ITUB20156252A1 - Dispositivo di illuminazione - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
"DISPOSITIVO DI ILLUMINAZIONE"
La presente invenzione riguarda un dispositivo di illuminazione per produrre effetti scenografici.
I dispositivi di illuminazione del tipo sopra identificato trovano impiego nel settore dell'intrattenimento per realizzare effetti scenografici con giochi di luci prodotti tramite fasci luminosi.
In particolare, i dispositivi di illuminazione a luce pulsata sono normalmente definiti "strobo" e sono principalmente impiegati nel settore dello spettacolo per realizzare l'effetto slow-motion. La luce stroboscopica, infatti, genera nello spettatore l'illusione che l'attore stia eseguendo movimenti al rallentatore (slow-motion).
Tuttavia i dispositivi di illuminazione a luce pulsata di tipo noto non sono in grado di realizzare particolari effetti di luce diversi dall'emissione di lampi di luce ad alta intensità ed alta frequenza.
È pertanto uno scopo della presente invenzione quello di realizzare un dispositivo in grado di realizzare nuovi giochi di luce.
In accordo con tali scopi la presente invenzione è relativa ad un dispositivo di illuminazione per produrre effetti scenografici comprendente un telaio; almeno una prima sorgente luminosa supportata dal telaio ed atta ad emettere un fascio luminoso; due riflettori, i quali sono affacciati fra loro e sono disposti in modo da riflettere, almeno in parte, il fascio luminoso emesso dalla prima sorgente luminosa; i riflettori essendo incernierati al telaio ed essendo mobili per selettivamente allargare e chiudere il fascio luminoso tra una posizione di massima apertura ed una posizione di minima apertura.
In questo modo, il dispositivo di illuminazione è in grado di produrre un fascio luminoso pulsato avente una dimensione variabile.
Secondo una forma preferita della presente invenzione la prima sorgente luminosa è allungata lungo un primo asse longitudinale ,
Grazie alla forma allungata della sorgente luminosa l'effetto ottico ottenibile nella posizione di minima apertura è ancor più innovativo. Nella posizione di minima apertura, infatti, il fascio è una vera e propria lama di luce molto concentrata.
Secondo una forma preferita della presente invenzione la sorgente luminosa comprende almeno una pluralità di LED 0 di diodi laser allineati lungo il primo asse longitudinale. In questo modo la sorgente luminosa è lineare ed è in grado di emettere un fascio luminoso allungato lungo l'asse longitudinale.
Secondo una forma preferita della presente invenzione, la sorgente luminosa comprende almeno un collimatore associato ad uno o più LED o diodi laser. In questo modo il fascio luminoso emesso da ciascun LED/diodo laser o da un gruppo di LED/diodi laser può essere catturato e concentrato per ottenere un incremento della luminosità del dispositivo di illuminazione.
Secondo una forma preferita della presente invenzione 1 LED o i diodi laser sono bianchi e/rossi e/o verdi e/o blu. In questo modo il fascio luminoso può essere bianco o assumere tutte le colorazioni desiderate a seconda delle esigenze scenografiche.
Secondo una forma preferita della presente invenzione, il dispositivo di illuminazione comprende una seconda sorgente luminosa allungata lungo un secondo asse longitudinale. La presenza di una seconda sorgente allungata incrementa la potenza illuminante del dispositivo.
Secondo una forma preferita della presente invenzione, il primo asse longitudinale ed il secondo asse longitudinale sono paralleli tra loro. In questo modo le due sorgenti sono allungate e parallele ed insieme generano una lama di luce, molto potente e concentrata.
Secondo una forma preferita della presente invenzione, la prima sorgente luminosa e la seconda sorgente luminosa sono fissate rispettivamente a due facce opposte di un elemento di supporto del telaio estendentesi lungo un piano principale. In questo modo la prima sorgente e la seconda sorgente hanno una direzione opposta di propagazione del fascio e determinano l'emissione di un fascio uniformemente distribuito.
Secondo una forma preferita della presente invenzione, la seconda sorgente luminosa è sostanzialmente identica alla prima sorgente luminosa. In questo modo i costi e i tempi di realizzazione del dispositivo di illuminazione sono ridotti.
Secondo una forma preferita della presente invenzione, la prima sorgente luminosa e la seconda sorgente luminosa sono disposte simmetriche rispetto al piano principale. In questo modo il fascio generato dalle sorgenti è simmetrico.
Secondo una forma preferita della presente invenzione, i riflettori sono disposti simmetrici rispetto al piano principale nella posizione di massima apertura e di minima apertura. In questo modo ciascun riflettore riflette il fascio proveniente da una rispettiva sorgente luminosa e contribuisce a generare un fascio simmetrico nelle posizioni di massima apertura e minima apertura.
Secondo una forma preferita della presente invenzione, ciascun riflettore è incernierato attorno ad un rispettivo asse parallelo al primo asse longitudinale. In questo modo, i riflettori si muovono uniformemente attorno alla rispettiva sorgente luminosa e sono in grado di riflettere la luce emessa dalla sorgente luminosa e di generare un fascio opportunamente concentrato anche durante il movimento dei riflettori.
Secondo una forma preferita della presente invenzione, ciascun riflettore ha una forma definita da una generatrice parallela al primo asse longitudinale. In questo modo, il riflettore si estende parallelamente alla sorgente luminosa lineare in modo da ottenere una adeguata proiezione del fascio.
Secondo una forma preferita della presente invenzione, la generatrice si estende lungo un profilo curvo, in particolare lungo un profilo parabolico. In questo modo, il riflettore si estende parallelamente alla sorgente luminosa lungo un profilo curvo per ottenere una desiderata riflessione e concentrazione del fascio.
Secondo una forma preferita della presente invenzione, i riflettori hanno la stessa forma. In questo modo, il fascio luminoso generato è uniforme e simmetrico quando i riflettori sono disposti simmetrici e la struttura del dispositivo di illuminazione è semplificata.
Secondo una forma preferita di attuazione, ciascun riflettore, nella posizione di minima apertura, ha una sezione che approssima una parabola avente un rispettivo fuoco; la prima sorgente e la seconda sorgente essendo disposte rispettivamente in corrispondenza del fuoco del rispettivo riflettore. In questo modo, nella posizione di minima apertura si ha la massima efficienza dei riflettori grazie al fatto che la sorgente luminosa è disposta nel fuoco del rispettivo riflettore. Di conseguenza, nella posizione di minima apertura il fascio luminoso generato è molto intenso e concentrato in modo da generare una lama di luce ad elevata intensità e alta concentrazione.
Secondo una forma preferita di attuazione della presente invenzione, il dispositivo di illuminazione comprende almeno un gruppo di attuazione per azionare i riflettori. In questo modo il movimento dei riflettori è automatizzato e controllabile
Secondo una forma preferita di attuazione della presente invenzione, il dispositivo di illuminazione comprende un dispositivo di controllo configurato per regolare il gruppo di attuazione in modo da determinare un azionamento simultaneo o indipendente dei riflettori. In questo modo, il movimento dei riflettori viene regolato per ottenere l'effetto scenico desiderato e per orientare il fascio in molteplici direzioni. Il movimento simultaneo dei riflettori determina una variazione dell'ampiezza del fascio simmetrica se i riflettori sono disposti simmetrici, mentre l'azionamento indipendente dei riflettori può determinare una variazione del fascio asimmetrica. Secondo una forma preferita della presente invenzione, il dispositivo di illuminazione comprende un dissipatore di calore montato sul telaio e associato alla sorgente luminosa. In questo modo la sorgente luminosa viene raffreddata e non c'è il rischio di surriscaldamento.
Secondo una forma preferita della presente invenzione, il dispositivo di illuminazione comprende un involucro, il quale alloggia il telaio, la sorgente luminosa ed i riflettori, ed un gruppo di sostegno configurato per movimentare l'involucro. In questo modo, il fascio generato dal dispositivo di illuminazione può essere direzionato.
Secondo una forma preferita di attuazione della presente invenzione, la sorgente luminosa emette un fascio luminoso ad intermittenza. In questo modo il dispositivo di illuminazione è in grado di generare un fascio luminoso pulsato.
Secondo una forma preferita di attuazione della presente invenzione, il dispositivo di illuminazione comprende un dispositivo di controllo configurato per regolare 1'intensità e la frequenza degli impulsi luminosi emessi dalla sorgente luminosa. In questo modo la sorgente luminosa viene regolata per ottenere l'effetto scenico desiderato.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno chiari dalla descrizione che segue di suoi esempi non limitativi di attuazione, con riferimento alle figure dei disegni annessi, in cui:
- la figura 1 è una vista prospettica, con parti asportate per chiarezza, del dispositivo di illuminazione realizzato in accordo con la presente invenzione;
- la figure 2 e 3 sono viste laterali, con parti in sezione e parti asportate per chiarezza, del dispositivo di illuminazione della Figura 1 rispettivamente in una prima e in una seconda posizione operativa;
le figure 4a e 4b illustrano schematicamente il dispositivo di illuminazione della figura 1 rispettivamente in due posizioni operative.
In figura 1 è indicato con il numero di riferimento 1 un dispositivo di illuminazione, preferibilmente a luce pulsata, comprendente un involucro 2 e un gruppo di sostegno 3 configurato per sostenere l'involucro 2.
Preferibilmente il gruppo di sostegno 3 è configurato per sostenere l'involucro 2 e comprende due montanti 4 (uno solo dei quali è visibile in figura 1) ed una base 5 (parzialmente visibile in figura 1) accoppiata ai due montanti 4.
L'involucro 2 è fissato ai montanti 4, L'accoppiamento tra l'involucro 2 e i montanti 4 consente la rotazione dell'involucro 2 rispetto ad un asse A sostanzialmente parallelo alla base 5 per regolare l'inclinazione dell'involucro 2 rispetto ai montanti 4. L'asse A è comunemente detto asse di TILT.
Una variante non illustrata prevede che il gruppo di supporto 3 sia configurato per consentire la rotazione della base 5 attorno ad un ulteriore asse, comunemente detto asse di PAN, ortogonale all'asse A di TILT. Preferibilmente la movimentazione dell'involucro 2 attorno agli assi di TILT e/o di PAN è regolata da un dispositivo di controllo del movimento gestibile anche da remoto, preferibilmente tramite comunicazioni con protocollo DMX.
L'involucro 2 ha una forma allungata lungo un asse longitudinale B.
Nell'esempio non limitativo qui descritto ed illustrato l'asse longitudinale B è parallelo all'asse A di TILT.
L'involucro 2 comprende un corpo principale 6 aperto sui lati e due coperchi 7, atti a chiudere il corpo principale 6. Il corpo principale 6 è definito da un guscio 8 opaco e sostanzialmente conformato a C e da una parete 9 trasparente accoppiata al guscio 8. La parete 9 definisce la bocca di proiezione del fascio luminoso.
Il fascio luminoso in uscita dal dispositivo di illuminazione 1 attraverso la parete 9 ha una direzione di propagazione 0 (indicata schematicamente da una freccia in figura 2 e in figura 3),
Una variante non illustrata prevede che la parete 9 sia configurata in modo da avere una porzione otticamente attiva per modificare le caratteristiche ottiche del fascio luminoso che attraversa la parete.
Con riferimento alle figure 2 e 3, il dispositivo di illuminazione 1 comprende inoltre un telaio 11 (parzialmente visibile nelle figure 2 e 3) accoppiato all'involucro 2, una prima sorgente luminosa 12a, una seconda sorgente luminosa 12b, due riflettori 13 affacciati, un gruppo di attuazione 14, un gruppo di raffreddamento 15 ed un dispositivo di controllo 16 .
Il telaio 11 è solidale all'involucro 2 e comprende una pluralità di elementi (alcuni dei quali parzialmente visibili nelle figure 2 e 3) accoppiati tra loro e configurati per definire una struttura di supporto per i componenti disposti all'interno dell'involucro 2, quali la prima sorgente luminosa 12a e la seconda sorgente luminosa 12b, i riflettori 13, il gruppo di attuazione 14,il gruppo di raffreddamento 15 ed il dispositivo di controllo 16. Con riferimento alle figure 2 e 3, la prima sorgente luminosa 12a e la seconda sorgente luminosa 12b sono disposte all'interno dell'involucro 2 e sono montate sul telaio 11.
La prima sorgente luminosa 12a è allungata lungo un primo asse longitudinale CI e la seconda sorgente luminosa 12b è allungato lungo un asse longitudinale C2,
In sostanza, la prima sorgente luminosa 12a e la seconda sorgente luminosa 12b sono sorgenti luminose lineari in grado di generare un fascio luminoso distribuito lungo il rispettivo asse longitudinale CI e C2.
L'asse longitudinale CI e l'asse longitudinale C2 sono paralleli tra loro e, preferibilmente, sono paralleli anche all'asse longitudinale B lungo cui si estende 1'involucro 2.
La prima sorgente luminosa 12a e la seconda sorgente luminosa 12b sono preferibilmente fissate a due facce opposte 17a e 17b di una piastra di supporto 18 del telaio 11, la quale è allungata lungo l'asse longitudinale B dell'involucro 2 e si estende lungo un piano principale b.
Preferibilmente, la prima sorgente luminosa 12a e la seconda sorgente luminosa 12b sono fissate alle due facce opposte 17a e 17b in corrispondenza dell'estremità libera 19 della piastra di supporto 18,
La piastra di supporto 18, infatti, si protende dal telaio 11 e presenta una estremità 19 libera ed una estremità 20 accoppiata ad ulteriori elementi di supporto del telaio 11. La conformazione della piastra di supporto 18 consente di posizionare la prima sorgente luminosa 12a e la seconda sorgente luminosa 12b all'interno dello spazio definito dai riflettori 13 affacciati.
Preferibilmente, la prima sorgente luminosa 12a e la seconda sorgente luminosa 12b sono disposte simmetriche rispetto al piano principale b della piastra di supporto 18.
La prima sorgente luminosa 12a e la seconda sorgente luminosa 12b sono fissate alla piastra di supporto in modo tale che il fascio luminoso da esse generato abbia la stessa direzione di propagazione ma verso opposto.
Nelle figure 2 e 3 è indicata con la freccia 01 la direzione di propagazione del fascio generato dalla prima sorgente luminosa 12a e con la freccia 02 la direzione di propagazione del fascio generato dalla seconda sorgente luminosa 12b. La direzione di propagazione 01 e la direzione di propagazione 02 sono sostanzialmente allineate e hanno verso opposto.
Preferibilmente la prima sorgente luminosa 12a e la seconda sorgente luminosa 12b sono configurate per emettere un fascio luminoso ad intermittenza in modo da generare una fascio luminoso pulsato.
Preferibilmente, la prima sorgente luminosa 12a e la seconda sorgente luminosa 12b comprendono rispettivamente almeno una fila di LED (parzialmente visibili nelle figure allegate) allineati rispettivamente lungo l'asse longitudinale CI e l'asse longitudinale C2.
Ciascun LED è configurato per emettere un fascio luminoso.
I LED sono bianchi e/o rossi e/o verdi e/o blu e possono essere combinati e regolati in modo da ottenere un fascio avente la colorazione desiderata a seconda delle esigenze di scena.
Ad esempio, la prima sorgente luminosa 12a e la seconda sorgente luminosa 12b possono essere regolate in modo da emettere un fascio pulsato monocromatico o multicolore oppure in modo da generare un fascio che cambia colore per generare una sequenza di flash bianchi e colorati.
I LED possono essere anche di tipo COB (chip on board).
La prima sorgente luminosa 12a e la seconda sorgente luminosa 12b sono alimentata da un alimentatore 22, il quale, come vedremo in dettaglio più avanti, è regolato dal dispositivo di controllo 16.
Una variante non illustrata prevede che ad ogni LED sia associata una rispettiva lente.
Una ulteriore variante non illustrata prevede che a ciascun LED o ad un gruppo di LED sia associato un rispettivo collimatore ottico. In questo modo si aumenta la luminosità del fascio luminoso.
Una ulteriore variante prevede che la prima sorgente luminosa 12a e la seconda sorgente luminosa 12b siano disposte affiancate lungo un asse longitudinale parallelo all'asse longitudinale B dell'involucro 2.
Una variante non illustrata prevede che la prima sorgente e la seconda sorgente luminosa 12b comprendano rispettivamente almeno una fila di diodi laser allineati rispettivamente lungo l'asse longitudinale CI e l'asse longitudinale C2. I diodi laser possono essere bianchi e/o rossi e/o verdi e/o blu.
Una ulteriore variante non illustrata prevede che la prima sorgente luminosa 12a e la seconda sorgente luminosa 12b siano definite rispettivamente da una lampada allo xenon.
Una variante non illustrata prevede che il dispositivo di illuminazione comprenda una sola sorgente luminosa definita, ad esempio, da una fila di LED estendentesi lungo un asse longitudinale preferibilmente parallelo all'asse longitudinale B dell'involucro 2. La sorgente luminosa potrebbe essere anche definita da una lampada allo xenon o da una fila di diodi laser.
I riflettori 13 sono affacciati fra loro e disposti da bande opposte rispetto al piano b della piastra di supporto 18 B dell'involucro 2.
I riflettori 13 sono incernierati al telaio 11 in modo da intercettare il fascio luminoso emesso dalla prima sorgente luminosa 12a e dalla seconda sorgente luminosa 12b .
Nell'esempio non limitativo qui descritto ed illustrato, i riflettori 13 sono incernierati rispettivamente alle facce opposte 17a e 17b della piastra di supporto 18 del telaio 11.
In particolare, i riflettori 13 sono incernierati i corrispondenza di una porzione centrale della piastra di supporto 18 del telaio 11.
In altre parole, i riflettori 13 sono incernierati al telaio 11 rispettivamente dietro alla prima sorgente luminosa 12a e alla seconda sorgente luminosa 12 rispetto alla direzione di propagazione del fascio complessivo 0.
I riflettori 13 sono mobili per selettivamente allargare e chiudere il fascio luminoso tra una posizione di massima apertura (configurazione di figura 2) ed una posizione di minima apertura (configurazione di figura 3).
Ciascun riflettore 13 è incernierato attorno ad un rispettivo asse di rotazione RI, R2.
Gli assi di rotazione Ri e R2 sono rispettivamente paralleli agli assi longitudinali Gl e C2.
Preferibilmente, i riflettori 13 hanno la stessa forma e sono disposti simmetrici rispetto alla piastra di supporto 18 e all'asse longitudinale B.
Più preferibilmente, ciascun riflettore 13 ha una forma definita da una rispettiva generatrice parallela all'asse longitudinale CI o C2 lungo un profilo curvo, in particolare lungo un profilo parabolico.
In particolare, nella posizione di minima apertura (configurazione di figura 3), la sezione di ciascun riflettore 13 approssima una parabola avente un rispettivo fuoco FI e F2.
La prima sorgente luminosa 12a e la seconda sorgente luminosa 12b sono rispettivamente disposte sostanzialmente in corrispondenza di detti fuochi FI F2.
Una variante non illustrata prevede che i riflettori 13 abbiano una forma definita da un profilo iperbolico.
Una ulteriore variante non illustrata prevede che il riflettori 13 abbiano un profilo tale da determinare una distribuzione arbitraria del fascio luminoso riflesso.
In uso, il fascio luminoso emesso dalla prima sorgente luminosa 12a e dalla seconda sorgente luminosa 12b viene riflesso dai riflettori 13 e direzionato all'esterno del dispositivo di illuminazione 1 attraverso la parete 9 trasparente.
Il fascio emesso dal dispositivo di illuminazione 1 è pertanto composto dalla somma dei fasci luminosi emessi dalla prima sorgente luminosa 12a e dalla seconda sorgente luminosa 12b e riflessi dai riflettori 13.
La posizione dei riflettori 13 influenza pertanto 1'apertura del fascio luminoso emesso dal dispositivo di illuminazione 1.
Per apertura del fascio si intende qui e nel seguito l'angolo diedro compreso tra due piani in corrispondenza dei quali il fascio luminoso ha una luminosità dimezzata rispetto alla luminosità massima.
Il gruppo di attuazione 14 comprende due attuatori 24 ciascuno dei quali è configurato per movimentare un rispettivo riflettore 13.
In particolare, ciascun attuatore 24 comprende un motore 25 ed un meccanismo di trasmissione del moto 26, preferibilmente del tipo biella-manovella.
Preferibilmente, il motore 25 è un motore elettrico di tipo passo-passo.
L'attivazione e la regolazione del gruppo di attuazione 14 è affidata, come vedremo più avanti, al dispositivo di controllo 16.
Il gruppo di raffreddamento 15 comprende un dissipatore di calore 30 montato sul telaio 11 dietro la sorgente luminosa 12 e i riflettori 13 rispetto alla direzione di propagazione del fascio 0. Il dissipatore di calore 30 è collegato alla piastra di supporto 18 della sorgente luminosa 12 e all'alimentatore 22 ed è definito da una pluralità di alette 31 di raffreddamento atte a definire una adeguata superficie di scambio termico.
Il dispositivo di controllo 16 è configurato per regolare la prima sorgente luminosa 12a e la seconda sorgente luminosa 12b e per regolare la movimentazione dei riflettori 13. Nell'esempio non limitativo qui descritto ed illustrato il dispositivo di controllo 16 è una scheda di controllo.
In particolare, il dispositivo di controllo 16 è configurato per regolare l'alimentatore 22 in modo da variare l'intensità luminosa, la durata e la frequenza degli impulsi luminosi emessi dalla prima sorgente luminosa 12a e dalla seconda sorgente luminosa 12b.
La frequenza, la durata e l'intensità degli impulsi luminosi vengono regolate in base alle esigenze di scena e agli effetti scenografici desiderati.
In particolare,la frequenza degli impulsi luminosi può variare da 0 a 30 flashes/s con una durata dell'impulso che varia tra 0-1000 ms.
La frequenza degli impulsi può essere abbassata ed alzata in accordo ad una rampa.
Una variante prevede che la frequenza e la durata degli impulsi vari in modo casuale (random).
Una ulteriore variante prevede che i LED vengano comandati, in termini di intensità, durata e frequenza, singolarmente o a gruppi per ottenere particolari effetti scenografici.
Inoltre, la prima sorgente luminosa 12a e la seconda sorgente luminosa 12b possono essere configurate in modo differente in modo tale da avere caratteristiche differenti, ad esempio in termini di colore, intensità frequenza e durata degli impulsi.
Una variante prevede che la frequenza e/o 1'intensità degli impulsi luminosi possa variare in base alla posizione di almeno uno dei riflettori 13. Il dispositivo di controllo 16 è configurato inoltre per regolare la movimentazione dei riflettori 13 simultaneamente o indipendentemente .
Il movimento dei riflettori 13 determina una variazione dell'apertura del fascio luminoso.
Nella posizione di massima apertura illustrata in figura 2, i riflettori 13 sono disposti alla massima distanza l'uno dall'altro e il dispositivo di illuminazione 1 definisce un fascio luminoso aperto. In questa posizione, l'emissione di impulsi luminosi intermittenti crea un fascio stroboscopico per ottenere il tipico effetto "slow motion"
Nell'esempio non limitativo qui descritto ed illustrato nella posizione di massima apertura, il fascio luminoso ha una apertura a compresa tra 100° e 120°, preferibilmente 110° come illustrato in figura 4a.
Nella posizione di minima apertura illustrata in figura 3, i riflettori 13 sono disposti alla minima distanza l'uno dall'altro e il dispositivo di illuminazione 1 definisce un fascio luminoso pulsato ad alta concentrazione e stretto. In questo modo si genera una vera e propria lama di luce molto concentrata in grado di essere percepita sulla scena.
Nell'esempio non limitativo qui descritto ed illustrato nella posizione di minima apertura, il fascio luminoso ha una apertura et compresa tra 6° e 10°, preferibilmente di circa 8°, come illustrato in figura 4b.
Il passaggio dalla posizione di minima apertura a quella di massima apertura e viceversa può essere effettuato movimentando i riflettori simultaneamente o indipendentemente .
Il movimento simultaneo determina una variazione dell'ampiezza del fascio che mantiene la simmetria del fascio luminoso.
Il movimento indipendente può determinare una variazione dell'ampiezza del fascio volutamente asimmetrica, ad esempio per esigenze di scena.
Il dispositivo di illuminazione 1 può essere alimentato a batterie o collegato alla rete di alimentazione elettrica.
Il dispositivo di controllo può regolare il movimento dei riflettori 13 e le sorgenti luminose 12a e 12b anche da remoto mediante segnali DMX o wireless.
Il dispositivo di controllo può essere anche configurato in modo tale da regolare l'attivazione e/o l'intensità e/o la frequenza e/o la durata degli impulsi luminosi sulla base di segnali acustici provenienti da sensori o da dispositivi di attivazione (trigger) in grado di seguire il ritmo della musica o di altre sorgenti luminose, o il battito cardiaco o altri biosegnali di uno o più attori (misurato ad esempio mediante un rilevatore da polso) o sulla base di uno o più segnali esterni del tipo IFTTT (If This Then That).
Risulta infine evidente che al dispositivo di illuminazione qui descritto possano essere apportate modifiche e varianti senza uscire dall' ambito delle rivendicazioni allegate.
Claims (22)
- RIVENDICAZ IONI 1. Un dispositivo di illuminazione per produrre effetti scenografici; il dispositivo di illuminazione (1) comprendendo un telaio (11); almeno una prima sorgente luminosa (12a; 12b) supportata dal telaio (11) ed atta ad emettere un fascio luminoso; due riflettori (13), i quali sono affacciati fra loro e sono disposti in modo da riflettere, almeno in parte, il fascio luminoso emesso dalla prima sorgente luminosa (12a; 12b); i riflettori (13) essendo incernierati al telaio (11) ed essendo mobili per selettivamente allargare e chiudere il fascio luminoso tra una posizione di massima apertura ed una posizione di minima apertura.
- 2. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato nella rivendicazione 1, in cui la prima sorgente luminosa (12a; 12b) è allungata lungo un primo asse longitudinale (Cl; C2).
- 3. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato nella rivendicazione 2, in cui la prima sorgente luminosa (12a; 12b) comprende una pluralità di LEO o diodi laser allineati lungo il primo asse longitudinale (Cl; C2).
- 4. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato nella rivendicazione 3, in cui la prima sorgente luminosa (12a; 12b) comprende almeno un collimatore associato ad uno o più LED o diodi laser
- 5. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato nella rivendicazione 3 o 4, in cui i LED o diodi laser sono bianchi e/o rossi e/o verdi e/o blu.
- 6. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente una seconda sorgente luminosa (12b; 12a) allungata lungo un secondo asse longitudinale (C2; Cl).
- 7. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato nella rivendicazione 6, in cui la seconda sorgente luminosa (12b; 12a) è sostanzialmente identica alla prima sorgente luminosa (12a; 12b).
- 8. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato nella rivendicazione 6 o 7, in cui il primo asse longitudinale (Cl; C2) e il secondo asse longitudinale (C2; Cl) sono paralleli tra loro,
- 9. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato nella rivendicazione 7 o 8, in cui la prima sorgente luminosa (12a; 12b) e la seconda sorgente luminosa (12b; 12a) sono fissate rispettivamente a due facce opposte (17a; 17b) di un elemento di supporto (18) del telaio (11) estendentesi lungo un piano principale (b).
- 10. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato nella rivendicazione 9, in cui la prima sorgente luminosa (12a; 12b) e la seconda sorgente luminosa (12b; 12a) sono disposte simmetriche rispetto al piano principale (b).
- 11. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato nella rivendicazione 9 o 10, in cui i riflettori (13) sono disposti simmetrici rispetto al piano principale (b) nella posizione di massima apertura e di minima apertura.
- 12. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 11, in cui ciascun riflettore (13) è incernierato al telaio (11) attorno ad un rispettivo asse di rotazione (RI; R2); parallelo al primo asse longitudinale (Cl; C2).
- 13. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato in una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 12, in cui ciascun riflettore (13) ha una forma definita da una generatrice parallela al primo asse longitudinale (Cl; C2).
- 14. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato nella rivendicazione 12, in cui la generatrice si estende lungo un profilo curvo, in particolare lungo un profilo parabolico.
- 15. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui i riflettori (13) hanno la stessa forma.
- 16. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui ciascun riflettore (13), nella posizione di massima apertura, ha una sezione che approssima una parabola avente un rispettivo fuoco (FI; F2); la prima sorgente (12a; 12b) e la seconda sorgente (12b; 12a) essendo disposte rispettivamente in corrispondenza del fuoco (FI; F2) del rispettivo riflettore (13).
- 17. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente almeno un gruppo di attuazione (14) per azionare i riflettori (13).
- 18. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente un dispositivo di controllo (16) configurato per regolare il gruppo di attuazione (14) in modo da determinare un azionamento simultaneo o indipendente dei riflettori (13).
- 19. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, e comprendente un dissipatore di calore (20) montato sul telaio (11) e associato almeno alla prima sorgente luminosa (12a; 12b).
- 20. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente un involucro (2), il quale alloggia il telaio (11), la prima sorgente luminosa (12a; 12b) ed i riflettori (13), ed un gruppo di sostegno (3) configurato per movimentare l'involucro (2).
- 21. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato in una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui la prima sorgente luminosa (12a; 12b) emette un fascio luminoso ad intermittenza.
- 22. Il dispositivo di illuminazione come rivendicato rivendicazioni nella rivendicazione 21, comprendente un dispositivo di controllo (16) configurato per regolare 1'intensità e la frequenza degli impulsi luminosi emessi dalla prima sorgente luminosa (12a; 12b).
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