ITUA201696737U1

ITUA201696737U1 - Unità per la riabilitazione

Info

Publication number: ITUA201696737U1
Application number: ITUA2016U096737U
Authority: IT
Inventors: Giuliano Dolce
Original assignee: St S Anna Di Ezio Pugliese S R L; Consorzio Cetma Centro Di Progettazione Design & Tecnologie Dei Mat
Priority date: 2016-05-04
Filing date: 2016-05-04
Publication date: 2017-11-04
Also published as: EP3241537A1; EP3241537B1

Description

PROSPETTO MODULO U

DOMANDA DI BREVETTO PER MODELLO D'UTILITA'

C. TITOLO

UNITÀ PER LA RIABILITAZIONE

O. RIASSUNTO

UNITÀ PER LA RIABILITAZIONE (1) COMPRENDENTE UN TELAIO (10) DELIMITATO PERIFERICAMENTE DA UN RISPETTIVO PRIMO BORDO (12) CHE DEFINISCE UN PRIMO PERCORSO ANULARE (30) DI FORMA DETERMINATA E SUPPORTANTE ALMENO UN CARRELLO (20); ORGANI DI VINCOLO (40) COMPRENDENDO UNA PRIMA GUIDA (42) PORTATA LATERALMENTE DAL PRIMO BORDO (12) E CONFORMATA COME IL PRIMO PERCORSO ANULARE (30); OGNI CARRELLO (20) PRESENTANDO UN APPOGGIO (22) DELIMITATO ESTERNAMENTE DA UNA LAMINA (23) CHE SI ESTENDE AL DISOPRA E LATERALMENTE ALLA PRIMA GUIDA (42) E DEGLI ORGANI DI REGOLAZIONE (24) DELLA POSIZIONE DELLA LAMINA (22) RISPETTO ALLA PRIMA GUIDA (42).

Testo allegato alla domanda di brevetto per modello di utilità dal titolo:

“UNITÀ PER LA RIABILITAZIONE”

Il presente modello di utilità è relativo ad un’unità per la riabilitazione. In particolare, il presente modello di utilità si riferisce ad un’unità per la riabilitazione che comprende una pluralità di stazioni di deambulazione assistita. Più in dettaglio, il presente modello di utilità si riferisce ad un’unità per la riabilitazione che comprende una pluralità di stazioni di deambulazione assistita mobili lungo un percorso anulare.

DESCRIZIONE DELLO STATO DELLA TECNICA

È noto che nel settore della riabilitazione di pazienti con problemi di locomozione è di fondamentale importanza permettere ai pazienti di esercitare i propri arti inferiori. Si comprende inoltre che tali pazienti devono recuperare l'adattamento delle funzioni del tronco nel paziente emiplegico che generalmente non vengono ritenute importanti dai vari approcci riabilitativi e pertanto trascurate poiché l'attenzione è, di solito, concentrata primariamente sul recupero dell'arto plegico.

Sono note delle apparecchiature che sono provviste di imbragature portate da una guida che si sviluppa su di un percorso determinato la cui funzione è dare supporto ai pazienti incapaci di camminare reggendosi sulle proprie gambe.

D’altra parte, l’impiego di tali apparecchiature pone i pazienti in condizioni molto distanti da quelle reali di deambulazione, dato che i pazienti non riescono a riprendere il controllo della gestione della posizione corretta della massa corporea sulle gambe in condizioni statiche e dinamiche, al fine di conservare l’equilibrio spontaneamente. Quindi tali apparecchiature, oltre ad impegnare porzioni significative delle aree riservate alla riabilitazione motoria, sono insoddisfacenti nelle fasi di recupero degli arti plegici e, in particolare, della facoltà di deambulare in sicurezza.

D’altra parte, per massimizzare l’efficacia del trattamento, oltre che l’attività svolta non produca i benefici attesi dai pazienti, occorre che tali apparecchiature siano impiegate da utenti costantemente affiancati da professionisti specializzati, che modulino costantemente il proprio intervento sulle apparecchiature e sui pazienti. Si comprende facilmente che per poter fare questo occorre che i reparti di riabilitazione di pazienti con mobilità limitata degli arti inferiori dispongano di un rilevante numero di assistenti qualificati per assistere ogni paziente singolarmente durante le fasi riabilitative svolte impiegando tali apparecchiature. Si comprende facilmente che questo modo di procedere porta costi molto alti per la necessità di eseguire la riabilitazione su più giorni sotto la vigilanza continua di assistenti qualificati. Inoltre, considerando che a ciascun professionista non è possibile gestire contemporaneamente più pazienti non in tutte le strutture è possibile assicurare una continuità delle sessioni di riabilitazione per l’impossibilità di disporre di un sufficiente numero di professionisti qualificati.

Per quanto sopra descritto, il problema di disporre di un’unità per la riabilitazione di pazienti immobilizzati che permetta di eseguire le operazioni sopra descritte in assenza di un operatore è attualmente irrisolto, e rappresenta una sfida interessante per la richiedente. Sarebbe quindi auspicabile disporre di un’unità per la riabilitazione che, oltre a limitare e possibilmente superare gl’inconvenienti del sopra illustrato stato dell ́arte, definisca un nuovo standard per tali tipi di unità operative.

SOMMARIO DEL PRESENTE MODELLO DI UTILITÀ

Scopo del presente modello di utilità è realizzare un’unità per la riabilitazione che permetta ad un paziente di movimentare gli arti inferiori in condizioni di sicurezza. Secondo il presente modello di utilità viene realizzata un’unità per la riabilitazione le cui caratteristiche principali verranno descritte in almeno una delle rivendicazioni che seguono.

BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE

Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’unità per la riabilitazione secondo il presente modello di utilità appariranno più chiari dalla descrizione seguente, esposta con riferimento alle figure allegate che ne illustrano alcuni esempi di attuazione non limitativi, nelle quali parti identiche o corrispondenti del dispositivo stesso sono identificate dagli stessi numeri di riferimento. In particolare:

- la figura 1 è una vista prospettica schematica di una prima preferita forma di attuazione di una unità di riabilitazione secondo il presente modello di utilità; - la figura 2 è una vista in pianta della figura 1;

- la figura 3 è un particolare della figura 1 rappresentato in scala ingrandita e con parti asportate per chiarezza; - le figure 4 e 5 sono delle viste schematiche in pianta in scala ridotta di alcune varianti di un particolare della figura 1;

- le figure 6 e 7 sono delle viste frontali di varianti della figura 1 in scale diverse di rappresentazione;

- le figure 8 e 9 sono delle viste prospettiche schematiche di un particolare della figura 1.

DESCRIZIONE DETTAGLIATA DEL PRESENTE MODELLO DI UTILITÀ

Nella figura 1 con il numero di riferimento 1 è rappresentata una unità per la riabilitazione di pazienti con problemi di deambulazione, che devono riacquistare il tono muscolare e la capacità di spostare autonomamente il proprio carico da una gamba all’altra. L’unità 1 comprende un telaio 10 provvisto di un basamento 2 che è profilato per definisce un primo percorso anulare 30 piano di forma determinata. Il basamento 2 è portato da una pluralità di pilastri 2’ ed è delimitato perifericamente da un rispettivo primo bordo 12 che è predisposto per supportare almeno un carrello 20 (accoppiato al telaio 10) in modo scorrevole lungo del attraverso degli organi di vincolo 40 bilaterali. Tali organi di vincolo 40 comprendono una prima guida 42 piana portata lateralmente dal primo bordo 12 e conformata geometricamente come il primo percorso anulare 30. Il basamento 2 è delimitato superiormente nella figura 1 da un piano 21 sostanzialmente orizzontale e la prima guida 42 è anch’essa orizzontale, senza per questo limitare la portata della presente invenzione.

Ogni carrello 20 presenta una struttura comprendente una base 200 ed una piastra 200’ che supporta fuori sagoma del basamento 2 un appoggio 22 scatolare sagomato a L rovesciata a cui un paziente può appoggiare il fianco e un braccio in modo tale da trovare supporto laterale. La prima guida 42 è delimitata longitudinalmente da fianchi 420 contrapposti e complanari, conformati in modo determinato ed ogni base 200 di un rispettivo carrello 20 porta ulteriori organi di vincolo 40 costituiti da delle pulegge 43 (una sola delle quali è visibile nella figura 3) disposte da bande opposte della prima guida 42. Ciascuna puleggia 43 è provvista di rispettive gole di sezione conformata in modo coniugato ai fianchi 420 per accoppiare in modo angolarmente fisso e liberamente scorrevole alla prima guida 42.

L’appoggio 22 è portato dalla piastra 200’ attraverso l’interposizione di un’asta 240 verticale visibile nella figura 3. Tale asta 240 è accoppiata alla piastra 200’ in modo regolabile in altezza attraverso un meccanismo 242 di tipo noto a manovella è provvisto di una ruota dentata 242’ che ingrana con una dentiera 242’’ accoppiata longitudinalmente all’asta 240 in modo rigido per essere movimentata in verticale.

Ogni appoggio 22 è delimitato esternamente da una lamina 23 che si estende al disopra e lateralmente alla prima guida 42 come risulta nella figura 3. La lamina 23 è delimitata esternamente da una superficie 220 perfettamente liscia e conformata a L, comprendente una prima parte 222 piana sostanzialmente parallela alla prima guida 42 e di una seconda parte 224 piana sostanzialmente trasversale alla prima guida 42. La prima parte 222 e la seconda parte 224 sono collegate fra loro da una parte arcuata 226, il cui scopo è ottimizzare il contatto con l’ascella di un paziente in riabilitazione e evitare di vincolarlo in modo tale da stimolare la capacità del paziente di trovare autonomamente una condizione di equilibrio caricando gradualmente un proprio arto plegico, di cui ha una ridotta sensibilità.

Qualora fosse ritenuto utile, alla lamina 23 possono essere associati dei cuscini sagomabili a vuoto in modo tale da ottimizzare il contatto soprattutto nelle prime fasi della riabilitazione, in cui il paziente che si appoggia al carrello 20 si sente maggiormente bisognoso di supporto. Ad esempio, dei cuscini 23’ del tipo “Stabilo” a vuoto possono essere associati alla lamina 23 come è illustrato in modo schematico nella sola figura 3, dove i cuscini 23’ sono stati illustrati con linea tratteggiata.

Nelle figure 1 e 2 i carrelli portati dal telaio 10 sono due e disposti da bande opposte del percorso anulare 30. Con riferimento alla sola figura 3, ogni carrello 20 è provvisto di un dispositivo di comunicazione 50 digitale atto a scambiare informazioni elettroniche senza fili, un elaboratore elettronico 60 collegato elettronicamente al dispositivo di comunicazione 50 e di uno schermo 62 collegato anch’esso all’elaboratore elettronico 60.

Inoltre, organi sensori 222S, 224S e 226S sono associati rispettivamente alle prima parte 222, seconda parte 224 e parte arcuata 226 della superficie 220 e collegati (in modo cablato noto e non illustrato per economia di disegno) con l’elaboratore elettronico 60 per rilevare della pressione agente sulla lamina 23, in quanto esercitata da un paziente interfacciato all’appoggio 22.

L’unità di riabilitazione 1 comprende un elaboratore centrale 64 portato dal telaio 1 (solo nella figura 1) e predisposto per ricevere ed elaborare informazioni dagli elaboratori elettronici 60 di ciascun carrello 20 attraverso i rispettivi dispositivi di comunicazione 50. Anche le connessioni elettroniche tra i componenti 60 e 64 non sono state illustrate per economia di disegno, essendo di tipo noto.

Con riferimento alle figure 1, 8 e 9, l’unità 1 comprende un dispositivo di rilevamento 80 di pressione esercitata sul suolo dal paziente a lato di ogni carrello 20 e quindi del telaio 10 durante la esecuzione di una sessione di riabilitazione in appoggio ad un carrello 20. L’unità di rilevamento 80 comprende almeno una sagoma 82 di forma determinata per essere inseribile all’interno di una calzatura di un paziente.

Ogni sagoma 82 è provvista di almeno un sensore 820 atto a rilevare la pressione agente che è esercitata dal paziente in movimento. L’unità di rilevamento 80 è collegata elettronicamente (in modo noto e non illustrato) ai mezzi di elaborazione elettronica 60 in remoto e senza fili.

Con riferimento alla figura 9 l’unità di rilevamento 80 è provvista di un corpo scatolare 81 contenente una centralina di calcolo 822 collegata elettronicamente a ciascun sensore 820. Il corpo scatolare 81 presenta degli organi di fissaggio 810, in particolare una coppia di lacci 811, impiegabili per essere associato alla gamba di un paziente al fine di misurare il carico di entità variabile applicabile alla almeno una sagoma 82 durante una sessione di riabilitazione all’unità 1.

L’uso dell’unità di riabilitazione 1 risulta chiaramente comprensibile da quanto sopra descritto e non richiede ulteriori spiegazioni. Tuttavia, può essere utile precisare che l’impiego dell’unità di riabilitazione 1 permette ad un paziente di trovare supporto meccanico alla deambulazione adeguato alle proprie misure antropometriche e alla propria conformazione fisica sin dalle prime fasi di recupero della propria funzionalità deambulatoria. Inoltre, aver sensorizzato la lamina 23 e la sagoma 82 ogni utente può verificare sullo schermo 62 l’andamento della propria sessione di riabilitazione in modo tale da armonizzarlo quanto più gli è possibile alle prescrizioni ricevute. Inoltre, un professionista della riabilitazione può tenere sotto controllo contemporaneamente l’andamento dei trattamenti di riabilitazione di più pazienti attraverso il dispositivo di calcolo 64 che comunica con gli elaboratori 60 portati a bordo dei carrelli 20 di ciascuna unità di riabilitazione 1.

Naturalmente, collegando al dispositivo di calcolo 64 più unità di riabilitazione 1 sarà possibile monitorare ancora più utenti impegnati in sessioni riabilitative contemporaneamente. Attrezzando i carrelli 20 delle varie unità di riabilitazione collegate al dispositivo di calcolo 64 con apparecchiature audio si potrà comunicare con i pazienti ed aiutarli a migliorare le proprie sessioni di riabilitazione.

Risulta infine chiaro che all’unità per la riabilitazione qui descritta ed illustrata possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall'ambito protettivo del presente modello di utilità.

In particolare, nelle figure 4 a) e 4 b) il telaio 10 può essere di tipo componibile e comprendere almeno un primo supporto 14, delimitato da bordi 12’ rettilinei, ed almeno due secondi supporti 16 delimitati da un bordo 12’’ curvo in modo tale da realizzare percorsi anulari di forma definibile a piacere.

Nella figura 4 a) è illustrato un telaio 10 come quello della figura 1 scomposto nelle sue parti e nella figura 4 b) è illustrato un telaio 10 che compone due primi supporti 14, tre secondi supporti 16 ed un terzo supporto 17 di raccordo sagomato sostanzialmente a T. Naturalmente la guida 42 è anch’essa componibile s composta di tratti associati ai bordi rettilinei e/o curvi dei vari supporti che compongono la versione desiderata del telaio 10.

Nella figura 5 è illustrato un telaio 10 di tipo anulare che presenta un secondo percorso 30’ anulare interno e parallelo al primo percorso 30. In questo modo il telaio 10 è predisposto per portare una seconda guida 42’ sostanzialmente identica alla prima guida 42 in modo tale che il telaio 10 sia atto a supportare i carrelli 20 (illustrati solo schematicamente) su piste parallele di geometria sostanzialmente identica. A ciascun percorso 30 e 30’ corrisponde un senso di percorrenza determinato per i rispettivi carrelli 20.

Con riferimento alla figura 6 l’unità di riabilitazione 1 può essere modificata realizzando dei carrelli 20 che supportano un braccio 201 ad U provvisto di un ulteriore appoggio 22’ allineato all’appoggio 22 portato dalla piastra 200. In questo modo un paziente con particolari difficoltà di movimento potrà appoggiare entrambe le braccia al carello 20 e quindi essere supportato sui fianchi destro e sinistro.

In alternativa, nelle figure 7 l’unità di riabilitazione 1 della figura 6 può essere semplificata e presentare un braccio 201’ per ogni carrello 20 provvisto di un solo ramo 202 ascendente che termina con una porzione di estremità 203 che supporta una imbragatura 204 attraverso una gruccia 205.

Per quanto sopra descritto, l’unità di riabilitazione 1 nelle sue forme di attuazione sopra descritte risolve il problema di disporre di un’unità per la riabilitazione di pazienti immobilizzati che permetta ai pazienti di eseguire le sessioni di riabilitazione autonomamente in maniera controllabile in remoto da un operatore in tutta sicurezza, minimizzando i tempi di recupero della motricità autonoma.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Unità per la riabilitazione (1) comprendente un telaio (10) delimitato perifericamente da un rispettivo primo bordo (12) che definisce un primo percorso anulare (30) di forma determinata e supportante almeno un carrello (20) accoppiato al detto telaio (10) in modo scorrevole lungo il detto primo percorso (30) attraverso dei mezzi di vincolo (40) bilaterali; i detti mezzi di vincolo (40) comprendendo una prima guida (42) portata lateralmente dal detto primo bordo (12) e conformata come il detto primo percorso anulare (30); caratterizzata dal fatto che ogni detto carrello (20) presenta un appoggio (22) delimitato esternamente da una lamina (23) che si estende al disopra e lateralmente alla detta prima guida (42) e dei mezzi di regolazione (24) della posizione della detta lamina (22) rispetto alla detta prima guida (42).
2. Unità secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la detta prima guida (42) è sostanzialmente orizzontale e la detta lamina (23) è delimitata esternamente da una superficie (220) conformata a L rovesciata; la detta superficie comprendendo una prima parte (222) piana sostanzialmente parallela alla detta prima guida (42) e di una seconda parte (224) piana sostanzialmente trasversale alla detta prima guida (42); le dette prima parte (222) e seconda parte (224) essendo collegate fra loro da una parte arcuata (226).
3. Unità secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che la detta prima guida (42) è delimitata longitudinalmente da fianchi (420) contrapposti conformati in modo determinato ed il detto almeno un carrello (20) presentando delle pulegge (43) disposte da bande opposte della detta prima guida (42) e provviste di rispettive gole di sezione conformata in modo coniugato ai detti fianchi (420) per accoppiare in modo angolarmente fisso e liberamente scorrevole alla detta prima guida (42).
4. Unità secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il telaio (10) è componibile e comprende almeno un primo supporto (14) delimitato da almeno un bordo (12’) rettilineo ed almeno due secondi supporti (16) delimitati da un bordo (12’’) curvo in modo tale da realizzare percorsi di anulari di forma definibile a piacere.
5. Unità secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzata dal fatto di comprendere una pluralità di carrelli (20) disposti lungo il detto primo percorso (30).
6. Unità secondo la rivendicazione 5, caratterizzata dal fatto che ogni detto carrello (20) è provvisto di mezzi di comunicazione (50) digitale atti a scambiare informazioni senza fili, di mezzi di elaborazione elettronica (60) collegati ai detti mezzi di comunicazione (50) e di uno schermo (62) collegato ai detti mezzi di elaborazione elettronica (60).
7. Unità secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che dei mezzi sensori (222S)(224S)(226S) sono associati alle dette prima parte (222), seconda parte (224) e parte arcuata (226) e collegati con i detti mezzi di elaborazione elettronica (60) per rilevare pressione agente sulla detta lamina (23).
8. Unità secondo la rivendicazione 7, caratterizzata dal fatto che dei mezzi di rilevamento (80) della pressione sono collegati elettronicamente ai detti mezzi di elaborazione elettronica (60) di ogni detto carrello (20) in remoto e senza fili per essere impiegabili a lato del detto telaio (10); i detti mezzi di rilevamento (80) comprendendo almeno un organo di rilevazione di pressione (82).
9. Unità secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che i detti mezzi di rilevamento (80) sono provvisti di un corpo scatolare (81) contenente una centralina di calcolo (822) collegata a ciascun detto sensore (820); il detto corpo scatolare (81) presentando degli organi di fissaggio (810) predisposti per essere associati ad un carico di entità variabile applicabile alla detta sagoma (82); la detta centralina di calcolo (822) essendo collegata in remoto senza fili ai detti mezzi di elaborazione elettronica (60).
10. Unità secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 6-9, caratterizzata dal fatto che dei mezzi di calcolo (64) sono previsti per ricevere ed elaborare in un’unica postazione delle informazioni ricevute dai detti mezzi di elaborazione elettronica (60) di ciascun detto carrello (20) attraverso i rispettivi detti mezzi di comunicazione (50).
11. Unità secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2-10, caratterizzata dal fatto di comprendere dei mezzi di contenimento (90) associati alla detta lamina (23) sagomabili a vuoto in modo definibile a piacere.
12. Unità secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto telaio (10) essendo di tipo anulare per presentare un secondo percorso (30’) anulare interno parallelo al detto primo percorso (30) e predisposto per portare una seconda guida (42’) sostanzialmente identica alla detta prima guida (42) in modo tale che il detto telaio (10) sia atto a supportare i detti carrelli (20) su piste parallele di geometria sostanzialmente identica.
13. Unità secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2-12, caratterizzata dal fatto che il detto almeno un carrello (20) è provvisto di mezzi di sospensione (26) di un paziente che si estendono da banda opposta alla detta prima parte (220) rispetto alla detta prima guida (42) per supportare un carico a fianco della detta lamina (23).
14. Unità secondo la rivendicazione 13, caratterizzato dal fatto che mezzi di sospensione (26) comprendono un braccio a U (201) provvisto di un ulteriore appoggio (22’) allineato al detto appoggio (22).
15. Unità secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 2-12, caratterizzata dal fatto che il detto almeno un carrello (20) è provvisto di mezzi di sospensione (26’) comprendenti un braccio (201’) presentare un ramo (202) ascendente che termina con una porzione di estremità (203) supportante un’imbragatura (204) attraverso una gruccia (205).