ITTV20120185A1 - Struttura di materasso a due o piu' strati. - Google Patents

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Description

DOMANDA DI BREVETTO PER INVENZIONE AVENTE PER TITOLO: STRUTTURA DI MATERASSO A DUE O PIU’ STRATI
DESCRIZIONE
li presente trovato, ha per oggetto una struttura di materasso a due o più strati, utile sia a scopo preventivo per persone esenti da patologie, sia per persone portatrici di handicap fisici permanenti o temporanei.
In commercio oggigiorno si trovano diversi materassi costituiti da una scocca interna realizzata a uno o più strati di resine espanse in policarbonato, schiume di lattice, presentanti diverse sagomature suddivise in una o più zone poste all'interno di rivestimenti di protezione opportunamente realizzati con diversi tessuti sempre più spesso sfoderabili. A questi prodotti si aggiungono materassi realizzati mediante l’impiego di strutture a molle biconiche o a molle insacchettate che si differenziano tra loro per il numero sempre più crescente di molle disposte con asse in posizione verticale, opportunamente collegate tra loro, con l’intento di fornire diverse resistenze elastiche in funzione delle diverse sollecitazioni cui sono sottoposti quando il corpo umano vi si trova coricato. In commercio si trovano quindi diversi materassi che presentano differenti gradi di rigidezza. Materassi tutti progettati per prevedere l'accoglimento di una struttura fisica ricadente in predeterminati standard di altezza e peso o che comunque prevedono margini di scostamento spesso limitati.
E’ noto che le misure antropometriche umane registrano sensibili variazioni incrementali nella fase di crescita che si assestano in età adulta differenziandosi largamente per costituzione fisica sia all'interno dello stesso sesso che in maniera assai più evidente nei sessi opposti. E<1>del tutto evidente come persone della stessa altezza presentano talora strutture fìsiche tra loro assai differenti in considerazione della diversa distribuzione di volumi e pesi.
Poiché ì materassi sono progettati per accogliere la figura umana sul piano orizzontale è evidente che le differenze antropometriche innanzi evidenziate costituiscono l'inconveniente principale dei prodotti normalmente in commercio per il fatto che sono realizzati per fornire un determinato supporto ed una resistenza elastica in predeterminate zone a prescindere dalla costituzione fisica dell’utilizzatore finale.
Questa condizione porta ad evidenziare le seguenti situazioni:
Le figure 1 e 2 illustrano una persona distesa sul fianco (Fig.1 ) ed in posizione supina (Fig.2) su materasso con resa elastica eccessivamente rigida per il peso e figura corporea supportata. Si noti come in figura 1, la zona lombare (nr.1) non trovi alcun supporto, lasciando un vuoto, in questo caso, lo scarico del peso viene accentrato sulla zona bacino (nr.2) e dorsale (nr. 3).
In figura 2 invece, la diversa ampiezza della zona spalle (nr 4) e bacino (nr.5) rispetto alla regione lombare (nr.6) imprime a quest'ultima, che non trova alcun supporto laterale, un effetto gravitazionale imponendo un atteggiamento scoliotico alla colonna vertebrale.
Le figure 3 e 4 evidenziano una persona distesa sul fianco (Fig.3) ed in posizione supina (Fig.4), su materasso eccessivamente morbido per il peso e la figura corporea supportata. Si noti come in figura 3, se si dorme in posizione supina, si accentua la cifosi dorsale (nr.7) e si rettifica o peggio s'inverte la lordosi lombare (nr,8) in quanto il corpo si trova a doversi adattare alla struttura priva di portanza, il danno si evidenzia anche se si dorme sul fianco dove si forma un atteggiamento scoliotico - figura 4 (nr. 9).
La Figura 5 evidenzia una persona distesa sul fianco ed in figura 6 in posizione supina su materasso dotato di più strati, sagomato differenziando diverse zone d'accoglimento, ma pur sempre standardizzato. Come si può vedere, in relazione alle sollecitazioni di peso cui viene sottoposto, il materasso consente di raggiungere una corretta postura sia lateralmente che in posizione supina. La Figura 7, raffigura come una persona, dì altezza e peso corrispondenti alla figura 5, ma con massa corporea diversamente distribuita, maggiormente concentrata nella zona lombo-sacrale (nr.10), assuma, sullo stesso materasso di figura 5, una posizione non adeguata, già in parte evidenziata nella figura 4. Quindi, nelle situazioni raffigurate nelle figure 1 ,2,3,4 e 7, si può notare come la colonna vertebrale assuma, nelle posizioni supina e sul fianco, una posizione innaturale impedendo la corretta decompressione di tutti i dischi intervertebrali. Compito principale di quanto forma oggetto del presente trovato è quindi quello di risolvere i problemi innanzi citati eliminando gii inconvenienti realizzando una struttura che consenta, a qualsiasi utilizzatore, d’assumere una corretta postura, sia a persone sane, con finalità preventiva, sia a persone temporaneamente o permanentemente soggette a qualche tipo di handicap fisico.
L’innovazione dei presente trovato è quella d'aver realizzato, da un unico materiale, (nello specifico una resina in poliuretano espanso flessibile), una struttura in grado di poter modificare vantaggiosamente la propria rigidezza in specifici punti, opportunamente dimensionati e localizzati lungo l’asse mediano, in relazione alla specifica struttura corporea deH’utilizzatore finale mediante semplice estrazione di corpi trasversali precedentemente intagliati all’interno dello stesso materiale.
Variazioni di rigidezza che possono essere apportate in funzione della specifica struttura fisica dell' utilizzatore, nella zona dorsale e scapolare Figura 8 (nr.11) ed in modo più specifico nell’area sacrale (nr. 12), caratterizzata dalla presenza di un blocco di forma parallelepipedo, presentante diverse incisioni trasversali anch’esse di diversa sezione che può, al rocco rrenza, essere estratto, svuotato degli inserti trasversali, diversamente riposizionato ed ancora sostituito con analogo particolare caratterizzato da diverso grado di rigidezza, consentendo così la predisposizione di un'infinità di configurazioni.
Ulteriore vantaggio del presente trovato è dato dal fatto che esso prevede la possibilità, grazie alla predisposizione di specifici incastri, ricavati nel medesimo processo di sezionatura, d’apportare nuove e vantaggiose modifiche anche nel corso del tempo, sia al variare delle misure antropometriche nell'età della crescita o ancora a causa di sensibili variazioni di peso del soggetto utilizzatore senza per questo richiedere la sostituzione del prodotto o l’intervento di terzi. Questo sistema d’incastro (figura 9), permette d'unire efficacemente le due distinte sezioni Fig.12 (denominata coperchio) e Fig.15 (denominata base), senza richiedere l’impiego di alcun tipo di collante. Separando la base dal coperchio è possibile estrarre gli inserti trasversali (Fig.13) atti a modificarne la rigidezza in specifici punti, riposizionando o sostituendo l’elemento centrale Fig. 14, apportando così nel tempo innumerevoli variazioni.
Ulteriore vantaggio del presente trovato è il fatto che ogni modifica può esser apportata manualmente, senza richiedere l'impiego di macchinari, estrattori o quant’altro, ma semplicemente aprendo il trovato ed estraendo o reinserendo manualmente gli inserti trasversali. Il trovato può quindi essere facilmente ed economicamente prodotto su scala industriale ed esser configurato ed adattato sulle specificità dell' utilizzato re finale quale che esse siano le misure di peso ed altezza modificando la rigidezza del trovato negli opportuni punti.
Questa versatilità nella configurazione del prodotto, se da un lato può costituire un importante traguardo nella prevenzione dell'insorgenza di patologie al rachide per coloro i quali risultino temporaneamente o permanentemente affetti da patologie, può altresì costituire la base per impostare, dietro controllo medico, una corretta trazione della colonna vertebrale, in modo tale da poter effettuare terapie curative o lenitive del dolore, per particolari patologìe o deformazioni. Ad esempio, nei pazienti con “scoliosi convessa", è possibile cercare di ridurre o limitare la deformazione della colonna vertebrale, esercitando uno stato di microtrazione tra le vertebre, oppure, per soggetti portatori di ernia del disco, si può operare delle trazioni forzate che evitino lo schiacciamento delle vertebre e la conseguente riduzione del disco intervertebrale.
Le funzioni e gli scopi accennati, nonché altri che appariranno più chiaramente in seguito, vengono raggiunti da una struttura di materasso caratterizzata dal fatto di comprendere almeno uno strato presentante una pluralità d'incisioni opportunamente predefinite e posizionate, finalizzate alla successiva eventuale estrazione di uno o più elementi trasversali, in questo caso a forma cilindrica atte a modificare la rigidezza di detto materiale e nella regione mediana l’estrazione di un corpo centrale a forma di parallelepipedo presentante una pluralità di incisioni verticali e circolari con diversa sezione, atto a modificare la rigidezza in senso longitudinale crescente o decrescente.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione dettagliata di una particolare forma di realizzazione, illustrata a titolo indicativo e non limitativo nelle figure e disegni allegati.
La figura 8 illustra, in vista schematica, la posizione assunta da un corpo umano disteso sul trovato sul quale sono state operate le opportune configurazioni, estrazione di alcuni inserti trasversali, per consentire la corretta postura del soggetto.
La figura 10 illustra, la sezione del trovato assemblato. La figura 11 illustra la sezione in vista di trequarti del trovato assemblato, mentre nelle figure 12, 13, 14 e 15 troviamo in successione l’esplosione dello stesso.
La Figura 12 illustra di tre quarti la sezione denominata “coperchio" che presenta sul lato inferiore quattro estroflessioni (nr.20) che vanno ad innestarsi nelle corrispondenti incisioni (nr. 21) presenti nella base del trovato figura 15.
La figura 13 illustra, in vista di tre quarti, gli inserti estraibili, ricavati mediante sagomatura e conservati all’interno della struttura base, che vengono estratti per modificare la rigidezza del trovato. Come si può vedere essi sono caratterizzati per avere diametri diversi, diversa sezione in considerazione della loro localizzazione (nn, 22, 23, 24 e 25).
La fig. 14 illustra, in vista di tre quarti, il parallelepipedo centrale che presenta diverse incisioni superiori nelle quali sono stati ricavati gli elementi estraibili di fig 13 dei rispettivi alloggiamenti (n.26 e n.27). L'elemento in fig, 14 è ricavato e realizzato nello stesso materiale, separato dalla base, per consentire la sua traslazione, rotazione, ribaltamento, sostituzione e reinserimento.
dove vengono apportate le modifiche strutturali mediante estrazione, reinserimento degli elementi estraibili di cui alle precedenti figure 13 e 14.
Riprendendo in esame il '‘coperchio" dì cui alla fìg. 12, si nota la presenza di quattro protuberanze (nr.20) delle quali si riporta nella figura 9 un particolare in sezione. Protuberanze vantaggiosamente sagomate e distribuite in successione nella lunghezza di detto primo strato fig,12. Tali protuberanze, ricavate in fase di sezionatura, sono necessarie per consentire l’apertura e la chiusura del trovato, in modo tale da poter apportare le modifiche necessarie e conseguenti alla configurazione dei trovato sulla struttura fisica del soggetto utilizzatore, la sua manutenzione nel tempo, senza richiedere l'utilizzo di alcun collante andandosi ad incastrare perfettamente negli innesti individuati in figura 15 dai nr. 21.
La base in figura 15 presenta una pluralità d’intagli trasversali, indicati con i nr.
28 e 29 vantaggiosamente ricavati in posizione simmetrica e dì forma circolare, con taglio verticale disposto verso l’alto. Questi intagli, consentono l’estrazione di uno o più elementi di cui alla figura 13 vantaggiosamente ricavati dello stesso materiale con lavorazione semplice e senza scarti.
I tagli circolari e verticali realizzati sia sulla base (Fig.15) che sull'elemento parallelepipedo centrale (Fig.14), creano gli elementi trasversali estraibili, realizzati di diverso diametro (Fig. 13} che costituiscono gli elementi essenziali atti a modificare la rigidezza del materasso mediante estrazione manuale verso l’alto (nr.32) lungo la direzione trasversale, senza l'ausilio d’estrattori (Fig. 16). La zona centrale del materasso (figura 14) prevede la sagomatura di un corpo parallelepipedo che viene alloggiato nella base in figura 15, esso è caratterizzato dalla presenza di una pluralità di tagli verticali e circolari per l'estrazione di uno o più elementi individuati in figura 13 nr.23 e nr.24, atti a modificare la rigidezza in senso longitudinale crescente o decrescente (figura 14).
Naturalmente, la densità e i materiali impiegati nonché le dimensioni costituenti i singoli componenti del ritrovato, potranno essere più pertinenti a seconda delle ; specifiche esigenze.
Estraendo quindi uno o più elementi nr. 22, 23, 24, 25 di cui alla figura 13, nelle zone interessate, la colonna vertebrale assumerà una corretta postura, datai dalla differente rigidezza che il materasso presenta lungo il suo asse longitudinale, determinando cosi la giusta trazione della colonna e la conseguente decontrazione dei dischi intervertebrali.
Allo stesso modo si può intervenire volontariamente in determinate zone, variando facilmente la rigidezza del materasso a seconda delle patologie o dell'infortunio subito dall’utilizzatore. Nel caso ad esempio l'utilizzatore sia una persona soggetta ad ernia del disco zona lombo-sacrale, intervenendo! opportunamente sul parallelepipedo centrale fig. 14 attraverso l'estrazione di uno o più elementi di cui ai nn.23,24 o ancora variando le caratteristiche elastico fisiche dell'elemento parallelepipedo, si può favorire la decontrazione dell’apparato neuro-m uscolo-schelettrico della colonna vertebrale esercitando una trazione, in modo tale da favorire una decompressione del nucleo polposo intervertebrale, fuoriuscito dalla vertebra, evitando quindi la compressione dei nervi spinali e il conseguente dolore. In tal modo, la colonna vertebrale assumerà una corretta postura dovuta all'accoglimento delle sporgenze, al supporto del tratto lombare ed al sostegno adeguato in base alle caratteristiche morto metriche delfutilizzatore. Ciò determina un riallineamento delle catene muscolari contratte.
Si è così constatato come il trovato, abbia raggiunto il compito e gii obiettivi prefissati, avendo ideato una struttura di materasso, realizzata in materiale elasticamente comprimibile quale ad esempio il policarbonato, con elevate caratteristiche di traspirazione e d'isolamento termico, idonea all'accoglimento di qualsiasi fruitore, che permetta, previa specifica configurazione, d'assumere una corretta postura del corpo, sia a scopo di prevenzione quale può essere nella fase di crescita, sia a un portatore di qualsiasi disabilità.
Il trovato supporta le differenti parti del corpo umano in modo conforme, riallineando e decontraendo la colonna vertebrale, consentendo il rilassamento del sistema muscolo scheletrico. Ciò consente di rispettare le lìnee morfo metriche e i bisogni di ogni fruitore, agendo sul sistema neuro-muscoloscheletrico e vertebrale in modo silente ed indolore poiché, nella costruzione, vengono considerate tutte le necessità riscontrabili negli utilizzatori.

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Struttura di materasso a due o più strati, dotata d'incisioni trasversali interne caratterizzata dal fatto di essere costituita da: - uno strato superiore denominato “coperchio" opportunamente sagomato in modo tale da presentare su un lato, delle estroflessioni opportunamente sagomate per incastrarsi nello strato sottostante; - una serie dì elementi di riempimento/svuotamento ricavati, all'interno della stessa struttura, mediante intagli trasversali atti ad essere estratti o inseriti per modificarne la rigidezza della struttura; - un elemento “centrale" dì sagoma parallelepipedo, separato dalla struttura sovrastante e sottostante, presentante almeno su un lato una serie di incisioni trasversali all'interno delle quali si trovano alloggiati elementi di riempimento o svuotamento atti a modificare la rigidezza del materasso, - L’elemento centrale, afl'occorrenza, può essere estratto, reinserito, ruotato, ribaltato, sostituito in modo tale da fornire il diverso grado di rigidezza richiesto; - uno strato inferiore denominato "base", presentante sul lato superiore una serie d’incisioni trasversali, opportunamente realizzate in corrispondenza delle estroflessioni presenti sul “coperchio" in modo tale da consentire una chiusura ad incastro. Sempre sullo stesso strato, sul lato superiore, sono presenti una serie d’incisioni trasversali dove sono alloggiati gli elementi di svuotamento atti a modificare la rigidezza del materasso. In posizione centrale la "base” presenta un’importante incisione atta ad accogliere i'elemento centrale parallelepipedo innanzi descritto. 2} Struttura come alla rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che gli elementi di riempimento/svuotamento potranno essere estratti nel momento e nella posizione necessaria a seconda dei parametri fisici deH'utilizzatore. 3) Struttura come da rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che gli elementi di riempimento/svuotamento del parallelepipedo centrale potranno esse estratti nel momento e nella posizione necessaria a seconda dei parametri fisici dell’ utilizzatore.
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