ITUD20100205A1 - Dispositivo per disabili - Google Patents

Description

Descrizione del trovato avente per titolo:

"DISPOSITIVO PER DISABILI"

CAMPO DI APPLICAZIONE

Il presente trovato si riferisce ad un dispositivo per disabili che permette ad una persona con problemi di deambulazione di potersi spostare in modo indipendente, da altri individui, o da attrezzature ausiliarie associate a scale o a mezzi di trasporto per superare barriere architettoniche che può incontrare nello spazio in cui si muove.

Per barriere architettoniche, qui e nel seguito della descrizione e delle rivendicazioni si intendono gradini, scale, marciapiedi o dislivelli in genere.

STATO DELLA TECNICA

Un problema molto sentito dalle persone con problemi di deambulazione à ̈ il superamento delle barriere architettoniche che possono incontrare nel loro spazio di movimentazione e che impediscono l'agevole raggiungimento di una voluta meta.

A tal fine gli interventi civili ed urbanistici hanno cercato di eliminare tali barriere architettoniche come ad esempio la realizzazione di scivoli o zone inclinate in prossimità di accesso a locali pubblici, marciapiedi o simili.

Da notare però che lo sforzo fisico che viene richiesto ad una persona seduta su una sedia a rotelle per superare tali scivoli o zone inclinate à ̈ notevole e non à ̈ applicabile da tutte le persone con tali problemi. Inoltre, durante tali superamenti, si possono verificare sbilanciamenti con conseguenti cadute o, nel caso di zone inclinate, difficoltà di frenare le ruote. Molti edifici sono stati dotati di ascensori o di appositi montascale che provvedono a spostare tali persone.

Si deve notare che tali attrezzature ed accorgimenti, oltre ad essere invasivi sulle strutture civili, non sono stati adottati in tutti gli edifici e ciò limita, tuttora, lo spostamento delle persone.

A tal fine à ̈ nota una attrezzatura provvista di cingoli che, in caso di necessità, viene associata alla sedia a rotelle sulla quale à ̈ presente la persona con problemi di deambulazione, e permette il superamento di barriere architettoniche come, ad esempio, ma non esclusivamente delle scale di un edificio .

Tale attrezzatura permette l'aggancio di una sedia a rotelle di tipo tradizionale ed organi motori provvedono ad azionare i cingoli per superare la barriera architettonica.

Tali cingoli sono comandati e controllati da una terza persona con problemi di coordinamento con il disabile. Inoltre ci sono problemi di equilibrio e di corretta posizione del disabile posto sull 'attrezzatura.

Non appena superata la barriera architettonica si provvede a sganciare la sedia a rotelle dall'attrezzatura affinché la persona con problemi di deambulazione possa muoversi in maniera indipendente .

Tutte le operazioni sopra descritte richiedono l'ausilio di un ulteriore persona che, oltre ad eseguire le operazioni di aggancio della sedia a rotelle, deve controllare ed azionare anche la sua movimentazione. A ciò si somma un tempo di esecuzione delle operazioni di aggancio e sgancio non trascurabile, nonché sforzi fisici notevoli da esercitare da parte della persona ausiliaria.

Inoltre, si presenta anche il problema di trasporto della stessa attrezzatura negli spazi in cui à ̈ necessaria, e quindi ulteriori problemi in termini di tempo, impegno nonché di immagazzinaggio.

Tale attrezzatura nota, inoltre, dato il suo ingombro ed il suo peso non à ̈ adatta per essere trasportata ed utilizzata in tutte le zone in cui deve essere utilizzata.

Uno scopo del presente trovato à ̈ quello di realizzare un dispositivo per disabili che permette la normale deambulazione di disabili sia in spazi privi che provvisti di barriere architettoniche e che, nel momento in cui dette barriere si presentano, permette il loro superamento senza richiedere l'intervento di persone ausiliarie o di ulteriori attrezzature, rendendo la persona indipendente.

Un ulteriore scopo del presente trovato à ̈ quello di evitare sforzi fisici da parte di terze persone, semplificare la sua utilizzazione sia durante la normale movimentazione sia durante il superamento di barriere architettoniche.

Un ulteriore scopo del presente trovato à ̈ quello di realizzare un dispositivo per disabili che non richieda alla persona trasportata l'applicazione di sforzi fisici notevoli per la sua movimentazione. Un ulteriore scopo del presente trovato à ̈ quello di realizzare un dispositivo per disabili di ingombri contenuti e tali da non impedire la sua movimentazione anche in normali spazi abitativi, od il suo trasporto ad esempio nel bagagliaio di una autovettura .

Un ulteriore scopo à ̈ quello di realizzare un dispositivo per disabili che pur provvedendo al superamento di barriere architettoniche ed alla movimentazione della persona trasportata, non impedisce la sua utilizzazione sia come sedia a rotelle che come dispositivo integrato, per mantenere la persona trasportata, per quanto possibile, attiva dal punto di vista fisico.

Un ulteriore scopo del trovato à ̈ quello di realizzare un dispositivo per disabili che mantenga sempre in condizioni di equilibrio la persona trasportata evitando brusche oscillazioni e perdite di equilibrio.

Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.

ESPOSIZIONE DEL TROVATO

Il presente trovato à ̈ espresso e caratterizzato nella rivendicazione indipendente . Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell'idea di soluzione principale.

In accordo con i suddetti scopi, un dispositivo per disabili comprende una struttura di supporto, sulla parte superiore della quale à ̈ montato un sedile, ed almeno una coppia di prime ruote che sono montate girevoli sulla struttura di supporto. Secondo un aspetto caratteristico del presente trovato, mezzi cingolati sono previsti in associazione con primi mezzi di attuazione collegati a dette prime ruote e predisposti per adeguare di volta in volta l'assetto di detto dispositivo per disabili alle esigenze del percorso .

I primi mezzi di attuazione sono inoltre idonei al sollevamento od abbassamento dell'utente al fine di consentire la presa di oggetti ad altezze variabili, nonché al posizionamento controllato dei mezzi cingolati.

Secondo un altro aspetto, i primi mezzi di attuazione sono asserviti da mezzi di comando che sono controllabili dal disabile.

Secondo una variante i mezzi di comando possono essere di tipo meccanico, di tipo elettromeccanico, o servocontrollati da una centralina di comando.

Secondo una variante, i mezzi cingolati comprendono due cingoli selettivamente azionabili, per permettere la movimentazione sia rettilinea sia curva del dispositivo per disabili, e disposti ognuno vantaggiosamente su un fianco laterale della struttura di supporto.

Secondo un ulteriore aspetto, la struttura di supporto comprende una parte anteriore alla quale à ̈ associata una ruota anteriore, che unitamente con le sopraccitate prime ruote permettono lo spostamento manuale del dispositivo per disabili. In una variante vantaggiosa di realizzazione, sono anche previsti mezzi a pedana associati alla parte anteriore e secondi mezzi di attuazione sono idonei ad orientare detti mezzi a pedana e posizionare la ruota anteriore. Con l'azionamento dei suddetti secondi mezzi di attuazione si ha una conseguente inclinazione dalla parte anteriore della struttura di supporto per il superamento di barriere architettoniche di altezze ridotte.

Secondo un ulteriore aspetto, i primi mezzi di attuazione comprendono un asse montato girevole sulla struttura di supporto e due bracci laterali aventi ognuno una prima estremità solidale a detto asse ed una seconda estremità su cui à ̈ montata girevole una delle prime ruote.

Un ulteriore aspetto del trovato prevede che il sedile cooperi con mezzi di livellamento predisposti per mantenere il suo piano di seduta sostanzialmente orizzontale evitando che durante il sollevamento od abbassamento del dispositivo per disabili si abbia uno sbilanciamento della persona trasportata .

Secondo un ulteriore aspetto i mezzi di livellamento comprendono un fulcro attorno al quale il sedile può almeno parzialmente ruotare, e che detto fulcro à ̈ disposto, vantaggiosamente, in una posizione superiore o almeno al livello del baricentro del disabile, quando questi à ̈ seduto sul sedile.

Secondo una variante, il sedile comprende dispositivi di smorzamento delle oscillazioni e di controllo della sua rotazione, per evitare brusche oscillazioni.

Secondo un'ulteriore variante di realizzazione, il sedile comprende mezzi di scorrimento che permettono di traslare in avanti il sedile sia per mantenere equilibrata la distribuzione del carico durante il superamento di barriere architettoniche, che per permettere alla persona seduta di scendere da essa ad esempio per spostarsi su altri sedili, sedie, altri tipi di carrozzine, letto o quant'altro.

Secondo una variante, terzi mezzi di attuazione sono previsti per attuare lo scorrimento del sedile lungo detti mezzi di scorrimento.

In un'ulteriore variante, le suddette prime ruote sono associate a mezzi di movimentazione manuale per la movimentazione del dispositivo per disabili da parte della persona che à ̈ seduta su essa.

Secondo un ulteriore aspetto, il dispositivo per disabili ha un ingombro trasversale compreso fra 40 cm e 80 cm, vantaggiosamente fra 55 cm e 65 cm, per permettere la sua movimentazione anche in normali spazi abitativi, e facilitare il suo trasporto. Inoltre le dimensioni di ingombro totali del dispositivo per disabili sono del tutto paragonabili a quelle di una sedia a rotelle di tipo standard.

ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI

Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di una forma preferenziale di realizzazione, fornita a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:

- la fig. 1 Ã ̈ una rappresentazione schematica in prospettiva del dispositivo per disabili secondo il presente trovato, in un prima configurazione;

- la fig. 2 Ã ̈ una rappresentazione schematica di fig. 1 in una seconda configurazione; - la fig. 3 Ã ̈ una rappresentazione schematica di fig. 1 in una terza configurazione. Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure.

DESCRIZIONE DI UNA FORMA PREFERENZIALE DI

REALIZZAZIONE

Con riferimento alle figure allegate, un dispositivo per disabili viene indicato nel suo complesso con il numero di riferimento 10 e comprende nelle sue parti essenziali una struttura di supporto 21, una coppia di prime ruote 15, mezzi cingolati nella fattispecie in numero di due 11, rispettivamente 12, una ruota anteriore 17 ed un sedile 20 che viene incernierato sulla struttura di supporto 21 che a sua volta à ̈ solidale con i mezzi cingolati 11, 12.

La struttura di supporto 21 (fig. 1) comprende nel suo complesso due longaroni 23 e 24 sui quali, con modalità note, sono montati i mezzi cingolati 11 e 12.

I longaroni 23, 24 sono distanziati fra loro da una traversa anteriore 25 e da una traversa posteriore 26 che mantengono fra loro distanziati i due mezzi cingolati 11 e 12.

L'ingombro trasversale del dispositivo per disabili 10 Ã ̈, a solo titolo esemplificativo compreso fra 60 e 65 cm.

Il suo ingombro longitudinale à ̈ invece di circa 80 cm.

I mezzi cingolati 11 e 12 comprendono, nella fattispecie, cingoli 60 e 61 di tipo noto, fibrorinf orzati e provvisti di dentature per aumentare l'effetto di aggrappaggio con il terreno. Ciascuno dei cingoli 60 e 61 Ã ̈ montato rispettivamente su una puleggia motrice 65 posteriore e su una puleggia di rinvio 66 anteriore e due motori 68 distinti (fig. 3), disposti posteriormente alla seduta trasmettono direttamente, o tramite organi di trasmissione, il moto alle rispettive pulegge motrici 65.

L'utilizzo di motori distinti per l'azionamento dei mezzi cingolati 11 e 12 Ã ̈ indispensabile per permettere al dispositivo per disabili 10 di sterzare .

A solo titolo esemplificativo i motori 68 utilizzati sono motoriduttori di tipo elettrico ed hanno ciascuno una potenza di circa 250 W.

I mezzi cingolati 11 e 12 comprendono inoltre, in modo noto, organi tenditori montati sulla puleggia di rinvio 66, che mantengono in tensione ciascun cingolo 60, 61, evitando slittamenti.

Sostanzialmente in prossimità della mezzeria di ciascun longarone 23, 24 ed esternamente ad essi, à ̈ fissato un supporto 27, rispettivamente 28, disposto sostanzialmente ortogonale rispetto ai longheroni 23 e 24 e sui quali viene alloggiato il sedile 20 con le modalità che verranno descritte nel proseguo.

Alla traversa anteriore 25 viene incernierata, lungo un suo lato, con modalità note, una pedana 30 sulla quale à ̈ montata in modo pivotante la ruota anteriore 17

La ruota anteriore 17 ha dimensioni ridotte rispetto alle ruote 15 ed a solo titolo esemplificativo di 125 mm.

Mezzi attuatori, nel caso di specie un martinetto a vite 31 azionato da un motore elettrico, Ã ̈ incernierato sia alla pedana 30 sia alla traversa posteriore 26 e permette di inclinare la pedana 30 e dunque la ruota anteriore 17 rispetto al terreno. A solo titolo esemplificativo, la pedana 30 (fig.

2) può essere ruotata in senso orario di un angolo di circa 80° sì che la ruota anteriore 17 viene sollevata di circa 200 mm dal pavimento P. Inoltre, il martinetto a vite 31 consente anche l'abbassamento della pedana 30 rispetto al piano del pavimento così che la ruota anteriore 17 solleva il dispositivo per disabili 10, inclinandolo dalla parte anteriore, di circa 5 cm. La pedana 30 (fig. 1) comprende inoltre un poggiapiedi 56 avente due piastre 57 incernierate e parzialmente ruotabili attorno alla pedana 30 sì da portarle in condizioni di non ostacolo per l'utente ad esempio quando deve scendere dal dispositivo per disabili 10.

I mezzi di posizionamento comprendono un asse 33, e due bracci 35 laterali delle due prime ruote 15. In particolare, in prossimità della mezzeria dei due longaroni 23, 24 viene montato passante tra essi, l'asse 33 che li attraversa e sporge, da entrambi i lati, verso l'esterno affinché sulle due estremità sporgenti vengano montati, con accoppiamento di forma, i due bracci 35 delle ruote posteriori 15.

Ciascun braccio 35 presenta una prima estremità 38 associata all'asse 33 ed una seconda estremità 39 opposta alla prima sulla quale à ̈ infulcrata la ruota 15.

L'asse 33 viene fatto ruotare attorno al proprio asse di rotazione mediante un organo motore 37, di tipo elettrico, che à ̈ collegato direttamente ad esso ed à ̈ fissato alla struttura di supporto 21. Facendo ruotare l'asse 33 à ̈ possibile far ruotare i bracci 35 delle ruote 15 ad esse fissate, con conseguente inclinazione e sollevamento od abbassamento, dalla parte posteriore, del dispositivo per disabili 10.

A solo titolo esemplificativo, il dispositivo per disabili 10 può essere sollevato posteriormente da terra di circa 50 cm.

Ciascuna ruota 15 à ̈ collegata inoltre a mezzi di movimentazione manuale 50 che comprendono due volanti 51, ciascuno dei quali à ̈ provvisto di una manopola 67 ed à ̈ imperniato sulla parte esterna del rispettivo supporto 27, o rispettivamente 28. Ciascun volante 51 à ̈ solidale e coassiale con una prima ruota dentata 52 per la trasmissione, mediante catena, ad una seconda ruota dentata 53 che à ̈ incernierata all'estremità, esterna rispetto al rispettivo longarone 23, 24, dell'asse 33.

Una terza ruota dentata 54, più esterna rispetto alla seconda 53, e solidale con essa, provvede a trasferire il moto con trasmissione a catena ad una quarta ruota dentata, non visibile nei disegni, che à ̈ solidale ed in asse con la rispettiva ruota 15.

In questo modo l'operatore agendo su entrambe le manopole 67 dei due volanti 51 riesce a far ruotare le ruote 15 per permettere l'avanzamento dell'intero dispositivo per disabili 10.

È di tutta evidenza che le dimensioni delle ruote dentate suddette e quindi i rispettivi rapporti di trasmissione sono tali per cui si raggiunge un ottimo compromesso fra ingombri e sforzo richiesto all'utente per spostarsi con il dispositivo per disabili 10.

In un'altra forma di realizzazione, i mezzi di movimentazione manuale possono comprendere anche mezzi motorizzati per l'azionamento delle ruote 15, o in altre forme realizzative ancora, possono comprendere anche cambi atti a ridurre lo sforzo richiesto, e variare le velocità di rotazione delle ruote 15.

In altre forme di realizzazione, le ruote 15 comprendono freni di tipo a disco o a tamburo per frenare l'attrezzatura 10 ad esempio su zone in pendenza.

Durante il sollevamento e l'abbassamento del dispositivo per disabili 10, il sedile 20, per effetto del peso della persona che à ̈ seduta sopra ed essendo imperniato ai supporti 27 e 28, tende a mantenersi con il piano di seduta sostanzialmente orizzontale .

Nello specifico, ciascun supporto 27 e 28 comprende un perno 43 di imperniamento del sedile 20 attorno alla quale questa può ruotare.

II sedile 20 Ã ̈ montato su un elemento di supporto 45 conformato sostanzialmente a culla. In particolare, fra il sedile 20 e l'elemento di supporto 45 sono interposte due guide di scorrimento 46 solidali con l'elemento di supporto 45 ed un martinetto lineare 48 che provvede a far scorre il sedile 20 lungo le guide di scorrimento 46, al fine di mantenere una distribuzione del peso sull'attrezzatura tale da evitare suoi sbilanciamenti .

Ciascuno dei due lati paralleli e verticali dell'elemento di supporto 45 comprendono mezzi di livellamento, nel caso di specie un'asola 47 che permette il suo imperniamento attorno ai due perni 43 dei due supporti 27 e 28 della struttura di supporto 21, per mantenere la seduta sempre sostanzialmente orizzontale.

Pistoni smorzatori 63, di tipo idraulico e selettivamente attivabili sono associati all'elemento di supporto 45 ed alla struttura di supporto 21 per limitare le oscillazioni del sedile 20 quando un utente à ̈ seduto. Questa soluzione permette di evitare un brusco sbilanciamento della persona una volta che questa à ̈ seduta e sta superando ad esempio una barriera architettonica, e disattivandoli blocca l'oscillazione del sedile 20, permettendo ad esempio all'operatore di scendere.

Sui lati paralleli e verticali dell'elemento di supporto 45 del sedile 20, alle rispettive estremità superiori, sono fissati rispettivi braccioli 42.

Su uno dei due braccioli 42 Ã ̈ montato, in modo selettivamente removibile, un dispositivo di comando 41 che viene comandato mediante pulsanti, e manipolatori di tipo joystick dalla persona ivi seduta.

Il dispositivo di comando 41 fa capo ad una centralina 40 disposta posteriormente alla seduta 21, la quale comanda le diverse movimentazioni del dispositivo per disabili 10.

Nello specifico la centralina 40 Ã ̈ dotata di appositi programmi prestabiliti per il superamento di barriere architettoniche di tipo standard, come ad esempio il superamento di un singolo gradino di altezza ridotta o la salita o discesa lungo una rampa di scale.

Sensori di rilevamento sono associati ai mezzi attuatori 31 della pedana 30 ed all'organo motore 37 dell'asse 33 per rilevare se rispettivamente la ruota anteriore 17 o le ruote posteriori 15 sono in presa con il terreno o sono sollevate. Segnali rilevati da questi sensori vengono inviati alla centralina 40 per la loro elaborazione durante l'esecuzione dei programmi prestabiliti. Ulteriori sensori rilevano le diverse posizioni della pedana 30, la rotazione dell'asse 33, e la rotazione e l'inclinazione dei cingoli 60 e 61, ed inviano segnali per il blocco del dispositivo per disabili qualora si vengano a creare condizioni di pericolo per l'utente.

In una scatola di contenimento, posteriore alla seduta, trovano posto anche batterie di accumulo di energia elettrica di tipo ricaricabile, a solo titolo esemplificativo batterie al litio di 10 Ah, per l'alimentazione dell'organo motore 37, dei mezzi attuatori 31, dei due motori dei mezzi cingolati 11 e 12 e della centralina di comando 40.

Il supporto 27 dell 'intelaitura 21 Ã ̈ inoltre provvisto sul suo lato esterno di un mezzo di presa 59 per stabilizzare l'utente durante la sua deambulazione e il superamento di ostacoli.

Il funzionamento del dispositivo per disabili 10, Ã ̈ di seguito descritto.

Il dispositivo per disabili 10 nella configurazione di fig. 2, ovvero con la ruota anteriore 17 e con le ruote 15 sollevate da terra, ha i cingoli 60 e 61 a contatto con il pavimento P e può quindi muoversi mediante azionamento di questi ultimi sia in modo rettilineo e sia sterzare .

La stessa movimentazione può essere ottenuta anche quando la ruota anteriore 17 à ̈ completamente abbassata e, per effetto del martinetto a vite 31, solleva da terra il dispositivo per disabili 10, inclinandolo dalla parte anteriore, infatti i cingoli 60 e 61, rimangono in presa, con una loro porzione posteriore, sul pavimento P, e permettono quindi la movimentazione dell'intero dispositivo per disabili 10.

Il superamento di una barriera architettonica di altezza ridotta, quale ad esempio un gradino può essere effettuata sia accostandosi ad esso frontalmente ed azionando la ruota anteriore 17, sia accostandosi da dietro ed azionando le ruote posteriori .

Nel caso in cui l'utente intenda superare il gradino frontalmente, comanda il completo sollevamento della ruota anteriore 17, facendo ruotare la pedana 30 in senso antiorario; fa avanzare, mediante i mezzi cingolati 11 e 12, il dispositivo per disabili 10 fino a portare a contatto la parte anteriore dei cingoli 60 e 61 con il gradino B da superare e fino a portare la ruota anteriore 17 sopra il gradino B.

In questa condizione 1'utente comanda l'abbassamento della ruota anteriore 17 mediante il martinetto a vite 31, la quale, facendo leva sul gradino B solleva anteriormente il dispositivo per disabili 10 fino a portare i cingoli 61 e 62 allo stesso livello del gradino B. Gli stessi cingoli 61 e 62, rimanendo con una loro porzione posteriore in presa con il pavimento P, permettono l'avanzamento dell'intero dispositivo per disabili 10. Durante l'avanzamento gli stessi cingoli 60 e 61 vanno in presa con il gradino B. In questa posizione, viene comandato sia il sollevamento della ruota anteriore 17 per permettere alla parte anteriore dei cingoli 60 e 61 di andare in presa con il piano del gradino B, sia l'abbassamento delle ruote posteriori 15 per sollevare posteriormente il dispositivo per disabili 10 e portarlo in una condizione orizzontale rispetto al gradino B.

In questa fase, per evitare lo sbilanciamento del dispositivo per disabili 10, viene comandato l'avanzamento del sedile 20, mediante azionamento del martinetto a vite 48, per distribuire il carico sostanzialmente sulla parte anteriore dei cingoli 60 e 61. È quindi possibile sollevare di nuovo le ruote posteriori 15 lasciando la loro parte posteriore a sbalzo sul gradino B senza pericolo di sbilanciamenti all'indietro. Azionando i cingoli 60 e 61 si ha quindi l'avanzamento dell'intero dispositivo per disabili 10.

Il dispositivo per disabili 10 trovandosi in una zona piana, priva di ostacoli può essere utilizzata in modo manuale, mediante azionamento dei volanti 51.

Nello specifico, l'utente trovandosi nella posizione appena descritta (fig. 2), ovvero con i cingoli completamente in presa con il pavimento P e ruota anteriore 17 e ruote 15 sollevate, comanda la rotazione, in senso orario, della pedana 30, per portare a contatto con il pavimento P la ruota anteriore 17.

Successivamente, od in contemporanea, comanda la rotazione dell'asse 33 per far ruotare le ruote 15 attorno ad esso e sollevare il dispositivo per disabili, inclinandolo dalla parte posteriore. In questa condizione (fig. 1), il dispositivo per disabili 10 à ̈ appoggiato al pavimento P sulle ruote 15 e sulla ruota anteriore 17, ed agendo sulle manopole 67 dei volanti 51, l'utente può spostarsi agevolmente .

In questa configurazione del dispositivo per disabili 10 l'utente può superare le barriere architettoniche accostandosi ad esse posteriormente, ed oltre a superare barriere architettoniche semplici come il gradino B sopra descritto, può affrontare anche barriere complesse come ad esempio una rampa di scale S (fig. 3).

In particolare, l'utente si accosta con la parte posteriore del dispositivo per disabili 10 ad un gradino di una rampa di scale S da superare e non appena le ruote 15 vanno a contatto con un primo gradino G della scala S, viene comandata la rotazione dell'asse 33 in senso antiorario, per portare a contatto la parte posteriore dei cingoli 60 e 61 con il primo gradino della rampa di scale S. Durante questa operazione, l'utente agisce costantemente sulle manopole 67 per mantenere le ruote 15 a contatto con il primo gradino da superare. Quando il dispositivo per disabili 10 Ã ̈ completamente appoggiato al gradino, le ruote 15 vengono portate in condizione di non ostacolo e quindi ruotate in senso antiorario verso la parte posteriore del sedile fino a non interferire con la movimentazione dei cingoli 60 e 61. Analogamente anche la ruota anteriore 17 viene sollevata per non fare scivolare e non ostacolare la movimentazione del dispositivo per disabili 10.

Mediante azionamento dei cingoli 60 e 61 si movimenta il dispositivo per disabili 10 lungo i gradini della scala.

Durante queste operazioni, il sedile 20 viene portato nella condizione di massima ritrazione verso la parte posteriore, al fine di evitare sbilanciamenti in avanti del dispositivo per disabili 10.

Quando il dispositivo per disabili 10 sta affrontando l'ultimo gradino, viene comandato l'abbassamento delle ruote posteriori 15, per mantenere il dispositivo per disabili 10 inclinato con la stessa inclinazione delle scale, fino a che i cingoli 60 e 61 non hanno completato il superamento dell'ultimo gradino.

Un'analoga combinazione di sollevamento ed abbassamento della ruota posteriore 15 e delle ruote posteriori 15 consente anche la discesa da una rampa di scale, o di altre tipologie di barriere architettoniche.

Tutte queste operazioni possono essere effettuate mediante singoli azionamenti comandati dall'utente o mediante comandi che vengono stabiliti da una centralina comandata da appositi programmi presettati che, in funzione dei segnali inviati da sensori di rilevamento stabiliscono la successione delle operazioni da effettuare.

È chiaro che al dispositivo per disabili fin qui descritta possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, senza per questo uscire dall'ambito del presente trovato.

È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz'altro realizzare molte altre forme equivalenti di dispositivo per disabili, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell'ambito di protezione da esse definito.

Claims (16)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per disabili comprendente una struttura di supporto (21) su cui à ̈ montato un sedile (20), una coppia di prime ruote (15) cooperanti con i fianchi laterali di detta struttura di supporto (21), e mezzi cingolati (11, 12) solidalmente associati a detta struttura di supporto (21) caratterizzata dal fatto che primi mezzi di attuazione (33, 35, 37) sono idonei a variare selettivamente, e secondo il volere del disabile, la posizione verticale di dette prime ruote (15) e/o di detti mezzi cingolati (11, 12), detti primi mezzi di attuazione (33, 35, 37) essendo asserviti da mezzi di comando (40) controllati dal disabile.
2. 2. Dispositivo per disabili come nella rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi di attuazione (33, 35, 37) sono atti a variare l'assetto di detti mezzi cingolati (11, 12)
3. 3. Dispositivo per disabili come nella rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di comando sono di tipo meccanico, o elettromeccanici, o servocontrollati, da una centralina di comando (40).
4. 4. Dispositivo per disabili come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta struttura di supporto (21) comprende una parte anteriore (25), alla quale à ̈ associata una ruota anteriore (17).
5. 5. Dispositivo per disabili come nella rivendicazione 4, caratterizzata dal fatto che detta ruota anteriore (17) coopera con mezzi a pedana (30) collegati a detta parte anteriore (25), e che secondi mezzi di attuazione (31) sono predisposti per orientare detti mezzi a pedana (30) rispetto a detta struttura di supporto (21).
6. 6. Dispositivo per disabili come nella rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di comando (40) asservono i secondi mezzi di attuazione (31).
7. 7. Dispositivo per disabili come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che mezzi di livellamento (43, 47) sono associati a detto sedile (20) per mantenere il suo piano di seduta sostanzialmente orizzontale.
8. 8. Dispositivo per disabili come nella rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di livellamento (43, 47) cooperano con mezzi di smorzamento delle oscillazioni (63).
9. 9. Dispositivo per disabili come nella rivendicazione 7 o 8, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di livellamento (43, 47) prevedono un fulcro di oscillazione disposto superiormente o almeno al livello del baricentro del disabile.
10. 10. Dispositivo per disabili come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che mezzi di scorrimento (46) sono associati a detto sedile (20) e predisposti per provvedere alla sua traslazione orizzontale mediante terzi mezzi di attuazione (48).
11. 11. Dispositivo per disabili come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che a dette prime ruote (15) sono associati mezzi di movimentazione manuale (50).
12. 12. Dispositivo per disabili come nella rivendicazione 11, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di movimentazione manuale (50) comprendono almeno un volante (51), montato girevole su detta struttura di supporto (21), e mezzi di trasmissione (52, 53, 54) sono predisposti per trasmettere il moto da detto volanti (51) a detta coppia di prime ruote (15).
13. 13. Dispositivo per disabili come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che ha un ingombro trasversale compreso fra 40 cm e 80 cm, vantaggiosamente fra 55 cm e 65 cm.
14. 14. Dispositivo per disabili come nelle rivendicazioni da 4 a 6, caratterizzata dal fatto che sensori di contatto sono associati a dette prime ruote (15) e a dette ruote anteriori (17) per rilevare il loro contatto a terra e per trasmettere un segnale a detta centralina (40).
15. 15. Dispositivo per disabili come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi di attuazione comprendono un asse (33) montato girevole su detta struttura di supporto (21) e due bracci laterali (35) aventi una prima estremità (38), solidalmente associata alle estremità di detto asse (33), ed una seconda estremità (39) su cui sono infulcrate dette prime ruote (15).
16. 16. Dispositivo per disabili come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detti mezzi cingolati (11, 12) comprendono due cingoli (60, 61) ognuno montato su un fianco laterale di detta struttura di supporto (21) e selettivamente azionabile da un corrispondente organo motore (68).