ITUB20159745A1 - Dispositivo per il contenimento di liquido tergivetro per veicoli - Google Patents
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Description
“DISPOSITIVO PER IL CONTENIMENTO DI LIQUIDO TERGIVETRO
PER VEICOLI”
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo per il contenimento di liquido tergivetro per veicoli.
In particolare, la presente invenzione si riferisce ad un dispositivo per il contenimento e la raccolta del liquido di lavaggio utilizzato nei veicoli per la pulizia del parabrezza, del lunotto posteriore ed eventualmente del vetro di protezione dei fari.
Come noto, il liquido tergivetro è contenuto in vasche disposte all'interno del vano motore dei veicoli, in una zona opportunamente dedicata per preservare il liquido da eventuale surriscaldamento generato dal motore. Tali vasche, che possono avere qualsivoglia forma e dimensione in funzione della tipologia del veicolo e dello specifico utilizzo (fuoristrada od ambiente urbano) sono dotate di un ingresso per l’alimentazione manuale di acqua o del liquido tergivetro / antigelo, puro o diluito con acqua, e di una o più pompe di prelievo per convogliare il liquido mediante opportuni condotti di collegamento ai relativi ugelli di erogazione.
L’ingresso è preferibilmente dotato di un tappo, posizionato in una zona di facile accesso, per poter provvedere in maniera semplice ed immediata all’eventuale rabbocco/alimentazione di acqua e/o detergente.
In funzione della tipologia/modello del veicolo, gli ugelli possono essere disposti in corrispondenza del parabrezza, del lunotto posteriore ed eventualmente dei fari anteriori. Le pompe di prelievo vengono attivate da opportuni comandi posti nell’abitacolo del veicolo per attuare l’erogazione del liquido sulle rispettive superfici da pulire.
Inoltre, sempre in base all’utilizzo del veicolo (percorso fuoristrada o percorso urbano) nonché delle condizioni ambientali, viene composta la soluzione liquida mediante opportuna concentrazione di detergente. Pertanto, in condizioni di maggiore sporcamento del veicolo, verrà prevista un’elevata concentrazione di liquido detergente in acqua, così da poter facilitare la pulizia delle superfici trasparenti.
Inoltre, in caso di utilizzo del veicolo in ambienti particolarmente freddi, il liquido viene addizionato con una sostanza antigelo, di norma la medesima, che abbina funzioni detergenti, al fine di evitare il congelamento dell’acqua contenuta nella vaschetta e nei condotti. Anche in questo caso, al diminuire della temperatura stimata, verrà utilizzata una concentrazione maggiore di liquido antigelo in acqua.
Nonostante la capacità di contenimento della vaschetta (generalmente tra i 2,5 ed i 4 litri), il livello del liquido deve essere frequentemente monitorato per eventualmente provvedere all’aggiunta di acqua, assicurando così la pulizia delle superfici vetrose.
Ad esempio, specie durante la stagione estiva caratterizzata dalla presenza di insetti che si infrangono sul parabrezza, le operazioni di pulizia risultano essere molto frequenti e conseguentemente anche le operazioni di rabbocco di acqua e liquido detergente. Si noti inoltre che durante la stagione estiva le temperature elevate possono evaporare l’acqua con l’ulteriore necessità di frequenti rabbocchi.
Si noti che la condizione di esaurimento totale del liquido comporta, non solo l’impossibilità di assicurare la pulizia del vetro, con evidenti conseguenze sul fattore sicurezza, ma determina un peggioramento dello stato di visibilità per il passaggio dei tergicristalli sul parabrezza in assenza totale di acqua o per l’impiego di poche gocce di liquido.
In questa situazione, considerando che l’esaurimento del liquido lavavetri avviene senza alcuna indicazione preventiva, si rende quindi necessario un controllo molto frequente del livello di liquido lavavetri nella vaschetta. Tale controllo implica l’intervento dell’operatore direttamente nel vano motore per eventualmente provvedere aN’alimentazione/rabbocco di acqua e dei relativi liquidi di lavaggio/antigelo secondo le opportune concentrazioni determinate in funzione dell’utilizzo del veicolo.
Tali operazioni di intervento risultano essere pertanto particolarmente svantaggiose, sia in termini di tempo impiegato per il frequente controllo del livello di liquido, sia in termini di praticità data la necessità di intervenire all’interno del vano motore e di attuare la corretta diluizione dell’acqua, del detergente e dell’antigelo.
Un ulteriore importante inconveniente dei dispositivi noti è determinato dal frequente rabbocco della vaschetta con acque particolarmente dure comportando, con ciò, l’inevitabile formazione di calcare nei condotti e negli ugelli di erogazione con il conseguente intasamento dei canali di passaggio del liquido.
In questo contesto, il compito tecnico alla base della presente invenzione è proporre un dispositivo per il contenimento del liquido tergivetro per veicoli, che superi gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.
In particolare, è scopo della presente invenzione mettere a disposizione un dispositivo per il contenimento del liquido tergivetro per veicoli, che sia in grado di eliminare od almeno ridurre le operazioni di monitoraggio e rabbocco dell’acqua.
In maggiore dettaglio, è uno scopo della presente invenzione mettere a disposizione un dispositivo per il contenimento del liquido tergivetro che sia in grado di recuperare l’acqua proveniente da altri organi del veicolo durante il suo funzionamento.
Ancora, è uno scopo della presente invenzione proporre un dispositivo per il contenimento del liquido tergivetro per veicoli che sia in grado di recuperare unicamente acqua demineralizzata e quindi non dannosa per l’intero impianto di lavaggio.
Infine, è uno scopo della presente invenzione mettere a disposizione un dispositivo per il contenimento di liquido tergivetro che sia strutturalmente semplice, economico ed utilizzabile per qualsiasi tipologia di veicolo.
Il compito tecnico precisato e gli scopi specificati sono sostanzialmente raggiunti da un dispositivo per il contenimento di liquido tergivetro per veicoli, comprendente le caratteristiche tecniche esposte in una o più delle unite rivendicazioni.
In particolare la presente invenzione prevede un dispositivo per il contenimento di liquido tergivetro per veicoli, comprendente: almeno una vasca di contenimento del liquido tergivetro, posizionabile all’interno di un vano motore del rispettivo veicolo; un condotto di mandata in comunicazione di fluido con la vasca per condurre il liquido dalla vasca ad almeno un ugello di erogazione del liquido; ed un condotto di ingresso in comunicazione di fluido con la vasca per alimentare il liquido all'interno di detta vasca. Il condotto di ingresso presenta almeno un canale di recupero dell’acqua di condensa, per mettere in comunicazione di fluido detta vasca con almeno un impianto di climatizzazione del veicolo.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di un dispositivo per il contenimento di liquido tergivetro per veicoli, come illustrato negli uniti disegni in cui:
- la figura 1 è una vista schematica di un dispositivo per il contenimento di liquido tergivetro in accordo con una prima soluzione realizzativa della presente invenzione; e
- la figura 2 è una vista schematica di un dispositivo per il contenimento di liquido tergivetro in accordo con una seconda soluzione realizzativa della presente invenzione.
Con riferimento alle figure allegate, con 1 è stato complessivamente indicato un dispositivo per il contenimento di liquido tergivetro 3 per veicoli. In maggiore dettaglio, il dispositivo 1 trova particolare utilizzo per qualsiasi tipologia di veicolo (quale ad esempio autovetture, bus, autocarri e furgoni, autotreni e autoarticolati, filoveicoli da strada, macchine agricole, macchine operatrici, locomotive, vagoni ferroviari, ecc...), dotato di un sistema di pulizia di almeno una superficie trasparente (parabrezza e/o lunotto posteriore e/o fari).
Di conseguenza, nel corso della presente descrizione verrà indicato genericamente con il termine “veicolo” qualsiasi tipologia di mezzo adatto a presentare il suddetto dispositivo 1 oggetto della presente invenzione. Va comunque specificato che la Richiedente ha riscontrato un utilizzo particolarmente vantaggioso della presente invenzione nell’ambito delle autovetture.
In dettaglio, il dispositivo 1 comprende almeno una vasca 2 di contenimento del liquido tergivetro / antigelo e/o acqua 3, posizionabile preferibilmente all’interno di un vano motore del rispettivo veicolo.
La vasca 2 può presentare qualsiasi forma e dimensione (capacità di contenimento) in funzione delle varie esigenze e soprattutto della tipologia del veicolo al quale viene associato il dispositivo 1.
In accordo con la prima soluzione realizzativa di figura 1, la vasca 2 comprende una prima camera 10 di contenimento di acqua, ed una seconda camera 11 separata dalla prima 10, per il contenimento del liquido tergivetro / antigelo e/o acqua fluido 3.
Nella prima camera 10 confluisce, senza l’intervento dell’operatore, attraverso un canale 7 ed un ingresso 6, l’acqua di condensa proveniente dall’Impianto di condizionamento / climatizzazione mentre, la seconda camera 11 è destinata ad ospitare il liquido detergente / tergivetro, o semplicemente acqua, o un’opportuna miscela tra i diversi liquidi, in seguito a rabocco manuale, secondo l’esigenza dell’utente.
Con riferimento alla prima camera 10, vantaggiosamente, il condotto di ingresso 6 presenta almeno un canale 7 di recupero dell’acqua di condensa, per mettere in comunicazione di fluido la prima vasca 10 con almeno un impianto di climatizzazione 8 (illustrato schematicamente) del veicolo.
In altre parole, il canale 7 permette di confluire il vapore acqueo condensato in corrispondenza del citato impianto di climatizzazione 8, all’interno della prima camera 10.
A tale scopo, il canale 7 di recupero presenta una prima estremità 7a disposta in corrispondenza di un radiatore del citato impianto di climatizzazione, ed una seconda estremità 7b disposta nella prima camera 10. In questa maniera, l’acqua condensata in forma liquida viene raccolta nella prima estremità 7a del canale 7 per essere condotta all’interno della vasca 10. Una valvola 12, consente la fuoriuscita dell’acqua di condensa nel caso di sovralimentazione.
Preferibilmente, l’alimentazione dell’acqua di condensa avviene per caduta all’interno della prima estremità 7a e lungo il canale 7. In alternativa, può essere prevista una pompa di mandata (non illustrata) lungo il canale 7, atta a conferire l’acqua di condensa raccolta in corrispondenza della prima estremità 7a verso la prima camera 10, laddove il percorso dovesse presentare un dislivello in salita. Infatti, la presenza o meno della pompa di mandata viene determinata in funzione della disposizione della prima camera 10 rispetto all’impianto di climatizzazione 8 e quindi rispetto al percorso del canale 7 per confluire l’acqua nella vasca 2.I liquidi di entrambe le camere 10 e 11 confluiscono poi, attraverso una prima ed una seconda linea 14a e 14b, in un’unica terza linea 14c. Tali linee costituiscono un condotto di mandata 4 per l’alimentazione del liquido tergivetro a rispettivi ugelli di erogazione 5 illustrati schematicamente. Le pompe di prelievo del liquido tergivetro possono essere qualsivoglia e disposte a valle della terza linea 14c per confluire il liquido verso una rispettiva superficie vetrosa da pulire. Il numero delle pompe è determinato dalla necessità di far confluire i liquidi ad una od all’altra superficie vetrata (es. lunotto; parabrezza; fari).
Preferibilmente, viene prevista una pluralità di ugelli 5 (non illustrati nel dettaglio in quanto non facenti parte della presente invenzione) disposti in corrispondenza del parabrezza, del lunotto posteriore e dei fanali, per erogare i liquidi di lavaggio alle corrispondenti superfici trasparenti.
La confluenza delle linee 14a e 14b nella terza linea 14c consente la miscelazione dei liquidi provenienti dalle due separate camere 10 e 11. La taratura della miscelazione è data dal costruttore secondo la determinazione dei diametri delle due linee 14a e 14b. L’eventuale svuotamento di una delle due camere consentirà l’uso al 100% del liquido proveniente dalla vasca ancora contenente acqua e/o detergente / antigelo.
In altre parole la terza linea 14c comprende la prima linea 14a in comunicazione con la prima camera di contenimento 10 per il prelievo dell’acqua, ed una seconda linea 14b in comunicazione con la seconda camera di contenimento 11 per il prelievo del fluido detergente e/o antigelo.
In alternativa, sia la prima che la seconda linea 14a, 14b possono inoltre essere sono dotate di rispettive pompe di aspirazione 15 atte a prelevare quantità predefinite e regolabile di liquido ed inviarle alla terza linea 14c. La quantità di liquido e le dovute proporzioni vengono predeterminate in funzione delle varie esigenze e della necessità di ottenere un liquido tergivetro 3 con una specifica concentrazione di detergente nell’acqua. Entrambe le camere sono dotate di ingresso manuale per il rabbocco; la prima camera 10 è dotata di ingresso e tappo, rispettivamente 9 e 9a e la seconda vasca 11 di ingresso e tappo rispettivamente 13 e 13a. L’ingresso 9 si pone lo scopo di alimentare, ad eventuale scelta della utenza, la prima camera 10, in ogni caso destinata principalmente ad ospitare l’acqua di condensa, proveniente, come descritto, dall’impianto di climatizzazione del veicolo. L’ingresso 9 e il tappo 9a sono dunque considerati opzionali.
Vantaggiosamente, come meglio sarà chiarito in seguito, la possibilità di recuperare l’acqua di condensa per alimentare la vasca 10 consente di limitare le operazioni di monitoraggio e rabbocco, nonché di intervento nel vano motore oltre che soste destinate appositamente allo scopo.
In accordo con una seconda soluzione realizzativa di figura 2, la vasca 2 comprende una prima camera 16 di contenimento di acqua ed eventualmente fluido antigelo, ed una seconda camera 17 di contenimento di acqua e fluido detergente e/o antigelo.
In questa soluzione vengono inoltre previsti mezzi di comunicazione 18 tra la prima 16 e la seconda camera 17 per alimentare il liquido contenuto nella prima camera 16 alla seconda camera 17.
In particolare, i mezzi di comunicazione 18 sono costituiti da una valvola 18a associata ad un galleggiante 18b posto nella seconda camera 17 per rilevare il livello di liquido nella seconda camera 17 stessa.
Vantaggiosamente, la valvola 18 è commutabile tra una prima condizione chiusa in cui le camere 16, 17 non sono in comunicazione di fluido, ed una seconda condizione aperta in cui il liquido contenuto nella seconda camera 17 è prossimo all’esaurimento e il liquido contenuto nella prima camera 16 viene alimentato alla seconda camera 17.
Il galleggiante 18b provvede a rilevare la quantità di liquido prossima all’esaurimento all’interno della seconda camera 17 (ad esempio al 10%, od anche al 5% del volume di contenimento della seconda camera 17), e di conseguenza ad attivare la valvola 18a commutandola nella seconda condizione aperta.
La prima camera 16 presenta la seconda estremità 7b del canale di recupero 7, un canale di alimentazione eventuale esterna 19 di fluido antigelo, ed una valvola di fuoriuscita 20 dell’acqua in una condizione di troppo pieno (livello massimo di acqua).
Il canale di alimentazione esterna 19 provvede all’eventuale inserimento manuale di liquidi nella prima camera 16. Questo ingresso è considerato opzionale. Infatti, la camera 16 è in ogni caso destinata principalmente ad ospitare l’acqua di condensa, proveniente, come descritto, dall’impianto di climatizzazione del veicolo.
La seconda camera 17 presenta inoltre un canale di alimentazione 9 di acqua e/o fluido detergente e/o antigelo, provvisto del rispettivo tappo 9a di intervento manuale. Mediante il canale di alimentazione 9 viene quindi disposto il liquido tergivetro 3 nella seconda camera, con le dovute concentrazioni di detergente ed eventualmente di antigelo.
All’interno della seconda camera 17 si sviluppa inoltre una valvola 20 per svuotare completamente il liquido contenuto nella seconda camera 17. Tale valvola consente di svuotare completamente la camera 17 per provvedere ad un nuovo riempimento manuale secondo predefinite concentrazioni di detergente e/o antigelo nell’acqua, eventualmente desiderate dall’utenza (anche questo dispositivo è opzionale).
Ad esempio, nel caso di utilizzo del veicolo in condizioni ambientali particolari, il liquido 3 può essere rimosso completamente dalla camera 17, intervenendo manualmente sulla valvola 20 e provvedendo ad un nuovo riempimento manuale secondo le quantità e concentrazioni più idonee all’utilizzo del veicolo.
La seconda camera 17 presenta inoltre un vano di sfogo 21 del volume di liquido tergivetro 3 per contenere tale liquido anche in condizioni di congelamento (aumento del proprio volume). Il vano di sfogo 21 può essere inoltre previsto anche per la prima soluzione realizzativa (dettaglio non illustrato nella rispettiva figura 1) per consentire una crescita di volume del liquido all’interno della vasca 2 nelle rispettive condizioni di congelamento del liquido.
Infine, in questa soluzione realizzativa il condotto di mandata 4 comprende una sola linea in comunicazione 22 con la seconda camera 17 per il prelievo del liquido tergivetro proveniente dalla camera 17 determinato da percentuali predeterminate di acqua e fluido detergente e/o antigelo. In altre parole, la linea di comunicazione 22 provvede a prelevare il liquido mediante una opportuna pompa (non illustrata) per inviare il liquido ad almeno un ugello 5.
In questa soluzione realizzativa, il liquido tergivetro viene prelevato come detto dalla seconda camera 17 che viene opportunamente riempita mediante il condotto 9. In caso di esaurimento del liquido (o prossimo al totale esaurimento), viene quindi attivata automaticamente la valvola 18a per consentire il rabbocco automatico con l’acqua contenuta nella prima camera 16. Tale acqua viene automaticamente alimentata alla prima camera 16 mediante la raccolta di acqua di condensa proveniente dal condotto di recupero 7.
In aggiunta, mediante l’uso di un sensore di livello 23 disposto nella seconda camera 17 è possibile monitorare la condizione di svuotamento dell’impianto per provvedere ad un riempimento manuale della seconda camera 17. Analogamente, anche la prima camera 16 della seconda soluzione realizzativa (figura 2) che la prima camera 10 della prima soluzione realizzativa (figura 1) possono prevedere sensori di livello per accendere l'impianto di condizionamento / climatizzazione al fine di rabboccare acqua di condensa e garantire un livello minimo prestabilito di acqua. L’accensione ed il successivo spegnimento automatici dell’impianto di condizionamento / climatizzazione può essere opzionabile a cura dell’utente attraverso operazioni di settaggio, eventualmente previste nell’ambito della centralina del veicolo già predisposta per ulteriori scopi.
La presente invenzione risolve i problemi riscontrati nella tecnica nota e comporta numerosi vantaggi.
In primo luogo, l’acqua di condensa dall’impianto di condizionamento / climatizzazione dell’autoveicolo viene recuperata, con la possibilità di evitare, o quanto meno ridurre, il numero di monitoraggi e conseguenti rabbocchi dell’impianto tergivetro.
In relazione alla percentuale di umidità presente nell’aria, il rabbocco potrà essere assicurato anche in breve tempo, consentendo, con ciò, il ripristino parziale del liquido, che può risultare fondamentale in svariate circostanze, soprattutto nei casi di scarsità di stazioni di servizio. Si stima che il ripristino, possa avvenire nella misura di 3⁄4 di litro/h, ovviamente secondo la percentuale di umidità presente neH aria.
Pertanto, pur in assenza di liquido tergivetro, sarà garantita la possibilità di produrre acqua per un risciacquo immediato delle superfici vetrose dell’autoveicolo.
Ulteriore vantaggio consiste nel disporre di acqua demineralizzata, con evidenti vantaggi per l’intero impianto lavavetri.
In aggiunta, viene evitato, o quanto meno ridotto, lo svuotamento completo de i impianto, riducendo eventuali rotture della pompa elettrica che si dovesse trovare a lavorare senza liquido in aspirazione.
Si consideri, infine, l’impatto in materia ambientale, per il recupero della risorsa idrica.
Claims (13)
- RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per il contenimento di liquido tergivetro per veicoli, comprendente: - almeno una vasca (2) di contenimento del liquido tergivetro (3), posizionabile all’interno di un vano motore del rispettivo veicolo; - un condotto di mandata (4) in comunicazione di fluido con la vasca (2) per condurre il liquido dalla vasca (2) ad almeno un ugello (5) di erogazione del liquido; ed - un condotto di ingresso (6) in comunicazione di fluido con la vasca (2) per alimentare il liquido all'interno di detta vasca (2); caratterizzato dal fatto che detto condotto di ingresso (6) presenta almeno un canale di recupero (7) dell’acqua di condensa, per mettere in comunicazione di fluido detta vasca (2) con almeno un impianto di climatizzazione (8) del veicolo.
- 2. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto canale di recupero (7) presenta una prima estremità (7a) disposta in corrispondenza di un radiatore di detto impianto di climatizzazione (8) ed una seconda estremità (7b) disposta in detta vasca di raccolta (2); detta acqua condensata in forma liquida venendo raccolta nella prima estremità (7a) del canale (7) per essere condotta in detta vasca (2).
- 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto condotto di ingresso (6) comprende inoltre almeno un canale di alimentazione (9) esterna di acqua e/o fluido detergente e/o fluido antigelo.
- 4. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta vasca (2) comprende una prima camera (10) di contenimento di acqua, ed una seconda camera (11) di contenimento di un fluido detergente e/o antigelo; detta acqua mescolata a detto fluido definendo detto liquido tergivetro (3).
- 5. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detta prima camera (10) presenta la seconda estremità (7b) del canale di recupero (7), un canale di alimentazione esterna (9) di acqua ed una valvola (12) di fuoriuscita dell’acqua in una condizione di troppo pieno.
- 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detta seconda camera (11) presenta un canale di alimentazione (13) di fluido detergente e/o antigelo.
- 7. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 6, caratterizzato dal fatto che detto condotto di mandata (4) comprende: - una prima linea (14a) in comunicazione con la prima camera di contenimento (10) per il prelievo dell’acqua; - una seconda linea (14b) di comunicazione con la seconda camera di contenimento (11 ) per il prelievo del fluido detergente e/o antigelo; ed - una terza linea (14c) di collegamento con detta prima e seconda linea (14a, 14b) per la miscelazione dell’acqua con il fluido detergente; detta terza linea (14c) alimentando il liquido tergivetro a detto almeno un ugello di erogazione (5).
- 8. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detto condotto di mandata (4) comprende almeno una pompa di aspirazione per miscelare in detta terza linea (14c) quantità predefinite di acqua e fluido.
- 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detta vasca (2) comprende: - una prima camera (16) di contenimento di acqua e fluido antigelo; - una seconda camera (17) di contenimento di acqua e fluido detergente e/o antigelo; e - mezzi di comunicazione (18) tra la prima (16) e la seconda camera (17) per alimentare il liquido contenuto nella prima camera (16) alla seconda camera (17).
- 10. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di comunicazione (18) comprendono una valvola (18a) commutabile tra una prima condizione chiusa in cui le camere (16, 17) non sono in comunicazione di fluido ed una seconda condizione aperta in cui il liquido contenuto nella seconda camera (17) è prossimo all’esaurimento e il liquido contenuto nella prima camera (16) viene alimentato a detta seconda camera (17).
- 11. Dispositivo secondo la rivendicazione 9 o 10, caratterizzato dal fatto che detta prima camera (16) presenta la seconda estremità (7b) del canale di recupero (7), un canale di alimentazione esterna (19) di fluido antigelo ed una valvola (20) di fuoriuscita dell’acqua in una condizione di troppo pieno.
- 12. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 9 ad 11, caratterizzato dal fatto che detta seconda camera (17) presenta un canale di alimentazione (9) di acqua e/o fluido detergente e/o antigelo ed una valvola (20) per svuotare completamente il liquido contenuto nella seconda camera (17).
- 13. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 9 a 12, caratterizzato dal fatto che detto condotto di mandata (4) comprende una linea (22) in comunicazione con la seconda camera (17) per il prelievo del liquido tergivetro determinato da percentuali predeterminate di acqua e fluido detergente e/o antigelo.
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