ITUB20159183A1 - Impianto e metodo di combustione rigenerativa con combustibili a basso potere calorifico - Google Patents

Impianto e metodo di combustione rigenerativa con combustibili a basso potere calorifico Download PDF

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ITUB20159183A1
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Rocca Alessandro Della
Massimiliano Fantuzzi
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Tenova Spa
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    • F23L15/02Arrangements of regenerators
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F23COMBUSTION APPARATUS; COMBUSTION PROCESSES
    • F23GCREMATION FURNACES; CONSUMING WASTE PRODUCTS BY COMBUSTION
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Description

IMPIANTO E METODO DI COMBUSTIONE RIGENERATIVA CON
COMBUSTIBILI A BASSO POTERE CALORIFICO
La presente invenzione si riferisce ad un impianto e a un metodo di combustione rigenerativa con combustibili a basso potere calorifico.
Nell 'industria siderurgica, ad esempio nei forni di riscaldo industriali , avvengono processi ad alta temperatura, che richiedono combustibili ad alto potere calorifico per raggiungere la temperatura di processo, ove ad esempio tali temperature proprio nei forni giungono indicativamente fino a 1150°-1320°C.
Si deve peraltro fare presente che proprio per consentire agevoli variazioni delle guantità di produzione in tali attrezzature vengono usati risorse di energia costose guali possono essere fonti chimiche nobili come il gas naturale .
E' altrettanto noto che guest e grandi attrezzature consumano in maniera rilevante energia termica per il loro funzionamento . Per guesta ragione nell'industria siderurgica si cercano di sostituire fonti energetiche nobili , guali il gas naturale, con gas generati come sottoprodotti generati con altri apparati produttivi , guali ad esempio altoforno o cokeria. Questa tendenza ha il beneficio di ridurre i livelli di emissione di CQ2 da parte dell'intero stabilimento industriale . Ciò si verifica in guanto normalmente i gas di processo generati come sottoprodotti da parte di apparati moderni ed efficienti hanno generalmente poteri calorifici sempre più bassi . Ciò comporta che tali sottoprodotti non possono essere agevolmente impiegati come combustibili in apparati di processo operanti ad alta temperatura .
Pertanto tali sottoprodotti vengono impiegati con bassa efficienza per la generazione di energia elettrica oppure bruciati in torcia prima di essere rilasciati in atmosfera.
Gli apparati di processo vengono di conseguenza alimentati con combustibili più nobili andando così ad incrementare globalmente le emissioni massiche di C02 da parte dell'intero stabilimento oltre che a far crescere i costi di produzione. Quindi un più efficiente utilizzo dei sottoprodotti all'interno dello stabilimento consente di raggiungere notevoli benefici per l'ambiente e per la redditività della produzione industriale.
Da tutte gueste problematiche è scaturita una tendenza, in particolare nel campo della produzione di acciaio, a promuovere l'uso impianti e metodi di combustione rigenerativa con combustibili a basso potere calorifico. Ad esempio per lo sviluppo di tali impianti e metodi si è previsto 1'uso di bruciatori rigenerativi in grado di provvedere al recupero di energia che altrimenti andrebbe persa e di permettere di usare i suddetti combustibili con potere calorifico basso.
Gli attuali impianti e metodi peraltro non permettono di avere un completo sfruttamento di tali combustibili liberando comungue verso 1' esterno fumi che potrebbero cedere ulteriore calore utilizzabile per implementare ancora di più il risparmio attraverso un impianto e metodi d'uso diversi del sistema di combustione.
Scopo generale della presente invenzione è guello di realizzare un impianto e un metodo di combustione rigenerativa con combustibili a basso potere calorifico in grado di risolvere gli inconvenienti sopra citati della tecnica nota in una maniera estremamente semplice, economica e particolarmente funzionale .
Altro scopo della presente invenzione è quello di attuare un impianto e un metodo di combustione rigenerativa con combustibili a basso potere calorifico tecnicamente semplice da condurre e con costi estremamente ridotti e contenuti .
Altro scopo della presente invenzione è quello di realizzare un impianto in grado di ridurre drasticamente le potenziali emissioni di monossido di carbonio derivanti da un sistema di combustione realizzato con la rigenerazione del combustibile a basso potere calorifico quale ad esempio il gas d'altoforno.
Le caratteristiche strutturali e funzionali del presente trovato ed i suoi vantaggi nei confronti della tecnica conosciuta risulteranno ancora più chiari ed evidenti da un esame della descrizione seguente, riferita ai disegni schematici allegati , che mostrano un esempio di attuazione del trovato stesso. Nei disegni:
- la figura 1 è uno schema che mostra una configurazione di un impianto tramite il quale si attua un metodo di combustione rigenerativa con combustibili a basso potere calorifico secondo la presente invenzione ;
- la figura 2 mostra in una vista ingrandita una parte dell' impianto di figura 1.
Con riferimento alle figure viene illustrato un impianto tale da attuare un metodo di combustione rigenerativa con combustibili a basso potere calorifico, impianto e metodo entrambi secondo la presente invenzione.
L'impianto dell'invenzione è denominabile come doppio sistema di combustione rigenerativo ed è associato ad un forno o camera di combustione 11 per processi termici ad alta temperatura attorno a 1200-1300 °C, che è dotato di unità rigeneratrici per entrambi i reagenti in gioco ovvero combustibile e comburente .
Al forno o camera di combustione 11, oltre alle usuali linee di alimentazione note per il suo funzionamento corretto, sono inoltre connesse una linea di alimentazione di aria 18 ed una linea di alimentazione di combustibile povero 19 nella maniera che si vedrà in seguito per il trattamento dei fumi in uscita dal forno medesimo. Inoltre è prevista in uscita dal forno 11 una linea di scarico di fumi non rigenerati 20 operativamente collegata ad uno o più scambiatori di calore 16a, 16b, 16c , 16d, ecc. che realizzano un sistema di recupero di calore in cascata operanti ciascuno su un differente intervallo di temperatura .
Nell' esempio mostrato e descritto, guali reagenti utilizzati nell'impianto per la attuazione del metodo possono essere usati da un lato aria, proveniente dalla linea di alimentazione di aria 18, e dall'altro lato gas combustibili poveri provenienti dalla linea di alimentazione di combustibile povero 19 , che vengono trattati in preriscaldo in almeno una unità rigeneratrice di aria 12 e rispettivamente in almeno una unità rigeneratrice di combustibile 13 per il loro preriscaldo . Nell'esempio descritto ed illustrato come si rileva si prevedono ulteriori unità rigeneratrici di aria 12 e unità rigeneratrici di combustibile 13 disposte in corrispondenza di successive zone di controllo Ila, llb, Ile, lld, ecc. della camera o forno 11 per attuare il preriscaldo .
Ciascuna di guest e unità rigeneratrici 12 e 13 in un impianto dell'invenzione è disposta su un rispettivo condotto fumi di scarico da rigenerare 12e, 13e in uscita dal forno 11 e secondo il metodo dell'invenzione viene fatta funzionare periodicamente e selettivamente in due stati o modalità differenti successivi. Infatti le unità rigeneratrici 12 e 13 sono fatte funzionare in una prima modalità di rigenerazione , prendendo fumi di combusti caldi tramite i condotti 12e, 13e da almeno una zona di controllo Ila della camera 11. Per attuare guesta fase del metodo dell'invenzione l'impianto prevede valvole di rigenerazione fumi 12a e 13a disposte su condotti in uscita da mezzi di rigenerazione 12m e 13m disposti all' interno delle unità rigeneratrici 12 e 13, valvole 12a e 13a che sono disposte su condotti 12f e 13f a valle delle unità rigeneratrici 12 e 13 e che sono entrambe aperte . Nel medesimo stato di rigenerazione il metodo prevede che valvole di rigenerazione di aria 12b e rispettivamente di combustibile 13b, disposte su un rispettivo condotto di alimentazione di aria 18a e condotto di alimentazione di combustibile povero 19a in entrata ai mezzi di rigenerazione 12m e 13m, ma a valle delle unità rigeneratrici 12 e 13, siano rispettivamente entrambe chiuse nell'impianto.
Quando invece si attua la fase del metodo in cui le unità rigeneratrici 12 e 13 sono fatte funzionare in modalità di combustione , si preriscaldano i reagenti aria e combustibile facendoli passare attraverso i mezzi di rigenerazione 12m e 13m caldi all'interno delle unità rigeneratrici 12 e 13. Per fare guesto le valvole di rigenerazione fumi 12a e 13a sono entrambe chiuse e le valvole di rigenerazione aria 12b e di rigenerazione del combustibile 13b sono entrambe aperte.
Durante la modalità di rigenerazione citata, i mezzi di rigenerazione 12m e 13m entro le unità rigeneratrici 12 e 13 in precedenza erano stati preriscaldati ad una temperatura leggermente più bassa (ad esempio 120 0°C) rispetto alla temperatura fumi uscenti dall'interno della zona di controllo Ila della camera 11 (ad esempio 1250 °C).
I fumi escono dalle unità rigeneratrici 12 e 13 passando attraverso le valvole di rigenerazione fumi 12a e 12b ad una temperatura molto più bassa (ad esempio circa 200°C) rispetto alla temperatura di processo all'interno della zona di controllo Ila della camera 11.
Questa temperatura è opportunamente limitata dall'essere troppo bassa per evitare la condensazione di sostanze acide che limiterebbe la vita delle valvole sopra citate. Durante la modalità di combustione i mezzi di rigenerazione 12m e 13m precedentemente preriscaldati nella precedente modalità di rigenerazione scambiano la loro energia interna con il rispettivo reagente (aria e combustibile) che viene fatto attraversare tali mezzi di rigenerazione 12m e 13m prima di rientrare nella specifica zona di controllo del forno 11 ed essere portati in combustione .
Si deve notare che durante la modalità di rigenerazione i fumi in uscita dalle unità rigeneratrici dell'aria 12 hanno la medesima composizione dei fumi all'interno della camera 11 con un lieve aumento della concentrazione delle specie chimiche all 'interno dell'aria di combustione . Diversamente i fumi in uscita dalle unità rigeneratrici del combustibile 13 si vengono a mescolare con una piccola guantità di combustibile che rimane all' interno di zone di volume morto dell 'unità rigeneratrice 13 e della valvola di rigenerazione del combustibile 13b durante il tempo necessario alla commutazione dello stato da combustione allo stato di rigenerazione . Ciò significa che i fumi o gas di scarico che fuoriescono attraverso la valvola di rigenerazione fumi 13a vengono così a contenere una certa guantità di combustibile in funzione sia del tempo di commutazione tra le modalità di rigenerazione e di combustione e sia del volume delle zone morte ove tale combustibile può annidarsi . Questa guantità di combustibile non essendo usata corrisponderebbe ad una perdita di energia dal sistema, nonché ad un rischio per la sicurezza e per 1'ambiente in cui dovrebbe essere immessa.
Tale guantità di combustibile può essere tendenzialmente nulla guaior a i parametri di progetto guali ad esempio il tempo di commutazione ed il volume delle zone morte siano sufficientemente piccoli . Tuttavia tali parametri sono anche funzione della taglia del bruciatore che in genere deriva da considerazioni di natura tecnica ed economica .
Al fine di limitare il più possibile il rischio appena indicato, secondo 1'impianto e il metodo della presente invenzione viene prevista e fatta funzionare una unità di post-combustione 14 disposta sul percorso di fumi rigenerati in uscita dalle unità rigeneratrici del combustibile 13 di cui si è appena discusso.
Si rileva dungue come secondo 1'invenzione guesta unità di post-combustione 14 viene alimentata in primo luogo con tutti o almeno una parte dei fumi rigenerati provenienti dalla valvola di rigenerazione fumi 13a disposta sul condotto 13 f in uscita dalla unità rigeneratrice del combustibile 13. In secondo luogo 1'unità di post-combustione 14 è alimentata con una quantità di aria proveniente da una valvola 14c, collocata sulla linea di alimentazione di aria 18, e disposta in ingresso alla unità di post-combustione 14. Inoltre può essere necessario un flusso di una certa quantità di combustibile alimentato da una valvola 13c della linea di alimentazione di combustibile povero 19 per completare 1'ossidazione dei fumi rigenerati provenienti dalla valvola di rigenerazione fumi 13a all'interno dell'unità di post-combustione 14.
La disposizione di una unità di post-combustione 14 secondo 1' invenzione è così tale da eliminare quella parte di combustibile contenuta nei fumi rigenerati fuoriuscenti dalla unità rigeneratrice del combustibile 13 a causa del passaggio continuo tra le modalità di rigenerazione e combustione.
I fumi così ossidati che escono dalla unità di postcombustione 14 attraverso una tubazione di uscita 14d hanno una temperatura superiore a quella del loro stato di ingresso quando erano passati per una valvola dei fumi 14a grazie al processo di ossidazione esotermica all 'interno dell'unità di post-combustione 14.
L'entalpia nei fumi trattati in uscita nella tubazione di uscita 14d risultante dal processo di ossidazione all'interno dell'unità di post-combustione 14 può essere recuperata attraverso uno scambiatore di calore 16c ad essa connesso e facente parte del gruppo di recupero di calore sopra citato. E' da ricordare che la frazione non rigenerata dei fumi avviata nella linea di scarico di fumi non rigenerati 20 è a volte necessaria per controllare la pressione nella camera di combustione 11. Tale frazione di fumi è di solito a temperatura elevata e la sua entalpia può essere recuperata soltanto mediante i suddetti scambiatori di calore realizzati in materiali speciali . Inoltre è anche da notare che la portata associata al flusso di fumi nella linea di scarico di fumi non rigenerati 20 in uscita dal forno 11 è di solito una piccola frazione della portata dei fumi rigenerati elaborata attraverso le unità rigeneratrici 12 e 13 e guindi una piccola guantità di entalpia è associata ad essa .
Pertanto miscelando la portata in uscita nella linea di scarico di fumi non rigenerati 20 con la portata dei fumi ossidati nella tubazione di uscita 14d dall'unità di post-combustione 14 ne risulterà una portata più grande in una tubazione 2Ob a temperature medie. Poiché la sua temperatura è intermedia tra guella presente nei flussi di fumi delle tubazioni 14d e 20 può essere adottato come scambiatore di calore 16c uno scambiatore di calore standard.
Tale scambiatore di calore 16c è collegato dall'altro lato a un sistema di recupero di calore generico o un sistema ORC (Organic Rankine Cycle) o ad un sistema di cogenerazione, schematizzabile in 17 , con ulteriore recupero di calore.
Poiché può essere possibile elaborare solo una porzione di fumi rigenerati provenienti dalla unità rigeneratrice del combustibile 13 attraverso la valvola dei fumi 14a verso l'unità di post-combustione 14 , una porzione restante di tali fumi può essere avviata tramite una valvola 14b disposta su una tubazione 14k per essere eventualmente mescolata a valle dello scambiatore di calore 16c con fumi di scarico raffreddati di tale scambiatore di calore 16c avente temperatura simile . Questo assicura nessuna o limitata riduzione di efficienza per il processo di recupero di calore.
Questo flusso di fumi di scarico non ossidati può essere eventualmente miscelato con un flusso di fumi che rappresenta una parte o la totalità dei fumi rigenerati che passano dalla valvola 12a in uscita dalle unità rigeneratrici dell'aria 12. Questo flusso di fumi fatto passare per una valvola 12d è di solito alla stessa temperatura dei fumi rigenerati dalle unità rigeneratrici di combustibile 13. Inoltre, se il volume morto sopra citato che contiene gualche frazione di combustibile è sufficientemente piccolo da miscelare il flusso di fumi non ossidati non passanti per la valvola 14a e che giungono verso la valvola 14b con il flusso dei fumi o gas di scarico passanti per la valvola 12d si fornisce un mezzo per ridurre concentrazioni di specie combustibile ad una misura tale che non rappresentano alcun rischio per la sicurezza o per 1'ambiente.
Il flusso di fumi o gas di scarico che giunge ad una tubazione 2 Oc a valle dello scambiatore di calore 16c, eventualmente ottenuto mescolando i fumi immessi ed elaborati dallo scambiatore di calore 16c con il flusso dei fumi o gas di scarico non ossidati provenienti dalla valvola 14b e dalla valvola 12d può essere ulteriormente elaborato in un secondo scambiatore di calore 16d posto a valle del primo scambiatore 16c.
Anche guest 'ultimo scambiatore 16d può essere collegato allo stesso o un altro sistema di recupero 17 come detto in precedenza per lo scambiatore di calore 16c.
Infine il flusso di fumi trattati uscente dallo scambiatore 16d da una tubazione 2Od viene guindi inviato ad un camino o ad un impianto post-trattamento fumi . Altre unità di scambiatore di calore 16a e 16b possono essere installate a monte dell'uscita della tubazione di uscita 14d dalla unità di post-combustione 14.
In particolare è richiesto un primo scambiatore di calore 16a se il recupero di calore dai gas di scarico non rigenerati provenienti dalla linea 20 è effettivamente realizzabile dal punto di vista tecnico ed economico. Esso è collegato allo stesso o un altro sistema di recupero di calore guale gli scambiatori di calore citati 16c e 16d. Un secondo scambiatore di calore 16b può essere installato se il flusso di fumi o gas di scarico che giunge ad una valvola 12c che rappresenta una parte o la totalità dei gas di scarico rigenerati dalle unità rigeneratrici dell'aria 12 è ad una temperatura superiore a guella dei fumi ossidati fuoriuscenti dalla tubazione 14d dalla unità di post-combustione 14.
Alternativamente lo scambiatore di calore 16b può essere installato al posto dello scambiatore di calore 16a guando il flusso di gas di scarico non rigenerati che giungono dalla linea 20 è a temperature così poco elevate che non è possibile nessun recupero di calore tecnicamente o economicamente fattibile. In guesti casi è eventualmente necessario che ai gas di scarico che giungono alla valvola 12c dalle unità rigeneratrici d'aria 12 siano miscelati gas di scarico o fumi non rigenerati provenienti dalla linea 20 al fine di limitare la temperatura del fluido caldo in una tubazione di ingresso 2Qa allo scambiatore di calore 16b.
E' naturale che il doppio sistema di combustione rigenerativo descritto in precedenza può comprendere tutte o alcune delle varie disposizioni o apparecchiature descritte . La soluzione finale dipende dalla analisi tecnica ed economica delle condizioni di impianto specifiche guali la disponibilità di sistemi di recupero del calore, dal tipo di combustibile , dalle dimensioni dell 'impianto, dalle eventuali utenze limitrofe e così via.
Si è così visto come con un impianto e un metodo definiti a doppia combustione rigenerativa si è in grado di consentire l'utilizzo di combustibili a molto basso potere calorifico nei processi termici ad alta temperatura con evidenti vantaggi economici e operativi, nonché di diminuzione dell'inguinamento .
Ciò si ottiene preriscaldando entrambi i reagenti mediante unità di rigenerazione , che consentono di raggiungere temperature di preriscaldamento di circa 100°C inferiore alla temperatura di processo . Questo significa che i gas combusti o fumi elaborati da guesto impianto di rigenerazione collegato ad una camera a 1250°C all'uscita dell' impianto sono a meno di 200°C. Naturalmente , le forme della struttura per la realizzazione di un impianto e un metodo dell'invenzione possono essere diverse da guelle mostrate a solo titolo di esempio non limitativo nei disegni, come pure diversi possono essere i materiali e le modalità di assemblaggio. E' così conseguito lo scopo menzionato al preambolo della descrizione .
L'ambito di tutela della presente invenzione è definito dalle rivendicazioni allegate .

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1 ) Impianto di combustione rigenerativa con combustibili a basso potere calorifico associato ad un forno o camera di combustione (11) per processi termici ad alta temperatura attorno a 1200-1300°C comprendente almeno una unità rigeneratrice di aria (12) e almeno una unità rigeneratrice di combustibile povero (13) per il preriscaldo di aria e di combustibile povero prima della immissione in una zona di controllo (Ila) del forno (11), ove ciascuna di dette unità rigeneratrici (12, 13) è disposta su un rispettivo condotto fumi di scarico (12e, 13e ) in uscita dal forno (11) e su un condotto di alimentazione di aria (18a) e un condotto di alimentazione di combustibile povero (19a) in entrata al forno, in cui ciascuna unità rigeneratrice (12, 13) è fatta funzionare periodicamente e selettivamente in due stati differenti successivi di rigenerazione e di combustione, essendo previste valvole (12a, 13a, 12b, 13b) su detti condotti a valle di dette unità rigeneratrici (12, 13) disposte aperte e/o chiuse in funzione di uno dei due stati di rigenerazione e di combustione selezionato e attivo, in cui ad un condotto (13f ) è collegata una unità di post-combustione (14) che risulta alimentata da almeno una parte di fumi rigenerati provenienti da una valvola di rigenerazione fumi (13a) in uscita da detta unità rigeneratrice di combustibile (13 ), detta unità di post-combustione (14) essendo ulteriormente alimentata da una certa guantità di aria proveniente da una valvola (14c) disposta su detta linea di alimentazione di aria (18) e da una certa quantità di combustibile alimentato da una valvola (13c) della linea di alimentazione di combustibile povero (19) per completare l'ossidazione dei fumi rigenerati provenienti dalla valvola di rigenerazione fumi (13a) all'interno dell'unità di post-combustione (14), detta unità di post-combustione (14) essendo collegata in uscita ad almeno uno scambiatore di calore (16a, 16b, 16c, 16d).
  2. 2) Impianto di combustione rigenerativa secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che è prevista in uscita dal forno (11) una linea di scarico di fumi non rigenerati (20) operativamente collegata a detto almeno uno scambiatore di calore (16a, 16b, 16c, 16d) .
  3. 3) Impianto di combustione rigenerativa secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che a valle di detta unità rigeneratrice del combustibile (13) è disposta una valvola dei fumi (14a) che alimenta detti fumi rigenerati verso detta unità di post-combustione (14).
  4. 4 ) Impianto di combustione rigenerativa secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che a valle di detta unità rigeneratrice del combustibile (13) è disposta una ulteriore valvola (14b) che alimenta una porzione restante di tali fumi rigenerati tramite una tubazione (14k ) per essere mescolata con fumi di scarico raffreddati a valle di detto almeno uno scambiatore di calore (16a, 16b, 16c, 16d).
  5. 5) Impianto di combustione rigenerativa secondo una o più delle precedenti rivendicazioni , caratterizzato dal fatto che in corrispondenza di ciascuna di successive zone di controllo (Ila, llb, Ile, lld) del forno o camera di combustione (11) si prevedono unità rigeneratrici di aria (12) e unità rigeneratrici di combustibile (13) disposte per attuare il preriscaldo.
  6. 6 ) Metodo di combustione rigenerativa con combustibili a basso potere calorifico da attuare in un impianto associato ad un forno o camera di combustione (11) per processi termici ad alta temperatura attorno a 1200-1300°C ove 1'impianto comprende almeno una unità rigeneratrice di aria (12 ) e almeno una unità rigeneratrice di combustibile povero (13) per il preriscaldo di aria e di combustibile povero prima della immissione in una zona di controllo (Ila) del forno (11), ove ciascuna di dette unità rigeneratrici (12, 13) è disposta su un rispettivo condotto fumi di scarico (12e, 13e ) in uscita dal forno (11) e su un condotto di alimentazione di aria (18a) e un condotto di alimentazione di combustibile povero (19a) in entrata al forno, nel guaie metodo si attua: - una prima fase di rigenerazione in cui un flusso di fumi di scarico in uscita dal forno (11) è fatto passare sia in detta almeno una unità rigeneratrice di aria (12) che in detta almeno una unità rigeneratrice di combustibile povero (13) attraverso mezzi di rigenerazione (12m, 13m) di entrambe dette unità (12, 13 ) che assorbono calore mantenendo condotti di alimentazione di aria (18a) e di combustibile (19a) ad entrambe dette unità (12, 13) chiusi; - una seconda successiva fase di combustione in cui è sospeso detto flusso di fumi in detta almeno una unità rigeneratrice di aria (12) che in detta almeno una unità rigeneratrice di combustibile povero (13) ed è alimentata aria e combustibile in detta almeno una unità rigeneratrice di aria (12) e rispettivamente in detta almeno una unità rigeneratrice di combustibile povero (13) per assorbire calore da detti mezzi di rigenerazione (12m, 13m) riscaldati nella prima fase precedente , dette prima e seconda fase essendo ripetute periodicamente e selettivamente per portare entrambe dette unità (12, 13) in stati differenti successivi di rigenerazione e di combustione; - una terza fase in cui una unità di post-combustione (14) è alimentata da almeno una parte di fumi rigenerati provenienti da una valvola di rigenerazione fumi (13a) in uscita da detta unità rigeneratrice di combustibile (13), da una certa guantità di aria proveniente da una valvola (14c ) disposta su detta linea di alimentazione di aria (18) e da una certa quantità di combustibile alimentato da una valvola (13c) della linea di alimentazione di combustibile povero (19) per completare 1'ossidazione dei fumi rigenerati provenienti dalla valvola di rigenerazione fumi (13a) , alimentando fumi ossidati che escono da detta unità di post-combustione (14) ad almeno uno scambiatore di calore (16c).
  7. 7 ) Metodo di combustione rigenerativa secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto di alimentare fumi non rigenerati in uscita dal forno (11) ad una linea di scarico di fumi non rigenerati (20) operativamente collegata a detto almeno uno scambiatore di calore (16a, 16b, 16c, 16d).
  8. 8 ) Metodo di combustione rigenerativa secondo la rivendicazione 6 o 7, caratterizzato dal fatto di alimentare una porzione restante di fumi rigenerati in uscita da detta unità rigeneratrice del combustibile (13) ad essere mescolata con fumi di scarico raffreddati a valle di detto almeno uno scambiatore di calore (16a, 16b, 16c, 16d).
  9. 9) Metodo di combustione rigenerativa secondo una o più delle precedenti rivendicazioni da 6 a 8, caratterizzato dal fatto di suddividere detto forno o camera di combustione (11) in successive zone di controllo (Ila, llb, Ile, lld) e disporre unità rigeneratrici di aria (12) e unità rigeneratrici di combustibile (13) in corrispondenza di ciascuna di dette zone di controllo (Ila, llb, Ile, lld) per attuare il preriscaldo.
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