ITTV20070161A1 - Macchina automatica e procedimento automatico per la rimozione localizzata dei rivestimenti depositati sulle lastre di vetro. - Google Patents

Macchina automatica e procedimento automatico per la rimozione localizzata dei rivestimenti depositati sulle lastre di vetro. Download PDF

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ITTV20070161A1
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Dino Moschini
Fortunato Vianello
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Description

MACCHINA AUTOMATICA E PROCEDIMENTO AUTOMATICO PER LA RIMOZIONE LOCALIZZATA DEI RIVESTIMENTI DEPOSITATI SULLE LASTRE DI VETRO.
SFONDO DELL'INVENZIONE
Oggigiorno sono note tecniche per effettuare la rimozione dei rivestimenti (o, in gergo, "sbordatura") dal margine periferico delle lastre di vetro. La funzione dei rivestimenti è quella di conferire determinate proprietà al vetro, che saranno descritte più avanti.
La rimozione viene effettuata per consentire una valida adesione dei sigillanti al vetro, tali sigillanti essendo usati particolamente per comporre il vetro isolante o in gergo "vetrocamera" pure descritto più avanti.
Il rivestimento è tipicamente costituito da più strati di metalli e ossidi metallici aventi spessore atomico depositati con la tecnica dello "sputtering" e sono fisicamente e chimicamente ancorati al vetro; tuttavia essendo facilmente ossidabili tale ancoraggio al vetro risulta vulnerabile con l' esposizione agli agenti atmosferici. Seppure il vetrocamera, la cui composizione sarà spiegata più avanti, inibisca il contatto atmosferico in quanto le superfici rivestite vengono orientate verso l' interno, tuttavia la parte della lastra di vetro, e con essa del rivestimento, costituente il bordo, seppure di modesta estensione, comunica con gli agenti atmosferici ed è esposta all' ossidazione. Tale ossidazione distacca nel tempo il rivestimento dal vetro e quindi il vetro isolante nella sua interezza viene messo a contatto con gli agenti atmosferici. Oltre a compromettere l' efficacia dell' isolamento, cosa di per sé già grave, ciò comporta la perdita del trattenimento del vetro esterno da parte del sigillante e, nel caso peraltro diffuso di assenza di sistemi di fissaggio meccanico, la possibile caduta del vetro esterno dall' edificio, cosa inaccettabilmente pericolosa.
Il rivestimento va pertanto rimosso in corrispondenza del margine perimetrale destinata al sigillante. Tale rimozione deve essere completa per assicurare l' adesione del sigillante, ciò che non avviene con le macchine attualmente presenti nel mercato.
Per meglio comprendere la configurazione della lastra di vetro, non tanto nel suo possibile impiego isolato ma, soprattutto, nel suo impiego in combinazione con altri componenti per la costituzione del cosiddetto "vetrocamera", si riassumono qui di seguito alcuni concetti riguardanti il semilavorato stesso, ossia la "lastra di vetro", ed il prodotto finale, ossia il "vetro isolante" comunemente nominato "vetrocamera". Il successivo impiego del vetrocamera, ossia quale componente di serramenti o delle facciate continue o delle facciate strutturali, è noto al tecnico del ramo e non viene qui discusso in dettaglio.
Con riferimento alla rappresentazione schematica 1A del vetrocamera riportata nella figura 1, il vetrocamera è tipicamente costituito da due o più lastre di vetro 1001, 1002, etc., separate reciprocamente da uno o più telai distanziatori 1003, etc., i quali sono internamente cavi e, nella faccia rivolta verso l'interno della camera, sono microforati.
I telai distanziatori 1003 solitamente contengono, nella loro parte cava, materiale igroscopico, non illustrato in figura. La camera (o le camere) 1006 delimitata dai vetri 1001 e 1002 e dal telaio 1003 può contenere aria oppure gas o miscele di gas in essa iniettati, i quali conferiscono al vetrocamera particolari proprietà, per esempio proprietà termoisolanti e/o fonoisolanti. L'unione tra lastre di vetro e telaio è ottenuta mediante due livelli di sigillatura: la prima sigillatura 1004 serve per realizzare una chiusura ermetica e interessa le superfici laterali del telaio 1003 e le porzioni ad esse adiacenti delle lastre di vetro (1001, 1002); la seconda sigillatura 1005 interessa il vano costituito dalla superficie esterna del telaio e dalle facce delle lastre di vetro sino al bordo delle stesse ed ha funzione di realizzare la coesione tra i componenti mantenendo nel tempo la resistenza meccanica del giunto tra gli stessi. La figura 1 mostra cinque delle molteplici possibili viste in sezione di configurazioni di vetrocamera 1A, 1B, 1C, 1D, 1E, di cui solo la prima è stata commentata. È immediato tuttavia estendere 1' illustrazione di cui sopra alle configurazioni 1B, 1C, 1D, 1E, in cui vengono previsti più telai o più vetri, questi ultimi eventualmente stratificati e/o rivestiti. In figura il sole rappresenta schematicamente l'ambiente esterno di un edificio in cui i vetrocamera sono installati, mentre l'interno dell'edificio è schematicamente rappresentato da un radiatore.
Le "lastre di vetro" utilizzate nella composizione del vetrocamera possono avere diverse conformazioni in funzione dell'utilizzo, ad esempio il vetro esterno 1001 (rispetto all'edificio) può essere normale oppure selettivo oppure riflettente (per limitare l'apporto termico durante i mesi estivi) come pure può essere stratificato/blindato (per funzioni di antintrusione/antivandalismo) oppure può essere stratificato/temprato (per funzioni di sicurezza) come pure combinato, ad esempio riflettente e stratificato.
Il vetro interno 1002 (rispetto all'edificio) può essere normale oppure a bassa emissività (per limitare la dispersione di calore durante i mesi invernali) come pure stratificato/temprato (per funzioni di sicurezza) come pure combinato, ad esempio a bassa emissività e stratificato.
Le proprietà relative all' isolamento termico, sia nelle condizioni invernali (basso emissivo) o nelle condizioni estive (selettivo) come pure le proprietà relative alla trasmissione luminosa sono ottenute mediante depositi di metalli e ossidi metallici, generalmente multistrato, di spessore totale dell' ordine delle centinaia di Angstrom, che devono però essere rimossi nelle porzioni di interazione con i sigillanti. Dalla semplice sintesi esposta risulta già evidente che una linea di fabbricazione per ottenere il prodotto vetrocamera necessita di molte lavorazioni in cascata Le lavorazioni per la produzione del vetrocamera tipicamente sono numerose e ciascuna necessita di una relativa e particolare macchina da disporsi in serie rispetto alle altre complementari. Alcune lavorazioni o operazioni, a titolo esemplificativo ma non esaustivo e nello stesso tempo non tutte necessarie, sono le seguenti :
- SBORDATURA sul margine periferico della faccia della lastra di vetro di eventuali rivestimenti, per consentire e mantenere nel tempo l'adesione dei sigillanti come detto più indietro, procedimento e macchina di cui si occupa estesamente l' oggetto del presente trovato;
SMERIGLIATURA degli spigoli dei singoli vetri, alternando vetro interno con vetro esterno (l' orientamento essendo quello definito sopra), al fine di eliminare lo spigolo vivo degli stessi, pericoloso dal punto di vista infortunistico e origine di fratture del vetro stesso in quanto contenente microcricche, in particolare nei vetri destinati alla tempra;
- LAVAGGIO dei singoli vetri, alternando vetro interno con vetro esterno (l'orientamento essendo quello definito sopra);
APPLICAZIONE DEL TELAIO DISTANZIATORE: il telaio preventivamente fabbricato, riempito di materiale igroscopico e cosparso sulle facce laterali con un sigillante adesivo avente funzioni di tenuta viene applicato su uno dei vetri costituenti il vetrocamera in un'apposita stazione della linea di produzione del vetrocamera; in alternativa il telaio distanziatore puù essere fabbricato direttamente contro il vetro sbobinando un distanziatore flessibile e depositandolo in corrispondenza del bordo perimetrale del vetro con macchine automatiche o semiautometiche ;
- ACCOPPIAMENTO E PRESSATURA dell'insieme vetri/telaio (o telai);
- RIEMPIMENTO CON GAS della (o delle) camera (-e) così ottenuta (-e);
- SECONDA SIGILLATURA.
I sopra elencati processi possono essere svolti dalla rispettiva macchina in modo automatico o semiautomatico. Per quanto riguarda la sbordatura, fase della produzione del vetro isolante cui si riferisce il miglioramento apportato dalla presente domanda, la tecnica nota, essenzialmente ma anche unicamente concretizzata nelle macchine diffuse sia della concorrenza che dal titolare della presente domanda nonché nei corrispondenti titoli di proprietà industriale, mette in atto unicamente procedimenti a secco, utilizzando mole cilindriche ad impasto elastico contenente granuli abrasivi uniformemente dispersi al fine di adattare reciprocamente utensile e vetro nella zona di contatto.
Tale sbordatura oltre che come descritto più indietro, vale a dire effettuata nelle linee di produzione del vetrocamera, può anche essere effettuata prima del taglio della lastra di vetro dal formato commerciale ai formati di utilizzo per il vetro isolante. Ciò avviene nei tavoli da taglio ove una ancora mola abrasiva ad impasto elastico operante a secco percorre la traccia costituita dal confine tra i vari formati ponendosi a cavallo dello stesso in modo da sbordare una fascia che dopo l' incisione ed il troncaggio del vetro viene a ripartirsi tra i formati confinanti.
Procedimenti e macchine operanti la sbordatura sono descritti, ad esempio, in EP 0 769 348 B1 del medesimo titolare della presente domanda, in EP 0 165 232 B2 titolare Lisec Peter, in EP 1314 513 B1 titolare Lenhardt Maschinenbau GmbH, in EP 0 517 176 B1 titolare Hegla Fahrzeug-u. Maschinenbau GmbH.
I maggiori inconvenienti comuni a tutte le tecniche note sopra elencate sono costituiti da:
# difficoltà di coniugare la forma dell' utensile abrasivo con la parte della faccia della lastra di vetro da sbordare non perfettamente complanari;
# difficoltà di rimuovere il rivestimento, che talvolta è particolarmente duro, se non intaccando anche la superficie del vetro ed in modo irregolare;
# possibilità che il rivestimento appaia rimosso ma che in realtà non lo sia o non lo sia completamente;
# mediocre o scadente definizione del confine tra la zona sbordata e la zona non sbordata;
# produzione di polvere contenente inquinanti nocivi o addirittura tossici (i componenti del rivestimento, costituiti prevalentemente da metalli e ossidi metallici ed i componenti della mola costituiti dalle particelle abrasive e dai materiali dell' impasto);
# difficoltà di aspirare e raccogliere detti inquinanti, dei quali in ogni caso una parte va a disperdersi in atmosfera provocando una condizione di microclima insalubre, o peggio nocivo, ed una parte va a depositarsi sulla superficie del vetro contaminandolo e costituendo un inquinante suscettibile di provocare danneggiamenti, nella zona in cui il rivestimento deve essere integro, durante l' operazione successiva di lavaggio.
# costo elevato delle macchine e degli utensili.
SOMMARIO DELL' INVENZIONE
Compito principale di quanto forma oggetto della presente domanda è quindi quello di risolvere i problemi tecnici evidenziati, eliminando tutti gli inconvenienti di cui alla tecnica nota e quindi escogitando una macchina automatica ed un procedimento automatico che consentano di effettuare la sbordatura dei margini delle lastre di vetro in modo sicuro, salubre ed economico, ottenendo un risultato qualitativo superiore rispetto a quello di cui alla tecnica nota utilizzante mole abrasive ad impasto elastico operanti a secco.
Nell'ambito del compito sopra esposto, uno scopo particolare della presente invenzione è quello di semplificare i meccanismi costituenti l' automazione dell' operazione di sbordatura.
Un ulteriore scopo, comunque già ottenuto nella tecnica nota, è quello di non alterare la struttura della linea di produzione del vetro isolante, traendo vantaggio dalla modularità che tipicamente la caratterizza.
Un altro importante scopo è quello di ottenere una definizione del confine tra zona sbordata e zona non sbordata più nitido.
Ancora uno scopo (opzionale come nella tecnica nota) è quello di operare una smerigliatura in modo congruente con la forma del profilo perimetrale della lastra di vetro anche quando diversa dalla rettangolare.
Scopi ulteriori e primari sono quelli di non più diffondere pulviscolo nell' ambiente di lavoro durante il processo e nell' ambiente in generale durante la pulizia della macchine e lo smaltimento dei residui di processo. Questo compito, questi scopi ed altri che meglio appariranno dalla descrizione che segue sono raggiunti da una macchina automatica per la sbordatura dei margini delle lastre di vetro sostanzialmente piane caratterizzata dal fatto di comprendere un corpo macchina ed almeno una testa operatrice, atta a portare l' utensile contenuto in contatto flottante con i margini della lastra di vetro e mobile (ciascuna indipendentemente dall' altra nel caso di più di una testa) in accostamento ed in allontanamento dal margine del vetro ed in ambiente irrorato da fluido refrigerante/lubrificante. Dette teste operatrici comprendendo ciascuna un utensile costituito da un nastro flessibile abrasivo diamantato, di forma circolare se supportato da una singola puleggia o di forma allungata se supportato da due pulegge, la cui faccia attiva è mobile in direzione sostanzialmente trasversale al piano della lastra di vetro (cosiddetto moto di registrazione nell' etimologia delle macchine utensili) ed è deformabile per coniugarsi con la faccia (irregolare o irregolarmente posizionata) della lastra di vetro.
Il moto relativo tra teste operatrici e lastra di vetro (potendo essere in movimento o le une o l' altra, o tutte contemporaneamente nel caso di lastre di vetro con sagoma diversa dalla rettangolare) costituisce, nell' etimologia delle macchine utensili, il cosiddetto moto di alimentazione o di avanzamento.
Il terzo moto, quello detto di taglio nell' etimologia delle macchine utensili, e quello impresso all' utensile (nastro abrasivo) con comando autonomo.
Vantaggiosamente è consentita la lavorazione di lastre di vetro sagomate con forma diversa dalla rettangolare per esempio poligonale composta da lati tutti rettilinei o multiforme ossia composta da tratti indifferentemente rettilinei o curvilinei, preferibilmente ma non tassativamente con tratto di base costituito da lato rettilineo.
Vantaggiosamente la lastra di vetro ha giacitura verticale in appoggio ad un piano di scorrimento ed è mobile orizzontalmente su un convogliatore.
La giacitura detta verticale è in realtà leggermente inclinata rispetto al piano verticale (generalmente di 6°) per conferire stabilità statica alla lastra di vetro, ossia impedirne il ribaltamento.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata, di cui al capitolo successivo, di una formea di realizzazione particolare del trovato, illustrata a titolo puramente indicativo e non limitativo negli allegati disegni, in cui:
la figura 1 è una vista in sezione parziale di una serie di tipiche configurazioni di vetrocamera;
la figura 2 illustra una vista assonometrica d'assieme della macchina che incorpora l'invenzione, depurata della numerazione dei gruppi di componenti che sono meglio evidenziati nella figura 3;
la figura 3 illustra una vista assonometrica d'assieme del corpo della macchina che incorpora l'invenzione e dei suoi gruppi di componenti, depurata della numerazione dei componenti che sono meglio evidenziati nella figure da 4 a 12;
la figura 4 illustra una vista assonometrica della testa operatrice, sintetizzante il concetto inventivo (interazione soffice tra utensile e lastra di vetro con irrorazione di fluido refrigerante / lubrificante), in particolare di quella inferiore (gruppo 100), nella versione nastro abrasivo attivo nella parte cilindrica, e la modalità di sbordatura dell' utensile dotato di moto di registrazione (R', R") e di moto di taglio (T) verso il margine inferiore della lastra di vetro dotata di moto di avanzamento o alimentazione (H);
la figura 5 è la corrispondente della 4, nella versione nastro abrasivo attivo nella parte piana;
le figure 6a e 6b illustrano viste assonometriche di dettaglio dei componenti di una delle teste operatrici (quella del gruppo 100), risultano evidenti i meccanismi, sia di sostegno che di comando, che consentono l' accostamento e l' allontanamento della faccia attiva dell' utensile (nastro diamantato, nella versione in cui lavora la parte cilindrica) verso la lastra di vetro e dalla lastra di vetro (cosiddetto moto di registrazione R' e R"), nonché i cinematismi che consentono la rotazione di lavoro (cosiddetto moto di taglio T nell' etimologia delle macchine utensili) del nastro abrasivo;
le figure 7a e 7b sono le corrispondenti della 6, nella versione nastro abrasivo attivo nella parte piana; la figura 8 illustra una vista assonometrica di dettaglio dei componenti della testa operatrice appartenente al gruppo 200 nel suo collegamento con la slitta corrente secondo l' asse verticale V includente i meccanismi di rotazione attorno all' asse 9 (ove V sta ad indicare l' asse verticale e 9 sta ad indicare l' asse di brandeggio;
la figura 9 illustra una vista assonometrica di dettaglio dei componenti per ottenere la movimentazione secondo l' asse verticale V della piastra per il trascinamento del gruppo 200 contenente la testa operatrice 201;
la figura 10a illustra un dettaglio dei meccanismi del tipo trasmissione a rulli, in parte motorizzati, in parte folli che attuano il sostegno della lastra di vetro secondo 1' asse orizzontale H; è anche visibile l' asse di incerneriamento f2 della testa operatrice inferiore {gruppo 100) per il suo allontanamento necessario per evitare interferenza con la testa operatrice dell' altro gruppo (200);
la figura 10b illustra un dettaglio dei meccanismi del tipo trasmissione a rulli contrapposti motorizzati che attuano il trascinamento del vetro secondo l' asse orizzontale H;
la figura 11 illustra l' assieme dei meccanismi di cui alle figure 10a e 10b e la loro interazione con la lastra di vetro 1;
la figura 12 illustra una soluzione alternativa di trascinamento con gruppo di ventose, comandate da un sistema di azionamento e di trasmissione sincroni, necessaria quando l' asse H deve essere interpolato con l' asse V e con l' asse 9 per la lavorazione delle forme delle lastre di vetro 1 diverse dalla rettangolare (cosiddette sagomate);
le figure 13/1 ed il suo completamento 13/2 illustrano i principi di lavorazione per una macchina ed un procedimento utilizzanti un asse orizzontale H per lo spostamento della lastra di vetro mentre la testa operatrice 101 è attiva, un asse verticale V per lo spostamento della testa operatrice 201 ed un asse di rotazione 9 per la rotazione della testa operatrice 201; per ogni testa operatrice sono rappresentati con riempimento l' utensile quando nella fase attiva e senza riempimento l' utensile quando nella fase inattiva, mentre è rappresentato con linea ingrossata il lato o quella parte del lato della lastra di vetro già smerigliata;
la figura 14 illustra le forme delle lastre di vetro la cui lavorazione è possibile con la macchina ed il procedimento oggetto del presente trovato;
la figura 15a rappresenta un esempio di inserimento della macchina (1000) oggetto del presente trovato nella linea di produzione del vetro isolante 1 (nella vista in elevazione frontale);
la figura 15b rappresenta un esempio di inserimento della macchina (1000) oggetto del presente trovato nella linea di produzione del vetro isolante 1 (nella vista in pianta) ed include le identificazioni del corpo principale 2, dei convogliatori di ingresso e di uscita 2a e 2b, dell' impianto di trattamento dell' acqua 8, del quadro elettrico / elettronico 9, del pulpito di comando 10, dei dispositivi di sicurezza 11;
DESCRIZIONE DELLE FORME DI REALIZZAZIONE PREFERITE Come anticipato più indietro, la figura 1 illustra schematicamente la porzione periferica del vetrocamera secondo una serie esemplificativa di possibili combinazioni: configurazione normale (1A), triplo vetro con vetro interno del tipo a bassa emissività (1B), vetri sfalsati con vetro esterno del tipo selettivo e vetro interno del tipo a bassa emissività (1C), vetro esterno stratificato e vetro interno del tipo a bassa emissività (1D), vetro esterno riflettente temprato e vetro interno stratificato del tipo a bassa emissività (1E). Si enfatizza ancora la presenza di due tipi di sigillante impiegato: il sigillante butilico 1004 avente funzione di fornire una tenuta stabile nel tempo (prima sigillatura) applicato tra le superfici laterali del telaio e le lastre di vetro, ed il sigillante polisolfurico o poliuretanico o siliconico 1005 avente funzione di fornire una resistenza meccanica stabile nel tempo (seconda sigillatura) applicato tra la superficie esterna del telaio e le facce interne delle lastre di vetro sino al bordo delle stesse. Nelle figure in cui una o più lastre di vetro sono del tipo con rivestimento (basso emissivo o selettivo) si nota come lo stesso rivestimento, rappresentato enfatizzandone lo spessore che nella realtà è soltanto di alcune centinaia di Angtrom, è interrotto o meglio inesistente in corrispondenza della zona interessata dai sigillanti.
Dal momento che le lastre di grandi dimensioni di vetro origine, dalle quali vengono ricavati i formati del vetro destinazione per comporre il vetro isolante, sono rivestiti nella loro intera estensione, si deve operare la rimozione in corrispondenza delle zone destinate all' interazione dei sigillanti.
Con riferimento alle figure allegate, si identificano con numeri ad una sola cifra i gruppi principali (a due cifre i gruppi senza sottogruppi) della macchina in modo da averne un panorama globale, il numero 1 essendo riservato alla lastra di vetro quale materiale oggetto delle lavorazioni, mentre si indicano i dettagli e i meccanismi costruttivi con numeri a tre cifre, la cui prima cifra è quella del gruppo principale di appartenenza (100 per la testa inferiore, 200 per la testa superiore, 300 per il gruppo per la rotazione attorno all' asse S, 400 per il gruppo per la movimentazione secondo l' asse V e 500 per il gruppo per la movimentazione secondo l' asse H) e si indicano con numeri a quattro cifre i componenti del vetrocamera e le macchine appartenenti alla linea di produzione dello stesso.
Con 1 si identifica la lastra di "vetro" singolo, i cui lati vengono rispettivamente indicati: il lato anteriore verticale la, i lati longitudinali orizzontali lb il superiore e le l' inferiore (lavorati per certi tratti contemporaneamente) , ed il lato posteriore verticale ld. Tali convenzioni e numerazioni sono riportate nelle varie figure. I termini anteriore e posteriore sono riferiti al senso del flusso del materiale oggetto delle lavorazioni (lastra di vetro 1) nell' ambito della linea di produzione del vetrocamera. I termini anteriore e posteriore sono anche utilizzati con riferimento alla faccia della lastra di vetro 1 ed alla posizione dell' operatore.
Con riferimento alle figure 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, IOa, 10b, 11, 12, relative alla macchina e 13/1, 13/2 relative al procedimento secondo una forma di realizzazione preferita si descrivono qui di seguito i componenti essenziali ed il modo di operare della macchina .
La macchina comprende un corpo principale 2 collegato in cascata tra due convogliatori 2a e 2b, disposti rispettivamente a monte e a valle del corpo macchina 2. Il convogliatore di ingresso 2a essendo collegabile ad una sezione di lavorazione a monte, ad esempio la sezione di taglio del vetro in lastre oppure la lastra di vetro 1 da sbordare potendo anche essere caricata manualmente o con l' asservimento di un manipolatore sul convogliatore di ingresso 2a.
Il convogliatore di uscita 2b essendo invece collegabile ad una sezione di lavorazione a valle, ad esempio la sezione di molatura degli spigoli oppure la lavatrice. I convogliatori così come il corpo macchina centrale, mantengono la lastra ad un' inclinazione di circa 6 gradi rispetto alla verticale, come visibile nelle figure 2 e 3. Il convogliatore di ingresso 2a comprende una base per il supporto del bordo inferiore della lastra di vetro, sulla quale è disposta una serie di rulli di sostentamento e convogliamento motorizzati del tipo noto. Il convogliatore comprende ulteriormente un piano di appoggio su cui la lastra di vetro viene appoggiata in modo sostanzialmente verticale, nel senso visto sopra.
I convogliatori sono ampiamente noti e pertanto non vengono qui discussi in dettaglio. È immediato quindi comprendere che il convogliatore di uscita 2b sarà sostanzialmente simile al convogliatore di ingresso.
II convogliatore di ingresso comprende preferibilmente un rilevatore di spessore di tipo noto (non rappresentato), utilizzante un potenziometro associato ad un tampone che mediante l' azione di un cilindro pneumatico viene portato a contatto con la faccia anteriore della lastra di vetro, quella posteriore essendo in appoggio al piano di riferimento verticale 2a , per misurare lo spessore della lastra di vetro da lavorare prima del suo ingresso nelle sezioni di sbordatura, in modo da fornire un segnale per l' accostamento iniziale degli utensili abrasivi alla lastra di vetro 1 in funzione del suo spessore, che tipicamente è variabile nel campo da 3 a 40 mm.
Il corpo macchina 2 comprende una sezione 2c del tipo noto costituita da un piano di appoggio con disposizione pseudo-verticale con rotelle folli per l' appoggio e lo scorrimento della lastra di vetro 1.
Le teste operatrici sono identificate con le sezioni 100 e 200 e verranno descritte nel dettaglio più avanti. Il corpo macchina 2 contiene una sezione 500 comprendente un convogliatore 501 a rulli in parte motorizzati in parte folli del tipo noto ad assi orizzontali per il sostentamento della lastra di vetro 1 e convogliatori a rulli contrapposti motorizzati 502 508 ad assi verticali per il convogliamento forzato della lastra di vetro 1 verso gli utensili che lavorano i lati orizzontali e per il trattenimento della stessa quando è operante l' utensile di lavorazione dei lati verticali.
Il corpo macchina 2 contiene altresì una sezione 300 per il brandeggio e la rotazione della sezione 200 secondo l' asse & ortogonale alla lastra di vetro.
Il corpo macchina 2 contiene altresì una sezione 400 attuante la movimentazione verticale secondo l' asse V della testa operatrice della sezione 200.
La lastra di vetro 1 proveniente dalla precedente macchina di lavorazione (oppure caricata manualmente o a mezzo manipolatore sul convogliatore di entrata 2a della macchina) viene fatta avanzare trasportata dai rulli di sostentamento e convogliamento del tipo 501 del convogliatore 2a del corpo 2 e dai rulli motorizzati di trascinamento degli insiemi 502 508, appartenenti tutti al corpo macchina 2, alla posizione di inizio sbordatura. Per la continuità dell' appoggio verticale il piano verticale con rotelle folli di scorrimento dei convogliatori di entrata 2a e di uscita 2b sono ripresi dalla sezione 2c più indietro descritta.
Le forze contrapposte per vincolare la lastra di vetro 1 e renderne efficace il trascinamento da parte della catena di trasmissione 503 agente su pignoni 504 e comandata attraverso il riduttore 505 dal motore sincrono 506 sono ottenute per azione del cilindro pneumatico 507 che spinge il carrello 508 recante l' insieme di rulli folli contrapposti 509 mobile su guide 510.
In base al meccanismo appena descritto, la lastra di vetro 1 viene così trasportata sino alla posizione in cui operano le teste operatrici 101 e 201 che verranno descritte qui di seguito.
Tale governo della posizione della lastra di vetro 1 è importante per il corretto funzionamento del processo attuato dalle teste operatrici 101 e 201, come si evincerà nel prosieguo della descrizione e, nel caso in cui le lastre di vetro da lavorare siano sagomate in modo diverso da un rettangolo, il convogliatore non sarà più del tipo a rulli, che sono deformabili e quindi non mantengono la fase, ma del tipo a carro ventosa, come rappresentato in figura 12 senza ulteriori commenti in quanto noto nel settore delle linee di lavorazione del vetrocamera, in modo da coordinare gli spostamenti orizzontale H della lastra di vetro 1 e verticale V e di rotazione 9 della testa operatrice 201 necessario per far sì che l'utensile di sbordatura risulti sempre coniugato con il perimetro della lastra di vetro 1 avente forma diversa dalla forma rettangolare (1', 1'', 1''' come mostrato in figura 14).
Ritornando alla descrizione del caso della lastra di vetro 1 rettangolare, una volta che il bordo verticale la della lastra di vetro 1, sincronizzato grazie agli azionamenti sopra descritti, giunge in corrispondenza del sensore di rallentamento 601 il moto della lastra viene rallentato sino al suo completo arresto una volta che lo stesso bordo verticale viene a trovarsi in corrispondenza del sensore di arresto 602 (sensori rappresentati nelle figure 10a e 11).
Per descrivere i meccanismi attuanti sia il moto di taglio T degli utensili che i movimenti flottanti R' e R" che altre funzioni, si fa riferimento alle figure 4, 5, 6 e 7 riferite alla testa operatrice 101 contenente il sistema flottante 102, tale situazione essendo comune anche all' altra testa operatrice 201.
In tali figure sono identificabili le seguenti classi di movimento, semplicemente osservando i meccanismi:
# moto di taglio dell' utensile;
# brandeggio del sistema flottante 102, che consente quello che più indietro è stato definito moto di registrazione R, attorno all' asse f1;
# frenatura del braccio flottante;
# basculamento di tutta la testa operatrice 101 attorno all' asse f2 per evitare 1' interferenza con la testa operatrice 201;
che vanno descritte individualmente per semplificarne la comprensione.
Il moto di taglio T è trasferito all' utensile 103 attraverso il cinematismo costituito da puleggia folle 104, puleggia condotta 105, albero 106, puleggia condotta 107, cinghia 108, puleggia motrice 109 (non visibile in figura 6b), l' organo di potenza essendo il motore 110, comandato attraverso teleruttori e logica di controllo contenuti nel quadro elettrico / elettronico 9. A differenza della tecnica nota, ove l' azione abrasiva espletata verso il vetro viene effettuata a secco, il successo del presente trovato viene anche ottenuto per mezzo dell' irrorazione dell' utensile con fluido refrigerante/lubrificante .
Il brandeggio del sistema flottante 102, ha due componenti: la prima di registrazione R' per posizionare il campo di lavoro dell' utensile in funzione dello spessore del vetro (che è stato misurato nel convogliatore di ingresso 2a, come detto più indietro) che è attuata dal cilindro pneumatico 111 dotato di bloccastelo 112 agente sulla leva 113 fulcrata sul perno 114 con segnale di retroazione attraverso il potenziometro 115 per impostare la quota di posizionamento desiderata la seconda R" di oscillazione soffice, per adattarsi alle irregolarità della faccia della lastra di vetro, che è attuata dal cilindro pneumatico 116 fulcrato tra i perni 117 appartenente alla leva 113 e 118 appartenente al braccio 119 di sostegno dell' utensile (nastro diamantato) 103, braccio che è fulcrato sull' asse f1 che è lo stesso dell' alberino di trasmissione del moto di taglio T in modo da rendere ininfluente, o comunque ridotta, l' azione della forza agente sul nastro abrasivo sulla "sofficità" dell' oscillazione.
Il basculamento di tutta la testa operatrice 101 attorno all' asse f2 ha lo scopo di allontanare tutta la testa operatrice 101 quando la testa operatrice 201 è in lavoro nella parte di fine lati verticali verso il basso. Tale movimento si attua mediante il cilindro pneumatico 120 agente sulla leva 121 che fa ruotare l' albero 122, visibile in figura 11, solidale alla piastra 123 in f2. La frenatura del braccio flottante 119, attuata mediante il freno pneumatico 124 agente sulla ganascia 125 appartenente al braccio 119, ha lo scopo di trattenere in posizione fissa l' utensile 103 inibendo la funzione del cilindro pneumatico 116 durante la sbordaturaa degli ultimi millimetri del lato in quanto diversamente l' azione del cilindro 116 in corrispondenza dello spigolo di uscita del vetro per esempio del lato le con il lato la comporterebbe un arrotondamento antiestetico dello spigolo stesso; lo stesso freno interviene inoltre negli arresti accidentali della macchina per evitare che il moto di taglio degli utensili sotto la spinta del cilindro 116 intacchi più profondamente o comunque danneggi la faccia del margine in fase di sbordatura.
Una caratteristica essenziale del movimento del braccio flottante 119 è quella di avvenire in una conformazione tale da mantenere la faccia attiva dell' utensile 103, in condizioni di complanarità teorica con la faccia della lastra di vetro in modo che l' azione della parte attiva dell' utensile, proprio per effetto del comportamento flottante, sopperisca alle ondulazioni della faccia della lastra di vetro 1 nella direzione dello spessore della lastra stessa, mentre per il non parallelismo della faccia del nastro abrasivo con la faccia della lastra di vetro nella direzione verticale viene a sopperire la sofficità della puleggia folle 104 (nella versione delle figure 4 e 6) o la sofficità dello spintore 126 spinto dalle molle 127 e guidato nelle guide 128 (nella versione delle figure 5 e 7) ottenendo quindi una delle caratteristiche innovative del presente trovato: ossia quella di asportare gli spessori infinitesimali del rivestimento sul margine della lastra di vetro la cui planarità non può essere identica a quella dell' utensile per quanto precisa possa essere l' esecuzione dei cinematismi (si tratta di asportare uniformemente spessori infinitesimali).
A migliorare il risultato qualitativo, oltre che a risolvere i problemi di natura ambientale, gli ugelli 801, solidali al sistema flottante 102 (202), provvedono ad irrorare la zona in cui è attivo l' utensile abrasivo con fluido refrigerante/lubrificante. Il circuito di adduzione di tale flusso è noto dalle macchine per la molatura e viene trasposto per opera del presente trovato alle macchine per la sbordatura per le quali l' utilizzo di detto fluido diviene innovativo dal momento che ad oggi tutte le macchine per la sbordatura operano a secco.
Nell' insieme la macchina utilizza due teste operatrici, 101 inferiore con disposizione fissa (relativamente all' asse H) e 201 superiore mobile rotazionalmente secondo l' asse 9 e verticalmente secondo l' asse V. I componenti di entrambe tali teste operatrici si identificano nella descrizione fatta più indietro per la testa operatrice inferiore ed e superflua ogni ulteriore descrizione salvo per quanto riguardante la rotazione della testa operatrice verticale 201 attorno all' asse 9 come visibile nella figura 8 e la traslazione secondo l' asse verticale V come visibile nella figura 9.
I meccanismi per la rotazione della testa operatrice 201 sono quelli appartenenti alla slitta 301 e consistono nell' albero 302 solidale alla piastra 123 (visibile nelle figure 6 e 7) libero di ruotare attorno all' asse 9 per mezzo di cuscinetti contenuti nella slitta 301, su comando del riduttore 303 e del motore sincrono 304. Tale rotazione permette di orientare la testa operatrice 201, e con essa l' utensile 203 così da coniugarsi con il perimetro della lastra di vetro 1, in modo successivo compiendo rotazioni di 90° nel caso di lastre di vetro aventi forma rettangolare 1, in modo progressivo mediante l' interazione e l' interpolazione degli assi H e V, nel caso di lastre di vetro aventi forme 1', 1'', 1''' differenti dalla rettangolare.
Per la traslazione secondo l' asse verticale V la piastra 401 di figure 8 e 9, collegata alla slitta 301 di figura 8, è vincolata alla catena di trasmissione 402 mossa dal pignone 403 azionato dal motore sincrono 405 attraverso il riduttore 404. In tal modo la slitta 301 scorre lungo l' asse 406 per interposizione dei manicotti a circolazione di sfere 305, la piastra 401 essendo a sua volta guidata per mezzo di cuscinetti 407 e guide 408. Convenientemente l' asse 406 è protetto dalla cuffia a soffietto 409, l' ambiente essendo esposto a potente flusso di acqua per la lubrificazione ed il raffreddamento degli utensili abrasivi.
Descritti tutti i componenti essenziali di un modo preferito di esecuzione della macchina, si passa ora a descrivere il procedimento di lavoro (corrispondente agli schemi delle figure 12/1 e 12/2, nelle seguenti opzioni, tutte possibili utilizzando i meccanismi descritti, una logica di governo degli stessi, un software di gestione di detta logica.
OPZIONE 1: lavorazione di lastra di vetro rettangolare 1
OPZIONE 2: lavorazione di lastra di vetro sagomata rettilinea 1'
OPZIONE 3: lavorazione di lastra di vetro sagomata parzialmente curvilinea 1''
OPZIONE 4: lavorazione di lastra di vetro sagomata totalmente curvilinea 1'''
Tutte le descrizioni riprendono dalla posizione, già descritta, di arresto della lastra di vetro (1, 1', 1'') in corrispondenza del sensore di arresto 602. Vengono richiamati anche i riferimenti dei componenti in modo da completare, nella stessa descrizione, gli aspetti relativi alle rivendicazioni di macchina e non solo quelli del procedimento .
OPZIONE 1: negli schemi delle figure 13/1 e 13/2 sono rappresentati, come anticipato nella descrizione delle figure, sia 1' utensile inferiore 103 che quello superiore 203, con riempimento quando nella fase attiva e senza riempimento nella fase di riposo.
Il processo avviene quindi semplicemente secondo le seguenti fasi:
# lavorazione del lato verticale la ad opera dell' utensile 203 azionato dal motore 110 e dell' attivazione dell' asse V azionato dal motore sincrono 405;
# rotazione dell' utensile 203, in corrispondenza dello spigolo di intersezione del lato la con il lato 1b, ad opera del motore sincrono 303, che opera la rotazione finita di 90° (quindi senza interpolazione di assi, ma solo su consenso di posizione raggiunta);
# lavorazione simultanea dei lati 1b e 1c, ad opera degli utensili 203 e 103 previo accostamento di quest' ultimo dalla posizione di riposo a quella attiva, con utensili in posizione stazionaria e lastra di vetro 1 trasportata lungo 1' asse H ad opera del motore 506 (che in questo caso di lastra rettangolare opera come non sincrono e si avvia o si ferma su segnale di inizio lastra e fine lastra);
# rotazione dell' utensile 203 come alla penultima fase; # lavorazione del lato verticale 1d, previo allontanamento dell' utensile 103.
OPZIONE 2: tutto procede come alla descrizione dell' opzione 1 salvo che, per seguire l' inclinazione di alcuni lati, per esempio la non verticale, lb non orizzontale, etc., gli assi H, V 3 operano interpolati mediante l' azionamento concatenato dei motori, operanti in modo sincrono, 506' (nascosto in figura 12, azionante la ventosa 506'' o le ventose 506'' 506'''), 405, 304. Per quanto riguarda 1' asse 3 lo stesso serve per orientare l' utensile 203 in modo tangente alla spezzata poligonale da seguire ed opera in modo discontinuo. Il concatenamento di tali motori avviene attraverso azionamenti elettronici gestiti da un software, detto software avendo ricevuto quali input tutte le informazioni inerenti la forma 1' della lastra di vetro, con metodi noti quali codici a barre, data base, rete, scanner, etc.. Il lato inferiore, che deve per queste forme essere orizzontale viene invece lavorato in modo non sincrono dall' utensile 103 mentre la lastra di vetro 1' si muove secondo l' asse H. Per questa opzione, come pure per le successive il sistema di trascinamento del vetro non è più quello rappresentato dalle figure 10a, 10b e 11 bensì quello rappresentato in figura 12 ad opera del motore sincrono 506'.
OPZIONE 3: tutto procede come alla descrizione dell' opzione 2 salvo che, per seguire l' inclinazione di alcuni lati, per esempio la non orizzontali o non verticali e 1' andamento curvilineo di alcuni altri lati, gli assi H, V 9 operano interpolati mediante l' azionamento concatenato dei motori, ora operanti in modo sincrono, 506', 405, 304 come nel caso dei lati obliqui nelle modalità di cui all' opzione 2; mentre gli assi H, V 9 operano interpolati mediante 1' azionamento concatenato dei motori, ora operanti in modo sincrono, 506', 405, 304 con variazione continua dell' asse 9 per orientare gli utensili 203, in modo tangente alla forma curvilinea da seguire, nel caso di parti curvilinee . Il concatenamento di tali motori avviene attraverso azionamenti elettronici gestiti da un software, detto software avendo ricevuto quali input tutte le informazioni inerenti la forma 1'' della lastra di vetro, con metodi noti quali codici a barre, data base, rete, scanner etc.. Il lato inferiore, che deve per queste forme essere orizzontale viene invece lavorato in modo non sincrono dall' utensile 103 mentre la lastra di vetro 1'' si muove secondo l' asse H.
OPZIONE 4: per questa opzione è operante esclusivamente la testa operatrice 201 ed il vetro viene sostenuto e convogliato unicamente da almeno una ventosa 506'' del tipo di quelle rappresentate in figura 12 abbinata all' asse sincrono H mentre gli assi interpolati H, V 3, sono azionati dai motori 506', 405 e 304, operanti tutti in modo sincrono, per ottenere che il percorso dell' utensile segua il margine della lastra di vetro 1'''.
APPLICAZIONE INDUSTRIALE
Va da sé che l'applicazione industriale è di sicuro successo in quanto le macchine per la "sbordatura" del vetro sono al momento molto richieste poiché il mercato del "vetrocamera" è in continua espansione, essendo negli ultimi anni stato incrementato da tutte quelle configurazioni che richiedono l' impiego di vetri speciali quali quelli descritti in premessa (ed in particolare di quelli rivestiti per il miglioramento dell' isolamento termico sia nelle condizioni invernali che nelle condizioni estive).
Vi e di più, tale miglioramento dell' isolamento termico oltre che ad essere imposto dalle recenti legislazioni tecniche emanate in recepimento del protocollo di Kyoto e volte al risparmio energetico è anche incentivato da finanziamenti pubblici a fondo perduto. Ci si aspetta dunque un incremento nell' impiego dei vetri rivestiti, al plinto da assumere che diventerà obbligatorio. Soltanto l' oggetto del presente trovato è in grado di effettuare la rimozione del rivestimento in modo valido, sicuro e salubre e senza danneggiamento dalla superficie della lastra di vetro 1 a differenza delle macchine appartenenti alla tecnica nota ove la non completa asportazione comporta rischi per la tenuta dei sigillanti ed il procedimento a secco danneggia la superficie della lastra di vetro e comporta inquinamento nell' ambiente di lavoro con nocività per gli operatori. È stato quindi mostrato come la macchina ed il procedimento secondo il trovato raggiungano il compito e gli scopi prefissi in quanto operanti in accoppiamento perfettamente coniugato utensile/lastra di vetro ed agevolato dal procedimento con agente liquido per la refrigerazione e la lubrificazione. Il trovato è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nel medesimo concetto inventivo. Così, ad esempio, la quantità di utensili che può essere limitata ad imo, le soluzioni meccaniche per i moti di alimentazione degli utensili, il sostentamento e il trascinamento del vetro ed i mezzi di azionamento possono essere elettrici, elettrico-elettronici, pneumatici, oleodinamici e/o combinati, mentre i mezzi di controllo possono essere elettronici o fluidici e/o combinati.
Una variante costruttiva importante è quella costituita dalla combinazione logica degli azionamenti rispettivamente di traslazione del vetro, di movimento della testa operatrice 201 in modo da consentire la lavorazione delle lastre di vetro sagomate, ossia aventi forme differenti dalla rettangolare. Per ottenere ciò, come descritto più indietro, gli azionamenti elettrici dei motori dedicati agli assi H, V, 9 sono concatenati mediante asse elettrico, con un controllo numerico.
Altresì gli utensili 103, 203, possono avere forma diversa dal cilindro o dall' anello allungato e possono essere costruiti utilizzando supporti di differente elasticità e deformabilità.
I dettagli costruttivi possono essere sostituiti con altri tecnicamente equivalenti. I materiali e le dimensioni possono essere qualsiasi a seconda delle esigenze, in particolare derivanti dalle dimensioni (base, altezza e spessore) delle lastre di vetro 1.

Claims (18)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina automatica per la rimozione del rivestimento dello spessore di alcune centinaia di Angstrom dai margini perimetrali delle lastre di vetro (1) di forma rettangolare o diversa dalla rettangolare sostanzialmente piane e disposte verticalmente o quasi verticalmente, comprendente un corpo macchina (2) dotato di piano di appoggio a scorrimento pseudo-verticale (2c) e di convogliatore pseudo-orizzontale (500) ed almeno una testa operatrice (100, 200), mobile relativamente a detta lastra di vetro (1) lungo il suo perimetro, la testa operatrice (100, 200) comprendendo un corpo utensile (101, 201) registrabile in direzione sostanzialmente trasversale al piano di detta lastra (1), ciascun corpo utensile (101, 201) comprendente un utensile abrasivo (103, 203) del tipo a nastro di forma cilindrica o ad anello allungato in rotazione con moto di taglio per effettuare 1' operazione di smerigliatura, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e la completa coniugazione dell' utensile abrasivo (103, 203) con la faccia della lastra di vetro (1) viene ottenuta nella direzione orizzontale per accostamento controllato in forza dell' utensile e nella direzione verticale per deformabilità dell' utensile e che l' utensile abrasivo viene irrorato con fluido refrigerante / lubrificante durante la lavorazione.
  2. 2. Macchina come alla rivendicazione 1, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e la disposizione della lastra di vetro è orizzontale o quasi orizzontale.
  3. 3. Macchina come alla rivendicazione 1, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e 1' accostamento dell' utensile (103, 203) alla lastra di vetro (1), la sua oscillazione e la sua spinta verso la faccia della lastra di vetro non coinvolgono componenti diversi dall' utensile stesso, dal suo braccio di sostegno (119, 219), dai minori organi di trasmissione del moto di taglio, dai minori organi di spinta contenuti nel braccio stesso ed in particolare minimizzano ogni componente di forza dovuta alla trasmissione di potenza necessaria per il moto di taglio dell' utensile.
  4. 4. Macchina come alla rivendicazione 3, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e 1 ' oscillazione di brandeggio del braccio (119 219) avviene attorno ad un asse del tipo fi corrispondente all' asse dell' albero (106, 206) di trasmissione del moto all' utensile (103, 203).
  5. 5. Macchina come alla rivendicazioni 4, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e il braccio di sostegno (119, 219) di detto utensile (103 203) è bloccabile nella posizione accostata alla lastra di vetro (1) per mezzo del freno (124, 224) che interagisce con la ganascia 125 solidale al braccio (119, 219) fulcrato sull' asse f1.
  6. 6. Macchina come alla rivendicazione 1, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e almeno una testa operatrice (201) è dotata di orientabilità secondo l'asse θ normale alla faccia della lastra di vetro (1).
  7. 7. Macchina come alla rivendicazione 1, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e mediante la combinazione dei moti H del convogliatore (500) del tipo sincrono a ventosa e V S della testa operatrice (201), la lavorazione di sbordatura può seguire contorni della lastra di vetro del tipo 1' o 1'' o 1''' diversi dal rettangolare.
  8. 8. Macchina come alla rivendicazione 1, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e 1' utensile abrasivo (103, 203) è un nastro abrasivo flessibile operante in contatto con la lastra di vetro 1 in corrispondenza della puleggia folle (104, 204).
  9. 9. Macchina come alla rivendicazione 1, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e 1' utensile abrasivo (103, 203) è un nastro abrasivo flessibile operante in contatto con la lastra di vetro 1 in corrispondenza di una zona piana spinta da un pattino soffice (126) azionato da molle (127) corrente su guide (128).
  10. 10. Macchina come alla rivendicazione 8, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e la puleggia folle (104, 204) è in materiale elastico.
  11. 11. Macchina come alla rivendicazione 9, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e il pattino (126) è costituito da una spazzola a peli flessibili.
  12. 12. Macchina come alla rivendicazione 1, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e 1' utensile è costituito da una mola abrasiva con impasto elastico oppure un nastro abrasivo cilindrico avvolgente una puleggia condotta in materiale elastico.
  13. 13. Macchina come alla rivendicazione 1, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e la lastra di vetro (1) rimane ferma rispetto al corpo macchina (2) e che tutte le movimentazioni (H, V, S) degli utensili o dell' utensile sono attuate da meccanismi appartenenti al corpo macchina (2).
  14. 14. Macchina come alla rivendicazione 1, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e la larghezza dell' utensile abrasivo (103, 203) corrisponde all' ampiezza del margine da sbordare e la collocazione dell' utensile (103, 203) è pure corrispondente alla fascia della lastra di vetro (1) da sbordare.
  15. 15. Macchina come alla rivendicazione 1, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e la larghezza dell' utensile abrasivo (103, 203) è maggiore dell' ampiezza del margine da sbordare e la collocazione dell' utensile (103, 203) è in parte a sbalzo rispetto alla fascia della lstra di vetro (1) da sbordare.
  16. 16. Macchina come alla rivendicazione 1, c a r a t t e r i z z a t a d a l f a t t o c h e la larghezza dell' utensile abrasivo (103, 203) è minore dell' ampiezza del margine da sbordare e la collocazione dell' utensile (103, 203) avviene in più passate ed in differenti posizioni rispetto al bordo della lastra di vetro in modo da effettuare la copertura progressiva del margine da smerigliare.
  17. 17. Procedimento per la rimozione del rivestimento dello spessore di alcune centinaia di Angstrom dai margini perimetrali delle lastre di vetro (1) di forma rettangolare o diversa dalla rettangolare sostanzialmente piane e disposte verticalmente o quasi verticalmente, mediante smerigliatura con nastro abrasivo comprendente le seguenti fasi: - smerigliatura del primo lato verticale (la) della lastra mediante secondi mezzi (201) dotati di accostamento alla lastra di vetro (1) a tuffo, - rotazione di detti secondi mezzi (201) - smerigliatura simultanea dei lati orizzontali (1b, 1c) della lastra di vetro (1) mediante detti secondi mezzi dotati di accostamento a tuffo posizionatisi alla quota di altezza del lato superiore (lb) della lastra di vetro (1) ed agenti sul lato superiore (lb) e primi mezzi (101) dotati di accostamento a tuffo stazionari al livello del lato inferiore (1c) - rotazione di detti secondi mezzi - smerigliatura del secondo lato verticale (ld) mediante detti secondi mezzi dotati di accostamento a tuffo c a r a t t e r i z z a t o d a l f a t t o c h e la complanarità tra ì mezzi e la lastra di vetro è ottenuta per brandeggio dei mezzi secondo un asse fi parallelo al piano della lastra di vetro e per deformabilità dei mezzi di smerigliatura secondo la direzione di fi e che i mezzi di smerigliatura sono irrorati da un fluido refrigerante/lubrificante.
  18. 18. Procedimento come alla rivendicazione 17, c a r a t t e r i z z a t o d a l f a t t o c h e i moti di accostamento e di spinta verso il margine della lastra di vetro (1) dei mezzi di smerigliatura non sono influenzati in modo significativo dagli organi di trasmissione di potenza che conferiscono il moto di taglio ai mezzi di smerigliatura grazie alla comunione dell' asse del sistema di brandeggio e dell' asse del sistema di trasmissione del moto di taglio.
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