pressione (23) comprende almeno due elementi pressori (25) disposti da parti opposte rispetto a detto asse (XI) ed adatti ad essere allontanati selettivamente da parti diametralmente opposte rispetto a detto asse (XI) fra detta prima posizione operativa ed una seconda posizione operativa, per effettuare lo stiramento di almeno una parte di detto impasto (14).
  2. 2. Macchina come nella rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di pressione (23) comprende almeno mezzi di attuazione (32, 33, 35, 36) adatti a effettuare il reciproco spostamento di detti elementi pressori (25) da detta prima posizione operativa a una seconda posizione operativa, e viceversa.
  3. 3. Macchina come nella rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di attuazione comprendono una coppia di carrellini (32), scorrevoli su guide rettilinee (32) e collegati ognuno ad uno di detti elementi pressori (25), e che detta coppia di carrellini (32) è collegata, tramite due cremagliere (35) ad un primo pignone dentato (36) comandato da un corrispondente primo motore elettrico (39).
  4. 4. Macchina come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di lavorazione (15) comprendono, inoltre, mezzi operativi (41, 42, 43) collegati a detto dispositivo di pressione (23) per farlo ruotare di un angolo predeterminato attorno a detto asse (XI), per portare detti elementi pressori (25) da detta prima posizione operativa ad una terza posizione operativa.
  5. 5. Macchina come nella rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detti mezzi operativi comprendono un secondo pignone dentato (42) di un corrispondente secondo motore elettrico (43), ingranato con un settore dentato (41) fissato a detto dispositivo di pressione (23) coassialmente a detto asse (XI).
  6. 6. Macchina come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di lavorazione (15) comprendono, inoltre, un meccanismo di sollevamento (46) adatto a spostare selettivamente detto dispositivo di pressione (23) da detta posizione di riposo a detta prima posizione operativa, e viceversa.
  7. 7. Macchina come nella rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detto meccanismo di sollevamento (46) comprende un terzo motore elettrico (53) montato su una piastra fissa (45) e collegato tramite una cinghia di trasmissione (51) ad almeno una barra filettata, avvitata su una corrispondente chiocciola filettata (48) fissata ad una piastra di supporto (40), sulla quale è montato detto dispositivo di pressione (23).
  8. 8. Macchina come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che ognuno di detti elementi pressori (25) ha la forma di un semi-disco comprende un bordo inferiore (26) semicircolare e arrotondato, ed un bordo rettilineo (27), detti elementi pressori (25) essendo disposti in modo da formare sostanzialmente un disco coassiale a detto asse (XI), quando sono in detta prima posizione operativa.
  9. 9. Macchina come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di lavorazione (15) comprendono una pluralità di dispositivi di pressione (23) disposti affiancati uno all'altro al di sopra di detta superficie di appoggio (13) ed adatti a lavorare, in modo sincrono, ciascuno un differente impasto (14), per trasformare contemporaneamente una pluralità di impasti (14) in una corrispondente pluralità di basi per pizza (16).
  10. 10. Procedimento per preparare in modo automatizzato la base per una pizza (16), o un alimento simile, mediante una macchina (10) provvista di una superficie di appoggio (13), sulla quale almeno un determinato quantitativo di impasto (14) è adatto ad essere appoggiato, e di un dispositivo di pressione (23) adatto a muoversi almeno lungo un proprio asse (XI) sostanzialmente perpendicolare a detta superficie di appoggio (13), comprendente una prima fase operativa in cui detto dispositivo di pressione (23) viene spostato da una posizione di riposo, in cui è sollevato rispetto a detto impasto (14), ad una prima posizione operativa, in cui preme detto impasto (14) contro detta superficie di appoggio (13), caratterizzato dal fatto che comprende, inoltre, almeno una seconda fase operativa nella quale almeno due elementi pressori (25), che fanno parte di detto dispositivo di pressione (23) e che sono disposti da parti opposte rispetto a detto asse (XI), vengono selettivamente allontanati da parti diametralmente opposte rispetto a detto asse (XI) fra detta prima posizione operativa ed una seconda posizione operativa, per effettuare lo stiramento di almeno una prima porzione di detto impasto (13).
  11. 11 Procedimento come nella rivendicazione 10 caratterizzato dal fatto che comprende, inoltre, una terza fase operativa, in cui detto dispositivo di pressione (23) viene ruotato di un angolo predeterminato in un senso, da detta prima posizione operativa ad una terza posizione operativa, ed una quarta fase operativa in cui detti elementi pressori (25) vengono nuovamente allontanati reciprocamente da parti diametralmente opposte rispetto a detto asse (XI) fra detta prima posizione operativa ed una quarta posizione operativa, in cui detti elementi pressori (25) effettuano lo stiramento di una seconda porzione, di detto impasto (14).
  12. 12. Procedimento come nella rivendicazione 11, caratterizzato dal fatto che comprende, inoltre, una quinta fase operativa, in cui, mantenendo abbassati e distanziati fra loro detti elementi pressori (25), si effettua una rotazione di detto dispositivo di pressione (23), in senso contrario e di detto angolo predeterminato, per riportarlo nella sua posizione angolare iniziale, in modo che anche il sottostante impasto (14), già stirato per due porzioni, subisca una rotazione attorno a detto asse (Xl), rispetto a detta superficie di appoggio (13).
  13. 13. Procedimento come nella rivendicazione 12, caratterizzato dal fatto che comprende, inoltre, una sesta fase operativa, durante la quale, per completare lo stiramento di detto impasto (14), vengono ripetute detta terza fase operativa e detta quarta fase operativa.
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