ITUD20110045A1 - Apparecchiatura per emettere radiazioni terapeutiche e relativo procedimento - Google Patents
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Description
Descrizione del trovato avente per titolo:
"APPARECCHIATURA PER EMETTERE RADIAZIONI TERAPEUTICHE E RELATIVO PROCEDIMENTO"
CAMPO DI APPLICAZIONE
II presente trovato si riferisce ad un'apparecchiatura per emettere radiazioni terapeutiche che può trovare applicazione nei settori medicali, fisioterapici, di medicina dello sport e in tutte quelle applicazioni in cui vengono utilizzate radiazioni a scopo terapeutico, curativo, riabilitativo, estetico, o chirurgico. Il trovato si riferisce anche al relativo procedimento di utilizzo.
La sorgente di radiazioni terapeutiche può essere una sorgente di tipo laser, LED o luce pulsata, ma anche una sorgente ad onde radio, o campi magnetici, o altro.
STATO DELLA TECNICA
E' nota la tecnologia di emissione localizzata di raggi laser per vari tipi di applicazioni terapeutiche e riabilitative, sia su esseri umani che su animali.
Molteplici sono le attrezzature utilizzate nel settore medicale, sia a livello ambulatoriale che ospedaliero, per realizzare i trattamenti ricercati.
Una prima soluzione utilizza emettitori laser di piccole dimensioni, idonei ad essere impugnati da un operatore, che li muove a sua discrezione per indirizzare il raggio laser sulle varie parti del corpo da trattare.
Il risultato ottenuto può non essere soddisfacente in quanto basato in gran parte sulla capacità dell'operatore di mantenere correttamente orientato l'emettitore anche per tempi prolungati. Questa soluzione può anche portare a pericoli per la salute del paziente nel caso in cui l'applicazione su una stessa zona del corpo si prolunghi oltre al tempo previsto.
Sono note anche apparecchiature ad azionamento almeno parzialmente automatizzato, le quali comprendono, ad esempio, un carrello mobile su cui è fissato un braccio articolato, all'estremità del quale è imperniato l'emettitore. Quest'ultimo può essere automaticamente movimentato in modo tale da direzionare il fascio laser facendogli percorrere un arco di cerchio per coprire una corrispondente superficie del corpo del paziente.
Altre e varie soluzioni di movimentazione parzialmente automatizzate sono note nella tecnica.
In generale, sia le apparecchiature manuali che quelle parzialmente automatizzate hanno l'inconveniente di non garantire il corretto sfruttamento dell'energia irradiata, che si ottiene quando la direzione di emissione dell'energia è sostanzialmente perpendicolare alla superficie da trattare. Infatti, poiché le superfici da trattare sono normalmente convesse, con raggiature molto differenti tra loro (si pensi al trattamento di schiena, addome, ginocchia, caviglie, ecc.), è molto difficile ottenere delle movimentazioni dell'emettitore le cui traiettorie si adattino alla morfologia dell'area da trattare garantendo che il raggio emesso si mantenga vicino alla perpendicolarità, per massimizzare 1'efficienza .
Per cercare di raggiungere tale obiettivo, soluzioni più evolute utilizzano dispositivi manipolatori robotizzati, i quali presentano però dei costi e delle complessità di utilizzo che rendono le relative apparecchiature non competitive e non idonee ad un utilizzo diffuso.
Uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un'apparecchiatura per emettere radiazioni terapeutiche che sia in grado di emettere una radiazione terapeutica in modo sostanzialmente perpendicolare alla superficie da trattare, automatizzato e programmabile, garantisca un risultato uniforme, costante ed efficace del trattamento, e che sia al tempo stesso economica e semplice da utilizzare .
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell'idea di soluzione principale.
Secondo il presente trovato, un'apparecchiatura per emettere radiazioni terapeutiche comprende una sorgente di emissione di energia idonea ad essere movimentata secondo almeno un primo ed un secondo percorso selettivamente attivabili l'uno in alternativa dell'altro e definiti da rispettive guide. La sorgente di emissione di energia può essere, ad esempio, di tipo laser, di tipo LED o a luce pulsata, ma può anche essere di tipo ad onde radio o a campi magnetici, o altro.
Secondo una caratteristica del trovato, il primo percorso è sostanzialmente rettilineo mentre il secondo percorso è sostanzialmente curvo, detti percorsi giacendo sostanzialmente in uno stesso primo piano di giacitura. In una forma di realizzazione del trovato, il secondo percorso sostanzialmente curvo si sviluppa secondo un arco di cerchio sostanzialmente continuo.
Secondo una variante evolutiva, la sorgente di emissione può essere movimentata secondo almeno un terzo percorso o secondo un quarto percorso, in cui detto terzo percorso e detto quarto percorso sono definiti da rispettive guide che giacciono su uno stesso secondo piano di giacitura, in cui il secondo piano di giacitura è sostanzialmente ortogonale al primo piano di giacitura. Secondo tale variante, il terzo percorso è sostanzialmente rettilineo mentre il quarto percorso è sostanzialmente curvo.
In una forma di realizzazione preferenziale, il quarto percorso sostanzialmente curvo si sviluppa secondo un arco di cerchio sostanzialmente continuo.
In forme di realizzazione preferenziali del presente trovato, le guide definenti almeno il secondo e il quarto percorso curvo sono sostituibili allo scopo di modificare il raggio di curvatura del percorso su cui viene guidata la sorgente di emissione. Quest 'ultima, inoltre, può essere movimentata, manualmente o automaticamente, con direzione perpendicolare a dette guide, in modo da modificare il raggio di curvatura del percorso da essa definito.
Con la soluzione secondo il trovato, la sorgente di emissione può essere movimentata secondo almeno quattro modalità differenti l'una dall'altra:
si seleziona il primo percorso su un primo piano di giacitura ed il terzo percorso sul secondo piano di giacitura, sicché la sorgente di emissione segue un percorso rettilineo su due piani tra loro ortogonali;
si seleziona il secondo percorso su un primo piano di giacitura ed il terzo percorso sul secondo piano di giacitura, sicché la sorgente di emissione segue un percorso curvilineo sul primo piano di giacitura ed un percorso rettilineo sul secondo piano di giacitura;
si seleziona il primo percorso su un primo piano di giacitura ed il quarto percorso sul secondo piano di giacitura, sicché la sorgente di emissione segue un percorso rettilineo sul primo piano di giacitura ed un percorso curvilineo sul secondo piano di giacitura;
si seleziona il secondo percorso su un primo piano di giacitura ed il quarto percorso sul secondo piano di giacitura, sicché la sorgente di emissione segue un percorso curvilineo su entrambi i piani di giacitura.
Con il presente trovato, in una soluzione relativamente semplice, economica, di facile utilizzo e manutenzione, nonché estremamente versatile ed affidabile, l'apparecchiatura può essere di volta in volta configurata per trattare superfici sostanzialmente piane, superfici a sviluppo sostanzialmente cilindrico in una o l'altra direzione, o superfici sostanzialmente sferiche, garantendo in ogni caso che la sorgente di emissione emetta una radiazione terapeutica con direzione sostanzialmente ortogonale alla superficie da trattare.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferenziale di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 è una vista in prospettiva di un'apparecchiatura per emettere radiazioni terapeutiche secondo il presente trovato;
- la fig. 2 è una vista in prospettiva di un gruppo di movimentazione dell'apparecchiatura di fig. 1;
- la fig. 3 è una vista parziale, in prospettiva, di un primo particolare del gruppo di movimentazione di fig. 2;
- la fig. 4 è una vista parziale, in prospettiva, di un secondo particolare del gruppo di movimentazione di fig. 2;
la fig. 5 è una vista frontale del primo particolare di fig. 3 in una prima posizione operativa; la fig. 6 è una vista frontale del primo particolare di fig. 3 in una seconda posizione operativa;
la fig. 7 è una sezione secondo la linea VII-VII di fig.
5;
la fig. 8 è una sezione secondo la linea VIII-VIII di fig. 6;
la fig. 9 è una vista parziale, in prospettiva, di una variante del particolare di fig. 3;
la fig. 10 è una vista laterale del gruppo di movimentazione di fig. 2 in una prima posizione operativa, secondo una prima modalità di funzionamento;
la fig. 11 è una vista frontale del gruppo di movimentazione di fig. 2 nella prima posizione operativa di fig. 9;
la fig. 12 è una vista laterale del gruppo di movimentazione di fig. 2 in una seconda posizione operativa, secondo la prima modalità di funzionamento;
la fig. 13 è una vista frontale del gruppo di movimentazione di fig. 2 nella seconda posizione operativa di fig. 11;
la ffig. 14 è una vista laterale del gruppo di movimentazione di fig. 2 in una prima posizione operativa, in accordo con una seconda modalità di funzionamento;
la ffig. 15 è una vista frontale del gruppo di movimentazione di fig. 2 nella prima posizione operativa di fig. 13;
- la ffig. 16 è una vista laterale del gruppo di movimentazione di fig. 2 in una seconda posizione operativa, in accordo con la seconda modalità di funzionamento;
la ffig. 17 è una vista frontale del gruppo di movimentazione di fig. 2 nella seconda posizione operativa di fig. 15;
la ffig. 18 è una vista laterale del gruppo di movimentazione di fig. 2 in una prima posizione operativa, in accordo con una terza modalità di funzionamento;
la ffig. 19 è una vista frontale del gruppo di movimentazione di fig. 2 nella prima posizione operativa di fig. 17;
la ffig. 20 è una vista laterale del gruppo di movimentazione di fig. 2 in una seconda posizione operativa, in accordo con la terza modalità di funzionamento;
la fig. 21 è una vista frontale del gruppo di movimentazione di fig. 2 nella seconda posizione operativa di fig. 19;
la fig. 22 è una vista laterale del gruppo di movimentazione di fig. 2 in una prima posizione operativa, in accordo con quarta modalità di funzionamento;
la fig. 23 è una vista frontale del gruppo di movimentazione di fig. 2 nella prima posizione operativa di fig. 21;
la fig. 24 è una vista laterale del gruppo di movimentazione di fig. 2 in una seconda posizione operativa, in accordo con la quarta modalità di funzionamento;
la fig. 25 è una vista frontale del gruppo di movimentazione di fig. 2 nella seconda posizione operativa di fig. 23;
DESCRIZIONE DI ALCUNE FORME PREFERENZIALI DI REALIZZAZIONE
Con riferimento alla fig. 1, un'apparecchiatura per emettere radiazioni terapeutiche, ad esempio un'apparecchiatura per laserterapia 10, secondo il presente trovato, comprende una struttura di supporto 13, sulla quale è montato, in modo articolato, un gruppo di movimentazione 14, che a sua volta supporta un emettitore 15 di raggi laser, di tipo noto.
La struttura di supporto 13 comprende un corpo 29, sostanzialmente verticale, avente una base 25, su cui sono montate quattro ruote 27, e sul quale è disposto superiormente un pannello di controllo 31, adatto a comandare, in modo noto, l'emettitore 15 ed il gruppo di movimentazione 14. Un braccio articolato 33, formato da due elementi rigidi, collega il gruppo di movimentazione 14 al corpo 29, mediante tre snodi articolati, di tipo noto .
Il gruppo di movimentazione 14 comprende un primo dispositivo di movimentazione 19 (figure 1 e 2) ed un secondo dispositivo di movimentazione 21 ad esso collegato tramite un braccio rigido 37.
I due dispositivi di movimentazione 19 e 21 sono sostanzialmente simili fra loro ed hanno anche un funzionamento analogo. In particolare, il primo dispositivo di movimentazione 19 (figure 2 e 3) comprende un telaio 41 di supporto, sul quale è fissata una prima barra di guida 43, disposta lungo un primo asse di traslazione X, che nella fattispecie è orizzontale. Sulla barra di guida 43 è montato scorrevole un primo carrello 45 per mezzo di un primo pattino 46. La corsa del primo carrello 45 è definita dai fianchi laterali 35 e 36 del telaio 41 di supporto. Il movimento in orizzontale del primo carrello 45, è comandato da un primo motore elettrico 47 (fig. 3), che coopera una prima barra filettata 49, che è disposta parallelamente alla prima barra di guida 43 e che è montata girevole sui fianchi 35 e 36 del telaio 41 di supporto. Il primo motore elettrico 47 è collegato alla barra filettata 49 mediante una prima cinghia 50 disposta su pulegge ed è vantaggiosamente comandato dal pannello di controllo 31.
II primo dispositivo di movimentazione 19 comprende, inoltre, una prima slitta 51, che è montata scorrevole verticalmente, secondo un primo asse verticale Zi, sul primo carrello 45, e che supporta un primo perno 53 orizzontale. Quest'ultimo può ruotare rispetto alla prima slitta 51 assieme ad un primo elemento di appoggio 55 (fig. 3), che è provvisto di prime rotelle 57, adatte ad appoggiarsi su una prima superficie di appoggio 58 di una prima guida curva 59, che definisce un primo percorso arcuato a. La prima slitta 51 comprende, inoltre, un primo meccanismo di bloccaggio SI. Quest'ultimo è adatto ad inibire lo scorrimento lungo il primo asse verticale Zi della prima slitta 51 rispetto al primo carrello 45, come verrà di seguito descritto in dettaglio.
Con riferimento alle figure 2 e 4, ed analogamente a quanto esposto sinora, il secondo dispositivo di movimentazione 21 comprende un secondo carrello 65, montato scorrevole, per mezzo di un secondo pattino, su una seconda barra di guida 63, parallela ad un secondo asse orizzontale Y, perpendicolare al primo asse orizzontale X, e fissata ad un telaio 61 di supporto. Il movimento del secondo carrello 65, è comandato da un secondo motore elettrico 67 (fig. 3), tramite una seconda barra filettata 69, disposta parallelamente alla seconda barra di guida 63, montata girevole sui fianchi del telaio 61. La seconda barra filettata 69 è collegata al secondo motore elettrico 67 mediante una seconda cinghia 70 disposta su pulegge. Anche il secondo motore elettrico 67 è comandato dal pannello di controllo 31.
Il secondo dispositivo di movimentazione 21 comprende, inoltre, una seconda slitta 71, che è montata scorrevole verticalmente, lungo un secondo asse verticale Z2, sul secondo carrello 65, e che supporta un perno orizzontale, su cui è fissato l'emettitore 15. Quest'ultimo può ruotare rispetto alla seconda slitta 71 assieme ad un secondo elemento di appoggio 75 (fig. 4), che è provvisto di seconde rotelle 77, adatte ad appoggiarsi su una seconda superficie di appoggio 78 di una seconda guida curva 79, che definisce un secondo percorso arcuato β. La seconda slitta 71 comprende, inoltre, un secondo meccanismo di bloccaggio S2. Quest'ultimo è adatto ad inibire lo scorrimento verticale della seconda slitta 71 rispetto al secondo carrello 65.
Il primo percorso arcuato a descritto dalla prima superficie di appoggio 58 della prima guida curva 59 ha un raggio di curvatura diverso rispetto al secondo percorso arcuato β descritto dalla seconda superficie di appoggio 78 della seconda guida curva 79.
Con riferimento alle figure da 5 a 8, il primo dispositivo di movimentazione 19 comprende internamente una molla 81, che ha la funzione di spingere il primo elemento di appoggio 55 verso il basso, contro la prima superficie di appoggio 58 della prima guida curva 59, e che può estendersi a partire da una posizione di massima compressione, quando il primo carrello 45 si trova nella posizione centrale, ovvero nella posizione di massima altezza della prima guida curva 59 (figure 5 e 7), ad una posizione di massima estensione, quando il primo carrello 45 si trova in un punto periferico della prima guida curva 59, cioè vicino ai bordi laterali (figure 6 e 8). Inoltre, il primo dispositivo di movimentazione 19 comprende un primo meccanismo di bloccaggio SI avente un dente 83 (figure 7 e 8), vincolato verticalmente al primo carrello 45. Quando quest'ultimo è in posizione centrale (fig. 5), il dente 83 può essere fatto ruotare all'interno di una coniugata sede 85 (fig. 7), ricavata sulla prima slitta 51, in modo da vincolare il movimento verticale di quest 'ultima , mantenendola nella posizione più in alto. Vantaggiosamente, il movimento del dente 83 per vincolare la prima slitta 51 provoca un sollevamento di quest 'ultima rispetto alla posizione più elevata raggiunta sulla prima guida curva 59 in modo che le prime rotelle 57 non entrino in contatto con la prima superficie di appoggio 58 della prima guida curva 59 quando il primo carrello 45 trasla orizzontalmente.
II primo dispositivo di movimentazione 19 comprende, inoltre, mezzi di bloccaggio 87 (figure da 5 a 8) che, quando la prima slitta 51 è vincolata verticalmente al primo carrello 45, cooperano con una copertura 89 del primo elemento di appoggio 55 per evitare che quest'ultimo possa oscillare, o pendolare.
Il secondo dispositivo di movimentazione 21 comprende un secondo meccanismo di bloccaggio S2 che funziona in modo del tutto analogo a quanto sinora esposto in riferimento al primo dispositivo di movimentazione 19. Secondo ulteriori forme di realizzazione del presente trovato, l'azione di bloccaggio e sbloccaggio sui meccanismi SI ed S2 possono essere attuati dall'apparecchiatura 10 in modo automatico per mezzo di attuatori elettromeccanici, o di altra specie. Ad esempio, analogamente a quanto descritto per la fig. 3, nella variante realizzativa di fig. 9 un primo dispositivo di movimentazione 119 comprende un primo carrello 145, adatto a scorrere orizzontalmente su due barre di guida 143a e 143b disposte parallele. Il movimento lungo l'asse X del primo carrello 145 è comandato da un primo motore elettrico 147 direttamente connesso ad una prima barra filettata 149. Al primo carrello 145 è fissata in modo scorrevole una prima slitta 151, adatta a muoversi verticalmente lungo un asse Zi, e alla quale è imperniato un primo elemento di appoggio 155 su rotelle 157. Quest'ultimo è adatto a scorrere sulla prima superficie di appoggio 158 di una prima guida curva 159. Vantaggiosamente, la prima slitta 151 comprende al proprio interno una molla, che ha la funzione di spingere il primo elemento di appoggio 155 verso l'alto, ovvero contro la prima superficie di appoggio 158. Il primo dispositivo di movimentazione 119 comprende inoltre un selettore Tl, fissato alla prima guida curva 159, che è inferiormente imperniata sui fianchi laterali 135, 136. Il selettore Tl, ruotando, provoca la rotazione della prima guida curva 159 in modo tale da svincolare il primo elemento di appoggio 155 dalla prima superficie di appoggio 158. Di conseguenza, il selettore Tl permette la selezione del percorso descritto dal primo elemento di appoggio 155, secondo le barre di guida 143A e 143B rettilinee, o secondo la prima guida curva 159.
L'apparecchiatura per laserterapia 10, secondo il presente trovato e sinora descritta, funziona nel seguente modo.
Ognuno dei due dispositivi di movimentazione 19 e 21 è adatto a muovere l'emettitore 15 in modo lineare, o secondo un percorso arcuato, in funzione della curvatura della superficie da trattare. Agendo sui meccanismi di bloccaggio SI ed S2, si possono ottenere quattro possibili combinazioni di movimento dell'emettitore 15 del fascio laser, che saranno di seguito descritte. Ognuna delle quattro combinazioni di movimento è pensata per il trattamento di specifiche aree del corpo del paziente, in funzione della curvatura di queste ultime. Ad esempio, per sottoporre a laserterapia una spalla di un paziente, è vantaggioso predisporre l'apparecchiatura 10 per l'emissione del fascio laser secondo un percorso arcuato con un raggio di curvatura compatibile con quello della spalla, cosicché il fascio laser possa incidere sempre in modo sostanzialmente perpendicolare su di essa. Quando l'operatore desidera cambiare il tipo di percorso descritto dall'emettitore 15, posiziona i due carrelli 45 e 65 al centro dei rispettivi dispositivi di movimentazione 19 e 21 (come nelle figure da 2 a 5). In seguito, l'operatore agisce, vantaggiosamente per mezzo di una maniglia M removibile, sui meccanismi di bloccaggio SI e S2 per selezionare la modalità di funzionamento dei dispositivi di movimentazione 19 e 21 rispettivamente, per scegliere, in entrambi in modo indipendente, un movimento di tipo lineare o curvilineo. Infatti, come esposto precedentemente, il meccanismo di bloccaggio SI ed il secondo meccanismo di bloccaggio S2, posti in una prima posizione (come, ad esempio, in fig.
8), permettono il movimento verticale delle due slitte 51 e 71 rispettivamente, quindi il movimento dei due elementi di appoggio 55 e 75 sulle superfici di appoggio 58 e 78 delle rispettive guide curvilinee 59 e 79. Viceversa, ponendo i due meccanismi di bloccaggio SI ed S2 in una seconda posizione (come, ad esempio, in fig.
7), il movimento in verticale delle due slitte 51 e 71 è bloccato, ed i due elementi di appoggio 55 e 75 compiono un movimento lineare in orizzontale, seguendo le rispettive barre di guida 43 e 63.
Con riferimento alle figure da 10 a 13, ponendo il primo selettore SI nella seconda posizione ed il secondo selettore S2 nella seconda posizione, l'emettitore 15 si muove in modo lineare rispetto al secondo dispositivo di movimentazione 21 (figure 10 e 12), che a sua volta si muove in modo lineare rispetto al primo dispositivo di movimentazione 19 (figure 11 e 13). La combinazione dei due movimenti comporta lo spostamento dell'emettitore 15 su una superficie piana.
Con riferimento alle figure da 14 a 17, ponendo il primo selettore SI nella seconda posizione ed il secondo selettore S2 nella prima posizione, l'emettitore 15 si muove compiendo un secondo percorso arcuato β rispetto al secondo dispositivo di movimentazione 21 (figure 14 e 16), che a sua volta si muove in modo lineare rispetto al primo dispositivo di movimentazione 19 (figure 15 e 17). La combinazione dei due movimenti comporta lo spostamento dell'emettitore 15 su una superficie curvilinea rispetto al secondo asse orizzontale Y e lineare rispetto al primo asse orizzontale X.
Con riferimento alle figure da 18 a 21, ponendo il primo selettore SI nella prima posizione ed il secondo selettore S2 nella seconda posizione, l'emettitore 15 si muove in modo lineare rispetto al secondo dispositivo di movimentazione 21 (figure 18 e 20), che a sua volta compie un primo percorso arcuato a rispetto al primo dispositivo di movimentazione 19 (figure 19 e 21). La combinazione dei due movimenti comporta lo spostamento dell'emettitore 15 su una superficie curvilinea rispetto all'asse X e lineare rispetto al secondo asse orizzontale Y.
Con riferimento alle figure da 22 a 25, ponendo il primo ed il secondo selettore SI ed S2 nella prima posizione, l'emettitore 15 si muove compiendo un secondo percorso arcuato β rispetto al secondo dispositivo di movimentazione 21 (figure 22 e 24), che a sua volta compie un primo percorso arcuato a rispetto al primo dispositivo di movimentazione 19 (figure 23 e 25). La combinazione dei due movimenti comporta uno spostamento dell'emettitore 15 su una superficie curvilinea, con un determinato raggio di curvatura rispetto all'asse X ed un diverso raggio di curvatura rispetto al secondo asse orizzontale Y. Il raggio di curvatura descritto dall'emettitore 15 dipende altresì dalla sua posizione di montaggio rispetto al proprio asse verticale Z2.
II primo dispositivo di movimentazione 19 ed il secondo dispositivo di movimentazione 21 sono dimensionati in modo tale che le superfici sopra descritte sono dell'ordine di alcuni decimetri quadrati, ad esempio 6 decimetri quadrati.
È chiaro che all'apparecchiatura per emettere radiazioni terapeutiche fin qui descritta possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall'ambito del presente trovato.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz'altro realizzare molte altre forme equivalenti di apparecchiatura per emettere radiazioni terapeutiche, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell'ambito di protezione da esse definito.
Claims (13)
- RIVENDICAZIONI 1. Apparecchiatura per emettere radiazioni terapeutiche comprendente almeno una sorgente di emissione (15) idonea ad essere movimentata da mezzi di movimentazione (14) secondo almeno un primo ed un secondo percorso selettivamente attivabili l'uno in alternativa dell'altro e definiti da rispettive guide (43, 59), caratterizzata dal fatto che il primo percorso è sostanzialmente rettilineo lungo un primo asse (X) mentre il secondo percorso è sostanzialmente curvo, detti percorsi giacendo sostanzialmente in uno stesso primo piano (Pi) di giacitura .
- 2. Apparecchiatura come alla rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che il secondo percorso sostanzialmente curvo si sviluppa secondo un arco di cerchio (a) sostanzialmente continuo.
- 3. Apparecchiatura come alla rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che la sorgente di emissione (15) è movimentabile secondo almeno un terzo percorso o secondo un quarto percorso che giacciono su uno stesso secondo piano (P2) di giacitura, in cui detto terzo percorso e detto quarto percorso sono definiti da rispettive guide (63, 79)
- 4. Apparecchiatura come alla rivendicazione 3 caratterizzata dal fatto che detto secondo piano (P2) di giacitura è sostanzialmente ortogonale al primo piano (Pi) di giacitura.
- 5. Apparecchiatura come alla rivendicazione 3 o 4, caratterizzata dal fatto che il terzo percorso è sostanzialmente rettilineo lungo un secondo asse (Y) mentre il quarto percorso è sostanzialmente curvo.
- 6. Apparecchiatura come alla rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto il quarto percorso sostanzialmente curvo si sviluppa secondo un arco di cerchio (β) sostanzialmente continuo.
- 7. Apparecchiatura come alla rivendicazione 5 o 6, caratterizzata dal fatto che le guide (59, 79) definenti almeno il secondo e il quarto percorso curvo sono sostituibili allo scopo di modificare il raggio di curvatura del percorso su cui viene guidata la sorgente di emissione (15).
- 8. Apparecchiatura come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detti mezzi di movimentazione (14) comprendono un primo dispositivo di movimentazione (19) avente un primo carrello (45) traslabile lungo detta prima guida rettilinea (43) giacente su detto primo piano (PI).
- 9. Apparecchiatura come nella rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di movimentazione (14) comprendono anche un secondo dispositivo di movimentazione (21) avente un secondo carrello (65) traslabile lungo una seconda guida rettilinea (63) giacente su detto secondo piano (P2) ortogonale al primo piano (PI).
- 10. Apparecchiatura come nella rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che l'uno e/o l'altro fra detto primo dispositivo di movimentazione (19) e detto secondo dispositivo di movimentazione (21) comprende inoltre una slitta (51, 71), scorrevole rispetto a detto carrello (45, 65), ed un elemento di appoggio (55, 75) imperniato su detta slitta (51, 71) e che mezzi di selezione (SI, S2) sono previsti per commutare il percorso di detto elemento di appoggio (55, 75) fra detta guida rettilinea (43, 63) e detta guida curva (59, 79).
- 11. Apparecchiatura come nella rivendicazione 10, caratterizzata dal fatto che detti elementi di appoggio (55, 75) sono spinti verso detta guida curva (59, 79) da mezzi elastici (81) e che detti mezzi di selezione (SI, S2) comprendono un dente (83), selettivamente ruotabile in una coniugata sede (85), adatto a vincolare lo scorrimento di detto elemento di appoggio (55, 75) rispetto a detto carrello (45, 65).
- 12. Apparecchiatura come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti caratterizzata dal fatto che detta sorgente di emissione (15) è adatta ad emettere una radiazione di tipo laser.
- 13. Procedimento per eseguire applicazioni di radiazioni terapeutiche con un'apparecchiatura (10) come ad una o l'altra delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che prevede che la sorgente di emissione (15) possa essere movimentata secondo una o l'altra delle seguenti modalità: si seleziona il primo percorso su un primo piano (Pi) di giacitura ed il terzo percorso sul secondo piano (P2) di giacitura, sicché la sorgente di emissione (15) segue un percorso rettilineo su due piani tra loro ortogonali; si seleziona il secondo percorso su un primo piano (Pi) di giacitura ed il terzo percorso sul secondo piano (P2) di giacitura, sicché la sorgente di emissione (15) segue un percorso curvilineo sul primo piano (Pi) di giacitura ed un percorso rettilineo sul secondo piano (P2) di giacitura; si seleziona il primo percorso su un primo piano (Pi) di giacitura ed il quarto percorso sul secondo piano (P2) di giacitura, sicché la sorgente di emissione (15) segue un percorso rettilineo sul primo piano (PI) di giacitura ed un percorso curvilineo sul secondo piano (P2) di giacitura; si seleziona il secondo percorso su un primo piano (PI) di giacitura ed il quarto percorso sul secondo piano (P2) di giacitura, sicché la sorgente di emissione (15) segue un percorso curvilineo su entrambi i piani di giacitura,
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