ITTV20130210A1 - Elemento d'arredo trasformabile multifunzionale - Google Patents

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ITTV20130210A1
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    • A47CCHAIRS; SOFAS; BEDS
    • A47C13/00Convertible chairs, stools or benches
    • AHUMAN NECESSITIES
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    • A47CCHAIRS; SOFAS; BEDS
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    • A47C7/36Support for the head or the back
    • A47C7/40Support for the head or the back for the back
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    • AHUMAN NECESSITIES
    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47BTABLES; DESKS; OFFICE FURNITURE; CABINETS; DRAWERS; GENERAL DETAILS OF FURNITURE
    • A47B85/00Furniture convertible into other kinds of furniture

Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“ELEMENTO D'ARREDO TRASFORMABILE MULTIFUNZIONALE”
La presente invenzione è relativa ad un elemento di arredo trasformabile multifunzionale.
In particolare, la presente invenzione è relativa ad un elemento di arredo, il quale è strutturato in modo tale da poter essere trasformato/modificato da un utilizzatore così da assumere una pluralità di forme/configurazioni differenti associabili a molteplici articoli di arredo di uso comune quali, ad esempio, sedie, tavoli, scrivanie, librerie, letti, poltrone, sgabelli e similari; cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere in generalità.
Sono noti elementi di arredo cosiddetti multifunzionali, i quali sono strutturati in modo tale da poter assumere una prima configurazione o alternativamente una seconda configurazione così da svolgere una prima e rispettivamente una seconda funzione di arredo. Ad esempio alcuni elementi di arredo sono provvisti di strutture meccaniche che consentono ad un utilizzatore di trasformare un letto in un divano, oppure di trasformare una libreria in un letto, e viceversa. Tuttavia gli elementi di arredo multifunzionali attualmente conosciuti, oltre ad essere limitati nel numero e nel tipo di funzioni di arredo eseguibili, sono provvisti di strutture meccaniche particolarmente complesse da realizzare ed assemblare, che incidono in modo non trascurabile sui costi realizzativi dell’elemento di arredo multifunzionale.
La Richiedente ha pertanto condotto uno studio approfondito avente come scopo quello di fornire un elemento di arredo trasformabile multifunzionale, che sia economico da realizzare, semplice da assemblare, e sia relativamente versatile, ovvero possa essere trasformato a piacere in modo da assumere un numero particolarmente elevato di forme/configurazioni e quindi di funzioni di arredo.
Oggetto della presente invenzione è quindi quello di mettere a disposizione una soluzione che consenta di raggiungere gli obiettivi sopra indicati.
Questo oggetto viene raggiunto dalla presente invenzione in quanto essa è relativa ad un elemento di arredo trasformabile multifunzionale, come definito nelle rivendicazioni allegate.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- le Figure 1 e 2 mostrano schematicamente un elemento di arredo trasformabile multifunzionale realizzato secondo i dettami della presente invenzione, il quale è sagomato secondo altrettante forme/configurazioni esemplificative corrispondenti ad un letto e rispettivamente ad una poltrona;
- le Figure 3 e 4 sono degli esplosi di due maglie adiacenti incernierate presenti in una struttura articolata di supporto dell’elemento di arredo secondo due viste prospettiche diverse; mentre
- le Figure 5, 6 e 7 sono delle viste prospettiche, con parti in sezione e parti asportate per chiarezza, delle due maglie adiacenti incernierate mostrate nelle Figure 3 e 4 secondo rispettive configurazioni di sbloccaggio, bloccaggio ed intermedia.
La presente invenzione verrà ora descritta in dettaglio con riferimento alle figure allegate per permettere ad una persona esperta di realizzarla ed utilizzarla. Varie modifiche alle forme di realizzazione descritte saranno immediatamente evidenti alle persone esperte ed i generici principi descritti possono essere applicati ad altre forme di realizzazione ed applicazioni senza per questo uscire dall’ambito protettivo della presente invenzione, come definito nelle rivendicazioni allegate. Pertanto, la presente invenzione non deve essere considerata limitata alle forme di realizzazione descritte ed illustrate, ma gli si deve accordare il più ampio ambito protettivo conforme ai principi e alle caratteristiche qui descritte e rivendicate.
Con riferimento alla forma realizzativa mostrata in Figura 1, con il numero 1 è indicato nel suo complesso un elemento di arredo trasformabile multifunzionale atto ad essere trasformato/modificato da un utilizzatore così da assumere una pluralità di forme/configurazioni differenti associabili a molteplici articoli di arredo di uso comune quali, ad esempio, sedie, tavoli, scrivanie, librerie, letti, poltrone, sgabelli e/o similari. L’elemento di arredo 1 trasformabile multifunzionale comprende una pluralità di listelli 2 disposti paralleli ed affiancati tra loro in posizioni adiacenti, in modo tale da formare, in uso, una o più superfici maggiori esterne di supporto/appoggio dell’elemento di arredo 1 sulla base della configurazione di arredo adottata. Secondo una preferita forma realizzativa mostrata in Figura 1, i listelli 2 possono avere una sezione trasversale sostanzialmente rettangolare in modo tale da formare delle doghe. La sezione a forma di doga dei listelli 2 potrebbe essere vantaggiosa per supportare, ad esempio, un materasso in una configurazione corrispondente ad un letto o una poltrona, oppure svolgere la funzione di un ripiano o un piano di appoggio in una configurazione corrispondente ad una libreria o un tavolo. È tuttavia sottointeso che i listelli 2 potrebbero avere qualsiasi sezione trasversale, quale ad esempio una sezione circolare in modo tale da poter essere rivestiti ciascuno da un corrispondente elemento cilindrico tubolare di rivestimento in materiale soffice/elastico.
L’elemento di arredo 1 comprende, inoltre, una coppia di strutture articolate 3, le quali si estendono lungo due lati paralleli dell’elemento di arredo 1 disposti da bande opposte rispetto al piano di mezzeria dello stesso, così da risultare parallele tra loro ed ortogonali ai listelli 2 e sono strutturate per supportare le estremità distali dei listelli 2 stessi. Le strutture articolate 3 sono inoltre conformabili in modo tale da variare la posizione angolare reciproca dei listelli 2 adiacenti sulla base della configurazione d’arredo richiesta, e sono atti a mantenere contestualmente bloccati i listelli 2 stessi in una posizione angolare reciproca stabilita.
Con riferimento ad una forma realizzativa mostrata nelle Figure da 1 a 7, ciascuna struttura articolata di supporto 3 comprende una pluralità di maglie piastriformi 6,7 parallele di forma sostanzialmente rettangolare, le quali sono incernierate tra loro in modo tale da formare una struttura a “catena” (mostrata nelle Figure 1 e 2). Risulta essere sottointeso che la catena formata dalle maglie 6,7 non è limitata ad una configurazione chiusa, ossia ad anello come mostrato nell’esempio di Figura 1, ma può prevedere anche una configurazione aperta come mostrato nella Figura 2 in cui l’elemento di arredo 2 è sagomato a forma di poltrona con catena aperta.
Ciascuna maglia piastriforme 6 presenta almeno una estremità incernierata all’estremità di una maglia 7 adiacente in modo tale da poter ruotare attorno ad un asse di rotazione A comune ortogonale al piano di giacitura delle maglie 6,7 stesse, ed è provvista di almeno un organo di bloccaggio 5 preferibilmente a comando manuale, atto selettivamente a consentire o impedire la rotazione delle due maglie 6,7 una rispetto all’altra.
Secondo la forma realizzativa esemplificativa mostrata nelle Figure 5, 6 e 7, l’organo di bloccaggio 5 è configurato in modo da essere azionato manualmente tra una configurazione di sbloccaggio (mostrata in Figura 5) in cui permette alle due maglie 6,7 di ruotare attorno all’asse di rotazione A comune, ed una configurazione di bloccaggio in cui blocca stabilmente le due maglie 6,7 adiacenti in una determinata posizione angolare reciproca (mostrata nella Figura 6).
Con riferimento alle Figure 3 e 4, le due maglie 6 e 7 incernierate presentano rispettive corone dentate interne 9 e 10, le quali sono disposte coassiali all’asse di rotazione A in corrispondenza delle relative estremità incernierate in modo tale da risultare immediatamente adiacenti una all’altra, mentre l’organo di bloccaggio 5 comprende una ruota dentata 15 atta ad essere spostata assialmente lungo l’asse di rotazione A tra una posizione di riposo (mostrata in Figura 5), associata alla configurazione di sbloccaggio, in cui la ruota dentata 15 ingrana solamente nella corona dentata 9 di una maglia 7 e non interferisce con la corona dentata 10 dell’altra maglia 6 per permettere a quest’ultima di ruotare liberamente attorno all’asse rotazione A, ed una posizione operativa (mostrata in Figura 6) associata alla configurazione di bloccaggio, in cui la ruota dentata 15 ingrana contemporaneamente entrambe le corone dentate interne 9, 10 delle due maglie 7 e rispettivamente 6.
Con riferimento ad una preferita forma realizzativa mostrata nelle Figure allegate, la struttura articolata di supporto 3 comprende una successione di maglie interne 6 complanari tra loro intervallate da maglie esterne 7 complanari tra loro e parallele alle maglie interne 6. Negli esempi illustrati, ciascuna maglia interna 6 della struttura articolata di supporto 3 presenta una faccia esterna rivolta verso il piano di mezzeria dell’elemento di arredo 1, la quale è sagomata in modo tale da supportare assieme alla faccia esterna di una corrispondente maglia interna 6 della struttura articolata di supporto 3 opposta, i listelli 2. Negli esempi illustrati, ciascuna maglia esterna 7 presenta invece una faccia esterna in vista, ed una faccia interna che risulta essere immediatamente affacciata alla faccia interna di una maglia interna 6 adiacente in corrispondenza delle estremità incernierate sovrapposte delle stesse.
Con riferimento ad una preferita forma realizzativa esemplificativa mostrata nella Figura 3, ciascuna maglia esterna 7 presenta, sulla faccia interna, due sedi circolari 8, le quali sono ricavate in corrispondenza delle estremità opposte del corpo della maglia esterna 7 in modo tale da risultare affiancate e coassiali ai relativi assi di rotazione A (uno solo dei quali mostrato in Figura 3 e 4), e presentano le relative aperture affacciate alla faccia interna della maglia interna 6 adiacente. Secondo la preferita forma realizzativa esemplificativa mostrata nella Figura 3, la superficie laterale interna di ciascuna sede circolare 8 è suddivisa in due porzioni anulari affiancate, in cui una porzione anulare interna 8a disposta adiacente alla parete di fondo della sede 8 è sagomata in modo tale da formare la corona dentata 9 interna, mentre una porzione anulare esterna 8b adiacente all’apertura della sede 8 presenta una superficie interna liscia. Secondo la preferita forma realizzativa esemplificativa mostrata nella Figura 4, la maglia interna 6 presenta le due corone dentate 10, ciascuna delle quali sporge dalla faccia interna mantenendosi coassiale all’asse di rotazione A, ed è innestata in una corrispondente sede circolare 8 di una maglia esterna 7 adiacente così da incernierare quest’ultima alla maglia interna 6.
Convenientemente ciascuna corona dentata 10 della maglia interna 6 può essere innestata in una sede 8 della maglia esterna 7 in modo tale da impegnare solamente la porzione anulare esterna 8b liscia e disporre il proprio fianco anulare laterale in una posizione immediatamente adiacente ed affacciata al fianco laterale anulare della corona dentata 9 interna così da poter ruotare liberamente attorno all’asse di rotazione A all’interno della sede circolare 8 e variare quindi la posizione angolare della maglia interna 6 rispetto alla maglia esterna 7 incernierata. Preferibilmente ma non necessariamente, ciascuna corona dentata 10 può essere strutturata in modo tale da presentare una dentatura interna diritta parallela all’asse A, uguale alla dentatura della corona 9 interna in termini di passo, dimensioni, e sagoma dei denti, in modo tale che, quando in uso i denti della corona 10 vengono allineati con i denti della corona 9 adiacente, la dentatura presente all’interno della sede circolare 8 risulta essere sostanzialmente uniforme.
Con riferimento ad una preferita forma realizzativa mostrata nelle Figure 3 e 4, le maglie 6 e/o 7 possono essere provviste di un dispositivo di controllo 11, il quale è atto a controllare la rotazione delle corone 10 e/o 9 in modo tale da permettere un avanzamento a scatto delle stesse attorno all’asse di rotazione A secondo almeno un passo di rotazione prestabilito. Preferibilmente il dispositivo di controllo 11 può comprendere una o più linguette flessibili 12, le quali sono disposte lungo la circonferenza della porzione anulare esterna 8b e sono atte durante la rotazione della corona dentata 10, ad impegnare a scatto in modo sequenziale sotto la spinta di un elemento elastico 13, ad esempio una molla, delle sedi 14 ricavate sul perimetro esterno della corona dentata 10 stessa, opposto ai denti, in posizioni angolari definenti il passo di avanzamento impartito dal dispositivo di controllo 11 e corrispondente, ad esempio, al passo della dentatura interna o ad un angolo multiplo del passo stesso.
Con riferimento ad una forma realizzativa mostrata nelle Figure 3-7, la ruota dentata 15 dell’organo di bloccaggio 5 è disposta all’interno della sede circolare 8
della maglia esterna 7 ed è sagomata in modo da presentare una dentatura complementare alle dentature delle corone dentate 9 e 10 così da poter essere ingranata nelle stesse. Preferibilmente la ruota dentata 15 può essere dimensionata in modo tale da avere una larghezza misurata lungo l’asse A inferiore alla larghezza della corona dentata interna 9.
La ruota dentata 15 è atta inoltre ad essere spostata assialmente lungo l’asse di rotazione A all’interno della sede 8 tra la posizione di riposo (mostrata in Figura 5), in cui la ruota dentata 15 ingrana solamente la corona dentata 9 e non interferisce con la corona dentata 10 per far si che quest’ultima possa ruotare liberamente all’interno della porzione anulare esterna 8b, ed una posizione operativa (mostrata nella Figura 6), in cui la ruota dentata 15 ingrana contemporaneamente sia la corona dentata 9 sia la corona dentata 10 in modo da realizzare il bloccaggio angolare reciproco delle corone dentate 9 e 10.
Con riferimento ad un possibile esempio realizzativo mostrato nelle Figura 3, la ruota dentata 15 è sagomata in modo tale da presentare centralmente un mozzo cilindrico 16, che è innestato in modo assialmente scorrevole all’interno di un perno tubolare 17, che si estende coassiale all’asse di rotazione A in modo tale da impegnare in modo passante le due maglie 7,6 adiacenti al centro delle relative corone dentate 9,10, ed è strutturato in modo tale da guidare lo scorrimento assiale della ruota dentata 15 lungo l’asse di rotazione A stesso.
Secondo una possibile forma realizzativa esemplificativa, il perno tubolare 17 è innestato in un foro 18 passante ricavato sulla maglia esterna 7 in modo tale da presentare, ad una estremità, una porzione anulare 17a esterna sporgente dal foro 18 stesso, ed una porzione interna 17b che si estende all’interno della sede 8 e presenta l’estremità libera, opposta alla porzione 17a, preferibilmente innestata all’interno di un foro 19 ricavato sulla maglia interna 6. Sulla porzione interna 17b sono ricavate una serie di aperture longitudinali 20 angolarmente spaziate che dividono la stessa in altrettante linguette longitudinali 21, che sono innestate a loro volta in corrispondenti feritoie 22 passanti ricavate centralmente sulla ruota dentata 15 lungo una circonferenza che circonda il mozzo cilindrico 16.
Allo scopo di assicurare il corretto spostamento assiale della ruota dentata 15 senza impuntamenti della stessa sulle corone dentate 9 o 10, il mozzo cilindrico 16 può essere convenientemente collegato alla porzione perimetrale della ruota dentata 15 attraverso delle alette radiali 23 che dividono tra loro le feritoie 22, e sono innestate in modo assialmente scorrevole nelle aperture longitudinali 20 del perno tubolare 17 così da mantenere, in uso, la ruota dentata 15 in asse durante il proprio spostamento. La Richiedente ha inoltre trovato che sagomando i denti della ruota dentata 15 con delle smussature laterali perimetrali aventi un angolo di circa 45° rispetto alla faccia della ruota dentata è possibile convenientemente ridurre ulteriormente gli impuntamenti assiali della stessa.
Il perno tubolare 17 può essere inoltre strutturato preferibilmente, ma non necessariamente, in modo tale da trattenere stabilmente l’estremità della maglia esterna 7 accoppiata all’estremità sovrapposta della maglia interna 6 adiacente così da mantenere la corona dentata 10 all’interno della sede circolare 8. A questo scopo, secondo una possibile forma realizzativa esemplificativa mostrata nella Figura 3, la porzione anulare 17a del perno tubolare 17 presenta un diametro maggiore del foro 18 in modo tale da disporsi con un bordo circolare interno in battuta sulla faccia esterna della maglia esterna 7, mentre l’estremità della porzione interna 17b opposta del perno tubolare 17 può essere strutturata in modo tale da essere collegata stabilmente alla maglia interna 6 attraverso un organo di fissaggio 24. Preferibilmente, ma non necessariamente, l’organo di fissaggio 24 può comprendere ad esempio un tappo filettato che presenta una testa disposta in battuta su una bussola 25 montata preferibilmente in modo girevole in un vano 41 circolare ricavato sulla faccia esterna della maglia interna 6, ed un tronco filettato che è avvitato su una superficie filettata interna dell’estremità della porzione interna 17b innestata nella bussola 25 in modo tale da collegare stabilmente il perno tubolare 17 alla maglia interna 6. Secondo una possibile forma realizzativa mostrata in Figura 3, la bussola 25 può presentare una sede 25a atta ad accogliere l’estremità di un listello 2 che risulta essere decentrata rispetto all’asse di rotazione A 2. La bussola 25 può inoltre essere innestata in modo girevole all’interno del vano 41 per permettere al listello 2 di essere ruotato attorno all’asse A stesso. Deve essere inteso che la bussola 25 può essere sostituita convenientemente con una qualsiasi bussola 25 adatta ad accogliere un differente tipo di listello 2; ad esempio la sede 25a della bussola 25 sostitutiva potrebbe avere una posizione ed una sezione differente da quella sopra descritta, ad esempio una sezione circolare ed una posizione coassiale all’asse A.
Secondo una possibile forma realizzativa esemplificativa mostrata nelle Figure 3 e 4, il mozzo cilindrico 16 della ruota dentata 15 si sviluppa sostanzialmente all’interno della sede 8, è chiuso ad una estremità affacciata al foro 18 mediante una parete di fondo 26, ed alloggia internamente un elemento elastico 27, ad esempio una molla elicoidale, che è mantenuta compressa dall’estremità del tronco del tappo 24 contro la parete di fondo 26 per contrastare elasticamente lo spostamento assiale della ruota dentata 15 verso la posizione operativa così da mantenerla nella posizione di riposo.
Secondo una possibile forma realizzativa mostrata nelle Figure 3 e 4, l’organo di bloccaggio 5 comprende una testa 28 di comando manuale, che è sagomata preferibilmente a forma di fungo e presenta una semicalotta 29 affacciata alla faccia esterna della maglia esterna 7, ed una porzione cilindrica 30 che si estende a sbalzo dalla faccia interna della semicalotta 29 in modo tale da impegnare in modo assialmente scorrevole il perno tubolare 17 in corrispondenza della sua porzione anulare esterna 17a così da disporsi sostanzialmente in appoggio/battuta con la sua estremità interna libera sulla parete di fondo 26 del mozzo 16 della ruota dentata 15.
Nell’esempio illustrato, la testa 28 è strutturata in modo tale che un azionamento manuale effettuato sulla semicalotta 29 determina uno spostamento assiale della porzione cilindrica 30 tra una prima posizione, in cui la ruota dentata 15 è mantenuta nella posizione di riposo, ed una seconda posizione in cui la ruota dentata 15 è spinta dalla porzione cilindrica 30 stessa nella relativa posizione operativa, contro l’azione della molla 27.
Nell’esempio illustrato nelle Figure 3-7, la semicalotta 29 è collegata stabilmente alla porzione cilindrica 30 in modo tale da formare un corpo unico con la stessa ed è atta a traslare lungo l’asse A tra una posizione estratta (mostrata in Figura 5) in cui la porzione cilindrica 30 è disposta nella prima posizione, ed una posizione ritratta in cui la porzione cilindrica 30 è disposta nella seconda posizione. Preferibilmente, la semicalotta 29 può essere provvista di un bordo anulare interno che è innestato in modo assialmente scorrevole sulla porzione anulare 17a del perno tubolare 17 per spostarsi tra la faccia esterna della maglia esterna 7 ed almeno un riscontro anulare 17c che circonda almeno parzialmente la porzione anulare 17a ed è dimensionato per impedire il disaccoppiamento della semicalotta 29 dal perno tubolare 17.
Secondo una possibile forma realizzativa mostrata nelle Figure 5, 6 e 7, la testa 28 comprende ad una o più linguette di ancoraggio 32 flessibili, le quali sono collegate alla porzione cilindrica 30 e sono strutturate in modo tale da divaricarsi verso l’esterno quando la porzione cilindrica 30 raggiunge la seconda posizione in modo tale da ancorarsi a rispettive porzioni di aggancio 33 interne del perno tubolare 17, in modo tale da bloccare assialmente la porzione cilindrica 30 nella seconda posizione.
Nell’esempio illustrato nelle Figure 3-7, la testa 28 di comando comprende, inoltre, un pulsante 34 centrale azionabile manualmente, il quale è innestato in modo assialmente scorrevole in un condotto tubolare presente centralmente sulla semicalotta 29 così da spostarsi lungo l’asse A da e verso la porzione cilindrica 30 per sbloccare assialmente la stessa. Il pulsante 34 è provvisto di una o più alette 35 longitudinali che si estendono parallele all’asse A verso la ruota cilindrica 15 e sono strutturate in modo tale da piantarsi, durante lo scorrimento assiale del pulsante 34, tra le porzioni di aggancio 33 e linguette di ancoraggio 32, in modo tale da causare il serraggio delle linguette di ancoraggio 32 verso l’asse A (figura 7) così da determinare il disaccoppiamento delle stesse dalle relative porzioni di aggancio 33, e far si che la porzione cilindrica 30 ritorni assialmente libera e venga quindi spinta nella prima posizione dall’elemento elastico 27, attraverso la ruota dentata 15.
Secondo una possibile forma realizzativa esemplificativa mostrata nella Figura 3, la porzione cilindrica 30 può essere tubolare e presentare due feritoie longitudinali 31 passanti che si estendono parallele e sono disposte in posizioni diametralmente opposte tra loro in modo da dividere la porzione cilindrica 30 in due semicilindri dall’estremità libera dei quali si estendono a sbalzo verso la semicalotta 29 due linguette di ancoraggio 32 ciascuna delle quali è alloggiata in una feritoia longitudinale 31. Secondo una possibile forma realizzativa esemplificativa ciascuna linguetta di ancoraggio 32 può essere ripiegata sostanzialmente ad U in modo tale da presentare una porzione maggiore interna che presenta una estremità collegata ad una estremità libera di collegamento dei due semicilindri, ed una porzione minore esterna che presenta l’estremità libera sagomata in modo tale da ancorarsi stabilmente ad una porzione di aggancio 33. Preferibilmente, l’estremità libera della porzione minore esterna di ciascuna linguetta di ancoraggio 32 può presentare preferibilmente ma non necessariamente un profilo di forma sostanzialmente triangolare ed è provvisto centralmente sullo spigolo rivolto verso la calotta 29, di un incavo centrale di aggancio 39 preferibilmente rettangolare. Ciascuna porzione di aggancio 33 può presentare anch’essa una forma sostanzialmente triangolare ed essere provvista di una sporgenza centrale, rivolta verso la ruota dentata 15, che è sagomata in modo tale da innestarsi nell’incavo centrale di aggancio 39 quando la porzione cilindrica 30 si porta nella seconda posizione così da mantenere assialmente bloccata la porzione cilindrica 39.
Per quanto riguarda il pulsante 34, esso, secondo una preferita forma realizzativa mostrata nelle Figure 3-6, può comprendere un elemento tubolare cilindrico chiuso ad una estremità da una parete piana preferibilmente complanare alla superficie esterna della semicalotta 29 e presenta almeno due feritoie longitudinali, diametralmente opposte, che si estendono parallele ed affacciate alle feritoie 31 della porzione cilindrica 30 e dividono la parete laterale cilindrica del pulsante 34 in due alette di disaccoppiamento 35, le quali sono innestate in modo assialmente scorrevole tra la superficie interna della porzione cilindrica 30 e le linguette di ancoraggio 32. Secondo una preferita forma realizzativa, le alette di disaccoppiamento 35 presentano inoltre, in corrispondenza dell’estremità libera, dei denti 40 preferibilmente ma non necessariamente triangolari ciascuno dei quali sporge dalla superficie esterna delle stesse in modo tale da scorrere assialmente lungo il bordo interno della feritoia longitudinale 31 tra l’estremità libera della porzione minore esterna di una linguetta di ancoraggio 32 ed un lato minore di una spalla rettangolare di riscontro 42 che si prolunga lateralmente da ciascun semicilindro all’interno della feritoia longitudinale 31.
I componenti sopra descritti dell’elemento di arredo 1, preferibilmente le maglie 6 e 7 e/o gli organi di bloccaggio 5 delle stesse (ed i relativi componenti) possono essere realizzate/i preferibilmente in materiale rigido, quale ad esempio materiale plastico (ad esempio attraverso un qualsiasi processo di stampaggio ad iniezione), e/o in legno, e/o materiale metallico, e/o materiali similari.
Con riferimento alle Figure 5, 6 e 7, verrà di seguito descritto il funzionamento dell’organo di bloccaggio. Nella Figura 5, l’organo di bloccaggio 5 è nella configurazione di sbloccaggio, la porzione cilindrica 30 è nella prima posizione in cui non esercita alcuna spinta sulla ruota dentata 15, le linguette di ancoraggio 32 sono disaccoppiate dalle porzioni di aggancio 33 ed esercitano una spinta elastica sulle alette di disaccoppiamento 35 così da mantenere il pulsante 34 e quindi la semicalotta 29 nella posizione estratta, la ruota dentata 15 è mantenuta dall’elemento elastico 27 nella posizione di riposo in cui ingrana solamente la corona dentata 9 della maglia esterna 7. La corona dentata 10 della maglia interna 6 è quindi libera di ruotare attorno all’asse di rotazione A e consente di regolare la posizione angolare reciproca delle due maglie 6 e 7 a passo grazie al dispositivo di controllo 11.
L’organo di bloccaggio 5 passa dalla configurazione di sbloccaggio alla configurazione di bloccaggio (mostrata in Figura 6) quando la semicalotta 29 viene spinta manualmente verso la posizione ritratta e sposta la porzione cilindrica 30 dalla prima alla seconda posizione. Lo spostamento della porzione 30 determina lo spostamento assiale della ruota dentata 15 nella posizione operativa in cui ingrana contemporaneamente le corone 9 e 10 bloccando quindi angolarmente le maglie 6 e 7. Quando la porzione cilindrica 30 raggiunge la seconda posizione, le linguette di ancoraggio 32 si accoppiano sulle porzioni di aggancio 33 così da trattenere assialmente la porzione cilindrica 30 nella seconda posizione. L’organo di bloccaggio 5 ritorna nella posizione di sbloccaggio quando il pulsante 34 viene premuto. La spinta manuale esercitata sul pulsante 34 determina uno spostamento assiale delle alette di disaccoppiamento 35 che si piantano progressivamente tra le porzioni di aggancio 33 e le linguette di ancoraggio 32 così da serrare queste ultime in modo da disaccoppiarle dalle porzioni di aggancio 33 stesse (Figura 7). A questo punto, la ruota dentata 15 viene spinta dall’elemento elastico 27 nella posizione di riposo che spinge anche il pulsante 34 e quindi la semicalotta 29, attraverso le linguette di ancoraggio 32 nella posizione estratta iniziale (Figura 5).
È opportuno inoltre aggiungere che sebbene l’elemento trasformabile multifunzionale sopra descritto sia preferibilmente impiegabile per realizzare degli articoli di arredo, esso può convenientemente trovare impiego/applicazione anche in altri settori tecnici. In particolare la Richiedente ha trovato che l’elemento trasformabile multifunzionale può assumere la forma di una scala in cui i listelli 2 svolgono la funzione di scalini, e/o assumere convenientemente una forma a gradini in modo tale da formare una gradinata/scalinata.
L’elemento di arredo trasformabile multifunzionale presenta il vantaggio di essere economico da realizzare, semplice da assemblare, ed è estremamente versatile, in quanto può essere trasformato a piacere in modo da assumere un numero particolarmente elevato di forme/configurazioni e quindi di funzioni di arredo.
Risulta infine chiaro che all’elemento di arredo sopra descritto ed illustrato possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito della presente invenzione definito dalle rivendicazioni allegate.
Secondo una variante realizzativa non illustrata, la semicalotta 29 può essere priva del pulsante 34 ed è accoppiata al corpo cilindrico 30 in modo tale che la rotazione manuale della semicalotta 29 attorno all’asse di rotazione A in un verso o nel verso opposto determina uno spostamento assiale del corpo cilindrico 30 in una direzione o rispettivamente nella direzione opposta tra la prima e la seconda posizione. A questo proposito, secondo una possibile forma realizzativa il corpo cilindrico 30 presenta, ad esempio, una coppia di feritoie sostanzialmente elicoidali nelle quali è innestato un perno trasversale all’asse A collegato rigidamente al perno tubolare 17 in corrispondenza dell’estremità 17a dello stesso. In uso le feritoie fungono da guide di scorrimento del perno che durante la rotazione della semicalotta 29 causa lo spostamento assiale del corpo cilindrico 30. Secondo una diversa forma realizzativa aggiuntiva, il corpo cilindrico 30 può presentare una superficie esterna filettata atta ad essere avvitata in una corrispondente porzione filettata ricavata internamente all’estremità 17a del perno tubolare 17 in modo tale che la rotazione della semicalotta 29 determina l’avvitamento della stessa nel perno tubolare 17 così da spingere la porzione cilindrica 30 nella seconda posizione, e viceversa.

Claims (10)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1. Elemento di arredo multifunzionale (1) comprendente: una pluralità di listelli (2) disposti affiancati e paralleli tra loro, ed una coppia di strutture articolate (3) che si estendono lungo due lati opposti dell’elemento di arredo (1) e sono configurate in modo tale da supportare le estremità distali opposte dei detti listelli (2); detto elemento di arredo (1) essendo caratterizzato dal fatto che ciascuna struttura articolata (3) comprende una pluralità di maglie piastriformi (6)(7) incernierate tra loro in modo tale da formare una struttura a catena; ciascuna maglia piastriforme (6) presentando almeno una estremità incernierata all’estremità di una maglia (7) adiacente in modo tale da poter ruotare attorno ad un asse di rotazione (A) comune ortogonale al piano di giacitura delle maglie (6)(7) stesse, ed è provvista di almeno un organo di bloccaggio (5) atto selettivamente a consentire o impedire la rotazione delle due maglie (6)(7) una rispetto all’altra.
  2. 2. Elemento di arredo secondo la rivendicazione 1, in cui detto organo di bloccaggio (5) è strutturato in modo da essere azionato selettivamente tra una configurazione di bloccaggio, in cui blocca stabilmente la rotazione della detta maglia (6) rispetto alla maglia (7) adiacente in una determinata posizione angolare, ed una configurazione di sbloccaggio, in cui detta maglia (6) è libera di ruotare rispetto alla maglia (7) adiacente.
  3. 3. Elemento di arredo secondo le rivendicazioni 1 o 2, in cui le due maglie (6)(7) incernierate presentano rispettive corone dentate interne (9) e (10), le quali sono disposte coassiali al detto asse di rotazione (A) in corrispondenza delle relative estremità incernierate in modo tale da risultare immediatamente adiacenti una all’altra; detto organo di comando (5) comprendendo una ruota dentata (15) atta ad essere spostata assialmente lungo detto asse di rotazione (A) tra una posizione di riposo, associata alla configurazione di sbloccaggio, in cui la ruota dentata (15) ingrana solamente in una corona dentata (9) di una maglia (7) e non interferisce con la corona dentata (10) dell’altra maglia (6) per permettere a quest’ultima di ruotare liberamente attorno all’asse rotazione (A), ed una posizione operativa associata alla configurazione di bloccaggio, in cui la ruota dentata (15) ingrana contemporaneamente entrambe le corone dentate interne (9)(10) delle due maglie (7)(6).
  4. 4. Elemento di arredo secondo la rivendicazione 3, in cui detto organo di bloccaggio (5) comprende un perno (17) che si estende coassiale all’asse di rotazione (A) in modo tale da impegnare in modo passante le due maglie (7)(6) adiacenti al centro delle relative corone dentate (9)(10), ed è strutturato in modo tale da guidare lo scorrimento assiale della ruota dentata (15) lungo l’asse di rotazione (A), un elemento elastico (27) interposto tra una detta maglia (6) e detta ruota dentata (15) in modo tale da mantenere quest’ultima in detta posizione di riposo, ed una porzione cilindrica (30) la quale è accoppiata in modo assialmente scorrevole al detto perno (17) in modo tale da poter spostare detta ruota dentata (15) nella detta posizione operativa, contrastata elasticamente dal detto elemento elastico (27).
  5. 5. Elemento di arredo secondo la rivendicazione 4, in cui detto organo di comando comprende una testa di comando (28) la quale è accoppiata alla detta porzione cilindrica (30) in modo tale che un azionamento manuale effettuato sulla detta testa di comando (28) determini uno spostamento assiale della porzione cilindrica (30) lungo detto perno (17) in modo tale da spostare selettivamente la ruota dentata (15) tra detta posizione di riposo e detta posizione operativa, e viceversa.
  6. 6. Elemento di arredo secondo la rivendicazione 5, in cui detta testa di comando (28) comprende almeno una linguetta flessibile (32), la quale è collegata a detta porzione cilindrica (30) e presenta una estremità libera di ancoraggio strutturata per agganciarsi ad una porzione di aggancio (33) presente nel detto perno (17) così da mantenere detta porzione cilindrica (30) in battuta contro detta ruota dentata (15) nella detta posizione operativa.
  7. 7. Elemento di arredo secondo la rivendicazione 6, in cui detta testa di comando (28) è provvista di un pulsante (34) assialmente scorrevole lungo l’asse di rotazione (A), il quale comprende delle alette di disaccoppiamento (35) strutturate in modo tale da piantarsi tra detta porzione di aggancio (33) e l’estremità libera di ancoraggio della linguetta di ancoraggio (32) flessibile così da disaccoppiare quest’ultima dalla porzione di aggancio (33) stessa.
  8. 8. Elemento di arredo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 2 a 7, comprendente un dispositivo di controllo (11), il quale è atto a controllare almeno una delle dette corone (9)(10) delle dette maglie (6)(7) in modo tale da permettere una rotazione a scatto delle stesse attorno al detto asse di rotazione (A) secondo almeno un passo di rotazione prestabilito.
  9. 9. Elemento di arredo secondo la rivendicazione 7, o le rivendicazioni 7 ed 8, in cui detta testa di comando (28) comprende una semicalotta (29), che è disposta all’esterno di una maglia (7), ed è collegata a detta porzione cilindrica (3), in modo tale che l’azionamento manuale della semicalotta (29) determini uno spostamento assiale della porzione cilindrica (30); ed in cui detto pulsante (34) è innestato in modo assialmente scorrevole nella detta semicalotta (29) in modo tale che quando la semicalotta (29) si dispone in battuta sulla maglia (7), una pressione manuale sul detto pulsante (34) determina uno spostamento assiale dello stesso all’interno della semicalotta (29) in una posizione ritratta in cui le estremità delle dette alette di disaccoppiamento (35) si interpongono tra la detta porzione di aggancio (33) e detta linguetta di ancoraggio (32) e determinano quindi il disaccoppiamento delle stesse.
  10. 10. Elemento di arredo secondo la rivendicazione 9, in cui detta linguetta di ancoraggio (32) è strutturata in modo tale da spingere elasticamente almeno una detta aletta di disaccoppiamento (35) verso la detta semicalotta (29) così da riportare detto pulsante (34) in una posizione estratta.
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Citations (3)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
JPS5369770A (en) * 1976-11-30 1978-06-21 Iwao Oonuma Transformable chair
EP0123078A2 (de) * 1983-03-09 1984-10-31 Rainer Fuss Polstermöbel
CH702367A2 (fr) * 2009-12-12 2011-06-15 Daniel Ogiz Siège avec structure à segments auto-porteurs.

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