ITTV20130168A1

ITTV20130168A1 - Macchina automatica e procedimento automatico per la rimozione localizzata dei rivestimenti depositati sulle lastre di vetro.

Info

Publication number: ITTV20130168A1
Application number: IT000168A
Authority: IT
Inventors: Fortunato Vianello
Original assignee: Forel Spa
Priority date: 2013-10-17
Filing date: 2013-10-17
Publication date: 2015-04-18
Also published as: EP2862672B1; EP2862672A1

Description

DESCRIZIONE

MACCHINA AUTOMATICA E PROCEDIMENTO AUTOMATICO PER LA RIMOZIONE LOCALIZZATA DEI RIVESTIMENTI DEPOSITATI SULLE LASTRE DI VETRO.

La presente invenzione ha per oggetto una macchina automatica ed un procedimento automatico per la rimozione localizzata dei rivestimenti depositati sulle lastre di vetro.

STATO DELLA TECNICA E PROBLEMI INERENTI Oggigiorno sono note tecniche per effettuare la rimozione dei rivestimenti (o, in gergo, "sbordatura") dal margine periferico dalle lastre di vetro. La funzione dei rivestimenti è quella di conferire determinate proprietà al vetro, che saranno descritte più avanti.

La rimozione viene effettuata per consentire una valida adesione dei sigillanti al vetro, tali sigillanti essendo usati particolamente per comporre il vetro isolante (o in gergo vetrocamera) pure descritto più avanti.

Il rivestimento è tipicamente costituito da più strati di metalli e ossidi metallici aventi spessore atomico depositati attraverso procedimenti di nanotecnologia, per esempio con la tecnica dello "sputtering" e sono fisicamente e chimicamente ancorati al vetro; tuttavia essendo taluni strati facilmente ossidabili tale ancoraggio al vetro risulta vulnerabile con 1' esposizione agli agenti atmosferici quali in particolare 1' umidità. Seppure il vetrocamera, la cui composizione sarà spiegata più avanti, inibisca il contatto atmosferico in quanto le superfici rivestite vengono orientate verso 1' interno, tuttavia la parte della lastra di vetro, e con essa del rivestimento, costituente il bordo perimetrale, seppure di modesta estensione nella direzione trasversale (centinaia di Angstrom), comunica con gli agenti atmosferici ed è esposta all' ossidazione. Tale ossidazione distacca nel tempo il rivestimento dal vetro e quindi il vetro isolante nella sua interezza viene messo a contatto con gli agenti atmosferici. Oltre a compromettere 1' efficacia dell' isolamento, cosa di per sé già grave, ciò comporta la perdita del trattenimento del vetro esterno da parte del sigillante e, nel caso peraltro diffuso di assenza di sistemi di fissaggio meccanico, quale quello delle vetrate strutturali, la possibile caduta del vetro esterno dall' edificio, evento particolarmente pericoloso.

Il rivestimento va pertanto rimosso in corrispondenza del margine perimetrale destinato ai sigillanti. Tale rimozione deve essere completa per assicurare 1' adesione dei sigillanti e deve presentare una finitura esteticamente pregevole in guanto visibile in tutti quei casi in cui le lastre di vetro sono esposte nella loro interezza in quanto non mascherate dai serramenti, completezza che non avviene con le macchine attualmente presenti nel mercato.

Per meglio comprendere la configurazione della lastra di vetro, non tanto nel suo possibile impiego isolato ma, soprattutto, nel suo impiego in combinazione con altri componenti per la costituzione del cosiddetto vetrocamera, si riassumono qui di seguito alcuni concetti riguardanti il semilavorato stesso, ossia la lastra di vetro, ed il prodotto finale, ossia il vetro isolante comunemente nominato vetrocamera. Il successivo impiego del vetrocamera, ossia quale componente dei serramenti o delle facciate continue o delle facciate strutturali, è noto al tecnico del ramo e non viene qui disquisito in dettaglio .

Con riferimento alla rappresentazione schematica 1Ά del vetrocamera riportata nella figura 1, il vetrocamera è tipicamente costituito da due o più lastre di vetro 1001, 1002, etc., separate reciprocamente da uno o più telai distanziatori 1003, etc., i quali sono internamente cavi e, nella faccia rivolta verso l'interno della camera, sono microforati.

I telai distanziatori 1003 contengono, nella loro parte cava, materiale igroscopico, non illustrato in figura, il cui compito è di assorbire 1' umidità. La camera (o le camere) 1007 delimitata dai vetri 1001 e 1002 e dal telaio 1003 può contenere aria oppure gas o miscele di gas in essa iniettati, i quali conferiscono al vetrocamera particolari proprietà, per esempio proprietà termoisolanti e fonoisolanti. Recentemente si à diffuso 1 impiego di profilo distanziatore 1003, avente sezione essenzialmente rettangolare oppure rettangolare con due rientranze, in materiale sintetico (per esempio indicativo ma non esaustivo: silicone ed epdm) espanso e flessibile inglobante nella sua massa il materiale igroscopico, L'unione tra lastre di vetro e telaio è ottenuta mediante due livelli di sigillatura: la prima sigillatura 1004 serve per realizzare una chiusura ermetica e interessa le superfici laterali del telaio 1003 e le porzioni ad esse adiacenti delle lastre di vetro (1001, 1002); la seconda sigillatura 1005 interessa il vano costituito dalla superficie esterna del telaio e dalle facce delle lastre di vetro sino al bordo delle stesse ed ha funzione di realizzare la coesione tra i componenti mantenendo nel tempo la resistenza meccanica del giunto tra gli stessi. Nel caso di profilo distanziatore in materiale flessibile un ulteriore legame tra telaio distanziatore 1003 e lastre di vetro 1001, 1002 è costituito da un adesivo acrilico 1006 che fornisce un' unione meccanica immediata tra tali elementi, utile nella fase di composizione del vetrocamera prima che il sigillante perimetrale 1005 sia efficace in quanto richiedente alcune ore per la catalisi.

La figura 1 mostra cinque delle molteplici possibili viste in sezione di configurazioni di vetrocamera 1A, 1B, IC, 1D, 1E, di cui solo la prima e 1' ultima sono state commentate. È immediato tuttavia estendere 1' illustrazione di cui sopra alle configurazioni 1B, 1C, ID, in cui vengono previsti o più telai o vetri sfalsati 0 stratificati . In figura il sole rappresenta schematicamente l'ambiente esterno di un edificio in cui 1 vetrocamera sono installati, mentre l'interno dell'edificio è schematicamente rappresentato da un radiatore .

Le lastre di vetro utilizzate nella composizione del vetrocamera possono avere diverse conformazioni in funzione dell' utilizzo, ad esempio il vetro esterno 1001 (rispetto all' edificio) può essere normale oppure selettivo oppure riflettente (per limitare l'apporto termico durante i mesi estivi) come pure può essere stratificato/blindato (per funzioni di antintrusione/antivandalismo) oppure può essere stratificato/temprato (per funzioni di sicurezza) come pure combinato, ad esempio riflettente e stratificato, come pure sfalsato rispetto al vetro interno o al vetro intermedio.

Il vetro interno 1002 (rispetto all'edificio) può essere normale oppure a bassa emissività (per limitare la dispersione di calore durante i mesi invernali) come pure stratificato/temprato (per funzioni di sicurezza) come pure combinato, ad esempio a bassa emissività e stratificato .

Le proprietà relative all' isolamento termico, sia nelle condizioni invernali (basso emissivo) o nelle condizioni estive (selettivo) come pure le proprietà relative alla trasmissione luminosa sono ottenute mediante depositi di metalli e ossidi metallici, generalmente multistrato, di spessore totale dell' ordine delle centinaia di Angstrom, che devono però essere rimossi nelle porzioni perimetrali di interazione con i sigillanti.

Dalla semplice sintesi esposta risulta già evidente che una linea di fabbricazione per ottenere il prodotto vetrocamera necessita di molte lavorazioni in cascata Le lavorazioni per la produzione del vetrocamera tipicamente sono numerose e ciascuna necessita di una relativa e particolare macchina da disporsi in serie rispetto alle altre complementari. Alcune lavorazioni o operazioni, a titolo esemplificativo ma non esaustivo e nello stesso tempo non tutte necessarie, sono le seguenti, descritte sinteticamente:

- SBORDATURA sul margine periferico della faccia della lastra di vetro di eventuali rivestimenti, per consentire e mantenere nel tempo l'adesione dei sigillanti come detto più indietro, procedimento e macchina di cui si occupa estesamente 1' oggetto del presente trovato in termini di importanti migliorie rispetto allo stato dell' arte;

- MOLATURA degli spigoli dei singoli vetri, al fine di eliminare lo spigolo vivo degli stessi, pericoloso dal punto di vista infortunistico e origine di fratture del vetro stesso in quanto contenente microcricche, in particolare nei vetri destinati alla tempra; oppure MOLATURA completa del bordo;

- LAVAGGIO E ASCIUGATURA dei singoli vetri;

- APPLICAZIONE DEL TELAIO DISTANZIATORE: il telaio preventivamente fabbricato, riempito di materiale igroscopico e cosparso sulle facce laterali con un sigillante adesivo avente funzioni di tenuta viene applicato su uno dei vetri costituenti il vetrocamera in un'apposita stazione della linea di produzione del vetrocamera; in alternativa il telaio distanziatore può essere fabbricato direttamente contro il vetro sbobinando un distanziatore flessibile e depositandolo in corrispondenza del bordo perimetrale del vetro con macchine automatiche o semiautomatiche ;

- ACCOPPIAMENTO E PRESSATURA dell'insieme vetri/telaio (o telai);

- RIEMPIMENTO CON GAS della camera (o delle camere) cosi ottenuta (ottenute);

SECONDA SIGILLATURA.

I sopra elencati processi potendo essere svolti dalla rispettiva macchina in modo automatico o semiautomatico. Per quanto riguarda la sbordatura, fase della produzione del vetro isolante cui si riferisce il miglioramento apportato dalla presente domanda, la tecnica nota, essenzialmente ma anche unicamente concretizzata nelle macchine diffuse sia della concorrenza che dal titolare della presente domanda nonché nei corrispondenti titoli di proprietà industriale, mette in atto unicamente procedimenti di smerigliatura, utilizzando una (sia come articolo indeterminativo che numerale) mola cilindrica operante a secco (o a umido) ad impasto elastico o quantomeno deformabile o usurabile, contenente granuli abrasivi uniformemente dispersi al fine di adattare reciprocamente utensile e vetro nella zona di contatto.

Tale sbordatura oltre che come descritto più indietro, vale a dire effettuata nelle linee di produzione del vetrocamera, può anche essere effettuata prima del taglio della lastra di vetro dal formato commerciale ai formati di utilizzo per il vetro isolante. Ciò avviene nei tavoli da taglio ove una (sia come articolo indeterminativo che numerale) ancora mola abrasiva ad impasto elastico operante a secco percorre la traccia costituita dal confine tra i vari formati ponendosi a cavallo dello stesso in modo da sbordare una fascia che dopo l' incisione ed il troncaggio del vetro viene a ripartirsi tra i formati confinanti. Soluzione questa adottata qualora le fasce da sbordare abbiano ampiezza limitata.

Procedimenti e macchine operanti la sbordatura sono descritti, ad esempio, in EP 0 769 348 Bl del medesimo titolare della presente domanda, in EP 0 165 232 B2 titolare Lisec Peter, in EP 1314 513 Bl titolare Lenhardt Maschinenbau GmbH, in DE 196 32 240 Al titolare Hegla Fahrzeug und Maschinenbau GmbH.

I maggiori inconvenienti comuni a tutte le tecniche note sopra elencate sono costituiti da:

# difficoltà, 1' impasto non potendo essere sufficientemente elastico, di coniugare la forma dell' utensile abrasivo con la parte della faccia della lastra di vetro da sbordare non perfettamente complanari e quindi non omogeneità di asportazione del rivestimento;

# difficoltà di rimuovere il rivestimento, che talvolta è particolarmente duro, se non intaccando anche la superficie del vetro ed in modo irregolare;

# possibilità che il rivestimento appaia rimosso ma che in realtà non lo sia o non lo sia completamente;

# mediocre o scadente definizione del confine tra la zona sbordata e la zona non sbordata;

# la conseguenza di guanto sopra è la compromissione dell' ermeticità del vetro isolante, se non a breve termine sicuramente a medio e lungo termine;

# di più, e più gravemente, nel caso di vetrate, tipicamente le strutturali, in cui il margine periferico non sia incapsulato in un serramento ma rimanga visibile, ogni irregolarità del margine sbordato comporta un inaccettabile vizio estetico, oltre che un grave pericolo di distacco e caduta del vetro esterno.

L' anteriorità più evoluta è DE 196 32 240 Al che riguarda una testa di lavorazione attrezzata con un tandem di due utensili (mole cilindriche) flottanti di larghezza differente, in modo da selezionare due ampiezze delle fasce di sbordatura in funzione della zona della lastra in sbordatura, prima che la stessa sia suddivisa nei formati finali, come ad esempio 20 mm nelle zone interne della lastra e 10 mm lungo il perimetro esterno, le fasce interne venendo successivamente incise e separate longitudinalmente secondo gli assi mediani, ottenendosi così il margine di 10 mm. Un' unica mola di 20 min di ampiezza non potrebbe operare la sbordatura di 10 mm lungo il perimetro esterno in quanto durante tale lavorazione si usurerebbe per la metà del suo spessore e quindi non avrebbe geometria regolare per rimuovere successivamente fasce di 20 mm nelle zone interne. Tale è 1' anteriorità che più si avvicina al trovato oggetto della presente domanda, ma solo quest' ultimo risolve i problemi sopra elencati ed inoltre aumenta la produttività del processo e della macchina ed è innovativo rispetto al titolo brevettuale di Hegla e comunque attua un processo affatto differente .

DESCRIZIONE DELL'INVENZIONE

Scopo principale di quanto forma oggetto della presente domanda è quindi quello di risolvere i problemi tecnici evidenziati, eliminando tutti gli inconvenienti di cui alla tecnica nota e quindi escogitando una macchina automatica ed un procedimento automatico che consentano di effettuare la sbordatura dei margini delle lastre di vetro in modo affidabile, ripetitivo, qualitativamente perfetto, ciò che è carente nella tecnica nota, e non ultimo economico. Un ulteriore scopo, comunque già ottenuto in taluna tecnica nota, è quello di non alterare la struttura della linea di produzione del vetro isolante, traendo vantaggio dalla modularità che tipicamente la caratterizza.

Ancora uno scopo (opzionale come nella tecnica nota) è quello di operare una smerigliatura in modo congruente con la forma del profilo perimetrale della lastra di vetro anche quando diversa dalla rettangolare, sia per la presenza di lati inclinati che di porzioni curvilinee. Questi scopi ed altri che meglio appariranno dalla descrizione che segue sono raggiunti da una macchina automatica per la sbordatura dei margini delle lastre di vetro sostanzialmente piane caratterizzata dal fatto di comprendere un corpo macchina ed almeno una testa operatrice, atta a condurre almeno due utensili disposti in serie uno rispetto all' altro, ossia in successione rispetto alla direzione di lavoro (ciò che non appartiene ad alcuna tecnica nota e che è innovativo), utensili in contatto flottante con i margini della lastra di vetro e mobili (ciascuno indipendentemente dall' altro o dagli altri) in accostamento ed in allontanamento dal margine del vetro.

Il moto relativo tra tale almeno una testa operatrice e lastra di vetro 1 (potendo essere in movimento o le une o 1' altra, o tutte contemporaneamente nel caso di lastre di vetro con sagoma diversa dalla rettangolare) costituisce, nell' etimologia delle macchine utensili, il cosiddetto moto di alimentazione o di avanzamento.

Il secondo moto, quello detto di taglio nell' etimologia delle macchine utensili, e quello impresso all' utensile (mola) con comando autonomo.

Un ulteriore moto, quello detto di registrazione nell' etimologia delle macchine utensili, serve a posizionare 1' utensile rispetto al margine esterno della lastra di vetro, sia per la sbordatura la cui fascia corrisponde allo spessore dell' utensile (mola), nel qual caso il margine esterno dell' utensile corrisponde allo spigolo del vetro od allo spigolo della smussatura del vetro, sia per la sbordatura la cui fascia è superiore allo spessore dell' utensile (mola), nel qual caso le passate devono essere multiple sino a coprire la voluta estensione della sbordatura; tale moto di registrazione è ottenuto mediante posizionamento iniziale degli assi che attuano il moto relativo descritto più indietro.

Vantaggiosamente è consentita la lavorazione di lastre di vetro sagomate con forma diversa dalla rettangolare per esempio poligonale composta da lati tutti rettilinei o multiforme ossia composta da tratti rettilinei e curvilinei, preferibilmente ma non tassativamente con tratto di base costituito da lato rettilineo; nel primo caso (poligonale, ivi includendo il rettangolo) attivando gli utensili numerati con pedice a (anteriore) per una passata di sgrossatura e con pedice p (posteriore) per una passata di finitura, simultaneamente, nel secondo caso (multiforme) attivando gli utensili, il primo con pedice a (anteriore) per una passata di sgrossatura, il secondo con pedice p (posteriore) per una passata di finitura, in fasi successive in quanto soltanto uno può essere in accoppiamento tangente con il perimetro , diverso dal rettilineo, della lastra di vetro, ciò per azione combinata degli assi H di traslazione orizzontale, V di traslazione verticale, θ di rotazione.

Vantaggiosamente la lastra di vetro ha giacitura verticale in appoggio ad un piano di scorrimento ed è mobile orizzontalmente su un convogliatore.

La giacitura detta verticale è in realtà leggermente inclinata rispetto al piano verticale (generalmente di 6°) per conferire stabilità statica alla lastra di vetro, ossia impedirne il ribaltamento.

DESCRIZIONE DELLE FIGURE

Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata, di cui al capitolo successivo, di una forma di realizzazione particolare del trovato, illustrata a titolo puramente indicativo e non limitativo negli allegati disegni , in cui:

la figura 1 mostra in sezione parziale una serie di tipiche configurazioni di vetrocamera;

la figura 2 illustra una vista assonometrica d'assieme della macchina che incorpora 1'invenzione, nella versione di una sola testa operatrice (gruppo 200), depurata della numerazione dei gruppi di componenti che sono meglio evidenziati nella figura 3;

la figura 3 illustra una vista assonometrica d'assieme del corpo della macchina che incorpora l'invenzione e dei suoi gruppi di componenti 100, 200, 300, 400, 500, nella versione di due teste operatrici (gruppi 100, 200), depurata della numerazione dei componenti che sono meglio evidenziati nella figure successive;

la figura 4 illustra una vista assonometrica della testa operatrice 200 contenente almeno due corpi utensile 201a, 201p, disposti in serie, a loro volta recanti gli utensili 202a, 202p, sintetizzante il concetto inventivo [disposizione in serie di almeno due utensili che operano in successione le lavorazioni di smerigliatura, per esempio la prima aggressiva che coinvolga anche la superficie del vetro al fine della sicura rimozione del rivestimento (nano-deposito), la seconda soffice di finitura; all' uopo sia gli impasti che gli abrasivi costituenti gli utensili possono avere le composizioni ideali (sul mercato esiste una vasta gamma di possibilità) affinché ogni utensile attui la lavorazione voluta], in particolare è rappresentata la testa operatrice mobile verticalmente (gruppo 200), potendone coesistere anche una inferiore fissa non rappresentata; tale figura schematizza la modalità di lavorazione degli utensili dotati di moto di registrazione R', R", e di moto di taglio T rispetto al margine della lastra di vetro 1 e di moto di avanzamento (relativo utensili - lastra di vetro); le interruzioni nella rappresentazione degli utensili hanno lo scopo di mostrare gli attuatori, ciascuno operante il moto di registrazione del tipo a tuffo degli utensili stessi;

la figura 5 illustra con una vista assonometrica, orientata diversamente dalla figura 4, più in dettaglio i componenti della testa operatrice (quella del gruppo 200), ove risultano evidenti i meccanismi, sia di sostegno basculante 203a, 203p, che di attuazione 204a, 2Q4p, che di retroazione 205a, 205p, che consentono 1' accostamento e 1' allontanamento della faccia attiva degli utensili (mole) verso la lastra di vetro e dalla lastra di vetro, originanti la registrazione basculante R" che i meccanismi 206, 207, 208, 209, originanti la registrazione R'; ancora 1 'interruzione nella rappresentazione dell' utensile 202a ha lo scopo di mostrare il fulcro 203p attorno al quale 1' altro utensile 202p è basculante.

la figura 6 illustra una vista assonometrica di dettaglio dei componenti della testa operatrice appartenente al gruppo 200 nel suo collegamento con la lanterna definente 1' asse di rotazione θ includente i componenti 301, 302, 303, 304, 305, 306, per l' attuazione di tale rotazione (tecnica nota);

la figura 7 illustra una vista assonometrica di dettaglio dei componenti della testa operatrice appartenente al gruppo 200 nel suo collegamento con la slitta corrente secondo 1 asse verticale V includente i conponenti 401, 402, 403, 404, 405, 406, 407, per 1' attuazione di tale movimentazione verticale (tecnica nota);

la figura 8 illustra una vista assonometrica di dettaglio dei conponenti appartenente al gruppo 500 che attuano il trasporto della lastra di vetro 1 secondo 1' asse orizzontale H costituiti da due sistemi, il primo 501 per il sostentamento mobile della lastra di vetro 1, che interagisce con il lato inferiore ld della stessa, consistente in nastri trasportatori, oppure rulli trasportatori, il secondo per la movimentazione sincrona della lastra di vetro 1 attraverso i componenti 503, 504, 505, 506, 507, 508, attraverso la ventosa 502, entrambi i sistemi essendo rappresentati nei conponenti essenziali per l' attuazione di tale movimentazione orizzontale (tecnica nota);

le figure 9a - 9q illustrano i principi di lavorazione per una macchina ed un procedimento utilizzanti una sola testa operatrice 200; sono rappresentati con riempimento l' utensile quando nella fase attiva di contatto con la lastra di vetro 1 e quindi di smerigliatura e senza riempimento l' utensile quando nella fase inattiva, mentre è rappresentato con area tratteggiata quel margine del lato della lastra di vetro 1 che ha già subito la lavorazione di smerigliatura o per opera dell' utensile anteriore o di entrambi gli utensili;

le figure 10a - 10f illustrano i principi di lavorazione per una macchina ed un procedimento utilizzanti due teste operatrici 100, 200; sono rappresentati con riempimento l' utensile quando nella fase attiva e senza riempimento l' utensile quando nella fase inattiva, mentre è rappresentato con area tratteggiata quel margine del lato della lastra di vetro 1 che ha già subito la lavorazione di smerigliatura o per opera dell' utensile anteriore o di entrambi gli utensili; le fasi non sono dettagliate come per le figure 9 ma sono state accorpate per semplificazione;

le figure 11a - 11d illustrano le forme delle lastre di vetro la cui lavorazione è possibile con la macchina ed il procedimento oggetto del presente trovato;

la figura 12a rappresenta un esempio di inserimento della macchina 1000 oggetto del presente trovato nella linea di produzione del vetro isolante 1 (nella vista in elevazione frontale);

la figura 12b rappresenta un esempio di inserimento della macchina 1000 oggetto del presente trovato nella linea di produzione del vetro isolante 1 (nella vista in pianta) ed include le identificazioni del corpo principale 2, dei convogliatori di ingresso e di uscita 2a e 2b, del quadro elettrico / elettronico 11, del pulpito di comando 12, dei dispositivi di sicurezza 13;

le figure 13 e 14 sono soltanto a supporto di una fase della descrizione altrimenti difficile da esternare.

MODI PER L' ESECUZIONE DELL' INVENZIONE Come anticipato più indietro, la figura 1 illustra schematicamente la porzione periferica del vetrocamera secondo una serie esemplificativa di possibili combinazioni: configurazione normale (1A), triplo vetro con vetro interno del tipo a bassa emissività (1B), vetri sfalsati con vetro esterno del tipo selettivo e vetro interno del tipo a bassa emissività (1C), vetro esterno stratificato e vetro interno del tipo a bassa emissività (1D), vetri sfalsati con vetro esterno del tipo selettivo temprato e vetro interno stratificato del tipo a bassa emissività (1E). Le figure da 1Ά a 1D mostrano il telaio distanziatore del tipo rigido, la figura 1E mostra il telaio distanziatore del tipo flessibile. Si enfatizza ancora la presenza di due tipi di sigillante impiegato: il sigillante butilico 1004, avente funzione di fornire una tenuta ai gas ed al vapor d' acqua stabile nel tempo stabile nel tempo (prima sigillatura) applicato tra le superfici laterali del telaio e le lastre di vetro, ed il sigillante bicomponente oppure monocomponente polisolfurico o poliuretanico o siliconico applicato a temperatura ambiente oppure monocomponente butilico applicato a caldo 1005, avente funzione di fornire una resistenza meccanica stabile nel tempo (seconda sigillatura) applicato tra la superficie esterna del telaio e le facce interne delle lastre di vetro sino al bordo delle stesse.

Nella figura 1E è indicato un ulteriore livello di vincolo tra le parti, costituito da un adesivo acrilico 1006 avente la funzione di legare immediatamente i vari conponenti, senza attendere la catalisi del secondo sigillante, con il vantaggio della manipolazione immediata del vetro isolante, per esempio nel sollevamento per azione di ventose agenti sulla faccia esterna di una soltanto delle lastre di vetro.

Nelle figure in cui una o più lastre di vetro sono del tipo con rivestimento (basso emissivo o selettivo) si nota come lo stesso rivestimento, rappresentato enfatizzandone lo spessore che nella realtà è soltanto di alcune centinaia di Angstrom, sia interrotto o meglio eliminato in corrispondenza della zona interessata dai sigillanti e dagli adesivi. E ciò per rendere efficace e stabile nel tempo 1' adesione dei sigillanti e degli adesivi verso le lastre di vetro 1. Lo strato del rivestimento infatti subirebbe negli anni un' ossidazione con inizio dal bordo esterno della lastra di vetro che comporterebbe una separazione dalla stessa. Dal momento che le lastre di grandi dimensioni di vetro origine, dalle quali vengono ricavati i formati del vetro destinazione delle dimensioni richieste per comporre il vetro isolante, sono rivestite nella loro intera estensione, così risultano anche tali formati destinazione e quindi si deve operare la rimozione in corrispondenza delle zone destinate all' interazione con i sigillanti.

Con riferimento alle figure allegate e già commentate, si identificano con numeri ad una sola cifra i componenti principali (a due cifre i gruppi senza sottogruppi) della macchina in modo da averne un panorama globale, il numero 1 essendo riservato alla lastra di vetro quale materiale oggetto delle lavorazioni ed il numero 2 al corpo macchina che ne esegue la lavorazione di smerigliatura, mentre si indicano i dettagli e i meccanismi costruttivi e i dispositivi, quali i motori, i cilindri pneumatici, i sensori, etc., con numeri a tre cifre, la cui prima cifra è quella del gruppo principale di appartenenza (100 per la testa operatrice inferiore, 200 per la testa operatrice superiore, 300 per il gruppo per la rotazione attorno all' asse S, 400 per il gruppo per la movimentazione secondo 1' asse verticale V e 500 per il gruppo per la movimentazione secondo 1' asse orizzontale H) e si indicano con numeri a quattro cifre i componenti del vetrocamera [1001 il vetro esterno, 1002 il vetro interno, 1003 il telaio distanziatore ed a seguire i sigillanti (1004 il butilico di tenuta, 1005 il sigillante di resistenza, 1006 1' adesivo acrilico), 1007 1' eventuale gas diverso dall' aria, sebbene la lastra di vetro sia anche genericamente indicata come 1 quando in lavorazione di smerigliatura, tale lavorazione riguardando le lastre indipendentemente dalla composizione finale del vetrocamera] , come pure si indicano con numeri a quattro cifre le macchine appartenenti alla linea di produzione del vetrocamera.

Con 1 si identifica la lastra di vetro singola, i cui lati vengono rispettivamente indicati: il lato anteriore verticale la, i lati longitudinali orizzontali lb il superiore e ld 1' inferiore (lavorabili in un' opzione di macchina anche contemporaneamente), ed il lato posteriore verticale le.

Tali convenzioni e numerazioni sono riportate nelle varie figure. I termini anteriore e posteriore sono riferiti al senso del flusso del materiale oggetto delle lavorazioni (lastra di vetro 1) nell' ambito della linea di produzione del vetrocamera. I termini anteriore e posteriore sono anche utilizzati con riferimento alla faccia della lastra di vetro 1 come vista dall' operatore. Con riferimento alle figure 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, relative alla macchina e 9 , 10, 11 relative al procedimento secondo una forma di realizzazione preferita si descrivono qui di seguito i componenti essenziali ed il modo di operare della macchina.

La macchina comprende un corpo principale 2 collegato in cascata tra due convogliatori 2a e 2b, disposti rispettivamente a monte e a valle del corpo macchina 2. Il convogliatore di ingresso 2a essendo collegabile ad una sezione di lavorazione a monte, ad esempio la sezione di taglio del vetro dalle dimensioni delle lastre origine alle dimensioni delle lastre destinazione, oppure la lastra di vetro 1 da sbordare potendo anche essere caricata manualmente o con 1' asservimento di un manipolatore sul convogliatore di ingresso 2a.

Il convogliatore di uscita 2b essendo invece collegabile ad una sezione di lavorazione a valle, ad esempio la sezione di molatura degli spigoli oppure la lavatrice. I convogliatori così come il corpo macchina centrale, mantengono la lastra ad un' inclinazione di circa 6 gradi rispetto alla verticale, come visibile nelle figure 2 e 3. Il convogliatore di ingresso 2a comprende una base per il supporto del bordo inferiore della lastra di vetro, sulla quale è disposta una serie di rulli o cinghie di sostentamento e convogliamento motorizzati del tipo noto. II convogliatore comprende ulteriormente un piano di appoggio dotato di rotelle folli o di cuscino d' aria, pure del tipo noto, su cui la lastra di vetro viene appoggiata in modo sostanzialmente verticale, nel senso visto sopra.

I convogliatori sono ampiamente noti e pertanto non vengono qui discussi in dettaglio. È immediato quindi comprendere che il convogliatore di uscita 2b sarà sostanzialmente simile al convogliatore di ingresso.

II convogliatore di ingresso comprende preferibilmente un rilevatore di spessore di tipo noto (non rappresentato) , utilizzante un potenziometro associato ad un tampone che mediante 1' azione di un cilindro pneumatico viene portato a contatto con la faccia anteriore della lastra di vetro, quella posteriore essendo in appoggio al piano di riferimento verticale 2a , per misurare lo spessore della lastra di vetro 1 da lavorare prima del suo ingresso nella sezione di sbordatura, in modo da fornire un segnale per l' accostamento iniziale degli utensili abrasivi alla lastra di vetro 1 in funzione del suo spessore, che tipicamente è variabile nel campo da 3 a 40 mm. Alternativamente o addizionalmente tale informazione riguardante lo spessore della lastra di vetro 1 può provenire da un sistema informativo o essere impostato manualmente dall' operatore attraverso il pulpito di comando 12.

Il corpo macchina 2 comprende una sezione 2c del tipo noto costituita da un piano di appoggio con disposizione pseudo-verticale con rotelle folli per l' appoggio e lo scorrimento della faccia posteriore della lastra di vetro 1, a contrastare la spinta degli utensili abrasivi.

Le teste operatrici sono identificate con le sezioni 100 e 200 e verranno descritte nel dettaglio più avanti. Il corpo macchina 2 contiene una sezione 500 comprendente un convogliatore 501 a rulli in parte motorizzati in parte folli del tipo noto ad assi orizzontali oppure a cinghie (inclinato di 6° rispetto al piano orizzontale, per il sostentamento ed il trascinamento della lastra di vetro 1 secondo l' asse orizzontale (longitudinale) H.

Il corpo macchina 2 contiene altresì una sezione 400 attuante la movimentazione verticale secondo l' asse V della testa operatrice della sezione 200.

Il corpo macchina 2 contiene altresì una sezione 300 per il brandeggio e la rotazione della sezione 200 secondo l' asse θ ortogonale alla lastra di vetro.

La lastra di vetro 1 proveniente dalla precedente macchina di lavorazione (oppure caricata manualmente o a mezzo manipolatore sul convogliatore di entrata 2a della macchina) viene fatta avanzare trasportata dal sistema di sostentamento e convogliamento del tipo 501 del convogliatore 2a del corpo 2.

Per la continuità dell' appoggio verticale, e per contrastare la spinta degli utensili di smerigliatura, il piano verticale con rotelle folli o cuscino d' aria di scorrimento dei convogliatori di entrata 2a e di uscita 2b sono ripresi dalla sezione 2c più indietro descritta nella soluzione di rotelle folli.

In base al meccanismo appena descritto, la lastra di vetro 1 viene così trasportata sino alla posizione in cui un carro azionato dal motore sincrono 503 e da una catena di cinematismi noti 504, 505, 506, 507, 508, aggancia con la ventosa 502 la lastra di vetro stessa nella sua faccia posteriore e successivamente la muove con asse sincrono secondo la direzione H.

Tale governo della posizione della lastra di vetro 1 è importante per il corretto funzionamento del processo attuato dalle teste operatrici 101a, 101p e 201a, 201p, come si evincerà nel prosieguo della descrizione, in modo da coordinare gli spostamenti sincroni orizzontale H della lastra di vetro 1 e verticale V e di rotazione θ delle teste operatrici 201a, 201p necessario per far sì che gli utensili di sbordatura 202a e 202p risultino sempre coniugati con il perimetro della lastra di vetro 1 avente forma sia rettangolare (1 come mostrato nella figura 11a), nel qual caso 1' asse di rotazione θ compie rotazioni discrete di 90°, sia diversa dalla rettangolare (1', 1'’, 1''' come mostrato nelle figure 11b, 11e, 11d), nel qual caso l' asse di rotazione θ compie rotazioni discrete in corrispondenza delle cuspidi delle lastre di vetro e rotazioni continue in corrispondenza delle porzioni curvilinee delle lastre di vetro.

Ritornando alla descrizione del caso della lastra di vetro 1 rettangolare, una volta che il bordo verticale la della lastra di vetro 1, sincronizzato grazie agli azionamenti sopra descritti, giunge in corrispondenza di un sensore di rallentamento, non rappresentato, il moto della lastra viene rallentato sino al suo completo arresto una volta che lo stesso bordo verticale viene a trovarsi in corrispondenza del sensore di arresto , non rappresentato.

Per descrivere i meccanismi attuanti sia il moto di taglio T degli utensili che i movimenti di registrazione R' e R" che altre funzioni, si fa riferimento alle figure 4 e 5 riguardanti la testa operatrice 200 contenente i corpi utensile 202a e 202p fissati al mandrino 310 attraverso le mensole 309a, 309p, in modo flottante sugli assi 203a, 203p. Per la testa operatrice 100 la situazione è identica, salvo che non è presente 1' asse θ e quindi che il mandrino 310 è sostituito da un supporto fissato alla piastra 307.

In tali figure sono identificabili le seguenti classi di movimento, semplicemente osservando i meccanismi:

# moto di taglio degli utensili T;

# brandeggio dei corpi utensili 201a e 201p, che consente quello che più indietro è stato definito moto di registrazione R", attorno agli assi 203a, 203p; movimenti che vanno descritti individualmente per semplificarne la comprensione.

Il boto di taglio T è trasferito agli utensili 201a, 201p attraverso i cinematismi costituiti dai motori 211a, 211p, a velocità variabile per ottimizzare le prestazioni in funzione del tipo di rivestimento da rimuovere (smerigliare) e delle caratteristiche degli utensili stessi e degli altri parametri di lavorazione, sui cui assi sono calettati gli utensili stessi.

Il brandeggio dei corpi utensili 201a, 201p, ha nel dettaglio due componenti : la prima di registrazione lineare R', più che di brandeggio vero e proprio, per posizionare il campo di lavoro degli utensili in funzione dello spessore del vetro (che è stato misurato nel convogliatore di ingresso 2a, come detto più indietro) che è attuata dal motore 206 azionante l' attuatore 207 che sposta la slitta 307 con una retroazione proveniente sia dal potenziometro 308 che dai sensori lineari 205a, 205p di cui sono dotati i cilindri pneumatici 204a, 204p che indiduano l' inizio e l' estensione della corsa degli stessi; la seconda R" di oscillazione soffice, per adattarsi alle irregolarità della faccia della lastra di vetro, che è attuata dai cilindri pneumatici 204a, 204p fulcrati sulle mensole 309a, 309p collegate al mandrino 310 ed agenti sui bracci brandeggianti 206a, 206p dei corpi utensili 201a, 201p.

Una caratteristica essenziale del movimento flottante è quella di avvenire in una conformazione tale da mantenere la faccia attiva degli utensili 202a, 202p, in condizioni di complanarità teorica con la faccia della lastra di vetro in modo che l' azione delle parti attive degli utensili , identificate con i segmenti La e Lp nella figura 6, proprio per effetto del comportamento flottante, sopperisca alle ondulazioni della faccia della lastra di vetro 1 nella direzione dello spessore della lastra stessa, mentre per il non parallelismo dei segmenti di utensile La e Lp a contatto con la faccia della lastra di vetro viene a sopperire la sofficità degli utensili stessi 202a, 202p, ottenendo quindi una delle caratteristiche importanti del presente trovato: ossia quella di asportare gli spessori infinitesimali del rivestimento sul margine della lastra di vetro la cui planarità non può essere identica a quella dell' utensile per quanto precisa possa essere l' esecuzione dei cinematismi (si tratta di asportare uniformemente spessori dell' ordine delle centinaia di Angstrom).

Nell' insieme la macchina può utilizzare due teste operatrici, 100 inferiore con disposizione fissa (relativamente all' asse V e all' asse θ) e 200 superiore mobile rotazionalmente secondo l' asse θ e verticalmente secondo l' asse V. I componenti di entrambe tali teste operatrici si identificano nella descrizione fatta più indietro per la testa operatrice superiore ed è superflua ogni ulteriore descrizione salvo il completare quanto riguarda la rotazione della testa operatrice verticale 200 attorno all' asse θ come visibile nella figura 6 e la traslazione della stessa testa operatrice secondo l' asse verticale V come visibile nella figura 7.

I meccanismi per la rotazione della testa operatrice 200 sono quelli appartenenti alla slitta 307 e consistono nella lanterna 306 individuante l' asse θ per mezzo del mandrino 310 ruotante sui cuscinetti 305 alloggiati nella lanterna stessa su azionamento del motore sincrono 301, agente sui corpi utensile 201a, 201p solidali al mandrino 310, quanto a rotazione, attraverso riduttore 302, pignone 303 e corona 304. Tale rotazione permette di orientare la testa operatrice 200, e con essa gli utensili 202a, 202p, così da coniugarsi con il perimetro della lastra di vetro 1, in modo successivo compiendo rotazioni di 90° nel caso di lastre di vetro aventi forma rettangolare 1, in modo progressivo mediante l' interazione e l' interpolazione degli assi H, V e θ, nel caso di lastre di vetro aventi forme 1', 1'', 1''' differenti dalla rettangolare.

Per la traslazione secondo 1' asse verticale V la slitta 405 di figura 7 recante la testa operatrice 200 è mossa lungo le guide 407, alle quali è accoppiata attraverso i pattini 406, mediante la catena cinematica: motore sincrono 401, riduttore 402, pignone 403 che si accoppia con la cremagliera 404.

Per la traslazione delle lastra di vetro 1 secondo l' asse orizzontale H, non è necessario estendere quanto già esposto nella descrizione della figura 8.

Descritti tutti i componenti essenziali di un modo preferito di esecuzione della macchinarsi passa ora a descrivere il procedimento di lavoro (corrispondente agli schemi delle figure 9a - 9q e 10a - 10f che illustrano soltanto la prima opzione, nelle situazioni di una o due teste operatrici), delle seguenti opzioni, tutte possibili utilizzando i meccanismi descritti, i relativi attuatori, una logica di governo degli stessi, un software di gestione di detta logica.

OPZIONE 1: lavorazione di lastra di vetro rettangolare 1 con macchina con una testa operatrice OPZIONE 2: lavorazione di lastra di vetro rettangolare 1 con macchina con due teste operatrici OPZIONE 3: lavorazione di lastra di vetro sagomata rettilinea 1'

OPZIONE 4: lavorazione di lastra di vetro sagomata parzialmente curvilinea 1''

OPZIONE 5: lavorazione di lastra di vetro sagomata totalmente curvilinea 1'''

OPZIONE SULLE OPZIONI: tre assi di rotazione (a β γ) , assi non riportati nelle figure ma soltanto nominati nella descrizione, anziché un solo asse di rotazione θ. Tutte le descrizioni riprendono dalla posizione, già descritta, di arresto della lastra di vetro (1, 1', 1'') in corrispondenza del sensore di arresto. Vengono richiamati anche i riferimenti dei componenti in modo da completare, in ogni descrizione, gli aspetti relativi alle rivendicazioni di macchina e non solo quelli del procedimento.

OPZIONE 1 (una testa operatrice 200): negli schemi delle figure 9a - 9q sono rappresentati, come anticipato nella descrizione delle figure, sia l' utensile anteriore 202a che quello posteriore 202p, con riempimento quando nella fase attiva e senza riempimento nella fase di riposo; mentre à rappresentato con area tratteggiata il lato o quella parte di lato della lastra di vetro già smerigliata.

Il processo avviene quindi semplicemente secondo le seguenti fasi:

# lavorazione del lato verticale da parte di entrambi gli utensili operanti in serie e muoventesi verso l' alto secondo l' asse V (figure 9b, 9c, 9d)

# rotazione della testa operatrice, secondo l' asse 3 passante per la mezzeria dell' utensile anteriore e contemporaneo moto di sfasamento della lastra di vetro secondo l' asse H (figura 9e)

# abbassamento della testa operatrice per portare gli utensili in allineamento con il margine della lastra di vetro (figura 9f)

# avanzamento della lastra di vetro secondo l' asse orizzontale H (figure 9g, 9h, 9i)

# sollevamento della testa operatrice per consentire la successiva rotazione della stessa (figura 91)

# rotazione della testa operatrice (figura 9m)

# avanzamento della lastra di vetro secondo l' asse orizzontale H per portare il margine della stessa in allineamento con gli utensili (figura 9n)

# lavorazione del lato verticale da parte di entrambi gli utensili operanti in serie e muoventesi verso il basso secondo l' asse V (figure 9o, 9p, 9q).

NOTA: nelle figure ove rappresentata la fase di rotazione della testa operatrice secondo l' asse θ viene indicata con una crocetta tale asse di rotazione, che si trova sulla mezzeria dell' utensile anteriore 202a.

OPZIONE 2 (due teste operatrici 100, 200): negli schemi delle figure 10a - 10f sono rappresentati, come anticipato nella descrizione delle figure, sia l' utensile anteriore 102a che quello posteriore 102p della prima testa operatrice 100 sia l' utensile anteriore 202a che quello posteriore 202p della seconda testa operatrice 200, con riempimento quando nella fase attiva e senza riempimento nella fase di riposo; mentre è rappresentato con area tratteggiata il lato o quella parte di lato della lastra di vetro già smerigliata.

Il processo avviene quindi semplicemente secondo le seguenti fasi (si omette la descrizione relativa ai dettagli delle rotazioni e degli allineamenti, in quanto importabile da quanto esposto nell' OPZIONE 1):

# lavorazione del lato verticale da parte di entrambi gli utensili della testa operatrice 200 operanti in serie e muoventesi verso l' alto secondo l' asse V (figura 10b) # rotazione della testa operatrice 200 e sollevamento della testa operatrice 100 e sfasamento della lastra di vetro (figura 10c)

# lavorazione simultanea dei lati orizzontali 1b e 1d, da parte di entrambi gli utensili della testa operatrice 200 e di entrambi gli utensili della testa operatrice 100 (figura 10d)

# rotazione della testa operatrice 200 e abbassamento della testa operatrice 100 e sfasamento della lastra di vetro (figura 10e)

# lavorazione del lato verticale da parte di entrambi gli utensili della testa operatrice 200 operanti in serie e muoventesi verso il basso secondo l' asse V (figura 10f) OPZIONE 3 (caso da attuarsi preferibilmente con una soltanto testa operatrice): tutto procede come alla descrizione dell' opzione 1 salvo che, per seguire l' inclinazione di alcuni lati, per esempio la non verticale, 1b non orizzontale, etc., gli assi H, V θ operano interpolati mediante l' azionamento concatenato dei motori, attuanti moti sincroni: 503 (azionante la ventosa 502 secondo l' asse H), 401 (azionante la testa operatrice secondo l' asse V), 301 (azionante la testa operatrice nella rotazione secondo l' asse S). Per quanto riguarda l' asse θ lo stesso serve per orientare la coppia di utensili 202a, 202p in modo tangente alla spezzata poligonale da seguire ed opera in modo discontinuo in corrispondenza di ogni cuspide (previ spostamenti della lastra e della testa operatrice simili a quelli descritti nell' opzione 1). Gli utensili possono dunque operare contemporaneamente (sempre nella successione anterioreposteriore) in quanto la rotazione della testa operatrice, sebbene operata in corrispondenza della mezzeria dell' utensile anteriore 202a, comporta il mantenimento della tangenza, i lati essendo rettilinei, per entrambi gli utensili; vedere a chiarimento la figura 13. Il concatenamento di tali motori avviene attraverso azionamenti elettronici gestiti da un software, detto software avendo ricevuto quali input tutte le informazioni inerenti la forma 1' della lastra di vetro, con metodi noti quali codici a barre, data base, rete, scanner, etc.. Il lato inferiore, che deve per queste forme essere orizzontale per utilizzare il trasportatore a nastro oppure a rulli 501 viene invece lavorato in modo non interpolato, sebbene pure ancora sincrono, dalla coppia di utensili 202a, 202p mentre la lastra di vetro 1' si muove secondo l' asse H, oppure dalla coppia di utensili 102a, 102p nel caso di macchina con due teste operatrici.

OPZIONE 4: tutto procede come alla descrizione dell' opzione 2 salvo che, per seguire l' inclinazione di alcuni lati, per esempio 1a non orizzontali o non verticali ed ora in particolare l' andamento curvilineo di alcuni altri lati, gli assi H, V, 9· operano interpolati mediante l' azionamento concatenato dei motori, ora operanti in modo sincrono, 503, 401, 301 come nel caso dei lati obliqui nelle modalità di cui all' opzione 3, ma con variazione continua dell' asse 9 per orientare gli utensili 202a nella prima passata e 202p nella seconda passata, in modo tangente alla forma curvilinea da seguire, nel caso di parti curvilinee. Sono descritte e necessarie due passate (operanti in successione lungo tutto il perimetro della lastra di vetro) in quanto soltanto una alla volta delle facce degli utensili 202a e 202p può essere mantenuta tangente al contorno curvilineo della lastra di vetro. Il primo utensile 202a viene mosso nel suo percorso di tangenza in modo semplice in quanto l' asse di rotazione 9 passa per la mezzeria del segmento di contatto utensile / lastra di vetro 1''; il secondo utensile 202p viene mosso nel suo percorso di tangenza in modo più complesso, ma elettronicamente possibile (avendo a disposizione 3 assi interpolabili), l' asse

di rotazione della testa non passando per la mezzeria del segmento di contatto utensile/vetro; vedere a chiarimento la figura 14. Il concatenamento di tali motori avviene attraverso azionamenti elettronici gestiti da un software, detto software avendo ricevuto quali input tutte le informazioni inerenti la forma 1'' della lastra di vetro, con metodi noti quali codici a barre, data base, rete, scanner etc..

Il lato inferiore, che deve per queste forme essere orizzontale per utilizzare il trasportatore a nastro oppure a rulli 501 viene invece lavorato in modo non interpolato, sebbene pure ancora sincrono, dalla coppia di utensili 202a, 202p mentre la lastra di vetro 1 si muove secondo l' asse H trascinata dalla ventosa 502, oppure dalla coppia di utensili 102a, 102p nel caso di macchina con due teste operatrici.

Questa forma di lastra di vetro, parzialmente curvilinea viene dunque ad essere smerigliata per percorsi completi di un utensile alla volta, ossia è assoggettata a più cicli di lavorazione {almeno due, o più se il grado di lavorazione esige una sequenza di utensili superiori a due, per esempio nel caso di rivestimenti particolarmente difficili da rimuovere). Va da sé che se la fascia da smerigliare è superiore alla larghezza degli utensili occorre ripetere il ciclo, o i cicli, su percorsi paralleli a quello iniziato per primo, sino alla copertura progressiva della fascia stessa, eventualmente con un po' di sovrapposizione allo sfasarsi dei percorsi paralleli. Tale precisazione ovviamente riguarda tutte e cinque le opzioni.

OPZIONE 5: per questa opzione è operante esclusivamente la testa operatrice 200 ed il vetro viene sostenuto e convogliato unicamente dalla ventosa 502 abbinata all' asse sincrono H mentre gli assi interpolati H, V, θ, sono azionati dai motori 503, 401 e 301, operanti tutti in modo sincrono, per ottenere che il percorso dell' utensile segua il margine della lastra di vetro 1'''. Data la forma della lastra di vetro sprovvista di base rettilinea, la stessa non può utilizzare il trasporto a nastro 501 ma deve essere trasportata unicamente attraverso la ventosa 502 alla quale va accoppiata manualmente o mediante caricatore automatico. Similmente alla precedente opzione questa forma di lastra di vetro, completamente curvilinea può essere smerigliata per percorsi completi di un utensile alla volta, ossia deve essere assoggettata a più cicli di lavorazione (due o più se il grado di lavorazione esige una sequenza di utensili superiori a due, per esempio nel caso di rivestimenti particolarmente difficili da rimuovere).

OPZIONE SULLE OPZIONI: le OPZIONI 4 e 5 contemplanti forme curvilinee delle lastre di vetro, possono essere ottenute con macchina e procedimento utilizzanti tre assi di rotazione α β γ anziché un singolo asse di rotazione θ.

Tale soluzione non sarà nemmeno rivendicata in quanto eccessivamente costosa, ma viene esposta nella descrizione affinché terzi non depositino una domanda di miglioramento a pretesa quindi di una licenza obbligatoria. Stante tale scopo, non sono necessarie figure a supporto della descrizione.

Si tratterebbe di dotare ciascun utensile 202a, 202p di proprio asse di rotazione ortogonale alla lastra di vetro passante per la mezzeria del segmento di contatto utensile / lastra, a. per l' utensile 202a e β per l' utensile 202p, cosi da rendere più semplice il concatenamento tra gli assi H , V, a, durante la prima passata di lavorazione effettuata con l' utensile anteriore e tra gli assi H, V, β, durante la seconda passata di lavorazione effettuata con l' utensile posteriore, nei casi di forme curvilinee di cui alle OPZIONI 4 e 5, e di dotare l' intera sella 307 di un terzo asse di rotazione, ancora ortogonale alla lastra di vetro, y, praticamente identificantesi nello stesso θ, per effettuare la rotazione della testa di lavorazione per i casi dei lati rettilinei di cui alle OPZIONI 1, 2, 3.

APPLICAZIONE INDUSTRIALE

Va da sé che l'applicazione industriale è di sicuro successo in quanto le macchine per la "sbordatura" del vetro sono al momento molto richieste poiché il mercato del vetrocamera è in continua espansione, essendo negli ultimi anni stato incrementato da tutte quelle configurazioni che richiedono l' impiego di vetri speciali quali quelli descritti in premessa (ed in particolare di quelli rivestiti con i procedimenti di nanotecnologia per il miglioramento dell' isolamento termico sia nelle condizioni invernali che nelle condizioni estive e, tra questi, quelli particolarmente difficili da essere sbordati).

Vi è di più, tale miglioramento dell' isolamento termico oltre che ad essere imposto dalle recenti legislazioni tecniche emanate in recepimento del protocollo di Kyoto e volte al risparmio energetico è anche incentivato da finanziamenti pubblici a fondo perduto. Ci si aspetta dunque un incremento nell' impiego dei vetri rivestiti, al punto da assumere che diventerà obbligatorio. Soltanto l' oggetto del presente trovato è in grado di effettuare la rimozione del rivestimento in modo valido, completo e senza danneggiamento della superficie della lastra di vetro 1 (1', 1'', 1'''), pur aggredendola ma per giungere ad un aspetto superficiale con finitura gradevole in quanto uniforme, a differenza delle macchine appartenenti alla tecnica nota ove la non completa asportazione comporta rischi per la tenuta e la resistenza dei sigillanti.

È stato quindi mostrato come la macchina ed il procedimento secondo il trovato raggiungano il compito e gli scopi prefissi in quanto operanti la sbordatura in modo completo, funzionale ed esteticamente impeccabile specialmente per quelle situazioni nelle quali una o entrambe le facce del vetrocamera rimangono visibili, quale è il caso delle vetrate strutturali.

Il trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nel medesimo concetto inventivo. Così, ad esempio, la quantità di utensili che può essere estesa a più di due, le soluzioni meccaniche per i moti di alimentazione degli utensili, il sostentamento e il trascinamento del vetro ed ì mezzi di azionamento che possono essere elettrici, elettricoelettronici , pneumatici, oleodinamici e/o combinati , mentre i mezzi di controllo possono essere elettronici o fluidici e/o combinati.

Un assetto costruttivo importante è quello costituito dalla combinazione logica degli azionamenti rispettivamente di traslazione del vetro, di movimento della testa operatrice 200 in modo da consentire la lavorazione delle lastre di vetro sagomate, ossia aventi forme differenti dalla rettangolare. Per ottenere ciò, come descritto più indietro, gli azionamenti elettrici dei motori dedicati agli assi H, V, θ sono concatenati mediante asse elettrico, con un controllo numerico.

Altresi gli utensili 103a, 103p, 203a, 203p, possono avere forma e dimensioni diverse da quelle indicate nelle figure e possono essere costruiti utilizzando impasti di differente elasticità e deformabilità .

I dettagli costruttivi possono essere sostituiti con altri tecnicamente equivalenti . I materiali e le dimensioni possono essere qualsiasi a seconda delle esigenze, in particolare derivanti dalle dimensioni (base, altezza e spessore) delle lastre di vetro 1 o dalle dimensioni e forme delle lastre di vetro 1', 1'', 1'''.

Claims

RIVENDICAZIONI 1 . Macchina automatica per la rimozione del nanorivestimento dello spessore di alcune centinaia di Angstrom dai margini perimetrali della faccia di lastre di vetro (1) di forma rettangolare o diversa dalla rettangolare sostanzialmente piane e disposte verticalmente o quasi verticalmente, comprendente un corpo macchina (2) dotato di piano di appoggio a scorrimento pseudo-verticale (2c) e di convogliatore pseudoorizzontale (500) ed almeno una testa operatrice (200, 100), mobile relativamente a detta lastra di vetro (1) lungo il suo perimetro, tale testa operatrice comprendendo due corpi utensile (201a, 201p, ed eventualmente 101a, 101p, nel caso di due teste operatrici) registrabili e flottanti in direzione sostanzialmente trasversale al piano di detta lastra di vetro (1), ciascun corpo utensile (201a, 201p, ed eventualmente 101a, 1001, nel caso di due teste operatrici) comprendente un utensile abrasivo (202a, 202p, ed eventualmente 102a, 102p, nel caso di due teste operatrici) di forma cilindrica in rotazione con moto di taglio per effettuare l' operazione di smerigliatura, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e i due corpi utensile (201a, 201p, ed eventualmente 10la, lOlp, nel caso di due teste operatrici) della testa operatrice (200, ed eventualmente 100, nel caso di due teste operatrici) sono disposti in serie, ossia in successione rispetto alla direzione del moto relativo tra la testa stessa (200, ed eventualmente 100 nel caso di due teste operatrici) e la lastra di vetro (1).
2. Macchina come alla rivendicazione 1, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e i corpi utensile nelle teste operatrici (201a, 201p, 201q, etc., ed eventualmente 101a, 101p, 101q, etc., nel caso di due teste operatrici) sono più di due,
3 . Macchina come alle rivendicazioni l e 2, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e ciascun corpo utensile (201a, 201p, etc., ed eventualmente 101a, 101p, etc., nel caso di due teste operatrici) e relativo utensile (202a, 202p, etc., ed eventualmente 102a, 102p, etc., nel caso di due teste operatrici) può essere attivato o disattivato nella sua condizione di contatto e smerigliatura sulla faccia della lastra di vetro (1), indipendentemente dagli altri.
4. Macchina come ad una o più delle rivendicazioni precedenti, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e gli utensili abrasivi (202a, 202p, etc., ed eventualmente 102a, 102p, etc., nel caso di due teste operatrici) hanno ciascuno una composizione in tipologia di impasto e in tipologia di abrasivo adatte ad operare una progressione di azioni di smerigliatura sul rivestimento basso emissivo per ottenere la completa rimozione dello stesso, l' ottimale finitura e la netta definizione del confine tra zona sbordata e zona non sbordata della faccia della lastra di vetro (1).
5. Macchina come ad una o più delle rivendicazioni precedenti, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e il basculamento del corpo utensile attivo (201a, 2Qlp, etc., 101a, 101p, etc.) attorno al fulcro (203a , 203p , etc ., 103a, 103p , etc.) è attuato da un cilindro pneumatico {204a, 204p, etc,, 104a, 104p, etc.) gli spostamenti del cui stelo sono rilevati attraverso un trasduttore (205a, 205p , etc., 105a, 105p, etc.) e retroazionati verso una slitta (307) che muove trasversalmente, rispetto alla faccia della lastra di vetro (1), tutto il corpo utensile (201a, 201p, etc., 101a, 101p, etc.) per compensare la non planarità della lastra di vetro (1) e 1' usura dell' utensile e per adeguarsi allo spessore della lastra di vetro (1) stessa.
6, Macchina come ad una o più delle rivendicazioni precedenti, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e almeno una testa operatrice (200) è dotata di orientabilità secondo l'asse θ normale alla faccia della lastra dì vetro (1).
7. Macchina come alla rivendicazione 6 c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e mediante la combinazione del moto sincrono H del convogliatore (500) del tipo a ventosa e dei moti sincroni V S della testa operatrice (200), la lavorazione di smerigliatura può seguire contorni della lastra di vetro del tipo 1' o 1'' o 1''' di forma diversa dalla rettangolare .
8 . Macchina come ad una o più delle rivendicazioni precedenti, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e 1' utensile è costituito da una mola abrasiva con impasto elastico.
9. Macchina come ad una o più delle rivendicazioni precedenti, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e la larghezza dell' utensile abrasivo (202a, 202p, etc., 102a, 102p, etc.) è minore dell' ampiezza del margine da sbordare e di conseguenza il posizionamento dell' utensile abrasivo (202a, 202p, etc., 102a, 102p, etc.) rispetto alla faccia della lastra di vetro (1) avviene progressivamente in differenti zone rispetto al bordo della lastra di vetro (1), in modo da effettuare la copertura progressiva del margine da smerigliare mediante più passate di smerigliatura.
10. Macchina come ad una o più delle rivendicazioni precedenti , c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e la disposizione della lastra di vetro (1) è orizzontale o pseudo-orizzontale.
11, Procedimento per la rimozione del nano-rivestimento dello spessore di alcune centinaia di Angstrom in corrispondenza dei margini perimetrali della faccia di lastre di vetro (1) di forma rettangolare o diversa dalla rettangolare sostanzialmente piane mediante smerigliatura ottenuta con almeno due utensili abrasivi dotati di accostamento a tuffo verso la lastra di vetro (1), c a r a t t e r i z z a t o d a l f a t t o e h e due o più passate di lavorazione vengono attuate simultaneamente lungo il percorso perimetrale della lastra di vetro (1) secondo la medesima direzione siccome ottenute con la disposizione in serie degli almeno due utensili, operanti simultaneamente salvo lo sfasamento dovuto al passo tra i due o più utensili stessi, durante un ciclo completo di movimentazione relativa utensili -lastra di vetro (1, per seguire percorsi rettilinei, secondo i quali gli almeno due utensili sono correttamente orientati .
12, Procedimento come alla rivendicazione 11, c a r a t t e r i z z a t o d a l f a t t o c h e due o più passate di lavorazione vengono attuate sequenzialmente lungo tutto il percorso perimetrale della lastra di vetro (1) siccome ottenuti attraverso successivi completi percorsi di movimentazione relativa utensile - lastra di vetro (1) per 1' intero perimetro con attivazione sequenziale di accostamento e rotazione degli almeno due utensili per seguire percorsi curvilinei o misti rettilinei curvilinei, nei percorsi curvilìnei uno soltanto degli almeno due utensili essendo di volta in volta correttamente orientato.