ITUB20154945A1 - Sistema domotico multiprotocollo configurabile da utente. - Google Patents

Sistema domotico multiprotocollo configurabile da utente. Download PDF

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ITUB20154945A1
ITUB20154945A1 ITUB2015A004945A ITUB20154945A ITUB20154945A1 IT UB20154945 A1 ITUB20154945 A1 IT UB20154945A1 IT UB2015A004945 A ITUB2015A004945 A IT UB2015A004945A IT UB20154945 A ITUB20154945 A IT UB20154945A IT UB20154945 A1 ITUB20154945 A1 IT UB20154945A1
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Simone Cartisano
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    • G05BCONTROL OR REGULATING SYSTEMS IN GENERAL; FUNCTIONAL ELEMENTS OF SUCH SYSTEMS; MONITORING OR TESTING ARRANGEMENTS FOR SUCH SYSTEMS OR ELEMENTS
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    • H04ELECTRIC COMMUNICATION TECHNIQUE
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Description

"SISTEMA DOMOTICO MULTIPROTOCOLLO CON FIGURABILE DA UTENTE" .
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un sistema domotico multiprotocollo configurabile da utente.
Con il termine domotica si fa riferimento ad un insieme di tecnologie industriali sviluppate a diversi livelli e mirate al miglioramento della qualità dolla vita all'interno di abitazioni, uffici o ambienti antropizzati chiusi in genere, attraverso una gestione rapida, intelligente c armonizzata di disposi tivi elettronici , elettrodomestici, impianti o, pivi in generale, di tutti quei dispositivi che possono essere oggetto di un qualsiasi tipo di regolazione o comando all' interno dell' edificio o dell'arca in questione ,
Attualmente i sistemi di domotica stanno conoscendo un grande sviluppo sul mercato, poiché offrono ad un utente la possibilità di gestire attraverso pochi e semplici comandi le regolazioni di tutti quei dispositivi che sono sta Li precedentemente installati nell'edificio e cablati in modo tale da essere parte integrante del sistema domotico del1'edificio.
Il controllo del sistema domotico è reso possibile attraverso la digitazione di comandi su appositi mezzi utente di gestione, tipicamente una tastiera con schermo o un pannello touch-screen, che permettono di scorrere tra le diverse singole interfacce dei singoli dispositivi componenti il sistema domotico, impostando i valori desiderati in merito alle regolazioni pertinenti ad ognuno di essi .
Si può ad esempio comandare o regolare da un'unica interfaccia utente la temperatura interna dell'abitazione o dell'ufficio, l'attivazione o la disattivazione dei sistemi di allarme, l'accensione o lo spegnimento dell'illumi nazione, o ancora impostare gli orari di attivazione /accensione o disatti vazione/ spegnimen to tempori zzato di alcuni di questi dispositivi, favorendo dunque il risparmio energetico, e così via .
In questo modo, con pochi e semplici gesti e da un'unica postazione locale, in corrispondenza della quale sono installati mezzi utente di gestione con relativa interfaccia, si possono regolare dispositivi anche situati in diversi punti dell'abitazione o dell'ufficio. Questo risulta particolarmente vantaggioso in un edificio che si sviluppa su più piani dove sarebbe particolarmente scomodo doversi spostare continuamente per regolare i dispositivi uno ad uno, ma risulta di grande praticità anche nella gestione dei dispositivi presenti ad esempio in un normale appartamento .
Nei sistemi di domotica di tipologia nota, i di spositivi attuatori c/o sensori sono tutti collegati ad un'unica struttura di comunicazione , tipicamente un bus dati, che realizza contemporaneamente sia la comunicazione fisica sia quella logica tra ì dispositivi stessi.
Il bus dati è collegato ad una unità di controllo, che è a sua voita connessa ai mezzi utente di gestione, ovvero la tastiera con schermo o il pannello touch-screen, che tipicamente sono posizionati a muro.
T/unità di controllo riceve in ingresso dai mezzi utente di gestione le regolazioni impostate dall'utente per un determinato dispositivo ed immesse tramite digitazione sull'interfaccia utente, e le smista attraverso il bus dati al dispositivo interessato .
L'unità di controllo contemporaneamente immagazzina al suo interno, istante per istante, i valori attualmente impostati di tutte le varie regolazioni riferite a tutti i dispositivi facenti parte del relativo sistema domoti co, nonché i valori istantanei effettivi eventualmente rilevati dai dispositivi e trasmessi dagli stessi all'unità di controllo attraverso il bus dati. Ad esempio, 1'unità di controllo può memorizzare che 1'impianto di climatizzazione ò regolato per mantenere in salotto una temperatura di 23 °C, e che in un certo istante la temperatura effettiva in salotto è pari a 26 °C.
Una configurazione del sistema domotico di questo tipo presuppone che tutti i dispositivi attuatoci e/o sensori siano in grado di dialogare con l'unità di controllo, attraverso l'unica struttura di comunicazione presente, ossia il bus dati , secondo una precisa tecnologia, in particolare secondo un unico protocollo di comunicazione .
Tuttavia, i dispositivi impiegati nei sistemi domotici oggigiorno sul mercato sono costruiti secondo dello specifiche tecniche decise dal produttore, e non secondo specifiche tecniche standard diffuse a livello mondiale o regionale; di conseguenza, tutti i dispositivi compresi in un sistema di domotica noto devono essere necessariamente costruiti dal medesimo produttore, il quale fornisce anche una corrispondente unità di control lo in grado di dialogare con i dispositivi stessi secondo le proprie specifiche tecniche .
I dispositivi attuatoci o/o sensori di un sistema demotico noto non possono quindi interagire tra loro e con l'unità di controllo se sono costruiti da produttori differenti.
Ad esempio, se in un'abitazione si installano un sistema di allarme e un sistema d i illuminazione di due produttori differenti, ognuno dei sistemi avrà una propria unità di controllo, un proprio bus dati, propri mezzi utente di gestione e la propria interfaccia utente. In sostanza si realizzano di fatto nella stessa abitazione due sistemi domotici indipendenti tra loro, con sistemi di gestione separati e tra i qual i non può avvenire alcun tipo di interazione o può avvenire interazione nolo in maniera limitata.
Per di più, ognuno di questi dispositivi facenti parte di un sistema domotico può avere un sistema o una metodologia di regolazionc differente, il che presuppone da parte dell'utente l'apprendimento dello singole e diverse istruzioni che ogni dispositivo deve ricevere per poter effettuare le operazioni desiderate .
Inoltre, il numero di dispositivi e di interfacce utente presenti in un sistema domotico noto viene definito in fase di progettazione del sistema stesso con limitazione sulla possibilità di espansione ad esempio per l'aggiunta di un sensore o di un attuatore non previsto in origine, presupponendosi la condizione fondamentale che un eventuale dispositivo aggiunto sia reso disponibile dallo stesso produttore dei dispositivi già presenti, per i motivi sopra espos Li.
Un altro problema significativo che affligge i sistemi domot ici noti riguarda la creazione degli scenari di funzionamento, detti anche "actions", dove con scenario si intende il raggruppamento di una serie di comandi da impartire ai disposit ivi attuatori presenti nel sistema domotico a seguito di un singolo comando attivato dall'utente o del verificarsi di una condizione . Ad esempio, uno scenario può prevedere che, alla pressione di un tasto, tutte le tapparelle vengano chiuse e tutte le luci della zona giorno di un appartamento siano spente .
La progettazione di scenari è oggi demandata ai tecnici installatori . Tuttavia, è solo con 1'utilizzo del sistema domotico che l'utente si rende realmente conto di quale combinazione di comandi possa risultargli effettivamente utile, richiedendo cosi la modifica di scenari gi à esistenti piuttosto che la creazione di nuovi scenari. Tuttavia, queste operazioni non sono oggi realizzabili dall'utente medio, essendo di fatto demandate all'installatore.
Compito precipuo del presento trovato è quello di superare i limiti dell'arte nota sopra esposti, escogitando un sistema domotico multiprotocollo che consenta di ottenere effetti migliori rispetto a quelli ottenibili con le soluzioni note, nel quale i dispositivi e l'unità di controllo in esso compresi non debbano necessariamente essere realizzati seguendo tutti le stesse specifiche tecniche, ovvero costruiti dal medesimo produttore, per poter dialogare e interagire tra loro, permettendo dunque 1' installazione e la gestione in un'abitazione oppure in un ufficio di dispositivi che utilizzano protocolli di comunicazione tra loro differenti ed incompatibili .
Nell' ambito di questo compito, uno scopo del presente trovato è quello di concepire un sistema domo Lieo multiprotocollo che permetta ad un utente di regolare o comandare i dispositivi in esso compresi attraverso un'interfaccia utente unificata, semplice ed intuitiva {"userfriendly") , in modo tale da agevolare, anche ad un utente inesperto, un accesso facilitato alle varie funzionalità offerte dal sistema domotico stesso.
Un altro scopo del presente trovato è quello di escogitare un sistema domotico multiplo tocollo che consenta ad un utente di regolare o comandare i relativi dispositivi in esso compresi senza dover necessariamente studiare dettagliatamente le singole istruzioni che ogni dispositivo deve ricevere per poter effettuare le operazioni desiderate .
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di concepire un sistema domotico multiprotocollo in cui ì1 numero di dispositivi presenti possa essere ampliato a piacimento fino a comprendere un numero qualsiasi di dispositivi, eventualmente anche distanti tra loro, ad esempio situati in abitazioni diverse.
Ancora, scopo del presente trovato è quello di escogitare un sistema domotico multiprotocollo che possa essere gestito, oltre che attraverso normali mozzi utente di gestione installati localmente, anche attraverso un qualunque apparecchio remoto, preferibiimente dì tipo mobile, adatto al collegamento ad una rete telematica di comunicazione, come può essere ad esempio Internet .
Non ultimo scopo del presente trovato è quello di realizzare un sistema domotico multiprotocollo che sia di elevata affidabilità, di relativamente semplice realizzazione ed a costi contenuti.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da un sistemo domotico multiprotocollo comprendente una unità di controllo, mezzi utente dì gestione collegati con l'unità di controllo, e una pluralità di dispositivi attuatori e/o sensori collegati tra loro e con l'unità di controllo attraverso una struttura di comunicazione, in cui i mezzi utente di gestione comprendono un' interfaccia utente unificata per la gestione della pluralità di dispositivi e 1'interfaccia comprende mezzi per la selezione di una pluralità di blocchi grafici da un insieme dì blocchi grafici e per il posizionamento in sequenza dei blocchi grafici selezionati a formare uno scenario, ciascun blocco grafico corrispondendo ad un comando per la programmazione del sistema demotico multiprotocollo .
L'insieme di comandi può comprendere comandi per 1'attuazione di uno dei dispositivi attuatori/sensori, comandi per il rilievo di una condizione dello stato di uno di detti dispositivi attuatori/sensori , comandi per il rilievo di condizioni esterne e comandi corrispondenti a costrutti di linguaggi di programmazione.
In particolare, 1'insieme di comandi per il rilievo di condizioni esterne può comprendere comandi per il rilievo di uno o più tra ora della giornata e condizioni metereologiche, mentre l'insieme dì comandi corrispondenti a costrutti di linguaggi di programmazione può implementare funzioni condizionali per determinare il proseguimento delle azioni previste dallo scenario e funzioni di attesa per sospendere lo scenario per un periodo prefissato o in attesa del verificarsi di un evento.
Vantaggiosamente, in una forma di realizzazione preferita, 1'insieme di comandi comprende comandi per il rilievo della posizione geografica dei mezzi utente di gestione, in modo da consentire l'attivazione di scenari o comandi in uno scenario sulla base dello spostamento di tali mezzi.
Cìli scenari possono essere preferibilmente memorizzati in una memoria, o piu in generale mezzi di archiviazione, dell'unità di controllo, così da essere accessibili in modo consistente da una pluralità di mezzi utente di gestione e garantendo il corretto mantenimento degli scenari indipendentemente dallo stato dei mezzi utente di gestione .
Ulteriori caratteristiche c vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, del sistema domoLico multiprotocollo secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo negli uniti disegni , in cui:
la figura 1 è uno schema a blocchi che mostra schematicamente una forma di realizzazione del sistema domotico multiprotocollo, secondo il presente trovato;
la figura 2 è uno schema a blocchi che mostra schematicamente 1'unità di controllo di una forma di realizzazione del sistema domotico multiprotocollo, secondo il presente trovato;
le figure 3a, 3b, 3c e 3d illustrano invece le schermate dell'interfaccia utente appartenenti ad una forma di realizzazione del sistema domotico multiprotocollo, secondo il presente trovato.
Con riferimento alle figure citate, il sistema domotico multiprotocollo secondo :ί1 trovato, indicato globalmente con il numero di riferimento 10, comprende sostanzialmente un'unità di controllo 20, una pluralità dì dispositivi 35a, 35b e 35c, una struttura di comunicazione 30 per il collegamento di detta unità di controllo 20 con detti dispositivi 3ba, 35b c 35c, mezzi utente di gestione locale 40 connessi a deLLa unità di control lo 20, e mezzi utente di gestione mobile 45 connessi a dotta unità di controllo 20 attraverso una rete telematica di comunicazione 50.
i dispositivi 35a, 35b e 35c compresi nel sistema domotico multiprotocollo 10 secondo il trovato possono essere dì tipologia diversa e costruiti da produttori diversi , vale a dire secondo specifiche tecniche differenti c in conformità a protocolli di comunicazioni incompatibili tra loro.
A titolo esemplificativo e con riferimento alla Figura 1, si ipotizzi che l'utente abbia deciso di affidarsi, per la propria abitazione, ad un primo produttore per quanto riguarda 1'impianto di illuminazione, ad un secondo produttore per quanto riguarda l'impianto di climatizzazione, e ad un terzo produttore per quante riguarda l'impianto di allarme; ognuno di questi impianti essendo composto da un certo numero di dispositivi .
Inoltre, come è logico che sin, un dispositivo di ognuna di queste tipologie deve essere installato nelle varie stanze de11 'abitazione, così da offrire in ognuna di tali stanze i' illuminazione, la climatizzazione e la sicurezza .
I dispositivi delle diverse tipolocjie e dei produttori diversi sono quindi installati in tre diverse stanze dell' abitazione in questione : in particolare, i tre dispositivi 3ba sono installati in una stanza A, ad esempio il salotto, i tre dispositivi 35b sono installati in una stanza B, ad esempio la cucina, mentre i dispositivi 35c sono installati in una stanza C, ad esempio la camera da letto.
Perciò, ad esempio, una lampada facente parte dell'impianto di illuminazione e prodotta dal primo produttore sarà compresa tanto nei dispositivi 35a installati nella stanza A, quanto nei dispositivi 35b e 35c installati rispettivamente nella stanza B e nella stanza C; e lo stesso vale per gli altri dispositivi di climatizzazione e di allarme sopra citati.
Alterna tivanente, i tre diversi gruppi di dispositivi 35a, 3bb oppure 35c possono anche essere installati in tre stanze, o più in generale ambienti, separati da una distanza considerevole l'uno dall'altro, ad esempio situati in tre abitazioni differenti.
In generale, ognuno dei singoli dispositi vi 35a, 35b e 35o può essere ad esempio un sistema di illuminazione (ad esempio una lampada o un lampadario), un sistema di climatizzazione (ad esempio un condizionatore o un ventilatore ), un sistema di allarme (ad esempio un sensore di passaggio o di movimento), un apparato per ia gestione del risparmio energetico, un apparecchio per la diffusione di musica e per la regolazione del relativo volume, oppure, più in generale, un qualunque congegno che abbia a che fare con la regolazione di alcuni parametri all 'interno di un'abitazione, di un ufficio o di un ambiente chiuso in genere in cui il sistema domotico è installato, ai fini della creazione di una situazione ideale di comfort secondo le esigenze dell'utente del sistema domotico.
I,'insieme dei dispositivi 35a, 3bb e 35c è collegato ad una struttura di comunicazione 30, tipicamente un bus dati, che permette .La comunicazione tra i dispositivi stessi sia a livello fisico sia a livello logico; la struttura di comunicazione 30 è a sua volta suddivisa, nella forma di realizzazione illustrata in Figura 1, in tre linee di comunicazione 30a, 30b e 30c, corrispondenti rispettivamente alle già citate stanze A, B c C dell'abitazione in questione, laddove ciascuna di queste linee di comunicazione corrisponde ad uno dei gruppi di dispositivi 35a, 35b e 35c.
La pluralità di dispositivi 35a, 35b e 3bc è collegata, attraverso il bus dati 30, all'unitè di controllo 20, costituita ad esempio da un elaboratore configurato in modalità server, che svolge il compito di gestire globalmente e in maniera centralizzata il sistema demotico multiprotocollo 10.
L'unità di controllo 20 è ulteriormente collegata, oltre che ai dispositivi 3òa, 35b e 35c, anche ai mezzi utente di gestione locale 40, definita "locale" in quanto tali mezzi sono installati direttamente all'interno dell' abitazione o dell'ufficio, che possono essere costituiti ad esempio da una tastiera con schermo 0 da un pannello touch screen, tipicamente posizionati a muro.
Analogamente, l'unità di controllo 20 è anche collegata ai mezzi utente di gestione mobile 45, definita "mobile" poiché tali mezzi sono in grado di comunicare con 1'unità di controllo 20 sia dall'interno dell'abitazione o dell'ufficio sia da una posizione remota, che possono essere costituiti ad esempio da un dispositivo mobile quale uno smartphone o un tablet; in particolare, 1 mezzi utente di gestione mobile Ah e 1'unità di controllo 20 sono connessi tra loro attraverso una rete telematica di comunicazione 50, corno può essere ad esempio la rete Internet..
Sia i mezzi utente di gestione locale 40, sia i mezzi utente di gestione mobile 45 sono gli elementi del sistema demotico multiprotocollo 1 0 attraverso 1 quali l'utente interagisce con l'unità di controllo 20, al fine di regolare o comandare 1'insieme dei dispositivi 35a, 35b e 35c collegati alla struttura di comunicazione 30.
Le regolazioni e/o i comandi destinati a tali dispositivi 35a, 35b e 35c sono immessi dal l/utente grazie ad un'interfaccia utente unificata, di tipo grafico, semplice ed intuitiva, che permette di regolare o comandare contemporaneamente una serie di dispositivi da selezionare tra ì dispositivi 35a, 35b e 35c installati nell'abitazione o nell 'ufficio, anche se questi ultimi sono costruiti da produttori diversi, e quindi secondo specifiche tecniche differenti e in conformità a protocolli di comunicazione incompatibili tra loro.
Tale interfaccia utente unificata offre all'utente la possibilità di comporre innumerevoli scenari, ognuno corrispondente ad una specifica situazione, da verificarsi in base a determinate condizioni , e definito da una lista più o meno lunga di oggetti speciali e di comandi , ogni comando essendo destinato ad un singolo dispositivo 3ha, 35b o 35c.
In pratica, uno scenario è un elenco di comandi che 1'utente definisce in anticipo rispetto alla loro esecuzione, tali comandi essendo eseguiti, ossia inviati ai corrispondenti dispositivi 3ba, 35b e 35c, nel momento in cui ia condizione o le condizioni illative allo specifico scenario risultano verificate.
Ulteriori caratteristiche dell' interfaccia utente unificata, impiegata sia nei mezzi utente di gestione locale 40, sia nei mezzi utente di gestione mobile 45, saranno descritte nel seguito delia presente descrizione con riferimento alle Figure 3a, 3b, 3c e 3d.
Con particolare riferi mento alla Figura 2, l'unità di controllo 20 del sistema domotico multi protocollo 10 comprende al suo interno, un adattatore 28, mezzi di interfacciamento 26, mezzi di archiviazione 24 e mezzi di elaborazione 22.
L'adattatore 28 è 1'elemento, tipicamente costituito da un componente di tipo hardware comprensivo di apposita elettronica e opportuno firmware , che svoige la funzione di intermediazione tra la struttura di comunicazione 30, ovvero il bus dati, e gli altri elementi compresi nell'unità di controllo 20.
Infatti, in generale, i bus dati utilizzabili in un sistema domotico impiegano tecniche e protocolli di trasmissione dei dati che rendono le informazioni trasmesse incomprensibili ad un normale elaboratore privo di adattatore .
Tale adattatore 28 è quindi 1'elemento dell'unità di controllo 20 direttamente collegato con il bus dati 30, e per questo motivo è il primo a ricevere le informazioni provenienti dai dispositivi 35a, 35b e 3bc, come ad esempio il valore effettivo istantaneo delia temperatura rilevato da un sistema di climatizzazione in una specifica stanza dell' abitazione o dell'ufficio, e 1' ulLimo a inviare i comandi relativi agli scena r i verificati e destinati ai vari dispositivi 3!3a, 3!_>b e 35c.
L'unità di controllo 20 del sistema domotico multiprotocollo 10, come detto, comprende anche mezzi di interfacciamento 26, costituiti ad esempio da un c.d. middleware, i quali svolgono la funzione di interfacciamento tra i mezzi di elaborazione 22, che inviano i comandi, e l'adattatore 28, e successivamente il bus dati. 30, ossia il mezzo hardware attraverso il quale i comandi viaggiano verso i vari dispositivi 35a, 35b e 3bc ai quali sono destinati.
In pratica, i mezzi di interfacciamento 26 effettuano una conversione bidirezionale delle informazioni in transito in modo tale che le informazioni in uscita dall'unità di controllo 20, ovvero i comandi destinati ai dispositivi siano conformi all' unico protocollo di comunicazione comprensibile ad uno specifico dispositivo 35a, 35b o 33c; od in modo tale che le informazioni in ingresso ali 'unità di controllo 20, ovvero i dati di rilevamento provenienti dai dispositivi siano conformi alle specifiche tecniche implementate in mani era unificata nell'unità di controllo 20 ed in particolare al formato dati comprensibile dai mezzi di elaborazione 22.
Così facendo, ad esempio, i mezzi di interfacciamento 26 sono in grado di tradurre un comando relativo ad uno scenario verificato, proveniente dai mezzi di elaborazione 22 e destinato ad uno specìfico dispositivo 35a, 35b o 35c, in modo tale che esso sia conforme all'unico protocollo di comunicazione comprensibile a tale specifico dispositivo 35a, 35b o 35c.
I mezzi di elaborazione 22 costiLuiscono i 1 centro di calcolo od elaborazione dati dell'unità di controllo 20, e conseguentemente dell'intero sistema domotieo multiprotocollo 10, e hanno i l compito di gestire la pluralità di dispositivi 35a, 35b e 35c, inviando quando necessario gli opportuni comandi in base agli scenari definiti dall'utente e di volta in volta verificati.
Per poter svolgere correttamente la loro funzione, i mezzi di elaborazione 22 sono collegati direttamente sia con i mezzi utente di gestione locale 40, sia con i mezzi utente di gestione mobile 45.
In una forma di reaiizzazione del sisterna domotico multiprotocollo 10 secondo il trovato, i mezzi di elaborazione 22 comprendono un server web che espone verso l'esterno, ad esempio verso i mezzi utente di gestione locale 40, come detto tipicamente costituiti da una tastiera con schermo o da un pannello touch-screen , la già citata interfaccia utente unificata sotto forma di sito web .
In un'altra forma di realizzazione del sistema demotico multiprotocollo secondo il trovato, i mezzi di elaborazione 22 comprendono un servizio web in grado di interagire verso l'esterno, ad esempio verso i mezzi utente di gestione mobile 45, come detto costituiti ad esempio da uno smartphone o da un tablet, con la già citata interfaccia utente unificata sotto forma di app.
Comunque, in entrambe le forma di realizzazione dei trovato qui descritte, 1' interfaccia utente unificata permette di regolare o comandare contemporaneamente , attraverso la composizione di scenari, una serie di dispositivi da selezionare tra t dispositivi 35a, 35b e 35c installati nell'abitazione o nell'ufficio, anche se questi ultimi sono costruiti da produttori diversi , e quindi secondo specifiche tecniche differenti e in conformità a protocolli di comunicazione incompatibili tra loro .
Per poter svolgere la loro funzione, i mezzi di elaborazione 22 sono collegati direttamente anche con i mezzi di archiviazione 24 , comprendenti ad esempio una base di dati/ tali mezzi di archiviazione 24 hanno in generale la funzione di archiviare in modo persistente e in formato elettroni co le informazioni e i dati relativi al sistema domotico multiprotocollo 10 secondo il trovato.
In particolare, questi mezzi di archiviazione 2 4 hanno il compito di memorizzare ai loro interno gli scenari composti dall'utente grazie all'interfaccia utente unificata, ogni scenario corrispondendo ad una specifica situazione, da verificarsi in base a determinate condizioni, ed essendo definito da una lista più o meno lunga di oggetti speciali e di comandi , ogni comando essendo destinato ad un singolo dispositivo 35a, 35b o 3bc.
Inoltre, i mezzi di archiviazione 24 del sistema demotico multiprotocollo 10 memorizzano i valori istantanei effettivi eventualmente rilevati dai dispositivi 35a, 35b e 35c e trasmessi dagli stessi all'unità di controllo 20 attraverso i1 bus dati 30.
Nei mezzi di archiviazione 24 compresi nell'unità di controllo 20, dunque, si trova memorizzato lo stato attuale dei sistemi di illuminazione, dei sistemi di climatizzazione, dei sistemi di allarme, la potenza erogata, ed in generale tutte le misurazioni e i valori rilevabili riferiti alla totalità dei dispositivi 3ba, 35b e 35c facenti parte del sistema domotico multiprotocol lo 10, indipendentemente dalla loro incompatibilità derivante dai produttori diversi, dalle specifiche tecniche diverse, e dai protocolli di comunicazione diversi.
TI funzionamento del sistema domotico multi protocollo 10 secondo il presente trovato è il seguente.
L'utente che intende gestire il sistema domotico multiprotocollo ì0 installato nella propria abitazione, avviando un'apposita app installata sul proprio smartphone 45, accede all 'interfaccia utente unificata, e seguendo le indicazioni che appaiono sul display, semplici ed intuitive, può scegliere quale regolazione effettuare e in riferimento a quale dispositivo, identificandone l'appartenenza ad uno dei tre gruppi di dispositivi 35a, 35b oppure 35c, come detto installati rispettivamente nelle tre stanze Δ, D e C.
In particolare l'utente, a tale interfaccia utente unificata accessibile attraverso l'app sul proprio smartphone 45, può comporre innumerevoli scenari, ognuno corrispondente ad una specifica situazione, da verificarsi in base a determinate condizioni, e definito da una lista più o meno lunga di oggetti speciali 62 e di comandi 60, ogni comando essendo destinate ad un singolo dispositivo 35a, 35b o 35c.
In pratica, uno scenario è un elenco di comandi che l'utente definisce in anticipo rispetto alla loro esecuzione, tali comandi essendo eseguiti, ossia inviati ai corrispondenti dispositivi 35a, 35b e 35c, nel momento in cui la condizione o le condizioni relative allo specifico scenario risultano verificate.
Ulteriori caratteristiche deli' .interfaccia utente unificata, accessibile attraverso 1'app sul proprio smartphone 45, saranno descritte nel seguito della presente descrizione con riferimento alle b’igure 3a, 3b, 3o c 3d.
1/ accesso da parte dell 'utente al sistema domotico multiprotocollo 10 può avvenire tramite una connessione alla rete Internet 50 direttamente disponibile all'interno dell'edificio o ambiente antropizzato chiuso in cui è situato il sistema IO stesso, oppure più genericamente tramite un qualsiasi punto di connessione alla rete Internet 50 . L'accesso è inoltre protetto attraverso una procedura di autenticazione, come può essere ad esempio un accesso tramite nome utente e password. Una volta composto, da parte dell'utente, lo scenario desiderato, comprendente le regolazioni o i comandi da inviare ai vari dispositivi 35a, 35ta e 3òc coinvolti nel caso si verifichi una certa condizione, l'informazione relativa allo scenario passa ai mezzi di elaborazione 22, che a loro volta la archiviano nei mezzi di archiviazione 24, laddove sono memorizzati tutti gli scenari finora composti, nonché i valori istantanei effettivi relativi allo stato delle illuminazioni, degl i allarmi, della potenza erogata, e così via.
Nel corso del tempo i mezzi di elaborazione 22 dell 'unità di controllo 20 tengono continuamente monitorate le condizioni iniziali di tutti gli scenari memorizzati nei mezzi di archiviazione 24, e quando si verifica la condizione iniziale di uno di questi scenari tali mezzi di elaborazione 22 procedono ad inviare i relativi comandi definiti all' interno del lo scenario ai vari dispositivi 35n, 35b o 35c coinvolti.
Questi comandi, come già accennato, devono passare attraverso i mezzi di interfacciamento 26, che operano una conversione dei comandi provenienti dai mezzi di elaborazione 22 dell'unità di controllo 20 in modo tale che ognuno di questi comandi sia successivamente comprensibile ed interpretabile da parte del dispositivo al quale è destinato.
Infatti ali'intorno dei mezzi di inter laceramento 26, ognuno dei relativi moduli che lo compongono è realizzato secondo specifiche tecniche differenti , in risposta alle tecnologie differenti con cui i diversi produttori hanno realizzato i dispositivi 35a, 35b e 3.3c. Dunque i vari modul i compresi nei mezzi di interfacciamento 26 vengono opportunamente implementati secondo le specìfiche tecniche, e in particolare secondo il protocollo di comunicazione, forniti da ogni produttore, al fine di poter instaurare una comunicazione efficace ed efficiente tra l'unità di controllo 20 ed ognuno dei dispositivi 33a, 35b e 35c.
A tìtolo esemplificativo, un primo modulo dei mezzi di interfacciamento 26 è costruito e implementato in modo tale da adattarsi alle speci fiche tecnologiche di costruzione dei dispositivi 35a, 35b e 35c relativi all'impianto di illuminazione e realizzati dal suddetto primo produttore, per mettere questi dispositivi di illuminazione in comunicazione con l'unità di controllo 20, attraverso l'adattatore 28 ed il bus dati 30.
Analogamente, un secondo modulo dei mezzi di interfacciamento 26 è costruito e implementato in modo tale da adattarsi alle specifiche tecnologiche di costruzione dei dispositivi 35a, 35b e 35c relativi all'impianto di climatizzazione e realizzati dal suddetto secondo produttore, per metterli in comunicazione con l'unità di controllo 20, sempre attraverso 1' adattatore 28 ed il bus dati 30; e lo stesso avviene per un terzo modulo dei mezzi di interfacciamento 26 che converte i comandi destinati ai dispositivi 3ba, 35b e 35c relativi al 1'impianto di al larme e realizzati dal suddetto terzo produttore ; e cosi via .
Dunque, a livello dell' interfaccia utente unificata, dei mozzi utente di gestione locale 40, mezzi utente di gestione mobile 46, e dei mezzi di elaborazione 22 e dei mozzi di archiviazione 24 dell 'unità di controllo 20, non è necessario conoscere le specifiche tecniche, tra cui in particolare il protocollo di comunicazione della tipologia di dispositivi con 1a quale ci si interfaccia di volta in volta.
Per questo motivo indipendentemente dal fatto che l'utente voglia agire su dispositivi di illuminazione, di climatizzazione o di allarme realizzati da produttori differenti, 1 'interfaccia utente unificata può in ogni caso ignorare le caratteri etiche tecniche di tali dispositivi.
Ciò permette 1'eventuale ampliamento del sistema demotico multiprotocollo 10, inserendo anche eventuali nuovi dispositivi realizzati da un ulteriore nuovo produttore e con ulteriori differenti specifiche tecnologiche di. costruzione: è sufficiente che tale nuovo produttore renda disponibili le nuove specifiche tecniche di comunicazione, por poter aggiungere un nuovo modulo ai mezzi di interfacciamento 26, ovvero costruire e implementare un nuovo modulo che supporti la comunicazione tra i nuovi dispositivi e l'unità di controllo 20, attraverso il bus dati 30.
noti che !'azione dei mezzi di interfacciamento 26 è funzionale ad un flusso di dati in entrambe le direzioni, poiché essi si occupano da un lato di favorire la raccolta, all'interno dei mezzi di archiviazione 24, delle informazioni sui valori istantanei effettivi rilevati dai dispositivi 33a, 35b e 35c, e dall'altro di smistare agli opportuni dispositivi 35a, 35b e 35c, tramite regolazioni e/o comandi, lo richieste di modifica di tali valori mani testate dall 'utente attraverso la composizione di uno scenario sull 'interfaccia utente unificata.
Il funzionamento del sistema domo fico multiprotocollo 10 secondo il presente trovato, in particolare relativamente alla composizione di uno scenario denominato "Rientro" e costituito da una pluralità di comandi e oggetti speciali, è meglio chiarito tramite il seguente esempio, descritto con riferimento alle Figure 3a, 3b, 3c e 3d, le quali costituiscono una possibile forma di realizzazione dell'interfaccia utente uni ficata sotto forma di app, di seguito chiamate anche più semplicemente schermate, per 1'interazione tra utente e sistema 10, in particolare nel caso in cui i mezzi utente di gestione mobile 43 siano costituiti da uno smartphone.
Le Figure 3a c 3b mostrano la schermata relativa alla composizione e alla modifica di uno scenario, esemplificato con il nome di scenario "Rientro" .
In pratica, lo scenario "Rientro", e più in generale qualsiasi scenario, rappresentato noli' interfaccia utente unificata, è costituito da una sequenza di elementi grafici, qui denominati "blocchi grafici" o semplicemente "blocchi", ogni blocco corrispondendo ad un singolo comando o regolazione oppure ad un singolo oggetto speciale o condiziono.
In particolare, il blocco 66 corrisponde ad una condizione iniziale di tipo gcolocalizzazi one dello scenario "Rientro", impostata in modo tale da permettere l'avvio di tale scenario nel momento in cui 1'utente è in movimento verso il proprio ufficio e la sua posizione viene rilevata entro un raggio di 200 metri di distanza dall'ufficio stesso .
Una volta verificata la condizione iniziale di geolocalizzazione, e quindi uno volta avviato lo scenario "Rientro", si passa al successivo blocco 68, che corrisponde ad un comando di apertura del cancelletto che dà accesso all'ingrcsso dell 'ufficio .
Il blocco 70 corrisponde ad un'altra condizione, questa volta di tipo meteo, impostata in modo tale da permettere l'esecuzione dei comandi corrispondenti ai blocchi successivi solo nel caso in cui sia buio, ovvero nel caso in cui sia notte ("Crepuscolare Uguale Notte").
Se la suddetta condizione non risulta verificata, l'esecuzione dei comandi corrispondenti alla sequenza di blocchi si interrompe per tutti i blocchi successivi al blocco corrispondente alla condizione non verificata. Nel caso specifico, quindi, lo scenario termina se non è notte.
Se invece la suddetta condiziono risulta verificata, si passa ai successivi blocchi 72 e 74, che corrispondono rispetti,vomente ad un comando di accensione della luce del1'atrio dell'ingresso dell'ufficio, e ad una regolazione della temperatura (20° C) dell'ingresso dell'ufficio .
1/ ultimo blocco 76 dello scenario "Rientro" rappresentato nell' interfaccia utente unificata, infine, non corrisponde ad un comando o ad una regolazione di un dispositivo facente parte del sistema domoti co multiprotocol lo, ma corrisponde ad un oggetto speciale che prevede l'invio di una notifica push sullo smartphone 45 dell'utente una. volta completato lo scenario "Rientro" stesso.
Agendo opportunamente sull'interfaccia utente unificata in corrispondenza di uno dei comandi o degli oggetti speciali che compongono lo scenario "Rientro", e più in generale qualsiasi scenario, ad esempio scorrendo lateralmente o tenendo premuto sul relativo blocco, è possibile visualizzare alcune opzioni di modifica 78 dei blocco stesso.
In una forma di realizzazione del trovato, le opzioni di modifica 78 visualizzate possono comprendere la cancellazione del blocco, esemplificato con una icona che rappresenta un cestino, lo spostamento del blocco all'interno della sequenza, esempl ificato con una icona che illustra due frecce di direzione opposta, la modifica del comando o dell'oggetto speciale del blocco, esempl ificato da una icona che riproduce un foglio e una penna, e la creazione di una copia del blocco, esemplificato da una icona che mostra due fogli replicati.
In un'altra forma di realizzazione del trovato, le opzioni di modifica 78 visualizzare possono essere in numero minore, comprendendo soltanto la cancellazione del blocco e lo spostamento del blocco all'interno della sequenza.
All'estremità inferiore della schermata illustrata sono presenti tre bottoni 60, 62 e 64. Toccando il bottone 64, l'utente può definire il numero di volte in cui lo scenario "Rientro" deve essere ripetuto .
Toccando invece il bottone 60 "-fComando" , l'utente può aggiungere alla sequenza dello scenario "Rientro" un blocco corrispondente ad un comando relativo ad uno specifico dispositivo tra i dispositivi 35a, 35b e 35c installati rispettivamente nelle stanze A, R e C dell 'abitazi one o dell'ufficio dell'utente.
In una forma di realizzazione preferita, il tocco del bottone 60 apre una lista in cui sono elencate le diverse stanze dotate dei sistema domoLico multi protocollo 10 secondo il trovato, e un successivo tocco dell'utente in corrispondenza di una singola stanza, nd esempio la stanza B, apre una lista in cui sono elencati tutti i relativi dispositivi 35b, tra cui ad esempio uno o più sistemi di illuminazione, uno o più sistemi di climatizzazione, uno o più sistemi di allarme,
A titolo esemplificativo, l'utente tocca il bottone 60 e successivamente tocca il nome della stanza "Ufficio - Saia riunioni”; a questo punto l'utente seleziona il dispositivo di illuminazione, in particolare un lampadario, per il quale intende aggiungere un comando nella sequenza dello scenario "Rientro” , e imposta 1'accensione di tale lampadario, avendo poi la possibilità di spostare tale comando di accensione all' interno della sequenza dello scenario stesso.
Toccando infine il bottone 62 "+Speciale”, l'utente può aggiungere alla sequenza dello scenario "Rientro” un blocco corrispondente ad un oggetto speciale selezionato tra le tipologie di segui to descritte.
La figura 3c mostra la schermata relativa all'aggiunta di un blocco corrispondente ad un oggetto speciale nella sequenza di uno scenario, ovvero la schermata relativa alla selezione di una tra le varie tipologie di oggetti speciali disponibili .
Il bottone 80<'>'<'>'Attesa" permette all'utente di aggiungere, alla sequenza dello scenario in fase di composizione, un blocco che ritarda il proseguimento ai blocchi successivi , ossi n l'esecuzione dei corrispondenti comandi, per un tempo definibile dall'utente stesso, ad esempio 5 minuti o 2 ore.
Il bottone 82 "Invio email" permette all'utente di aggiungere alla sequenza un blocco che corrisponde all'invio di una email ad uno o più destinatari indicati dall'utente, ad esempio per segnalare il completamento dello scenario oppure l'esecuzione di un comando di particolare interesse .
Il bottone 04 "Invio notifica push" permette all'utente di aggiungere alla sequenza un blocco che corrisponde all'invio di una notifica push sullo smartphone 45 di uno o più utenti, ad esempio per segnalare il completamento dello scenario oppure l'esecuzione di un comando di particolare interesse.
Il bottone 86 "Meteo" permette all'utente di aggiungere alia sequenza un blocco condizionale di tipo meteo, ossia un blocco che definisce una condizione metereologica da verificarsi per consentire i1 proseguimento ai blocchi successivi della sequenza dello scenario . Le condizioni metereologiche possono essere, ad esempio, la temperatura maggiore o minore di un certo valore, 1’ umidità maggiore o minore di una certa percentuale, il vento maggiore o minore di una certa velocità, crepuscolare uguale o diverso a giorno o notte, e cosi via.
Il bottone 88 "Fvento" permette all/ utente di aggiungere alla sequenza un blocco condizionale di tipo evento, ossia un blocco che definisce un evento da verificarsi per consentire il proseguimento ai blocchi successivi della sequenza dello scenario.
Inoltre, in una forma di realizzazione preferita del trovato, il sistema demotico multiprolocollo 10, sempre tramite I 'interfaccia utente unificata, ed in particolare tramite 1a schermata mostrata in Figura 3d, permette all'utente di comporre uno scenario comprendente una condizione, preferibilmente iniziale, di tipo geolocalizzazione, impostata in modo tale da permettere 1'avvio o il proseguimento di tale scenario nel momento in cui la posizione dell'utente soddisfa le opzioni selezionate.
In part icolare, la schermata dì Figura 3d presenta un bottone a due stati 90, una 1iota di distanze 92, entrambi atti alla definizione della condizione di tipo geolocaiizzazione, e una mappa 94 rappresentante l'area circostante all 'abitazione o all'ufficio in questione.
T1 bottone 90 permette all'utente di selezionare tra due opzioni , "Quando arrivo" e "Quando vado via", corrispondenti rispettivamente ad un movimento del1'utente in avvicinamento verso la propria abitazione o il proprio ufficio, e ad un movimento dell'utente in allontanamento dalia propria abitazione o dal proprio ufficio, che devono essere rilevati, ad esempio grazie ad un modulo GPS integrato nello smartphone 45 dell'utente, per considerare verificata la condizione di geolocalizzazione.
La lista di distanze 92, invece, permette all'utente di selezionare una distanza tra una serie di opzioni (ad esempio 200 metri, 400 metri, 600 metri, 800 metri, 1.000 metri, 1,200 metri e così via), con l'opzione selezionata che definisce il raggio, a partire dall' abitazione o dall'ufficio, entro il quale la posizione dell'utente deve essere rilevata, ad esempio grazie ad un modulo GPS integrato nello smartphone 45 dell'utente slesso, per considerare verificata la condizione di geolocalizzazione .
Infine, la mappa 94, come già accennato, mostra graficamente l'area circostante all' abitazione o all'ufficio in questione, nonché l'area circolare, attorno alla posizione precisa dell'abitazione o dell'ufficio stessi, definita dal suddetto raggio di rilevamento della posizione dell 'utente .
In generale, si noti che il sistema domotico multiprotocollo 10 secondo il presente trovato può avviare più scenari contemporaneamente, se si verificano le opportune condizioni iniziali.
Eventuali conflitti tra i comandi degl i scenari avviati nello stesso momento vengono risolti su base temporale. Ad esempio, se in due scenari differenti il primo prevede l'accensione di una luce c il secondo prevede lo spegnimento della stessa luco, il sistema demotico multiprotocolio 10 eseguirà entrambi i comandi, ma prevarrà l'ultimo comando ricevuto dal dispositivo di illuminazione in ordine temporale.
Si è in pratica constatato come il trovato assolva pianamente il compito e gli scopi prefissati. In particolare, si è visto come il sistema domotico multiprotocollo così concepito permette di superare i limiti qualitativi dell'arte nota, in quanto i dispositivi e l'unità di controllo in esso compresi non devono necessariamente essere realizzati seguendo tutti le stesse specifiche tecniche, ovvero costruiti dal medesimo produttore, per poter dialogare e interagire tra loro.
In particolare, il sistema demotico multiprotocollo secondo il trovato penne Lte 1'installazione e la gestione in un' abitazione oppure in un ufficio di dispositivi che utilizzano protocolli di comunicazione tra loro differenti ed incompatibili, purché vengano fornite dal produttore di ogni diverso gruppo di dispositivi le specifiche tecniche, tra cui il protocollo di comunicazione, necessarie per poter implementare, per ognuno di tali gruppi, opportuni mezzi di interfacciamento tra i dispositivi del gruppo e l'unità di controllo.
Un altro vantaggi o del sistema domo tico multiprotocollo secondo il trovato, consiste nel fatto che esso permette ad un utente di regolare o comandare i dispositivi in esso compresi attraverso un'interfaccia utente unificata, semplice ed intuitiva cosi da agevolare, anche ad un utente inesperto, un accesso facilitato alle vario funzionalità offerte dal sistema domotic.o stesso .
Un ulteriore vantaggio del sistema domotico multiprotocollo secondo il trovato, consiste nel fatto che esso consente ad un utente di comandare o regolare i relativi dispositivi installati in un 'abitazione oppure in un ufficio senza dover necessariamente studiare dettagliatamente le singole istruzioni che ogni dispositivo deve ricevere per poter effettuare le operazioni desiderate .
Infine, un altro vantaggio del sisLenia domotico multiprotocollo secondo il trovato, consiste nel fatto che esso e liberamente espandibile fino a comprendere un numero qualsiasi di dispositivi e permette di gestire, attraverso un' unica interiaccia utente di gestione accessibile sia in locale sia da remoto, svariati dispositivi costruiti da produttori diversi, e quindi aventi specifiche tecniche differenti tra loro, sia in termini costruttivi sia in termini di protocolli di comunicazioni .
Benché il sistema domotico multiprotocollo secondo il trovato sia stato concepito in particolare per gestire dispositivi costruì ti da produttori diversi e installati in un singolo edificio, ad esempio in una singola abitazione oppure in un singolo ufficio, esso potrà comunque essere utilizzato anche per gestire dispositi vi ins tallati in una pluralità di edifici, ad esempio in due o più abitazi oni oppure in due o più uffici, ogni singolo edificio essendo dotato di un qruppo di dispositivi costruito da uno stesso produttore .
Il trovato, cosi concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell' ambito del concetto inventivo. Inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti .
In pratica, i mate riali impiegati , nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze e dello stato della tecnica .
In conclusione, l'ambito di protezione delle rivendicazioni non deve essere limitato dalle illustrazioni o dalle forme di realizzazione preferite illustrate nella descrizione sotto forma di esempi , ma piuttosto le rivendicazioni devono comprendere tutte le caratteristiche di novità brevettabile che risiedono nella presente invenzione, incluse tutte le caratteri sti che che sarebbero trattate come equivalenti dal tecnico del ramo.

Claims (6)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Sistema domotico muitiprotocollo (10), comprendente una unità di controllo (20), mezzi utente di gestione (40, 15) collegati con detta unità di controllo (20), e una pluralità di dispositivi (35a, 35b, 35c) collegati tra loro e con detta unità di controllo (20) tramite una struttura di comunicazione (30), caratterizzato dal tatto che detti mezzi utente di gestione (40, 45) comprendono un'interfaccia utente unificata per la gestione di detta pluralità di dispositivi (35a, 35b, 35c), dotta interfaccia comprendendo mezzi per la selezione di una pluralità di blocchi grafici da un insieme di blocchi grafici e per il posizionamento in sequenza di detti blocchi grafici selezionati a formare uno scenario, ciascun blocco grafico corri spondendo ad un comando per la programmazione di detto sistema domotico multiprotocollo (10).
  2. 2. Sistema domotico multiprotocollo (10) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dai fatto che detto insieme di comandi comprende comandi per 1'attuazione di uno di detti dispositivi (35a, 35b, 35c) , comandi per ii rilievo di una condizione dello stato di uno di detti dispositivi (35a, 35b, 35c), comandi per il rilievo di condizioni esterne, e comandi corrispondenti a costrutti di linguaggi di programmazione .
  3. 3. Sistema demotico multiprotocollo (10) secondo la rivendi nazione 2, caratterizzato dai fatto che detto insieme di comandi per il rilievo di condizioni esterne comprende comandi per il rilievo di uno o più tra ora della giornata e condizioni metereologiche ,
  4. 4. Sistema demotico multiprotocollo (10) secondo la rivendicazione 2 o 3, caratterizzato dal fatto che detto insieme di comandi corrispondenti a costrutti di linguaggi di programmazione implementa almeno una tra funzioni condizionali e funzioni di attesa.
  5. 5. Sistema domotico multiprotocollo (10) secondo la rivendicazione 2, caratterizza t.o dal fatto che detto insieme di comandi comprende ulteriormente comandi per il rilievo della posizione geografica di detti mezzi utente di gestione (40, 45).
  6. 6. Sistema domotico multiprotocollo (10) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti scenari sono memorizzati in mezzi di archiviazione (24) compresi in detta unità di controllo (20). 7 „ Sistema domotico multiprotocollo (10) secondo una qualsiasi delle rivendi aazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta unità dì controllo {20) comprende mezzi dì interfacciamento (26) per la conversione bidirezionale delle informazioni in transito tra detta unità di controllo (20) ed uno di detti dispositivi (3ba, 3bb, 35c), in funzione del protocollo dì comunicazione implementato in eletto dispositivo (35a, 35b, 35c).
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