ITTV20120040A1 - Procedimento per realizzare carta di tipo tissue con polvere stabilizzata di mela, ad elevata uniformita' - Google Patents

Procedimento per realizzare carta di tipo tissue con polvere stabilizzata di mela, ad elevata uniformita' Download PDF

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Description

PROCEDIMENTO PER REALIZZARE CARTA DI TIPO TISSUE CON POLVERE STABILIZZATA D I MELA. AD ELEVATA UNIFORMITÀ
[0001] Il presente trovato ha per oggetto un procedimento per realizzare carta di tipo tissue ad elevata uniformità per il tramite di un impasto di fibra di cellulosa lignea che comprende anche polvere stabilizzata di mela e additivi.
CAMPO D’APPLICAZIONE DEL TROVATO
[0002] L’ invenzione trova applicazione nell’ industria cartaria, con particolare se pur non esclusiva applicazione nei processi di produzione di articoli cartari di tipo igienico-sanitario e alimentare quali, ad esempio, la carta igienica in rotoli, i fazzoletti di carta, i rotoli per cucina, i tovaglioli di carta, gli asciugamani di carta e, più in generale, i vari prodotti cartari a spessore sottile che sono denominati convenzionalmente in lingua inglese “tissue†.
[0003] La tecnica di produzione della carta di tipo tissue à ̈ convenzionale e nota da tempo; sono anche note le materie prime adatte alla produzione di tale prodotto, essendo generalmente basate sulla fibra di cellulosa vergine o derivata da materiale riciclato oppure mista. Ad esempio, sono noti gli impianti industriali di trasformazione della detta materia prima che integrano in una macchina ad alimentazione continua diverse fasi produttive, dal drenaggio all’ asciugatura dei fogli fino all’ avvolgimento automatico in bobine; nel caso particolare della carta tissue, i detti fogli sono di spessore sottile, mediamente 0,10 mm., altrimenti denominati veli, e risultano atti ad essere sovrapposti al fine di realizzare carte di tipo multistrato di particolare leggerezza e piacevolezza d’uso. La detta macchina può avere particolari configurazioni in funzione del tipo di prodotto richiesto, produce sostanzialmente senza interruzione e viene anche denominata “macchina continua†. Tale macchina, quindi, inizia il processo da un impasto opportunamente preparato e distribuito sulla tela drenante, che trasporta e forma il foglio con lavorazioni progressive, e termina con la produzione di una bobina di materiale pronto per le operazioni di finitura e confezionamento, altrimenti denominata “bobina madre†.
[0004] La qualità dell’impasto, con le specifiche lavorazioni che concorrono alla sua preparazione, con le materie prime che lo compongono ed anche con i vari additivi e coloranti aggiunti, influisce in modo rilevante sul prodotto finito. Tali fasi e tali componenti, pur noti singolarmente, vengono talvolta combinati tra loro in modo originale al fine di ottenere un particolare tipo di carta, che à ̈ talvolta innovativa per aspetto, morbidezza, consistenza o resistenza.
[0005] Oggi il mercato dei prodotti cartari di tipo tissue risulta notevolmente affollato; contestualmente si registra anche un diffuso incremento di interesse da parte dei consumatori sia per Γ igiene ed il benessere della persona, sia per la natura e Γ ambiente. Ne consegue che i produttori di articoli cartari di tipo tissue cercano di differenziare la propria offerta con prodotti innovativi in grado di soddisfare questo interesse.
STATO DELL’ARTE
[0006] Le fasi principali che concorrono alla preparazione dell’impasto per la produzione dei fogli di carta tissue sono sostanzialmente note e riassumibili in: spappolatura, al fine di formare la pasta primaria con acqua e fibre di cellulosa, vergine o riciclata; depurazione dalle inclusioni; depastigliatura, al fine di sciogliere eventuali grumi di cellulosa; raffinazione, al fine di modificare dimensioni e resistenza delle singole fibre. Tali fasi possono eventualmente essere variate nell’ordine, ripetute o personalizzate in funzione del prodotto desiderato.
[0007] Talvolta vengono aggiunti all’ impasto additivi chimici per modificare alcune caratteristiche del prodotto, ad esempio per garantire maggiore stabilità, potenziare i legami tra le fibre, eliminare residui resinosi, aumentare la resistenza meccanica o all’ umidità; sono anche usati abitualmente candeggianti o coloranti per modificare l’aspetto estetico. Tra gli additivi chimici usati maggiormente al fine di nobilitare la carta tissue ad uso igienico vanno ricordati gli ammorbidenti e le lozioni, utilizzabili sia “in massa†, cioà ̈ all’ interno dell’impasto durante la lavorazione, oppure applicati direttamente sul prodotto finito in fase di confezionamento.
[0008] La qualità finale del prodotto dipende in modo particolare dall’ omogeneità dell’impasto, dallo spessore del velo e dalle modalità di alimentazione della macchina continua. Al fine di incrementare l’omogeneità, viene talvolta utilizzato un dispositivo denominato “fan pump†che aumenta la percentuale di acqua nella pasta in uscita dai raffinatori.
[0009] I macchinari utilizzati per la preparazione dell’impasto sono dunque convenzionali e noti, ad esempio sono facilmente reperibili diverse tipologie di depuratori e raffinatori in funzione del tipo di prodotto da realizzare e del tipo di materia prima utilizzata; parimenti gli additivi chimici sopra descritti sono noti e disponibili sul mercato delle forniture per l’industria cartaria.
[0010] Nel settore dell’ industria cartaria sono anche noti alcuni prodotti in linea con le nuove tendenze di mercato denominate genericamente “bio†o “ecologiche†, essendo comprensivi di fibre riciclate, aromi naturali od anche prodotti di origine naturale non lignea quali, ad esempio, frutta o verdura. Alcuni di questi prodotti combinano insieme caratteristiche percettive gradevoli con la riduzione del consumo di materia prima pregiata ed anche con la riduzione degli additivi chimici in favore di componenti di origine naturale, essendo più sani, biodegradabili e meno inquinanti per Γ ambiente.
[0011] In riferimento ai prodotti cartari comprendenti estratti naturali o frutta, in letteratura brevettuale, effettuando una verifica convenzionale interrogando data base pubblici sono state individuate alcune anteriorità, e tra queste si segnalano: DI: US5759704 (Horiuchi)
D2: DE10011232 (Grieshaber et al.)
D3: JP2006296386 (Nakada)
D4: DE19704161 (Sonntag)
D5: KR20040021842 (Kim Jong)
D6: ITBZ20010018 (Volcan)
D7: ITBZ20020008 (Speri et al.)
[0012] In DI viene descritta un impasto facilmente biodegradabile per carta e cartone comprendente fibre di cellulosa lignea con anche frutta o scarti della frutta e vegetali quali, ad esempio, mele, carote e pomodori; tali componenti vengono direttamente aggiunti all’impasto, non stabilizzati, in quantità pari o inferiore al 50% del peso, preferibilmente nel formato di succo filtrato dagli scarti di lavorazione od anche in forma solida al fine di consentire la visibilità sul foglio finito a guisa di decorazione.
[0013] In D2 viene proposto un metodo di produzione di fogli di carta sostanzialmente formati da sottili fette di frutta o vegetali quali, ad esempio, carote, arance, kiwi o mele; dette fette vengono affiancate con le estremità sovrapposte, quindi sottoposte a trattamenti di asciugatura, refrigerazione, pressatura ed anche additivati chimicamente al fine di modificarne le caratteristiche.
[0014] D3 descrive una carta di tipo sterilizzante e deodorante, che viene impregnata con un estratto vegetale alla fine del ciclo produttivo; D4 e D5 prevedono carte ad uso igienico e umidificante che comprendono essenze naturali con proprietà terapeutiche, ad esempio nella forma di oli volatili applicati a spruzzo, sull’ articolo già prodotto.
STATO DELL’ARTE MAGGIORMENTE PERTINENTE
[0015] In D6 viene proposto un procedimento industriale per ottenere dagli scarti della lavorazione delle mele un prodotto adatto alla preparazione di mangimi animali o alimenti per l’uomo oppure alla produzione di carta e cartone; detto prodotto essendo essiccato e stabilizzato, in forma di farina, à ̈ caratterizzato da circa il 40 % del peso in fibre alimentari o pectine e da circa il 15 % in cellulosa, quindi particolarmente adatto a costituire materia prima per l’industria cartaria.
[0016] D7 propone la produzione di carta con anche mela naturale per il tramite di un procedimento che comprende: una prima essiccazione della sostanza vegetale derivata dalle eccedenze di lavorazione delle mele, ad una temperatura tra 20° e 90°C; una seconda essiccazione a 40°C; congelamento; macinazione a formare una farina con granulometria tra 100 e 150 micron; miscelazione in acqua della detta farina con le fibre di cellulosa di origine lignea al fine di formare una sospensione atta alla produzione di carta in una macchina convenzionale come qualsiasi altra soluzione acquosa di fibre di cellulosa. Il prodotto à ̈ consistente e duraturo e presenta tattilità migliorata, con i benefici di risolvere lo smaltimento degli scarti delle mele e di ridurre il fabbisogno di cellulosa lignea, anche riducendo l’uso di additivi di tipo chimico o minerale. E’ prevista una quantità di farina di mela pari almeno al 10% del peso complessivo a secco dei componenti ed una sospensione acquosa con un valore del Ph superiore a 7,5, migliorando le acque di scarico.
[0017] Tutto ciò considerato, si può ragionevolmente affermare che:
• sono noti procedimenti di produzione di carta tissue, anche multistrato, ad uso igienico ed alimentare, per il tramite di una macchina continua alimentata con un impasto a base di cellulosa lignea;
• sono noti procedimenti di produzione di carta comprendente essenze vegetali naturali in forma di materiale fresco, proveniente dalla lavorazione della frutta, e mescolato all’ impasto primario;
• sono noti procedimenti di produzione di carta comprendente essenze vegetali di origine naturale, in forma liquida, che vengono aggiunte al prodotto finito; • sono noti procedimenti di produzione di farina di mele stabilizzata che à ̈ derivata dagli scarti della lavorazione, essendo altrimenti denominata polvere stabilizzata di mela;
• sono noti procedimenti di produzione di prodotti cartari comprendenti anche la detta polvere stabilizzata di mela.
INCONVENIENTI
[0018] In linea di principio, i procedimenti convenzionali utilizzati dall’industria cartaria per conferire al prodotto una qualsivoglia caratteristica ecologica o naturale, ad esempio evocando un aroma vegetale, si basano sull’ utilizzo di additivi chimici derivati dall’industria cosmetica o farmaceutica, e non rispettano le nuove richieste da parte del mercato di prodotti naturali certificati. E’ anche noto che l’uso di tali prodotti non tutela Γ ambiente incrementando Γ inquinamento.
[0019] Le soluzioni proposte e note di carte comprendenti materiali vegetali o essenze di origine naturale, anche trattati industrialmente, presentano secondo Γ opinione del richiedente, alcuni inconvenienti. Nella fattispecie, la tecnica nota che prevede del materiale vegetale fresco mescolato all’impasto primario di cellulosa, come ad esempio in DI, riduce la quantità di cellulosa lignea impiegata ed incrementa generalmente le caratteristiche di biodegradabilità del prodotto, tuttavia ne riduce notevolmente la stabilità e altera le caratteristiche meccaniche rispetto alle tecniche convenzionali con additivi chimici. In particolare, si nota che le soluzioni con materiale naturale fresco, come in DI e D2, presentano elevata variabilità e per propria natura risultano difficilmente controllabili e replicabili nei processi industriali che sono orientati ad ottenere prodotti cartari di tipo tissue di alta qualità e grandi volumi produttivi. Ad esempio, l’uso di materiale vegetale non trattato e non stabilizzato, comporta un aspetto superficiale disomogeneo e poco adatto alla produzione di carte a spessore sottile e di alta qualità; in particolare, non risulta possibile con tali soluzioni ottenere veli per carta di tipo tissue.
[0020] Le soluzioni che comprendono essenze naturali in forma liquida per il tramite di impregnamento o spruzzo su carta già prodotta, come ad esempio in D3, D4 e D5, sostanzialmente aggiungono i componenti a prodotto finito e non riducono il consumo di cellulosa lignea nella formazione dell’impasto primario.
[0021] Le soluzioni note comprendenti nell’impasto primario di cellulosa lignea anche un composto vegetale che à ̈ derivato dagli scarti della lavorazione delle mele essendo processato industrialmente al fine di ottenere una polvere stabilizzata dalle caratteristiche adatte alla generica produzione di carta o cartone, quale ad esempio in D6 e D7, risolvono i noti problemi della riduzione del fabbisogno di cellulosa lignea e dello smaltimento degli scarti delle mele, anche limitando l’impatto ambientale. Tuttavia, à ̈ noto che con tali soluzioni non à ̈ possibile ottenere industrialmente carta di tipo tissue di buona qualità e con volumi elevati; in particolare, non à ̈ risolto il problema specifico della corretta miscelazione della detta polvere stabilizzata di mela in un ciclo produttivo ripetibile del tipo a macchina continua a stadi multipli e integrati tra loro in modo tale da ottenere veli a spessore sottile, essendo tali veli mediamente di spessore pari a circa 0,10 mm. ed anche essendo la detta polvere di mela a granulometria nominalmente compresa tra 0,10 mm. e 0,15 mm. Il velo, inoltre, deve presentarsi ad elevata uniformità e privo di buchi o lacune nella stesura dell’ impasto, ed anche deve risultare ad elevata stabilità; a titolo di esempio, si pensi alla qualità e consistenza dei singoli strati che costituiscono la moderna carta igienica di alta gamma od anche i fazzoletti di carta fine multistrato.
[0022] Tutto ciò considerato à ̈ ragionevole la necessità delle imprese del settore d’individuare delle soluzioni innovative ed in grado di superare almeno i problemi poc’anzi rilevati.
BREVE DESCRIZIONE DEL TROVATO
[0023] Questi ed altri scopi, sono raggiunti con la presente innovazione secondo le caratteristiche di cui alle annesse rivendicazioni, risolvendo i problemi esposti mediante un procedimento per realizzare carta di tipo tissue con polvere stabilizzata di mela, ad elevata uniformità’, che comprende le seguenti fasi operative: Fase Al: formazione della “pasta base†nello spappolatore; Fase A2 aggiunta di additivi; Fase B prima depurazione con depastigliatura; Fase CI divisione dell’impasto in due parti, di cui una sola parte viene convogliata alla “tina di miscelazione†; Fase C2 miscelazione con polvere stabilizzata di mela nella proporzione di 12 a 1, eventualmente ripetuta per una concentrazione finale compresa tra 1% e 8,4%, anche con un fissatore ed un colorante; Fase C3 introduzione nella “tina di raffinazione†, ri-unione e amalgamatura con la parte non miscelata; Fase D raffinazione dell’impasto; Fase E ultima depurazione per il tramite di selettori; Fase F alimentazione del ciclo produttivo con “cassa d’afflusso†sagomata; Fase G esecuzione del ciclo produttivo completo con “macchina continua†per carta di tipo “tissue†.
SCOPI
[0024] In tal modo attraverso il notevole apporto creativo il cui effetto ha consentito di raggiungere un considerevole progresso tecnico, sono conseguiti alcuni scopi e vantaggi.
[0025] Un primo scopo à ̈ stato quello di ottenere un procedimento produttivo per carta di tipo tissue comprendente polvere stabilizzata di mela di origine naturale, anche derivata dagli scarti di lavorazione, in sostituzione di parte della fibra di cellulosa lignea.
[0026] Un secondo scopo che si à ̈ voluto conseguire dall’ innovativo procedimento produttivo proposto à ̈ il raggiungimento di una elevata qualità produttiva, un’elevata uniformità di aspetto e consistenza, un ottimo grado di ripetibilità e con precisione delle caratteristiche del prodotto finito; in particolare, il trovato elimina i difetti derivanti da una miscelazione non ottimale dell’impasto quali, ad esempio, una distribuzione disomogenea o lacunosa durante la formazione del velo che à ̈ a spessore sottile, tipicamente compresa tra 0,08 mm. e 0,15 mm. negli articoli cartari di tipo tissue.
[0027] Un terzo scopo, legato ai precedenti, à ̈ stato quello di ottenere un procedimento industriale per carta di tipo tissue comprendente polvere stabilizzata di mela di origine naturale, che à ̈ caratterizzata da elevata stabilità.
[0028] Un ulteriore scopo di notevole peso à ̈ stato quello di ottenere carta tissue con mela di origine naturale per il tramite in un ciclo produttivo a macchina continua a stadi multipli integrabili tra loro, sostanzialmente del tipo convenzionalmente utilizzato nel settore industriale della carta tissue.
[0029] Questi ed altri vantaggi appariranno dalla successiva particolareggiata descrizione realizzativa, con l’aiuto dello schema allegato.
CONTENUTO DEI DISEGNI
La figura 1 Ã ̈ uno schema semplificato di flusso produttivo del procedimento oggetto della presente invenzione.
DESCRIZIONE REALIZZATIVA
[0030] L’oggetto del presente trovato à ̈ un procedimento per ottenere carta di tipo tissue comprendente mela di origine naturale, in particolare mediante aggiunta all’impasto ottenuto dalla fibra di cellulosa lignea, in una specifica fase del processo di lavorazione, di una miscela contenente polvere di mele essiccata e additivi in modo tale da ottenere una distribuzione omogenea e priva di lacune nella formazione di fogli a spessore sottile di alta qualità.
[0031] Gli ingredienti principali previsti dal procedimento in oggetto sono: • fibra di cellulosa lignea, altrimenti denominata “materia base†, del tipo convenzionalmente usato nella produzione di carta di tipo tissue;
• composto vegetale, del tipo polvere stabilizzata di mele a granulometria compresa tra 100 e 150 micron, che à ̈ trattato industrialmente in modo tale da renderlo adatta alla produzione cartaria, come ad esempio à ̈ descritto in D7 o D6;
• acqua;
• agenti chimici atti a condizionare le fibre, del tipo additivi ad uso cartario con almeno proprietà fissative, eventualmente flocculanti;
· additivi ad uso cartario con proprietà coloranti.
[0032] Con anche riferimento allo schema di flusso produttivo (Fig. 1), il procedimento oggetto della presente invenzione comprende le fasi operative dalla Fase Al alla Fase E, in modo tale da ottenere un impasto che à ̈ ottimale per la produzione di carta tissue comprensiva di polvere stabilizzata di mela, ad elevata uniformità, ed anche comprende una fase intermedia F propedeutica ad alimentare in modo omogeneo il ciclo produttivo convenzionale G, come di seguito descritte. Nel detto procedimento ricopre particolare importanza la macro-Fase C dedicata alla “miscelazione†con la detta polvere stabilizzata di mela.
[0033] Fase Al: il ciclo di lavorazione inizia con la convenzionale introduzione mediante un nastro trasportatore della fibra di cellulosa lignea, che à ̈ la materia prima, in un convenzionale spappolatore, altrimenti denominato “pulper†, precedentemente riempito d’acqua; all’interno dello spappolatore l’acqua e la cellulosa vengono trasformati in “pasta†, in questo caso denominata “pasta base†.
[0034] Fase A2: alla detta “pasta base†viene aggiunto almeno un additivo, del tipo convenzionalmente usato nello specifico settore della carta tissue, al fine di migliorare la qualità dell’impasto e la lavorabilità.
[0035] Fase B: la pasta ottenuta dalle fasi Al e A2 subisce una prima depurazione in modo tale da eliminare eventuali oggetti estranei introdotti accidentalmente e dannosi per il corretto funzionamento del ciclo di lavorazione. Il detto processo di prima depurazione viene vantaggiosamente svolto per il tramite di depuratori del tipo detto “a pasta densa†, i quali separano i componenti estranei alla pasta sfruttando il diverso peso specifico degli oggetti. Alla detta prima depurazione à ̈ anche abbinato un sistema di depastigliatura in modo tale da sciogliere grumi o nodi di fibre che non si sono completamente aperti e miscelati nella prima fase di spappolatura; a tal fine sono compresi dispositivi detti depastigliatori i quali veicolano la pasta attraverso percorsi obbligati a sezione progressivamente ridotta in modo tale da disgregare i nodi e separare le fibre. Al termine della fase sopra descritta, la detta pasta à ̈ pronta per la successiva macro-Fase C, dedicata alla “miscelazione†con la polvere stabilizzata di mela, comprendente almeno le tre fasi operative di seguito descritte.
[0036] Fase Cl: l’impasto ottenuto dalle fasi precedenti viene diviso in due parti, di cui una sola parte viene convogliata alla “tina di miscelazione†, essendo preferibilmente di piccole dimensioni, per la miscelazione con la polvere stabilizzata di mela.
[0037] Fase C2: nella detta “tina di miscelazione†la pasta di fibra lignea viene unita alla polvere stabilizzata di mela, essendo la detta miscela in una proporzione fissa pari a 12 parti di fibra di cellulosa ed 1 parte di polvere di mela. Alla detta miscela viene aggiunto almeno un additivo chimico, del tipo mordenzante -fissativo, ed anche un colorante. L’additivo à ̈ preferibilmente del tipo agente fissativo cationico con anche proprietà flocculanti, al fine di migliorare l’unione della detta polvere di mela, essendo introdotto in quantità proporzionale alla quantità di polvere immessa; a titolo di esempio non limitativo, risulta adatto l’additivo prodotto della società Clariant e venduto con il nome commerciale “Cartafix VXD liq†. Il colorante à ̈ del tipo convenzionalmente utilizzato nell’ industria cartaria ed ha lo scopo di uniformare il colore della cellulosa lignea alla gradazione di colore della polvere stabilizzata di mela, essendo leggermente ambrato.
[0038] La detta operazione di unione tra la fibra di cellulosa e la polvere stabilizzata di mela (Fase C2) può essere ripetuta più volte in funzione della quantità totale di pasta e della relativa concentrazione, in modo tale da ottenere la concentrazione prevista di polvere di mela nel prodotto finito; detta concentrazione à ̈ compresa tra 1% e 8,4% sul totale. In un preferenziale procedimento produttivo l’impasto complessivo, cioà ̈ comprensivo anche della parte non convogliata alla detta “tina di miscelazione†, presenta una concentrazione compresa tra 2% e 8% sul totale.
[0039] Tutti i componenti introdotti nella detta tina (Fase C2) vengono miscelati per una durata compresa tra 2 e 5 minuti in modo tale da ottenere una perfetta distribuzione all’ interno dell’impasto.
[0040] Fase C3: l’impasto come ottenuto dalla precedente Fase C2, viene reincanalato e introdotto in una seconda tina in modo tale da unirsi alla parte non miscelata di composto proveniente dalla Fase Cl, al fine di essere raffinato; detta seconda tina viene anche denominata “tina di raffinazione†.
[0041] Fase D: la detta “tina di raffinazione†viene abbinata ad una macchina di raffinazione, altrimenti detta raffinatore, ad esempio del tipo convenzionale a dischi; in particolare, il raffinatore à ̈ in grado di spezzare le fibre facilitando il passaggio dell’acqua e contribuiscono ad amalgamare il composto di fibra di mela con il colore unificando la miscela; la detta fase di raffinazione conclude quindi l’operazione di miscelazione del composto precedentemente creato nella tina di miscelazione (Fase C2). In particolare, l’utilizzo di raffinatori nel processo consente un aumento dei punti di contatto e coesione - formazione di tentacoli. I dischi dei raffinatori possono essere di diverso tipo in base al materiale utilizzato, ad esempio acciaio, ghisa o basalto, oppure in base alle diverse misure e forma delle lame, modificandone così la resistenza e la lunghezza. In questa fase risulta di fondamentale importanza, ai fini della qualità finale del prodotto, verificare la consistenza della pasta e la velocità periferica dei dischi in modo tale da ottenere un grado di raffinazione ottimale per la giusta miscelazione tra fibre e polvere di mela, anche controllando Γ omogeneità dell’impasto in modo tale da ottimizzare la successiva distribuzione delle fibre sulla tela per il tramite del dispositivo denominato “fun pump†. In particolare, tale dispositivo à ̈ in grado di aumentare la percentuale d’acqua nella pasta consentendo di ottenere un impasto omogeneo e con qualità di resistenza e morbidezza uniformi.
[0042] Fase E: una ulteriore fase di depurazione, altrimenti denominata “ultima depurazione†, viene svolta da particolari dispositivi meccanici, denominati selettori, che eliminano eventuali particelle o scorie che eventualmente sono presenti all’ interno della pasta.
[0043] Fase F: le dette fasi Al, A2, B, Cl, C2, C3, D ed E, realizzate come sopra descritto, formano sostanzialmente il ciclo di preparazione dell’impasto atto ad ottenere la carta di tipo tissue di alta qualità comprendente polvere stabilizzata di mela, come previsto dal presente trovato; il prodotto finito viene ottenuto successivamente per il tramite di un ciclo a Macchina Continua di tipo convenzionale, altrimenti denominato nella presente descrizione “Fase G†. In particolare, ai fini dell’ ottenimento di un prodotto finito di alta qualità, risulta estremamente delicata la “fase intermedia di alimentazione†della detta Macchina Continua, altrimenti denominata nella presente descrizione Fase F. La distribuzione della pasta sulla tela di supporto avviene per il tramite di un dispositivo contenitore denominato “cassa d’afflusso†; detta cassa d’afflusso à ̈ conformata in modo tale da rilasciare una quantità di pasta costante in tutta la lunghezza della tela al fine di formare un foglio dello spessore uniforme e compreso tra 0,08 mm. e 0,15 mm., con anche aspetto e consistenza omogenei e privi di lacune. Nella preferenziale configurazione realizzativa, lo spessore del velo di carta à ̈ mediamente pari a 0,10 mm., essendo atto a formare articoli cartari di tipo tissue di alta qualità.
[0044] Fase G: il ciclo a Macchina Continua à ̈ di tipo sostanzialmente convenzionale, ad esempio a stadi multipli ed integrati, che comprende Γ eliminazione dell’acqua dalla pasta e Γ essiccamento della carta. Al termine del ciclo a Macchina Continua si ottiene il prodotto finito come previsto dal presente trovato, che consiste principalmente in fogli di carta contenente polvere stabilizzata di mela, a spessore sottile e di alta qualità, producibile industrialmente ed anche confezionabili in rotoli; nella preferenziale applicazione, il detto ciclo à ̈ finalizzato alla creazione di bobine di carta per la realizzazione di articoli igienico - sanitari o alimentari di tipo tissue, anche multistrato.
[0045] In particolare, il procedimento produttivo proposto raggiunge un ottimo grado di ripetibilità, con precisione delle caratteristiche del prodotto finito, per il tramite di un impasto miscelato in modo tale da ottenere veli di spessore mediamente pari a circa 0,10 mm., di aspetto e consistenza uniformi.

Claims (6)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per realizzare carta di tipo tissue ad elevata uniformità con un impasto di fibra di cellulosa lignea ed anche polvere stabilizzata di mela, secondo un ciclo di lavorazione che comprende almeno le seguenti fasi operative: Fase Al) preparare la “pasta base†introducendo la fibra di cellulosa lignea nello spappolatore precedentemente riempito d’ acqua; Fase A2) aggiungere alla detta “pasta base†gli additivi convenzionali; Fase B) eseguire una “prima depurazione†con anche “depasti gliatura†; Fase D) raffinare tutto l’impasto in modo tale da otti mi zzarne la consistenza ed anche ottimizzare la miscelazione tra le fibre e la polvere stabilizzata di mela; Fase E ) eseguire un’ulteriore depurazione per il tramite di selettori; Fase F) alimentare la macchina continua con Γ impasto ottenuto dalle fasi precedenti per il tramite di una “cassa d’afflusso†; Fase G) eseguire convenzionale produzione con ciclo a macchina continua; caratterizzato dal fatto che tra la detta Fase B e la detta Fase D vi à ̈ una macro-Fase C, dedicata alla “miscelazione†con detta polvere stabilizzata di mela, che comprende almeno le seguenti fasi operative: Fase Cl) dividere l’impasto in due parti, di cui una sola parte viene convogliata alla “tina di miscelazione†; Fase C2) eseguire la “miscelazione†unendo la polvere stabilizzata di mela solo nella detta “tina di miscelazione†ed in proporzioni fisse, con anche almeno un additivo chimico ed un colorante; Fase C3) ri-unire l’impasto miscelato nella “tina di raffinazione†assieme alla parte non miscelata; e dove, nella detta Fase F la cassa d’afflusso rilascia una quantità di pasta costante in tutta la lunghezza della tela in modo tale da formare un foglio dello spessore uniforme e compreso tra 0,08 mm. e 0,15 mm., con anche aspetto e consistenza omogenei e privi di lacune.
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che le dette proporzioni fisse di “miscelazione†di cui nella Fase C2, à ̈ pari a 12 parti di cellulosa lignea ed 1 parte di polvere stabilizzata di mela;
  3. 3. Procedimento secondo le rivendicazioni 1 e 2, caratterizzata dal fatto che Γ operazione di “miscelazione†di cui nella Fase C2 à ̈ ripetibile in funzione della quantità totale di pasta e della relativa concentrazione di polvere stabilizzata di mela, essendo detta concentrazione compresa tra 1% e 8,4% sull’impasto complessivo;
  4. 4. Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la polvere stabilizzata di mela introdotta nella “tina di miscelazione†à ̈ di origine naturale e trattata industrialmente in modo tale da renderla adatta ad essere unita all’impasto che alimenta una macchina continua per la produzione di carta; e dove la detta polvere stabilizzata di mela à ̈ derivabile dalle eccedenze della produzione delle mele.
  5. 5. Procedimento secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che l’additivo chimico usato nella Fase C2 à ̈ del tipo fissativo -flocculante ed à ̈ introdotto in quantità proporzionale alla quantità di polvere di mela immessa.
  6. 6. Procedimento secondo le rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che nella Fase C2 i componenti introdotti nella tina vengono miscelati per una durata compresa tra 2 e 5 minuti.
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Citations (3)

* Cited by examiner, † Cited by third party
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EP0554659A1 (de) * 1992-02-01 1993-08-11 VK Mühlen Aktiengesellschaft Papier oder papierähnlicher Gegenstand
US5759704A (en) * 1995-05-25 1998-06-02 Takasaki Paper Mfg. Co., Ltd. Easily biodegradable composite and decorative paper product used the same
WO2008012662A2 (de) * 2006-07-28 2008-01-31 Alberto Volcan Zusammensetzung, basierend auf von industrieresten bei der bearbeitung von früchten stammende produkte, insbesondere äpfel, deren verwendung, verfahren zur bearbeitung derselben und so erhaltene produkte

Patent Citations (3)

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